Ho scelto, per questa rubrichetta,
un’immagine che contiene alcuni
dei temi iconografici da me già
proposti. Racchiusi in un cuore sormontato
da una testa d’uomo dall’espressione serena,
che simboleggia l’interiorità spirituale, scritti
in corsivo, i nomi delle tre Virtù Teologali
(soggetto iconografico iniziale delle rubrichette) affiancano
la Croce, mentre Cristo, Dio Padre e lo Spirito Santo, sono collocati
a formare il convenzionale gruppo trinitario.
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4) - Beato VLADIMIRO GHIKA
(1873-1954) |
5) - Beato GIOACCHINO JAVANI MARIN (1874-1936) e
14 COMPAGNI
Il martirio dei Servi di Dio Gioacchino Jovaní Marín (nr. 13 della
foto) e di 14 Compagni, della Società dei Sacerdoti Operai Diocesani,
uccisi in odio alla Fede in Spagna tra il 1936 e il 1938.
1) - Beato JOVANI JOAQUIN MARIN (1874-1936) sacerdote
della Confraternita Lavoratore Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù,
nato il 16 ottobre 1874 a (Continua...)
2) - Beato MIGUEL RODRIGUEZ AMARO (1883-1936), sacerdote
della Confraternita Lavoratore Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù (Continua...)
3) - Beato JOAN ANGUERA VALLES (1872-1936), sacerdote della
Confraternita Lavoratore Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù, nato il
21 dicembre (Continua...)
4) - Beato TENA DESPONS MATEO (1884-1936), sacerdote della
Confraternita Lavoratore Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù, nato nel
1884 (Continua...)
5) - Beato MONK AMADEU ALTE (1906-1936), sacerdote della
Confraternita Lavoratore Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù, (Continua...)
6) - Beato ALMIRALL BAQUES CRISTOFOL (1885-1936), sacerdote
della Confraternita Lavoratore Sacerdoti del Sacro Cuore (Continua...)
7) - Beato MARY JOSEP TARIN CURTO (1892-1936), sacerdote
della Confraternita Lavoratore Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù,
nato il 6 febbraio 1892 a (Continua...)
8) - Beato JOSEPH SANJUAN PRATS (1874-1936), sacerdote
della Confraternita Lavoratore Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù,
(Continua...)
9) - Beato INSA LORENZO CELMA (1875-1936), (Continua...)
10) - Beato CUBELLS THOMAS MICHAEL (1867-1936), sacerdote
della Confraternita Lavoratore Sacerdoti del Sacro Cuore di
Gesù, nato il 25 Ottobre 1867 (Continua...)
11) - Beato JOSEPH PIQUER (1881-1936), sacerdote della Confraternita
Lavoratore Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù, (Continua...)
12) - Beato PLA JOSEP
ARASA (1888-1936),
sacerdote della Confraternita
Lavoratore Sacerdoti
del Sacro Cuore di
Gesù, nato il 16 Novembre
1888 a (Continua...)
13) - Beato BARBERA SEGARRA SEBASTIA’ (1894-1936), sacerdote
della Confraternita Lavoratore Sacerdoti del Sacro Cuore di
Gesù, nato il 28 Marzo 1894 a presso Faterella, Tarragona (Spagna)
e ucciso il 5 Ottobre 1936 a Les Corts, Barcellona.
14) - Beato JOVANI VICENTE AVILA (1902-1936), sacerdote
della Confraternita Lavoratore Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù,
(Continua...)
15) - Beato JOSE’ MANUEL CLARAMONTE AGUT (1892-1938),
sacerdote della Confraternita Lavoratore Sacerdoti del Sacro Cuore
di Gesù, (Continua...)
6 - Beato ANDREA DA PALAZUELO (1883-1936)
e 31 COMPAGNI
- il martirio dei Servi di Dio Andrea da Palazuelo
(al secolo: Michele Francesco González
Ganzález), Sacerdote professo dell’Ordine dei
Frati Minori Cappuccini, e 31 Compagni; uccisi
in odio alla Fede in Spagna tra il 1936 e il 1937.
Il b. Andrea da Palazuelo, Miquel González Gonzáles,
nasce l’8 maggio 1883. Il 31 luglio 1899 come
novizio nell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, vestendo l’abito nel
convento di Bilbao. Terminato l’anno di noviziato emette la professione
temporanea, mentre il 2 agosto 1903 si consacra per sempre
al Signore emettendo la professione perpetua. Il 19 settembre 1908
riceve l’Ordinazione sacerdotale e contemporaneamente l’obbedienza
lo invia come docente nello Studio dei Frati Cappuccini di El
Pardo a Madrid. Trasferito poi a Leon e successivamente a Bilbao,
sempre come docente, e nel 1920 a Madrid come Arcivista provinciale
e Cronista, incarico che manterrà, tranne un breve periodo di
soggiorno a Gijón, fino alla morte. Definitore provinciale, scrittore e (Continua...)
Il Beato. Andrea è il primo di 31 frati cappuccini che nello stesso anno subiscono
il martirio per mano dei miliziani del Fronte popolare. Ne
diamo di seguito i nomi:
Fr. Fernando de Santiago † 12.8.1936;
Fr. José Maria de Manila,† 17.8.1936;
Fr.Ramiro de Sobradillo,† 27.XI.1936;
Fr. Aurelio de Ocejo, † 17.8.1936;
Fr. Saturnino de
Bilbao, † 26.8.1936;
Fr. Alejandro de Sobradillo, † 16.8.1936;
Fr. Gregorio de la Mata, † 27.8.1936;
Fr. Carlos de Alcubilla, †
15.1.1937;
Fr. Gabriel de Aróstegui, † 23.8.1936;
Fr. Primitivo
de Villamizar, † 20.5.1937;
Fr. Norberto Cembronos de Villalquite,† 23.9.1936;
Fr. Bernardo de Visantoña, † 14.8.1936;
Fr.
Arcángel de Valdavida, † 14.8.1936;
Fr. Ildefonso de Armellada,† 14.8.1936;
Fr. Domitilo de Ayoó, † 14.8.1936;
Fr. Alejo
de Terradillos,† 14.8.1936;
(Continua...)
7 - Beato GIUSEPPE GIROTTI (1905-1945)
Joseph (Giuseppe) Girotti nasce ad Alba, Italia
il 19 luglio 1905. Nel 1918 entra in seminario
domenicano e pronuncia i tre voti
nel 1923. Il 3 agosto 1930 è ordinato sacerdote
a Chieri. Specializzatosi nella famosa“scuola biblica” di Gerusalemme, si dedica
all’insegnamento della Sacra Scrittura
presso il Seminario teologico domenicano di
Torino (S. Maria delle Rose).
Ammirato per
la sua vasta cultura, esercita il ministero sacerdotale
tra i poveri e gli umili, soprattutto
al Hospice “Istituto Reale per gli Anziani” (popolarmente conosciuta
come “la povera vecchia casa”) accanto al loro convento.
Giungono
gli anni della sofferenza e della prova, che accetta con umiltà: è trasferito
in un’altra comunità, nel centro storico di Torino. Tuttavia,
continua gli studi biblici e intensifica l’esercizio delle sue attività di
beneficenza.”Tutto quello che faccio è per la carità”, afferma.
Quando scoppia la guerra, fa di tutto per aiutare i bisognosi e, soprattutto,
non esita ad aiutare gli ebrei perseguitati.
Per questo è
arrestato il 29 agosto 1944 (Continua...)
8 - Beato STEFANO SANDOR (1914-1953)
Stefano nasce a Szolnok, in Ungheria il
26.11.1914 in una famiglia profondamente
cristiana. Giovane ammirato dai
suoi amici, perchè allegro, premuroso e
gentile è un leader. Si laurea in metallurgia.
Attraverso la rivista “Il Bollettino Salesiano”
conosce don Bosco ed è attratto
dal carisma salesiano. Desidera farsi salesiano
ma i genitori non danno il permesso.
Ma l’8.9.1940, a 26 anni,
pronuncia i Voti religiosi nella Congregazione
di Don Bosco come coadiutore.
Diviene il promotore della Gioventù Operaia Cattolica. Il suo gruppo
viene riconosciuto come il migliore del Movimento. Sull’esempio di
don Bosco, si mostra un educatore modello.
Nel 1942 è richiamato
al fronte, e guadagna una medaglia d’argento al valore militare. La
trincea è per lui un oratorio festivo che anima salesianamente, rincuorando
i compagni di leva.
Alla fine della Seconda Guerra mondiale si impegna nella ricostruzione
materiale e morale della società, dedicandosi in particolare ai
giovani più poveri, che raduna insegnando loro un mestiere. Il 24
luglio 1946 emette la sua professione perpetua diventando coadiutore
salesiano. Nel 1948 consegue il titolo di maestro-stampatore.
Alla fine degli studi, gli allievi di Stefano vengono assunti nelle migliori
tipografie della capitale e dello Stato ungherese. Iniziano le
persecuzioni nei confronti delle scuole cattoliche, (Continua...)
9 - Beato ROLANDO RIVI (1931-1945)
Rolando nasce il 7.1.1931 a San Valentino di Castellarano
(Reggio Emilia), da famiglia di agricoltori
di profonda fede e pietà. Brillante e vivace,
di lui si dice: «o diventerà un mascalzone o un
santo! Non può percorrere una via di mezzo».
Con
la prima Comunione e la Cresima diviene maturo
e responsabile. Rolando, ogni mattina, si alza
presto per servire la S.Messa e ricevere la S.Comunione.
All’inizio di ottobre del 1942, terminate
le scuole elementari, entra nel Seminario di Marola (Carpineti, Reggio
Emilia). Testimonia di lui un suo compagno di Seminario, ora prete e
parroco: “Rolando era vivace e svelto in tutti i giochi, a pallone a pallavolo.
Il campione della classe, della sua camerata. Attentissimo a
scuola, molto studioso, esemplare, innamoratissimo di Gesù. Tutto in
lui era superlativo. Si stava volentieri con lui: contagiava gioia e ottimismo.
Era l’immagine perfetta del ragazzo santo, ricco di ogni virtù,
portata nella vita quotidiana all’eroismo”. Infatti, egli si distingue per
la sua profonda fede. Amante della musica, entra a far parte della corale
e suona l’armonium e l’organo. Quando sta per terminare la seconda
media, i tedeschi occupano il Seminario e i frequentanti sono
mandati alle loro dimore. Rolando continua a sentirsi seminarista: la
chiesa e la casa parrocchiale sono i suoi luoghi prediletti. Sue occupazioni
quotidiane, oltre allo studio, la Santa Messa, il Tabernacolo, il
Santo Rosario.
I genitori, spaventati dall’odio partigiano, invitano il figlio
a togliersi la talare; tuttavia egli risponde: «Ma perché? Che male
faccio a portarla? Non ho voglia di togliermela. Io studio da prete e la
veste è il segno che io sono di Gesù». Ma tale appartenenza a Cristo (Continua...)
C - I DECRETI DI 7 NUOVI VENERABILI
Sono stati inoltre promulgati 7 decreti riguardanti l’eroicità
delle virtù dei seguenti Servi di Dio, i quali, pertanto, acquisiscono
il nuovo titolo di “Venerabile”:
1- Ven.le Servo di Dio ELADIO MOZAS SANTAMERA (1837-1897)
Eladio nasce a Miedes de Atienza (Spagna)
il 18 febbraio 1837. Studia teologia alla Università
Centrale di Madrid e viene ordinato
sacerdote nella diocesi di Plasencia nell’aprile
del 1865. In questa città sviluppa una
intensa vita sacerdotale. Inoltre insegna nel
Seminario, è Canonico Penitenziere, direttore
spirituale delle Suore Agostiniane. Dirige
Serradilla, 549 lettere di bellezza teologica,
mistica e letteraria (Continua...)
2 - Ven.le Servo di Dio
EMANUELE APARICIO NAVARRO (1902-1964)
Emanuele nasce a Madrid (Spagna)
l’11.12.1902 in una famiglia benestante. Vive
la sua prima giovinezza lontano dalla pratica
religiosa, poi si converte e si iscrive all’Azione
Cattolica in parrocchia. Diventa presidente nazionale
della Gioventù Cattolica di AC spagnola
(JACE) dal 1934 al 1941, quando decide di entrare
in seminario. La sua attività è molto intensa,
anche in piena guerra civile e persecuzione religiosa dove opera
da Burgos, consolidando la sua vita di preghiera, proponendo ai giovani (Continua...)
3 - Ven.le Servo di Dio MOSE’ LIRA SERAFIN (1893-1950)
Mosè nasce il 16.9.1893 a Tlatempa, Zacatlan
(Messico) in una famiglia profondamente
cristiana. Il 14.9.1898 muore sua
mamma Juliana. Nel 1906 il papà Peter si
risposa e lascia il tredicenne Mosé alle cure
del parroco Francisco Hernandez. Mosè matura
la vocazione sacerdotale. Nel 1912, invitato
da Padre Félix Rougier , diventa parte
della nuova congregazione dei Missionari
dello Spirito Santo quale primo novizio. Pronuncia
i primi voti il 4 febbraio 1917. È ordinato sacerdote il
14.5.1922 ed il 25 dello stesso anno fa la sua professione perpetua.
Il suo primo ministero è incorniciato da persecuzioni religiose (Continua...)
4 - Ven.le Servo di Dio GENEROSO
DEL SS.MO CROCIFISSO (1881-1966)
Il martirologio della santa Chiesa di Catania si arricchisce di un altro
servo di Dio riconosciuto dalla Santa Sede venerabile. In questi giorniè stata diffusa la lieta notizia ufficiale che Papa Francesco il 27 marzo,
ricevendo in udienza il perfetto delle Cause dei Santi, il cardinale salesiano
Angelo Amato che lo scorso 29 settembre
ha beatificato ad Acireale il frate
minore padre Gabriele Allegra di S. Giovanni
la Punta, ha autorizzato il Dicastero
della Curia Romana addetto alle Cause dei
Santi a promulgare il decreto per dichiarare“venerabile”, avendo esercitato le virtù cristiane
in modo eroico, il sacerdote passionista
Generoso Fontanarosa della comunità
dei frati Passionisti del santuario diocesano
dell’Addolorata, dove si trova la sua tomba,
e della casa di Esercizi spirituali di Mascalucia, la cui attività apostolica nella nostra arcidiocesi è arricchita anche
dalla pastorale familiare e dalla predicazione itinerante. Il venerabile
padre Generoso del Santissimo Crocifisso, al secolo Angelo Fontanarosa,
nato a Vetralla (Viterbo) il 6 novembre 1881 e morto a Mascalucia il 9
gennaio 1966, è stato presbitero professo della Congregazione della
Passione di Gesù Cristo. Si tratta del penultimo importante passo avanti
del processo canonico verso la beatificazione di padre Generoso, religioso
passionista tanto legato alla Sicilia e in particolare alla Chiesa di
Catania. Nel 1915, padre Generoso fu destinato a Borgetto (Palermo),
dove i passionisti aprirono la prima casa nell’isola ma fu chiamato alle
armi come addetto alla cura dei feriti e poi come cappellano militare
in un reggimento di soldati siciliani, nella brigata Catania, la cui generosità
impetuosa gli rimase sempre nel cuore.
Allorché p. Generoso
cadde ferito sul Piave, due giovani siciliani, in un impeto d’affetto e di
coraggio, come egli stesso ha raccontato, si slanciarono ove più pericolosa
era la mischia, lo raccolsero da terra e sotto il crepitio della mitraglia
lo portarono in luogo sicuro. Nel luglio 1920 con altri 3
confratelli si stabilì a Mascalucia dove il cardinale Giuseppe Francica
Nava aveva loro concesso una casa. In seguito, conobbe la venerabile
mistica Lucia Mangano, orsolina di S. Giovanni la Punta(Continua...)
(Antonino Blandini)
5 - Ven.le Servo di Dio OLINTO MARELLA (1882-1969)
Nato nel 1882 a Pellestrina (Venezia) da famiglia
benestante. Terminate le scuole, va a
Roma nell’Apollinare, l’Istituto superiore di
studi ecclesiastici, dove ha come compagno
di corso Angelo Roncalli, futuro Papa Giovanni
XXIII. Consegue la laurea in Teologia
e Filosofia. Sacerdote il 17.12.1904, gli
viene affidato l’incarico di insegnante nel
seminario di Chioggia.
Nel 1909, con l’aiuto
del fratello Tullio, progetta il Ricreatorio
popolare a Pellestrina e, in breve tempo,
raccoglie attorno a sé i bambini della parrocchia,
educandoli con quei metodi moderni
che gli procureranno non pochi problemi. Nello stesso anno,
il 25.9.1909, infatti don Olinto viene sospeso “a divinis” con il divieto
di accostarsi all’Eucarestia in diocesi; il tutto dovuto alla ospitalità
data allo “scomunicato” Romolo Murri, suo amico fin dal seminario.
Nel 1916 consegue la laurea in Storia e Filosofia e il diploma di Magistero
in Filosofia. Nel 1919 insegna Filosofia nel Liceo Canova di Treviso,
poi Messina, Pola, Rieti, e Padova. Cura anche la traduzione del
libro di G. B. Vico: “De nostri temporis studiorum ratione” e altri libri
di pedagogia. Fa anche parte della Commissione Centrale per la revisione
dei libri di testo. Nel 1924 approda a Bologna come insegnante
di storia e filosofia nei prestigiosi Licei Galvani e Minghetti,
dove rimarrà in cattedra fino al 1948. Il 2.2.1925, il Card. Nasalli
Rocca toglie a don Olinto la sospensione a divinis, lo riabilita e lo
accoglie nella Diocesi di Bologna, dove può esercitare il suo sacerdozio
divenendo in breve fulgido esempio di apostolo(Continua...)
6 - Ven.le Servo di Dio ANTONIO KOWALCYK (1866-1947)
Antonio nasce a Dzierzanów (Polonia) il 4 giugno
1866. Acor giovane, dopo un apprendistato
come fabbro, inizia a lavorare in un
arsenale militare in Germania. Maturata nel
frattempo una vocazione religiosa, il
1.10.1891 entra nel noviziato della Congregazione
dei Missionari Oblati della Beata Vergine
Maria Immacolata a San Gerlach (Houthem)
Olanda ed il 2.10.1892. Riceve l’obbedienza
per un Istituto in San Charles of Walkenburg,
Olanda dal 1892 al 1896, quando viene trasferito
in Canada a Lacla-Biche (Alberta) fino al 1897, prima, quindi
a Sella Lago (Alberta) dove lavora alla costruzione di una scuola indiana(Continua...)
7 - Ven.le Serva di Dio SILVIA CARDOSO FERREIRA
DA SILVA (1882-1950)
Silvia nasce il 26.7.1882, in Pacos de Ferreira (Portogallo) da famiglia di
fede semplice, ma profonda. Studia i primi anni con un ‘tutor’, poi frequenta
il Collegio inglese “Cuore di Maria”, quindi a Sardão, nella scuola
delle Suore Dorotee. Nel 1913 le viene preparato un matrimonio che fallisce
a causa della morte del futuro sposo. Nel 1917 partecipa a un ritiro
durante il quale avverte la chiamata alla vita religiosa. Superata una
polmonite, nel 1918 fonda lì Ospedale di Paços de Ferreira.
Nel 1920
raccoglie i primi ragazzi abbandonati ed apre il Collegio San Giuseppe.
Il 21.1.1923, sotto il patrocinio del Bambino Gesù di Praga, inizia dei
corsi nella Casa dei Ritiri a Sequeiros (Lousada), l’Opera dei ritiri spirituali
per laici: deputati, casalinghe, insegnanti, giovani. Era
una donna di forte e profonda pietà, fede, speranza e carità (Continua...)
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La mostra “Santi, santità e santini di Calabria. Un percorso tra storia, arte e pietà popolare”
da domenica 21 aprile a domenica 5 maggio 2013 farà tappa a Cosenza, e
sarà visitabile nel chiostro del convento dei Frati Cappuccini alla Riforma.
L’inaugurazione,
con visita guidata da parte del curatore della rassegna, Demetrio Guzzardi, è (Continua...)
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Il socio Dario Botto di Villanova Mondovì (CN), il 19 e 26 Maggio p.v. esporrà santini devozionali e immaginette con reliquia (ore
15,00-17,00) nella meravigliosa e antica ex-parrocchiale di Villavecchia (CN).
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Sabato 1° giugno alle ore 9,00, a Padova, nella Sala dello Studio Teologico della Basilica del Santo, verrà inaugurata
una interessante esposizione: “MOSTRA COLLEZIONISMO ANTONIANO”.
Infatti il Circolo Filatelico Numismatico di Camposampiero (PD), del quale è segretario il nostro socio Oscar Tessarolo,
ha organizzato una esposizione di sapore antoniano e nel periodo Antoniano più sentito dai fedeli, cioè quello della “Tredicina” dedicata a Sant’Antonio (Continua...)
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Con il patrocinio dell’AICIS, a Caserta, nell'Oratorio della Chiesa di San Giovanni B, il 21 giugno 2013 verrà inaugurata una mostra
di immaginette sacre programmata dalla Venerabile Arciconfraternita di San Giovanni Battista dal 21 al 27 giugno p.v. nell’ambito
dei festeggiamenti per il Patrono della Chiesa omonima.
La mostra sarà curata (Continua...)
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In occasione della Festa parrocchiale di San Giovanni Battista nell ’omonima Chiesa di Tarquinia nei giorni 22-23 giugno 2013 il Circolo
Filatelico Numismatico Tarquiniense organizzerà nei propri locali una esposizione di immaginette sacre a cura di Valter Rosatino e
Edmondo Barcaroli sul tema “San Giovanni Battista”.
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Sabato 1 e domenica 2 dicembre 2012 a Follina,
piccolo paese della provincia di Treviso, il
collezionista Mario Tasca ha presentato la sua
annuale esposizione di santini che ha avuto
come titolo ed argomento: ” Santini - Pasta
d’Ostia – Madreperla – Paillettes”
Questo ormai abituale appuntamento coincide
con “Colori d’Inverno”, il Mercatino di Natale che si svolge nel primo fine settimana di ogni dicembre nel ridente paesino trevigiano,
rinomato per la sua splendida abbazia trecentesca e…..per essere nel territorio del celebre Prosecco di Conegliano/Valdobbiadene.
Dopo la mostra sui santini di Sant’Antonio, presentata l’anno precedente, l’argomento di quest’anno era particolarmente affascinante
per l’originalità e la preziosità dei pezzi esposti.Per facilitare l’osservazione di questi piccoli capolavori e coglierne in pieno ogni particolare,
erano a disposizioni delle lenti d’ingrandimento, idea molto apprezzata dai visitatori!
Questa mostra, è ancora visitabile a Follina in via Pallade 7 e lo sarà per tutto il 2013, prenotando una visita al numero 338 1467630
o all’indirizzo mail mariotasca2@alice.it.
Inoltre, visitando il bellissimo Blog “Le Monde Ravissant des Images Pieuses” della collezionista e studiosa Paola Galanzi, membro
del collegio dei probiviri della nostra Associazione e preziosa collaboratrice di “Santini e Santità”, in data 15 dicembre con gli auguri
natalizi è presentato un bellissimo filmato, mostra virtuale della suddetta esposizione.
I santini in pasta d’ostia
(dal volume “I Fiori nei Santini” di Maria Grazia Reami Ottolini)- Queste immaginette comparvero sul mercato intorno al
1870; erano realizzati incollando su cartoncino un velo di pasta d’ostia, morbido materiale che ben si prestava alla tecnica
dell’intaglio, oltre al palese riferimento al sacramento dell’Eucarestia. Su questa base si procedeva con pittura, intarsio,
applicazioni in madreperla e raso di seta che rendevano queste rare immaginette piccoli e deliziosi capolavori. Erano utilizzate soprattutto
come segno di prima Comunione e Cresima, o come ricordo di professione religiosa rappresentando immagini simboliche,
allegorie, attributi che rimandassero all’archetipo: il calice all’Eucarestia, la croce alla redenzione, l’ancora alla speranza in Dio, la
bianca colomba alla purezza, ecc. (Continua...)
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Una carissima dolce signora dell’età
di oltre 100 anni, Ester de
Profetis Pulini, mi gratifica affettuosamente
ogni tanto con l’invio di santini
che mi riempiono di gioia, anche per il piacere di approfondire
la conoscenza di una persona lucidissima, vivace e molto serena,
grazie all’amore che offre e riceve dai componenti di ogni età
della sua discendenza.
Una immaginetta in particolare mi sembra di interesse per il personaggio
in essa raffigurato, un esponente di rilievo della famiglia
de Profetis (stemma della famiglia nella prima figura), Padre
Gabriele dell’Addolorata.
Penultimo di undici figli, nasce a Palombara, comune di Castelli,
provincia di Teramo, il 14 febbraio del 1882. All’età di dodici anni è già orfano di entrambi i genitori. Prosegue gli studi nel vicino
paese di Arsita, dando prova di serietà, maturità e profondo spirito
religioso. Rivolge molto interesse ed ammirazione alla figura
di san Gabriele dell’Addolorata,
venerato nel vicino convento di
Isola del Gran Sasso.
Nel tempo
rivela una forte inclinazione verso
la vita religiosa, maturando la decisione
di divenire passionista.
E’ ordinato sacerdote nel 1904,
assumendo il nome del suo santo
protettore. Purtroppo dopo poco tempo si ammala di tisi, (Continua...)
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«Beatissimo Padre è con la gioia più intima e con
la massima consolazione che la religiosa famiglia
dell’Ordine dei Chierici Regolari della Madre di
Dio esprime alla Santità Vostra con tutto l’ardore
dell’animo i sensi di filiale riconoscenza per essersi degnata di esprimere
il Suo alto giudizio in merito ai due miracoli proposti, approvandoli, per
la Canonizzazione del suo Fondatore, il Beato Giovanni Leonardi […] e
perché fa annunziare al mondo la sua santità e lo fa ascrivere nel Catalogo
interminabile degli Eroi e dei Santi della Chiesa “Madre di Santi”» (1).
Con queste parole P. Giuseppe Forcellati, Rettore Generale e Postulatore
della Causa di Giovanni Leonardi (1541-1609), ringraziava il Papa Pio
XI per aver approvato i due miracoli richiesti per l’atto solenne della Canonizzazione
che sarebbe avvenuta il 17 aprile 1938 domenica di Pasqua.
La Pasqua del Signore e la maternità della Chiesa sono le due
coordinate sulle quali rileggere la memoria di questo evento. In effetti,
la vita del Leonardi fu esperienza pasquale e l’amore alla Chiesa scaturita
dal costato del Crocifisso-Risorto, segnò la sua esistenza.
L’appello
del Leonardi fu rivolto ad una Chiesa (Continua...)
L’atto solenne di canonizzazione
Con l’atto solenne sancito da Pio XI il 17 aprile del 1938 fu espressa l’ultima istanza della causa del Leonardi. In quella
occasione il Papa promulgò una sentenza definitiva attraverso l’iscrizione del Beato nel catalogo dei Santi.
La parola
canonizzazione, proviene dal greco «canone» che indica sia l’elenco, sia la regola e nel nostro caso la «regola della fede». In
effetti, si tratta di un atto del magistero infallibile con il quale il Pontefice propone l’esempio del nuovo santo ed estende il
suo culto pubblico con l’assegnazione della memoria liturgica nel calendario e con l’orazione della Messa e dell’Ufficio divino
alla Chiesa Universale.
Tale atto, inoltre, raccoglie le istanze di un lungo processo canonico cominciato contemporaneamente
a Lucca e a Roma nel 1626. Gli atti processuali furono ordinati nella positio (2), un volume redatto nel 1737 che raccoglie le testimonianze
e le informazioni sulla vita, le opere e i segni prodigiosi del Servo di Dio. Nel 1757 furono riconosciute al Leonardi
da Benedetto XIV, le virtù teologali e cardinali vissute in modo straordinario. Dopo l’approvazione dei due miracoli richiesti,
la solenne beatificazione avvenuta sotto il pontificato
del Beato Pio IX il 10 novembre 1861.(3)
La causa fu
riassunta il 3 febbraio 1934 in seguito ai due miracoli
occorsi per la canonizzazione: la guarigione di Vittorio
Lamberti da ostiomelite flemmosa settica, avvenuta
a Napoli nel 1926 e quella di Don Gennaro
Nappi parroco (Continua...)
Il rito nella Pasqua del 1938. Una giornata di «gioia spirituale»
Tre fulgidi assertori della dottrina di Cristo iscritti nell’albo
dei Santi». Così titolava il Corriere del Tirreno di
lunedì 8 aprile 1938. «Roma ha vissuto ieri un’altra di quelle
memorabili giornate di gioia spirituale. Pio XI nella Basilica
Vaticana, ha proclamato santi, con tutta
la grandiosità del rito richiesto dalla
Chiesa, Giovanni Leonardi, Andrea Bobola
Gesuita e Salvatore da Horta laico
dei frati minori.
I tre nuovi santi: l’apostolo
italiano, il martire polacco ed il taumaturgo
spagnolo, stanno a dimostrare
l’universalità della Chiesa» .
Le cronache
del tempo ci danno notizia della sontuosità
del rito. Oltre cinquantamila pellegrini
si riversarono fin dalle prime ore del
mattino del 17 aprile in piazza San Pietro,
accolti dall’abbraccio materno del colonnato
berniniano. Gli occhi fissi sul
grande drappo posto sulla loggia centrale.
Lo scoprimento sarebbe stato il segnale
dell’avvenuta canonizzazione. Ai
fortunati che poterono entrare, la Basilica
vaticana si presentò in tutto il suo splendore:
migliaia di luci scintillavano sui damaschi
di porpora con i quali era
rivestita. In fondo all’abside era situato
il trono papale circondato da cardinali,
vescovi, prelati, dall’intera corte pontificia e dai rappresentanti
della postulazione. Dalle logge della Veronica e di sant’Elena
pendevano gli arazzi dei miracoli approvati per la
canonizzazione; mentre nella gloria del Bernini risplendeva
la raffigurazione della Trinità.
Tra i pellegrini provenienti da
Lucca, Roma e Napoli era presente il piccolo Vittorio Lamberti
miracolato per intercessione del Leonardi. Una solenne processione
di sacerdoti secolari e regolari con i ceri accesi intanto
andava snodandosi per la Scala Regia. Aprivano la
processione: i penitenzieri, il clero delle basiliche patriarcali,
gli officiali del Vicariato di Roma e i consultori della Sacra
Congregazione dei Riti. Lo stendardo del Leonardi era preceduto
dal P. Forcellati e da altri cinque sacerdoti dell’Ordine.
Al canto del Tu es Petrus,
Pio XI entrava in Basilica
e sedeva sulla Cattedra.
Dopo aver ricevuto l’obbedienza
del Collegio
cardinalizio e dei vescovi
presenti, il pontefice iniziava
il rito di canonizzazione.
Il Prefetto della
Congregazione dei Riti,
cardinale Laurenti, in
qualità di Procuratore
con accanto l’avvocato
concistoriale, rivolgeva al
papa la triplice richiesta
di voler procedere alla
canonizzazione. Pio XI,
per mezzo di Mons. Bacci
Segretario dei Brevi, rispondeva che era necessario prima di
procedere invocare lo Spirito Santo.
La Schola, intonato il Veni
creator e le litanie dei santi preparava l’assemblea al solenne
atto. A questo punto il Segretario dei Brevi invitava tutti ad
alzarsi e ad ascoltare la voce infallibile
del Vicario di Cristo che pronunziava la
formula di canonizzazione: «In nome
della Santa e individua Trinità ad esaltazione
della cattolica fede e ad incremento
della cristiana religione, con
l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo,
dei beati Apostoli Pietro e Paolo e nostra,
dopo aver premesso matura deliberazione
e dopo aver più volte
implorato il divino aiuto, richiesto il
consiglio dei Venerabili fratelli Cardinali
di Santa Romana Chiesa, dei Patriarchi
Arcivescovi e Vescovi presenti in Roma,
decretiamo e designamo che i beati
Giovanni Leonardi, Salvatore da Horta
e Andrea Bobola sono Santi e nell’albo
dei Santi li ascriviamo. Nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo».
Mentre tutte le campane di Roma annunziavano
l’avvenuta canonizzazione,
il drappo sulla loggia in piazza San Pietro
veniva scoperto tra gli applausi dei
fedeli ed i cantori della Sistina che intonavano l’inno Te
Deum. (Continua...)
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1 L’Osservatore Romano, 21-22 febbraio 1938, 1.
2 Romana seu lucana Beatificationis et Canonizationis Ven Servi Dei Ioannis
Leonardi, Positivo super dubio, Romae 1737.
3 PIO IX, Breve per la solenne beatificazione del Venerabile Giovanni
Leonardi, (Archivio OMD, Roma).
4 «Decreto de Tuto» in L’Osservatore Romano, 14-15 Marzo
1938, 1.
5 Corriere del Tirreno, 18 aprile 1938, 3.
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