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ASSOCIAZIONE ITALIANA CULTORI IMMAGINETTE SACRE
CHE COSA E’
L’A.I.C.I.S.?
L’AICIS è l’Associazione,
apolitica e senza fini di lucro, che raccoglie appassionati
cultori, studiosi, collezionisti e quanti si interessano
di immaginette sotto ogni profilo: storico, folkloristico,
culturale, artistico, religioso
PERCHE’ ISCRIVERSI ALL’AICIS?
Perché l’unione fa la
forza. Per essere informati, attraverso la Notiziario
bimestrale, di quanto interessa il settore e poter effettuare
lo scambio del materiale fra i soci. Per partecipare
alle mostre o anche conoscere ove si svolgono mostre
di immaginette. Per partecipare a conferenze. Per
avere notizie su pubblicazioni specialistiche, per
avere le nuove immaginette, per conoscere i nuovi
Venerabili, Beati e Santi, per avere altri ragguagli
su santi e santuari. |
COME ISCRIVERSI ALL’A.I.C.I.S.
Telefonando alla Segreteria (tel.06-7049.1619)
e richiedendo l'apposito modulo da compilare.
Per il 30° anniversario della fondazione dell'A.I.C.I.S. (1983-2013), il Consiglio Direttivo, riunitosi in ottobre u.s., per nuovi tesserati, mai
prima iscritti, ha riconfermato la campagna promozionale 2012.
Il Consiglio, infatti, ha stabilito che anche per l’anno
2013 quanti non sono stati mai iscritti all’AICIS e desiderano associarsi oltre la quota di iscrizione (euro 3,00), pagheranno nel
2013 la quota promozionale di euro 22,00, anziché 35,00. L'importo dovrà essere versato sul conto corrente postale nr. 39389069
intestato all' A.I.C.I.S. (Associazione Italiana Cultori Immaginette Sacre)
L’anno sociale decorre dal 1° gennaio
al 31 dicembre
DIRITTI DEI SOCI:
- ricevere le Circolari Informative, con immaginette
omaggio;
- partecipare alle mostre ed alle iniziative sociali;
- partecipare alle riunioni di scambio fra soci;
- effettuare scambi fra soci per corrispondenza;
- fare inserzioni gratuite di offerta o di richiesta
di immaginette nelle Circolari Informative.
Gli incontri si tengono nella Sede dell'Ass.ne,
in P.za Campitelli 9, in una sala interna al cortile
adiacente la
Chiesa di S.ta Maria in Portico, ogni primo martedì
del mese, eccetto agosto, e salvo variazioni che
di volta in volta verranno rese note.
Informazioni: Contattare Renzo Manfè - Vice
Presidente
Tel 388-6938.777.
e-mail: aicis_rm@yahoo.it
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SANTINI E SANTITA'
NOTIZIARIO A.I.C.I.S. N. 1 - 2015
GENNAIO - MARZO
19 MARZO: SAN GIUSEPPE, PATRONO DELLA CHIESA UNIVERSALE
SAN GIUSEPPE CON BAMBINO GESÙ
Incisione di area asburgica della II metà del 1700. Collezione: M. F. Damato.
San Giuseppe ha unito Gesù alla discendenza di Davide. Gesù ha quindi potuto rivendicare questo
titolo messianico preannunciato dalla Scrittura.
Questa funzione di Giuseppe è messa particolarmente
in rilievo dalla doppia genealogia di Gesù, che ci hanno lasciato Matteo e Luca (Mt 1,1,-17;Lc 3,23-38). Giuseppe è, inoltre, il patriarca il cui trova compimento il tema biblico dei«sogni» (Mt 1,20-24;
2,13-19) con i quali Dio ha spesso comunicato gli uomini le sue intenzioni. Come Giovanni il Battista è l’ultimo dei profeti, perché indica a vista (Gv 1,29) colui che le profezie annunciavano, così Giuseppe è l’ultimo patriarca biblico che ha ricevuto il dono dei «sogni» (Gn 28,10-20; 37, 6-11).
Questa somiglianza
con gli antichi patriarchi risalta ancora di più nel racconto della fuga in Egitto con la quale
Giuseppe rifà il viaggio dell’antico Giuseppe, affinché si compia in lui e in Gesù, suo figlio, il nuovo
esodo (Mt 2,13-23; Os 11,1; Gn 37; 50,22-26).
Infine Giuseppe è il capo della modestissima famiglia,
nella quale vediamo realizzato il mistero dell’incarnazione del Verbo, e scopriamo la grandezza delle
ultime realtà temporali di cui Dio si serve per attuare il suo piano.
Giuseppe, sposo di Maria, è l’ultimo dei giusti dell’Antico
Testamento che vive di fede. Per la fede meritò di custodire la «promessa» ormai realizzata dal «mistero di salvezza».
Pio IX lo ha dichiarato patrono della Chiesa universale e Giovanni XXIII ha inserito il suo nome nel Canone romano.
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VITA ASSOCIATIVA
GLI AUGURI DEL PRESIDENTE PER QUESTO NUOVO ANNO 2015
«Carissimi amici, abbiamo trascorso le feste natalizie e iniziamo il nuovo anno. È di
rito scambiarci gli auguri di Felice Anno Nuovo, pieno di benedizioni del Signore sulla
nostra salute e serenità.
Con l’occasione desidero ringraziare quei soci che già in dicembre hanno rinnovato la quota sociale, e grazie inoltre
a coloro che, alla quota, hanno aggiunto un’offerta, dando così un forte segnale di attaccamento alla nostra ultratrentennale
associazione.
Grazie di cuore a nome mio personale e del Consiglio Direttivo».
Giancarlo Gualtieri
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INVIO TESSERA 2015 A QUANTI HANNO RINNOVATO
L’ADESIONE ALL’AICIS
L’AICIS, con la tessera sociale 2015 celebra tre importanti avvenimenti:
1-il V Centenario della nascita di Santa Teresa d’Avila, Dottore della Chiesa
(1515-2015);
2-il V Centenario della nascita di San Filippo Neri (1515-2015);
3-il bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco (1815-2015).
Nella foto, la tessera che è inserita nel presente numero e inviata a chi ha rinnovato
la quota sociale. Agli altri viene inserito il modulo di ccp per poter
effettuare al più presto il pagamento della quota che è rimasta di euro 35.00.
Ringraziamo il socio Paolo Emilio Camaiora, titolare della Satec Srl che
ha offerto anche il calendarietto in pvc a tutti gli associati e lo alleghiamo
alla presente rivista. |
CALENDARIO 2015 DEGLI INCONTRI SOCIALI MENSILI A ROMA, PIAZZA CAMPITELLI 9
Gli incontri associativi si tengono (dal 6 luglio 1983, quindi dalla fondazione dell’AICIS) nel primo martedì del mese
(agosto=vacanza) a P.za Campitelli 9 in Roma vicino P.za Venezia.
Ecco il calendario degli incontri mensili del 2015:
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13
gennaio (secondo martedì)
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3 febbraio
-
3 marzo
- 14 aprile (2° martedì per via della Santa Pasqua)
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5 maggio
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9 giugno (2°
martedì perché il 2 è la festa della Repubblica)
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7 luglio
-
8 settembre (2° martedì)
- 6 ottobre
-
3 novembre
- 2 dicembre.
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LA RIVISTA “SANTINI E SANTITÀ” NEL 2015 AVRÀ CADENZA TRIMESTRALE
Tenuto conto dell’attuale diminuzione degli associati, mentre invece, sono aumentate le spese, comprese le tariffe postali
(aumentate proprio lo scorso 1° dicembre), il Consiglio Direttivo ha deciso che per il corrente anno 2015 la Rivista “Santini e Santità” abbia cadenza trimestrale, anziché bimestrale.
Le pagine della rivista, che nel 2014 erano 16 a colori,
vengono però portate a 24, quindi 8 pagine in più, anche se solo in bianconero. |
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MOSTRA "ET VERBUM CARO FACTUM EST"
ROMA 6 DICEMBRE 2014 - 6 GENNAIO 2015
MOSTRA NAZIONALE AICIS SUL TEMA “ET VERBUM CARO FACTUM EST”
L’INAUGURAZIONE: UNA FESTA PER LA CULTURA DEL SANTINO
di Renzo MANFÉ
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Il 6 dicembre 2014, alle ore 17,00, è stata inaugurata a Roma,
presso il Convento di Santa Maria
sopra Minerva, a Piazza della Minerva
42, la mostra natalizia annuale dell’AICIS,
vale a dire la III Mostra del santino
natalizio sul tema: “Et Verbum caro factum
est”.
Essa rimarrà aperta al pubblico
fino al 6 gennaio 2015.
L’evento desidera mettere in risalto,
attraverso i santini, la celebrazione del
Santo Natale di Gesù, Dio che entra nel
mondo per rimanervi fino alla fine dei
tempi.
La mostra, oltre alle immaginette
sacre a tema natalizio (XVI-XX sec.), quest’anno
presenta anche alcuni presepi
(XX sec.) dell’Associazione “Presepi d’Italia”
di Massa Martana (PG) e di presepi
di carta di Don Pino Pellegrino di Torino.
Tale iniziativa dell’A.I.C.I.S. - Associazione
Italiana Cultori Immaginette
Sacre ha la collaborazione della Comunità
Domenicana del Convento di
S.Maria sopra Minerva - Roma, di“Eventi Cateriniani” di Roma e dell’Associazione“Presepi d’Italia” di Massa
Martana (PG).
Un “grazie”, innanzitutto, ai soci che
partecipando all’iniziativa hanno trasmesso
i santini e hanno permesso di
poter allestire una esposizione che molti
visitatori hanno già qualificato con termini
quali “importante, di qualità, eccelsa,
eccezionale, mai vista una mostra
così, commovente, una esposizione che
merita una più ampia pubblicità, veramente
culturale, ecc. ecc.”.
I soci espositori sono: Maria Gabriella
ALESSANDRONI, Stefania COLAFRANCESCHI, fra Angelo DI
MARCO di Roma, Renzo MANFE’, Orietta PALMUCCI, Patrizia FONTANA, Giancarlo
GUALTIERI di Roma, Giuseppina
LICORDAR, tutti di Roma, Laura BORELLO di Torino, Flavio CAMMARANO
di Torino, Francesca CAMPOGALLIANI
C. di Mantova, Antonino
COTTONE di Misilmeri, Michele Fortunato
DAMATO di Barletta, Roberto DE
SANTIS di Alessandria, Carluccio FRISON di Massa Finalese,
Paola GALANZI di Sassari, Giorgio LOMBARDI
di Quercia Aulla, Antonio MENNONNA di Muro
Lucano, Fabrizio
PECCI di Alatri, Don Pino Pellegrino
di Torino, Germano PISTOLESI di
Francavilla D’Ete, Mario SALATINO di
Corigliano Calabro, Agostino SANGIORGIO
di Catania. |
Grazie, poi, a quanti si sono attivati
perché questa esposizione lasci anche
quest’anno una bella impronta di bellezza
e cultura. Grazie, inoltre, ai collaboratori
che con la loro presenza stanno dando una mano per la sicurezza
al Presidente Gualtieri, al Vice
Manfè ed a Frà Angelo Di Marco e sono:
Luigi Zanot, Micaela Bartolucci,
Santo Nigrelli, Gino Alluvion, Antonino
Cottone.
In questa edizione la mostra si svolge
attraverso diverse isole tematiche.
Una prima isola comprende pannelli
di immagini devozionali illustrative
delle varie tecniche: i canivet meccanici,
le fotolito, gli zigrinati, i seppia e i santini in bianco e nero.
Un’altra isola ha
dei pannelli con episodi evangelici
quali l’annunciazione, la visitazione,
l’arrivo a Betlemme, la nascita di Gesù,
il Bambino Gesù, la Madonna, gli Angeli,
il “Gloria in excelsis Deo”, l’adorazione
dei Pastori, l’adorazione dei tre Re
Magi, la Presentazione al Tempio, il
sogno di San Giuseppe, la strage degli
innocenti, la fuga in Egitto.
Una terza isola verte sui santini dei
Bambinelli, quelli manufatti e vestiti, il
Bambinello di Praga, i Bambinelli miracolosi,
il Gesù Bambino dell’Ara Coeli (il
pannello celebrativo del Bambino dell’Ara
Coeli trafugato nel 1994 dalla
omonima Chiesa vicino al Campidoglio
e non più ritrovato) che è affiancato da
una copia a grandezza naturale, opera
del Prof.Tanino Golino, socio AICIS. Al
termine della Mostra il Bambinello
verrà donato dall’autore alla Congregazione
delle Suore Oblate del Bambino
Gesù, la cui Madre Generale Suor
Maria Raffaella Funari è stata presente
il 6 dicembre u.s. alla cerimonia
di inaugurazione dell’esposizione.
Un’altra isola è dedicata ai bambini
e contiene diverse letterine di Natale
con curiosità varie, cartoline di Natale,
biglietti augurali.
Un pannello contiene le letterine che
citano i papà al fronte per via della Prima
(quest’anno ne ricorre il 1° centenario) e
Seconda Guerra Mondiale. (continua)
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TRADIZIONI DI NATALE
di Laura Borello
Il tema del Natale è ben presente
sulle immaginette devozionali
e non potrebbe esser diversamente
poiché la nascita di Cristo è il punto centrale della Redenzione e
la base del Cristianesimo.
I santini rispecchiano
puntualmente le innumerevoli
tradizioni legate a questo periodo
di attesa, riflessione e festa.
Natale non infatti non è solo il 25 dicembre,
data sovrapposta alla festa
pagana del solstizio d’inverno, ma è
l’apice di un periodo dell’anno che, a
seconda delle zone geografiche, comprende
tutto il mese di dicembre,
quello di gennaio per giungere fino
all’inizio di febbraio.
E’ un lasso di
tempo in cui si ricordano una serie di
santi tradizionalmente portatori di doni
a partire da San Nicola di Bari a Santa
Lucia per finire con la complessa figura
della Befana e con San Biagio. In realtà
la Befana , simpatica vecchietta
un po’ simile ad una strega, un po’ ricordo
dell’anno appena terminato, si
può quasi considerare una versione per
i bambini dell’Epifania giorno in cui si
ricordano i doni portati dai re magi a
Gesù Bambino. San Biagio, l’ultimo dei
santi legati alle celebrazioni del Natale,
coincide con la festa della Presentazione
al Tempio di Gesù (due febbraio).
I doni portati dai pastori e dai magi
diventano i regali per i bambini, vero
centro delle feste natalizie unitamente
alla famiglia.
Nel
mondo odierno, anche per
un mal inteso senso di rispetto
religioso, Gesù Bambino è stato
quasi completamente sostituito da
Babbo Natale: questo personaggio è
ormai slegato dall’immagine di San
Nicola da Bari da cui dipendeva inizialmente.
L’abito rosso e la barba
bianca ormai codificati dalla tradizione
sono dovuti ad un’immagine pubblicitaria
diffusa dalla Coca-cola negli anni
trenta del XX secolo.
Ormai le letterine
di Natale scritte a Gesù Bambino per
chiedere i doni sono sostituite da
quelle a Babbo Natale con relativa risposta
che giunge dal Polo Nord attraverso
uno specifico ufficio postale. In
realtà esiste una tradizione francese,
certamente più antica in quanto risale
alla prima metà dell’Ottocento, in cui
Gesù Bambino rispondeva alle lettere
dei bambini, letterine in cui si impartivano
anche consigli di comportamento
e si ribadiva il significato religioso
della festa.
Nelle scuole poi le letterine
indirizzate al divino Infante potevano
essere raccolte e deposte in una cestaculla
in cui era adagiato un bambolotto
simbolo di Gesù Bambino (nonché
vero e proprio presepio) .Tali letterine
venivano raccolte e aperte l’anno successivo
per vedere la corrispondenza
fra richieste e mantenimento dei buoni
propositi formulati dai bambini, nell’intento
di far crescere una capacità di
autocritica verso i propri comportamenti.
Diverse immaginette francesi
documentano questa tradizione.
Su altri santini francesi si raffigurano
degli zoccoli appoggiati ai piedi
del camino: venivano riempiti di doni
(in prevalenza dolci e frutta secca)
nella notte di Natale. Questa tradizione,
sia pure con una storia diversa
alla base, richiama la nostra calza
della Befana: le tradizioni natalizie si
intersecano e sovrappongono in tutte
quelle nazioni che hanno alla base una
comune radice cristiana.
Altre immagini
presenti in Italia, in Francia ed in
Inghilterra ricordano la tradizione del
ceppo di Natale: un tempo si conservava
un ceppo di grandi dimensioni
per la notte di Natale che doveva durare
più giorni e si riteneva che la cenere
di questo ciocco avesse poteri taumaturgici
e pertanto si raccoglieva e si
conservava con cura. Queste tradizioni
erano fortemente legate al mondo contadino:
le calzature e le scarpe erano
elemento quanto mai prezioso e il
legno da bruciare poteva essere indice
di una certa agiatezza.
Un’altra tradizione legata al Natale,
in passato riscontrabile soprattutto nel
Nord Europa,è quella del calendario
dell’Avvento, oggi profondamente
cambiata e travisata nel suo significato
più profondo: una volta le finestrelle
che si aprivano ogni giorno indicavano
un piccolo sacrificio da compiere o una
preghiera da recitare per avvicinarsi
con un preciso cammino spirituale alla
Nascita di Cristo, Redentore del mondo:
oggi le finestrelle che si aprono portano
al bambino un cioccolatino versione
certamente più apprezzata da quest’ultimo
rispetto a quella originale e
sicuramente reclamizzata e promossa
dalle ditte di dolci.(continua)
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UN PARADISO
DI CARTA
di Paola GALANZI
In’Immagine devozionale - il Santino, così come genericamente
chiamato - nasce per la catechesi dei Popoli.
E’ una Catechesi capillare nella quale si impegna la
Chiesa Cattolica Romana sin dal secolo XVI, in epoca controriformista,
per raggiungere dalle città d’Europa, fin nelle
campagne e nei più sperduti e piccoli villaggi, uomini e
donne di ogni estrazione sociale e culturale e di ogni età.
L’iconografia sacra su carta è un mondo inizialmente
semplice- pensiamo ai primi Santini della cosiddetta Imagerie
populaire realizzati in xilografia e venduti dai Tesini
per conto dei Remondini di Bassano- un mondo ricco di colore,
popolato da simbolismi religiosi e attributivi essenziali
dei Santi tale da permetterne al devoto fruitore, anche analfabeta,
il riconoscimento e l’identificazione immediata.
Il Santino da mezzo millennio ispira la devozione e veicola
la Preghiera.
Ogni singolo Santino, se ben letto dallo Studioso e dal
Cultore, parla e garbatamente racconta la sua storia antica.
E' proprio per l'intrinseco, intenso vissuto, che io amo definire
un'antica Immagine devota con un termine forse non direttamente
pertinente allo specifico contesto dell'iconografia
sacra tout court seppur perfettamente identificato in essa: un
Santino antico è un perfetto terminus ad quem, crogiolo e confluenza
di una progressione caleidoscopica ed armoniosa di
dati di ordine religioso, storico, socio-antropologico, artistico e
culturale.
Un’antica Immagine devozionale è assolutamente da
considerare Bene culturale poiché risiede in essa, insieme
ad un inestimabile patrimonio di tradizione cristiano-cattolica,
una cospicua sezione di storia dell’ umanità.
In particolare, il raffinato santino “a teatrino”- in lingua
Francese “à systéme”- che ho scelto a corredo di questo mio
articolo in occasione del Santo Natale ormai alle porte, parla
l’elegante lingua francese e, datato com’è al verso del 1865,
grazie ad una breve dedica manoscritta in bella grafia antica
in inchiostro blu, è testimone silenzioso eppur eloquentissimo
di quasi un lungo secolo di Storia di Francia.
Quasi una datazione assoluta- il 1865 siglato al verso che
compendia, nel passaggio di consegne nella conduzione
della Casa Editrice Parigina avvenuto proprio in quell’anno
tra la raffinatissima Maison Basset- già attiva nell’ultimo
ventennio del secolo XVIII- e la subentrante e leziosa Bouasse
Lebel, cento anni tra i più difficili e turbolenti: i dieci
anni della Rivoluzione Francese- dal 1789 al 1799 - l’ascesa
nel 1804 sul trono di Francia con l’incoronazione nella
splendida Reggia di Versailles a Imperatore dei
Francesi del corso Napoleone Bonaparte fino alla
sua caduta nel 1814, stesso anno della ricostituzione della Compagnia di Gesù fondata nel 1534 da Sant’Ignazio
da Loyola e da sempre impegnata
nell’evangelizzazione delle missioni.
L’Illuminismo di Jean Jacques Rousseau
con il suo blando quanto improbabile
Cristianesimo cui aveva risposto, di
fatto ri-orientando le coscienze e le ispirazioni
religiose di Francia e dell’Europa
intera, nuovamente verso la luce dopo le
tenebre delle teorie illuministe, il grande
filosofo svizzero e fondatore del Romanticismo
Francese, Cattolico ferventissimo,
François Réné de Chateubriand (1768-
1848) con l’Opera “Il Genio del Cristianesimo”
pubblicata a Parigi nel 1802. (continua)
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NATALE: TRADIZIONE E CURIOSITÀ ICONOGRAFICA
di Giuseppina Licordari Gualtieri
Questo breve
scritto prende
spunto da
una curiosità iconografica
legata al Natale;
durante una ricerca su
alcuni sarcofagi con
tema natalizio, sono stata colpita da
una raffigurazione piuttosto antica presente
su un sarcofago del IV secolo d.C.
in cui si ritrova una scena di natività
abbastanza particolare che, secondo
una recente teoria, sarebbe un’allegoria
di una mappa stellare, una simbologia
astronomica.
Le variabili iconografiche
natalizie sono legate
all’interpretazione del racconto della
natività che ci è riferito solo dagli evangelisti
Matteo e Luca, anche se con alcune
differenze, i quali narrano della
nascita nella grotta, della presenza
della stella e dell’arrivo dei Magi; tutti
gli altri particolari più fantasiosi e
aneddotici sono frutto delle notizie contenute nei vangeli apocrifi relativi
all’infanzia di Gesù.
Questa precisazione è d’obbligo perché fa comprendere
il panorama in cui si compone lo
schema figurativo presepiale iniziale.
Sono partita da un ambito
cronologico piuttosto
antico, cercando di evidenziare la genesi dello schema canonico
della natività nell’arte paleocristiana,
al fine di sottolineare che nelle
immagini dei santini dei secoli successivi
si ritrova una continuità di temi
quasi stupefacente.
Tradizionalmente alle origini dell’arte
paleocristiana si è più rispettosi
nella traduzione in immagini delle notizie
contenute nei Vangeli canonici,
per cui Gesù è raffigurato avvolto in
fasce e posto sulla mangiatoia che è
rappresentata come una cesta di vimini,
protetto spesso sotto una tettoia
che allude alla famosa grotta di Betlemme;
via, via il panorama iconografico
si arricchisce e si fa ricorso agli
episodi apocrifi e compaiono altre figure
intorno al divino Bambino, come il bue e l'asino.
Il piccolo fanciullo è il protagonista
principale ed essenziale di un evento divino
e cosmico, la sua presenza combinata
con gli altri personaggi del presepe
dà origine ad una sequenza figurativa
molto varia, che è il riflesso nei santini
dell’elaborazione e sperimentazione
dell’arte cristiana dei primi secoli.
Così
si tende ad accentuare nella figura del
bambino il senso cristologico, in quanto
artefice con la sua nascita dell’attuazione
del piano salvifico divino per
l’umanità.
Le varianti che rievocano le notizie
evangeliche, secondo le correzioni
apocrife, amplificano e costellano
di aneddoti gli episodi
relativi alla nascita di
Cristo, muovendosi dal momento
dell’Annunciazione
fino alla fuga in Egitto.
I temi
ricorrenti si vedono associati,
per cui si può avere natività e
adorazione dei Pastori, ma
possiamo trovare combinati il
tema dell’adorazione dei pastori
con quella dei re magi e
inoltre viene introdotta la figura
di Maria rappresentata
seduta e pensosa accanto a
Gesù ricoverato sotto una tettoia.
Partendo proprio da
queste osservazioni, si riscontra
soprattutto sui sarcofagi
l’elaborazione del tema natività,
posizionato in genere sui
coperchi; infatti una delle
rappresentazioni più antiche
e complete del presepe si
trova proprio sul coperchio di
un sarcofago a cassa , rinvenuto
casualmente nel 1941 a
Boville Ernica, databile tra il
330-350 d. C.. e conservato
nel Duomo cittadino dedicato a San
Pietro Ispano.
Il ciclo presepiale raffigurato
su questo sarcofago è stato oggetto
di uno studio molto accurato da
parte di Teodoro Brescia, che nel suo
libro “La stella dei Magi e il sarcofago
decifrato” svela il mistero della stella
dei Magi e avanza un’ipotesi molto
suggestiva che vale la pena di accennare.
Il sarcofago di Boville (fig. 1) è di
grandi dimensioni e a cassa rettangolare,è decorato sulla fronte da un motivo
a graticcio, imitante una porta,
elemento simbolico che allude alla salvezza
dell’anima del defunto e al suo
ingresso nella porta del paradiso.
Il rilievo
in questione si trova nella parte
destra dell’alzata del coperchio e presenta
al centro la tabula inscriptionis
sorretta da due amorini, seguita dalla
scena della Natività associata a quella
dell’adorazione dei Magi. I tre re indicano
la stella situata sulla tettoia della
capanna costituita da tegole, sotto la
quale sono posti il bue e l’asino che
scaldano il bambino in fasce posto
nella mangiatoia. Accanto si trova una
figura femminile seduta per terra, che
stringe le ginocchia con le mani per indicare
un forte dolore, probabilmente
individuabile con l’incredula levatrice
Salome, a cui si riferiscono gli scritti
apocrifi dell’Infantia Salvatoris, ossia il
Protovangelo di Giacomo e il Vangelo
dello Pseudo-Matteo.
Segue in ultimo
la Madonna in atteggiamento meditativo,
mentre porta la mano destra al
mento in segno di malinconia. Nel rilievo
si intravvede anche un personaggio
maschile dietro i due animali, ritratto
a metà busto, da identificare o
con un pastore, o con un profeta, forse
Isaia o Balaam.
Da questa breve descrizione sembra
che ci muoviamo nello schema
consueto della natività, anche se con
alcune eccezioni e proprio da queste
anomalie lo studioso Brescia, dopo
un’attenta analisi comparativa tra
sacre scritture, scienze astronomiche,
scienze iconografiche, antropologiche
e archeologiche, tenta di svelare il mistero
della Stella dei Magi.
Secondo lui
sul sarcofago di Boville sarebbe raffigurata
una mappa astronomica che ritrae
la volta stellata nella mezzanotte
della nascita di Gesù (fig. 2). L’autore,
individuando e decifrando la mappa,
sostiene che la stella vista dai Magi era
la stella di Davide, un segno
astrologico ben noto dalle
sacre scritture e atteso da
tempo, che si disegnò astronomicamente
nel cielo all’ arrivo
del Messia con la forma
della famosa Cometa luminosa.
Infatti la stella di Davide,
costituita da due triangoli
inversi inscritti in un
cerchio, raffigura una situazione
astrale relativa al momento
della nascita del giovane
re Davide; il ritorno
della stessa situazione astrale
preannunciato dalla Bibbia
avrebbe indicato ai re Magi il
cammino e l’evento miracoloso
della nascita di Cristo e il
compiersi del piano salvifico
per l’umanità.
In effetti sul sarcofago di
Boville i Magi indicano la cometa
posizionata sulla capanna
che ha la forma di una
stella a sei punte, corrispondente
allo schema della stella
di Davide. (continua)
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CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI
7.XII.2014: PROMULGAZIONE DI NUOVI DECRETI
Il 6 dicembre 2014, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza privata S.E.
Rev.ma il Signor Card.Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause
dei Santi. Nel corso dell’Udienza il Sommo Pontefice ha autorizzato la Congregazione
a promulgare i seguenti otto Decreti riguardanti
A - TRE NUOVI SANTI
Sono stati promulgati tre decreti riguardante il miracolo
attribuito all’intercessione delle Beate Giovanna
Emilia De Villeneuve, Fondatrice della Congregazione
delle Suore dell’Immacolata Concezione di Castres;
Maria Alfonsina Danil Ghattas, Fondatrice della Congregazione
delle Suore del Santissimo Rosario di Gerusalemme
e Maria di Gesù Crocifisso (al secolo: Maria Baouardy),
Monaca professa dell’Ordine dei Carmelitani
Scalzi.Rimaniamo in attesa di conoscere la data di canonizzazione.
1 - GIOVANNA MARIA DE VILLENEUVE
(1811-1854)
Emilie, figlia del marchese de Villeneuve e di Rosalie
d’Avessens nasce a Tolosa, il 9 marzo 1811. Dai suoi genitori
riceve valori profondamente cristiani. Adolescente, ella assume
l’abitudine di affidare alla Madonna,
le sue gioie, le sue pene, le
sue scelte. Maria diventa la sua Compagna
e la sua confidente.
La passione
d’Émilie è l’amore per Dio e peri più poveri. Émilie vuole essere con i
poveri, gli ammalati, i carcerati, le
prostitute e dimostrare loro che Dio le
ama. Per lei, le elemosine non bastano,
la carità nemmeno. Lei vuole
essere con loro in relazione di parità,
rendere loro la dignità di esseri
umani all’ esempio di Gesù Salvatore.
Dopo aver meditato di
entrare tra le Figlie della Carità, fonda lei stessa la congregazione
delle suore di Nostra Signora dell’Immacolata Concezione,
un gruppo di religiose che saranno poi chiamate “suore
azzurre”. «È per Dio che vi lascio, voglio servire i poveri!»
scrive al padre nel 1836. La prima comunità si stabilisce in
una piccola casa a Castres.(continua)
2 - MARIA ALFONSINA DANIL GHATTAS (1843-1927)
Maria Alfonsina nasce a Gerusalemme il 4 ottobre 1843.
Ardendo il lei il desiderio di dedicare la sua vita a Dio, a 14
anni entra nella congregazione di San Giuseppe dell’Apparizione.
A 19 anni viene inviata a Betlemme come catechista,
dove dà vita a confraternite e gruppi di preghiera mariani.
Ha una speciale vicinanza mistica alla Madre di Dio. Una
serie di visioni le indicano la sua missione, quella di dar vita a
un Istituto religioso, la Congregazione delle Suore del Santissimo
Rosario di Gerusalemme, cosa che realizza insieme all’aiuto di
Padre Joseph Tannùs Yammin, sacerdote
del patriarcato di Gerusalemme
dei Latini.
Conosciamo i fenomeni soprannaturali
della sua vita interiore
per la volontà del suo direttore spirituale,
don J. Tannùs, che l’8 novembre
1879 le ordina di scrivere un diario.
Questo documento rimane sconosciuto
a tutti, fin quando, in punto di morte,
suor Alfonsina consegnerà i quaderni
alla sorella, madre Giovanna. (continua)
3 - MARIA DI GESÙ CROCIFISSO 1846-1878)
Maria Baouardy nasce il 5 gennaio 1846 a Ibillin, piccolo
villaggio della Galilea, da genitori libanesi, che perde all’età di
tre anni. Viene affidata con il fratello Paolo allo zio paterno. Desiderando
dedicarsi al Signore, rifiuta a 13 anni il matrimonio
combinato e a quattordici anni entra come postulante tra le
Suore di S. Giuseppe dell’Apparizione.
Il 14 giugno 1867 entra
poi fra le Carmelitane scalze, nel Carmelo di Pau sui Pirenei,
prendendo il nome di Maria di Gesù Crocifisso.
Il 21 agosto 1870, ancora novizia,
parte per l’India per la fondazione
di un Carmelo a Mangalore.
Il 21 novembre 1871 pronuncia la
sua professione religiosa. Un anno
dopo è rimandata a Pau, da dove parte
con altre religiose nell’agosto 1875 per
Betlemme, per la fondazione del primo
Carmelo in terra di Palestina. Muore (continua)
B - CINQUE NUOVI VENERABILI
Sono stati, inoltre, promulgati 5 decreti riguardanti
l’eroicità delle virtù delle seguenti Serve di Dio, le quali,
pertanto, acquisiscono il nuovo titolo di “Venerabile”:
1 - Venerabile CARMELA DI GESÙ (1858-1948)
Francesca Paola Prestigiacomo, nasce il 15 ottobre 1858 a
Palermo. Già a 13 anni sente il desiderio di consacrarsi a Dio.
Il 4.X.1875, su consiglio del confessore e consenso dei genitori,
entra nel nuovo Istituto dei Sacri Cuori di Gesù e Maria,
fondato da Madre Teresa. Il 22 giugno
1876, con il nome di Carmela di
Gesù, emette i voti temporanei.
Preso
il diploma da maestra, ha l’incarico
di insegnare alle alunne. Ma Sr.Carmela
si sente insoddisfatta perché la
sua vocazione è verso una vita contemplativa
e apostolica. Con l’aiuto
del confessore l’11.5.1884 lascia
l’Istituto e rientra in famiglia. Il 14
settembre 1884, festa dell’Esaltazione
della Santa Croce, fonda poi a Palermo la congregazione
del Sacro Cuore del Verbo Incarnato.
L’arcivescovo di Palermo
Cardinal Celesia dà autorizzazione a Don Emmanuele Calì,
confessore di Suor Carmela, di ricevere in quel giorno i voti
religiosi semplici. Madre Carmela descrive il fondamento della
spiritualità sua e dell’Istituto, affermando che alla base deve
starci la “contemplazione dell’amore misericordioso del Padre,
rivelato nel Cuore trafitto del Verbo Incarnato”. Questa contemplazione
ha due aspetti e Madre Carmela li vive ambedue:
lo stato vittimale, cioè diventare vittima nella Vittima, offrire
totalmente se stessi come Cristo ha offerto se stesso, e l’amore
redentore, cioè la riparazione dei peccati personali e dell’umanità.
Madre Carmela, (continua)
2 - Venerabile MARIA SEIQUER GAYÀ
(1891-1975)
Maria nasce a Murcia il 12 aprile 1891 e trascorre la sua
giovinezza da cristiana esemplare. Sposa il medico Ángel Romero.
Pur non ricevendo la gioia di un figlio
entrambi vivono nella pratica delle
virtù cristiane e della carità evangelica, che
diviene per lui una preparazione per il
martirio e per lei a divenire madre di una
famiglia religiosa.
Maria accetta il sacrificio
della morte per assassinio di suo marito e
perdona gli autori del misfatto. In Salamanca
poco tempo dopo si realizza l’ispirazione
del Signore ponendo il seme per
quella che diventerà la Congregazione delle Suore Apostoliche
di Cristo Crocifisso per l’evangelizzazione e
la formazione cristiana delle città e villaggi abbandonati.
Nelle città visita i malati, catechizza
i bambini, allevia le esigenze innumerevoli degli abitanti dei
villaggi poveri. Si dedica alla formazione delle sue Figlie ed
alla espansione della sua opera apostolica che con fecondità si
sviluppa e cresce nelle molte case religiose di Spagna e America
Latina.
Anima esemplare in tutte le virtù(continua)
3 - Venerabile ADALBERTA (VOJTECHA)
HASMANDOVÀ (1914-1988)
Adalberta nasce a Huštěnovice (Repubblica Ceca) il 25
marzo 1914. A 13 anni entra a Praga nella comunità delle
Suore di San Carlo Borromeo dove pronuncia i primi voti. Infermiera,
cura i soldati ammalati e feriti
durante la seconda guerra mondiale.
Denunciata per nascondere un prete, è
imprigionata dal regime comunista dal
1952 al 1960. Ella attraversa questo periodo
di prova con coraggio, e tanta
fede, speranza e amore. (continua)
4 - Venerabile PRASSEDE FERNANDEZ GARCIA
(1886-1936)
Práxedes nasce il 21 luglio 1886 a Puente de la Luisa
(Mieres, Asturias, Spagna). Una lapide nella parrocchia di
Seana ricorda la data del suo battesimo. Fin da adolescente
desidera entrare nella vita religiosa, ma è un obiettivo che
non raggiunge a causa della malattia del padre.
Tuttavia,
insegna catechismo, è direttrice delle Figlie di Maria, terziarie
domenicane. Nel 1914 sposa Gabriel Fernández, elettricista.
La coppia ha quattro figli e l’ultimo
di loro nasce poco prima della
morte del padre in un incidente di
macchina.
Práxedes è costretta a lavorare
come domestica per famiglie
numerose. Qualche anno dopo anche
il suo secondo figlio muore di incidente.
(continua)
5 - Venerabile ELISABETTA TASCA
(1899-1978)
Elisabetta nasce il 24 aprile 1899 a S. Zenone degli Ezzelini
(TV) in una famiglia profondamente cattolica. Ricorda:“Mio padre non solo tutte le sere leggeva una pagina di Storia
Sacra o del Vangelo, ma ne faceva anche il commento”.
Fin
da giovane è devota dell’Eucaristia e della Madonna. Vede in
tutto “la santa volontà di Dio”. La sua gioventù è attraversata
dalla Prima guerra mondiale, perché il suo paese è situato
proprio ai piedi dello storico Monte Grappa.
Dopo il conflitto, di lei si innamora un biondo bersagliere
dagli occhi azzurri, per il quale invece Elisabetta non prova
proprio nulla. Un’intensa preghiera per capire la volontà di
Dio, cambia le cose. Infatti, il 6 aprile 1921 sposa Giuseppe
Serena, il bel bersagliere, da cui avrà 13 figli dei quali uno
muore ancora in fasce, 4 si consacreranno al Signore e 8 formeranno
oneste famiglie cristiane. Prende come guida spirituale
il cappuccino san Leopoldo Mandic di Padova.
Così lo ricorda: “Il mio matrimonio cristiano è nato nel confessionale
di P. Leopoldo e là questo sacramento ha avuto la
sua giusta luce, che mi ha portato sul
Calvario, ma P. Leopoldo mi ha detto:“Se mi ascolterà, Dio la benedirà per
mezzo della Madonna e in punto di
morte sarà contenta!”. (continua)
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SANTUARI MARIANI
Marino Rm - Madonna dell'Acquasanta
di Agostino Cerini
Il Santuario sorge a Marino, in località
Valle Ferentina, ed è un antico edificio
sacro. Il monumento è noto per custodire
l’immagine sacra di una Madonna molto venerata dai
fedeli, affrescata su un peperino, ai cui piedi dell’altare
sgorga una sorgente di acqua purissima ritenuta miracolosa.
La leggenda narra di un uomo su un carretto trainato da
un cavallo che percorre la via da Marino per Albano. Il cavallo
ad un tratto si imbizzarrisce e si lancia in una corsa sfrenata
giù per la discesa. Sentendosi perduto, il carrettiere invoca
la Madonna
Ed ecco che una donna appare sulla via
con una ciotola in mano. Il cavallo stranamente rallenta, si
ferma e beve l’acqua offerta dalla donna, tornando mansueto.
Il giorno successivo, il carrettiere torna sul posto e rinviene
tra la vegetazione una roccia su cui è dipinta l’immagine
della Madonna con a destra il Bambino Gesù e nella
mano sinistra una ciotola.
La devozione alla Madonna, chiamata “dell’Acqua
Santa”, si diffonde rapidamente tra il popolo marinese e non
solo. Viene eretta una edicola.
Nei secoli successivi, altri miracoli
sono attribuiti alla Vergine dell’Acquasanta. Nell’estate
del 1260 l’edicola viene visitata da San Bonaventura da Bagnoregio,
cardinale vescovo della diocesi suburbicaria di Albano
che, assorto in preghiera presso l’immagine mariana,
ha l’ispirazione di fondare l’arciconfraternita del Gonfalone
di Marino.
Nel Cinquecento l’edicola stradale viene inglobata nel
primo nucleo del santuario. L’aspetto definitivo all’interno
del santuario è determinato dai lavori effettuati tra il 1693
ed il 1720.
Papa Gregorio XVI visita il Santuario il 10 ottobre 1832. (continua)
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NICOLA DA LONGOBARDI
23.XI.2014:
CANONIZZAZIONE
DI SAN NICOLA SAGGIO
di Giancarlo GUALTIERI
Finalmente una bella notizia per tutta la Calabria, è
stato proclamato Santo un umile fraticello dell’Ordine
dei Minimi, il Beato Nicola Saggio di Longobardi.
Infatti la Congregazione delle Cause dei Santi ha promulgato
il “Decretum super Miraculo”, firmato dal santo
padre Bergoglio “Papa Francesco” il 3 aprile del 2014 che ha
anche fissato, durante il Concistoro Ordinario pubblico del 12
giugno, la data della Canonizzazione, che è avvenuta in
Piazza S. Pietro il 23 novembre 2014.
Il miracolo in questione è accaduto nel 1938 ad un giovane
muratore, oggi novantatreenne, di nome Giuseppe Laudadio.
Mentre stava lavorando al restauro
dell’ex chiesa conventuale dei
Minimi in Longobardi precipita improvvisamente
da un’impalcatura altissima,
e, come ancora oggi racconta lui
stesso, in quei pochi attimi, prima di
stramazzare al suolo, gli appare il
Beato Nicola.
Accorrono tutti gli altri
muratori in suo soccorso credendolo
morto, ma Giuseppe si rialza miracolosamente
illeso grazie all’intercessione
del suo concittadino.
Giovanni Battista Clemente Saggio
nacque il 6 gennaio 1650, da una famiglia
di contadini, a Longobardi (così
chiamato dal nome del fondatore, il re
longobardo Liutprando), un piccolo e
ridente paesino ai piedi del monte Cocuzzo
in provincia di Cosenza, nella Calabria tirrenica.
Entrato ventenne
come oblato nell’ordine dei Minimi di
San Francesco di Paola con il nome di
Nicola, si dedicò per tutta la vita alla
preghiera e al servizio dei poveri. Fu
prima in varie comunità dell’Ordine in
Calabria, poi a Roma nella chiesa convento
di S. Francesco di Paola ai
Monti.
Frà Nicola ebbe il privilegio di
avere diverse esperienze mistiche,
varie volte gli apparvero Gesù, la Vergine
e alcuni Santi e ebbe anche
l’onore, durante un’apparizione del
Bambinello, di poterlo tenere tra le
braccia.
Ebbe anche la grande esperienza
della “trasverberazione”, un
Angelo passò il suo cuore con un
dardo infuocato. Ammalatosi gravemente
passò a miglior vita la notte del
2 febbraio 1709, giorno della Candelora, stringendo al petto
il Crocifisso ed esclamando “Paradiso, Paradiso!”. (continua)
Grazie a Raffaele Presta che ha inviato 400 santini della nuova iconografia
di San Nicola da Longobardi che la Redazione ha già trasmesso a tutti i soci con il nr. 6/2014.
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CURIOSANDO TRA I LIBRI
“I SANTI PROTETTORI”
di Carlo Vincenzo GRECO
È stato pubblicato alla fine del 2014 un prezioso opuscolo
di 60 pagine, dal titolo “I Santi Protettori delle
più disparate attività, associazioni, ordini religiosi e
professioni in Italia e nel mondo” a cura del socio AICIS
Prof.Carlo Vincenzo Greco per le Edizioni Frati Minori di Lecce
- 2014 (Tipografia BIASCO - Manduria (TA).
Una preziosa ricerca sui protettori di attività, professioni,
categorie varie, ordini religiosi, congregazioni religiose, di
malattie, ecc. Il grande esempio di Santi e Sante e la loro fraterna
intercessione ci sostengono e ci spronano nel cammino
della nostra vita perché si compia in noi il mistero della
Salvezza.
Confermiamo le parole dei Frati Minori di
Lecce nell’introduzione dell’opuscolo: “…un lavoro,
nato tra la scientificità
della ricerca e la simpatia
della curiosità, non
per essere “idolatri”, (continua)
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FESTE MARIANE IN GENNAIO - MARZO
VERGINE MADRE,
FIGLIA DEL TUO FIGLIO
di Attilio GARDINI
Mese di Gennaio
MARIA SS.MADRE DI DIO (fig.1), 1 Gennaio Il primo
gennaio non è stata soltanto festa di Capodanno, ma è anche
un invito ad agire per la riconciliazione tra i popoli, nella
giornata mondiale della Pace. In tale data, la Chiesa (non
certo in aggiunta) propone la solennità di Maria Santissima
Madre di Dio.
Quando ci si domanda il motivo degli innumerevoli
titoli attribuiti alla Madonna si riceve risposta in questa
celebrazione, che ci invita a contemplare la maternità divina
e la santità personale della Beata Vergine. Già il Suo nome ci
aiuta a comprendere, in
quanto deriva dall’ebraico
Maryâm = amata da Dio.
Nell’antica lingua egizia
Myrhiam sta per “principessa”.
Questa festa cade
in occasione dell’ottavo
giorno dalla solennità del
Natale, dove la divina maternità
della Madonna ci ricorda
che al Bambino nato
nella grotta di Betlemme“fu messo nome Gesù” (Lc
1,42), che significa “Dio
salva”. Maria può essere
chiamata Madre di Dio perché
è la Madre di Gesù, cheè il Figlio di Dio, e quindi
egli stesso Dio.
Nella Madre
vi è ciò che di più alto
l’umanità abbia saputo
esprimere in tutti i secoli
della sua storia. Nel Figlio
vi è la novità assoluta di un
inizio, grazie al quale ai
figli degli uomini è dato di
diventare figli di Dio (cf. Gv
1,2).
Le relative rappresentazioni
sono dolcissime
icone bizantine che riportano in alto la sigla greca di Meter
Theou, appunto Madre di Dio.
L’ODIGHITRIA: Nell’icona detta Odighitria, Maria
Santissima viene raffigurata in posizione frontale. Sul braccio
tiene Gesù benedicente mentre con l’altro lo indica a chi
guarda, alludendo nel gesto: “È lui la via”. In greco Odighitria
significa la “conduttrice”. Molti documenti attestano la presenza
di questo tipo di icona a Costantinopoli fino al 1453,
anno in cui cadde in mano ai turchi, fu spogliata del suo prezioso
rivestimento e ignominiosamente trascinata per le
strade, poi calpestata e distrutta.
Molte copie del ritratto erano
state fatte lungo i secoli, la più antica copia che si conosca è
conservata a Roma, in Santa Maria Nova, e risale al V-VI sec.
La Madonna Odighitria è
considerata patrona degli
iconografi. Ne esistono copie
a mezzo busto, a figura intera,
in piedi e seduta.
L’ELEOUSA: Nell’icona
detta Eleousa, la Beata
Vergine sorregge in braccio
Gesù bambino. Questi si
stringe affettuosamente alla
madre, guancia a guancia,
passandole il braccio attorno
al collo, o accarezzandole il
mento o il volto. Eleousa significa
tenera, misericordiosa
ed in Italia è conosciuta col
nome Madonna della tenerezza.
Infatti mette in rilievo
l’affetto che lega Madre e Figlio
ed esalta l’umanità del
Cristo. Il tipo dell’Eleousa è attribuito
a S. Luca.
LA GLIKOPHILOUSA:
Nell’icona detta Glikophilousa,
Maria Santissima va
a rimarcare il concetto precedente,
in quanto i termini
stanno a significare “Colei
che abbraccia dolcemente”.
L’ORANTE: Nell’icona detta Orante, Maria Santissima presenta
la tipica posizione della preghiera. Essa è rappresentata
in piedi, con le mani alzate e lo sguardo diretto al devoto che
osserva l’icona, come se l’invitasse a pregare con Lei.
DEESIS: Una particolare categoria di Orante riguarda le immagini
della Deesis = intercessione, dove la Beata Vergine si
trova contrapposta a S. Giovanni il precursore (il Battista) seguiti
dagli Arcangeli Michele e Gabriele e quindi da San Pietro
e Paolo. Tutti sono rivolti verso il Cristo che troneggia al centro.
Maria e i santi hanno il busto leggermente piegato in avanti e
le braccia protese verso Gesù.
In Gennaio si fa memoria di Maria Santissima nei seguenti
santuari e per l’Epifania:
SANTUARIO DI JASNA GORA Czsestochowa, Polonia dedicato
alla Madre di Dio. Festa il primo gennaio.
SANTUARIO DELLA MADRE DI DIO INCORONATA nei pressi di Foggia. Festa, il primo gennaio e l’ultimo sabato
di aprile. Ha origine da una apparizione avvenuta nel 1001.
Vi si venera una statua lignea, di stile bizantino. Il santuario è
meta di pellegrini provenienti da ogni parte: tra i più illustri,
S. Francesco d’Assisi, S. Antonio di Padova, S. Vincenzo Ferreri,
S. Gerardo, S. Pio da Pietrelcina, e S. Giovanni Paolo II.
MARIA VERGINE NELL’EPIFANIA DEL SIGNORE 6 gennaio.
Nel Tempo del Natale del Signore la Chiesa celebra il
mistero dell’apparizione o manifestazione a tutti i popoli del
Verbo di Dio, fatto uomo: dapprima ai Giudei, rappresentati
dagli umili pastori, primizia della Chiesa da Israele, poi a tutta
l’umanità, di cui i magi sono i primi virgulti.Nel presepe
la luce simboleggia la gloria di Dio Padre, che rifulse
su Gerusalemme (cfr Is 60,1-6), avvolse i pastori
(avvolti dal tuo splendore, cfr Lc 2,9), e, in modo
mirabile, guidò i magi a Cristo alla luce della stella che indicava
loro il cammino (cfr Mt 2,2.9-10).
SANTUARIO DELLA MADONNA DELLE GRAZIE Costa di
Folgaria, Trento. Festa, il 7 gennaio. Si trova a quota 1230
metri. Nel gennaio 1588, la Madonna apparve a un monaco,
Pietro dal Dosso, chiedendogli di costruire in quel luogo una
chiesetta. Nel 1955 Pio XII, proclamò la Madonna delle Grazie
di Costa, “patrona insigne e principale di tutti gli sciatori
d’Italia”.
SANTUARIO DELLA PIETA’ A Cannobio, sul lago Maggiore.
La sera dell’8 gennaio, una ragazza di nome Antonietta,
di 13 anni, va nella sua camera. Al muro ha appeso
un quadro con la Madonna Addolorata che tiene tra le braccia
Gesù morto. Vede che le immagini si animano e piangono sangue.
Nel 1571 San Carlo Borromeo ordina la costruzione di un
grande santuario.
Mese di Febbraio
In Febbraio si fa memoria di Maria Santissima nei seguenti
santuari e feste liturgiche come il 2 febbraio: “Presentazione
del Signore”, cfr. Lc 2,22-40 e come per le “Nozze di
Cana” nella II Domenica dell’anno C, cfr. Gv 2,9-11.
SANTUARIO MADONNA DEL FUOCO, Forlì - Festa,
4 febbraio. Questo santuario è costituito da una ricca Cappella
che si trova all’interno del Duomo di Forlì. Sull’altare è
custodita l’immagine della “Madonna del Fuoco”, protettrice
della città e della Diocesi. Si tratta dì una xilografia, cioè
un’incisione su carta, che è la più antica xilografia italiana
che si conosca. Nel 1428 si trovava in una scuola che il 4 febbraio
di quell’anno prese fuoco. L’incendio durò due giorni e
distrusse tutto, ma non quell’immagine che rimase miracolosamente
illesa.
SANTUARIO B.V. DELLA PORTA, Guastalla RE. Nell’anniversario
del Primo Miracolo, il 7 febbraio, a Guastalla (RE)
si festeggia la Beata Vergine della Porta, dichiarata patrona
della diocesi, nel 1967 da Papa Paolo VI.
SANTUARIO BEATA VERGINE DI LOURDES, 11
febbraio Non è riviera sabbiosa, né campo innevato per gli
sci, eppure ogni anno sei milioni di persone, provenienti da
più di cento paesi, si recano… a Lourdes per invocare la Madonna.
Alcuni dati significativi del fenomeno sono le 54 messe
celebrate quotidianamente nelle 22 chiese e cappelle… sei le
lingue ufficiali e centomila i volontari che ogni anno vi lavorano
gratuitamente.
Nel XIX secolo, Lourdes, capoluogo di cantone con 4000
abitanti, attraversato dal fiume Gave de Pau, è un borgo tranquillo
che conta numerosi mulini. Tra questi il mulino di Boly
ospita per dieci anni François e Louise Soubirous e i loro quattro
figli, con primogenita Marie Bernarde detta Bernadette
(nata il 7 gennaio 1844). Nel 1854, la famiglia Soubirous finisce
in miseria. Obbligata a lasciare il mulino, la famiglia
trova rifugio in una vecchia prigione di 16 m², chiamata “le
Cachot”, nel 1857. A 14 anni, non sapendo né leggere né scrivere,
non avendo fatto la prima comunione, Bernadette vivrà
un’esperienza straordinaria.
L’11 febbraio 1858, Bernadette,
sua sorella Toinette ed un’amica, Jeanne Abadie,
vanno a far legna::::nelle vicinanze di una
grotta, chiamata Massabielle, (continua)
SANTUARIO MARIA SS ADDOLORATA, Monte Senario di
Vaglia (Firenze). Festa, 17 febbraio (continua)
SANTUARIO MADONNA DELLA MISERICORDIA -
Banchette di Bioglio (Biella). Festa, 24 febbraio.continua)
SANTUARIO MADONNA DELLE LACRIME, (Fig.8) Treviglio
(Bergamo). Festa, il 28 febbraio (continua)
ANNUNCIAZIONE, 25 Marzo (continua)
MADONNA DI MONTE BERICO -Vicenza. Festa:
7 marzo, 15 agosto, 8 settembre (continua)
SANTUARIO MADONNA DEI MIRACOLI a Motta di Livenza,
(Treviso). Festa, 9 marzo.(continua)
SANTUARIO MARIA SANTISSIMA ADDOLORATA a Guasto
di Castelpetroso (Isernia). Festa, 22 marzo. (continua)
SANTUARIO MADONNA DELL’ARCO. ( Festa 24
marzo. FESTA DELLE STELLE) (continua)
SANTUARIO NOSTRA SIGNORA DEI MIRACOLI a Saronno
(Varese).Festa, 24 marzo .(continua)
SANTUARIO SANTA MARIA DE FINIBUS TERRAE a Santa
Maria di Leuca (Lecce). Festa, 25 marzo (continua)
SANTUARIO DELLA SANTISSIMA ANNUNZIATA a Firenze.
Festa, 25 marzo (continua)
SANTUARIO SANTA MARIA DELLA CROCE a Crema (Cremona).
Festa, 25 marzo (continua)
MADONNA DEL BUON CONSIGLIO - Genazzano (Roma) -
25 marzo, 25 aprile, 8 settembre (continua)
NOSTRA SIGNORA DELLA MISERICORDIA – Savona - 18
marzo, 10 maggio, 7-9 settembre (continua)
MADONNA DI MONTE BERICO - Vicenza - 15 ag. - 8 sett.
- 7 mar. (continua)
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SAN SABINO VESCOVO
di Orazio Lovino
Di San Sabino, originario di Canosa di Puglia, l’antico e importante “municipio romano”,
apparteneva a famiglia cristiana di elevata posizione sociale. Divenuto sacerdote, in
una realtà sociale che stentava ad assorbire il messaggio cristiano, coltivò prima di tutto nel
popolo il rispetto della persona umana, l’amore alla giustizia e alla verità, per poi aggiungervi
l’educazione alla vita di fede e di carità.
Alla morte del vescovo Memore, nel 514, all’età di 54
anni, gli subentrò nella sede di Canosa, in un momento particolarmente grave per la Chiesa in
Italia, dominata dai Goti e con il re Teodorico che favoriva gli Ariani. A Canosa, per di più, all’emergere
degli Ariani, persisteva un paganesimo duro a estinguersi. San Sabino si manifestò maestro illuminato,
guida ferma e decisa del suo popolo che “nutriva abbondantemente con la Parola di Dio”.
Sotto la sua
guida, si può dire che Canosa acquistò il suo volto cristiano vero e proprio, facendo fruttificare al massimo l’eredità
ricevuta dai grandi e santi vescovi che lo avevano preceduto. Canosa, per la sua opera di pacificatore, fu
salvata dalla devastazione dei Goti e giustamente lo designò “difensore della città”.
San Sabino, oltre a costruire
la Chiesa canosina con “pietre vive”, pensò anche a costruire quella materiale: il vasto Battistero dodecagonale,
detto di San Giovanni, la basilica dedicata al Salvatore, una chiesa dedicata alla Vergine, una ai SS. Cosma e
Damiano, una al martire S. Quirico. Tutta questa realtà fa emergere l’interesse del vescovo per il bene della comunità a lui affidata.
Negli Atti di San Lorenzo, vescovo di Siponto, i Bollandisti scrivono: “San Benedetto sul monte Cassino, San Germano nella città di
Capua, San Sabino nella città di Canosa, sedendo sulle loro cattedre episcopali, rifulgevano nel mondo come astri di prima grandezza
nel cielo”. Inoltre, a più vasto raggio, la saggezza di S. Sabino venne in aiuto anche al papa Bonifacio II che, nel 531, lo chiamò al Sinodo
Romano per la causa di Stefano di Larissa contro il patriarcato di Bisanzio.
Più tardi, nel 535, da papa Agapito venne mandato
a Costantinopoli, quale suo rappresentante, dall’imperatore Giustiniano per risolvere alcune delicate questioni.
Dopo un episcopato di ben 52 anni, il 9 febbraio 566 segnò il suo “dies natalis”, all’età di 105 anni, e il suo corpo, per un certo
tempo, trovò probabilmente sepoltura nella Cattedrale di Canosa, dedicata a S. Pietro, ubicata fuori le mura della città. Ai tempi delle
razzie dei Saraceni, tra l’870 e l’875, la vecchia Cattedrale fu abbandonata e ne fu costruita una nuova, in città, dedicata ai SS.
Giovanni e Paolo, dove, sotto l’altare, fu deposto il corpo di San Sabino.
La Città di Canosa, infatti, vanta di possedere reliquie insigni come il cranio e un braccio, custodite nell’attuale ConCattedrale,
e venera San Sabino come protettore, lo celebra nella liturgia due volte all’anno: per il transito il 9 febbraio, e il 1 agosto
nella Festa Patronale nella ricorrenza della traslazione delle ossa.
Nota: Il Santino di San Sabino, è donato a tutti gli associati da Orazio Lovino, di Canosa di Puglia, socio A.I.C.I.S..
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MOSTRE DI SANTINI
27-28 settembre 2014 - L’AICIS A “ROMA COLLEZIONA"
Il 27-28 settembre 2014 l’A.I.C.I.S. è stata presente alla manifestazione nazionale “Roma Colleziona” a Via del Serafico nel
quartiere Laurentino di Roma su invito dell’Organizzazione della manifestazione filatelico-numismatica.
Per l’occasione, oltre
un pannello con il nostro Logo e gli scopi dell’Associazione, sono stati esposti in anteprima alcuni santini della Mostra che è
stata organizzata nel Convento di Santa Maria sopra Minerva,
dal 6 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015 sul tema “ET
VERBUM CARO FACTUM EST”.
Un grande tavolo al quale si
sono succeduti il Presidente Giancarlo Gualtieri, il Vice Renzo
Manfè, e la domenica 28 anche il Proboviro Luigi Zanot ha
permesso a quanti desideravano ricevere informazioni, chiarimenti,
suggerimenti sull’Associazione e sulla raccolta di
immaginette devozionali, di poter essere ascoltati.
LONGIANO, 13 dicembre 2014-11 gennaio 2015
Mostra di imaginette Sacre “VENITE ADOREMUS DOMINUM
Il Natale nelle immagini devozionali tra il XVII e il XIX secolo”
Anche quest’anno è tornata la grande manifestazione natalizia “Longiano dei Presepi - Eventi
a Cesena”, che accoglie chi vuole coccolarsi immergendosi in un’atmosfera natalizia autentica e
ricca di suggestioni culturali e non solo. Questa ventiquattresima
edizione è stata curata dall’associazione Pro
loco di Longiano, assieme al Comune, e patrocinata da
Regione Emilia-Romagna, Provincia di Forlì e Cesena, e Touring Club.
L’inaugurazione della manifestazione, alla presenza del sindaco di Longiano
Ermes Battistini e del vescovo della Diocesi di Cesena e Sarsina Mons. Douglas Regattieri, è avvenuta sabato 13 dicembre alle 16 in Piazza Tre Martiri.
Nell’ambito di questa manifestazione, al Museo d’Arte Sacra è stata esposta la
mostra “Venite Adoremus Dominum - Il Natale nelle immagini devozionali” allestita
dal nostro socio Filippo Briccoli. E’ una straordinaria collezione di santini ottenuti mediante l’intaglio e l’intreccio di preziosa
carta che diventa fonte di meditazione e preghiera. Oggetti semplici, ma densi di significati teologici e messaggi evangelici”.
ROMA, 13 dicembre 2014-25 gennaio 2015 - Mostra di santini “GESU’ INFANTE”
Il 13 dicembre u.s. a Roma, in via Merulana 124, nella Cripta della Basilica di Sant’Antonio
al Laterano (piano stradale), è stata inaugurata con la benedizione impartita
dal Padre Guardiano della Basilica l’annuale “Mostra dei Presepi” organizzata dall’Associazione
Culturale Antoniana “IL PATRIARCHIO” e nel cui ambito è stato inserita una
esposizione di circa 120 immaginette sacre a cura dal socio AICIS, M° Augusto Mastrantoni
di Roma.
Il tema dell’esposizione dei santini per l’anno 2014-15 è stato “GESÙ INFANTE” ed è
stato suddiviso in 7 argomenti:
1) - Manifestazione del divino: Gesù Bambino portatore
di luce.
2) - Il “Praesaepio” con il contorno degli animali: La grotta; La capanna; La mangiatoia;
Il bue e l’asino; Gli agnelli; Le colombe.
3) - L’accoglienza al Divino Infante: La
Vergine Madre e lo sposo Giuseppe; Gli Angeli “annunzianti” e “adoranti”; L’arrivo dei
pastori con il loro concerto di zampogne; L’adorazione dei Magi.
4) - La Sacra Famiglia:
Le tre figure; Presentazione al Tempio; Fuga in Egitto; Gesù tra i Dottori; Momenti di vita
laboriosa nella casa di Nazareth.
5) - Il destino del Santo Bambino:
I simboli della “Passione” nell’iconografia
di Gesù Bambino.
6) -
Simbologia della “divinità” e della“regalità” nell’iconografia del Bambinello.
7) - I “Bambinelli” nella devozione
tradizionale: Il Bambinello di Aracoeli; Il Bambinello di Praga; Il
Santo Bambino di S. Gaetano; Il Santo Bambino dell’Ottavario dell’Epifania
di S. Vincenzo Pallotti; Il Santo Bambino di Atocha.
Nel periodo ante e post-natalizio, l’afflusso del pubblico per la visita
di presepi e santini è stato continuo.
L’orario delle visite è il seguente: giorni feriali pomeriggio:
16,00 - 19,00; domeniche e giorni festivi anche la mattina. La
Mostra chiuderà il 25 gennaio 2015.
BORGO FAITI (LT), 29-30 novembre 2014 -
Mostra di santini “160° Anniversario del dogma
dell’Immacolata Concezione - PAOLO VI”
Il 29 novembre 2014 presso il Museo di Piana delle Orme a Borgo Faiti (Latina), nell’ambito
di una Esposizione di Filatelia Religiosa organizzata dal socio Maurizio Prosperi di Cisterna di
Latina (LT), Presidente del Circolo Filatelico di Cisterna e dall’Associazione Culturale Pontina,
sono stati esposti dei pannelli contenenti immaginette sacre.
La tematica dei santini era sia il 160° ann.rio del dogma dell’Immacolata Concezione (1854),
sia la recente cerimonia di Beatificazione del Sommo Pontefice Paolo VI (19 ottobre 2014).
Il materiale iconografico è stato inviato dai soci AICIS Emanuele Macchiaverna di Roma,
Edmondo Barcaroli di Tarquinia e Renzo Manfè di Roma.
FOLLLINA (TV), 6-8 Dicembre 2014 - Mostra di immaginette sacre
“PASTE D’OSTIA, MADREPERLA E PAILLETTES”
Nella magica atmosfera di “Colori d’Inverno - il Mercatino di Natale a Follina” che ha avvolto e
coinvolto l’intera cittadina, (questa manifestazione è giunta all’undicesima edizione), anche il nostro
socio Mario Tasca non è mancato all’appuntamento annuale con la sua esposizione di santini.
Pertanto, dal 6 all’8 dicembre 2014 ha nuovamente presentato l’esposizione “Paste d’Ostia, Madreperla
e Paillettes”. Ciò ha permesso ad alcuni visitatori che non avevano avuto modo di ammirare
questa tematica precedentemente di poter essere presenti, mentre altri hanno colto l’occasione per approfondirne il contenuto
soffermandosi con più attenzione su tanti interessanti particolari.
A conclusione, alle ore 18.00 del giorno 8 dicembre, festa dell’Immacolata,
nei locali della mostra, è stato tenuto un piccolo concerto.
MENTANA (RM), 18-25 gennaio 2015 -
Mostra di santini “SANT’ANTONIO ABATE”
Su invito del Presidente della Confraternita di Sant’Antonio Abate di Mentana (Roma) e socio
AICIS, Dr. Tonino Tabanella, la nostra Associazione con la collaborazione della locale Confraternita
e quella dell’Istituto di Studi Sabini, parteciperà alle manifestazioni in onore di sant’Antonio Abatecon una mostra di santini.
E, infatti, il giorno 17 gennaio 2015, festa del Santo Eremita dell’Alto Egitto, Antonio, il Presidente
AICIS Giancarlo Gualtieri e il Vice Presidente Renzo Manfè si recheranno a Mentana per portare
undici pannelli contenenti immagini e immaginette della vita e dei miracoli di Sant’Antonio Abate. Domenica 18 gennaio il cardinale Giovan Battista Re inaugurerà ufficialmente la Mostra
nella Galleria Borghese della cittadina laziale.
L’esposizione, che ha il Patrocinio AICIS, rimarrà aperta al pubblico tutti i giorni dalle ore 16.00
alle ore 18,40 fino a Domenica 25 gennaio 2015.
PEDARA (CT), 11-25 gennaio 2015
Mostra di santini “UNA FIAMMA NEL DESERTO - SANT’ANTONIO ABATE”
“Una fiamma nel deserto”: questo il titolo di una mostra iconografica tematica dedicata alla figura
di S. Antonio Abate, anacoreta egiziano vissuto tra il III e il IV secolo dopo Cristo, particolarmente venerato
nella zona etnea. L’esposizione curata da Salvatore Enrico Pappalardo e Daniele Pennisi, verrà allestita
presso i locali della Parrocchia “S. Antonio Abate” di Pedara, in occasione dei festeggiamenti del
Santo, ed inaugurata sabato 10 gennaio, dopo la messa vespertina, dal parroco sac. Calogero Augusta.
La mostra permetterà di conoscere meglio la figura di questo grande Santo, i momenti salienti
della sua vita, i simboli e gli attributi iconografici che lo caratterizzano, le opere artistiche che lo ritraggono
in Italia e nel mondo. Un vero e proprio viaggio attraverso le immagini devozionali, un viaggio
nel tempo - dalle più antiche incisioni alle moderne stampe - e nello spazio. La mostra in allestimento,
infatti, sarà disposta secondo un criterio topografico, suddivisa in pannelli dedicati alle varie province siciliane e altri
dedicati all’iconografia delle rimanenti regioni italiane e di altre nazioni. Saranno presenti pregevoli incisioni del XVIII e XIX
secolo, santini merlettati, cromolitografie fustellate,stampe popolari di inizio XIX secolo, le immagini tipolitografiche più e meno
recenti provenienti dalle collezioni personali dei due curatori, offriranno un’ampia panoramica del culto di S. Antonio Abate,
grazie anche alla grande quantità di pezzi (circa 500) che verranno esposti.
L'’esposizione verrà corredata anche da una piccola sezione dedicata agli annulli filatelici speciali realizzati da Poste
Italiane negli anni precedenti in occasione di alcune feste dedicate al Santo in Sicilia e in Puglia.
Dall’11 al 15 gennaio la sala della mostra ospiterà anche un’esposizione di abiti dei circoli e delle confraternite
di S. Antonio Abate locali e dell’hinterland. La mostra iconografica rimarrà aperta fino al 25 gennaio 2015.
TARQUINIA (VT), 25 dicembre 2014 - 6 gennaio 2015
Mostra di santini “LA NATIVITA’ NELL’IMMAGINETTA SACRA”
Nel periodo che va dal 25 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015, in occasione delle festività natalizie
e in concomitanza del XXIV Itinerario Presepistico Tarquiniense, la città di Tarquinia ha presentato
una sempre rinnovata Mostra Filatelica e di Immaginette Sacre.
Infatti, nei locali del Circolo Filatelico Numismatico Tarquiniense, è stato possibile visitare la mostra
di filatelia e di immaginette devozionali sul tema “La Natività”.
I visitatori hanno ammirato le collezioni “La Madonna nei francobolli dell’Area Italiana” e “La
Natività nell’Immaginetta Sacra” del signor Edmondo Barcaroli, di Tarquinia, socio AICIS.
La mostra ha avuto una buona affluenza di pubblico per le circa due settimane di apertura,
d’altronde, ben documentata dalle firme sul registro dei visitatori predisposto per l’occasione, che
ne ha decretato il successo e confermato il sempre crescente interesse per queste manifestazioni.
TARQUINIA (VT), 14-20 gennaio 2015 -
Mostra di santini “SANT’ANTONIO ABATE”
Nei giorni dal 14 al 20 gennaio 2015, a Tarquinia, si svolgeranno i festeggiamenti civili e religiosi, in onore di S. Antonio
Abate, santo molto amato e venerato dalla comunità locale quale patrono degli agricoltori e degli animali.
Su richiesta del Parroco della Chiesa di San Giovanni Battista,(ove si custodisce la Statua
lignea seicentesca) e del Comitato dei Festeggiamenti, il socio Edmondo Barcaroli di Tarquinia
ed il signor Roberto Gazzillo, allestiranno, all’interno della Chiesa, una mostra di immaginette
sacre sul Santo e di fotografie sull’antica processione e sul tradizionale “Carro Vivente” che
viene allestito dall’Università Agraria di Tarquinia (Ente Pubblico Agricolo).
L’Esposizione di
immaginette, che presenterà Santini del periodo compreso tra i primi anni dell’Ottocento fino
ai giorni nostri, ha lo scopo di illustrare la vita di questo grande Santo e far conoscere ai visitatori
la figura di Antonio Anacoreta, eremita egiziano, a tuttoggi considerato il fondatore
del monachesimo cristiano e il primo degli abati.
Nota - Il santino di sant’Antonio Abate (nella figura a sinistra), offerto da Edmondo Barcaroli, verrà inserito nel
fondo sociale di Maggio 2015 in modo che tutti i soci interessati, purché tesserati 2015, possano richiederlo.
MILAZZO (ME), 25 febbraio - 19 aprile 2015
Mostra di santini “ITE AD JOSEPH”
Il socio Giovan Battista Anania ha in allestimento una mostra di immaginette sacre su San Giuseppe.
L’esposizione avrà luogo presso i locali della Chiesa di San Giuseppe a Milazzo (Messina) e
sarà fruibile dal 25 Febbraio sino al 19 Aprile 2015 secondo il seguente programma:
- Tutti i Mercoledì in onore di San Giuseppe dalle ore 16,00 alle ore 18,00 (nella fattispecie Mercoledì
25 Febbraio, 4 - 11 e 18 Marzo. - Giovedì 19 Marzo: dalle ore 8,00 alle ore 20,30. - Da Giovedì
16 a Sabato 18 Aprile dalle ore 16,00 alle ore 18,00. - Domenica 19 Aprile dalle ore 8,00 fino alla
conclusione dei festeggiamenti.
La mostra dal titolo “Ite ad Joseph” avrà come tema San Giuseppe in Sicilia, e saranno esposti
circa 300 santini sul Santo (locali) provenienti da altrettante località siciliane. Inoltre saranno esposti
vari pezzi d’epoca con le scene della vita del Santo Patriarca.
La mostra mi è stata proposta dal Comitato pro-festeggiamenti in onore di San Giuseppe di Milazzo e per tale motivo G.B.Anania,
come sottotitolo, ha inserito l’appellativo dialettale “Vicchiareddu” con il quale i numerosi devoti in zona si rivolgono al
Santo. L’esposizione ha il patrocinio dell’AICIS.
FRATTA POLESINE (RO), 10 Marzo-5 Aprile 2015
Mostra di santini “DIORAMI, SANTINI, PALE D’ALTARE
E QUADRI D’AUTORE: DESCRIVONO, NARRANO, EMOZIONANO”
Il 10 marzo a Fratta Polesine (Rovigo) sarà inaugurata, e il 14 marzo sarà presentata, la Mostra "Diorami, Santino, Pale d’Altare e Quadri d’autore: descrivono, narrano, emozionano” allestita a
cura del Gruppo Culturale e di ricerca “IL MANEGIUM” di Fratta Polesine, in occasione della prossima
festività dei Santi Quaranta Martiri, coprotettori della Parrocchia locale assieme ai Ss.Apostoli Pietro
e Paolo. L’esposizione presenterà santini scelti fra i molti del lascito di Mons.Arcolin, per narrare il “cammino terreno della Sacra Famiglia” sia nel periodo della vita privata che della vita pubblica
di Cristo per arrivare alla conclusione della sua missione.
L’AICIS ringrazia la socia Franca Fanan Bazzano che ci ha inviato la locandina e le notizie di
questa bella iniziativa.
LICATA (AG), 21-29 marzo 2015 - Mostra di santini “PASSIO DOMINI 2015”
Come ormai consuetudine, anche quest’anno si svolgerà a Licata una mostra iconografica in prossimità della Santa Pasqua,
che avrà come oggetto proprio i riti della Settimana Santa attraverso le immagini: fotografie e santini.
La mostra sarà organizzata
dal socio AICIS Giovanni Armenio, per quanto riguarda l’esposizione dei santini, e da Pierangelo Timoneri per quanto riguarda
le foto. I santini, circa 300) tutti d’epoca, appartengono alla collezione privata di Armenio.
Anche quest’anno sarà data la possibilità
ad altri collezionisti di esporre le loro immaginette devozionali. Tra questi ci saranno
anche i giovani soci AICIS Luca Lombardo e Andrea Occhipinti che, insieme al giovane collezionista
Raimondo D’Andrea, esporranno alcuni dei loro santini.
Da segnalare l’aiuto prezioso del
giovane collezionista Luca Lombardo, all’allestimento della mostra.
All’interno dello splendido Chiostro di San Francesco, perla del Barocco licatese, la mostra
si snoderà in un percorso ideale attraverso i riti e le tradizioni della Settimana Santa , così come
viene vissuta dal popolo licatese, attraverso le proprie tradizioni la propria fede e il proprio folklore.
I pannelli rappresenteranno, in ordine cronologico, i vari momenti della Passione di Gesù,
relativamente alla tradizione licatese che inizia il venerdì precedente la Domenica delle Palme
con la Processione dell’Addolorata per proseguire con l’entrata a Gerusalemme, la lavanda dei
piedi, ultima cena, Getsemani, Cristo alla colonna, Ecce Homo, Crocifero, Crocifissione, Deposizione,
Pietà, Resurrezione.
Di ogni episodio ci saranno le foto tratte dalle Processioni e i santini
a tema. Inoltre, (continua)
Quest’anno, per la prima volta, viene bandito un concorso per gli alunni delle scuole medie di Licata, all’interno della Mostra,
dal titolo “ La mia Settimana Santa “. Gli alunni partecipanti, supportati dai loro insegnanti, dovranno presentare un elaborato
( poesia, racconto, tema, disegno, foto, progetto multimediale, scultura , etc) avente come tema il proprio modo di vivere la Settimana
Santa, sia da un punto di vista pratico che spirituale. I migliori elaborati, scelti da una giuria di esperti, saranno esposti
durante la mostra. I soci Paola Galanzi di Sassari e Agostino Sangiorgio di Catania, soci e amministratori del sito AICIS-Facebook,
si sono offerti di donare dei santini come premio per i migliori eleborati del concorso.
La mostra sarà organizzata col patrocinio del Comune di Licata e della Pro-Loco e dell’AICIS.
TORINO, 18 aprile-29 giugno 2015
Mostra di santini “LA VITA DI GESÙ E I SANTI SOCIALI TORINESI”
Il 18 aprile p.v. a Torino verrà inaugurata una mostra di immaginette sacre curata
dal socio Federico Peiretti di Torino, presso l’Istituto Francesco Faà di Bruno, sito in
Via San Donato 31. L’evento sarà preceduto la sera prima, 17 aprile, alle ore 20.45
presso il citato Istituto, da una conferenza che verterà sulle immaginette religiose
sotto ogni profilo: religioso, culturale, storico, e artistico.
La mostra è concentrata sulla Vita di Gesù e i Santi Sociali Torinesi e rimarrà
aperta al pubblico fino al 29 Giugno su prenotazione (Centro Studi Francesco
Faà di Bruno: 011.489145 oppure centro.studi@faadibruno.it).
La visita all’esposizione sarà guidata dallo stesso Federico Peiretti e
da altre guide debitamente preparate a tale compito.
BORGO FAITI (LT), 9-10 maggio 2015
Mostra di santini “100 ANNI DELLA GRANDE GUERRA”
Il 9 e 10 maggio 2015 presso il Museo di Piana delle Orme a Borgo Faiti (Latina), nell’ambito
della manifestazione “Giornate del collezionismo religioso” organizzate dal socio
Maurizio Prosperi di Cisterna di Latina, Presidente del Circolo Filatelico di Cisterna e dall’Associazione
Culturale Pontina, saranno in esposizione alcuni pannelli di immaginette sacre.
L’AICIS ha aderito alla manifestazione e sarà presente con dei santini sul tema della manifestazione
stessa “100 anni della Grande Guerra”. Ovviamente presenterà l’aspetto
religioso dei nostri soldati e la preoccupazione dei Papi nella Prima Guerra Mondiale.
Parteciperanno i soci Edmondo Barcaroli, Patrizia Fontana, Giancarlo Gualtieri,
Renzo Manfè e Augusto Mastrantoni.
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Respice Stellam
MADONNA DELLA STELLA DI MONTEFALCO
di Maria Gabriella Alessandroni
Nel 2009, anno internazionale
dell’astronomia, un
mio articolo dal titolo "Respice
Stellam", inserito nel catalogo
della mostra biennale di immaginette sacre del Comune
di Piombino “Figure Stellari e Segni dell’Universo”,
esponeva alcune considerazioni sulla suggestione della
Stella e sulle sue interpretazioni nell’iconografia sacra.
In quella sede ritrovo, tra le altre affascinanti immaginette
Mariane sulla tematica d’interesse, quella raffigurante
l’affresco del pittore Paolo Bontulli da Percanestro
(Camerino) del 1520, che si può ammirare
sull’altare maggiore del Santuario della Madonna della
Stella di Montefalco, presso Spoleto. Vi fu trasferito da
una locale chiesetta di epoca medievale dedicata a san
Bartolomeo.
Il grande Santuario ottocentesco fu edificato in stile
neoclassico e successivamente affidato ai Padri Passionisti,
in seguito alle apparizioni della Madonna al piccolo
Righetto Cionchi, che, nel 1862, si sentì chiamare
per nome e La vide sorridergli. L’episodio risultò anche
ricordato nella didascalia di un’altra immaginetta proveniente
dal Santuario, nella quale è riprodotto un dipinto,
che si trova nel convento, raffigurante la Madonna
con Bambino, liberamente ispirato all’affresco.
La stella
stilizzata posta in alto a sinistra, ricorda l’apparizione
di una luce, che avrebbe guidato al ritrovamento dell’antico
affresco, rimasto indenne tra i ruderi della
chiesa di san Bartolomeo.
La presenza di varie versioni della stessa immagine
sacra sollecitò un personale approfondimento, reso possibile
anche con il prezioso contributo del Rettore del
Santuario Padre Luciano Temperilli: con disponibilità e
gentilezza mi inviò copie di altre diverse raffigurazioni
della stessa Madonna della Stella, realizzate nel tempo,
grazie alla diffusione del culto e alla prodigalità di miracoli
da molti testimoniati: affresco, dipinti e una statua
devozionale colorata, oltre a una pregevole incisione
scoperta di recente.
Le immaginette, che riproducono l’affresco e i dipinti,
sono esposte nella prima figura, differenti nei caratteri
stilistici e coloristici corrispondenti alle datazioni, ma
tutte pervase da una delicata dolcezza espressiva.
La lastra di rame originale incisa a bulino (mm
304x204) della Madonna in trono con Bambino, trovata,
restaurata e stampata dal Prof. Rolando Dominici nel
2011, contiene in esergo una iscrizione dalla quale sono
tratte le informazioni: la data di esecuzione 1862, il disegnatore
Domenico Can.co Brunetti di Trevi nell’Umbria,
il pittore Paolo Bontulli da Percanestro (1520), l’incisore
Luigi Dottorini, la dedicazione alla principessa
Carlotta Bonaparte Centamori (nipote di Napoleone e
moglie di un nobile locale).
La lastra è stata stampata (continua)
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CIRCOLARI PRECEDENTI
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