Rubriche di
Patrizia Fontana Roca

A.I.C.I.S. ASSOCIAZIONE ITALIANA
CULTORI IMMAGINETTE SACRE

 

 

CHE COSA E’ L’A.I.C.I.S.?

L’AICIS è l’Associazione, apolitica e senza fini di lucro, che raccoglie appassionati cultori, studiosi, collezionisti e quanti si interessano di immaginette sotto ogni profilo: storico, folkloristico, culturale, artistico, religioso

 

 

 

PERCHE’ ISCRIVERSI ALL’AICIS?

Perché l’unione fa la forza. Per essere informati, attraverso la Circolare mensile, di quanto interessa il settore e poter effettuare lo scambio del materiale fra i soci. Per partecipare alle mostre o anche conoscere ove si svolgono mostre di immaginette. Per partecipare a conferenze. Per avere notizie su pubblicazioni specialistiche, per avere le nuove immaginette, per conoscere i nuovi Venerabili, Beati e Santi, per avere altri ragguagli su santi e santuari.

 

COME ISCRIVERSI ALL’A.I.C.I.S.

Telefonando alla Segreteria (tel.06-7049.1619) e richiedendo l'apposito modulo da compilare. L’importo da versare sul conto corrente postale nr. 39389069 dell'’A.I.C.I.S è di euro 3,00 per la sola iscrizione all’Associazione, mentre la quota annuale 2005 è di euro 25,00 per le persone fisiche e di euro 37,00 per le Associazioni, Enti, Confraternite.

L’anno sociale decorre dal 1° gennaio al 31 dicembre

DIRITTI DEI SOCI:

- ricevere le Circolari Informative, con immaginette omaggio;

- partecipare alle mostre ed alle iniziative sociali;

- partecipare alle riunioni di scambio fra soci;

- effettuare scambi fra soci per corrispondenza;

- fare inserzioni gratuite di offerta o di richiesta di immaginette nelle Circolari Informative.

Gli incontri si tengono nella Sede dell'Ass.ne, in P.za Campitelli 9, in una sala interna al cortile adiacente la
Chiesa di S.ta Maria in Portico, ogni primo martedì del mese, eccetto agosto, e salvo variazioni che di volta in volta verranno rese note.

 

 

Informazioni: Contattare Renzo Manfè - Vice Presidente
Tel.06-7049.1619 e-mail: aicis_rm@yahoo.it
– Tel/fax 06-7049.1619 - Ccp.39389069

http://www.cartantica.it/
Segreteria: R.Manfè–A.I.C.I.S.–Via Merulana,137–00185 ROMA RM
CONSIGLIO DIRETTIVO- Presidente: Gian Lodovico Masetti Zannini,
Vice-Presidente: Renzo Manfè, Segretario: Saverio Vitagliano,
Tesoriere: Silvia Lancellotti, Consigliere: Gianni Zucco.
Assistente Ecclesiastico: Padre Vito Paglialonga, O.M.D.
COLLEGIO DEI REVISORI: Giacomo Barberi, Agostino Cerini, Giuliana Faraglia.
COLLEGIO DEI PROBIVIRI: Carluccio Frison, Luigi Zanot, Ugo Amici.

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VITA ASSOCIATIVA

 


7 Febbraio - CONFERENZA IN SEDE DEL PRESIDENTE G.L. MASETTI ZANNINI


Il nostro Presidente dr. Gian Lodovico Masetti Zannini ha tenuto una conferenza sul tema: “Le preghiere scritte a mano sul retro delle immaginette devozionali”.
Troverete qui un breve stralcio della conferenza, che ha riscosso unanime consenso da parte dei numerosi soci presenti alla riunione sociale di Piazza Campitelli 9 - Roma e che troverete per intero nella circolare.

 

SANTINI PERSONALIZZATI

 


"Il valore morale e religioso, ma anche quello affettivo dell’immaginetta sacra, comunemente detta “santino”, consiste non solo nella figura, ma anche nella parola che reciprocamente si illustrano. Aprendo, o voltando la piccola immagine a seconda del formato, ci si addentra nella preghiera che prepara e segue una meditazione sul soggetto rappresentato e stimola i buoni propositi che ne scaturiscono.
Il Padre Martino Jugie, Agostiniano dell’Assunzione, scrive (Enciclopedia Cattolica, VI, pp.1065-1066): “Di immagini ci si serve continuamente tanto nella vita familiare, che nella vita sociale. […] Non si vede, pertanto, perché debba essere vietato servirsene nel campo religioso. […]. L’uomo è composto di materia e di spirito; ha bisogno delle cose sensibili e materiali per elevarsi alla conoscenza e all’amore del mondo spirituale e invisibile”.
L’immagine (e possiamo benissimo estendere il concetto alle immaginette che da quelle maggiori differiscono soltanto nel formato ed anche per certe tematiche ad essa peculiari), risponde alla funzione di ornamento dei luoghi di culto o della devozione privata, di insegnamento, perché ci fa conoscere, piccola Bibbia del povero, immagini popolari o artistiche della Sacra Scrittura, figure di Santi e loro caratteristiche peculiarità, verità insegnate dal catechi-smo ed incitamento alla pietà.
Ma è anche necessario che l’immagine (e torniamo al discorso sul santino) abbia una sua illustrazione. Il nostro bollettino mensile, con la sua attività formativa e informativa, ne è una felicissima prova. [...]"

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7 Febbraio: VISITA DEL SOCIO OSCAR TESSAROLO


Il socio Oscar Tessarolo di Camposanpiero (Padova), presente a Roma in questi giorni con la sua consorte, ci ha onorato della sua presenza durante la riunione mensile dei soci.

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10 Febbraio: GIULIANA FARAGLIA, REVISORE DEI CONTI, AI FUNERALI DI DON ANDREA


Il nostro Revisore dei Conti, GIULIANA FARAGLIA, il 10 febbraio u.s. ha rappresentato l’A.I.C.I.S., nella monumentale Basilica di San Giovanni in Laterano, dove si è svolta la solenne celebrazione delle esequie di Don Andrea Santoro, il sacerdote ucciso a Trebisonda, in Turchia, domenica 5 febbraio. Commossa, la sig.ra Faraglia ci ha ricordato Don Andrea quale testimone di amore e di adesione a Cristo ed alla sua Chiesa. Ella lo aveva personalmente conosciuto nella Parrocchia romana dei Ss.Fabiano e Venanzio. Aveva anche collaborato con lui, tanti anni prima, nella Comunità di Sant’Egidio a Trastevere con Don Vincenzo Paglia, divenuto poi Vescovo di Terni. Un incontro quello con Don Andrea che costituisce una esperienza positiva indimenticabile: un modello da imitare.
Don Andrea era divenuto sacerdote “Fidei donum”, che prende nome dall’enciclica di Pio XII “Fidei Donum”, del 21 aprile 1957, in cui il Papa chiedeva ai Vescovi delle diocesi più antiche di inviare sacerdoti e laici come “dono della fede” alle diocesi delle giovani Chiese.
Don Andrea, “Fidei Donum”, ha dato tutto se stesso e la pr

opria vita.

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20 Febbraio : L’ALBUM DEI SANTINI IN TV A RAI UNO, A “PORTA A PORTA”


L’Album dei Santini edito dalla nostra associata la “Pubblicazioni srl” di Lugo sta davvero facendo il giro del mondo. Ma è ovviamente in Italia che il successo sta assumendo dimensioni davvero ragguardevoli.
Tutti i ‘media’ nazionali (radio, tv e giornali) si sono occupati del ‘fenomeno santini’ e anche il conduttore televisivo Bruno Vespa, lunedì 20 febbraio scorso, durante una infuocata puntata di “Porta a Porta” tutta incentrata sul dibattito politico, ha voluto tributare all’opera curata da Vittorio Pranzini una ribalta eccezionale. Il popolare giornalista di Rai1 ha utilizzato proprio l’Album dei Santini e le figurine per cercare di stemperare gli animi fra i politici presenti e riportare un po’ di sereno in studio.

 

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NUOVE ISCRIZIONI: UN CONSIGLIO AGLI ASSOCIATI


I soci che desiderano far iscrivere all’Associazione un proprio amico, o conoscente o anche corrispondente, sono invitati a fornire agli interessati il numero della Segreteria (06-7049. 1619) consigliando di mettersi direttamente in contatto con il vice presidente R.Manfè.
La Segreteria, oltre le informazioni di rito ed eventuali chiarimenti, trasmetterà per via postale agli aspiranti il notiziario del mese con un pieghevole informativo dell’AICIS ed i moduli necessari per esplicare la pratica di iscrizione in maniera celere e completa.
Altre strade comportano allungamenti dei tempi tecnici e maggiori spese. Grazie.

 

 


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CURIOSANDO TRA I LIBRI:
NOTIZIE STORICHE SUI SANTINI



L’IMMAGINETTA DEVOZIONALE
TRA XIX E XX SECOLO



4 - Lo stile Liberty o floreale

Liberty costituisce la denominazione italiana di un nuovo stile (in Francia “Art nouveau“, in Germania - Austria “Secessione”, in Spagna “modernismo”) della grafica, dell’arte decorativa, dell’architettura e dell’artigianato, che ebbe origine a fine 1800 presso i magazzini londinesi di A.Lesenby Liberty, specializzati in prodotti di artigianato inglese innovativi e di qualità, con sperimentazione di nuovi materiali (ferro, bronzo, vetro…) e con motivi decorativi ispirati alla natura. Lo stile si diffuse in Europa ed ebbe successo per vari decenni anche nel XX secolo.
Le produzioni di oggetti cartacei, quali cartoline, biglietti di auguri, partecipazioni di eventi e, naturalmente, i santini fornirono ampi spazi alle fantasiose decorazioni fitomorfe ormai di moda, essendo arricchiti con fiori, foglie, rami multicolori, disposti simmetricamente ad incorniciare i cartoncini o fittamente affollati a campire gli spazi liberi da eventuali testi stampati.
Le immaginette sacre e i ricordini di Prima Comunione, di Cresima o di Battesimo, all’epoca molto in voga, ebbero vasta diffusione in Italia, in Francia, in Cecoslovacchia e in Germania.
Si distinsero non solo per le ricche e a volte anche esagerate illustrazioni floreali, intorno a soggetti riprodotti in cromolitografia o in piccole fotografie, ma altresì per i margini lavorati, manualmente con la fustella o con macchine fustellatrici, dai profili geometrici o in forma di petali o centinati, ed infine per le sovraimpressioni dorate e per i rilievi eseguiti con la macchina a pressa o a punzone.
La finezza e il buon gusto delle esecuzioni li rendono gradevoli ed apprezzati anche oggi. A volte la eccessiva ridondanza dei decori prevarica l’intimità e la spiritualità alla base delle produzioni di arte o artigianato sacro.
La figura a destra, fotocopia inviata gentilmente dal socio di Firenze Alessandro Martini, rappresenta un “Souvenir di Prima Comunione. Cromolitografia francese. Bouasse-Lebel Edit. Paris, primo ‘900 (sul retro la data 11 maggio 1905)” e ci mostra i caratteri dello stile descritti, con i gigli che invadono gli spazi, le volute dorate, la scritta in eleganti caratteri bicolore e i margini sagomati in curve che assecondano le volute del disegno.
Nella seconda figura, tratta da (2), ammiriamo una ”Vergine purissima. Cromolitografia italiana. S.Lega Eucaristica Edit., primo ‘900 o fine ‘800”, con una iconografia più articolata nei personaggi, ma più semplice nella cornice dai tratti tipici dello stile.

5 - La litoleografia San Giuseppe e altre

La litoleografia San Giuseppe fu attiva a Modena nel settore delle immaginette dalla fine dell’800 in poi e può ben esemplificare la produzione italiana nello stile Liberty, al quale si attenne con spirito innovatore,dopo un primo esordio con santini stampati in uno o al massimo due colori (come nella figura a destra, bellissima fotocopia concessa gentilmente da Silvia Lancellotti; il santino, in bianco e grigio, riporta sul retro la data 1871 e l’orazione alla B.Vergine del Rosario nel 3° ann.rio della battaglia di Lepanto).
La attività della S.Giuseppe fu vasta e interessante ed ebbe diffusione anche in altri paesi.
Le immaginette erano caratterizzate da vivaci colorazioni, da ricche ed eleganti decorazioni floreali, ma anche da volute, da stemmi, da cornici e inquadrature, stampate in litoleografia (litografia sottoposta a particolari trattamenti per creare l’effetto della pittura ad olio), intorno a figure in piccole fotografie, con originali soluzioni grafiche che rendono questi santini inconfondibili per un osservatore esperto.
La figura a sinistra riproduce una “Madonna in fotografia ovale color seppia, contornata da un elaborato festone a-simmetrico di gigli e rose con foglie su sfondo dorato, nuvolato agli angoli; in basso un cartiglio con la litania che appare scritta ad inchiostro, manualmente; sul retro preghiera al Cuore amabilissimo di Maria per ottenere la purità e la data 1885”, collezione della scrivente.
A destra troviamo una interessante fotocopia di A.Martini, che ringrazio per la disponibilità, con “Ricordo del Giubileo Episcopale di Sua Santità Leone XIII; in cornicette ovali l’immagine del Papa, la S.Famiglia, due angeli; in basso una simbolica imbarcazione nel mare in burrasca con la scritta DOMINE SALVA NOS.
Orazione alla S.Famiglia sul retro e la data 1893”.
Entrambe le immaginette riportano l’indicazione “Modena, Società Litoleogr. S.Giuseppe”.

6 – Santini manufatti o semimanufatti su celluloide, similpergamena, cartoncino

L’avvento di nuovi tipi di materiali, come detto, introdusse una novità anche nei santini: la celluloide (“Materia plastica incolore, trasparente, infiammabile, ottenuta gelatinizzando nitro-cellulosa con alcool e canfora, usata per pellicole fotografiche e per svariati oggetti di uso comune.” Cfr. Zingarelli, 2004).
Le esecuzioni a mano, con la già più volte riscontrata pazienza e perizia, nei monasteri femminili, si avvalsero di nuovi e moderni supporti in celluloide, utilizzata anche in oggettistica, attraente perché di attualità ed emblematica di progresso; la parola sarebbe divenuta più tardi simbolo del mondo del cinema (la cui nascita si fa risalire al 1895).
Nella figura a destra, tratta da (1) troviamo “La Vergine con il Bambino, piccola foto applicata su supporto di celluloide intagliato a forbicine e dipinto a mano. Fine secolo XIX o inizi XX”. Il fondo è sfumato in verde, la foto è color seppia e gli intagli evidenziano i fiori agli angoli con un suggestivo gradevole effetto.
Su un materiale così liscio (anche nella facciata più opaca) e resistente, come saranno poi tutti i materiali di sintesi, era possibile dipingere con una metodologia completamente nuova, diversa da quella in uso secoli addietro per le miniature su pergamena, (“Pelle di agnello, pecora o capra macerata in calce, poi seccata e levigata, usata un tempo per scrivervi sopra e ora per rilegature di lusso, diplomi, paralumi; detta così perché l’uso di essa venne introdotto da Eumene II, re di Pergamo, nel 157 a.C. circa.” Cfr. Zingarelli, 2004) poco assorbente e non ruvida, adatta per inchiostri, colori ad acqua e ad olio, e dai piccoli dipinti su carta, ad acquarello.
La raffinatezza e le sfumature delle antiche immaginette erano impensabili sulla celluloide, che si prestava a pennellate di effetto più nitido e leggero, fredde nei toni e meno articolate nei particolari. Sul supporto così decorato si inseriva a mano la didascalia, una preghiera, a volte la firma ed infine un soggetto sacro in piccole fotografie rettangolari od ovali.
I margini erano lisci, oppure fustellati meccanicamente, raramente intagliati con l’uso di forbicine, come abbiamo visto in figura. Sono reperibili anche interessanti esemplari d’epoca con analoga esecuzione manuale, ma su cartoncino o similpergamena, con colorazioni dai toni più caldi.

7 - Teatrini ricordo

Nell’ambito sempre dello stile Liberty rientrano i cosiddetti teatrini-ricordo, biglietti con costruzioni in carta apribili, in modo da far innalzare scenari a più strati con meccanismi di particolari piegature e linguette cartacee, generosamente decorati e con immagini a memoria di particolari eventi, quali Prime Comunioni o altro, come già ricordato.
Pur non trattandosi di un santino, ben esemplifica questo tipo di produzione un biglietto augurale per un Battesimo, appartenente alla collezione della scrivente; è raffigurato a sinistra nella sua facciata piana, con vistosi motivi colorati e dorati in rilievo a pressa, ad incorniciare lo spazio per la dedica a mano: vi sono scritti ad inchiostro gli auguri per la nascita di un sorellina, con data il 15 ottobre 1903.
A sinistra è riportata la costruzione aperta, consistente in una carrozza dorata intagliata meccanicamente e lavorata a pressa, completa di ruote, balestre, sportelli, stemma, corona e cordoni, recante sul retro una esplosione di rami di mughetti bianco-azzurri con foglie verdi e un fiore in carta velina rosso, aperto a ventaglio; le finestre sono in materiale trasparente e lasciano intravvedere al centro un piccolo angelo tra altri mughetti; vi sono cinque strati di carta intagliata, distanziati tra loro per riprodurre la profondità della carrozza, sotto la quale si può vedere nella figura la facciata posteriore del biglietto, colorata in verde; in un riquadro la frase a stampa: “Le più vive felicitazioni”.

 

MARIA GABRIELLA ALESSANDRONI

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UN MUSEO DI SANTINI... ANCHE A MILANO


La Prof.ssa MARIA GABRIELLA ALESSANDRONI, a seguito di una breve visita alla Raccolta delle stampe “Achille Bertarelli” di Milano ci ha trasmesso il seguente breve ed interessante articolo che è un cortese invito a visitare l’interessante Raccolta.
Al Castello Sforzesco di Milano è possibile ammirare una ricca raccolta di santini antichi, piccola parte della enorme (circa 300.000 pezzi) e variegata collezione cartacea costituita dal collezionista Achille Bertarelli (Milano 1863 - Roma 1938) e da lui donata nel 1925 al Comune di Milano.
La raccolta delle stampe “Achille Bertarelli”, arricchita nel tempo da altre donazioni, è oggi costituita da circa 1.000.000 di stampe su carta, realizzate anche da artisti famosi e di datazione a partire dal millequattrocento, tra paesaggi, scene di eventi storici o privati, ritratti, carte geografiche, cartoline, calendari, biglietti da visita, libri e esemplari di numerosi altri tipi di arti minori, documenti di vita, di storia e cronaca d’epoca; tra questi trovano posto numerose immaginette sacre, conservate a gruppi di 50-100 pezzi entro contenitori di facile e piacevole consultazione.
Il funzionamento del museo è simile a quello di una biblioteca: si richiedono i documenti che interessano (c’è un ampio catalogo a disposizione), che possono essere esaminati con calma su tavoli. La richiesta può anche essere inviata preventivamente via fax, via e-mail o per telefono, così si trova il materiale pronto su appuntamento.
Mi ha fatto piacere trovare il personale molto serio e disponibile (il signor Bruno e la signorina Roberta sono stati con me gentilissimi). Personalmente, avendo poco tempo a disposizione, ho richiesto per telefono da Roma e poi visionato sul posto due volumi-contenitori con santini francesi, italiani o tedeschi del ‘700-‘800, con stampe di ottima qualità e di case editrici famose, anche trinati o parzialmente manufatti. E’ stato molto interessante e come sempre emozionante apprezzare le piccole opere d’arte sacra.

Civica Raccolta delle Stampe A. Bertarelli - Castello Sforzesco – 20121 Milano
L’orario di visita è: lunedì - venerdi 9-14; giovedì 9-16 (i documenti possono essere richiesti fino alle 12.30).
Tel 02 88463837 – fax 02 88463812 - L’ingresso è libero.
e-mail: craai.bertarelli@comune.milano.it

 

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I DIVERSI TITOLI A MARIA SANTISSIMA


LA BEATA VERGINE DEL PIRATELLO

 


Nel mese di marzo, siamo nella città romagnola che sa coniugare insieme un famoso manicomio ed un autodromo noto in tutto il mondo: Imola (BO). Un pio pellegrino, di nome Stefano Mangelli, in cammino da Cremona è diretto a Loreto, per venerare la santa Casa di Nazareth, dove il Verbo si è fatto carne. Il 27 marzo 1483 il calendario liturgico ricorda che è Giovedì Santo, ma le condizioni meteorologiche non danno segni dell’attesa primavera.
Il pellegrino arriva a tre miglia da Imola, dove scorge, all’incrocio con una strada secondaria, un pilastro, fiancheggiato da un piccolo pero: un Piradel, che custodisce, in una finestrella, un’immagine di Maria col Bambino, dolce e materna. La località, a causa di quel piccolo pero si chiama Piradello o Piratello.
Stefano si accosta a compiere il rito consueto di recitare una preghiera e di accendere una candela, quando accade un fatto sorprendente: la sua candela si rovescia e si spegne, ma subito dopo, come per mano di un angelo, si risolleva e si riaccende da sé. Lo stupore del pellegrino si accresce, quando ode distintamente una voce dolcissima, che gli dice di andare alla vicina città a dire alla gente che lei, la Immacolata Maria Regina di vita eterna, vuole essere venerata in quel luogo. «Non aver paura, Stefano, sono proprio la Madonna, la Madre di Dio. Se quelli non ti credono, mostra queste». Stefano sente che la sua casacca si riempie di rose, nonostante la stagione ancora fredda. Con la gioia nel cuore e la certezza che Maria gli abbia veramente parlato, il pellegrino percorre d’un fiato le tre miglia che lo separano dalla città e si presenta al Magistrato, al quale narra l’accaduto.
Mentre le campane suonano a distesa, anche se in quel giorno il loro suono è vietato dalle norme liturgiche, andò pure dal vescovo mons. Giacomo Passarella e ripeté il racconto.
Presto la straordinaria notizia fece il giro della città. Si formò una folla che, insieme ai religiosi, ai magistrati e allo sbalordito pellegrino, raggiunse il Piratello.
I Signori di Imola e di Forlì, Girolamo Riario e Caterina Sforza, che si trovano a Roma, informati del fatto, provvedono ad una migliore custodia del pilastro ed alla devozione sempre crescente della gente, invitando al Piratello i «Romiti di Valverde», cioè i Frati del Terzo Ordine della Penitenza di S.Francesco, che essi ben conoscono, perché a Forlì i Frati hanno il romitorio proprio nei pressi del loro castello.
Lo storico contemporaneo Andrea Bernardi, detto il Novacula, ci parla di tanti miracoli stupendi ed infiniti, fra i quali ricorda la guarigione di una sua nipote, affetta da un gran male agli occhi. Il Papa Innocenzo VIII, nel 1490, scrive che «per intercessione della sua genitrice, il Signore Nostro Gesù Cristo, in questo luogo, mostrò frequentemente miracoli di ogni sorta».
Nel 1500, Cesare Borgia muove da Bologna con un poderoso esercito di mercenari, per riconquistare le città di Romagna che si sono ribellate, ma, a seguito di un voto rivolto alla Madonna, ottiene la città senza colpo ferire e senza recare danno agli imolesi.
Alessandro VI, venuto a conoscenza del fatto, nel 1501 ricolma il Santuario di vari privilegi, dato che «i fedeli - scrive - qui confluiscono volentieri perché conoscono di essere più abbondantemente rifocillati dai doni della grazia celeste».
I privilegi furono poi confermati da Giulio II, che nel 1504 viene a venerare la Madonna del Piratello e si ferma a pranzo con i frati. Le pareti della chiesa erano letteralmente tappezzate da migliaia di tavolette ex voto per grazie ricevute, ma che nel 1557 i soldati francesi, accampati all'interno della chiesa, le avevano bruciate in gran parte per riscaldarsi.
Il 15 agosto 1714, è collocata sul capo della Vergine Santa la corona d'oro, decretata dal Capitolo Vaticano il 2 novembre 1711.
La protezione di Maria si manifesta in modo speciale nei tempi duri della Rivoluzione Francese.
Il 22 agosto 1798 viene soppresso il convento del Piratello ed espulsi i quindici frati che lo abitano, ad eccezione di P.Luigi Masotti di 86 anni. Ma non per questo la città smette di onorare la sua Madonna e di celebrare le sue feste. Alla fine di maggio 1799, i cittadini di Imola insorgono contro i francesi ed abbattono gli alberi della libertà; ottocento francesi, guidati dal Generale Hullin, sono mandati a punire la città.
Il Vescovo, il Cardinale Barnaba Chiaramonti, che il 14.3.800 sarà eletto Papa con il nome di Pio VII, muove incontro alle schiere nemiche; al Piratello scongiura la Vergine Santa che salvi Lei la sua città, e poi va incontro al Generale.
Si ripete il miracolo accaduto al tempo di Cesare Borgia: anche questa volta la città è risparmiata.
Nell'aprile 1814, il Papa Pio VII torna dall'esilio, e fa sosta al Piratello per ringraziare la Madonna. Qui lo incontrano il clero e il popolo. L'entusiasmo giunge a tal punto che, staccati i cavalli, gli stessi fedeli di gran corsa trainano la carrozza del Papa in città.

 

Attilio Gardini

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SANTUARI MARIANI IN ITALIA

del ProF . Francesco Bracaletti


9 - LUCANIA

ABRIOLA - PZ -Madonna di MONTEFORTE
ARMENTO - PZ - “ STELLA
AVIGLIANO - PZ - “ CARMINE
BARILE - PZ - “ COSTANTINOPOLI
BRIENZA - PZ - “ CROCIFISSO
CALVELLO - PZ - “ MONTE SARACENO
GINESTRA - PZ - “ COSTANTINOPOLI
GRUMENTO NOVA - PZ - “ GRUMENTINO
GUARDIA PERTICARA - PZ -“ PERGAMO
LAGONEGRO - PZ - “ SIRINO
LATERZA - PZ - “ MATER DOMINI
LAURENZIANA - PZ - “ CARMELO
LAVELLO - PZ - “ PRINCIPIO
MARATEA - MT - “ FATIMA
MARSICO NUOVO - PZ - “ COSTANTINOPOLI
MATERA - MT - “ BRUNA
MATERA - MT - “ IDRIS
MATERA - MT - “ PALOMBA
MATERA - MT - “ PICCIANO
MATERA - MT - “ VAGLIA
MELFI - PZ - “ INCORONATA
MURO LUCANO - PZ - “ GRAZIE
NEMOLI - PZ - “
[...]

10 - MARCHE

ACQUACANINA - MC - Madonna del RIO SACRO
ACQUACANINA - MC - “ VALLONE
ANCONA - AN - “ REGINA DI TUTTI I SANTI
APIRO - MC - “ FIGURA
APPIGNANO DEL TRONTO - AP - “ MADONNA
ARCEVIA - AN - “ GRAZIE
ASCOLI PICENO - AP - “ ASCENSIONE
ASCOLI PICENO - AP - “ CARITA'
ASCOLI PICENO - AP - “ GRAZIE
ASCOLI PICENO - AP - “ PACE
BATTAGLIA - PS - “ SALUTE
BELLISIO SOLFARE - PS - “ SASSO
BELVEDERE OSTRENSE - AN - “ SOLE
BORGOPACE - PS - “ SPUGNA
CALDAROLA - MC - “ MONTE
[...]

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18 MARZO: NOSTRA SIGNORA DELLA MISERICORDIA DI SAVONA


Il titolo di Signora e Madre di Misericordia è uno dei più antichi e diffusi fra quelli mariani, e uno dei più appropriati, per la costante protezione di Maria sperimentata nei secoli e perché Madre di Dio, che è Amore e Misericordia per eccellenza. "Misericordia e non giustizia! Misericordia! Misericordia!" da Dio verso gli uomini e dagli uomini verso altri uomini invocava - in una Savona, un'Europa, una Chiesa dilaniate da conflitti civili e religiosi - la Madonna apparsa il 18 marzo e l'8 aprile 1536, sulla riva del Letimbro, al contadino Antonio Botta che andava a lavorare in una vigna recitando il rosario.
E insisteva sulla necessità della penitenza e di una vera conversione, perché "se non fussero quelle poche orationi e buone operationi, che si fanno per le Confraternite, et altri servi di Dio, sarebbe il mondo più tribulato che non è". I Savonesi credettero, accolsero e posero in pratica l'invito alla penitenza.
Il 18 marzo fu dichiarato giorno festivo. Intorno al masso su cui avevano poggiato i piedi di Maria sorse subito per volontà di popolo una cappelletta, e contemporaneamente iniziò la costruzione del santuario, su progetto di Pace Antonio Sormano (noto 1529-1591) alla cui decorazione concorsero molti artisti dell'epoca, fra i quali l'architetto e scultore Taddeo Carlone (1543-1613), autore della facciata, e i pittori Bernardo Castello (1557-1629), Orazio Bongioanni (1578-1616) e Giovanni Battista Paggi (1554-1627); l'altare maggiore è attribuito a Francesco Schiaffino (c. 1690- 765). Sull'altare della cripta, che corrisponde al luogo dell'apparizione, sta la statua della Madonna scolpita nel marmo da Pietro Orsolino nel 1560. Questa immagine fu solennemente incoronata da papa Pio VII che attribuiva alla protezione della Madonna di Savona la sua liberazione dalla prigionia di Fontainebleau, avvenuta il 17 marzo 1814, vigilia della festa.
Al momento del suo arresto nel palazzo del Quirinale per ordine di Napoleone, il 9 giugno 1809, aveva ricevuto da un sacerdote un santino che la raffigurava, e l'aveva portato con sé nelle successive peregrinazioni.
Prigioniero a Savona dal 1809 al 1812, aveva ottenuto di recarsi al santuario e lì aveva promesso alla Vergine di incoronarla con le proprie mani quando avesse ottenuto la libertà: voto che poté sciogliere il 10 maggio 1815.
Nel 180° anniversario dell'incoronazione (1995) la Diocesi di Savona - Noli e il Priorato delle Confraternite hanno donato al Papa un grande pannello in ceramica, policroma, opera dell'artista Renata Minuto di Savona, realizzato nella Fabbrica - Museo "G. Mazzocchi 1903" di Albisola Marina (SV): l'artista ha reso magistralmente visibile nell'espressione di Maria la misericordia di cui è madre e, con una particolare trattazione del materiale, l'alone di luce che -secondo il Botta - era un elemento caratterizzante dell'apparizione.
Il pannello è stato montato vicino alla Torre della Radio Vaticana.
Il 3 agosto 1537, con la bolla "Sacrosanctae Romanae Ecclesiae", papa Paolo III concesse di erigere vicino al santuario un "hospitale pauperum", riconoscendo che per "gli innumerevoli prodigi che Dio onnipotente si degnava di operarvi per l'intercessione della gloriosissima madre sempre Vergine Maria, affluiva da ogni parte grandissima moltitudine di fedeli d'ambo i sessi".
Il flusso dei fedeli non è mai cessato, e il museo del santuario custodisce (dal 1959 ), insieme a paramenti sacri e oreficerie, un gran numero di ex-voto, per la maggior parte riferiti a fatti di mare.
Molti sono tavolette dipinte, ma anche modelli di imbarcazioni, soprattutto velieri; prima erano appesi in chiesa, e suscitavano stupore, oscillanti e tintinnanti, quasi animati dall'aria smossa dall'andirivieni dei pellegrini e partecipi della devozione che li aveva originati.
Confraternite e chiese in tutto il mondo sono intitolate a N. Signora della Misericordia di Savona, particolarmente in America Latina, dove questa devozione è stata diffusa dagli immigrati liguri e dalle Figlie di N. Signora della Misericordia, fondate il 10 agosto 1837 da santa Maria Giuseppa Rossello [Albissola Marina -Savona/ 27.5. 1811 - Savona 7.12.1880].

 

Emilia Bagnasco Angiolino

 


 

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I SANTINI: UN MONDO AFFASCINANTE
III- PICCOLE ESPERIENZE DI UN COLLEZIONISTA
IMMAGINETTE DI DEVOZIONE MARIANA


La nascita della Vergine si celebra l’8 settembre; settembre è il mese che favorisce pensieri delicati dopo la calura dell’estate.
Le iconografie che rappresentano tale evento sono ricche di angeli, cornici e fiori, ma si tratta di un evento straordinario, della nascita di una regina.
Il culto e il bisogno della sua intercessione hanno stimolato, in tutte le epoche, il fiorire di innumerevoli produzioni artistiche.
La devozione mariana si basa sulla concezione che essa sia il modello di ogni virtù cristiana; e da lei impariamo le cose da praticare e quelle da fuggire.
Sul retro dei santini e nelle rappresentazioni si evidenziano le virtù dell’obbedienza, della modestia, della devozione e dell’umiltà: tappe indispensabili nel cammino spirituale di ciascun fedele.
La Madonna, in genere, è rappresentata con vesti rosse, per la sua natura umana, e con il manto azzurro, perché coperta dalla divinità dello Spirito Santo, mentre Gesù è vestito di celeste, per la sua natura divina, con il mantello rosso avendo preso anche la natura umana.
Dopo tali necessarie premesse e per la molteplicità delle tematiche che le iconografie propongono in maniera del tutto lacunosa e arruffata, proverò a dare una idea per la suddivisione delle immaginette negli albums, che ognuno sarà libero di seguire, o disporre a proprio piacimento.


VITA DI MARIA (natività – Bambina – Presentazione al tempio – Sposalizio – Annunciazione – Maternità – Visitazione – Purificazione).
ADDOLORATA – ASSUNTA IN CIELO – INCORONAZIONE – IMMACOLATA CONCEZIONE – VERGINE IMMACOLATA – MADONNE PROTETTRICI – MADONNE VENERATE A …. – MADONNE CON BAMBINO – MADONNE SENZA BAMBINO – MADONNE DELLA …(da disporre in ordine alfabetico) – LITANIE LAURETANE – SANTUARI DELL’APPARIZIONE – SANTUARI SECONDO LE REGIONI ITALIANE – SANTUARI EUROPEI E INTERNAZIONALI – MADONNE CHE HANNO PIANTO – ROSARIO – SACRO CUORE DI MARIA – SCAPOLARE DEL CARMINE E DELLA CINTURA – DIVINA PASTORA – TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA -
Oltre a quanto disposto nei raccoglitori per alcune tematiche particolari, proporrei per le altre, nelle quali è chiaro il luogo del culto, l’inserimento per sito geografico.
Inizialmente si dovranno suddividere le immaginette per le venti regioni e, successivamente, per i centodue capoluoghi di provincia. Quindi, rispettando rigorosamente l’ordine alfabetico si inizierà a riempire il primo album con la prima regione (Abruzzo) inserendo, sempre in [...]

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NOTIZIE DAL MONDO



CATANIA 25.1.2006: Conferenza del Prof. A.Blandini su “Il martirio del compatrono S. Euplio”


Il professore Antonino Blandini, il 25 gennaio u.s. per i soci dell'Archeoclub di Catania, ha parlato del martirio di S.Euplio, sottolineando che i frammenti più antichi e del codice parigino, studiato da J.B.Cotelier nel sec.XVII riguardanti il martirio del compatrono della città e dell'arcidiocesi di Catania sono attendibili, verosimili e particolarmente apprezzati dagli agiografi contemporanei.
Le reliquie gelosamente conservate e venerate nell'antica cattedrale di Trevico, in provincia di Avellino, hanno un'alta percentuale di autenticità perché potrebbero veramente essere quelle del giovane diacono, che fu martirizzato, in Catania, il martedì 12 agosto 304 per essersi rifiutato di "tradire" la parola di Dio, cioè di consegnare i libri dei Vangeli all'autorità e per essersi presentato spontaneamente in tribunale, gridando di essere cristiano e di volere morire per testimoniare la fedeltà al Cristo.
L'oratore ha evidenziato, oltre alle memorie artistiche, storiche e culturali presenti a Catania, in Italia e nel mondo sul nostro martire, la consistenza delle testimonianze liturgiche diffuse nell'ecumene cristiano sin dal tempo del martirio nonché la grande devozione che ancora anima le comunità ecclesiali di Francavilla di Sicilia e dell'ex Baronia di Vico (corrispondente all'ex diocesi di Trevico e all'attuale vicariato foraneo di Ariano Irpino).
Dalla conferenza sono emerse alcune ipotesi di lavoro, assai suggestive e plausibili, ma ancora prive di rigoroso riscontro storico, relative alla traslazione definitiva delle reliquie di Sant'Euplio a Trevico, che giustamente si vanta, sulla base di prove documentarie, di custodire almeno da sei secoli, anche se risulta necessario retrodatare di molto l'arrivo di esse in quelle città. [...]

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PECHINO - Un sacerdote della Cina continentale commenta la prima Lettera Enciclica del Santo Padre Benedetto XVI: “Deus Caritas Est”


“Se Giovanni Paolo II ha guidato la Chiesa fino all’ingresso nel terzo millennio, Benedetto XVI la sta portando nel mondo moderno con fermezza e profondità di pensiero, come testimoniato dall’Enciclica “Deus caritas est”, un’opera che segnerà il percorso teologico della Chiesa”: lo afferma un sacerdote cinese che, dopo aver letto diverse volte l’Enciclica, non riesce ancora a trattenere la propria emozione.
Il sacerdote ha riferito: “Il testo mi colpisce fin da primo paragrafo. ‘Deus caritas est’ segna un passo importante nella storia della Chiesa. E’ un opera che si deve meditare, riflettere e approfondire a lungo. ‘Deus caritas est’ rappresenta per me una pietra miliare. Esso offre risposte essenziali alle domande dei non cristiani”.[...]

 

 

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MADRID - Il 2006 “Anno Missionario” degli Agostiniani Recolletti per il Centenario della morte di Sant’Ezechiele Moreno e i 400 anni dell'arrivo nelle Filippine


Gli Agostiniani Recolletti hanno iniziato le celebrazioni dal primo Centenario della morte del Santo missionario Ezechiele Moreno y Diaz, uno dei grandi evangelizzatori dell'America, che si celebrerà il prossimo 19 agosto. In questo anno 2006 si celebrano anche i 400 anni dall'arrivo nelle Filippine degli Agostiniani Recolletti, per questo motivo il Priore Generale ha proclamato il 2006 come “Anno Missionario”.
Lungo tutto l'anno si celebreranno diversi incontri e Congressi in varie parti del mondo, organizzati dalla Provincia San Nicolás di Tolentino (Spagna) alla quale appartenne il santo. P. Rafael Mediavilla, Priore provinciale della Provincia di San Nicolás, ha chiesto “entusiasmo e forze per vivere questo nuovo anno 2006 e continuare a lavorare per il Regno di Dio e la sua gloria”.
La prima manifestazione di questo Anno Missionario ha avuto luogo dal 25 gennaio al 2 febbraio, con un incontro dei missionari di tutto il mondo nella città colombiana di Yopal, dove Sant’Ezechiele fu Vicario Apostolico. Il secondo appuntamento è in calendario per il 9 aprile, giorno della nascita di Sant’Ezechiele, avvenuta nel 1848. Ad Alfaro (Spagna), luogo di nascita del Santo, avrà luogo la presentazione di un nuovo libro sulla sua figura. [...]

 

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IL 6 FEBBRAIO LA CHIESA RICORDA SAN PAOLO MIKI E COMPAGNI, MARTIRI GIAPPONESI. SUBIRONO A NAGASAKI IL SUPPLIZIO PER AVERE ANNUNCIATO IL VANGELO

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Paolo Miki è stato il primo giapponese accolto in un ordine religioso cattolico, quello dei Gesuiti. Nato a Kyoto nel 1556, Paolo conosceva bene le religioni orientali ed aveva aperto un buon dialogo con dotti buddhisti.
Grazie alla sua predicazione, i cristiani in Giappone divennero decine di migliaia e nel 1582-84, per la prima volta, una delegazione giunse a Roma, autorizzata dallo Shogun Hideyoshi, e lietamente accolta da papa Gregorio XIII.
Ma temendo che il cristianesimo potesse compromettere l’unità nazionale, già indebolita dai feudatari, a causa del comportamento offensivo e minaccioso di marinai cristiani (spagnoli) arrivati in Giappone, e di gravi dissidi tra missionari di vari ordini in terra giapponese, Hideyoshi capovolse la politica verso i cristiani dando vita a spietati eccidi. [...] (Fonte: Radio vaticana).

 

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VATICANO, 1° FEBBRAIO: S.GIOVANNI BOSCO PRESENTATO AI GIOVANI COME “MAESTRO DI VITA” DA PAPA BENEDETTO XVI


Mercoledì 1° febbraio, Benedetto XVI si è rivolto ai giovani indicando loro San Giovanni Bosco (1815-1888), sacerdote ed educatore, come “maestro di vita”.
“Guardate a lui, cari giovani, come a un autentico maestro di vita e di santità”: questo è il messaggio lasciato dal pontefice ai circa 8 mila presenti, soprattutto giovani, il giorno successivo della memoria liturgica del santo fondatore dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice, al termine dell’Udienza generale, tenutasi all’interno dell’Aula Paolo VI del Vaticano

 

 

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PERCHE’ VENERARE LE RELIQUIE DEI SANTi

 

Benedetto XVI, in occasione della XX Giornata Mondiale della Gioventù, il 18 agosto 2005 a Colonia ha detto: “Mi farò ora pellegrino alla cattedrale di Colonia per venerarvi le reliquie dei santi Magi, che hanno accettato di lasciare tutto per seguire la stella che li guidava al Salvatore del genere umano. Anche voi, cari giovani, avete già avuto, o avrete, l'occasione di fare lo stesso pellegrinaggio. Queste reliquie non sono che il segno fragile e povero di ciò che essi furono e di ciò che essi vissero tanti secoli or sono.
Le reliquie ci indirizzano a Dio stesso: è Lui infatti che, con la forza della sua grazia, concede ad esseri fragili il coraggio di testimoniarlo davanti al mondo.
Invitandoci a venerare i resti mortali dei martiri e dei santi, la Chiesa non dimentica che, in definitiva, si tratta sì di povere ossa umane, ma di ossa che appartenevano a persone visitate dalla potenza viva di Dio.
Le reliquie dei santi sono tracce di quella presenza invisibile ma reale che illumina le tenebre del mondo, manifestando il Regno dei cieli che è dentro di noi. Esse gridano con noi e per noi: “Maranatha!” - “Vieni Signore Gesù!”.

 

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DON ANDREA SANTORO: UN MARTIRE DEI NOSTRI TEMPI


Un “coraggioso testimone del Vangelo della Carità”: così Benedetto XVI ha definito don Andrea Santoro, il sacerdote del clero romano “fidei donum”, assassinato il 5.2.2006 in Turchia, nella località di Trebisonda. In due telegrammi, uno inviato al cardinale vicario Camillo Ruini e l’altro al vicario apostolico dell’Anatolia, mons.Luigi Padovese, il Papa deplora “ogni forma di violenza” e auspica che il sangue versato di don Andrea diventi “seme di speranza”.

Ad uccidere il missionario sarebbe stato un adolescente, con due colpi di pistola. Il giovane avrebbe gridato “Allah è grande” prima di sparare al sacerdote, ucciso mentre pregava vicino all’altare della sua chiesa a Trebisonda.

 

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L’OMELIA PRONUNCIATA DAL CARD. CAMILLO RUINI DURANTE LA S.MESSA


"Celebriamo la Messa di suffragio per un sacerdote romano, don Andrea Santoro. Uno dei tanti, perché questa diocesi ha circa 900 sacerdoti e ogni anno alcuni di loro fanno ritorno al Signore. Eppure questa Basilica è straordinariamente affollata, e tutti sappiamo il perché.
Don Andrea aveva 60 anni, era originario di Priverno ma come sacerdote era totalmente romano: nato in una famiglia profondamente cristiana, si era formato nel Seminario Romano Minore e poi in quello Maggiore. Era diventato sacerdote 35 anni fa, il 18 ottobre 1970.
Poi aveva percorso le tappe consuete della vita e del ministero di un sacerdote romano: vicario parrocchiale nella parrocchia dei Santi Marcellino e Pietro al Casilino e poi in quella della Trasfigurazione. In seguito parroco della parrocchia di Gesù di Nazareth e finalmente di quella dei Santi Fabiano e Venanzio, fino all'Anno Santo del 2000. […]

 

Ma la sua propria strada, la sua chiamata specifica e definitiva don Andrea l'ha individuata con certezza soltanto in età matura, attraverso le esperienze dei pellegrinaggi che continuava a guidare in Medio Oriente. […] Don Andrea chiese di andare in Anatolia: intendeva essere una presenza credente e amica, favorire uno scambio di doni, anzitutto spirituali, tra l'Oriente e Roma, tra cristiani, ebrei e musulmani. [...]"

 

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1° MARZO: MERCOLEDI' DELLE CENERI
Inizio del periodo quaresimale



Il Santo Padre Benedetto XVI domenica 27 febbraio commentando il brano evangelico tratto da San Marco, sul significato del digiuno, prima di recitare l’Angelus, ha introdotto il tema della Quaresima ormai prossima.
“Per una felice coincidenza, il brano odierno tocca il tema del digiuno: come sapete, mercoledì prossimo inizierà il tempo quaresimale con il Rito delle Ceneri e il digiuno penitenziale. La pagina evangelica risulta perciò particolarmente appropriata… l’episodio evangelico anticipa il significato della Quaresima. Questa, infatti, nel suo insieme costituisce un grande memoriale della passione del Signore, in preparazione alla Pasqua di Risurrezione. Durante questo periodo ci si astiene dal cantare l’alleluia e si è invitati a praticare forme opportune di rinuncia penitenziale.
Il tempo di Quaresima non va affrontato con spirito "vecchio", quasi fosse un’incombenza pesante e fastidiosa,ma con lo spirito nuovo di chi ha trovato in Gesù e nel suo mistero pasquale il senso della vita, e avverte che tutto ormai deve riferirsi a Lui”.

 

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ROBERTO D'AGOSTINO: A MIO AGIO TRA I SANTINI


Roberto D’Agostino, volto lanciato dalla trasmissione di Renzo Arbore “Quelli della notte” ha recentemente rilasciato un’intervista al settimanale “Chi” (nr. 4 del 1 febbraio 2006) dove tra l’altro ha detto: “Per non parlare della mia collezione di immagini sacre, provenienti da ogni parte del mondo, con tanti Santi e Madonne, tra i quali mi sento perfettamente a mio agio. In fondo, anche se nessuno lo sospetterebbe mai, ho l’animo di un chierichetto”. (Fonte: “Chi”)

 


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FESTEGGIAMENTI


17 Gennaio 2006 - 17 Gennaio 2007: GIUBILEO ANTONIANO
356-2006 - 1650° ANNIVERSARIO DELLA NASCITA IN CIELO


14-22 GENNAIO - LE RELIQUIE DI SANT’ANTONIO ABATE A ISCHIA


La Parrocchia di Sant’Antonio Abate di Ischia, risalente al 1500 e recentemente restaurata, ha ospitato dal 14 al 22 gennaio 2006 le reliquie dell’eremita Antonio provenienti dalla città di Arles in Francia.
Il settimanale cattolico “Famiglia Cristiana” ha parlato di tale avvenimento nel nr.3 del gennaio scorso attraverso un bell’articolo.
Il 17 gennaio anche il quotidiano “Il Giornale” nella rubrica “il Santo del giorno” ha sottolineato la storia di questo Santo di origini nobili che ha saputo vivere la propria vita alla luce di Cristo.
Per evidenziare l’importanza di questo GIUBILEO ANTONIANO (17 gennaio 2006 -17 gennaio 2007), istituito per il 1650° anniversario della nascita di Antonio Abate (356-2006), viene riportato il collegamento all'l”home page” del sito della Parrocchia di Sant’Antonio Abate di Ischiam che è il seguente (http://www.giubileoantoniano.org/letterapastorale.php) e sarà utile per i soci in possesso di internet.
Le reliquie del Santo, che per la prima volta hanno lasciato la città francese di Arles, sono approdate a Ischia. «È stato un miracolo», dice don Carlo Candido, il parroco della chiesa di "Sant’Antuono" (così è chiamato nel Napoletano). «Abbiamo aperto una strada e adesso tanti parroci ci hanno chiesto un gemellaggio o informazioni per fare la stessa richiesta. Ci stiamo preparando da un anno e oggi viviamo quello che la Chiesa universale ha vissuto con il Giubileo del 2000: le celebrazioni di gennaio aprono un anno giubilare, che prosegue fino al 17 gennaio 2007. In questi mesi chi visiterà la chiesa di "Sant’Antuono" e compirà gli atti di fede e di preghiera previsti, lucrerà l’indulgenza plenaria».
I festeggiamenti liturgici del giorno 17 gennaio u.s. sono stati presieduti dal cardinale James Francis Strafford.

 

 

 

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S. ANTONIO ABATE - COMPATRONO RITROVATO DI ZAFFERANA ETNEA (CT)


Il socio DANIELE PENNISI di Zafferana Etnea, cittadina che si sta preparando a ospitare le venerabili reliquie di Sant’Antonio Abate per il mese di agosto p.v., ci ha inviato la seguente comunicazione:


"In occasione dell’Anno Giubilare Antoniano (1650° Anniversario dalla morte) la costituzione di un Comitato ha consentito di solennizzare il giorno della memoria di S. Antonio Abate “Il Grande”, Compatrono della Città di Zafferana Etnea (CT). La Festa, trascurata da più di 60 anni, è rinata con la collaborazione del parroco della Chiesa Madre di Zafferana, sac.LUIGI LICCIARDELLO, che ha ritenuto questo momento una validissima occasione per riflettere sugli insegnamenti cristiani fatti propri da S. Antonio Abate.
Fino agli anni ’40 il Compatrono veniva festeggiato con tanto di solennità e di processioni col simulacro, e attorno alla festa ruotavano numerose tradizioni, come la benedizione degli animali, dei “cuddureddi di Sant’Antoni” (tradizionali pani) e l’accensione dei fuochi per le vie del paese. Oggi di ciò non rimane purtroppo più nulla. [...]

 

 

 

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CATANIA: CONCLUSI I FESTEGGIAMENTI IN ONORE DELLA SANTA PATRONA
SULLE ORME DI SANT'AGATA
NEL SEGNO DELLA SOLIDARIETA'


Il Prof. ANTONINO BLANDINI ci ha inviato il testo del suo articolo, pubblicato il 18 febbraio u.s. dal quotidiano vaticano L’Osservatore Romano.

"Si concluderanno domenica 12 febbraio, a Catania, con i riti dell’ottava, i festeggiamenti annuali in onore di sant’Agata vergine e martire, patrona della città e dell’arcidiocesi, nel segno della più genuina tradizione, della continuità, delle buone novità e, soprattutto, della solidarietà e della carità fraterna, come ha sottolineato più volte e con insistenza nei giorni centrali e principali della grande ed antica festa cittadina, S.E.Rev.ma mons.Salvatore Gristina, Arcivescovo metropolita.
Alle celebrazioni agatine ha partecipato S. Em.za il card. Salvatore Pappalardo, arcivescovo emerito di Palermo e titolare della chiesa romana di Santa Maria Odigitria dell’arciconfraternita dei siciliani, che ha ricevuto dalla Municipalità catanese il premio civico “La candelora d’oro”.

Il porporato, la sera del 2 febbraio, ha presieduto nella cattedrale intitolata a Sant’Agata, risplendente più di prima dopo i lunghi lavori di restauro, la solenne concelebrazione eucaristica nella festa della Presentazione del Signore, nella X giornata mondiale per la Vita Consacrata, alla luce del messaggio che S.E. mons. Pio Vigo, vescovo delegato della Conferenza episcopale siciliana per la Vita consacrata, ha rivolto alle Chiese di Sicilia e alle comunità religiose.

Il cardinale, assieme all’arcivescovo Gristina, è intervenuto a Palazzo degli Elefanti, sede del Comune, al ricevimento che il sindaco, prof.Umberto Scapagnini, ha offerto alle autorità in occasione della tradizionale cantata in onore della Patrona, la sera del 3 febbraio, a conclusione di una giornata caratterizzata al mattino dalla devota processione per l’offerta della cera alla Patrona, la medievale Luminaria, dalla chiesa di San Biagio in Sant’Agata alla Fornace al Duomo, che custodisce il venerato sacello della martire concittadina. [...]

 

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UN SANTINO PER OGNI SOCIO

 

SOMMATINO (CL) - 19 MARZO: SAN GIUSEPPE


La socia ARCANGELA TRICOLI di Sommatino ci ha fatto pervenire l’ immaginetta del Patrono San Giuseppe, con le unite notizie, per l’iniziativa “Un santino per ogni socio”.
"Il 19 marzo tutta la Chiesa celebra la festa liturgica di San Giuseppe, sposo della Vergine Maria, madre di Gesù.
Anche Sommatino, che fino agli anni Sessanta era definito “il centro dello zolfo”, con il suo centro storico collocato attorno all’antico palazzo dei Principi di Trabia, celebra la festa del proprio patrono. Ma nella II domenica di agosto tale celebrazione assume un tono ed un sapore veramente eccezionale, grazie anche alla presenza degli emigrati che per l’occasione ritornano in massa.
I festeggiamenti sono da sempre legati ad alcune particolari tradizioni come la “Tavula di San Giuseppe”, “lu tuppi tuppi”, il “palio” e la solenne processione al santo patrono per le strade del paese.
La “Tavula” (La tavola). Chi per intercessione di San Giuseppe ha ottenuto una grazia fa la promessa di imbandire una tavola di pane dalle forme più diverse e particolari, ortaggi, frutta, dolci e tanto altro ben di Dio.
“Lu tuppi tuppi” (Toc toc). Le sue origini risalgono al 1890.
E’ la rappresentazione in forma teatrale della Sacra Famiglia che bussa alle varie locande in cerca di ristoro dopo la fuga in Egitto.
Il “Palio”. I partecipanti a cavallo si schierano lungo un’immaginaria linea di partenza per conquistare il palio, cioè un drappo di seta, mediante un’asta. Ogni aspirante offre una cifra, vince il miglior offerente. Con l’asta si aggiudicano anche “li giumma” (i cordoni laterali del palio), che però hanno un prezzo inferiore a quello del palio. I soldi della vittoria vengono quindi appuntati con degli spilli sul drappo ed esposti durante la processione del patrono.
San Giuseppe è ritenuto a Sommatino un intercessore molto potente per cui la devozione a questo grandissimo Santo è molto sentita da tutta la popolazione locale".

 

 

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MESSINA: IL SANTUARIO DI N.S. DI LOURDES
IL MESE DI FEBBRAIO: MESE “LOURDIANO”


11 febbraio: inaugurazione del cammino biennale per il giubileo dei 150 anni dell’apparizione di Lourdes
Il Santuario di Nostra Signora di Lourdes di Messina, come ogni anno anche nello scorso mese di febbraio, ha visto un continuo susseguirsi di pellegrinaggi da molte parrocchie messinesi e non..
Quest'anno poi, con la presenza dell'arcivescovo di Messina Mons.Giovanni Marra, l’11 febbraio scorso è stato inaugurato l'inizio del cammino biennale che porterà al giubileo di Lourdes: 150 annni dall'apparizione della Beata Vergine Maria alla grotta di Massabielle.
E’ stata una giornata indimenticabile che ha visto migliaia di pellegrini accostarsi all'eucaristia e al sacramento della penitenza.
La solennità della Beata Vergine Maria di Lourdes è stata preceduta da un triduo preparativo che ha aiutato a entrare nel messaggio di Lourdes.
Il socio Fratel CARMELO MARIA PACE di Castroreale (ME) ha trasmesso per la festa della Madonna di Lourdes (11 febbraio) le relative immaginette, gentilmente offerte per gli associati AICIS da Frà FRANCESCO FURORE che ringraziamo e l’articolo sulla storia del Santuario.
Situato su uno dei punti panoramici della città di Messina, il Santuario di N.Signora di Lourdes fu creato dalla cura e dallo zelo di un frate Minore, morto in concetto di santità, Padre Bernardo da Messina. Di ritorno da un viaggio a Lourdes, nel 1875, pellegrino sul luogo dove la Vergine SS.ma, apparse a Bernadette, P.Bernardo ricco spiritualmente per quella commovente esperienza, sognava di poter diffondere anche nella città dello Stretto il culto e la devozione verso la Madonna.
Un evento alquanto miracoloso, gli dette l’impulso per poter creare ciò che sognava. Il 18 marzo 1884, la religiosa Maria Ragusa gli donò un terreno nel quartiere allora detto della “Madonna Nuova”. Su di esso P. Bernardo con tenacia e sacrifici fece costruire una Chiesetta con annesso un piccolo Convento, dedicando il luogo di preghiera a S.Maria degli Angeli.
In un locale del Convento volle far costruire una piccola grotta, simile a quella di Lourdes, ed in essa fece collocare un’artistica statua della Vergine SS.ma con ai suoi piedi, inginocchiata la veggente Bernadette.
La devozione verso la Madonna di Lourdes si diffuse così rapidamente e in modo incredibile, tant’ è che p.Bernardo fu costretto a realizzare una nuova Chiesa più grande nello stesso luogo. Purtroppo il terribile terremoto del 1908, con la di-struzione della città, coinvolse anche la Chiesa e il Convento.
Anche la grotta fu distrutta, ma miracolosamente si salvarono le statue della Santa Vergine e di Bernadette.
P.Bernardo aveva perso quanto aveva eretto in onore della Vergine di Lourdes, ma era rimasta forte in lui la volontà e la speranza della ricostruzione. Sgomberata l’area dalle macerie, con l’aiuto dei devoti della Madonna ricostruì una nuova Chiesa con Convento annesso nelle baracche di legno entro il settembre 1910. Dopo ciò Padre Bernardo santamente morì.
Nel 1939 il Capitolo Vaticano, riconoscendo l’intensa devozione del popolo messinese verso la Madonna di Lourdes, autorizzò la solenne incoronazione del simulacro, con diadema d’oro. Nel frattempo la stessa popolazione chiese e partecipò alla costruzione in muratura della Chiesa e del convento. I lavori, iniziati nel 1940, terminarono nel 1949. [...]

 

 

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17 MARZO - X ANNUNZIO DELLA BEATIFICAZIONE DI GUIDO M. CONFORTI


Padre MICHELE GIULIANO di Orta di Atella ci ha trasmesso l’immaginetta del Beato di cui sopra, per l’iniziativa “Un santino per ogni socio”.
Guido nasce a Parma nel 1865. Ancora bambino, tutte le mattine andando a scuola si intrattiene a contemplare un enorme crocifisso nella chiesa della Pace. Dirà più tardi: "Io guardavo Lui e Lui guardava me, e sembrava che mi dicesse tante cose".
Nella contemplazione del Crocifisso, il Beato Conforti ha scoperto il proprio carisma: annunciare l’amore di Dio a tutti!
I malanni fisici che lo affliggono fin da ragazzo impediscono a Guido di seguire la strada che il padre vuole per lui, dirigente agricolo, ma anche la via della missione «ad gentes».
Non per questo il fondatore dei Saveriani si perde d'animo.
Acquista una casa per formare giovani missionari. Nasce così la «Pia società saveriana». I primi Saveriani sono andati in Cina nel 1899. La missione è stroncata nel sangue dalla rivolta dei Boxers nel 1900. Ma non si fermano. [...]

 

 

 

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MOLFETTA (BA): IL CULTO DI SAN SALVATORE DA HORTA



CORRADO de GENNARO di Molfetta ci ha inviato 600 immaginette di San Salvatore da Horta che si venera nella Chiesa di San Bernardino di Molfetta, gentilmente concesse dal Presidente dell’Associazione locale Prof. NINO LO MARTIRE che ringraziamo vivamente, per l’iniziativa “Un santino per ogni socio”.
Lo stesso De Gennaro e il nuovo socio VINCENZINO MONACO hanno trasmesso le notizie inerenti il culto del santo a Molfetta. Il santo catalano viene festeggiato a Molfetta la III domenica dopo Pasqua.
Il culto a San Salvatore da Horta, francescano morto il 18 marzo 1567 a Cagliari, che è stato beatificato dopo quaranta anni e canonizzato nel 1938, doveva essere vivo e presente a Molfetta fin dal ‘600. Infatti, durante la seconda metà del XV secolo, gli venne dedicato un altare presso la parrocchia di San Bernardino, sormontato da un dipinto (immesso in una grande e maestosa cornice dorata) che ritrae il Santo Taumaturgo nell’atteggiamento di aiuto e conforto a molti sofferenti.
Successivamente, il culto a San Salvatore, che era quasi del tutto scomparso, fu reintrodotto a Molfetta intorno agli anni Trenta da alcuni pescatori devoti al Santo. Infatti, tali pescatori svolgendo la propria attività presso le coste della Sardegna frequentavano la città di Cagliari e la Chiesa di Santa Rosalia che ospita ancora oggi il corpo del Santo spagnolo. Erano così divenuti grandi devoti del Beato francescano che proprio in quegli anni (1938) era stato iscritto da Papa Pio XI nell’Albo dei Santi.
Ben presto la venerazione a San Salvatore da Horta si divulgò presso le famiglie dei pescatori e dei marittimi molfettesi. Nel 1946, l’allora Rettore della Chiesa di San Bernardino, il canonico Giulio Binetti, fece conoscere e amare la grande figura del Santo catalano per cui il culto in quel periodo ebbe una capillare diffusione. Proprio in tale periodo la chiesa ricevette dai fedeli diversi doni come paramenti ed oggetti sacri, oltre a una statua in cartapesta modellata dallo scultore barese Salvatore Bruno, dono dei fratelli De Dato nel 1951.
Con l’erezione a parrocchia il 10 luglio 1960, si sentì la necessità di dare un assetto giuridico a questo movimento di spiritualità e l’8 agosto 1962, con bolla del Vescovo Mons.Achille Salvucci venne approvata la “Pia Associazione a San Salvatore da Horta” con relativo Regolamento.
Cura particolare nel culto al Santo viene data attraverso la pia pratica dei “Nove mercoledì” e della solenne “Novena” antecedente la festa. I ‘nove mercoledì’ iniziano dalla prima metà del mese di gennaio e terminano alla vigilia della festa liturgica. Tale pia pratica consiste nella meditazione della vita del Santo, presentato come modello di vita per tutti i cristiani, e si conclude con la preghiera di intercessione.
La solenne novena in preparazione alla festa liturgica inizia il venerdì dopo la prima domenica di Pasqua. Infatti, coincidendo il 18 marzo, che è il giorno della festa liturgica della Chiesa, con le celebrazioni della Quaresima, e a volte della Settimana Santa, la festa viene fissata alla terza domenica dopo Pasqua.

 

 

 

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ORTA DI ATELLA (CE), 18 MARZO, FESTA DI SAN SALVATORE DA HORTA


Padre MICHELE GIULIANO di Orta di Atella ci ha trasmesso l’ immaginetta per l’iniziativa “Un santino per ogni socio”.
Questo santo è venerato oltre che a Cagliari, dove è sepolto, anche ad Orta di Atella dove sorge un grande santuario dedicato al santo catalano.
Nacque in Spagna a Santa Coloma de Farnés in Catalogna nel dicembre del 1520. I suoi genitori lavoravano nel piccolo ospedale della zona. Rimasto orfano, si trasferì a Barcellona dove svolse il mestiere di calzolaio, anche per sostenere la sorella minore Blasia. Una volta sistemata la sorella, Salvatore potè finalmente attuare il desiderio di dedicarsi totalmente a Dio seguendo la vita religiosa. Inizialmente si ritirò nell’abbazia benedettina di Montserrat.
Ben presto però comprese che l’umiltà e la povertà di vita che andava cercando poteva incontrarla soltanto tra i Francescani è così a 21 anni, abbracciò la spiritualità di Francesco d’Assisi.
L’anno successivo, nel 1542 fece la professione religiosa e venne impiegato in tutti i servizi più faticosi che svolse sempre con umiltà e diligenza. Ma per lui cominciarono i guai. Dovunque si recasse lo circondava la fama di dispensatore di miracoli e questo lo rendeva agli occhi della gente molto popolare. I suoi superiori e i suoi confratelli, invece, infastiditi, incominciarono a osteggiarlo considerandolo alla stregua di un indemoniato e presero a trasferirlo da un convento all’altro. Dovunque arrivasse, i prodigi si ripetevano e i frati perdevano la pace e non trovavano di meglio che trasferirlo in un altro convento. In un’occasione arrivarono perfino a cambiargli nome nel tentativo di allontanarlo dai fedeli. In un’altra circostanza fu denunciato alla famigerata Inquisizione spagnola, ma anche da questa prova uscì indenne con l’umiltà e la carità dei santi. Finalmente giunse a Cagliari nel 1565 dove visse in serenità e pace.
Colpito da una violenta malattia, morì a Cagliari il 18 marzo del 1567, a 46 anni, compianto da tutta la città. La chiesa di Santa Rosalia di Via Torino a Cagliari, con la facciata in barocchetto piemontese ed un'unica navata con cappelle laterali, edificata nella metà del XVIII secolo dai Frati Minori Osservanti, conserva all'interno le spoglie di San Salvatore da Horta.

 

 

 

 

 

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PIETRAVAIRANO (CE - : SAN LIBERATO MARTIRE


Il socio Padre MICHELE GIULIANO, OFM, di Orta di Atella ha trasmesso l’unita immaginetta di San Liberato Vescovo per l’iniziativa “Un santino per ogni socio”.
Il martire San Liberato è venerato a Pietravairano, nell’alto casertano, a 42 km. dal capoluogo di provincia. Pietravairano è’ un centro adagiato ad anfiteatro sul costone orientale del Monte Caievola e con le abitazioni arroccate l’una sull’altra in un armonioso degradare verso il piano.
Poco distante dal centro storico sorge il complesso monumentale del Convento di Santa Maria della vigna. L’origine del convento è legata ad una pia e secolare tradizione che ricorda la scoperta - avvenuta nel 1384 nella vigna di un certo Paolo Della Vecchia - di un affresco raffigurante la Beata Vergine Maria nell’atto di porgere un chicco di uva al Bambino Gesù che tiene sul grembo. [...

 

 

Circolare di Novembre 2005

 

 

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VALDERICE (TP) - MARIA SS.MA DELLA MISERICORDIA


Il socio Don DAMIANO MARCO GRENCI ha trasmesso l'immaginetta di Maria SS.ma della Misericordia - Santuario di Misericordia Valderice (TP) - per l’iniziativa “Un santino per ogni socio”,

Il santuario, segno di un soccorso provvidenziale, di piccole dimensioni, ma di grande pregio artistico, ebbe origine nel 1640 per una prodigiosa guarigione ottenuta da un vecchietto. In tale luogo, infatti, era stata costruita una cappelletta per il culto della Madonna. In seguito, essa fu modificata con successivi rimaneggiamenti negli interni in stile barocco.
Ristrutturata nel 1769, la Chiesa è di forma quadrata ad una navata con tre altari e il cappellone. L'interno, rivestito da bianco stucco, conserva, sull'altare, una tela a olio dipinta dal celebre Andrea Carreca, che raffigura la Madonna in atteggiamento implorante verso Cristo per i peccatori.
Sulla volta vi sono affreschi, rappresentanti la Natività e la Crocifissione, che vengono attribuiti alla scuola di Domenico La Bruna. La facciata della Chiesa, dalle linee semplici, è coronata da un campanile a tre fornici, per altrettante campane, mentre il portale, sormontato da una ghiera spezzata, è decorato da elementi in pietra scolpita.

 

 

 

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APERTURA DI NUOVE CAUSE DI BEATIFICAZIONE

 



APERTO A TRONZANO (VERCELLI) IL PROCESSO DI BEATIFICAZIONE DEI CONIUGI GIOVANNI GHEDDO E ROSETTA FRANZI



Il 18 febbraio, l’arcivescovo di Vercelli mons. Enrico Masseroni, ha aperto il processo diocesano per la beatificazione dei coniugi Rosetta Franzi e Giovanni Gheddo, istituendo il Tribunale informativo per l’esame dei testimoni e dei testi dei due Servi di Dio.
La cerimonia si è celebrata a Tronzano (Vercelli), dove i due giovani militanti d’Azione cattolica godono ancor oggi di una solida “fama di santità”: senza nulla di straordinario, hanno vissuto la loro breve esistenza vivendo il Vangelo nelle gioie e nelle sofferenze di una normale famiglia, scalando assieme la vetta della santità nella carità e nell’accettazione gioiosa della volontà di Dio.

 

 

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APERTO A LIONE, IN FRANCIA, IL PROCESO DI BEATIFICAZIONE DEL FONDATORE DEI 2 CHIERICI DI SAN VIATORE" PADRE LOUIS JOSEPH MARIE QUERBES


Il 23 febbraio u.s. si è aperto il processo di beatificazione del fondatore dei “Chierici di San Viatore”, una Congregazione relativamente giovane, ma già presente in 16 Paesi di quattro continenti. Infatti si è tenuta a Lione la prima sessione del processo informativo sulla vita, le virtù e la fama di santità di padre Louis Joseph Marie Querbes, sacerdote della suddetta città francese. Padre Querbes nacque a Lione il 21 agosto 1793, in piena Rivoluzione.
Entrò nel Seminario di Sant’Ireneo di Lione nel 1812 e venne ordinato sacerdote il 17 dicembre 1816. Parroco in una piccola parrocchia rurale al sud di Lione, avvertì la profonda scristianizzazione del suo Paese, unita ad una grande ignoranza religiosa.
Ebbe allora l’ispirazione di dar vita ad un’associazione di catechisti per l’istruzione religiosa dei più piccoli, che includesse gli uomini che collaboravano con il parroco nell’animazione liturgica.

Egli stesso situava verso la fine del 1826 la prima idea della Società, che nacque con il nome di “Clercs paroissiaux ou Catechistes de Saint-Viateur” (“Catechisti di San Viatore”), ottenendo l’approvazione diocesana nel 1831.
Il sacerdote francese scelse come santo patrono della sua fondazione Viatore, un giovane catechista-lettore della Cattedrale di Lione del IV secolo.
Nell’autunno 1832 vennero aperte le prime scuole, mentre il 31 maggio 1839 giunse l’approvazione pontificia dei “Chierici di San Viatore”. Parroco di Vourles e fondatore della suddetta congregazione, padre Querbes morì nella località citata il 1° settembre 1859.
I “Chierici” di San Viatore, con sede a Roma, sono presenti in 16 Paesi del mondo.

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Questa Congregazione è composta da sacerdoti e religiosi, ai quali si associano sacerdoti diocesani e laici, uomini e donne, tutti impegnati nell’educazione nella fede e nell’annuncio del Vangelo ai più piccoli e ai più poveri in scuole, comunità cristiane, centri educativi e parrocchie.

 

 

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L'ANGOLO DELLA PREGHIERA

 


Perché è importante la preghiera?

Viviamo in una società basata sul consumismo, tutti si affannano a rincorrere quei beni terreni che sembrano soddisfare il corpo, ma quando ci troviamo davanti ad una malattia o ad una sofferenza, quando ci viene a mancare una persona cara, allora forse ci si rende conto che ci manca qualcosa, ci sentiamo come vuoti, allora, noi cristiani, ci rivolgiamo a Dio, alla Madonna, ai Santi con una “preghiera” che riempie di gioia e serenità il nostro cuore e ci aiuta a superare i momenti difficili e tristi.
Certo è difficile pregare, i discepoli chiesero a Gesù: "Signore, insegnaci a pregare", però Santa Teresina diceva: "La preghiera è uno slancio del cuore".
Quindi, a mio avviso, non contano le parole con cui preghiamo ma come preghiamo, non esistono preghiere importanti o preghiere sdolcinate, infatti ne “L’angolo della Preghiera”, riporto sempre integralmente il testo che trovo sul recto del santino.

 

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Marzo è il mese dell’attesa: noi cristiani aspettiamo la Risurrezione di Nostro Signore. Il 1° marzo, infatti, ha inizio la “Quaresima” che dopo 40 giorni ci fa approdare alla “Santa Pasqua” fondamento della nostra fede.
Ma marzo è anche il mese di S. Giuseppe, il padre putativo di Gesù e, per questo, il Santo protettore della famiglia. (figura a destra e sotto). L’immaginetta di destra è un bellissimo canivet del XVIII sec. da me trovato in un vecchio libricino di preghiere.

 

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PREGHIERA A S. GIUSEPPE

 


O Beatissimo Padre della famiglia di Nazaret, modello di mitezza e purezza, difensore spirituale delle anime nostre, tu che hai in protezione la Santissima Vergine Maria ed il piccolo Gesù Bambino, sii tu il vero protettore della mia e di tutte le famiglie.

Tu che con la castità hai vinto ogni male, guidaci ed insegnaci il vero amore che tanto manca in molte famiglie

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Infondi la vera pace nei nostri cuori e conduci noi nella giusta via verso il tuo Gesù.

Sii Tu il vero protettore di ogni padre di famiglia, reggi le anime e vinci ogni tentazione unendoci al tuo sacro vincolo con Gesù e Maria.
Con Te per protettore, non avremo nessun timore o beato Giuseppe, amen


Protettore delle nostre famiglie, prega per noi.
Pater, ave, gloria.


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CIRCOLARI PRECEDENTI

 

 

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