AGGIORNAMENTI
GUIDIZZOLO (MN), 4-6 ottobre 2014 –
Mostra di immaginette sacre “THERESE MARTIN E LA VERGINE MARIA”
Con il patrocinio del Comune di Guidizzolo, della Pro Loco, degli Alpini Auser G.V.G. e dell’A.I.C.I.S., e la collaborazione del Centro Culturale San Lorenzo e Claudia Morselli, la socia AICIS Marisa Rodighiero organizzerà dal 4 al 6 ottobre una mostra di immaginette sacre sul tema: “Thérèse Martin e la Vergine Maria”.
L’esposizione verrà allestita a Guidizzolo (Mantova) nel Salone Don Giulio dell’Oratorio parrocchiale, locale sito in Via Roma.
L’orario 9-18, quindi a orario continuato, vuol favorire anche la popolazione dei paesi viciniori.
Il giorno 3 ottobre alle ore 21.00 verrà proiettato nel citato salone un film: “Thérèse”.
Alle ore 17.00 del 4 ottobre con la cerimonia di inaugurazione, Padre Rino Bolzon, Priore del Convento dei Carmelitani Scalzi di Mantova parlerà su Santa Teresa del Bambino Gesù a seguire la nostra socia Prof.ssa Francesca Campogalliani Cantarelli e Sergio Leali parleranno sul tema “Fede e Arte nei santini di Thérèse”.
A seguire, Anna Cortelazzi leggerà alcuni brani dal poemetto della Patrona delle Missioni e dottore della Chiesa, dal titolo “Perché t’amo, Maria”.
Domenica 5 ottobre alle ore 15.00 si terrà un “Mini concorso Madonnari” cui parteciperà la Maestra Madonnara Mariangela Coppa. |
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Sabato 13 settembre si aprirà ad Alatri la Mostra:
“GIOVANNI PAOLO II
1984-2004-
TRENTENNALE DELLA VISITA AD ALATRI”
http://confraternite.diocesianagnialatri.it/omaggio-a-giovanni-paolo-ii.html
L'AICIS ha concesso il richiesto Patrocinio e l'uso del Logo e parteciperà alla manifestazione con 12 quadri 50 x 70 con materiale collezionistico dei seguenti soci di Roma:
GIANCARLO GUALTIERI
RENZO MANFE’
ANTONIO MENNONNA
MASSIMILIANO PERUGIA
GIANNI ZUCCO
EDMONDO BARCAROLI
REGINALDO LUCIOLI
MARIA GABRIELLA ALESSANDRONI
SANDRO ERCOLI
GINO ALLUVION
GIULIANA FARAGLIA
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MOSTRA DI IMMAGINETTE SACRE DI SAN GIOVANNI PAOLO II
Vi informiamo che il Coordinamento delle confraternite della diocesi di Anagni-Alatri
sta organizzando la mostra di immaginette Sacre di San Giovanni Paolo II che si svolgerà ad Alatri dal 13 al 21 settembre 2014 presso la chiesa degli Scolopi - Piazza Santa Maria Maggiore, in occasione del Trentennale della visita del Santo Padre ad Anagni.
Per chi vorrà partecipare alla mostra potrà consultare il sito del Coordinamento
dove si può scaricare la scheda di partecipazione, il regolamento e il manifesto
Cordiali saluti
Il Delegato Vescovile
Don Bruno Veglianti |
Il Segretario diocesano
Aldo Fanfarillo |
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SANTINI E SANTITA'
NOTIZIARIO A.I.C.I.S. N. 3- 2014
MAGGIO - GIUGNO 2014
Sant’Antonio di Padova (1195-1231)
Canivet francese della fine
del 1700 - Collezione privata
SANT’ANTONIO DI PADOVA:
Fernando de Bulloès y Taveira
nasce a Lisbona in Portogallo.
Divenuto
sacerdote fra i canonici regolari
di sant’Agostino, rimane affascinato
dall’ideale francescano
per aver visto i corpi dei cinque
primi martiri francescani del Marocco.
Entra nel convento di sant’Antonio
di Coimbra dove riceve il
nome di Antonio. Aspirando al
martirio, parte missionario tra gli
islamiti del Nord-Africa; ma una
malattia lo fa ritornare.
La nave, costretta dalla burrasca,
approda in Sicilia. Antonio percorre l’Italia, predicando.
Nel 1221 partecipa al Capitolo Generale alla Porziuncola,
e vede Francesco. Predica, con frutto di conversioni,
contro gli eretici in Italia e in Francia, rivolgendosi
al popolo.
La quaresima del 1231 segna il
vertice della sua predicazione, in cui predominano le
istanze sociali.
Stremato di forze, muore a 36 anni nel giugno seguente,
all’Arcella (Padova).
Per primo aveva insegnato
teologia tra i francescani. Nei suoi scritti e nelle prediche è tale la profusione di testi biblici, che Pio XII, nel 1946, lo onora dei titolo di «Dottore evangelico». Il culto
in suo onore è tra i più popolari della storia, e prende l’avvio dalla canonizzazione, l’anno dopo della sua morte. (Fonte: http://www.maranatha.it/)
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26 GIUGNO 2014 - IL PRESIDENTE AICIS GIANCARLO GUALTIERI SI INCONTRA CON IL DIRETTORE DEI MUSEI VATICANI PROF.ANTONIO PAOLUCCI.
Questa sera, nella sede dell'Arciconfraternita romana di San Giovanni Decollato Il nostro Presidente Giancarlo Gualtieri si è incontrato con il Prof. Antonio Paolucci, al termine della Conferenza illustrante i dipinti restaurati dell'Oratorio della Confraternita fiorentina.
Il Prof. Paolucci, presente all'incontro anche il nostro Assistente Ecclesiastico Padre Davide Carbonaro, si è interessati alla nostra Associazione e ha avuto sia il volantino dell'AICIS che il volantino della Mostra "I Santi Patroni d'Italia" che chiuderà i battenti domenica sera 29 giugno.
Molto soddisfacente l'incontro con il Direttore dei Musei Vaticani
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CARTE A SORPRESA E LIBRI ANIMATI
di Laura BORELLO
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A Torino presso la biblioteca del
Consiglio regionale del Piemonte
si è conclusa il 14 aprile
la mostra ”PRIMA DEL 3D - Piccole carte a
sorpresa e libri animati (XIX-XX secolo)” organizzata
da Laura Borello e Pompeo Vagliani.
L’affluenza del pubblico è stata notevole:
il catalogo, esaurito, è consultabile on line e scaricabile
dal sito indicato in calce.
Sono stati presentati, organizzandoli in due sezioni santini,
biglietti, valentine, figurine, cartoline, libri pop-up (a sorpresa)
fra il XIX e il XX secolo finalizzati ad illustrare gli effetti
di tridimensionalità e movimento nelle piccole carte preziose
.La prima sezione ha presentato tematiche comuni a libri e figurine
a tre dimensioni in modo da introdurre, con stupore,
in un mondo e in un immaginario infantile (Il mondo delle favole,
il circo, gli animali, lo sport, i mestieri) ancora presente
oggi anche se con modalità diverse dal passato. |
La seconda invece che riguarda particolarmente i santini,è stata dedicata allo scorrere del tempo e al ciclo dell’anno
scandito dalle feste e tradizioni popolari: il Capodanno, il 14
febbraio (le valentine), il primo aprile (inizio dell’anno in Francia
fino al XVIII secolo), le Prime Comunioni (come rito di passaggio
dall’infanzia alla fanciullezza), Pasqua e Natale sono
stati presentati attraverso biglietti e immagini “a più strati”.
Per quanto riguarda l’ambito sacro si è rilevato come i biglietti
tridimensionali per Natale talora si confondono con i
santini e con le cartoline: gli abeti con i doni o i presepi a soffietto
possono trovare riscontri con i libri per l’infanzia a tre
dimensioni non a carattere religioso. I meccanismi volti a
creare la tridimensionalità e a sorprendere chi ha fra le mani
una piccola immagine in ambito sacro (e per questo definita
sui cataloghi “a sorpresa”) sono meno numerosi rispetto a
quelli che si incontrano nei libri ma più simili ad essi, a differenza
di quanto accade con i biglietti in genere
I santini a
sorpresa inoltre danno largo spazio a fiori di solito colorati a
mano con tinte violente destinate a colpire e, al tempo stesso,
nascondono il soggetto sacro (spesso una modesta siderografia).
I fiori hanno sempre una valenza simbolica che non coincide
necessariamente con quella in ambito profano. Nelle immagini
sacre a fiori si riscontra nel corso del tempo un
progressivo allontanamento dalla rappresentazione botanica
nei confronti di un più accentuato valore simbolico. (continua)
*Catalogo on-line :http//www.crpiemonte.erasmo.it
e-mail: biblioteca@consiglioregionale.piemonte.it
tel. 011.57.57.371 |
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SERVA DI DIO MARGHERITA DIOMIRA CRISPI
40° ann.rio della dipartita
di MARGHERITA DIOMIRA CRISPI
Fondatrice Suore Oblate al Divino Amore
La Serva di Dio, fondatrice
delle Suore Oblate al Divino
Amore, nacque in Sicilia, a
Partinico, provincia di Palermo e diocesi
di Monreale, il 19 novembre 1879.
I suoi genitori erano Ferdinando Crispi
e Rachele De Rubei: per parte di
padre, apparteneva a una delle famiglie
più illustri e potenti della Sicilia e
poteva vantare la parentela con Francesco
Crispi, uno degli statisti più importanti
dell’Italia unita, noto per la
sua capacità decisionale e anche per
aver combattuto, da liberale radicale,
tanto il socialismo quanto il cattolicesimo
organizzato.
La Serva di Dio era
la secondogenita di tre figli: Ginevra,
Diomira (la Serva di Dio) e Romano
(ufficiale di Marina). Ricevette il battesimo
il 29 novembre nella chiesa
madre Maria Santissima Annunziata
del suo paese, con il nome Diomira Ludovica
Romana.
Nel 1886, a soli sei anni, perse il
padre. Si trasferì poco dopo a Roma
per gli studi, nel Collegio della Divina
Provvidenza. Il 1° giugno 1892 ricevette
la sua prima Comunione. Questo
evento rappresentò per lei una tappa
fondamentale della sua esistenza cristiana:
il primo incontro con Gesù eucaristico
ebbe come conseguenza un
progressivo approfondimento delle verità
della fede e fece sorgere un desiderio
sempre più intenso di consacrarsi
pienamente a Dio.
All’età di diciotto anni avvertì più
fortemente la chiamata alla vita religiosa.
Dopo aver pregato, riflettuto,
lottato con le resistenze naturali, scelse
di entrare, nel 1901, nella Congregazione
delle “Figlie della Croce” in Francia.
Il 2 settembre 1902 fece la sua
prima professione, abbandonando il
nome Diomira e assumendo quello di
Aloysia Margherita. Dopo anni di vita
religiosa e molta preghiera, aiutata in
questo anche dal suo direttore spirituale
monsignor Ettore Savazzini,
comprese che
quella scelta non rappresentava
la conclusione della sua ricerca
vocazionale. Dopo aver sperimentato
anche un breve periodo di
clausura, finalmente comprese che il
Signore la chiamava a fondare un
nuovo Istituto religioso.
Questo Istituto venne fondato in Sicilia
nel 1923. Gli scopi erano la consacrazione
a Dio Trino e Uno, la sequela
a Cristo, l’obbedienza al Papa, la preghiera
e la collaborazione con i sacerdoti
cattolico, l’educazione dei fanciulli
e della gioventù, l’attuazione del regno
di Dio nell’umiltà e nell’amore.
Scopi
ampi ed ambiziosi, che rispecchiavano
il carattere della fondatrice, dinamica,
creativa, ardimentosa, dotata di
grande forza d’animo e di una inesausta
speranza, che le nasceva da un’intensa
vita di preghiera e di contemplazione.
Ovviamente, la sua dinamicità e
la sua fortezza non sempre furono pienamente
intese e non mancò qualche
contraddizione anche tra coloro che
avevano il compito di guidarla e di approvarne
il cammino a livello ecclesiastico.
La Serva di Dio accolse queste
contraddizioni con coraggio e, pur soffrendone,
seppe mantenersi sempre
nella più retta obbedienza alle autorità
ecclesiastiche: (continua)
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CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI
3.IV.2014: PROMULGAZIONE DI NUOVI DECRETI
Il 3 aprile 2014, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza privata Sua Eminenza
Reverendissima il Signor Cardinale Angelo Amato, SDB, Prefetto della Congregazione
delle Cause dei Santi, durante la quale ha autorizzato la proroga del culto liturgico
e iscrizione nel libro dei Santi di:
A - 3 CANONIZZAZIONI EQUIPOLLENTI
Nel corso dell'Udienza, il Santo Padre, accolte le relazioni
dell'Em.mo Prefetto, ha iscritto nel catalogo dei
Santi e ha esteso alla Chiesa Universale il culto liturgico
in onore dei seguenti Beati:
1 - Francesco de Laval;
2 - Giuseppe de Anchieta;
3 - Maria dell’Incarnazione Guyart.
La prassi adottata in questi tre casi è stata quella
della Canonizzazione cosiddetta «equipollente», pratica
utilizzata nei riguardi di figure di particolare rilevanza
ecclesiale per le quali è attestato un culto liturgico antico
esteso e con ininterrotta fama di santità e di prodigi.
1 - FRANCESCO DE LAVAL (1623-1708)
Francesco nasce a Montigny-sur-Avre nel 1623 in una
delle famiglie più in vista della Francia. Nel 1647 viene ordinato
sacerdote e inizia il ministero come vicario generale di
Evreux. Nel 1653 è designato
Amministratore Apostolico del
Tonchino, ma a causa di divergenze
politiche delle potenze
coloniali, evita di andarci. Si
mette a disposizione delle missioni
canadesi. È nominato nel 1658 Vicario
Apostolico della Nuova Francia,
in Canada.
Si pone subito al lavoro per
quella Chiesa: sorgono parrocchie,
ospedali, scuole. Per l'educazione
fonda la Congregazione
femminile di Notre Dame. Difende
gli indigeni e resta fedele a Roma (continua)
2 - GIUSEPPE DE ANCHIETA (1534-1597)
“Apostolo del Brasile”, così lo ha definito Giovanni Paolo
II nel beatificare Giuseppe de Anchieta nel 1980. È un gesuita
nato nel 1534 a San Cristobal de la Laguna nell’isola di Tenerife,
in Spagna. Dopo gli studi a Coimbra, in Portogallo, viene
inviato nel 1553 in Brasile che così diviene la sua vera patria.
Un amore grande tra i nativi e lui: a San Salvador de Bahia
impara il tupì, la lingua di una tribù locale che diventerà la
chiave di accesso alla conversione
degli indios (continua)
3 - MARIA DELL’INCARNAZIONE GUYART (1599-1672)
Maria Guyart, nasce nel 1599 a Tours, in Francia, da una
famiglia di panettieri. Pur avvertendo la chiamata religiosa,
obbedisce al padre diventando
la moglie di un proprietario di
un piccolo setificio. Ha un figlio,
ma dopo pochi mesi dalla
sua nascita rimane vedova.
Gravata dai debiti, si dedica
agli affari aziendali maturando
una grande capacità di
gestione. Una vera e propria
imprenditrice del XVII secolo in
un ambiente prettamente maschile
nel quale le donne sono
emarginate. A guidarla è la
sua profonda fede in Gesù e con gli anni si orienta verso una
vita contemplativa.
Nel 1620 cominciano le visioni trinitarie. Dopo 11 anni
entra nelle Orsoline, (continua)
B - QUATTRO NUOVI SANTI
Allo stesso tempo, il Santo Padre ha autorizzato la
Congregazione a promulgare i Decreti riguardanti il miracolo,
attribuito all'intercessione dei seguenti beati per
i quali verrà fissata quanto prima la data della Cerimonia
di Canonizzazione:
1 - Beato Giovanni Antonio Farina (1803-1888);
2 - Beato Ciriaco Elia Chavara (1805-1871);
3 - Beato Nicola da Longobardi (al secolo: Giovanni Battista
Clemente Saggio) (1650-1709);
4 - Beata Eufrasia del Sacro Cuore (al secolo: Rosa Eluvathingal)
(1877-1952).
1 - GIOVANNI ANTONIO FARINA (1803-1888)
Giovanni Antonio Farina nasce a Gambellara (Vicenza),
l’11 gennaio del 1803. A 15 anni entra in seminario e, notata
la sua predisposizione per l’insegnamento, a soli 21 anni,
quando ancora studia teologia, gli è affidato il compito di tenere
delle lezioni. Ordinato sacerdote il 14.1.1827, svolge i
primi anni del suo ministero a Vicenza. Qui intuisce il valore
sociale che può avere l’insegnamento.
Nel 1831 dà inizio alla
prima scuola popolare femminile e
nel 1836 fonda le Suore Maestre di
santa Dorotea Figlie dei Sacri Cuori,
un istituto di «maestre di provata
vocazione, consacrate al Signore e
dedite interamente all’educazione
delle fanciulle povere».
Nel 1850 è eletto vescovo di Treviso
e riceve la consacrazione episcopale
il 19.1.1851. In questa diocesi
svolge una multiforme attività
apostolica: inizia subito la visita pastorale
e organizza in tutte le parrocchie
associazioni per l’aiuto materiale e spirituale agli indigenti,
tanto da essere chiamato «il vescovo dei poveri».
Incrementa la pratica degli esercizi spirituali e l’assistenza ai
sacerdoti poveri e infermi; cura la formazione dottrinale e culturale
del clero e dei fedeli, l’istruzione e la catechesi della
gioventù. Il 18 giugno 1860 è trasferito alla sede vescovile di
Vicenza, (continua)
2 - CIRIACO ELIA CHAVARA (1805-1871)
Ciriaco nasce a Kainakari
nel Kerala (India) il 10 febbraio
1805 da genitori cristiani di rito
siro-malabarico. Frequenta gli
studi primari nel villaggio nativo,
proseguendo quelli ecclesiastici
a Pallipuram con la
guida del sacerdote Tommaso
Palackal, dedicandosi con impegno
allo studio della liturgia
e delle lingue orientali e latina.
Entra in seminario nel
1818 ed è ordinato sacerdote
nel novembre del 1829. Nel
1831, a Mannanam , collabora con padre Palackal e con Tommaso
Porukara alla fondazione della Congregazione dei Servi
di Maria Immacolata, con il fine di una vita religiosa, aperta
all’apostolato più impegnato (continua)
3 - NICOLA DA LONGOBARDI (1650-1709)
Nasce a Longobardi (Cs) il 6 gennaio 1650, ed è battezzato
con il nome di Giovanbattista. Figlio di contadini poveri di
beni, ma ricchi di virtù, lavora fin da giovane nei campi.
Aduso a pratiche come il digiuno
e assiduo frequentatore dell’Eucaristia
da sempre, frequenta spesso
la chiesa dei Minimi di Longobardi
e vi passa le sue ore libere
in preghiera. A vent’anni, nonostante
l’opposizione dei genitori,
chiede l’abito di san Francesco da
Paola ed è assegnato al Convento
di Paola, assumendo il nome di
Nicola (continua)
4 - EUFRASIA DEL SACRO CUORE (1877-1952)
Rosa Eluvathingal nasce ad Aranattukara (India) il
7.X.1877, da ricca famiglia cattolica di rito siromalabarese, e
viene battezzata il 15 successivo. Giovane molto pia, avverte
fin da bambina il desiderio di consacrarsi al Signore.
A 11 anni diviene allieva delle Carmelitane
presso Koonammavu, dove
prende l’abito religioso il 10.I.1898 con
il nome di Eufrasia del Sacro Cuore di
Gesù.
Il 24 maggio 1900 insieme ad
altre consorelle emette i voti nel nuovo
convento di Pllur, nei pressi di Trichur. Il
suo Direttore spirituale monsignor Giovanni
Menacherry, le chiede di scrivergli
tutto ciò che avviene nel suo cuore e così
ancora oggi nell’archivio diocesano
sono conservate le 94 lettere del suo epistolario, unica fonte
per conoscere la sua vita interiore (continua)
C - UN NUOVO BEATO
È stato anche promulgato il Decreto riguardante il miracolo
attribuito all'intercessione del Venerabile Servo di
Dio LUIGI DELLA CONSOLATA (al secolo: Luigi Bordino) per
il quale verrà fissata quanto prima la data della Cerimonia
di Beatificazione:
1 - LUIGI DELLA CONSOLATA (1922-1977)
Andrea nasce a Castellinaldo (Cuneo) il 12.8.1922 da numerosa
e pia famiglia di agricoltori.
A 19 anni è nominato presidente del gruppo locale di
Azione Cattolica. Nel gennaio del 1942 è arruolato nella artiglieria
alpina della Cuneense e dopo pochi mesi parte insieme
al fratello per la Campagna di
Russia, durante la quale, un
anno dopo, viene fatto prigioniero.
Ridotto ad una “larva
umana” vede sotto i suoi occhi
morire tanti commilitoni. In
Russia compie la sua scelta per
Dio e testimonia la sua fede con
gesti di carità. I due fratelli
rientrano in Italia nell’ottobre
1945. Nel luglio 1946 entra nei
Fratelli della Piccola Casa della
Divina Provvidenza, il Cottolengo
di Torino. Due anni dopo
emette la prima professione religiosa
con il nome di Fratel Luigi della Consolata in onore
della Madonna.
Frequentato un corso infermieristico con
grande profitto, lavora nel reparto chirurgico e nella sala operatoria
del Cottolengo. È un infermiere eccezionale (continua)
D - LA CHIESA HA 8 NUOVI VENERABILI
Sono stati infine promulgati i Decreti riguardanti
l’eroicità delle virtù dei seguenti servi di Dio, i quali acquisiscono
il titolo di “Venerabile”:
1 - FRANCISCO SIMÓN RODENAS (1849-1914)
Francisco nasce il 2 ottobre 1849 a La Aparecida, diocesi
di Orihuela-Alicante (Spagna), da umile famiglia di agricoltori.
Nel 1862 si trova a Orihuela con Sant’Antonio Maria
Claret, il quale, dopo che Francisco
gli espone i propri dubbi vocazionali,
si sente rispondere “Sarai religioso”.
Nel 1864 si iscrive come
studente esterno del Seminario di
Orihuela, nel 1965 è interno. Nel
1875 è ordinato sacerdote. Nel
maggio 1880 indossa l’abito dei
Cappuccini nel convento di Pamplona
(Spagna). Diviene poi Vice
quindi Maestro dei Novizi a L’Ollería
(Valencia). Nel dicembre 1891 è
destinato a Colombia come parte di
una spedizione di missionari cappuccini. Nel 1892 è nominato
Rettore del Seminario Teologico di Santa Marta.
Negli
anni successivi assumerà diverse responsabilità (continua)
2 - ADOLFO BARBERIS (1884-1967)
Nasce a Torino il 1°.6.1884. È ordinato presbitero il
29.6.1907 dal card.Agostino Richelmy di cui diviene segretario e
braccio destro. Al suo incarico don Barberis si dedica con impegno
totale, creatività, devozione e venerazione filiale. E il cardinale gli concede piena fiducia, espressa nell’abituale “Pensaci
tu!”. Esperto in arte sacra, pittore, editore e giornalista, si interessa
dei pellegrinaggi diocesani a Lourdes, dei giovani, soprattutto
degli studenti per cui fonda un pensionato universitario. Nel
1921, su ispirazione dell’arcivesc vo Richelmy, fonda il “Famulato
Cristiano” per formare cristianamente
e qualificare le domestiche. Le raccoglie in associazione a tutela dei loro
interessi professionali; (continua)
(Fonte: http://www.famulatocristiano.net/)
3 - MARIE-CLÉMENT (1876-1936)
Joseph nasce il 2.6.1876 a Kaysersberg (Haut-Rhin) da famiglia
povera, ma molto religiosa. L’8.9.1896, entra tra gli Agostiniani
dell’Assunzione e riceve l’abito di
S. Maria Assunta con il nome di Fra
Maria Clemente. È ordinato sacerdote a
Roma il 19 marzo 1904.
Nel 1909 è a
Londra per il ministero della predicazione.
Dal 1910 fino al 1917 è negli Stati
Uniti. Diffonde la devozione al Sacro
Cuore. Nel 1912 fonda la Confraternita
del Centro americano di preghiera e penitenza
nella Chiesa di N.S. della Speranza
a New York. (continua)
4 - SEBASTIÁN ELORZA ARIZMENDI (1882-1942)
Sebastian nasce a Idiazábal (Spagna) il 31 ottobre 1882.
Nel luglio 1900 entra nella comunità agostiniana del
Monastero di S. María de La Vid, Burgos. Il 7.1.1904
viene ammesso all’anno di noviziato e il 15.1.1905
fa la prima professione religiosa nell’Ordine.
Il 16.1.1908 emette la Professione
Solenne. Fra Elorza trascorre praticamente
tutta la sua vita di
agostiniano nel monastero di S. Maria
de La Vid. Vive in semplicità, presta il
suo servizio come portinaio del convento,
serve nella carità i confratelli (continua)
5 - MARIA TERESA DI GESÙ EUCARISTICO (1901-1972)
Dulce Rodriguez nasce a São Paulo (Brasile) il 20.1.1901. È
desiderosa di consacrarsi al Sign ore, ma la fragile salute (tubercolosi)
non glielo permette. A 21 anni si
trasferisce con la madre a Sao Jose dos
Campos, dove concretizza il desiderio di
seguire Dio abbracciando la sua volontà
attraverso un delicato servizio di assistenza
agli altri pazienti.
Altre giovani si
uniscono a questa missione di Dulce. Il Vescovo
del luogo, Sun Epaminondas Nunes
D’Avila e Silva, la invita a stendere una Regola.
Il 15 agosto 1932, nasce la Congregazione
delle Piccole Missionarie di Maria
Immacolata. Dulce prende l’abito e pronuncia i voti con il nome
di Madre Maria Teresa di Gesù nell’Eucaristia. La Congregazione
ha l’approvazione canonica diocesana l’8.11.1936. Spende la sua
vita per gli altri e per le sue figlie in offerta a Gesù Eucaristico.
Muore a São José dos Campos (Brasile) l’8 gennaio 1972
6 - CLARA DELLA CONCEZIONE (1902-1973)
Juana de la Concepción Sánchez
García nasce il 14.2.1902 a Torre de
Cameros ((Logroño, Spagna). Fin da
bambina ha mostrato segni di voler
consacrare la sua vita a Dio. A 20 anni
entra nel monastero delle Clarisse di
Soria e cambia il suo nome in Suor
Clara de la Concepción. Esegue i vari
incarichi con gioia e umiltà.
Viene
quindi nominata Badessa e svolge per
17 anni il suo servizio come una
madre premurosa, esercitando il governo
con serenità, umiltà e saggezza. Con l’aiuto del Signore ottiene
un profondo rinnovamento della vita spirituale della comunità
in chiave evangelica e francescana. I suoi frutti ben presto
cominciano ad apparire con la benedizione delle vocazioni (continua)
7 - MARIA MADDALENA DI GESÙ SACRAMENTATO (1888-1960)
Maria Giuseppina Teresa
Marcucci,che da Passionista prende il
nome di Maria Maddalena di Gesù Sacramentato
nasce il 24 Aprile 1888 a
San Gimignano-Ponte Moriano (Lucca,
Italia) ed è battezzata due giorni dopo,
il 26 aprile, nella pieve di Sesto di Moriano
(LU).
Ama e promuove come nessun
altro il carisma della contemplazione
della Passione del Signore. Fonda
due monasteri in Spagna, ed è confondatrice
di altri 3. Durante il suo superiorato a Lucca, dal 1935
al 1940, lei lucchese, ha la gioia e l’onore di far costruire, fuori
Porta Elisa, il monastero delle Passioniste come pure il santuario
della sua concittadina, santa Gemma Galgani, completato
e abbellito in seguito.
Scrive moltissimo per diffondere il
radioso ideale della santità. La sua autobiografia, dal bel titolo“Apostola dell’amore“, è definita dai teologi domenicani
di Salamanca: “L’opera più sublime…che sia mai stata scritta
sull’amore di Dio per le creature“. Muore a Madrid (Spagna)
il 10 febbraio 1960, poco prima di compiere 72 anni.
8 - LUIGI ROCCHI (1932-1979)
“Ti adoro mio Dio, Ti amo con tutto il cuore, Ti ringrazio di
avermi creato … anche se Ti sono scappato un po’ male, va
bene lo stesso!”: a pregare così è un uomo di 47 anni, che
per 28 anni è un “crocifisso vivo”, totalmente immobilizzato,
prima in carrozzella e poi nel suo letto.
Nato nel 1932, ha
qualcosa che non va: per fare la prima comunione avanza
verso la balaustra sorretto da mamma; a scuola cade continuamente,
tanto che il preside invita la mamma a tenerselo
a casa; non può correre come gli altri bambini e finisce per
essere scartato da tutti; comincia ad aver bisogno di un bastone
per camminare, poi di due. La diagnosi è crudele: distrofia
muscolare progressiva, o morbo di Duchenne.
Il primo
a ribellarsi è lui: tristezza prima, crisi esistenziale poi, cui si
aggiunge una crisi di fede e una
ribellione fino all’orlo della disperazione.
A salvarlo in extremis,
dice lui, è la frase “Luigino,
Gesù ti ama”, che mamma, come
una cantilena, gli ripete da
quando è piccolo. Attingendo a
quanto l’Azione Cattolica gli ha
trasmesso in adolescenza, al crocifisso
cui si aggrappa con la disperazione
di un naufrago, alla
preghiera che a poco a poco diventa
il respiro della sua giornata,
arriva alla conclusione che“quando si è una candela che si
consuma si può scegliere di ardere in cantina o su un altare”.
“Voglio imitare Gesù, che non ha amato la croce, ma ha amato
noi a costo della croce”, confida ai più intimi, mentre insegna
a tutti che non si tratta di “soffrire volentieri, piuttosto di decidere
volentieri di far fruttare anche la sofferenza”. Lui fa
così, tanto da poter confessare: “non mi sento né solo né inutile,
perché ho amore per tutto e per tutti”. Continuando a“sentirsi un niente, ma un niente visitato da Dio”, Luigi Rocchi
si spegne il 26.3.1979.
(Giampiero Pettiti)
16.IV.2014: PROMULGAZIONE DI NUOVI DECRETI
Il 15 aprile 2014, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza privata Sua Eminenza
Rev.ma il Signor Cardinale Angelo Amato, SDB, Prefetto della Congregazione
delle Cause dei Santi, ed ha autorizzato la Congregazione a promulgare i Decreti riguardanti:
A - 2 NUOVI SANTI
Nel corso dell'Udienza, il Santo Padre ha autorizzato
la Congregazione a promulgare i Decreti riguardanti il
miracolo, attribuito all'intercessione dei seguenti beati
per i quali verrà fissata quanto prima la data della Cerimonia
di Canonizzazione:
1 - LUDOVICO DA CASORIA ((1814-1885)
Arcangelo Palmentieri nasce a Casoria (Napoli) nel 1815,
ed entra a 18 anni tra i Francescani Alcantarini divenendo fra
Ludovico e viene ordinato sacerdote il 4.6.1837.
Per 20 anni
insegna matematica e filosofia a Napoli, tenendo anche la
farmacia del convento, che trasferisce con sé a Capodimonte.
È ordinato sacerdote il 4 giugno 1837. Gli viene affidato
l’insegnamento della filosofia e della matematica per alcuni
anni, nel contempo istituisce una farmacia - infermeria per i
frati malati e per i sacerdoti poveri del Terz’Ordine, alloggiandoli
in un edificio a Scudillo di Capodimonte in Napol
Nel
1854 comincia a dedicarsi, su
suggerimento del sacerdote genovese
padre Olivieri, al riscatto dei
bambini di colore venduti come
schiavi. Già nel 1854 accoglie (continua)
2 - AMATO RONCONI (1226-1292)
Amato Ronconi nasce a Saludecio (Italia) da una ricca
famiglia verso il 1225. Rimasto presto orfano, trascorre la
sua giovinezza con la famiglia del fratello Giacomo. Deciso
a vivere secondo il Vangelo
si dedica in un
primo tempo all’accoglienza
dei poveri e dei
pellegrini costruendo
per loro un ospizio sul
Monte Orciale.
Donate
poi tutte le sue sostanze
ai poveri si ritira ad una
vita di rigorosissima penitenza.
Compie ben
quattro pellegrinaggi
alla tomba dell’apostolo
Giacomo a Compostella.
La sua casa, situata
lungo la strada che da
Rimini per Urbino porta
a Roma, diventa un vero e proprio ospizio per i pellegrini
che affluiscono senza fine per sfamarsi e trovare ospitalità
per riposare.
Amato li accoglie e li sfama, e quando le provviste sono
terminate sopraggiunge il miracolo. Amato Ronconi è seguito
non solo dal popolo, ma è cercato anche dai nobili,
e non solo per i prodigi che compie, ma anche per ricevere
consigli o per implorare la sua intercessione.
Egli intraprende i lunghi pellegrinaggi per sperimentare
i disagi della vera povertà (continua)
B - LA CHIESA HA 2 NUOVI VENERABILI
Sono stati inoltre promulgati i Decreti riguardanti
l’eroicità delle virtù dei seguenti servi di Dio, i quali
acquisiscono il titolo di “Venerabile”:
1 - ALANO MARIA GUYNOT DE BOISMENU (1870-1953)
Alain Marie Guynot de Boismenu nasce il 27 dicembre,
1870 a Saint Malo, in Bretagna (Francia). Educato a
St Malo e ad Anversa, entra nella Congregazione
dei Missionari del Sacro Cuore nel 1886 e viene
ordinato il 10 febbraio 1895.
Dopo 3 anni di insegnamento
in Seminario è inviato
in Nuova Guinea dove
giunge il 25.1.1898. Qui
trova la nomina di consigliere,
diviene sostituto virtuale
per il vicario apostolico
in difficoltà, l’Arcivescovo
Louis-André Navarra (1836-1912), ed è come pro-vicario
generale e vice-superiore.
Nel 1899, al ritorno da
un’operazione di pace verso le montagne, trova sul suo tavolo
(continua)
2 - GUGLIELMO JANAUSCHEK (1859-1926)
Wilhelm Janauschek nasce il 19 ottobre 1859 nel centro
di Vienna.
Si laurea presso il Collegio Scozzese, poi entra nella
Congregazione del Santissimo Redentore dove accede al
sacerdozio. Durante la
sua vita lavora per molti
importanti uffici. Tra gli
incarichi più di rilievo e
delicati: maestro dei novizi
e rettore e dal 1901 al
1907 è Provinciale della
sua Congregazione a
Vienna.
Molto determinante risulta
essere la sua presenza
per la causa di canonizzazione
di Klemens
Maria Hofbauer nel 1909.
Ha il dono del consiglio,
di saper scrutare i
cuori, di predicare i ritiri,
di saper porgere la verità e portare a contrizione i cuori attraverso
il sacramento della confessione.
Il 30 giugno 1926 muore di cancro presso l’Ospedale
delle sorelle Hartmann a Vienna.
La fama della sua vita santa (continua)
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MOSTRE DI SANTINI
ROMA, 31 maggio-29 giugno 2014 - Mostra di immagini ed immaginette
sacre “75° ANNiVERSARIO: CATERINA E FRANCESCO PATRONI D’ITALIA - Viaggio
nelle immagini dal 1500 ai giorni nostri”
L’A.I.C.I.S. inaugurerà il prossimo 31 maggio a Roma, nel salone a cui si accede dal Chiostro del Convento
di Santa Maria sopra Minerva a Piazza della Minerva 42, una nuova esposizione meritevole della massima
attenzione per l’importanza storica dell’evento. È infatti la prima celebrazione in Italia del 75° anniversario
di Santa Caterina da Siena e San Francesco d’Assisi, Patroni d’Italia.
Sono già giunte in Segreteria
moltissime partecipazioni e ringraziamo i soci che con solerzia hanno inviato i propri pezzi,
anche molto pregiati, che vanno dal 1500 al 2000.
Il tema è il seguente: “75° Anniversario: Caterina e Francesco Patroni d’Italia - Un viaggio tra le immagini
dal 1500 ai giorni nostri”.
La mostra sarà allestita, a cura di Giancarlo Gualtieri, Renzo Manfè e Fra
Angelo Di Marco
Partecipano all’esposizione con il materiale collezionistico i seguenti soci: Filippo
Briccoli di Ravenna, Flavio Cammarano di Torino, Antonino Cottone di Misilmeri, Francesca Campogalliani
Cantarelli di Mantova, Fra Angelo Di Marco, Giancarlo Gualtieri, Renzo Manfè, Orietta Palmucci, Stefania Colafranceschi, Giuliana Faraglia, Franco Mozzetti, Luigi Zanot, Santo Nigrelli, Gianni Zucco ePatrizia Fontana di Roma, .Michele Fortunato Damato
di Barletta,
Giorgio Lombardi di Aulla, Antonio Mennonna di Muro Lucano e
Alberta Querzoli di Forlì.
La mostra sarà aperta
al pubblico, festivi compresi, fino a domenica 29 giugno 2014 con orario 9.30-12.30 e 16-19. Vi attendiamo numerosi.
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LICATA (AG), 7-13 aprile 2014 - Mostra iconografica
“PASSIO DOMINI - Percorso di immagini attraverso i riti della Settimana Santa”
Anche quest’anno si è svolta a Licata una mostra iconografica in prossimità della Settimana Santa, che
ha avuto come oggetto i riti della Settimana Santa attraverso le immagini (fotografie e santini).
La mostra è stata organizzata dal socio Giovanni Armenio, con la preziosa collaborazione del socio
Luca Lombardo, per quanto riguarda l’esposizione dei
santini, e da Pierangelo Timoneri per quanto riguarda
le foto. I santini esposti (circa 300) tutti d’epoca, appartengono
alla collezione privata di Giovanni Armenio.
Hanno anche esposto per le immaginette sacre i soci AICIS
Luca Lombardo e Andrea Occhipinti , insieme al
giovane collezionista Raimondo D’Andrea.
All’interno
dello splendido Chiostro di San Francesco, perla del Barocco
licatese, la mostra si è snodata in un percorso ideale di riti e tradizioni della Settimana
Santa, così come viene vissuta dal popolo licatese, attraverso le proprie tradizioni,
la propria fede e il proprio folklore.
La mostra vera e propria iniziava con un pannello in cui era raccontata la storia del santino
dalle origini a oggi e venivano spiegate, sommariamente, le varie tecniche di produzione
in modo da meglio far comprendere le didascalie dei vari santini esposti.
I pannelli rappresentavano,
in ordine cronologico, i vari momenti della Passione di Cristo, relativamente
alla tradizione licatese che inizia il venerdì precedente la Domenica delle Palme con la
Processione dell’Addolorata per proseguire con l’entrata a Gerusalemme, la lavanda dei
piedi, l’Ultima cena, il Getsemani, il Cristo alla colonna, l’Ecce Homo, la Crocifissione, la
Deposizione, la Pietà, la Resurrezione. Di ogni episodio c’erano le foto tratte dalle Processioni
e i santini a tema. Inoltre, c’erano altri pannelli
riguardanti i luoghi dei riti, le tradizioni popolari,
i canti popolari, i concerti dell’orchestra
filarmonica con le copie degli spartiti originali,
le ricette riguardanti quei giorni di festa, etc.
Nelle varie giornate della mostra, che è rimasta aperta ogni giorno dalle 10 alle 13 e dalle 17
alle 21, erano previsti dei momenti (continua)
Giovanni Armenio
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VERBANIA (VB), 5 aprile-8 giugno 2014 – Mostra di immaginette sacre
“ECCE HOMO - LA PASSIONE DI GESÙ RACCONTATA DAI SANTINI
In occasione di Passio 2014 il Museo del Paesaggio di Verbania partecipa all’evento con un’esposizione di migliaia
di santini della sua ingente e preziosa raccolta che attualmente ne annovera 120.000.
Il racconto della passione,
morte e risurrezione di Gesù si snoda lungo le piccole immagini di devozione popolare, scritto nelle figure di centinaia
di santini della collezione. È una lettura straordinaria e inedita, grazie all’ampia possibilità di scelta tra i più significativi,
relativi alla vita pubblica di Gesù, selezionati con cura dalla professoressa Maria Grazia Ottolini curatrice
della collezione e della mostra.
Ognuno di essi è la tessera di un enorme mosaico lentamente costituitosi nel tempo
e che ebbe dalla Controriforma forte impulso: i santini, infatti vennero capillarmente distribuiti nell’arco di cinque
secoli ai fedeli cattolici di tutto il mondo e costituirono quella che fu detta la Bibbia dei poveri. (continua)
Maria Grazia Ottolin
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MILAZZO (ME), 25 aprile-6 maggio 2014 - Mostra di immaginette sacre
“SAN FRANCESCO DI PAOLA - U Santu Patri nell’iconografia sacra
dal XVIII secolo ai giorni nostri”
Il 25 aprile u.s., giorno dell’esposizione solenne del Simulacro di S. Francesco di Paola, presso l’omonimo Santuario
a Milazzo (ME), è stata inaugurata una mostra di santini della collezione del socio Giovan Battista Anania.
L’esposizione rimarrà fruibile al pubblico sino al 6 Maggio, quando si chiuderanno i festeggiamenti a S.
Francesco di Paola con la festa della “Berrettella”.
La mostra che ha come sottotitolo “U Santu Patri nell’iconografia sacra dal XVIII secolo ai nostri giorni“ rimane
aperta dal 25 Aprile fino al 6 Maggio, durante i consueti orari di apertura del Santuario: Mattina dalle ore 8.30
alle 11, e nel pomeriggio dalle ore 16.30 alle 20.
L’evento è patrocinato dall’Ordine dei Frati Minimi e dall’Associazione
Italiana Cultori Immaginette Sacre.
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CAPIZZI (ME), 11 maggio 2014 - 1ª Mostra Capitina di Immaginette Sacre
“LA PIETÀ POPOLARE ATTRAVERSO I SANTINI”
Il prossimo 11 Maggio verrà inaugurata a Capizzi (Messina) la Prima Mostra Capitina di Immaginette
Sacre. L’esposizione si terrà nell’ex chiesa di Maria Santissima Annunziata - Camera del Lavoro, sul
tema “La Pietà Popolare attraverso i santini”.
Curatore della mostra sarà il socio Francesco Sarra Minichello con l’aiuto di alcuni collezionisti capitini,
il tutto patrocinato dal Comune di Capizzi e dal Santuario di San Giacomo Apostolo Maggiore.
Anche l’AICIS ha concesso il proprio patrocinio e l’utilizzo del logo. Nello stesso giorno l’Ente Poste istituirà un Ufficio con utilizzo di un
annullo speciale.
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VILLANOVA MONDOVÌ (CN), 26 maggio 2014 - Mostra di Immaginette Sacre
“I SANTINI NELLA DEVOZIONE POPOLARE”
Nel pomeriggio di domenica 26 maggio 2014, a Villavecchia, frazione del Comune di Villanova Mondovì (CN), il socio
Botto Dario aprirà al pubblico una esposizione di immaginette devozionali della propria raccolta nell’antica e bella
Chiesa di Santa Caterina (del XIV secolo), luogo molto prestigioso: presenta elementi romanici e gotici.
La facciata è sormontata
da una poderosa torre campanaria. Recentemente restaurata, l’ex parrocchiale di S.Caterina presenta un ciclo
di affreschi quattrocenteschi di grande interesse che si snodano lungo le due navate laterali e nel presbiterio, e sono attribuiti
a Rufino di Alessandria e ad altri due pittori. L’esposizione sarà visitabile dalle 15 alle 17 del 26 maggio p.v.
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ALATRI (FR), 13-21 settembre 2014 - Mostra di Immaginette Sacre
“GIOVANNI PAOLO II NEL 30° ANNIVERSARIO DELLA VISITA AD ALATRI”
In occasione del trentennale della visita di San Giovanni Paolo II ad Alatri, il Coordinamento delle Confraternite della
Diocesi di Anagni-Alatri inaugurerà il 13 settembre p.v. una mostra di immaginette sacre nella Chiesa degli Scolopi
in P.za Santa Maria Maggiore.
La mostra sarà allestita dal socio Fabrizio Pecci con i santini della propria raccolta
e di quella del socio Anacleto Ruffini e di altri partecipanti locali.
Anche l’AICIS patrocinerà la manifestazione ed ha concesso l’utilizzo del logo oltre essere disponibile ad
una collaborazione. L’esposizione rimarrà aperta al pubblico fino a domenica 21 settembre 2014.
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MAGGIO, IL MESE MARIANO
MARIA, MADRE DI SUO FIGLIO
di Attilio GARDINI
Tutto attraverso Maria! Questa è l’autentica interpretazione
della presenza della
Madre di Dio nel mistero di Cristo e
della Chiesa, come proclama l’ottavo
capitolo della COSTITUZIONE LUMEN GENTIUM.
Tale interpretazione corrisponde
alla tradizione di santi quali Bernardo
di Chiaravalle, Grignon da Montfort,
Massimiliano Kolbe e altri.
Nel consultare il calendario scopriamo
che nel mese di Maggio, all’8 si
festeggia la Beata Vergine Maria di
Pompei; al 13 la B. V. Maria di Fatima;
al 24 la B. V. Maria Ausiliatrice ed infine
al 31 la Visitazione della B. V. Maria.
Basta per spiegare il fatto che Maggio
sia definito il mese mariano per antonomasia?
Non voglio tralasciare altre due
importanti feste locali: la B. V. Maria
dello Sterpeto in Barletta all’8 e Santa
Maria del Fonte presso Caravaggio BG
al 26.
Ella, in effetti, è il fiore più bello
sbocciato dalla creazione, la “ROSA” apparsa
nella pienezza del tempo,
quando Dio, mandando il suo Figlio, ha
donato al mondo una nuova primavera.
Ed è al tempo stesso protagonista,
umile e discreta, dei primi passi della
Comunità cristiana: Maria ne è il cuore
spirituale, perché la sua stessa presenza
in mezzo ai discepoli è memoria
vivente del Signore Gesù e pegno del
dono del suo Spirito.
Volendo fare, mese dopo mese, un
percorso che ci aiuti ad incontrare i poliedrici
aspetti della Madre nostra e
della Madre di Dio, cominciamo con la
Nostra Signora di Fatima, che è uno
degli appellativi con cui la Chiesa venera
la Beata Vergine Maria, a seguito
delle apparizioni avvenute nel 1917,
presso la città portoghese di Fatima.
Qui
la Madonna si fa conoscere per sei volte
ad intervalli mensili a partire dal 13
maggio 1917 suscitando una vasta eco
e un’ampia partecipazione di fedeli che
credono alle apparizioni, tanto che la
Chiesa nel 1930 proclama il carattere
soprannaturale dell’evento e ne autorizza
il culto.
Tre piccoli pastori, i fratelli Francisco
Marto e Giacinta Marto (9 e 7 anni) e la
loro cugina Lucia dos Santos (10 anni),
il 13 maggio 1917, mentre badano al
pascolo in località Cova da Irìa (Conca
di Irìa) riferiscono di aver visto scendere
una nube e, dal suo diradarsi, comparire
la figura di una signora vestita di
bianco con in mano il rosario.
Dopo
questa prima apparizione, Nostra Signora
dà appuntamento ai bambini per
il 13 del mese successivo, e così per
altri cinque incontri. La notizia diffondendosi
richiama sempre più la presenza
di folle di credenti. Il 13 luglio i
veggenti riferiscono che la Madonna
promette la venuta di un evento prodigioso
affinché la gente cominciasse a
convertirsi, ma al successivo 13 agosto
i pastorelli non possono presentarsi
all’appuntamento perché rinchiusi in
prigione.
Le apparizioni continuano e (continua)
Nel 1942 suor Lucia
pubblica le sue memorie, resoconto
delle apparizioni Mariane e il 31 ottobre
successivo papa Pio XII consacra il
mondo al Cuore Immacolato di Maria.
Nel 1943 il vescovo di Leiria ordina a
Lucia di scrivere la terza parte del messaggio
di Fatima, rivelato dalla Madonna.
Consegnata la busta al Cardinale
di Lisbona, questa giunge intonsa fino al
Pontefice. Il mondo intero avrà modo di
conoscere il contenuto dopo molti anni,
per scoprire che anticipa l’attentato
subìto da papa Giovanni Paolo
II, il 13 maggio 1981 in
piazza San Pietro.
Sul luogo delle apparizioni viene
eretto un Santuario in onore della Madonna
di Fatima e al 13 maggio 2000
vengono beatificati i fratelli Giacinta e
Francisco. Suor Lucia si spegne il 13 febbraio
2005, poche settimane prima della
morte di Giovanni Paolo II.
Ora, analizziamo il calendario del
mese di Giugno, per scoprire al primo la
solennità dell’Ascensione, cui fu testimone
Maria stessa; all’8 la Memoria
della Beata Vergine “Sede della Sapienza”
e al 28 il Cuore Immacolato di
Maria.
Quest’ultima ricorrenza cade sempre
nel sabato successivo alla solennità del
Corpo e sangue di Cristo. Andremo a celebrare
la memoria del CUORE IMMACOLATO
DELLA BEATA VERGINE MARIA, proprio il
giorno seguente la solennità del SACRO
CUORE DI GESÙ. (continua)
******
Curiosando tra i libri
“LA PICCOLA CREAZIONE” DI KONRAD WEISS:
Un dono per chi ha “Il cuore di bambino”
di Gabriella ROUF
|
La traduzione di un’opera di Konrad
Weiss (1880–1940) è una novità
assoluta per l’Italia. L’opera
dello scrittore cattolico, poeta, filosofo, critico
d’arte, presenta grande originalità nel
panorama culturale tedesco, testimoniando
una sofferta e profetica denuncia
delle contraddizioni della modernità.
Nella Germania dai primi del secolo fino
all’affermarsi del nazionalsocialismo, la
produzione poetica e saggistica di Weiss
fu seguita e apprezzata da un piccolo ma
fedele seguito di lettori ed estimatori, Joseph
Pieper, Rudolf Borchardt, Hugo von
Hofmannsthal, e soprattutto Carl Schmitt,
che da lui trasse la figura dell’Epimeteo
cristiano.
“La piccola creazione”, poemetto pubblicato nel 1926 e dedicato
alla bambina Felizitas, è un distillato della poetica e spiritualità
di Weiss: favola di viaggio, in rima, narra l’ingenuo e profondo
procedere dell’anima infantile nella creazione; ma tutti, se
avremo cuore di bambino, potremo vivere lo stupore di fronte alla
bellezza, fino alla visione celeste.
|
Il testo è stato tradotto in prosa dal tedesco da Marisa Fadoni
Strik e volto in rima da Gabriella Rouf, in modo da essere fedeli
al fascino musicale dell’originale, dall’allegro degli animaletti
compagni di viaggio al maestoso della visione del Paradiso.
“La
piccola creazione” si rivolge ai bambini di oggi, che apprezzeranno
questo piccolo libro gentile e bello.
Infatti particolare attenzione è stata rivolta alla grafica e all’illustrazione
del testo, che già nell’edizione tedesca era intercalato
dai disegni del pittore espressionista Carl Kaspar, padre della piccola
Felizitas.
Ad essi l’edizione italiana affianca le deliziose immagini
del repertorio Meggendorfer e le tavole originali della pittrice
Isabella Staino. L’llustrazione dei temi più intensamente religiosi –
il Natale, l’Angelo Custode, Gesù Bambino- è stata invece affidata
ai santini XIX/XX secolo. (continua) |
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LA MANIFATTURA DEI “PAPEROLES”
di Maria Gabriella ALESSANDRONI
|
(O missis)… aveva anche un nuovo interesse: la manifattura dei paperoles – tempietti e altaroli che contenevano minuscole reliquie,
o semplicemente immagini sacre su un fondo foderato di raso e incorniciato,
creati dalle monache del Settecento usando, al posto dei filati d’oro e d’argento, di perle e
pietre preziose, strisce di carta dorata e colorata, fili di paglia, vetri colorati, paillette e specchietti.
Una monaca francese rifugiata a Napoli li aveva introdotti a San Giorgio Stilita (N. d.
r.: Monastero benedettino nel quale operava la protagonista della vicenda); non più di moda
e disdegnata dalle coriste per la povertà dei materiali usati, l’arte dei ‘paperoles’ era stata
mantenuta dalle converse della monaca, ormai anziane, che avevano poche apprendiste. |
Canivet manufatto del XVIII secolo:
Madonna con il Bambino entro un fiore intagliato
e colorato ad acquerello su supporto cartaceo, inserito al centro di un reliquiario decorato
con paperoles,
contenente quattro reliquie dei santi Crescentii (in basso)
Reparata (a destra), Clementii (a sinistra), Simpliciani (in alto). |
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A 1000 ANNI DALLA NASCITA DI SANTA MARINA
Santa Marina, esempio di umiltà e candore verginale
di Giovanni Battista ANANIA
Marina nasce in Bitinia, antica regione dell’Asia Minore, tra il 714 e il 715 circa, figlia unica di genitori
timorati di Dio. Dalle rare testimonianze scritte ci è pervenuto il nome del padre, Eugenio che, rimasto
prestissimo vedovo, assume personalmente l’educazione civile e religiosa di Marina. Una volta cresciuta,
Eugenio ritiene giusto ritirarsi in monastero nella solitudine e nella preghiera. Marina si batte per partire con
lui, ma questi la dissuade, in quanto quel luogo non sono ammesse le donne. Affidata la figlia ai parenti, Eugenio
si reca a Canobin, in Siria, in un cenobio. Pur convinto della propria scelta, Eugenio conserva nel cuore un cruccio:
la figlia lontana.
L’Abate, colta la tristezza che traspare dal volto del nuovo monaco, lo chiama a colloquio per conoscerne
i motivi. Eugenio, che sa del divieto di ammettere donne in convento, ricorre ad un innocente stratagemma:
dice all’Abate che ha un figlio a casa e che non poteva starne lontano; aggiunse che più di una volta il figlio gli
aveva espresso il desiderio di seguirlo in convento.
L’Abate, nel sentire quelle parole, se ne dispiacque e rispose ad Eugenio che poteva
andare a prenderlo e portarlo al monastero. A quattordici anni, dunque, Marina entrò in convento
con il nome di Fra Marino. Né l’Abate, né gli altri frati si accorsero che fosse una donna;
d’altronde non era molto difficile per Marina dissimulare il sesso, dal momento che i monaci vivevano
per lo più chiusi nelle loro celle ed indossavano un saio munito di grande cappuccio
che copriva bene anche il viso, e inoltre Eugenio aveva rasato i lunghi capelli della figlia
Marina
visse i primi anni nella preghiera e nella penitenza. Aveva diciassette anni quando le morì il
padre. Essa affrontò il dolore intensificando il suo rapporto con Dio attraverso la preghiera, la
meditazione ed il digiuno. Un giorno Marina, recatasi con altri frati al mercato del paese (continua)
ICONOGRAFIA: Nell’iconografia sacra la Santa viene raffigurata con l’abito monacale munito di un grande cappuccio e con il piccolo
bambino Fortunato accanto oppure in braccio. In numerose opere spesso viene raffigurata con la croce e il giglio in mano, mentre
con piedi scaccia il demonio. Il culto in Italia è presente in oltre venti località che la venerano come Patrona o Protettrice, molte delle
quali situate nel meridione.
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CULTO A S. MARINA DI MILAZZO:
A Santa Marina di Milazzo (ME) il culto risale all’epoca dei Normanni quando venne edificata
una primitiva chiesa ad opera dei monaci basiliani che in quel periodo si stabilirono fra la Sicilia e la Calabria.
Proprio a loro si deve
il culto nel Sud-Italia di Santa Marina. Nel 1646 venne edificata l’attuale chiesa nella quale ancora oggi è venerata la Santa.
La più
antica effige oggi esistente risale al 1866 realizzata da un devoto al quale la Santa aveva elargito una miracolosa guarigione.
Nel
1926 venne realizzata la statua processionale. Ogni anno nel mese di giugno si svolgono i solenni festeggiamenti in onore della
Patrona durante i quali è venerata come protettrice dei bambini e delle donne gravide.
* Il santino qui rappresentato è allegato al presente 3/2014 ed è offerto da Giovanni Anania.
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“LA CHIESOLETA” DEI SANTI ISIDORO ED EUROSIA
di Maria Gabriella ALESSANDRONI
Passeggiando
nello storico e
ben noto rione romano
Garbatella si incontra
un angolo delizioso,
dove sorge l’antica piccola
chiesa dei Santi
Isidoro ed Eurosia, soprannominata “la chiesoletta”.
È situata nella storica “via Paradisi”,
che era inserita nel percorso della visita
alle Sette Chiese, istituito nel 1550, anno
giubilare, da san Filippo Neri. In quella
strada, secondo la tradizione, avrebbe
avuto luogo un incontro tra lo stesso san
Filippo e san Carlo Borromeo.
Le chiese
sono rappresentate nella figura sottostante, una affascinante
incisione in rame del 1575 di
Antonio Lafréry: le Basiliche Patriarcali
San Pietro in Vaticano, San Paolo fuori le
mura, San Giovanni in Laterano, Santa
Maria Maggiore e le Basiliche Minori
San Lorenzo fuori le mura, Santa Croce
in Gerusalemme e San Sebastiano appaiono
nell’aspetto dell’epoca.
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La chiesetta
fu fatta costruire, riadattando un casale
rurale, nel 1818 da Monsignor Nicola
Maria Nicolai, ministro dell’agricoltura
dello Stato Pontificio, per i contadini ed
i pastori. Il portale d’ingresso fu realizzato su disegno del Valadier.
Nella foto è riportata anche la
pala d’altare ottocentesca: la Madonna
con il Bambino tra i Santi Isidoro e Benedetto,
a sinistra, ed Eurosia, a destra.
La cappellina è aperta esclusivamente
per cerimonie. Sorprende per la
grazia del piccolo ambiente, intimo e
raccolto, molto suggestivo, decorato elegantemente
a vivaci colori ed omogeneo.
Dopo alterne vicende, in seguito
alla confisca dei beni ecclesiastici dal
Regno d’Italia, il padre Generoso Calenzio,
prefetto della Biblioteca Vallicelliana,
si occupò dell’acquisto della chiesetta
di Sant’Eurosia (anno 1889), che
successivamente, passata ai suoi eredi,
fu riscattata con l’aiuto del papa per essere
affidata ai padri dell’Oratorio.
La
Congregazione dell’Oratorio di San Filippo
Neri fu fondata da san Filippo nel
1575, per l’assistenza spirituale alla popolazione
in aumento nella zona, presso
la chiesa romana di Santa Maria in Vallicella,
nella quale opera ancora.
Nel grande piazzale, antistante la
chiesetta, è situata la Parrocchia di San
Filippo Neri in Eurosia, degli anni ’50 del
XX secolo, affidata alla stessa Congregazione
dei sacerdoti Filippini. È sede del
Titolo Cardinalizio di “San Filippo Neri in
Eurosia”, istituito da Paolo VI il 7 giugno
1967.
L’attività della Congregazione, di
apostolato, assistenza spirituale ed
anche ricreativa per i giovani del quartiere
Garbatella risale al 1924 e si svolgeva (continua)
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COLLEZIONISMO E CULTURA
L’IMPORTANZA E IL FASCINO DI RICOSTRUIRE
L’identità storico-culturale dei nostri santini
di Paola GALANZI
Ogni singola, antica Immagine
devota è testimone silenziosa ma
nel contempo eloquente di
quell’importante, fittissima trama costituitasi,
nel lento ed inarrestabile scorrere del
tempo, dalla successione ordinata ed armonica
di innumerevoli ed eterogenei eventi,
costumi, credenze e tradizioni, dettati
fondamentalmente dal substrato costitutivo
originario ove la stessa fu ideata e prese
vita in qualità di artefatto, prodotto cioè creato dall’uomo che,
in quel preciso contesto sociale, coesistendo con le medesime leggi,
dottrine, influssi e tendenze, operò e condusse, consumandola,
la propria vita.
Estremamente interessanti da un punto di vista etno-antropologico
rivelano, infatti, agli occhi dell’osservatore attento e
dello studioso elementi immediatamente
pertinenti e riconducibili ad un preciso contesto
culturale geografico e storico cui si riferiscono,
talvolta parlandoci, laddove esistano
gravi lacune biografiche degli artisti-incisori autori del documento o, nell’ipotesi
peggiore, nell’anonimato dell’attribuzione,
e rivelando in modo inatteso
ed affascinante lo spaccato di un contesto
storico preciso e di una cultura particolare.
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Un’antica immagine devota è come
una vecchia finestra, polverosa
e cigolante, che si apre piano sul passato,
pronta, come per magia, a svelarci misteri ed
affascinanti segreti che il tempo e l’oblio
dei secoli paiono aver per sempre sepolto.
Vite e storie di artisti s’intrecciano spesso
con luoghi e latitudini geografiche sconosciute
e lontane, committenti autorevoli e
facoltosi che parlano una lingua diversa,
usi e costumi ignoti nella patria d’origine.
È proprio in tali specifici contesti che un’Immagine
devota diventa eccezionale e prezioso
documento storico, rivelando di situazioni
e rapporti non altrimenti documentabili
o da altre fonti desumibili.
La storia, antica e bella, di questo santino, ricostruisce
a memoria imperitura una committenza che partì dall’arcidiocesi
della città di Pesaro, l’antica Pisaurum romana fondata nell’anno
184 a.C., verosimilmente tra il 1730 ed il 1740.
Sotto il Pontificato
di Papa Clemente XII (+1740) fu probabilmente l’allora
Vescovo Monsignor Filippo Carlo Spada (+1738), o forse il suo
successore monsignor Umberto Luigi Radicati, a raggiungere sin
nella lontana Praga ove l’artista di origini austriache visse l’intera,
breve sua esistenza, il valente incisore Johann Adam Hiller (ca.1706-
+1746) commissionandogli la pregevole, bellissima incisione
che doveva, in terra Picena e ben oltre i suoi confini, celebrare le
rare virtù cristiane di una figlia delle Marche, nobile di origini
e d’animo e promuoverne il culto: la Beata Michelina
Metelli-Malatesta, compatrona di Pesaro.
(continua) |
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UN ALTAROLO RELIQUIARIO IN PROCESSIONE PER ROMA
L’altarolo reliquiario di Campitelli traslato in Vaticano
Durante la celebrazione che ha radunato i gruppi di P. Pio del Lazio nella Chiesa di San Salvatore in
Lauro a Roma al termine dell’Eucarestia presieduta dal Vescovo Matteo Zuppi Ausiliare di Roma
per il Settore Centro, sabato 5 aprile 2014, è stato accolto dai numerosi fedeli l’altarolo reliquiario
conservato nella Chiesa di Santa Maria in Campitelli. Il singolare reliquiario attribuito dalla tradizione al Vescovo
Gregorio Nazianzeno (IV secolo) è un “altare da viaggio” si desume da una antica iscrizione pervenuto
da Gerusalemme e contenente oltre alcune insigni
reliquie della passione del Signore (tra i quali un
frammento della croce e del chiodo) un micro mosaico
del volto di Cristo benedicente dell’ XI secolo
proveniente da Costantinopoli.
Il prezioso reliquiario ha accompagnato
le stazioni della Via Crucis da San Salvatore in Lauro attraverso Ponte
Sant’Angelo, Via della Conciliazione, Piazza San Pietro ed è stato traslato
nella Basilica Papale e accolto da S. Ecc.za Mons. Vittorio Lanzani
Delegato della Fabbrica di San Pietro che ha salutato i numerosi pellegrini.
Al termine (continua)
di Davide CARBONARO
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IL SANTUARIO DI SAN FRANCESCO E SANT’ANTONIO
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Il Santuario a Cava de’ Tirreni dedicato
a S.Francesco e a S.Antonio è un santuario francescano.
La costruzione ha avuto inizio nel
1492, ma solo il 24 febbraio 1501 è
stata «pigliata la possessione de lo
decto Santo loco per frate Damiano de
Licia, vicario prov.le, con circa frati sessanta » (p. Matteo di Napoli, Platea
Nova Del Convento di S. Francesco
della Città della Cava, 1692, classe IV,
n° 37, f. 5, manoscritto).
Per poter meglio
servire ai bisogni anche materiali
del popolo, il 25 agosto 1580 i frati
hanno fondato la Confraternita dell'Immacolata
Concezione di Maria, che si è
prodigata in opere caritative fino ai
giorni nostri: infatti, sospesa solo nel
1943, si è poi ricostituita nel novembre
(continua)
Giuseppe Melone
* Il santino in alto con i due santi, allegato al
numero 3/2014 di “Santini e Santità”, è offerto
a tutti i soci AICIS |
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CIRCOLARI PRECEDENTI
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