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COLLABORAZIONI
In questo Settore vengono riportate notizie
e immagini fornite da altri redattori.
Nello specifico, il presente articolo è stato realizzato
dal Prof. Renzo Barbattini dell'Università
di Udine, che ha fornito anche le immagini.
Tutti gli articoli degli altri Settori sono state realizzati
da Patrizia di Cartantica che declina ogni responsabilità
su quanto fornito dai collaboratori.
"N.B.: L'Autore prescrive
che qualora vi fosse un'utilizzazione per lavori a stampa
o per lavori/studi diffusi via Internet, da parte di terzi
(sia di parte dei testi sia di qualche immagine) essa potrà
avvenire solo previa richiesta trasmessa a Cartantica e citando
esplicitamente per esteso il lavoro originale (Autore, Titolo,
Periodico) ."
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SEMPRE PIU' SPESSO LE API IMPOLLINANO ANCHE LA PUBBLICITA'
di Renzo Barbattini e Santi Longo
Effetto simpatia, è su questo che fanno leva i cosiddetti “creativi”, maestri nel far funzionare
un marchio o un messaggio pubblicitario. L’immagine dell’ape ed il suo segno grafico sono
ancora motivo di grande attrazione così come testimonia questa ricca rassegna
Imponente è la casistica che
vede l’utilizzazione delle api
mellifere per pubblicizzare i
prodotti e le attività commerciali più
disparate, prendendo facile spunto
sia della loro bio-etologia che da alcuni
loro prodotti.
Tale interesse deriva
dalla constatazione del successo
dei marchi, che richiamano memorie
positive nel consumatore. Non a
caso molte grandi aziende ricorrono
ad agenzie pubblicitarie che, per valutare
in maniera meno empirica e
soggettiva, l’efficacia di un marchio
o di un prodotto, si avvalgono anche
di avanzate indagini di neuro marketing,
basate sul rilevamento di alcuni
parametri fisiologici e persino della
risonanza magnetica per vedere quali
aree del cervello dei potenziali acquirenti,
si attivano durante i test.
Nell’articolo comparso anni fa su
Apitalia 32 (11) (Barbattini R.,
D’Agaro M. 2006 - Le api “pubblicitarie”), riportato anche da Cartantica, sono stati riportati alcuni
esempi di utilizzazione delle api nella
pubblicità, raggruppati a seconda
dell’aspetto/interesse che si riteneva
evidenziare in rapporto alle differenti
attività dell’insetto.
Inoltre sono state
sintetizzate le impressioni espresse
da alcuni soggetti, non operanti nel
settore apistico, ai quali erano stati
sottoposti i marchi medesimi.
Nella
presente nota è stato adottato il medesimo
criterio espositivo.
A) Numerose rappresentazioni pubblicitarie
richiamano la morfologia di
Apis mellifera e l’attività delle api
bottinatrici che visitano i fiori alla
ricerca di nettare e di polline e che
raccolgono melata (materiale ricco
di zuccheri escreti da insetti fitomizi
che si nutrono di linfa vegetale).
E' noto che l’alimento delle api è
costituito da nettare e melata (alimenti
glucidici) e da polline (alimento
proteico). Le api, inoltre,
vanno alla ricerca del propoli (sostanza
resinosa prodotta da certe
piante, quali l’ippocastano, a livello
delle gemme) che utilizzeranno
per fissare i favi, chiudere fessure
dell’arnia e per imbalsamare (essendo
il propoli caratterizzato da
proprietà batteriostatiche) i corpi
dei nemici penetrati nell’alveare e
uccisi, ma non rimossi; quest’attività
di raccolta, quindi, è una
delle atttività basilari della società
delle api.
L’ape è un leitmotiv che l’azienda vicentina
Siggi ha adottato in quanto
rappresenta l’operatività e il lavoro;
l’azienda, infatti, produce abiti da
lavoro per settori molto diversi (dal
medico all’operaio) come si può.
In particolare:
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Happy School (Fig. 1), logo registrato
nel 2005, caratterizza un’ampia
gamma di soluzioni per l’abbigliamento
scolastico: grembiulini
bimbo e bimba per asili nido, scuole
materne ed elementari. |
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Trendy (Fig. 2), del 2009, è il marchio
della linea di capi professionali
specificamente studiati per il settore
ho.re.ca (industria alberghiera,
ristoranti, catering, bar) e per il settore
dell’estetica. |
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HiTech (Fig. 3), anch’esso registrato
nel 2009, rappresenta la linea
che veste il mondo professionale tecnico, con capi D.P.I. per la sicurezza
individuale. |
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Veste la Voglia di Fare (Fig. 4)
è un marchio, del 2009, dedicato
all’abbigliamento per il mondo
dell’industria, dell’alimentare,
dell’artigianato e dei servizi. |
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Fig. 5: L’immagine, festosa e solare,
richiama il calore dell’estate, dando
nche un messaggio di gioia;
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Fig. 6: intelligente, elegante e aristocratico
messaggio. I riflessi di
luce sul gioiello attirano l’attenzione
dell’eventuale compratore: un
anello con diamanti potrebbe essere
un ottimo dono d’amore.
D’altra
parte la scritta ”ape confusa”
denota una certa indecisione.
Non
sarà dovuta al fatto che l’insetto
rappresentato non è un’ape operaia
ma un fuco? |
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Fig. 7: immagine strettamente legata
al tempo e quindi alla puntualità.
Le api si sono sempre dimostrate
puntuali ai loro appuntamenti
con la raccolta del nettare e molto
precise nella costruzione delle cellette
dei favi
Nonostante questo,
per comprendere a fondo l’abbinamento,
bisogna leggere il messaggio
della ditta che si autodefinisce
competente, operosa e affidabile; |
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Fig. 8: le api stanno a indicare le
quattro azioni che il prodotto, a
base di propoli (Influepid, www.
specchiasol.it) può svolgere per il
benessere della gola e delle prime
vie respiratorie in caso di sintomi
influenzali: proteggere, prevenire,
difendere, lenire; |
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Fig. 9: l’immagine è molto interessante,
per l’ambientazione gradevole,
il cappellino infantile da“postino” con i fiori simbolici, la
leggiadria del cestino1.
In questo
articolo si riportano esempi della
presenza dell’ape nella pubblicità
di articoli non strettamente collegati
con l’apicoltura, se si va, infatti,
nei prodotti apistici si trovano
api a bizzeffe; però questa immagine
(anche se Ambrosoli (2) vuol dire
miele, quindi prodotto apistico per
eccellenza) ha una giustificazione
nella data: è presente nella rivista
L’Illustrazione Italiana, Garzanti,
Milano, 1953.
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Fig. 10: in questo caso vi è un forte
richiamo alla natura. Rispettare
la natura (componente fondamentale
dell’ecosistema) significa
dare un contributo alla salvaguardia
dell’ambiente in cui viviamo.
L’ape, per trovare gli alimenti necessari,
va a bottinare non solo sui
fiori ma anche su altre fonti fornitrici
di zuccheri quali la frutta in
avanzato stato di maturazione e lesionata
da diversi fattori (biotici e
abiotici) ma non certo sui biscotti:
per questo l’abbinamento proposto
(biscotti-ape) risulta di difficile
comprensione;
B) Il dolce miele prodotto dall’ape,
che contiene soprattutto (mediamente
il 72%) zuccheri semplici
(glucosio e fruttosio) è spesso, e
non sempre a proposito, collegato
ai prodotti più disparati: |
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Fig. 11: è una penna biro: anche se
la grafica è elementare, il messaggio
riportato è rassicurante. Il formato
del prodotto richiama, però, un
flacone di medicinale che potrebbe
avere un risvolto poco efficace; |
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Fig. 12: in questo caso è molto interessante
il contrasto tra la parola
e l’immagine: l’associazione punta
a stemperare la sensazione (molto
saporita) provocata dal prosciutto
crudo aggiungendo al prodotto una
diversa caratteristica. La fotografiaè talmente bella da far nascere nella
bocca del lettore la cosiddetta “acquolina”
e suscitare il desiderio di
uno spuntino! |
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Fig. 13: sono rappresentate tre
api e una coccinella di cioccolato: questa “dolce” entomofauna
richiama un forte senso di “dolce
golosità”, di torte al cioccolato e
miele Inoltre, essendo la coccinella
nella tradizione popolare un insetto “portafortuna”, l’immagine è
un felice augurio; |
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Fig. 14: questa immagine e le due
successive fanno la pubblicità a un
prodotto (palline di mais soffiato
al miele) adatto per la prima colazione.
La felicità dell’ape “aviatore”
e dell’ape “chef ” ricorda la
serenità con cui bisogna vivere
questo primo momento della giornata.
Se la prima colazione viene
fatta piacevolmente, si è ben predisposti
per il resto della giornata;
anche i “miel pops” e le “palline al
miele” sono ottimi per la prima
colazione. |
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Fig. 15: questa immagine è di
richiamo a prodotti naturali per
sane colazioni e merende: altro
che merendine “industriali”! Molto
meglio le composte di frutta
(prugne, mirtilli) e il miele.
C) La capacità dell’ape operaia di difendere
se stessa e l’alveare, utilizzando
il pungiglione come arma
sia contro potenziali aggressori
che si avvicinano o entrano negli
alveari per rubare il miele accumulato,
sia contro coloro che la
disturbano durante il lavoro di
raccolta.
Anche l’uomo, sia che
esegua un atto volontario - comeè il prelievo dei melari o le visite
all’alveare da parte dell’apicoltore
- sia che, involontariamente,
frequentando luoghi in cui sono
presenti le api, venga in contatto
con questi insetti può subire le
loro punture:
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Fig. 16: anche per il lavoro ci vogliono
calzature comode. Nel caso
dell’attività apistica bisogna muoversi
con accuratezza e senza agitazione:
per questo occorrono anche
scarpe adatte.
D) L’appartenenza dell’individuo ape a
una “colonia”, chiamata anche“famiglia” o “società” o “superorganismo”,
dove convivono api“di casa” (“baby sitter”, “spazzine”,
“costruttrici”, “ventilatrici”,
“guardiane”) e api “bottinatici”
è sottolineato in diversi richiami
pubblicitari: |
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Fig. 17: simpatico annuncio pubblicitario
di una concessionaria“multimarca” di auto. Questo sciame
di api “a quattro ruote”, pur
suscitando un senso di amicizia tra
i vari componenti del gruppo, dà
l’idea di un’immersione nel rumoroso
traffico quotidiano all’inizio
di una giornata di lavoro;
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Fig. 18: questa foto è stata scattata
in una via di Pinarella di Cervia;
nell’ormai lontano 1977, nasceva
Oliviero Abbigliamento, oggi un
punto vendita di oltre 10.000 mq
a Misano Adriatico, in Provincia
di Rimini. Con il passare del tempo il fondatore, Oliviero Muccini,
viste le richieste e comprese le
enormi potenzialità del web decise
di dare vita ad uno dei primi reparti
e-commerce in Italia. |
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Fig. 19: immagine simpatica; l’abbinamento
dà una sensazione di
forza e di potenza.
F) Tutti riconoscono all’ape l’impegno
a raccogliere prodotti (nettare,
polline, melata) al fine di soddisfare
le esigenze alimentari sia del
breve periodo sia quelle invernali.
Questo aspetto comportamentale
di accumulo di cibo (che l’apicoltore
raccoglie a proprio vantaggio,
senza condizionare la vita dell’alveare)è stato “sfruttato” da grafici
creativi per incoraggiare il risparmio
di denaro e il deposito presso
alcune banche: |
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Fig. 20: questo logo, richiamante le
cellette di un favo e l’ape (probabilmente
una “nutrice”), risale alla fine
degli anni ‘60. L’ape è stata scelta
quale simbolo di operosità e per incentivare
la raccolta dei risparmi.
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G) Fig. 21: Anne Geddes (www.anne
geddes.com) è una fotografa australiana
che scatta bellissime fotografie
di bambini mascherati con
vari soggetti, uno di questi è l’ape;
successivamente vende le foto alle
aziende che realizzano articoli per
l’infanzia. |
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H) Fig. 22: da diversi anni, nel settore
tessile-abbigliamento opera e produce
capi prettamente femminili
un’azienda pugliese (New Mark
Line di Barletta, Bari); i capi sono
firmati Miss Ribellina (www.missribellina.
it). Il logo di questa linea,
molto giovane, presenta una
simpatica e sorridente ape. Questo
marchio vuole identificarsi con il
fantastico mondo delle donne libere,
libere di volare, di sorridere
al mondo intero, libere di vivere e
non di… sopravvivere!
Le collezioni
Miss Ribellina sono trendy, spiritose
e allo stesso tempo originali.
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Fig. 23: a Firenze, dal 1977, il
marchio Ape Regina è specializzato nella produzione di borse, pelletteria
e accessori di abbigliamento di
livello medio alto, nel rispetto della
tradizione pellettiera toscana.
Last but no least l’ape è stata associata
con la salute e il benessere, per questo
motivo gli organizzatori della “International
Health Exhibition” del 1884
scelsero come simbolo (Fig. 29) questa
pubblicità cromolitografata di Frederick
Allen & Sons, pasticceri a Londra
dal 1852.
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Questa ulteriore “carrellata” testimonia
l’interesse verso l’ape quale soggetto di
marchi e loghi di aziende, sia piccole
che grandi, e ciò poiché il laborioso
imenottero richiama memorie positive
nel consumatore evocando lo spirito di
collaborazione e di sacrificio nonché
l’incessante e proficua attività, grazie
alla quale, oltre ad assicurare l’impollinazione
di piante spontanee e coltivate,
l’ape fornisce il prezioso miele |
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Ringraziamenti
Gli Autori ringraziano gli amici di Resy (Valle d’Aosta) che hanno collaborato
con le loro osservazioni, le aziende citate per le autorizzazioni concesse e
l’aiuto fornito, nonché Alessandro e Federico D’Agaro, che si sono dedicati
alla raccolta di gran parte delle inserzioni pubblicitarie citate.
Note
1 - Anche l’autore di questo disegno è incorso nell’errore che le api bottinatrici raccolgono il nettare dei fiori visitati utilizzando una struttura
del corpo esterna allo stesso.
La cosiddetta “via del miele” (dal nettare del fiore al semimiele depositato nelle cellette apposite dei favi) è,
invece, del tutto interna al corpo delle api. Esse, infatti, suggono con l’apparato boccale, il nettare, materia prima per produrre il miele.
Grazie ad osservazioni al microscopio si è notato che la superficie esterna delle tibie posteriori è leggermente concava, liscia e circondata
da una frangia di lunghe setole ricurve. Queste aree, denominate cestelle sono utilizzate per raccogliere polline: d’altra parte questo nome
può trarre in inganno! Richiama, infatti, cavità a mo’ di sacco o il cestino.
2 - Miele Ambrosoli è un’azienda dolciaria del comasco, fondata nel 1923 da Giovan Battista Ambrosoli.
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Dello stesso Autore:
Api nell'Arte
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Api e Religione -
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Api nel collezionismo e nella pubblicità
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Il mondo delle Api
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Api nel mondo infantile
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Api e loro prodotti
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Di Altri Autori:
- sull'argomento "Api e Religione", segnaliamo in Collaborazioni Varie l'articolo del Prof. Franco Frilli - "L'Ape nella Sacra Scrittura" |
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