COME ISCRIVERSI ALL’A.I.C.I.S.
Telefonando alla Segreteria (tel.06-7049.1619)
e richiedendo l'apposito modulo da compilare. L’importo
da versare sul conto corrente postale nr. 39389069
dell'’A.I.C.I.S è di euro 3,00 per
la sola iscrizione all’Associazione, mentre
la quota annuale 2008 è di euro 25,00 per
le persone fisiche e di euro 34,00 per le Associazioni
e gli Enti.
L’anno sociale decorre dal 1° gennaio
al 31 dicembre
DIRITTI DEI SOCI:
- ricevere le Circolari Informative, con immaginette
omaggio;
- partecipare alle mostre ed alle iniziative sociali;
- partecipare alle riunioni di scambio fra soci;
- effettuare scambi fra soci per corrispondenza;
- fare inserzioni gratuite di offerta o di richiesta
di immaginette nelle Circolari Informative.
Gli incontri si tengono nella Sede dell'Ass.ne,
in P.za Campitelli 9, in una sala interna al cortile
adiacente la
Chiesa di S.ta Maria in Portico, ogni primo martedì
del mese, eccetto agosto, e salvo variazioni che
di volta in volta verranno rese note.
Informazioni: Contattare Renzo Manfè - Vice
Presidente
Tel 388-6938.777.
e-mail: aicis_rm@yahoo.it
******
AGGIORNAMENTI
BOLOGNA, 1° ottobre-1° NOVEMBRE 2009 - Mostra: “Il tempo delle feste: l’anno liturgico illustrato con le piccole immagini devozionali”.
Il 1° ottobre è stata inaugurata a Bologna nel Museo “Beata Vergine di San Luca” una mostra di immaginette sacre sul tema: “Il tempo delle feste: l’Anno Liturgico illustrato con le piccole immagini devozionali”.
L’allestimento è di SILVIA CORSINI e DUILIO GENNARI con la collaborazione del Centro Studi per la Cultura Popolare di Bologna.
L’esposizione rimarrà aperta al pubblico fino alla festa di Ognissanti 1° novembre p.v.
******
NOTIZIARIO MAGGIO - GIUGNO 2009
VITA ASSOCIATIVA
INVIO DEL LIBRO DEI SOCI 2009-2010
Trasmettiamo in allegato il cosiddetto “Libro dei Soci”,
aggiornato al momento attuale. Invitiamo gli associati che
desiderano apportare aggiornamenti di darne comunicazione
in Segreteria. Provvederemo nel Notiziario successivo. Grazie
per la collaborazione.
******
5 MAGGIO 2009: CONFERENZA
DELLA PROF.SSA MARIA
GABRIELLA ALESSANDRONI
SU “LE IMMAGINETTE SACRE
DEL 1500 – LA COLLEZIONE
DI ENNIO BELOTTI”
La socia Prof.ssa Maria Gabriella
Alessandroni, grazie ad un
computer portatile, nuovo ed utile
strumento quale coadiuvante delle
conferenze AICIS, ha tenuto
nella riunione mensile AICIS una interessante e seguitissima
conferenza sul tema: “Le immaginette sacre del 1500 – La
collezione di Ennio Belotti”. Riportiamo il testo alle pagine 6 e 7
anche per farne partecipi tutti gli associati che
non erano presenti alla riunione del 5 maggio
u.s.. Nell’esprimere riconoscenza alla prof.ssa M.G. Alessandroni per questo utile contributo,
porgiamo un sentito ringraziamento anche
al socio Ennio Belotti di Lovere (BG) che ha
fornito il proprio materiale collezionistico per
tale conferenza.
******
RINGRAZIAMENTO A PADRE
MICHELEGIULIANO,OFM, PER
LA SUA ATTIVITA’ AICIS
Molti associati hanno telefonato
per ringraziare Padre
Michele Giuliano per le tante immaginette
di cui cura la stampa
e l’invio all’AICIS per la campagna “Un santino per ogni socio”
e,inoltre, per “Il fondo sociale”.
La Segreteria volentieri estende
a Padre Michele tale ringraziamento ed aggiunge quello del
Consiglio Direttivo per la preziosa attività che da anni svolge
a favore dell’Associazione.
******
28 GIUGNO 2008-2009: ANNO PAOLINO. MOLTI I SOCI A
ROMA PER VENERARE SAN PAOLO APOSTOLO
Benedetto XVI, dopo aver con i Santi Vespri del 28 giugno
2008 dato avvio all’Anno Paolino nella Basilica di San Paolo
(in copertina, oltre la Tessera AICIS ‘09, è riportata la foto
di tale inaugurazione), nel prossimo 28 giugno nella Basilica
di San Pietro, con i Santi Vespri, il Santo Padre darà l’avvio
alle cerimonie di chiusura dell’anno giubilare commemorativo
della nascita di S.Paolo Apostolo. Molti soci sono già venuti
a Roma in questi mesi per rendere omaggio alla tomba del
Santo Apostolo delle Genti, lucrando l’indulgenza plenaria.
Nella rivista dell'Ass.ne viene riportato il calco della lastra di marmo
(2,12 m. x 1,27 m) con iscrizione “Pavlo apostolo mart” che
sovrasta la tomba del Santo sotto l’altare maggiore nella
Basilica di San Paolo fuori le Mura.
******
14 GIUGNO 2007-2009: 2°
ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI
SAVERIO VITAGLIANO
Il 14 giugno p.v. si compiono
due anni dalla improvvisa scomparsa
del nostro ex-Segretario
Saverio Vitagliano. Una Santa
Messa, offerta dalla sig.ra MARIA
TERESA CASELLA BIZE
(Svizzera), verrà celebrata il
1° ottobre alle ore 18.30 nella Basilica di S.Antonio in V.Merulana 124-Roma.
Grazie a quanti hanno scritto o telefonato per ricordare
questo associato, sempre disponibile con tutti e generoso.
Caro Saverio sei e rimarrai nei nostri cuori con affetto e
riconoscenza.
******
SAN PAOLO E IL GIRASOLE
ICONOGRAFIA. FIGURE E SEGNI DI PROTEZIONE CELESTE - 12
di Elisabetta Gulli Grigioni
Nella precedente rubrica (Notiziario Nr.294) si è osservato
un manufatto devozionale settecentesco,
dedicato a Paolo di Tarso, che univa l’immaginetta
devozionale al reliquiario.
Vorrei ora proporre una complessa raffigurazione che
ha come centro il momento della conversione dell’Apostolo,
con la caduta da cavallo, commemorata il 25 gennaio
scorso.
Si tratta dell’illustrazione, mediante incisione su
rame (probabilmente di un bravo incisore fiammingo), di
un piccolo libro dal titolo Heliotropium seu conformatio
humanæ voluntatis cum divina (Eliotropio o conformazione
della volontà umana alla divina), pubblicato a Colonia
nel 1634, la prima edizione del quale dovrebbe essere
del 1627. L’autore del testo, il gesuita Geremia Dresselio
(1581-1638), tedesco, fu per ventitré anni predicatore di
corte del Principe Elettore Massimiliano I
Duca di Baviera e di sua moglie Elisabetta
di Lorena ai quali il volumetto, diviso in
cinque libri, è dedicato.
Nel primo libro, in consonanza con
l’affascinante ordine mentale seicentesco,
l’esordio logico: nessuno potrà adeguarsi
alla volontà del Signore se prima non
abbia conosciuto bene quale essa sia. È
portato come esempio Saulo-Paolo che
nel cadere folgorato sulla via di Damasco
chiede: «Signore cosa vuoi che io faccia?».
Il Signore demanderà ad Anania il compito
di indicare a Paolo la via da percorrere.
Da quel momento Paolo potrà iniziare a
percorrere il suo cammino di adeguazione
alla volontà del Signore.
Nell’illustrazione, in piccolo spazio ma
molto nitidamente, sono raffigurati: in alto
Dio e nella parte inferiore Paolo caduto,
addossato al cavallo che risulta in un bellissimo primo piano. Il cuore incoronato, recante giglio e
spada, rappresenta la volontà di Dio che costringe con
il premio o con la punizione. L’altro cuore, fornito di ali
che rappresentano i pii desideri e coronato di rose che
rappresentano l’incostanza del desiderante, simboleggia
la volontà umana. Il sole antropomorfo è il secondo simbolo
della volontà divina, l’eliotropio o girasole è simbolo
della volontà umana che, prima di conoscere la volontà divina, appare come un fiore non ancora aperto.
I due cuori dialogano attraverso le parole soprascritte: «Veni (Vieni)», è l’invito, «Ecce venio (Ecco vengo)» è
la risposta.
L’esemplificazione è dunque triplice: due cuori, Dio-Paolo, sole-girasole.
La sua ridondanza la rende a prima vista oscura ma,
una volta letta la spiegazione fornita dal libretto, proprio
la ripetizione attraverso tre immagini di differente natura
la renderà persuasiva e memorizzabile.
Anche in immagini simboliche di altre opere, il girasole
appare come simbolo della devozione, per la sua particolarità
botanica di seguire con la propria corolla il sole della
luce divina. Inoltre, il fatto che esso germoglia in qualsiasi
tipo di terreno, si traduce nell’affermazione che la santità
raggiungibile attraverso la devozione è aperta a tutti, in
ogni stato, in ogni luogo, in ogni condizione.
Proprio sabato scorso è stato presentato al Teatro
Alighieri di Ravenna il programma 2009 di Ravenna-
Festival, in una scenografia tanto elegante quanto
simbolicamente suggestiva, realizzata con lo sfondo di un’alta siepe di girasoli, perfetta quindi per incorniciare i
temi fondamentali del Festival: la preghiera e il rito. Un’occasione,
come sempre ormai da vent’anni, per entrare
attraverso opere musicali antiche e moderne, illustrate
con chiarezza e purissimo ardore da Cristina Mazzavillani
Muti, in una dimensione di cultura multietnica che,
riscoprendo le antiche vocazioni della bizantina Ravenna,
seduce e induce a lunghi momenti di meditazione su
manifestazioni d’arte e di spiritualità spesso sconosciute o a molti poco note.
(Figura: Incisione su rame. Illustrazione da: HIEREMIA
DREXELIUS, Heliotropium seu conformatio humanae
voluntatis cum divina, Coloniæ Agrippinæ, Sumptibus
Cornelii ab Egmond et Sociorum, 1634).
******
LE INCISIONI FIAMMINGHE: MICHIEL BUNEL
|
I
collezionisti di incisioni fiamminghe conoscono
sicuramente il nome di Michiel Bunel, ma forse
non sanno che egli non fu solo un incisore, né un
editore puro, ma un mercante di stampe.
I mercanti di stampe erano appunto dei commercianti
che si occupavano della mediazione e della
vendita delle stampe. Nel XVIII secolo, nei paesi fiamminghi
il commercio delle immaginette devozionali era
molto fiorente, tanto da far nascere delle figure che si
occupavano della vendita di esse, alla stessa stregua
delle grandi opere d’arte.
Nel caso specifico delle immaginette incise, i mercanti
erano soliti fare incidere il proprio nome sotto
l’immagine, sulla matrice di rame, a volte facendo
sostituire il proprio nome a quello del vero incisore.
Si sa, ad esempio, che proprio Michiel Bunel fece
sostituire il suo nome in una importante opera incisa
dal grande Hieronymus Wierix.
Nella foto, bellissima incisione a bulino su rame,
colorata a mano, firmata Michiel Bunel, prima metà
del XVIII secolo, cm 7,2 x 10,2, su carta vergellata,
raffigurante S. Giovanni Battista. |
IMMAGINETTE SACRE NELLA COLLEZIONE DI ENNIO BELLOTTI
di Maria Gabriella Alessandroni
Nella riunione dell’AICIS del 5 maggio 2009 abbiamo
assistito ad un evento innovativo: l’introduzione di
uno strumento tecnologico, ormai alquanto diffuso,
che può rivelarsi uno scrigno di sorprese per chi, come noi,
si interessa di immaginette sacre, quindi di immagini, protagoniste
nei sussidi audiovisivi: il Computer portatile.
Lo spunto per portarlo alla riunione è stato per me
la ricchissima, coinvolgente collezione del socio Ennio
Belotti di Lovere (BG), che ho potuto conoscere tramite il
DVD, realizzato e inviatomi dal collezionista, contenente
le foto delle sue immagini sacre, suddivise per secolo,
dalla fine del 1400 al 1900. Ho già avuto occasione di
condividere con i soci la emozionante scoperta di tante
meraviglie cartacee del passato, anche remoto, attraverso
un articolo pubblicato nel Notiziario AICIS n. 290 di luglio-agosto
del 2008, minimale tentativo di esplorare i labirinti
di riferimenti che mi si presentavano.
Particolare apprezzamento ed ammirazione hanno
meritato le immagini sacre del XVI secolo, alcune anche
della fine del XV, sia perché esteticamente affascinanti,
sia per la loro validità come modello iconografico dell’arte
sacra rinascimentale, ma anche in special modo per la
loro importanza storica come espressione artistica della
stampa nell’epoca dei suoi primordi.
Appartengono infatti
alla collezione Belotti numerosi incunaboli, che, come
sappiamo, costituiscono i primi esemplari di pagine scritte
e illustrate, stampate nella seconda metà del ‘400, con
la tecnica dei caratteri mobili, escogitata in Europa da
Gutenberg per la pubblicazione della sua prima Bibbia
nel 1455. Il termine si riferisce alla stampa “neonata”,
quindi in culla, dal latino “cuna”, oppure, secondo un’altra
interpretazione degli storici, in “fasce”, poichè i caratteri
mobili costituenti la pagina da stampare erano tenuti
insieme appunto da fasce. (Gli incunaboli noti nel mondo
sono circa 450.000).
Le immaginette più antiche della collezione Belotti
sono incisioni, xilografie o calcografie. Numerose sono
piccoli gioielli di autori famosi, quali l’olandese Luca da
Leida, che lavorò con il Durer, gli italiani Marcantonio Raimondi
e Lucantonio Giunti, Gabriele Giolito de Ferrari, il
tedesco Hieronymus Wierix, per citare solo i più importanti
nella storia dell’arte e della carta stampata dell’epoca.
Ho voluto diffondere ed enfatizzare le bellissime
immagini fotografiche delle opere del 1500, alcune
realizzate da Ennio Belotti con una risoluzione
molto elevata, attraverso una Presentazione (in
Power Point), che ho preparato e con piacere ho
mostrato ai presenti alla riunione, presentazione
che è visibile in un computer, ma potrebbe anche
essere proiettata su uno schermo per diapositive
o video, predisposto ove sia possibile.
Abbiamo insieme visto scorrere sullo schermo
del computer le immaginette, contornate da
indicazioni sull’autore e altre notizie, che, come
sono solita fare, ho cercato sui libri e sul Web; il
tutto evidenziato ed enfatizzato da effetti visivi,
dissolvenze, eventualmente accompagnato da
un sottofondo musicale.
La presentazione mostrata in forma abbreviata
e con procedimento manuale da mouse, è stata da me allestita anche in forma automatica, in modo
che il collezionista Ennio Belotti potrà utilizzarla
durante la mostra di immagini sacre che terrà
prossimamente. I visitatori potranno godere, oltre
che delle immaginette esposte, anche di questo
metodo di diffusione delle immagini e delle notizie
relative, ormai di uso consueto nelle mostre d’arte
nelle gallerie e nei musei.
Sarebbe auspicabile utilizzare questo strumento
anche in altre prossime mostre di immaginette
sacre.
Sono lieta ora di diffondere tra tutti i soci
attraverso il Notiziario il lavoro da me svolto, pubblicando
bimestralmente due o tre diapositive per
volta, tratte dalla Presentazione, accompagnate
dalle notizie che ho già esposto ai soci di Roma
presenti alla riunione di maggio.
In questo numero troviamo la schermata iniziale, con
i titoli, e la prima diapositiva, con la meravigliosa immaginetta
di San Giacinto. Si tratta di una xilografia, stampata
quindi da una matrice di legno, scavata con sgorbie, da
incunabolo del 1499. Vediamo la figurazione delineata con
tratti nitidi, ma con una articolazione piuttosto semplice
anche se visivamente efficace, caratteri tipici delle più antiche xilografie.
L’importante santo polacco appare modestamente
inginocchiato ai piedi della Vergine con Bambino, che,
attraverso la scritta, che si sviluppa su di un cartiglio,
quasi un nastro, ed è anche riprodotta entro la cornice
rettangolare del santino, gli garantisce la propria intercessione
per le grazie che egli vorrà chiedere a Gesù.
Sulla diapositiva, a lato dell’immaginetta, si leggono brevi
notizie sulla vita e i miracoli di San Giacinto.
(continua)
******
12 MAGGIO:
Beata Giovanna del Portogallo,
domenicana
Lisbona, 6 febbraio 1452 – Aveiro, 12 maggio 1490.
Martirologio Romano: “Ad Aveiro in Portogallo, beata Giovanna, vergine, che, figlia del re Alfonso V, rifiutate più volte le nozze, preferì servire nell’Ordine dei Predicatori, divenendo
rifugio per i poveri, gli orfani e le vedove”.
“Ebbe tre pretendenti: il Delfino di Francia, Massimiliano d’Austria e dal Re d’Inghilterra; ma un solo Amore più grande”.
Giovanna fu reggente del Portogallo e dell’Algarve nel 1471.
Morì il 12 maggio del 1490 a Aveiro e fu tumulata nel monastero del Gesù, dove aveva trascorso gli ultimi quindici anni.
Papa Innocenzo XII ha confermato il suo culto il 31 dicembre 1692.
******
LE RELIQUIE - SIGNIFICATO TEOLOGICO E SPIRITUALE
Introduzione. Crisi o riscoperta?
È difficile oggi, se non impossibile,
trovare una trattazione esauriente ed
approfondita che aiuti a dare una risposta
ai vari interrogativi che si pongono sul
tema delle reliquie e della loro devozione;
basti pensare all’assenza di tale voce dal “Dictionnaire de spiritualità”, che è un
chiaro indice di quanto sia difficile e controverso
questo argomento che, essendo
rimasto per secoli legato esclusivamente
alla pietà popolare, oggi presenta una
certa resistenza di fronte ai tentativi di
riflessione teologica o anche semplicemente spirituale.
Queste brevi note sono il frutto soprattutto di scambi di
opinione avvenuti tra confratelli su questo argomento
a partire dai dati della primitiva tradizione monastica e
della prassi liturgica, infatti sono questi i due elementi
fondamentali che possono ricondurci alla dimensione
originaria del culto delle reliquie così com’era, prima di
diventare una semplice devozione. Abbiamo anche visto
come i testi del Magistero che recentemente si sono
occupati di quest’argomento, si muovono proprio nella
direzione di una riconduzione alle origini di questo culto
e quindi di una riscoperta di questo culto nella sua vera
dimensione, purificata da tutte le esagerazioni che si sono
avute nel passato.
Un segno di venerazione per i padri
Nei primissimi secoli del cristianesimo il culto delle
reliquie nasce soprattutto come memoria e venerazione
della tomba di un martire. Leggiamo in At 8,2 che alcune“persone pie seppellirono Stefano e fecero grande
lutto per lui”, era appena avvenuto il primo martirio e la
comunità cristiana si radunava attorno ad una tomba.
È
interessante notare che le più antiche liturgie d’oriente e
d’occidente facevano memoria proprio della “deposizione”
delle reliquie di S. Stefano in quanto primo gesto di
conservazione e venerazione del corpo di un santo.
Solo qualche secolo dopo, col diffondersi del monachesimo,
si cominciarono a venerare anche le ossa dei
santi monaci che erano vissuti nei monasteri che vi erano
seppelliti. Ancora oggi, nel monastero di Santa Caterina,
sul monte Sinai, il corpo dei monaci defunti viene riesumato
un anno dopo la morte. Se sono rimaste solo le ossa,
queste vengono deposte in un ossario, il cranio invece
viene collocato in una cappella dove si trovano quelli di
tutti i monaci vissuti nel monastero, ognuno col proprio
nome scritto.
Se invece il corpo è ancora in disfacimento,
viene nuovamente inumato, e la comunità monastica
prega ancora per un anno in suffragio del defunto. Infatti,“la tomba di Cristo è vuota perché tutto in lui fu olocausto,
atto d’amore, dono volontario di sé. Le nostre tombe
non sono vuote perché in noi non tutto è olocausto, atto
d’amore, dono volontario di noi stessi: la nostra tomba è il segno, per tutti coloro che vengono a deporvi fiori, che noi siamo dei poveri peccatori” (Varillon 1995).
Questa usanza, forse strana per la nostra mentalità, è invece carica del primo ed originario senso che aveva
per i primi cristiani il culto delle reliquie: soprattutto era un
gesto di affetto verso i padri e, attraverso la venerazione
di ciò che era rimasto del loro passaggio sulla terra, si
manifesta la venerazione della loro vita, del loro esempio,
ma anche di una comunione che lega misteriosamente i
monaci di oggi a quelli che li hanno preceduti.
Effettivamente le reliquie, nella tradizione monastica,
sono state soprattutto il modo col quale i monaci
conservavano il ricordo dei padri, dei fratelli che li hanno
preceduti o accompagnati nella loro vita in quel monastero. Sono il segno tangibile di una presenza ininterrotta,
di una famiglia che conserva con affetto “le reliquie” dei
propri “genitori”.
Ed è questo per noi oggi il significato della presenza,
nella Chiesa di Santa Maria, delle ossa dei primi certosini,
ed in particolare di quelle di San Bruno e del Beato
Lanuino che sono presenti nella chiesa conventuale e che
esprimono una comunione di preghiera ininterrotta che
da nove secoli lega oggi noi ai nostri padri.
La luminosità del corpo dei santi
Un’altra dimensione fondamentale del culto delle
reliquie è quella taumaturgica, anche questa è presente
fin dai primi secoli; infatti sarebbe fuorviante considerare
questa dimensione come legata esclusivamente alla devozione
popolare che si sarebbe sviluppata, non senza
esagerazioni, nel tardo medioevo.
Nel Nuovo Testamento troviamo dei passi che ci testimoniano
chiaramente il valore taumaturgico che viene
dato a ciò che può, anche indirettamente, mettermi in contatto
con quella persona che ha il carisma di guarire.
Nel Vangelo è riportato l’episodio della donna che
soffriva di emorragia e che si accosta a Gesù per toccargli
il mantello (Mt 9,20-22; Mc 5,25-29; Lc 8,43-48).
Il pensiero che muove questa donna è: “Se riuscirò
anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita” e
in base a questa fede ottiene la guarigione. Se questo
miracolo può essere interpretato nel senso che la fede
della donna è così grande che le basta solo un contatto
anche minimo, negli Atti degli apostoli abbiamo invece la
chiara documentazione di un uso propriamente taumaturgico
dell’oggetto; leggiamo in At 19, 11-12: “Dio intanto
operava prodigi non comuni per opera di Paolo, al punto che si mettevano sopra i malati fazzoletti o grembiuli che
erano stati a contatto con lui e le malattie cessavano e gli
spiriti cattivi fuggivano.”
Fin dai primi secoli fu universalmente diffusa tra i
cristiani la concezione che le reliquie dei santi avessero
un forte potere taumaturgico. Ma qual è il fondamento
teologico e spirituale di tale fede? Per comprenderlo
bisogna tener presenti alcuni dati relativi alla concezione
mistico-antropologica dell’esperienza di Dio come viene
fatta dai santi.
L’esperienza della Grazia (che secondo i Padri è increata
e quindi è esperienza immediata dello Spirito) ha il
potere di trasfigurare la persona in tutta la sua integralità.
Il corpo del santo quindi, non meno della sua anima, viene
interamente penetrato dalla luce divina e reso anch’esso
luminoso. Questa luce trasfigurante, in quanto Grazia
divina, viene vista fondamentalmente come “energia” ed
in particolare come energia che può guarire, in quanto
proveniente da Dio stesso. Quindi le reliquie di un corpo
che durante la vita si è “spiritualizzato” e si è lasciato
penetrare totalmente dalla Grazia, fanno partecipare di
questa Grazia chi le venera, perché in certo qual modo
la contengono ancora.
Ciò che è appartenuto al corpo di un santo mi può
mettere in relazione diretta con lui e con la sua esperienza
di Dio perché la mia fede si relazione con la sua vita. Ma
nel corso dei secoli, soprattutto in occidente, e in gran
parte in conseguenza delle crociate, si sviluppò una forma
di culto delle reliquie che dava sempre più spazio alla
dimensione del contatto materiale.
Leggiamo nella voce Saints di J.-C. Picard in Dictionnaire
de Spiritualité: “La virtus, il potere miracoloso dei
santi si manifesta in tutta la sua pienezza là dove riposano
i loro corpi o le loro reliquie. Questa
virtus è concepita in una maniera
molto materiale, come un irraggiamento
che emana dal deposito sacro
e la cui potenza diminuisce man
mano che uno se ne allontana, è importante
avvicinarsi il più possibile al
corpo santo, e se possibile toccarlo.
La virtus del santo procura la salute
ai viventi e la salvezza eterna ai
defunti, due nozioni espresse dalla
parola latina ‘salus’” .
(Continua)
(Fonte: museo.certosini.info)
******
PELLEGRINAGGIO DELLE RELIQUIE DI S. GIOVANNI LEONARDI
Santuario della Madonna dell’Arco: 26 aprile – 3 maggio 2009
In occasione del IV centenario della morte di san
Giovanni Leonardi non poteva mancare una sosta
del pellegrinaggio delle reliquie del corpo del Santo al
Santuario della Madonna dell’Arco che i suoi figli spirituali,
i Chierici Regolari della Madre di Dio, hanno organizzato
per ripercorrere le tappe storiche che videro all’opera
questo insigne apostolo del rinnovamento cristiano del secolo
XVI e per ridestare la passione evangelizzatrice che lui profuse ovunque si recò.
Al santuario della Madonna
dell’Arco, san Giovanni Leonardi è più che di casa. Anzi
questa casa egli stesso contribuì a costruirla ponendo
innanzitutto le premesse spirituali per far rifiorire il culto
e la devozione mariana compromessi dalle dissidie sorte
nel 1592 tra l’allora vescovo di Nola Mons. Fabrizio Gallo
e il viceré Giovanni Zuñiga, conte di Mirando a motivo
dell’amministrazione di questo luogo santificato dalla
presenza di Maria, e poi, materialmente, collocando la
prima pietra del bellissimo edificio che custodisce ancora
oggi il miracoloso affresco della Madre di Dio.
San Giovanni Leonardi era infatti giunto a Madonna
dell’Arco per la prima volta, inviato dal Papa Clemente VIII,
l’8 ottobre 1592, per prendere possesso dell’allora umilechiesetta, risolvere i conflitti sorti e garantire un ordinato sviluppo della devozione mariana che stava man mano
facendosi più popolare per i prodigi avvenuti.
Nel suo
santo zelo il Padre Giovanni diede subito inizio all’opera
già da tanto tempo e da tutti desiderata: un tempio degno
della gloria di Maria .Questo sogno cominciò a farsi realtà
quando, il 1° maggio del 1593, giorno di sabato, ne fu
posta con grande solennità la prima pietra.
La devozione alla Beata Vergine
dell’Arco sotto la cura spirituale e l’amministrazione
del santo crebbe in quantità e
in qualità. Ciò fa pensare a quanta fiducia
si era conquistata presso tutti e quanto i
fedeli gli fossero grati della sua opera e
del suo zelo. Il Vescovo di Nola infatti, a
conclusione dell’intera vicenda, scrivendo
alla S.Congregazione lo fece con queste
parole: «Osservando quanto bene, anzi
ottimamente il detto P.Giovanni Leonardi
si sia condotto, non solo devesi meritatamente
quietare, ma devesi stimare degno
di essere premiato, onde lo lodiamo
ampiamente».
Il ritorno a casa delle reliquie di san
Giovanni Leonardi, oltre quattro secoli dopo questi eventi, si deve rileggere quindi nell’ottica
della Provvidenza Divina che suscita sempre uomini
pieni di Spirito Santo, animati da genuino zelo apostolico
il cui ricordo rinnova lo stesso impegno e la grazia di
quei momenti nei quali essi si dedicarono con generosità
all’annuncio del Vangelo.
Nel pomeriggio di domenica 26
aprile le reliquie di San Giovanni Leonardi sono quindi
giunte nel piazzale antistante il santuario, dove si è svolto
un significativo rito di accoglienza. In rappresentanza del
Vescovo di Nola per compiere gli atti canonici era presente
il Vicario Generale Mons.Lino D’Onofrio, mentre tutta
la comunità dei padri domenicani, custodi del Santuario,
era guidata dal Provinciale P.Giovanni Distante e dal
Priore P. Gerardo.
Imbriano. Un nutrito numero di religiosi leonardini, formato
soprattutto dagli studenti e novizi della comunità di
Santa Maria in Portico a Napoli, si è ritrovato nel comune
abbraccio della santità del Leonardi. L’urna contenente le
reliquie del santo è stata poi portata processionalmente,
accompagnata da un numeroso gruppo di religiosi e di fedeli laici, fino all’altare del santuario dove è rimasta, ai piedi di Maria, lungo tutta la solenne concelebrazione
eucaristica che è stata presieduta dal Rev.mo Padre Generale,
P. Francesco Petrillo.
Nel corso della sua omelia il P. Generale ha detto che se “dopo quattro secoli facciamo
ancora memoria ancora di quest’uomo e dei frutti fecondi
che ci ha lasciato è perché egli ci porta ancora l’eco gioioso
della Pasqua di Cristo. San Giovanni – ha proseguito
il P.Generale -ha costruito innanzitutto una comunità
cristiana. Egli venne e ritorna ora in questo luogo, già
santificato dalla presenza di Maria, a narrare di nuovo il primato di Dio, la regola del Vangelo quale unico criterio
con il quale possiamo costruire. Se noi oggi siamo qui,
lo dobbiamo alla sua tenace ed evangelica chiarezza. La
solidità è l’eredità dei santi”.
Terminata la celebrazione le reliquie tra l’applauso
dei fedeli sono state traslate all’altare maggiore, dietro
l’edicola che custodisce l’icona di Santa Maria dell’Arco
e qui centinaia di fedeli vi hanno reso omaggio. Mani che sfioravano l’urna, sussurri di preghiere nascoste nel cuore e ben note a Dio, occhi che esprimevano commozione,
fedeli che desideravano approfondire la vita del Santo.
È stata una settimana in cui san Giovanni
Leonardi ha radunato i suoi amici ancora
una volta ai piedi di Maria e li ha invitati ad
accoglierla nella propria casa di discepoli.
Un momento culminante di questa intensa
visita delle reliquie di san Giovanni Leonardi
si è avuto nel pomeriggio del primo maggio
in occasione dell’inizio de mese mariano e
del ricordo della posa della prima pietra del
nuovo santuario che proprio il nostro santo
provvide a realizzare il 1 maggio 1593.
Ecco quindi che la celebrazione eucaristica
presieduta dal vescovo di Acerra Mons.
Giovanni Rinaldi, a cui si sono uniti il P.
Generale dell’Ordine della Madre di Dio,
il Priore del santuario P.Gerardo Imbriani,
molti religiosi leonardini e domenicani, il
sindaco di Sant’ Anastasia Avv. Carmine
Pone e una numerosissima folla di pellegrini, ha avuto il sapore di una alleanza rinnovata, di cui la
Vergine Maria è garante e destinataria. […].
San Giovanni
Leonardi, ha detto il Vescovo, ha operato grandi cose,
perché è stato affascinato da Cristo risorto e ha vissuto
nella memoria di questo fondamentale dato della fede.
Nel suo intervento finale il sindaco di sant’Anastasia, avv. Carmine Pone, ha sottolineato come l’unità di tutti coloro
che hanno a cuore l’autentico bene dell’uomo, visto integralmente, è un fattore di crescita sociale e di benessere
per tutti. San Giovanni Leonardi seppe far convergere le
preoccupazioni di molti, proprio su questo sguardo con
cui la persona è colta nella sua indissolubile comunione
con Dio e con i fratelli e quindi costruì un tessuto solido
di rapporti improntati alla solidarietà e a alla promozione
della persona umana.
L’omaggio che in questa giornata, come nelle precedenti, è stato reso alle reliquie di san Giovanni Leonardi, è stato commovente e pieno di fede, mentre sfilavano
davanti alla sua urna migliaia di pellegrini richiamati dalla
madre di Dio. Il popolo di Dio è stato protagonista di una
stupenda testimonianza di pietà popolare che ininterrottamente
si è protratta fino alla solenne celebrazione
eucaristica di domenica 3 maggio, quando, dopo la santa
Messa delle ore 12,00, presieduta dal Priore del santuario, P. Gerardo Imbriani O.P., ha salutato con commozione
le reliquie del santo, prima che facessero ritorno alla sua
sede di Roma.
P. GERARDO IMBRIANI OP
******
LE DITTE PRODUTTRICI DI SANTINI: SHALOM
di Attilio Gardini
L’
Editrice SHALOM è una casa editrice cattolica e
mariana che, pur essendo una società commerciale,
ha rinunciato ad ogni fine di lucro. Per la
gloria del Signore pubblica libri di argomento religioso, si
prefigge l’obiettivo di promuovere la preghiera tra il maggior
numero possibile di lettori e di ristabilire la centralità
del culto Eucaristico e il trionfo del Cuore Immacolato di
Maria.
Propone libri di propria
produzione, ortodossi
(cioè scritti in assoluta
obbedienza alle
indicazioni della Chiesa
Cattolica) di preghiere,
meditazioni, riflessioni e conoscenza delle basi della fede e della morale cristiana
della vita dei santi. Tutti realizzati con il massimo
dell’impegno: adoperando carta di ottima qualità, avendo massima cura della veste grafica, tutta interamente a colori, pur mantenendo prezzi di copertina bassissimi
per poter essere accessibili a tutti, specialmente a chi è
meno fortunato.
L’intento dell’Editrice SHALOM, più che commerciale, è quello di realizzare una vera e propria missione di diffusione
del messaggio cristiano tra i più, un vero e proprio
servizio ai poveri, agli ultimi. È un linguaggio inusuale nel
mondo del lavoro ma l’Editrice si propone come “strumenti
di evangelizzazione”. Il Logo della Shalom assume una
forma ovoidale detta “mandorla”.
Una delle figure più importanti della geometria sacra è
la mandorla. Essa si ottiene intersecando due cerchi. La
mandorla simboleggia il “punto” nel quale forze o mondi,
chiaramente separati, si dividono e al tempo stesso s’incontrano.
I cerchi sono emblemi di spirito e materia, di
cielo e terra, d’antico e nuovo. Nell’iconografia cristiana è l’aureola che racchiude Gesù e Maria, nel senso che la
natura divina è contenuta all’interno di quell’umana, essa rappresenta il guscio della loro gloria e della perfezione.
La croce è quella di Cristo e la “M” è l’iniziale di Maria.
I due segni sono indissolubili. Maria è, infatti, associata
alla missione di salvezza di suo Figlio e partecipa come corredentrice al sacrificio redentivo di Gesù.
Il colore rosso sul fondo simboleggia il sangue di Cristo sparso
per la nostra salvezza; il color oro della croce, la regalità
di Cristo che ha scelto come trono la croce.
Noto a tutti è il volume “Pregate, pregate, pregate”, sia
per il prezzo moderato, sia per l’enorme successo raggiunto.
L’Editrice SHALOM permette di acquistare anche testi
d’altre case editrici affini per argomento e per finalità a quelli
di sua pubblicazione, oltre ad una vasta gamma d’oggetti
ed immagini sacre… tra cui i nostri cari santini.
Santini, pagelline e cartoline varie sono rintracciabili nel
Catalogo SHALOM 2008 o 2009 nella sezione “fotografie”
precedendo le proposte di croci, medaglie, corone devozionali,
portachiavi, quadretti, statue e acquasantiere.
Tra le tante proposte di santini primeggia “la fotografia del profilo della Beata Vergine Maria”. Trattasi della statua della
Beata Vergine Maria presente nella
parrocchia di Tjihaljna, non distante
da Medjugorje (quella che è divenuta
simbolo di Radio Maria), poi tante
altre immaginette: San Pio, il Sacro
Cuore, la santa Famiglia, la Madonna di Pompei, M. Teresa di Calcutta insieme a tanti altri
noti soggetti…Le dimensioni delle immaginette sono
classiche: cm 7.0x10.5, con bordo bianco (o non) e con, a volte, il retro stampato per specifiche preghiere. Nella parte bassa del verso sono riportati indirizzo, tel. e fax
cui inviare ordinazioni, citando il n. di codice.
Editrice SHALOM s.r.l. - Via Galvani, 1 - 60020 - Camerata
Picena (AN) - Tel +39 071 7450440 – Numero
Verde 800 03 04 05 -Fax +39 071 7450140 – www.
editriceshalom.it.
******
MADRE MARGHERITA DIOMIRA CRISPI E LA DEVOZIONE AL SACRO CUORE DI GESU'
nel 35° anniversario della morte (giugno 1974-2009)
di Renzo Manfè
L
e religiose Oblate
al Divino Amore
con gioia celebrano
nel 2009 il 35° anniversario del ritorno alla casa
del Padre della loro
amata fondatrice Madre
Margherita Diomira
Crispi.
La sua morte è avvenuta
serenamente
nella Casa Generalizia
di Roma nel 1974, in
un mese molto speciale
della sua vita, quello
dedicato al Sacro Cuore
di Gesù.
Nel 1913, ancora suora delle Figlie della Croce, Suor
Margherita viene trasferita a Parma, nel Collegio Santa
Cecilia. E’ in questa città che la Grazia opera nella sua
bell’anima una grande e così importante trasformazione
da divenire propagatrice di tale importante devozione,
come lei stessa ha lasciato scritto nel suo diario:
“Mi sentii spinta a lavorare con tutte le mie forze per
incrementare o, meglio, per dare inizio alla dolcissima
e validissima devozione al Sacro Cuore di Gesù. Una
devozione che, purtroppo, non era conosciuta, o per lo
meno non molto considerata, sia in città che in Diocesi.
Si voleva e si doveva fare qualche cosa di positivo,
cominciando, quindi, con il propagare l’Apostolato della
Preghiera e la Consacrazione delle famiglie al Sacro
Cuore. Si ricorse alla via più veloce,e cioè, al Can.Ettore
Savazzini per arrivare a Mons.Guido M.Conforti.
[…] La risposta alla nostra richiesta è del 13 dicembre
1916. Dopo avere eretto un segretariato si diede inizio all’opera. Il risultato fu meraviglioso: infatti, sia in città
che in Diocesi a migliaia si contarono le consacrazioni
delle famiglie. Il Collegio Santa Cecilia fu centro della
vera attività; anima di tutto: il Can.Savazzini, Cooperatori
solerti, il più insperato numero di Sacerdoti, di Zelatori,
di Zelatrici. Mons.Conforti ne fu entusiasmato: la
devozione al Sacro Cuore era penetrata nel di lui gran
cuore di Pastore e di Apostolo, se ne disse felice. E qui
comincia tutta la successione di atti m eravigliosi da
lui compiuti per fare amare e trionfare il Cuore di Gesù.
Limitandomi solo ad accennare fra i di lui primi atti pubblici
in riguardo a questa santa devozione, quello della
Consacrazione di tutte le famiglie della Città e della Diocesi,
il 4 aprile 1917, che si fece con tutta solennità nella
Cattedrale ed in tutte le Parrocchie. […]
Il Cuore di Gesù chiedeva ora una solenne consacrazione
generale di tutto il Clero Cattolico, ma una consacrazione
vera, pensata, sentita, sincera che portasse i
suoi frutti, i suoi effetti nella vita sacerdotale, e quindi per
riflesso sul popolo, sulle anime.
Questa consacrazione doveva essere preceduta da
preparazione e da vera comprensione dell’atto che si poneva e dell’impegno
che si assumeva. […]
Il primo giugno
1917 ebbe luogo la
solenne Consacrazione...
Alle ore 10,30
Santa Messa dei sacerdoti,
tutti presenti,
quelli della città e
quelli della Diocesi…
tutti col distintivo del
S Cuore sul petto…
Al Vangelo si spiega
la ragione , il significato di questa Consacrazione, e quindi genuflesso dinanzi al “Divinissimo”, solennemente
esposto, pronunzia in latino
la formula della Consacrazione.
Dopo vengono altre
due incontri e cosi viene fatta
la chiusura della grande
giornata Eucaristica. […] Ma
il desiderio di Gesù era che
tutto il Clero Cattolico venisse consacrato al Cuore di Gesù. Mons Conforti accolse
la proposta e la fece sua, ne scrisse all’Em.mo Card.
Segretario di Stato, il quale rispondeva che la cosa è stata portata al Sommo Pontefice, ma per ragione della guerra tutto restò sospeso.”
( Relazione su Mons. Conforti,
15/06/1951).
Madre Margherita Diomira Crispi aveva ben compreso
che la devozione al Sacro Cuore di Gesù non era
una devozione tra le tante, ma aveva una importanza
talmente grande da situarsi al centro della rivelazione
cristiana. Ciò sarà confermato dalla enciclica “Haurietis
Aquas” (“Attingerete alle acque”) del 15 maggio 1956
del Servo di Dio Papa Pio XII, che tra l’altro vi scriverà:
“Questa devozione - contenuta in germe nella Sacra
Scrittura, approfondita dai santi Padri, dai Dottori della
Chiesa e dai grandi mistici medioevali - ha avuto un particolare
incremento e la sua configurazione odierna in
seguito alle apparizioni di Gesù Cristo a Santa Margherita
Maria Alacoque…”
E proprio per il suo profondo amore e devozione al
Sacro Cuore, dopo la fondazione della Congregazione
delle Oblate al Divino Amore, Madre Crispi prenderà da
S.ta Margherita Maria Alacoque, il nome “Margherita”
e proporrà come simbolo da imitare l’omonimo fiore, la
margherita, per la sua semplicità e umiltà.Un aspetto
molto importante della vita della Madre è stato questo
essere un’anima adoratrice e riparatrice delle offese fatte
a Gesù. E la Fondatrice ha voluto trasmetterlo alle
proprie Figlie spirituali, come làscito per la propria vita
consacrata, come testamento per la vita religiosa di
ciascuna, indispensabile per questi tempi nuovi, per le
nuove possibilità, ma anche per le nuove difficoltà e sfide
del millennio appena iniziato.
(Il Santino di Madre Margherita con reliquia di III
ordine, offerto dalle Suore Oblate al Divino Amore, è
stato immesso nel Fondo Sociale di “Santini e Santità”
di Marzo-Aprile 2009 al nr.15, e il Santino senza reliquia
al nr.102).
******
LE PERLE DEL NOVECENTO: MESCHINI
di Biagio Gamba
Si converrà certamente
che una delle produzioni
più interessanti
del Novecento sia quella
del pochoir di Giovanni
Meschini.
Come ho avuto modo
in più occasioni di dire,
queste piccole opere d’arte,
realizzate con altrettanta
preziosa tecnica, possono
essere considerate certamente le “perle” della produzione di santini del secolo
scorso.
Chi ne ha nella propria collezione se le tenga ben
strette, perché sono molto rare e ricercate, ed il loro
valore di mercato è in continua crescita [8,00-18,00
euro]. Nulla a che vedere con alcune offerte assurde
che si vedono in alcune aste on line, dove si è arrivati a
proporre un immaginetta del Meschini ad un prezzo che
supera i 100 Euro.
(Fonte: http://collezionaresantini.blogspot.com/)
******
CURIOSANDO TRA I LIBRI
1 - FRATI MINORI, SANTI
E BEATI – Ediz.VELAR –
euro 30.00
Nell’aprile u.s. ha visto
la luce il volume “FRATI
MINORI - SANTI E BEATI”
a cura di fr.Silvano Bracci,
ofm e sr. Antonietta Pozzebon,
presentato dal Ministro
Generale OFM fr.José Rodriguez
Carballo e realizzato
dalla Editrice VELAR,
Gorle (BG).
Una nuova edizione
di 462 pagine di Santi e Beati dell’Ordine dei Frati
Minori che vede la luce in occasione dell’ottocentesimo
anniversario della sua fondazione (1209-2009).
Il volume riporta 240 biografie di religiosi francescani
che sono stati e continueranno ad essere l’esempio
vivente, già riconosciuto dalla Chiesa, del progetto di
santità di San Francesco d’Assisi.
Sono religiosi che hanno fatto di Cristo lo scopo della
propria consacrazione religiosa e più precisamente,
hanno dimostrato che “Essere Francescano non significa avere la testa rasata e i piedi scalzi, ma essere di Cristo dalla testa ai piedi” come ha affermato nel secolo
scorso Padre Agostino Gemelli, ofm.
Il libro è presente nelle librerie religiose o può essere
richiesto in internet alla Libreria Internazionale Francescana
all’indirizzo: www.libreriafrancescana.it (R.M.)
******
2 - GIUSEPPE TESTA –
LE CONFRATERNITE DI
CAMPOFRANCO – SOCIETA’,
CULTURA, RELIGIONE:
1573-2008 – Archeoclub
d’Italia 2008,
pp.140
Il nostro socio Prof. GIUSEPPE
TESTA, giornalista
e storico, aggiunge questo
nuovo libro alla sua ormai
cospicua produzione bibliografica. Il quotidiano “La Sicilia” ne ha parlato lo scorso
12 aprile con il titolo “Alle origini della devozione” firmato W.C.: “[…] Testa propone, dunque, una sua nuova ricerca,
stavolta incentrata a ricostruire nascita e sviluppo
delle confraternite campofranchesi in una rilettura che
abbraccia quasi quattro secoli e mezzo di storia locale.
Con il consueto, ricco apporto di testimonianze documentarie
e l’immancabile, puntuale corredo fotografico,
l’autore principia il suo lavoro con il ricordare natura
e funzioni delle antiche confraternite, “associazioni
religiose – scrive – che riunivano tutte le classi sociali
e che avevano lo scopo di esercitare opere pie e di misericordia”.
Partendo dalla più antica, la prima ad essere citata è
la confraternita di Santa Maria dell’Hodighitria o dell’Itria
(1573-1574), presso l’omonima chiesa, la cui storia si
ricollega a quella iniziale dello stesso comune di Campofranco.
(Renzo Manfè)
3 - Don GIANCARLO ROCCA “FILATELIA DI SAN
PAOLO” – Ed.Paoline –
pagg.111
Nell’agosto 2008, in pieno
Anno Giubilare Paolino,
aperto da Benedetto XVI il
28 giugno, Don Giancarlo
Rocca ha immesso sul mercato
questo catalogo da lui
stesso curato con competenza
e attenzione.
Raffigura e descrive francobolli sul grande Apostolo, esposti poi nella Mostra
aperta tra agosto e settembre ’08 presso la Basilica di
S.Paolo fuori le Mura, esposizione progettata dall’Associazione filatelica “Terrasanta” e dalla Società S.Paolo, cui hanno collaborato Enza Leopizzi, Anna Pontecorvo
Potenza, Gianfranco Potenza e Giancarlo Rocca.
Alla mostra ha partecipato anche l’AICIS con
G.Gualtieri, G.Lombardi e F.Campogalliani. Il catalogo
presente nelle librerie religiose è in italiano ed in inglese.
(Renzo .Manfè.)
******
MOSTRE DI SANTINI
TARQUINIA (VT), 30
Aprile - 3 Maggio 2009 -
Mostra di santini: “I
Papi del XX secolo”,
“Figure di santità della
diocesi di Tarquinia-
Civitavecchia”, “Santini
Scouts” e “La Madonna
Addolorata”.
Nei giorni dal 30
aprile al 3 maggio 2009,
nella splendida cornice
dell’Auditorium di San
Pancrazio, si è svolta la XX Mostra del collezionismo, realizzzata dal Circolo
Filatelico Numismatico Tarquiniense per ricordare il 40°
anniversario di fondazione dell’Associazione.
Alla manifestazione hanno aderito ben 25 espositori,
tutti soci del locale Circolo, con collezioni di vario genere
quali la filatelia , la numismatica, la medaglistica,
cartoline d’epoca e pubblicitarie, bottigliette mignon di
liquori, giornali, modellini d’auto di vario genere, radioline
in miniatura, Orologi, bustine di zucchero e tante altre
forme di collezionismo. Presenti anche le collezioni di
Santini: “I Papi del XX Secolo” e “Figure di santità
della Diocesi di Tarquinia - Civitavecchia” del socio
AICIS signor Edmondo Barcaroli, “Santini Scouts” di
Walter Rosatini, “La Madonna Addolorata” di Projetti
Ramona (espositori tutti di Tarquinia).
La Mostra, ricordata da una cartolina e da un annullo
speciale, è stata anche la sede ideale per la presentazione, da parte del Sindaco di Tarquinia, del volume “Repertorio Filatelico Tarquiniense” nel quale sono
riprodotti tutti i francobolli, gli annulli speciali dedicati
alla Città di Tarquinia e le impronte delle affrancatrici
meccaniche che sono state in uso o lo sono tuttora nella
città con le relative notizie storico postali. Il volume di
cui è autore Edmondo Barcaroli e stato stampato a cura
dell’Amministrazione Comunale di Tarquinia che ha anche
patrocinato la Manifestazione organizzata dal Circolo
Filatelico Numismatico Tarquiniense.
******
ROMA, 3 -25 aprile 2009 - Mostra di Icone a Santa Croce
in Gerusalemme: “Tesori di Russia”
di Maria Gabriella Alessandroni
Come appendice e completamento dell’articolo “Tesori
di Russia”, già pubblicato nel Notiziario di marzo-aprile
2009, recensione della omonima mostra, che ha avuto
luogo dal 3 al 25 aprile 2009 nella Basilica di Santa Croce
in Gerusalemme in Roma, è ora possibile visionare le foto,
da me scattate visitando la esposizione, alle quali si è
fatto riferimento nel testo.
Icona con immaginette della Madonna affiancate, in due visualizzazioni, e ingrandimento della scena al centro della
tavola dipinta.
|
Trinità dell’Antico Testamento e del Nuovo Testamento a
confronto. |
|
|
|
Immaginette reperibili nella Chiesa di Santa Croce:
1-La
Statua di Sant’Elena con la Croce (collocata nella omonima
cappella).
2-La Sacra Famiglia, dipinto di F.Mancini (secolo XVIII).
3-La
Madonna del Buon Aiuto con Bambino (quadro appoggiato su
un altare della navata destra) |
******
ROMA, 25 Aprile-10 Maggio 2009 - Mostra sul tema “S.Caterina: risposta immediata ed espressione
perenne del pensiero mendicante”
di frà Angelo Di Marco o.p. e Roberto Consorsi
Si è svolta nella Sala Capitolare della Biblioteca
Spadolini del Senato (29 aprile – 10 maggio 2009), con
ingresso dal Chiostro del Convento di S. Maria sopra
Minerva, la mostra: “Santa Caterina, risposta immediata
ed espressione perenne del pensiero mendicante”, che ha degli autori, frà Angelo Di Marco o.p. e Roberto Consorsi,
ed alla generosa collaborazione di p. Gerardo
Wilmer Rojas Crespo o.p. Interessante e raffinata, questi
gli aggettivi più usati dai numerosi visitatori fra i quali ci
permettiamo ricordare la famiglia Piccolomini, discendenti
di Papa Pio II che canonizzò Caterina, S. E. Mons. Gianfranco Ravasi Presidente della Pontificia Commissione
per i Beni Culturali, il Card. José Saraiva Martins Prefetto
Emerito della Congregazione per le Cause dei Santi, il
dott. Aldo Bernabei Presidente dei Caterinati di Roma,
galleristi romani, fedeli in pellegrinaggio alla Basilica S.
Maria sopra Minerva per partecipare alle cerimonie liturgiche
dedicate alla Santa, quest’anno ancor più solenni
ricorrendo il 70° ann.rio di compatrona d’Italia e il 10° di
compatrona d’Europa.
Presenti anche molti giovani che nella scelta dell’evento
hanno apprezzato (ripeto le loro parole) sia la delicata
ricercatezza che la forte
testimonianza cristiana:
significativo l’incontro con
Laura che è tornata più
volte per approfondire, sul
modello cateriniano, la continua
attualità della risposta
cristiana quotidianamente
tradotta nell’impegno a
favore del prossimo e della
pace.
Sebbene considerato
un evento di nicchia il per
corso risulta agile e facilmente
leggibile grazie al susseguirsi
di rare incisioni e di pregiate
litografie colorate a mano,
provenienti dagli archivi del
Convento di Santa Sabina e
da collezioni private, accompagnate
da didascalie essenziali e
graficamente piacevoli, nonché
dai preziosi contributi di artisti di
consolidato valore internazionale
quali Natalia Tzarkova, la pittrice ufficiale dei Papi,
e lo scultore Eric Aman.
Il percorso offerto al visitatore
trasmette la forza vibrante
dell’animo della Santa di Siena
attraverso alcuni stralci delle
lettere che ripercorrono il suo
cammino spirituale dalle prime
esperienze mistiche fino al pio
transito; l’itinerario visivo della
molteplicità degli abiti degli
ordini dei frati mendicanti, che
si stabilizzavano e diffondevano
nel corso della vita di Caterina, innesta la sua risposta
ed esperienza in un mondo di rivoluzionario fermento
religioso.
Una nota particolare è data al legame che ha intrinsecamente
unito la santa senese al Magistero dei Pontefici
illustrato dai documenti con i quali essi hanno contribuito
al riconoscimento dell’altezza spirituale di Caterina: da Pio
II Piccolomini che la elevò agli onori degli altari, a Giovanni
Paolo II che la proclamò compatrona d’Europa.
Con il riferimento forte all’arte, infine, si sottolinea
l’ispirazione che il carisma cateriniano ha di slocato nel
genio degli artisti.
E al di là delle parole, la fortuna dell’evento è testimoniata
dall’interesse di Istituzioni pubbliche e private
che hanno chiesto di poter ripetere la mostra presso le
loro sedi.
E’ il caso di Palazzo Altieri di Oriolo Romano, sito
di particolare importanza e di comune interesse perché
custode della celebre serie pittorica dei Papi, che, a
voce del direttore Rosa Cipolloni, desidera ospitare la
mostra ed in tale sede evidenziare l’attualità della donna
Caterina quale espressione universale dell’impegno a
favore della pace.
******
CAVA DE’ TIRRENI, 5-20 Settembre 2009 – “San Benedetto e i
Benedettini nel 1° millennio di fondazione della Badia
di Cava de’ Tirreni”
Il socio Giuseppe Melone di Cava de’ Tirreni, nell’ambito
dei festeggiamenti per il primo
millenario della Badia della
Ss.ma Trinità di Cava con la
collaborazione di Giovanni Ciarrocchi e Alesandro Martini di Firenze, allestirà una
Mostra di immaginette sacre su
San Benedetto e i Benedettini. Ricordiamo
che il fondatore della Badia di Cava fu sant’ Alferio
Pappacarbone, nobile salernitano di origine longobarda
formatosi a Cluny, che nel 1011 si ritirò sotto la grande
grotta ‘Arsiccia’ (=asciutta) per trascorrervi vita eremitica.
La sua santità attrasse numerosi discepoli tanto da indurlo
a costruire un piccolo
monastero, il nucleo
originale dell’odierna
abbazia. Morì in età
molto avanzata il 12
aprile 1050. Benedetto
XVI il 29 aprile u.s. ha
detto in p.za S.Pietro: “Saluto i fedeli di
Cava de’Tirreni. con
l’Ordinario diocesano
il Rev.mo Padre
Abate Don Benedetto
Chianetta,augurando
a ciascuno di vivere con fervore spirituale l’importante
ricorrenza del Millennio di fondazione della loro Abbazia
territoriale".
******
PIOMBINO, 1-30 agosto 2009- Mostra biennale:“Figure
stellari e Segni dell’Universo. Immaginette devozionali
dal XVI secolo ad oggi”.
di Maria Gabriella Alessandroni
A Piombino, nel Chiostro della Concattedrale di
Sant’Antimo, come è ormai tradizione dal 1993, molto
attesa dagli appassionati di iconografia sacra e sempre
molto ammirata, si svolgerà, da sabato 1° Agosto a domenica
30 agosto, la esposizione:
BIENNALE D’ARTE SACRA – PIOMBINO 2009 – “Figure Stellari e Segni dell’Universo.
Immaginette
devozionali dal XVI secolo ad oggi. 2009 Anno Internazionale
dell’Astronomia”.
Anche quest’anno la mostra, giunta alla sua IX edizione,
sarà allestita grazie all’efficace impegno organizzativo
del responsabile Claudio Fornai e dei suoi collaboratori,
con la apprezzata sponsorizzazione del Comune di Piombino
e una vasta partecipazione di espositori collezionisti e studiosi.
Saranno presenti con le proprie collezioni: Rosa
Iommi Marinucci, Loredana Coleine, Luca Cipollaro,
Francesca Campogalliani, Maria Teresa Bise Casella,
Pierantonio Cattaneo, Stefania Colafranceschi, Vittorio
Pranzini, Orietta Palmucci, Giorgio Lombardi,
Giancarlo Gualtieri, Giovanni Costanzo, Francesco
Mignogna, Antonio Zappalà, Giovanni e Siro Ciarrocchi,
Filippo Briccoli, Laura Borello, Sebastiano
Micheli, Sergio Aglietti, Elisabetta Gulli Grigioni,
Carmelo Calci e Gabriella Della Bimba.
Non possiamo evitare di esprimere, anche in questa
sede, affettuoso rammarico per la mancanza della sensibilità
e dell’entusiasmo del socio Saverio Vitagliano,
scomparso il 14 giugno 2007, tuttavia presente, con la
sua collezione, anche nella passata edizione della mostra,
così come in molte delle precedenti.
Interessanti tematiche legate all’astronomia sono state
proposte, quali:
la creazione del mondo, lo stellario della Vergine, la
donna dell’Apocalisse, Maria Stella mattutina, la mezzaluna
dell’Immacolata , i Magi e la Stella di Betlemme, il
Sole e la Luna nella Crocifissione, le stelle nella decorazione
del santino, il firmamento nei paesaggi notturni,
la stella mariana orientamento dei naviganti, lo zodiaco
nell’immaginetta devozionale e nei calendari religiosi, il
Girasole simbolo di devozione , il Cuore di Gesù come
astro, il cannocchiale nella simbologia religiosa, Stelle
manufatte.
Inoltre troveremo rappresentate: Le stelle come segno
identificatore di santi: San Nicola da Tolentino (raffigurato
con un sole sulla tonaca nera perché si racconta che
un astro lucente lo seguisse dappertutto), San Giovanni
Nepomuceno dalle cinque stelle, San Francesco di Paola,
astro della carità, San Bernardino da Siena (sole
raggiato con IHS).
Infine: I Patronati: Astronauti, San Nicola da Tolentino -
Astronomi, San Domenico di Guzman - Aviatori, Madonna di Loreto - Naviganti, San Nicola di Myra e
San Brandano - Aeronautica civile, Madonna di Loreto -
Aeronautica militare, Madonna di Loreto.
Interverranno all’inaugurazione, sabato 1° Agosto
2009 alle ore 11.00, autorità locali e relatori esperti di
iconografia sacra, importanti e noti, quali il dott. Vittorio
Pranzini, sulle immaginette religiose, e la dott. Elisabetta
Rizzioli, sulla storia dell’arte. Altri studiosi, tra i quali la
prof. Stefania Colafranceschi nell’ambito della tematica
dei Magi e la Stella di Betlemme, si impegneranno nella
redazione di articoli e ricerche personali, corredate da
illustrazione di immagini e immaginette pertinenti, che
saranno inserite nel catalogo, pubblicazione sempre molto
ricercata, apprezzabile per il notevole approfondimento
culturale. Si invitano tutti i soci che avranno la possibilità di raggiungere Piombino durante le ferie estive a non
lasciarsi sfuggire questa importante, periodica occasione,
così ricca di attrattive preziose per noi cultori di santini.
******
FOLLINA (TV),
29-30 Novembre 2008
- Mostra:“Le immaginette
sacre
di Tasca… accendono
i ‘COLORI
D’INVERNO’”.
Nell’ambito di “Colori d’Inverno”,
mercatino di Natale
a Follina che
si è svolto sabato
29 e domenica 30
novembre, Mario
Tasca, noto
collezionista iscritto all’A.I.C.I.S. , ha allestito una singolare
esposizione, sunto delle mostre presentate negli anni
precedenti.
In via Roma, centro storico di Follina, tra bancherelle e
gazebi, tra prodotti gastronomici, ninnoli natalizi e oggetti
di artigianato, si apriva un’oasi che rituffava il visitatore
indietro nel tempo e lo immergeva nel ricordo e nell’ammirazione
della piccola, ma non minore, arte del santino,
così come si manifestava ai tempi dei nostri avi. “Santini
patrimonio di fede, Storia e Cultura”; “Santini Ricordo
della Prima Comunione”; “Preghiere e Dediche
manoscritte sulle Immaginette Sacre”: questi i titoli e
gli argomenti presentati da Mario Tasca che ha arricchito
la mostra con
diversi pannelli
contenenti alcune
delle più
pregiate e antiche
immaginette
della sua
collezione. Tra
queste una serie
di siderografie
acquerellate a
mano; collage e
ricami su seta;
pittura, intarsio
e applicazioni
di madreperla e
seta su Pasta d’Ostia applicata su cartoncino traforato
a punzone; santini ricordo della Prima Comunione in cui
l’immagine della comunicanda è “vestita” con carta di
riso più volte piegata e sovrapposta in modo da simulare
i drappeggi di abito e velo, il tutto impreziosito da una
cornice riccamente traforata a punzone. Dulcis in fundo, in
un quadretto, sono stati esposti tre Canivet, i più preziosi
pezzi della collezione.
I l Ca n i v e t
(dal francese “canif”, temperino
a lama stretta
che veniva usato
per l’intaglio della
pergamena o
della carta), è un
santino finemente
intagliato a
mano su carta o
pergamena, con
al centro una miniatura
attorniata
da decori floreali
dipinti a mano.
Tecnica nata all’inizio del XVI secolo in Germania, in
ambienti conventuali, poi propagatasi in Francia Italia e
Olanda e la cui produzione termina verso il 1840 quando
inizia il procedimento meccanico per la produzione dei
santini col pizzo.
MARIO TASCA
******
LORETO (AN) 30 Aprile - 6 Settembre 2009 -
Mostra:“Iconografie
delle Litanie Lauretane
a confronto:
i fratelli Klauber e
Franco Vignazia’”.
Giovedì 30 aprile
2009, alle ore 18.00,
presso la Sala degli
Svizzeri del Museo
Antico Tesoro
di Loreto (Palazzo
Apostolico) è stata
inaugurata la mostra: “Iconografie delle Litanie Lauretane
a confronto: i fratelli Klauber e Franco Vignazia.
All’inaugurazione hanno partecipato S.E. Mons. Giovanni
Tonucci, Arcivescovo Delegato Pontificio, e il pittore Franco
Vignazia. La mostra, curata dal Centro Studi Lauretani
e visitabile fino al 6 settembre prossimo, mette a confronto
le opere realizzate alla metà del XVIII secolo dai maestri
incisori di Augsburg (Germania) Joseph Sebastian e
Johann Baptist Klauber (52 stampe) e i dipinti (tempera
e colori naturali su cartoncino) del contemporaneo pittore
forlivese Franco Vignazia (51 dipinti).
******
CAPRINO VERONESE (VR), 31 Luglio-3 Agosto ‘09 -
Mostra:“SANTINI DELLA FEDE”
Nell’ambito dei festeggiamenti del “Perdono di Assisi”
il 31 luglio verrà inaugurata a Caprino Veronese
una mostra di immaginette sacre a cura del Museo del
Santino di Stefano Fasoli e dal socio
Giovanni Zeni di
Caprino Veronese
con la collaborazione
di Sandrino Marchi,
che per l’occasione
esporranno
santini della propria
collezione.
L’esposizione
di immaginette,
soprattutto a tema
francescano, allestita
presso le Opere
Parrocchiali, rimarrà aperta al pubblico dal 31 luglio al 3 agosto 2009 dalle
ore 20,30 alle ore 23,00.
Adagiato tra il lago di Garda e il monte Baldo, Caprino
Veronese è un grazioso paese ricco di tradizioni storiche,
culturali ed artistiche, immerso in una verde vallata e
circondato da boschi rigogliosi che gli donano un clima
mite e salutare. Dal 1873, tra la fine di luglio e gli inizi di
agosto, si tiene la Fiera Montebaldina, che unisce tradizione
religiosa e laica, cultura antica e moderna; la festa,
infatti, nasce attorno al Perdon d’Assisi, un rito religioso
con il quale viene concessa l’indulgenza plenaria ai fedeli
che visitano la Chiesa Parrocchiale il giorno 2 agosto.
Questa speciale grazia si rinnova dal 1216, quando San
Francesco ottenne da Papa Onorio III una indulgenza
plenaria per quanti si fossero confessati nella chiesetta
della Porziuncola nel giorno della sua dedicazione a Santa
Maria degli Angeli ed è stata concessa anche alla chiesa
di Caprino per lo speciale lavoro di carità e di assistenza
ai malati svolto dai frati cappuccini che anticamente
risiedevano nel paese.
L’attuale chiesa, progettata da Adriano Rossi,è del 1769. La facciata è del 1803 e la torre campanaria
del 1870. È stata eretta sul luogo di una
precedente chiesa dedicata a Santa Maria Maggiore.
DIEGO BERTI
******
LATINA – PIANA
DELLE ORME 3-5
aprile 2009 – Mostra
di Santini sul
tema
“BIMILLENARIO
DELLA
NASCITA DI SAN
PAOLO”
Il 3 aprile u.s.,
nell’ambito delle
giornate del Collezionismo
Pontino
tenutesi nel Museo
di Piana delle Orme
a Borgo Faiti (LT)
che ha visto oltre
200 vetrine espositive
(1mt x 1mt
ciascuna), è stata presentata la tematica di maggiore
attualità nel corrente anno e cioè il “Bimillenario della
Nascita di San Paolo”.
Il socio Maurizio Prosperi di Cisterna di
Latina, anima di
questa poderosa
iniziativa, con la
collaborazione
del Circolo Filatelico
Tres Tabernae di
Cisterna di Latina
e l’AICIS, ha
inserito alcune
vetrine di tematica
religiosa
sul l ’Apostolo
delle Genti.
Infatti, San
Paolo prima di
giungere a Roma
ha sostato nel
Comune di Cisterna
proprio a‘Tres Tabernae’
il che è confermato
negli Atti
degli Apostoli
del Nuovo Testamento.
Le immaginette
sacre su
San Paolo Ap.,
provengono dalle
raccolte dei
soci Maurizio Prosperi di
Cisterna di Latina
(LT), Giancarlo Gualtieri
e
Renzo Manfè’
di Roma. Un buon successo di pubblico
ha coronato le fatiche degli organizzatori.
******
ROSETO DEGLI
ABRUZZI (TE), 7-26
Settembre 2009 –
XIX Mostra di Immaginette
sacre: “I SANTI
FONDATORI DI ORDINI
RELIGIOSI DAL I AL
XVI SECOLO”
Nel pomeriggio del
7 settembre p.v. aprirà
nella sempre ospitale
città di Roseto degli
Abruzzi l’esposizione di
santini organizzata dall’AICIS, in stretta collaborazione
con il Circolo Filatelico Numismatico Rosetano, che cura
l’allestimento dei quadri e con l’Amministrazione Comunale
di Roseto – Assessorato alla Cultura, che mette a
disposizione i locali.
La mostra sarà allestita dal 7 settembre pomeriggio a
sabato 26 settembre nella Villa Comunale
detta anche “Lido delle Rose”, e presenterà la tematica:“I Santi Fondatori di Ordini religiosi dal 1° al 16° secolo”.
Con questa esposizione 2009, la manifestazione rosetana
taglierà il traguardo della XIX edizione. Un grazie è doveroso al defunto fondatore e primo Presidente
dell’AICIS, Gennaro Angiolino e successivamente,
dal 2003, al vice-presidente AICIS, Renzo Manfè, ma
direi soprattutto a due rosetani, che sono materialmente
le colonne di queste 19 edizioni: il dr. Mario giunco, socio AICIS, che cura la manifestazione per l’Assessorato
alla Cultura del Comune, ed a Emidio D'Ilario,
Presidente del Circolo Filatelico Numismatico Rosetano,
che cura la presenza e l’allestimento delle vetrine espositive.
Parteciperanno come espositori, i soci Giancarlo
Gualtieri di Roma, Fabrizio e Vittorio Pecci,
entrambi di Alatri (FR).
******
NOTIZIE DAL MONDO
12 aprile: 82° Anniversario della morte di S.Giuseppe Moscati
Il 12 aprile u.s. è stata ricordata
a Napoli la nascita
al cielo di san Giuseppe
Moscati. Quel 12 aprile
1927, era martedì santo; i
funerali ebbero luogo due
giorni dopo, il giovedì. La
sorpresa, la costernazione
e il dolore furono sentimenti
generali, allora,
perché tutti conoscevano,
apprezzavano e amavano
il prof. Moscati, la cui carità era proverbiale. I giornali del
tempo riportarono lunghi servizi sull’avvenimento, esaltandone
la figura professionale, ma soprattutto mettendo
in rilievo le sue doti morali e qualitative.
Il Giornale d’Italia del 14 aprile 1927 così scriveva, sotto
il titolo: La morte di un illustre clinico. “Un altro clinico
insigne della nostra Facoltà medica, il prof.Giuseppe
Moscati, ha cessato di vivere ieri, improvvisamente, nella
sua casa, mentre ancora si intratteneva con alcuni infermi,
i quali erano accorsi per ottenere i suoi consigli. La vita di Giuseppe Moscati è tutta un luminoso esempio di probitàe di generosità, di apostolato, di scienza e di bene. Egli
era stato tra i primi e più affettuosi allievi dell’illustre prof.
Castellino, Direttore della nostra Clinica medica, il quale,
appena informato del decesso, si recava a casa Moscati
a porgere i sensi del suo vivo cordoglio alla famiglia.
Nella professione come nell’insegnamento la figura di
Giuseppe Moscati si è sempre elevata in un’atmosfera di
grande nobiltà. Egli seguì
durante tutto lo svolgimento
della professione gli insegnamenti
dei professori
Cardarelli e Castellino. Egli
era molto amato e benvoluto
nella nostra città,
ove era conosciutissimo e
assai stimato”.
In questo 2009, 82° anniversario,
il 12 aprile era Pasqua. San
Giuseppe Moscati ha celebrato
in cielo questo evento grandioso della Resurrezione.
(Fonte: Gesù Nuovo-1999)
******
Una nuova rivista peresplorare il mondo dei santini
ROMA, martedì, 5 maggio 2009 (ZENIT.org).- La crisi
economica ha colpito anche il mondo dell’editoria, ma c’è
un settore quello dei santini che invece mostra segni di
evidente vitalità e sviluppo. E’ quanto ha detto a ZENIT
Graziano Toni, uno dei collezionisti più forniti d’Europa,
autore impegnato in diverse iniziative editoriali di successo,
non ultima quella di una rivista mensile “Il mondo dei
santini” che sta crescendo significativamente.
Toni è appena tornato dalla visita a Koinè la rassegna
internazionale di arredi, oggetti liturgici e componenti per
l’edilizia di culto ideata e animata dalla Conferenza Episcopale
Italiana e della diocesi di Vicenza, dove ha incontrato
le quattro più importanti aziende italiane che stampano
santini in tutto il mondo: la B.N. Marconi, le Edizioni Sacre
dei fratelli Bonella, la Cromo N.B. e la EGIM.
Toni ha constatato che c’è una nuova fase nell’editoria
delle immagini sacre. I santini sono usciti dalla nicchia in
cui rischiavano di sparire e stanno diventando oggetto
di progetti editoriali. Smentendo i profeti del mondo
secolarizzato secondo cui i santini sarebbero scomparsi
dalla circolazione, la casa editrice Hachette sta avendo
un buon successo con la vendita a fascicoli settimanali
dell’opera “Santini da collezione”.
Si prevede l’uscita supplementare di dieci fascicoli, oltre
i sessanta previsti e c’è la possibilità che venga pubblicata
anche in Spagna. Toni ha ricordato anche il discreto
successo dell’album “I santini della Madonna di Lourdes”,
quasi per niente pubblicizzato, ma oggetto di tante richieste.
E il successo inaspettato, per una pubblicazione
di questo tipo, del “Primo Catalogo Internazionale dei Santini” edito da UNIFICATO.
Nei tre successi editoriali
indicati, Toni è parte in causa, avendo ideato, promosso
e fornito gli originali dei santini pubblicati.
Il collezionista di santini è convinto che si sta creando un
vero e proprio movimento di attenzione, studio e diffusione
di quelle immagini che per secoli sono state indicate come“la Bibbia dei poveri”. Toni ha rivelato a ZENIT che “in
moltissimi si stanno avvicinando a questo mondo. "Ricevo
lettere e messaggi di persone che vogliono conoscere la
storia, l’arte, le tecniche, le scuole artistiche che hanno
ideato e generato i santini”. “In tanti – ha precisato – hanno
lasciato il collezionismo di monete e francobolli per avvicinarsi
alle immaginette sacre. Una forma di attenzione che
va oltre il collezionismo, perché dispone di un contenuto
culturale, religioso, storico, umano, artistico ben più consistente
di qualsiasi altra forma di collezione”.
A questo
proposito, ha annunciato una sua nuova iniziativa, la
pubblicazione del mensile “Il mondo dei santini” con l’idea
di realizzare un nuovo Rinascimento del santino.
Attualmente si svolge ogni due anni in Italia a Piombino una mostra biennale sui santini, ma secondo Toni “è
troppo poco” e non favorisce “quell’incontro proficuo,
quell’approfondimento, tra collezionisti europei e mondiali
che sarebbe necessaria per realizzare un movimento
mondiale che rinnovi e rilanci l’ideazione e la produzione
di immaginette sacre”. Per Toni l’obiettivo è anche quello
di creare un’associazione internazionale di cultori deisantini, in modo da funzionare come motore di ricerca,
punto di incontro e di collegamento tra i vari collezionisti
italiani e degli altri paesi europei e mondiali. A questo proposito
Toni ha lanciato un appello a tutti coloro che sono
interessati al mondo delle immaginette sacre affinché
si mettano insieme per riscoprire l’immenso patrimonio
europeo e sviluppare un movimento che porti ad un nuovo
Rinascimento dei santini in tutto il pianeta.
Per ogni informazioni sul progetto: Il Mondo Dei Santini,
casella postale n.64, 48018 Faenza (RA); telefono +39
0546 790534 ; fax +39 0546 643866; mobile +39 346
8850963; e-mail: info@ilmondodeisantini.com
(Fonte:http://www.zenit.org)
******
L’improvvisa morte di Padre Luca De Rosa OFM
Il 25 aprile 2009, nella
prima mattina, presso
l’Ospedale “Fatebenefratelli”
di Napoli, è ritornato alla Casa
del Padre Luca De
Rosa, Postulatore
Generale del suo Ordine,
i Francescani
Minori. Il 25 marzo
2009 aveva celebrato
il 50° di Professione
religiosa. Il giorno
dopo aveva avvertito i primi sintomi della malattia, che
in così breve tempo lo ha condotto alla morte.
Fr. Lucaera nato ad Afragola il 30 ottobre 1936, aveva emesso
la Professione temporanea il 29 agosto 1954 e quella
Solenne il 19 marzo 1959. È stato ordinato sacerdote il
25 aprile 1962. Nella sua Provincia del “Ss.mo Cuore di
Gesù″, Napoli, è stato Professore di Liturgia, Parroco,
Segretario e Vicario provinciale. Nel 1989 venne chiamato
in Curia Generale per lavorare nella Postulazione
generale, prima come Vice Postulatore e poi per 14 anni
come Postulatore Generale.
I funerali si sono svolti a S.
Chiara, Napoli, il 27 aprile u.s.
Siamo grati a Padre Luca
per il lavoro svolto, seguendo con tanta competenza ed
amore le varie Cause di Beatificazione e Canonizzazione.
I cammini di santità si incrociano e si consolidano con la
testimonianza di fede e di adesione a Dio. Padre Luca
ne è stato un testimone credibile.
******
25 aprile: 80° Anniversario della morte del Ven. Egidio Bullesi
“Amami, amami, e fa’ del mio cuore un mare di amore”
in questa invocazione c’è lui, Egidio Bullesi, un giovane
laico e anticonformista, morto a 23 anni, che ha saputo
unire a tutto campo la preghiera, la contemplazione,
l’apostolato e il lavoro!
Nato a Pola il 24 agosto 1905, città marinara, Egidio vive
la sua breve esistenza in un rapporto diretto con il mare,
come marinaio sulla corazzata “Dante Alighieri” (1925-
1927) e come lavoratore nei cantieri navali di Pola e Monfalcone.
Internato durante la Prima Guerra mondiale, a tredici anni apprendista nell’arsenale di Pola e dal 1921
(a soli sedici anni) operaio nel cantiere navale della sua
città. Lavora dieci ore al giorno e alla sera, per sei anni,
frequenta la scuola dove acquisisce una buona preparazione
tecnica e culturale, come dimostrano il veliero conservato
a Barbana, i numerosi scritti e le poesie.
Capìta l’importanza dei libri, fonda la biblioteca circolare
per diffondere la sana dottrina, sia religiosa che sociale,
e l’onestà di vita secondo gli insegnamenti evangelici,
trasmessi dal magistero della Chiesa.
Marinaio sulla corazzata “Dante Alighieri” svolge un
intenso apostolato tra i commilitoni, spronandoli all’impegno
di castità, alla preghiera, a scegliere intelligentemente
e far propri gli autentici valori che soli rendono
gioiosa e bella la vita.
Ottiene delle vere conversioni, come quella di Guido Foghin
che, dopo la morte di Egidio, entrerà tra i Frati Minori,
con il nome di Egidio, sostituendo l’amico non solo
nel nome, ma anche nella vita missionaria (ideale che
Bullesi non poté realizzare) prima tra i lebbrosi a Mosimien
(Tibet) poi in America Centrale. Congedato, viene
assunto nel cantiere navale di Monfalcone che, poco
tempo dopo, dovrà lasciare per una grave malattia che
gli fa dire: “Che bel soffrir! Tanto bel!”. Muore il 25 aprile
1929, a neppure 24 anni di età, vestito del saio francescano,
come era suo
desiderio. Le sue
venerate spoglie riposano
nella cappella
dell’apparizione,
presso il santuario di
Barbana.
Breve esistenza che
Egidio visse tra i giovani
e per i giovani:
“Sento che è necessario
infiammare i giovani
e avviarli all’apostolato”.
Dove ci sono
i ragazzi, adolescenti,
giovani o poveri, lì troviamo Egidio: sezione Aspiranti,
Azione Cattolica, Scouts, marinai, la San Vincenzo, malati,
Ordine Francescano secolare; un Egidio fascinoso
testimone cristiano: “Ho impegnato tutte le mie forze per
amare sempre di più il Signore… Sono contento e felice
perché ho l’animo tranquillo, la coscienza netta e pura,
perché amo Dio”.
Egidio, giovane bruciato dall’amore di Cristo e dei fratelliè ora Venerabile, in attesa della Beatificazione.
Fr.FABIO
(Fonte: I Gigli di S.Antonio – 2004)
******
Mario Cesarano ricorda l’amico Mario Margiotta di Bari
Lettera del socio Mario Cesarano di
Mariglianella (NA) in
ricordo del carissimo
amico Mario Margiotta
di Bari venuto a
mancare un anno fa,
il 23 giugno 2008.
"Con il Notiziario nr.294
mi è giunta la triste notizia
della scomparsa
del socio e caro amico
Mario Margiotta. Ho
così appreso che era
deceduto nel giugno
dello scorso anno. Sento
di dover dedicare un piccolo spazio a questo amico e,
soprattutto, vero Cultore (con la C maiuscola) di immaginette
sacre. Sono certo di rappresentare i sentimenti non
solo miei, ma anche di tanti associati che hanno corrisposto
con lui.
“Caro Amico, da tantissimi anni corrispondevamo insieme,
facevamo degli scambi, e in particolare parlavamo
di tutto quello che riguardava i santini ed il “sacro” in
genere.
Gli ultimi argomenti che abbiamo trattato sono state “le
reliquie” su cui spero presto poter scrivere un piccolo articolo.
Ricordi come eravamo contenti quando abbiamo
ricevuto la circolare nr.287 di Gennaio-Febbraio 2008, la
prima con la nuova veste tipografica e ci piaceva tantissimo.
Rivivo anche la tua felicità quando hai creato per me e
per pochi altri quella serie di immagini, santini semplici,
ma che racchiudono tutta la tua passione e amore per le
immaginette. Caro Mario, sei stato un amico di altri tempi,
l’amico sempre presente che non dimenticava mai
di buon onomastico
e compleanno. Conservo
con emozione
ed affetto le tue lettere.
Ho ora tra le
mani quella del 14
aprile 2008, l’ultima,
dove mi parli della
tua malattia, ma la
sorvoli subito per
parlare della nostra
passione: i santini.
Da allora è seguito un lungo silenzio… Speravo sfociasse
nella tua guarigione.
Così non è stato! Ho due rimpianti. Il primo è di non
averti mai incontrato di persona, nonostante sia stato
più di una volta nelle tue zone. Il secondo è quello di non
trovare più, tra le tante lettere che ancora ricevo ogni
giorno, un tuo scritto.
Chiudo queste poche righe con un “arrivederci”, perché
sono convinto che chi vive nel cuore di chi resta…non
muore mai! E tu resterai sempre con me… con noi, che
abbiamo avuto la gioia di apprezzarti e volerti bene! Sarai
sempre nei nostri pensieri! Ciao Mario!”.
MARIO CESARANO
******
Giugno 2009: Beatificazione di Raphael-Louis Rafiringa
Ad ANTANARIVO (Madagascar) il 7 giugno si è
svolta la cerimonia di beatificazione presieduta da
Mons. ANGELO AMATO presso il Teatro all’aperto
Antsonjombe .
Raffaello Rafiringa Luigi nasce ad Antananarivo, il 1°
maggio 1856. Nel 1869, dopo essere stato battezzato
nella religione cattolica, entra nella scuola di San Giuseppe
Mahamasina poi di Andohalo, dove entra tra i
Fratelli delle Scuole Cristiene a 22 anni nel 1876. Tra il
1883 e il 1895 guida la Chiesa cattolica del Madagascar.
Nel 1897, diviene il preside della St. Anne Faravohitra.
Nel 1902, entra nell’Académie malgache. Dopo il caso
VVS, Raphaël Louis Rafiringa viene arrestato nel 1915.
E il 19 maggio 1919 muore nel Fianarantsoa.
Il 7 giugno 1933, i suoi resti mortali vengono trasferiti
ad Antananarivo. Tre giorni dopo, il 10 giugno, una persona
paralizzata guarisce dopo aver toccato la bara di
Raffaello Louis Rafiringa. Il 14 ottobre 1989, il Cardinale
Razafimahatratra Victor presenta la domanda per la sua
beatificazione. Il 19 gennaio 2009, Papa Benedetto XVI
firma un decreto che riconosce un miracolo per l’intercessione
del primi beato lasalliano in Madagascar.
“Un modello di vita e di fede per i religiosi e per i laici”.
(AllAfrica)
******
SANTINI OFFERTI DAI SOCI
3 Giugno e 15 Agosto : Festa della Madonna della Lettera
Il socio Santi Currò’ di Messina
ci ha trasmesso un' immaginetta
della Madonna della
Lettera gentilmente offerta da Mons. Letterio Gulletta di Messina, cui porgiamo il nostro
ringraziamento, per l’iniziativa “Un santino per ogni socio”.
“Madonna della Lettera” è uno
degli
appellativi utilizzati dalla religione
cattolica nella venerazione
di Maria, madre di Gesù. La
Madonna della Lettera è venerata
dalla Chiesa cattolica come
santa patrona di Messina, di
Palmi (RC) e di Finale di Pollina
(PA). La tradizione, avvalendosi
di una affermazione dello storico
Flavio Lucio Destro (II secolo
d.C.), narra che san Paolo, giunto a Messina per predicare
il Vangelo, trovò la popolazione ben disposta a lasciarsi
convertire. Ben presto molti cittadini aderirono all’invito
convertendosi al cristianesimo, e nel 42, quando Paolo si
accingeva a tornare in Palestina, alcuni messinesi chiesero
di accompagnarlo per poter conoscere la Madonna
di persona. Così una delegazione di messinesi si recò in
Palestina con una missiva, nella quale i molti concittadini convertiti alla fede di Cristo
professavano la loro fede e
chiedevano la protezione
di Maria. La Madre di Gesù
li accolse e, in risposta
alla missiva, inviò indietro
una sua Lettera, scritta in
ebraico, arrotolata e legata
con una ciocca dei suoi
capelli.
La delegazione tornò
a Messina l’8 settembre
del 42 recando l’importante
missiva: in essa Maria
lodava la loro fede, diceva
di gradire la loro devozione ed assicurava loro la sua perpetua
protezione. Così termina la Lettera: “Vos et Ipsam
civitatem benedicimus”, ovvero “Benedico voi e la vostra
città”. Il testo oggi è scritto a caratteri cubitali alla base
della stele della Madonnina sul braccio estremo del porto
falcato di Messina.
Da allora la città di Messina la celebra il 3 giugno con
una affollata processione del fercolo argenteo della Madonna
e il 15 agosto di ogni anno con la processione della
colossale Vara, trascinata da centinaia di fedeli vestiti di
bianco, che vede la partecipazione di diverse centinaia di
migliaia di fedeli e curiosi da tutta Europa.
(Fonte: WikipediA)
******
S.Giuseppe in Catenanuova (EN): San Prospero , martire
Padre Michele Giuliano, ofm, ha
trasmesso un' immaginetta per
l’iniziativa “Un santino per ogni
socio”.
A devozione personale, Padre
Giuliano ha stampato e diffuso l’unito
santino che rappresenta i resti del
martire SAN PROSPERO. E’ venerato
nella Chiesa di San Giuseppe in Catenanuova in provincia di Enna.
******
20 Agosto: Festa di Maria SS.ma delle Grazie
Giuseppe Milazzo ha inviato
l'immaginetta di Maria Santissima
delle Grazie, patrona di Santa
Caterina Villarmosa per l’iniziativa “Un
santino per ogni socio”.
Copatrona di S.Caterina Villarmosa,
la festa alla Vergine viene celebrata con
grande partecipazione di devoti il 20 agosto di ogni anno in questa
bella cittadina di ottomila abitanti
situato a 600 metri circa sul
livello del mare, in provincia di
Caltanissetta.
Il centro nasce nel 1572 per
volere di Giulio Grimaldi, barone
di Risigallo.
******
21 Maggio : Beati Cristoforo Magallanes Jara e 24 compagni dell ’AnnunziataM
Padre Michele Giuliano, ofm, ha trasmesso
l’unita immaginetta per l’iniziativa “Un santino per ogni socio”.
Il 21 maggio
p.v. la Chiesa ricorda
padre Cristoforo
Magallanes Jara e
24 compagni che in varie regioni
del Messico, perseguitati in odio alla
fede cristiana e alla Chiesa cattolica,
per aver professato Cristo Re ottennero
la corona del martirio. È una
pagina recente di storia della Chiesa
messicana. Pagina sanguinosa: perché anche nel cattolicissimo
Messico i credenti sono stati a lungo perseguitati
da uno Stato anticlericale.
Nato a Guadalajara nel 1869, il sacerdote Cristobal
Magallanes Jara fa
parte della schiera di
martiri messicani
che vengono ricordati
oggi. Suscitò
numerosissime vocazioni
sacerdotali.
Davanti al plotone
di esecuzione, nel
maggio 1927, confortò
un suo compagno
di martirio: «Stai
tranquillo, figliolo: solo
un momento, e poi il cielo"
******
Medjugorje: “Io sono la Regina della Pace ”
Alberto Boccali di Cesena
ha trasmesso un'
immaginetta della Madonna di
Medjugorje nell’ambito della
campagna “Un santino per
ogni socio”.
Međugorje è la frazione
principale di una parrocchia
formata da 5 villaggi: Međugorje,
Bijakovići, Vionica, Miletina e Šurmanci, con popolazione a maggioranza croata, ed è
situato alla base di due colline, il Križevac e il Podbrdo.
È conosciuta nel mondo perché, dal 24.6.1981,
Vicka Ivanković, Mirijana Dragičević, Marija Pavlović,
Ivan Dragičević, Ivanka
Ivanković e Jakov Čolo
(che allora avevano tra
10 e 16 anni, oggi sono
tutti adulti, padri e madri
di famiglia) affermano
di ricevere apparizioni
della Madonna, che si
presenterebbe con il titolo
di “Regina della Pace”
(Kraljica Mira). Per questo
motivo Međugorje è divenuta
meta di numerosi
pellegrinaggi.
******
NOSTRA SIGNORA DI BONARIA
Il socio Antonio Mennonna ha tramesso, a nome dello zio Mons.
Antonio Rosario Mennonna,
Gran Priore Spirituale dell’Ordine
dei Cavalieri di N.S. Santa Maria di
Buenos Aires, l’unita immaginetta
per l’iniziativa “Un santino per
ogni socio”. Il Santino contiene
la seguente Preghiera dell’Ordine
a Nostra Signora di Bonaria di cui è autore lo stesso
Mons.A.R. Mennonna.
“O Maria, Madre di Dio, con intenso affetto Ti salutiamo
qual Madre Celeste e con fiducia rivolgiamo la nostra
preghiera a Te, che delle grazie sei stata costituita da Dio
depositaria e dispensatrice.
Tu vedi da quante ansie e
incertezze, da quanti errori e da quanta violenza il mondoè tubato, da sembrare una nave senza sicura guida in un
mare tempestoso. Ebbene Tu, o Madre, orientalo verso
l’unico porto di salvezza, che è il tuo divin Figlio, o Cristo,
che del mondo è la via, la verità e la vita. Fa, inoltre, che
la Chiesa, che nel mondo continua la missione redentrice
del Cristo, sotto la guida del Papa e dei Vescovi, sia per
tutta l’umanità il faro luminoso che la indirizzi verso la vera
Luce.
Proteggi o Madre, i nostri bambini, esposti a tante
bufere e prepara per loro un mondo più sano, più sereno
e più buono; proteggi i nostri giovani e rendili disponibili,
o Madre del buon consiglio, a mettere il loro ardimento e
la loro generosità a servizio dell’amore, della verità, della
giustizia e della pace; proteggi gli anziani, i malati e quanti soffrono, perché, sorretti dal tuo confronto, facciano della
loro solitudine e della loro sofferenza un sacrificio santo,
vivente e gradito a Dio; proteggi le anime consacrate e i
nostri sacerdoti, o Madre del sommo ed eterno Sacerdote
Gesù, perché vivano la loro vocazione nella totale dedizione
alla santificazione del popolo di Dio; a tutti, anche ai nostri
cari defunti anelanti a mirare il tuo materno volto, concedi
il tuo dolce sorriso. Infine, uno sguardo speciale rivolgi,
o Maria, al nostro Ordine Cavalleresco.
Fa, o Madre, che
esso sia una perenne fioritura
di bene e che, unito
nella fede, saldo nella
speranza, concorde nella
carità. Operi alacremente
e instancabilmente per
edificare il regno del tuo
Gesù nelle anime, nelle
famiglie e in tutti i settori
della vita sociale. Tutto
questo con fiducia Ti chiediamo,
o Nostra Signora
di Bonaria. Tu, benigna,
esaudiscici. Amen”.
+Antonio
Rosario Mennonna
L’Ordine dei Cavalieri
di Nostra Signora
di Santa Maria di Buenos Aires (O.S.M.B.A.) è un Ente
internazionale apolitico, ecumenico e senza scopo di lucro.
Ha origine dal culto mariano della Vergine di Bonaria, un
colle che si trova sul Golfo di Cagliari, dove, secondo la
leggenda era approdata una cassa con la statua della
Madonna. La devozione si diffuse in tutti i Paesi del Mediterraneo,
tra cui la Spagna, che, a sua volta, la trasferì nei
Paesi sudamericani. L’Ordine, costituito da nobili cavalieri
animati da intenso fervore mariano, nacque con l’intento
di proteggere i missionari nelle impervie zone del nuovo
continente. Successivamente ne faceva parte chi si fosse
distinto in opere caritatevoli, culturali, artistiche e scientifiche,
finché l’8.XII.2003, Rubén Alberto di Gavaldà, principe
di Gevaudan (qui nella foto con Mons.A.R.Mennonna e
Antonio Mennonna) non lo ha riproposto, ponendolo sotto
la protezione di S.Martino di Tours. Attualmente l’Ordine è
rinvigorito in tutto il mondo.
******
Mercato Saraceno (FC): Maria Ss.ma del Ponte
Alberto Boccali di Cesena ha trasmesso un' immaginetta
della Madonna del Ponte
nell’ambito dell’iniziativa “Un santino
per ogni socio”.
A Mercato Saraceno, fra le due ali del
ponte vecchio è stata costruita intorno al
1557 la chiesina di forma ottagonale detta
del “Ponte” e custodisce da secoli un’immagine della Vergine
con Bambino, molto venerata, detta “Madonna del Ponte”.
Inizialmente dipinta su muro da autore sconosciuto. Nel
1870 fu riprodotta su tela da Enrico Baldini di Faenza. Sono
presenti nella piccola chiesa tanti
ex-voto che testimoniano le grazie
ottenute per intercessione della
Vergine. L’oratorio fu restaurato
radicalmente nel 1985-86. Nel
maggio scorso, come ogni anno,
la Compagnia della B.V.Maria del
Ponte ha portato in processione la
sacra immagine fino alla Chiesa
prevostale dove è rimasta per
un mese.
******
Sparanise : S.Giuseppe venerato nella Chiesa dell’Annunziata
Padre Michele Giuliano, ofm, ha trasmesso l’immaginetta per la campagna “Un santino per ogni socio”.
Il simulacro di S.Giuseppe, riprodotto
nel santino stampato a propria
devozione da Padre Giuliano, è venerato
nella Chiesa madre dell’Annunziata a Sparanise (CE).;
Giuseppe è l’ultimo patriarca che riceve le comunicazioni
del Signore attraverso l’umile via dei sogni.
Come l’antico Giuseppe, è l’uomo giusto e fedele
(Mt 1,19) che Dio ha posto a custode della sua casa.
Egli collega Gesù, re messianico,
alla discendenza di
Davide. Sposo di Maria e
padre putativo, guida la Sacra
Famiglia nella fuga e nel
ritorno dall’Egitto, rifacendo il
cammino dell’Esodo.
Pio IX
lo ha dichiarato patrono della
Chiesa universale e Giovanni
XXIII ha inserito il suo nome
nel Canone romano.
******
CERCO E SCAMBIO
CURRO’ SANTI – Via M.A.Sforza – Coop. POKER, Pal.F, nr.6 – 98125 MESSINA
Cerco le seguenti immaginette delle Litania: S.ta Virgo Virginum; Mater Intemerata; Virgo Praedicanda;
Virgo Potens; Virgo Clemens; Causa Nostrae Laetitiae; Vas Honorabilis; Refugium Peccatorum;
Regina Confessorum; Regina Prophetarum; Regina Sanctorum Omnium; Mater Inviolata; Mater
Admirabilis; Speculum Justitiae; Vas Spirituale; Turris Davidica; Domus Aurea. Scambio con santini
moderni e d’epoca e santini di varie serie. Rispondo a tutti. Grazie
PRAMPOLINI BRUNO – Via Tito Speri 10 – 42124 REGGIO EMILIA
Delle regioni Emilia-Romagna, Liguria, Puglia, Sicilia, Toscana e Umbria cerco Madonne e Santi/e, Patroni (non Beati.
Venerabili, né Servi di Dio). Scrivetemi per scambio del materiale. Grazie.
ALESSANDRONI MARIA GABRIELLA - ROMA
e-mail: remedg1@virgilio.it (E’ opportuno menzionare nell’oggetto: AICIS).
Come segno di partecipazione e conforto per i nonni e i genitori, miei amici da sempre, della piccola
Rachele, volata in cielo all’età di appena cinque mesi, chiedo un contributo di notizie speciali,
oltre quelle della Bibbia, o copie di immaginette sacre,sul personaggio di Rachele, o S.ta Rachele.
Ringrazio anticipatamente.
******
SANTINI IMMESSI NEL FONDO SOCIALE MARXO-APRILE 2009
Sant’Anna e “Rieti 2009 colleziona ” - 16 maggio 2009
La socia Alfredina Celli ha fatto pervenire
260 immaginette di S.Anna per l’iniziativa “Fondo
Sociale marzo-aprile 2009 (cfr. Tab.A, nr.40)”.
Volentieri abbiamo distribuito in anteprima l’immaginetta
del simulacro di Sant’Anna con Maria Bambina
del Palazzo Vescovile di Rieti, offerta il 16 maggio al
Vescovo di Rieti, a Mons. DELIO LUCARELLI, in occasione
dell’inaugurazione della manifestazione “Rieti
2009 Colleziona”. Un sentito grazie al Prof. SABATO
FALI, presidente del Circolo Filatelico Reatino.
Venerabile P. Bonaventura Gaona
Il Prof. Angelo Carmelo Bello di Crispiano ha
partecipato al “Fondo Sociale Marzo-Apr.09, cfr. Tab.A
nr.45” con un forte quantitativo di santini del Ven.Padre
Bonaventura Gaona.
Pietro nasce a Martina Franca il 2 ottobre 1598. Entra
nell’Ordine dei Minimi e prende il nome di Bonaventura.
Ordinato sacerdote è destinato all’insegnamento e alla
predicazione. Diviene padre spirituale di molti fedeli. Le
colonne della sua spiritualità sono la preghiera, la meditazione,
la devozione alla Madonna, l’osservanza dei voti
religiosi. Matura persino il desiderio di andare missionario in
Giappone, pronto anche al martirio. La sua fama si diffonde
e viene chiamato a Roma con l’incarico di correttore nel
convento generalizio di S.Andrea delle Fratte. Per umiltà
declina tutte le cariche importanti all’interno dell’Ordine e
quando nel settembre 1643 è rieletto superiore di Sant’Andrea delle Fratte, contro la sua
volontà, dice: “Io obbedisco, ma
quanto prima avrete l’incomodo
di eleggervi un altro correttore”.
Muore a 45 anni il mese
successivo, il 18 novembre.
Appena morto la sua cella è
trasformata in cappella ed i suoi
oggetti conservati come reliquie
(il mantello, il cilicio, il cappello
e il breviario). 11 mesi dopo
la morte il corpo viene trovato
incorrotto e morbido;emana profumo e dal naso versa
sangue. Con l’autorizzazione di papa Innocenzo X viene
tumulato in Roma, nella cappella della Natività di Maria a
S.Andrea delle Fratte.
******
Cava de’ Tirreni: Beato Simone Abate
Il Dr.Giuseppe Salzano di Santa
Maria di Castellabate ha inviato 134
santini del Beato Simeone, quinto
Abate della Badia di Cava (che sta
celebrando il primo millennio di
fondazione), per il “Fondo Sociale
Marzo-Aprile ’09 – Tab.A-nr.26” e le
seguenti informazioni:
Il beato Simeone fu il primo ad
essere eletto Abate della Badia della
SS.Trinità di Cava de’ Tirreni dai monaci, gli altri erano stati
designati dai loro predecessori. […] e “fu uno di quegli abati
attivissimi e intraprendenti che tanta parte ebbero nella vita,
non solo religiosa, ma anche poilitica ed economica del
medioevo europeo. All’intraprendenza dell’amministratore
e del politico seppe unire l’adesione agli ideali della santità,
cogliendo dunque, dopo i successi mondani, il premio della
perenne beatitudine” (Bargellini, “Mille Santi al giorno”). Il
Beato Simeone fu munificentissimo con i suoi amministrati,
tanto da donare agli abitanti del piano di Castellabate
(SA) case e terre con il famoso editto del 10 giugno 1138,
effettuando così 900 anni fa la prima riforma agraria. Il 16
novembre 1140, ricco di meriti, si addormentò nel Signore.
Castellabate lo ha scelto come Compatrono.
******
Retro copertina -
X Mostra Biennale di Arte Sacra Piombino
Retro copertina -
X Mostra Biennale di Arte Sacra Piombino
******
CIRCOLARI PRECEDENTI