Rubriche di
Patrizia Fontana Roca

 

 

 

 

ASSOCIAZIONE ITALIANA CULTORI IMMAGINETTE SACRE

 

 

CHE COSA E’ L’A.I.C.I.S.?

L’AICIS è l’Associazione, apolitica e senza fini di lucro, che raccoglie appassionati cultori, studiosi, collezionisti e quanti si interessano di immaginette sotto ogni profilo: storico, folkloristico, culturale, artistico, religioso

PERCHE’ ISCRIVERSI ALL’AICIS?

Perché l’unione fa la forza. Per essere informati, attraverso la Notiziario bimestrale, di quanto interessa il settore e poter effettuare lo scambio del materiale fra i soci. Per partecipare alle mostre o anche conoscere ove si svolgono mostre di immaginette. Per partecipare a conferenze. Per avere notizie su pubblicazioni specialistiche, per avere le nuove immaginette, per conoscere i nuovi Venerabili, Beati e Santi, per avere altri ragguagli su santi e santuari.

COME ISCRIVERSI ALL’A.I.C.I.S.

 

Telefonando alla Segreteria (tel.06-7049.1619) e richiedendo l'apposito modulo da compilare.

Per il 30° anniversario della fondazione dell'A.I.C.I.S. (1983-2013), il Consiglio Direttivo, riunitosi in ottobre u.s., per nuovi tesserati, mai prima iscritti, ha riconfermato la campagna promozionale 2012.
Il Consiglio, infatti, ha stabilito che anche per l’anno 2013 quanti non sono stati mai iscritti all’AICIS e desiderano associarsi oltre la quota di iscrizione (euro 3,00), pagheranno nel 2013 la quota promozionale di euro 22,00, anziché 35,00. L'importo dovrà essere versato sul conto corrente postale nr. 39389069 intestato all' A.I.C.I.S. (Associazione Italiana Cultori Immaginette Sacre)

L’anno sociale decorre dal 1° gennaio al 31 dicembre

 

DIRITTI DEI SOCI:

- ricevere le Circolari Informative, con immaginette omaggio;

- partecipare alle mostre ed alle iniziative sociali;

- partecipare alle riunioni di scambio fra soci;

- effettuare scambi fra soci per corrispondenza;

- fare inserzioni gratuite di offerta o di richiesta di immaginette nelle Circolari Informative.

Gli incontri si tengono nella Sede dell'Ass.ne, in P.za Campitelli 9, in una sala interna al cortile adiacente la Chiesa di S.ta Maria in Portico, ogni primo martedì del mese, eccetto agosto, e salvo variazioni che di volta in volta verranno rese note.

Informazioni: Contattare Renzo Manfè - Vice Presidente
Tel 388-6938.777.
e-mail: aicis_rm@yahoo.it

 

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SANTINI E SANTITA'

NOTIZIARIO A.I.C.I.S. N. 4 - OTTOBRE - DICEMBRE 2015

 

“SANTA BARBARA”
(festa: 4 dicembre)


Canivet su pergamena leggera, miniatura centrale, completata da motivi floreali.
Prima metà del sec. XVIII (Collezione privata)

 

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VITA ASSOCIATIVA


 

Il PRESIDENTE EMERITO GIAN LODOVICO MASETTI ZANNINI…IL 1° AGOSTO CI HA LASCIATO


Il 1° agosto 2015 il nostro Presidente Emerito, GIAN LODOVICO MASETTI ZANNINI si è spento serenamente a Roma.
Il 5 agosto, alle ore 10,00, sono state celebrate le esequie nella Chiesa di Santa Maria in Vallicella (“Chiesa Nuova”), la sua Parrocchia, dove riposano le spoglie del grande Santo romano San Filippo Neri.
Il nostro Assistente Ecclesiastico Padre Davide Carbonaro, OMD e parroco della Chiesa di S.Maria in Campitelli ha concelebrato la Santa Messa.
Il Proboviro Aicis Antonino Cottone, che fa parte del Coro della Diocesi di Roma (diretto dal Maestro Marco Frisina), ha cantato, a cappella, alcuni brani della Santa Messa, accompagnato dal Vice presidente Renzo Manfè e da altri soci dell’AICIS intervenuti (Antonio Mennonna per il Consiglio Direttivo, Giuliana Faraglia per i Revisori dei Conti, Luigi Zanot per i Probiviri, e per l’Associazione: Micaela Bartolucci, Stefania Colafranceschi, Bruno Forastieri, Reginaldo Lucioli).

L’AICIS ha inviato un telegramma di condoglianze alla famiglia e il Presidente Giancarlo Gualtieri, assente da Roma per motivi familiari, ha emesso lo scorso 2 agosto un apposito Comunicato per i soci: “È con profondo dolore che vi partecipo la scomparsa di questa grande figura della nostra Associazione, sempre presente, nonostante i suoi tantissimi impegni, dal 1983 al 2012. Infatti, G.L.Masetti Zannini, nato a Brescia l’8 febbraio 1929, è stato uno dei soci fondatori dell’A.I.C.I.S., sorta nella Sala Baldini del Santuario di Santa Maria in Campitelli, a pochi metri dalle spoglie di San Giovanni Leonardi, fondatore dell’Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio e Cofondatore di “Propaganda Fide”. Masetti Zannini, fin dalla fondazione, 6 luglio 1983, per ben 20 anni ha ricoperto la carica di Vice Presidente e dal 2003 al 2012 quella di Presidente AICIS. Lo ricordiamo nella preghiera quale atto di riconoscenza ed affetto”.

A ricordo del Conte Masetti Zannini alleghiamo una foto contenente anche la riproduzione del luttino.

 

SANTINI OFFERTI DAI SOCI

 


1 - ANGELA E TERESA ISACCHI, le mistiche di Pusiano santino offerto da DON PAOLO
MAZZOLENI.
2 - BASILICA S.ANTONIO DI PADOVA ad Afragola. Calendario in pvc offerto da Padre MICHELE M.GIULIANO.
3 - BEATO MODESTINO DI GESU’ E MARIA, apostolo della vita nascente. Santino offerto da Padre MICHELE M.GIULIANO.
4 - GIUBILEO DELLA MISERICORDIA. Santino offerto dall’AICIS.

5 - MADONNA DELLE LACRIME- Parrocchia
S.Marina - Milazzo. Santino offerto da GIOVAN BATTISTA ANANIA.
6 MADRE MARIA DELLA PURISSIMA (Salvat). Santino offerto da Padre MICHELE M.GIULIANO.
7 - MARIA SS. DELLA CATENA di Laurignano. Santino offerto da Don DAMIANO M.GRENC
8 - S.ANTONIO di PADOVA ad Afragola.Santino offerto da FRANCESCO SARRA MINICHELLO.
9 - SAN CAMILLO DE LELLIS. Ricordo del IV Cent.rio. Santino offerto da DON PAOLO MAZZOLENI.
10 - SAN FRANCESCO. Santa Maria degli Angeli - Assisi. Santino offerto da Padre MICHELE M.GIULIANO.
11 - SAN GIACOMO MAGGIORE APOSTOLO Protettore di Capizzi. Santino offerto da FRANCESCO SARRA MINICHELLO.
12 - SAN LEOPOLDO MANDIC’, Santo della riconciliazione e dell’ecumenismo. Santino offerto da MARIO TASCA di Follina.
13 - San PIO X, Ricordo del cent.rio della morte. Santino offerto da DON PAOLO MAZZOLENI
14 - SAN FRANCESCO, Basilica di Afragola. Santino offerto da Padre MICHELE M. GIULIANO. 15 - SdD Madre MARIA CARMEN RENDILES. Santino offerto da Padre MICHELE M.GIULIANO.

 

NUOVO ANNO 2016: QUOTA SOCIALE EURO 38,50, PROGRAMMA RIUNIONI E TESSERA AICIS


A - Il Consiglio Direttivo ha deciso per il 2016, dopo gli aumenti di affrancatura postale del 1° novembre 2014 e, soprattutto, in vista di quelli del 1° ottobre prossimo, di elevare la quota sociale ad euro 38,50. Si allega alla rivista apposito bollettino di ccp, parzialmente compilato, ma con la quota in bianco per lasciar liberi i soci che lo desiderano a offrire anche qualche euro in più come sostentamento per eventuali mostre sociali. Un sentito “grazie” già fin d’ora.
B - Il programma delle riunioni per il nuovo anno è il seguente: 12 gennaio, 2 febbraio, 1 marzo, 5 aprile 3 maggio, 7 giugno 5 luglio, 6 settembre,4 ottobre, 8 novembre e 6 dicembre.
C - Il Consiglio ha, inoltre, deciso di celebrare, attraverso la nuova Tessera, due importanti avvenimenti del prossimo anno: l’VIII Centenario della Fondazione dell’Ordine Domenicano (lato anteriore) e il VI Centenario della nascita di San Francesco di Paola (lato posteriore). Verso giugno 2016 l’AICIS sarà onorata di collaborare con il Convento di Santa Maria sopra Minerva per organizzare una mostra di immaginette sacre sull’Ordine Domenicano sia per il ramo maschile che femminile
Inviteremo gli associati a partecipare con il proprio materiale per essere presenti ad una nuova stimolante iniziativa sociale.

ROMA, 6 DIC. 2015/6 GEN. 2016: MOSTRA AICIS “GLORIA IN EXCELSIS DEO
NELL’ANNO SANTO DELLA MISERICORDIA”


Il 6 dicembre p.v. alle ore 17,00 verrà inaugurata a Roma, presso il Convento di Santa Maria sopra Minerva a Piazza della Minerva 42, la mostra natalizia annuale dell’AICIS, vale a dire la IV Mostra del santino natalizio che in questo 2015 avrà come tema: ”GLORIA IN EXCELSIS DEO NELL’ANNO SANTO DELLA MISERICORDIA
- Immagini sacre sul Natale dal XVI al XX secolo e sugli Anni Santi dal 1300 ad oggi”.

L’esposizione rimarrà aperta al pubblico fino al 6 gennaio 2016. La cerimonia di inaugurazione inizierà con il taglio del nastro tricolore ed alcuni brevi interventi sulla tematica della mostra. Le immaginette già affluiscono al Presidente Giancarlo Gualtieri da tutta Italia. Un “grazie” a coloro che partecipano all’iniziativa con i loro santini già richiesti nella Rivista AICIS nr.2/2015, nella rubrica “Vita Associativa”.
Ci sarà un settore di pannelli (15) con un excursus della storia degli Anni Santi dal 1° Giubileo di Papa Bonifacio VIII nel 1300 fino all’attuale sulla Misericordia che Papa Francesco inaugurerà l’8 dicembre.
Un altro settore di oltre 35 pannelli riguarderà la tematica natalizia “Gloria in Excelsis Deo”, compreso un angolo dedicato ai bambini e conterrà diverse letterine di Natale, curiosità varie, cartoline di Natale, biglietti augurali.
Il manifesto (pag.24) è opera di Giulia Gualtieri di Roma e il santino ivi riprodotto è stato inviato dalla socia Prof.ssa Stefania Colafranceschi di Roma.


AUGURI PER IL SANTO NATALE 2015 E PER IL NUOVO ANNO 2016


"Sarà un Natale speciale quello del 2015, perché si inserirà nell’Anno Santo della Misericordia
che inizierà l’8 dicembre p.v.. Questa misericordia divina che si è svelata pienamente con la nascita di Gesù.
In quel Bambino che il 25 dicembre attirerà la nostra attenzione si svela ancora una volta l’amore di Dio per noi. Tutto il creato è dentro a questo amore misericordioso di Dio.
“Con la misericordia verso il prossimo tu assomigli a Dio” diceva Basilio il Grande. La misericordiaè l’espressione dell’umanità di Dio ed è anche l’avvenire divino dell’uomo. Accogliendo questo dono ci impegniamo a fare gesti di benevolenza verso tutti.

Non deve essere il “solito natale”, ma un Natale di Misericordia di persone che desiderano cambiare stile, lo stile di chi ridona ciò che riceve."


Il Presidente AICIS Giancarlo Gualtieri porge i più sentiti auguri di gioiose feste natalizie 2015 ed di un felice Anno Nuovo a tutti gli associati e alle loro famiglie.


 

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GIAN LODOVICO MASETTI ZANNINI

L’AICIS RICONOSCENTE LO RICORDA E LO RINGRAZIA
di Sandro MASETTI ZANNINI

 


Nacque a Brescia l’8 Febbraio 1929 da famiglia bolognese Gian Lodovico Masetti Zannini ed è serenamente spirato a Roma il 1 Agosto 2015. Compiuti gli studi classici al Liceo Arnaldo da Brescia,
conseguì la laurea in giurisprudenza presso l’Università di Stato di Milano e si diplomò alla Rupprecht Karl Universität di Heidelberg (Germania).
Nel 1945 iniziò a collaborare con quotidiani e periodici e dal 1951 al 2013 fu iscritto all’Albo dei Giornalisti (elenco Pubblicisti). Dal 1954 al 1957 ricoprì incarichi presso la Presidenza del Consiglio (Amministrazione degli Aiuti Internazionali e UNICEF) a Milano.

Durante il Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965) fu corrispondente di giornali e prestò vari servizi, essendo stato nel frattempo nominato da Sua Santità Giovanni XXIII suo Cameriere di Cappa e Spada. EL 1970, per speciali benemerenze, fu insignito da Sua Santità Paolo VI della medaglia d’argento del Concilio e della croce di cavaliere di S. Gregorio Magno (1970).
Fu gentiluomo di Sua Santità, cavaliere di giustizia dell’Ordine Costantiniano di S. Giorgio e commendatore dell’Ordine della Corona del Belgio.

Dal 1959 al 1984 fu assiduo collaboratore de L’Osservatore Romano, con articoli di critica storica e letteraria. Collaborò al CNR con ricerche su biblioteche monastiche e sulla storia dell’educazione in relazione al pensiero filosofico ed ai problemi della scienza.
Dal 1966 al 1971 ebbe l’incarico di professore di Metodologia Pubblicistica nella Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense e nel 1980-1981 quello di Sociologia Religiosa nello Studio Teologico Bolognese.

Fu anche consigliere della Associazione Nazionale Cesare Beccaria di Milano, della Scuola Infermieristica S. Vincenzo dell’Ospedale di S. Spirito in Sassia a Roma e del Circolo S. Pietro.

Nel 1983, con la fondazione dell’A.I.C.I.S. - Associazione Italiana Collezionisti Immaginette Sacre fu eletto in Roma Vice Presidente e fu rieletto triennalmente alla stessa carica fino al 2002.
Si dedicò all’Oratorio Secolare di San Filippo Neri, del quale fu vicerettore dal 1972 e rettore dal 1983 al 2013. Nel 2003 fu nominato Presidente dell’A.I.C.I.S. e dal 2012 Presidente Onorario.

Dal 1987 al 2005 fu Consultore della Sacra Congregazione per le Cause dei Santi (sezione storica). Fu Presidente della Commissione Araldica-Genealogica della Romagna e Delegato della Giunta Araldica Centrale.
Fu consigliere per molti anni della Famiglia Romagnola in Roma del quale presiedette il Collegio dei probiviri. Fu probiviro della Società di Studi Romagnoli e ne fu il vicepresidente.
Fu consigliere del Centro Studi Baruffaldi di Cento (Ferrara) sin dalla fondazione e socio fondatore della Società per la Storia della Chiesa di Bologna.
Fu inoltre membro delle Deputazioni di Storia Patria per la Romagna, la Dalmazia e Ferrara, deputato della Deputazione di Storia Patria per le Marche, membro della Società Torricelliana di Scienze Lettere ed Arti di Faenza, delle Accademie di San Carlo di Milano, Rubiconia dei Filopatridi di Savignano sul Rubicone, degli Incamminati di Modigliana, dei Concordi di Rovigo, degli Imperfetti di Fivizzano, dei Benigni di Bertinoro, dell’Ateneo di Brescia, dell’Accademia Olubrense, della Società Storica Lombarda, del Collegio Araldico Romano, della Società di Studi Storici per il Montefeltro e fu membro del Gruppo dei Romanisti.

I suoi studi furono orientati verso la storia moderna e, in particolare, verso la storia religiosa, dell’educazione e della cultura. Dopo i primi lavori su Papa Pio IX ed il suo pontificato, ha approfondito numerosi temi del Cinquecento e Seicento, prevalentemente romagnolo.
Lunghi anni trascorsi nell’Archivio di Stato di Roma, con spogli sistematici di fondi archivistici, lo hanno portato ad illustrare le sue ricerche in numerosi scritti sulla vita privata romana del Rinascimento.
Dal 1975 intraprese una vasta ricerca nell’Archivio Segreto Vaticano, che aveva frequentato assiduamente fin dal 1959, seguendo varie linee di ricerca: la religiosità popolare, l’arte, le scienze, la storia delle diocesi della Romagna, la vita monastica e l’educazione femminile.
L’intenso lavoro di studio, di pubblicazioni, consulenze e attività oratoria fu sempre stato da lui svolto quasi esclusivamente sotto forma di volontariato.

Nella sua casa di Bologna raccolse notevoli collezioni di manoscritti e testi a stampa per un totale di oltre 60.000 esemplari. In quella stessa dimora diede inizio a una libera attività culturale ed artistica con mostre, lezioni, concerti, ecc.
Sposato dal 1963 con Eleonora di Napoli Rampolla da cui ebbe due figli, Alessandro Vincenzo e Guglielmo.
La sua opera di scrittura si caratterizzò in circa quattrocento titoli, tra volumi e saggi storici, ed in millecinquecento articoli di giornale.

 

 

21 Novembre: Virgo Fidelis

La “Virgo Fidelis” nelle prime riproduzioni iconografiche
di Vincenza MUSARDO TALÒ

Al fine di sottolineare la ricorrenza della Virgo Fidelis (21 novembre), eletta Patrona dell’Arma dei Carabinieri dal Sommo Pontefice Pio XII l’11.XI.1949, pubblichiamo il seguente articolo dello storico e critico d’arte cav.prof.

Nel corso dei due secoli di storia luminosa della Benemerita e Fedelissima Arma, si trovano incastonati eventi straordinari, che nel tempo sono divenuti connotazioni essenziali e sigilli preziosi del patrimonio etico-culturale, a cui ogni Carabiniere è chiamato a essere fedele nel suo quotidiano esercizio di tutore dei valori costituzionali e degli ideali dell’Arma.

In questa storia, una delle pagine più care è quella dell’11 novembre 1949, quando con Breve Apostolico, Pio XII attribuì alla Virgo Fidelis, il titolo di Patrona dell’Arma dei Carabinieri, con ricorrenza il 21 novembre, tra l’altro, giorno di memoria del martirio di Culqualber (21-26 novembre 1941).
Da parte sua, la Chiesa non ha un culto esclusivo della Virgo Fidelis e celebra in questa data la Presentazione di Maria al Tempio; culto che invece - per la nobilissima Arma - condensa al suo interno il senso di una stretta e intima aderenza alla sua eletta missione.

Da allora, si originava anche una nutrita iconografia, in termini figurativi, scultorei e statuari, tesa a celebrare la Vergine sotto questo nobile titolo. Titolo che in verità è antico, atteso che è documentato già a partire dal sec. XII, unito ad altre invocazioni litaniche alla Vergine, già attestate in un manoscritto della fine del sec. XII (Paris, Nat. 5267), come nel prezioso Codice (Meinz 361) conservato nella Bibliote ca di Magonza, recante il titolo Leta nia de Domina Nostra Dei Genitrice Virgine Maria. Parimenti, sempre nel sec. XII, è riportato nel formulario di Aquileia, composto di 42 Litaniae de Domina, note pure come Veneziane, poichè, con la soppressione del patriarcato di Aquileia, restarono in uso nelle rubriche veneziane fino ai primi del sec. XIX.

Simili invocazioni si recitavano e cantavano nelle chiese del tempo, in specie nelle feste mariane e le tante occasioni di bisogni spirituali o di gravi calamità. Anche in Italia, in età medievale, in specie presso conventi e monasteri domenicani, erano note 44 invocazioni litaniche alla Vergine, poi denominate lauretane dal santuario della Santa Casa di Loreto, dove si iniziarono a cantare ai primi del Cinquecento, proprio secondo l’antico formulario medievale, ricomposto negli anni del Tridentino dal gesuita Pietro Canisio, in cui, Maria viene invocata con titoli di lode, desunti dalla tradizione biblica e dagli scritti della Patristica.

Nel 1575, il papa Sisto V approva con decreto pontificio il formulario litanico di Loreto. Ed è a questo che si ispirano anche le prime iconografie della Virgo Fidelis, che poi confluiranno nei minuscoli santini, un autentico patrimonio di fede e di cultura dell’umile popolo di Dio.

Comunque, guardando a questo variegato e suggestivo universo dell’iconografia mariana, si osserva una esile produzione sul tema della Virgo Fidelis e, tanto ha mosso la ricerca documentale sulle sue prime riproduzioni devozionali.

Per quanto è dato sapere, appartengono al Settecento le prime due bellissime e composite raffigurazioni della Virgo Fidelis, ispirate proprio alle litanie lauretane. Una delicata leggenda vuole fossero cantate, per la prima volta, dagli angeli nella Santa Casa di Loreto, che essi stessi vi portarono in volo da Nazareth.
Si tratta di due incisioni di rara bellezza, a firma di due artisti tedeschi di Augusta, capitale delle più rinomate botteghe dell’arte incisoria, prestata al figurativo del sacro.

La prima – impressa su rame, cm.29,5x18 alla battuta e riprodotta su carta vergellata, priva di margini e senza filigrana - porta la data del 1730 ed è di Martin Engelbrecht (1684-1756), pittore e incisore di Augusta. Insieme all’intero florilegio litanico, la stessa viene pubblicata nel 1732 presso Johann Baptist Burckhart, sempre in Augusta, nel prezioso e introvabile volumetto in lingua latina: Elogia Mariana, olimà A.C. Redelio Belg. Mechl. S.C.M.I.P. concepta: nunc devotae meditationi fidelium ad augmentum cultus Bmae. Mariae Virg. Deiparae, inventa et delineata per Thomam Scheffler, et aeri incisa à Martino Engelbrecht, chalcographo Augustano. Il tema raffigurato fu ideato e disegnato dall’artista Thomas Scheffler (1700-1756), in quegli anni attivo ad Augusta.

Questo libricino di orazioni, la cui veste tipograficaè di straordinario valore artistico-culturale,è ricco di elementi decorativi che ne abbelliscono il raffigurato e, a ragione, fu replicato - tra il 1732 e il 1777 - in sette edizioni, in tutta l’Europa cattolica.
La seconda testimonianza figurativa in assoluto della Virgo Fidelisè un’altra incisione, realizzata su rame dai fratelli Sebastian e Johann Baptist Klauber, su disegno di Johann Anwander (1715-1770), pittore attivo in Svevia e in Franconia.
I due fratelli Klauber incisero le 51 tavole, disegnate da J. Anwander e destinate a una pubblicazione antologica sulle suppliche lauretane.
La prima edizione, Litaniae lauretanae ad beatae virginis caelique reginae Mariae honorem, curata da Franciscus Xaverius Dorn, apparve nel 1763 per i tipi di Johann Baptist Burckhart in Augusta.
La lettura critica, dell’incisione di nostro interesse, osserva la spartizione dell’effigie in due campiture figurative: in alto, mostra Maria col Figlio, inquadrata in un medaglione a forma di cuore con l’iscrizione “Il suo cuore è fedele” e “Donna fedele“, secondo i versetti biblici.
La parte inferiore, invece, si compone della figura della Vergine desolata ai piedi della Croce, mentre l’iscrizione principale recita: “Esto fidelis usque ad mortem”(Sii fedele fino alla morte, Ap.2, 10).
Le scene, che incorniciano a sinistra e a destra la scena della Crocifissione, alludono al mito pagano di Arianna e Teseo e al narrato biblico sul re Davide, che – forte del patrocinio celeste - si calò giù da una finestra, fuggendo indenne dalla furia omicida di Saul.
Tanto a indicare che per l’umanità, l’unica via di salvezza è
Cristo e la divina sua Madre, Donna due volte Virgo fidelis:
e per la sua fedeltà al Signore, (Cor ejus fidele) e perché piena di fede (Mulier fidelis).
Oggi, le incisioni dei Klauber restano il più fascinoso documento figurativo delle Litanie mariane, al quale rese omaggio anche Wolfgang Amadeus Mozart, con la sonata K 109 K 74e, del 1771, Litaniae de Beata Maria Virgine Lauretanae.
Venuto, poi, il sec. XIX, stante la rarità dell’opera klauberiana, questa venne ripresa e diffusa nel 1850 con una bella pubblicazione dell’editore parigino P.J.Camus (Monument à la gloire de Marie, Lithanies de la très sainte Vierge), il quale incaricò l’incisore francese Pierre Adolphe Varin (1821-1897), allievo di Emile Rouargue, a riprodurre le tavole dei Klauber.
Le immagini del Varin, stampate a bulino su carta vergellata, fatta eccezione per una qualche libertà nei segni decorativi e alcuni effetti di maggiore perfezione tecnica - dovuta all’evoluzione dei materiali delle lastre, non più in rame ma in acciaio - risultano simili a quelle del 1763.

E, infine, non va taciuto il pregio dei primi santini della Virgo Fidelis, apparsi nella seconda metà del sec. XIX, autentici miracoli di carta, sentiti come un emblematico
strumento della pietà popolare. (continua)

 


8 Dicembre 2015: Inizio del Giubileo della Misericordia

ANNI SANTI E IMMAGINETTE
di Laura BORELLO

Gli anni santi hanno trovato, specie nel XX secolo, rappresentazioni iconografiche sempre più frequenti con l’approssimarsi del 2000, inizio del nuovo millennio.
Esse vanno di pari passo con le variazioni della tecnica grafica e con l’ampliamento dell’industria del ricordo.
Per quanto riguarda gli anni santi tuttavia gli oggetti presentano una varietà maggiore rispetto alle immagini per lo più impostate sul logos scelto per l’anno santo e sulla figura del papa.
Un altro soggetto che ritorna sovente è la Basilica di San Pietro: per il mondo cattolico è la chiesa che richiama espressamente il centro della cristianità e la sepoltura dell’apostolo Pietro.

Fra i ricordi prodotti per i diversi anni santi mi ha colpito particolarmente una busta per gli aghi del 1950:è un oggetto pratico con una grafica che non è pesante a diversità di quanto accade solitamente.
Un’immagine ricorrente ritrae il papa che apre la Porta Santa con una frase di richiamo biblico”Aprite a me le porte della giustizia”. Tale raffigurazione trova una perfetta corrispondenza con un santino abbastanza comune in cui Cristo, che ha fra le mani il bastone del Pastore, bussa ad una porta, variamente interpretato come il bussare alla storia da parte del Signore o alla porta del cuore. Il significato non è che cambi molto: è sempre il tema dell’Incarnazione e del Dio-Persona del Cristianesimo con cui è possibile dialogare.

Lo schema iconografico appare simile nelle due immagini: Cristo però non usa un martello per aprire le porte del mondo come invece ha fatto simbolicamente il papa fino al 2000 per distruggere un muro, la barriera contro la giustizia.

Una variante del Pastore che bussa alla storia ed al cuore degli uomini, meno legata all’iconografia degli anni santi e di più al Natale (la Porta Santa si apre in tale ricorrenza), è quella dove è Gesù Bambino su una slitta condotta da angeli, a bussare ad una porta: tale santino è particolarmente interessante per il tema della mostra di quest’anno.

Non soltanto l’oggettistica “sacra” utilizza e sfrutta iconograficamente l’anno santo ma anche l’industria“profana”: una delle più recenti serie di figurine Liebig raffigura e racconta la storia degli anni santi ed anche le figurine Lavazza, in una serie dedicata ai principali avvenimenti del 1950, ricordano la chiusura della porta santa da parte del Pontefice.

A Torino vi sono stati Anni Santi coincidenti con l’Ostensione della Sindone come quello del 1933: è un elemento che, in questa città, ne accentua il valore simbolico e segna una distinzione almeno parziale dei ricordi religiosi venduti a livello locale poiché accanto alla basilica romana ed al papa, troviamo la Sindone e l’Arcivescovo del capoluogo piemontese.

Nell’attuale Anno Santo non vi è stata sovrapposizione fra l’Ostensione della Sindone, voluta per il bicentenario della morte di Don Bosco e l’Anno Santo annunciato dal papa, ma piuttosto una sorta di continuità temporale.

Le immagini ricordo degli anni santi non risultano particolarmente gradevoli dal punto di vista estetico: è difficile fondere ed unificare il tema del ritratto del pontefice, ovviamente elemento realistico, a quello dell’anno santo dall’indubbio valore simbolico: (continua)

 

 

SAN GIACOMO MATAMOROS
protettore dell’Aurea Città di Capizzi

di Francesco Sarra Minichello

Capizzi, una tranquilla cittadina nebroidea cambia aspetto nel mese di Luglio, nei giorni della festa di San Giacomo. L’Apostolo protomartire, venerato nell’omonimo Santuario, è il protettore dell’Aurea città di Capizzi.
Nei giorni che partono dal 16 fino al 26 Luglio, la cittadinanza si stringe numerosa ai piedi di San Giacomo, la cui immagine, con il Santo seduto benedicente, sembra proprio benedire il popolo fedele ai suoi piedi.
È una delle feste più spettacolari ed eccentriche della Sicilia.

Il Santuario di S.Giacomo di Capizzi è la chiesa jacopea più antica dell’Isola. Il culto risale al tempo dei Normanni che edificarono una piccola chiesa ai margini del folto bosco di Capizzi, come luogo di eremitaggio. Ha un notevole incremento nel 1282 con l’arrivo degli aragonesi, i quali diffondono il culto verso il Santo spagnolo.

Nel 1425 (data documentata) diviene celebre Santuario, quando il cavaliere Aragonese Sancho De Heredia vi deposita alcune sacre Reliquie tra i quali un dito di San Giacomo Apostolo.
Capizzi, infatti, possiede la Reliquia di San Giacomo più antica della Sicilia.

La festa, che inizia giorno 16 Luglio con la novena, sembra rispecchiare sia il carattere dell’Apostolo, tanto impetuoso da essere chiamato da Gesù “Figlio del tuono”, sia l’irruenza degli stessi capitini che in secoli di acceso culto per l’amato e temuto Santo sembrano quasi aver imitato i tratti caratteriali.

All’alba del 25 luglio vi è l’antica tradizione di percorrere a piedi scalzi il lungo tragitto che il Santo il giorno 26, sorretto a spalle dai suoi devoti, compie per le strade della città toccando tutti gli edifici di culto esistenti e non. Per tutto il percorso, i devoti pregano pronunciando formule tradizionali, canti e il Santo Rosario.

Il 26 luglio è il giorno più atteso del ciclo festivo e più ricco di azioni devote e di storia. Alle ore 16.00 il Santo viene trasferito, con suono di campane e applausi, dalla vara in oro zecchino dell’altare principale, alla vara massiccia neoclassica, per la processione dei “Miracoli” che inizia alle 18.30, accolta dal popolo che inneggia al Patrono con lancio di carte multicolori e applausi, da fuochi d’artificio e dalla Banda Musicale che intona l’inno “La leggenda del Piave”.

La vara portata a spalle dai devoti, con andamento impetuoso, inizia il percorso per le tortuose e strette strade di Capizzi, accompagnata dal popolo festante. Tutto questo fino ad arrivare in Piazza Miracoli dove i portatori si lanciano con impeto e con tutto il peso della vara contro un muro di una casa, ripetutamente, fino a far cedere il muro stesso e creare un grande buco

Tali percuotimenti della vara contro il muro, sono chiamati “Miracoli”. Non se ne conosce l’origine, ma risale a tanti secoli fa.
Così San Giacomo, dopo aver compiuto i suoi “Miracoli”, e aver assicurato una buona annata alla sua gente, lascia la Piazza, e continua il suo giro per la città. Un fragoroso sparo di fuochi d’artificio chiude l’affascinante festa.

Esiste una nota leggenda che ha come protagonista l’imperatore Carlo Magno, il quale stanco delle guerre e delle tante prove e fatiche affrontate, decide di vivere in pace.
Si narra che l’imperatore vedesse ogni notte delle luci splendenti nel cielo, simili a delle stelle che sembravano volerlo guidare fino ai confini della terra.
Questa scia di stelleè simile ad un cammino che si spinge fino in Galizia dove, è conservato il corpo di San Giacomo, ancora ignorato da tutti.

Carlo Magno scorge ogni notte questa mappa stellare e, incuriosito e affascinato, se ne chiede il significato.
Una notte, mentre cerca la risposta, un personaggio di indicibile bellezza gli appare e gli dice: “ Che fai, figlio mio?” Carlo risponde: “Chi sei, Signore?” E l’altro:“Sono l’Apostolo Giacomo, discepolo di Gesù, figlio di Zebedeo e fratello dell’Evangelista Giovanni, che il Signore nella sua ineffabile grazia si è degnato di scegliere presso il mare di Galilea per annunciare ai popoli la sua Parola. Il re Erode mi ha fatto decapitare, e ora il mio corpo giace ignorato in Galizia, terra che i Saraceni tengono ancora sotto il loro dominio.
Mi meraviglio che tu, che hai conquistato tante città e vaste regioni, non abbia liberato la mia terra da quel popolo di pagani. Voglio dirti che il Signore, che ha fatto di te il più potente re della terra, ti ha scelto fra tanti per aprire il cammino che porterà a me e liberare il mio paese dalle mani dei musulmani, onde poterti riservare la corona del premio eterno. (continua)


N.B. Il socio Francesco Sarra Minichello offre a tutti gli associati l’unito santino di San Giacomo Maggiore Apostolo, Protettore dell’Aurea Città di Capizzi.

 

 

CONGREGAZIONE DELE CAUSE DEI SANTI

 

17.VII.2015: PROMULGAZIONE DI NUOVI DECRETI

Nel pomeriggio del 16 luglio 2015, Papa Francesco ha ricevuto in udienza privata S.E. Rev.ma il Sig.Cardinale Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Nel corso dell’udienza il Santo Padre ha autorizzato la promulgazione dei Decreti riguardanti le virtù eroiche dei seguenti Servi di Dio:

OTTO NUOVI VENERABILI


1 - Venerabile ANDREA SZEPTYCKYJ (1865-1944)

Andrea nasce il 29 luglio 1865 a Prylbyci (Ucraina). Riceve la sua formazione a Cracovia, in Polonia. Soldato nell’esercito austro-ungarico, è costretto a lasciare il servizio per motivi di salute.
Si laurea in diritto civile nel 1888. Entra nell’Ordine Basiliano di San Giosafat il 13 agosto 1889.
Viene ordinato sacerdote il 28 agosto 1892. È nominato Rettore del convento di S. Onofrio a Leopoli nel 1896, quindi diviene Eparca di Ivano-Frankivsk, Ucraina, (continua)

2 - Venerabile GIUSEPPE CARRARO (1899-1980)

Nasce a Mira il 26.6.1899 da famiglia povera. Viene ordinato sacerdote a 24 anni dal Beato Andrea Giacinto Longhin. Al primo incarico come viceparroco a Castelminio di Resana è incaricato d’insegnare nel Seminario diocesano, del quale diviene padre spirituale nel 1938 e rettore nel 1944. Alla formazione dei seminaristi affianca l’impegno come direttore spirituale per numerosi fedeli di ogni categoria e stato di vita.
Nominato vescovo ausiliare di Trento, è consacrato il 10.XI.1952. Dopo appena trenta mesi come vescovo titolare di Vittorio Veneto, il 15.XII.1958 è chiamato a guidare la diocesi di Verona. Giunge nella città scaligera a 60 anni, nei primi mesi del pontificato di Giovanni XXII
Il suo ingresso in città precede di pochi giorni l’annuncio del Concilio Vaticano II al quale prende parte e la cui eredità cura poi, non senza tensioni, nella città di Verona. «Offro la mia povera vita – scrive -
(continua)

3 - Venerabile AGOSTINO RAMIREZ BARBA (1881-1967)

Agostino nasce il 27 agosto 1881 a San Miguel in Alto (Messico). È ordinato sacerdote il 2 agosto 1908. Il 23 luglio 1923 viene nominato cappellano del Santuario del Signore della Misericordia, a Tepatitlán.
Nel 1924, scopre la vita e le opere di Santa Teresa del Bambino Gesù. Con Madre Reynalda Gallegos Franco, fonda la congregazione delle Suore Serve del Signore della Misericordia per vivere la spiritualità di Santa Teresa per l’educazione dei giovani. I servi del Signore della Misericordia offrono preghiera e la misericordia, il servizio gioioso e altri valori umani e cristiani, la vita testimonianza di Cristo misericordioso. (continua)

4 - Venerabile SIMPLICIANO DELLA NATIVITÀ (1827-1898)


P. Simpliciano nasce l’11 maggio 1827 a Piano di Sorrentoed è battezzato lo stesso giorno col nome di Aniello Francesco Saverio.
Dopo aver frequentato per tre anni l’Istituto Nautico di Piano di Sorrento, decide di intraprendere la vita religiosa e sceglie i Francescani Alcantarini del Convento di San Pietro d’Alcantara, oggi San Pasquale, in Portici.
Il 17.9.1844 veste l’abito religioso con il nome di Fra Simpliciano della Natività. Nel maggio 1851 è ordinato sacerdote. Nello stesso anno riceve la “patente” di predicatore e nel 1862 quella di confessore. Sono molteplici i suoi trasferimenti nei conventi della Provincia Napoletana di S. Pietro d’Alcantara per l’attività dell’Ordine e dedicandosi anche alla letteratura, alla filosofia, alla teologia, alla patristica, alla storia e al diritto.
Il 5 giugno 1869, Padre Simpliciano viene chiamato a Roma, presso il Convento di Aracoeli, con il compito di segretario generale della Provincia degli Alcantarini e Recolletti, lavorando (continua)

17.VII.2015: PROMULGAZIONE DI NUOVI DECRETI


Nel pomeriggio del 16 luglio 2015, Papa Francesco ha ricevuto in udienza privata S.E. Rev.ma il Sig.Cardinale Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Nel corso dell’udienza il Santo Padre ha autorizzato la promulgazione dei Decreti riguardanti le virtù eroiche dei seguenti Servi di Dio:


5 - Venerabile RIFUGIO AGUILAR Y TORRES (1866-1937)

María del Refugio Aguilar y Torres nasce a San Miguel de Allende in Messico, il 21.9.1866.
A venti anni sposa Ángel Cancino Arce ed hanno due figli,Ángel e Refugio Teresa. Dopo solo due anni, Maria rimane vedova e, ben presto, perde anche il primogenito.
Nel 1896, durante un corso di esercizi spirituali, sperimenta una trasformazione interiore profonda che la porta a centrare la sua vita nell’Eucaristia.
Così María del Refugio si indirizza all’apostolato, vissuto nella concretezza del servizio ai fratelli. Sente che il Signore la chiama ad impegnarsi per la salvezza dei bambini e dei giovani promuovendo i valori cristiani nelle nuove generazioni.
La figlia segue le sue orme consacrandosi a Dio nella stessa Congregazione, le Suore Mercedarie del Santissimo Sacramento, che María del Refugio Aguilar ha fondato al fine di educare i giovani all’amore per Gesù Eucaristia ed estendere il suo Regno. (continua)

6 - Venerabile DUPOUY BORDES (1873-1953)

Marie Josephine Charlotte nasce il 6 maggio 1873 a Saint Pierre d’Irube (Francia). Trascorre l’infanzia a San Sebastian, dove la famigliola si inserisce nella vita dell’alta società durante i mesi estivi. Al momento della Cresima il 19.6.1884, elegge S.Teresa di Gesù (d’Avila) a propria patrona, e aggiunge
il suo nome al proprio chiamandosi così Maria Teresa. A dodici anni sente la chiamata di Gesù a seguirlo nella vita religiosa. I genitori si oppongono, anzi la mamma si ammala e il padre colpevolizza di ciò la sua unica figliola. (continua)

7 - Venerabile ELISA MICELI (1904-1976)

Elisa nasce a Longobardi il 12.4.1904 e nel 1917 con la famiglia si trasferisce a Roma. Matura la decisione di consacrare la sua vita a Dio tra le Carmelitane, ma tornando in Calabria prende coscienza delle condizioni di sfruttamento e degrado materiale, sociale e spirituale nelle quali versano le popolazioni rurali.
Sente la chiamata ad annunciare il Vangelo ai più lontani, rimanendo carmelitana contemplativa nel cuore. L’8 dicembre 1934, nasce la Congregazione delle Suore Catechiste Rurali del Sacro Cuore, attraverso la quale partecipa il dono di Dio ad altre anime e rende più efficaci e solidi la vita di unione con Dio e l’apostolato catechistico
Dà asilo alle ragazze madri, all’epoca cacciate di casa e rinnegate dalla famiglia, istituisce Scuole materne e laboratori per ragazze, accoglie bambini orfani od esposti alla tubercolosi e alla miseria morale e materiale, rende consapevoli i poveri dei propri diritti e li sostiene nel loro esercizio. Accoglie quindi un male (continua)

(Fonte: www.postulazionecausesanti.it)

8 - Venerabile ISABELLA MENDEZ HERRERO (1924-1953)

Isabel nasce a Castellanos de Moriscos (Spagna) il 30.8.1924. “Isabel è una ragazza normale, bella e semplice”, dice Lopez Victoria. È inviata per gli studi nel Collegio Trinitario e poi presso le le Suore di San Giuseppe. Isabel sente la chiamata vocazionale di vivere per Dio
Consegue il diploma di scuola superiore, entra come postulante al noviziato delle Suore di San Giuseppe nel 1944 e sceglie il nome di Isabella di Maria Immacolata.
Ha appena compiuto vent’anni ed è piena di speranza e di vita. Vuole essere una missionaria. Dopo due mesi dalla Professione si sente male e viene scoperta di Los Montalvos.
Le testimonianze sono in questo senso:“Ha trascorso due anni e lasciato un ricordo prezioso tra gli infermieri e gli altri pazienti perché hanno sempre visto un sorriso sul suo volto, nonostante i suoi problemi e ha contribuito come poteva.”

Nel frattempo, i suoi polmoni stavano chiudendo sempre la sensazione di soffocamento e annegamento è aumentata nel corso del tempo. Così, (continua)

8.VIII.2015: PROMULGAZIONE DI NUOVI DECRETI


La mattina dell’8 agosto 2015, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza S.E. Rev.ma il Signor Card.Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Nel corso dell’Udienza il Sommo Pontefice ha autorizzato la Congregazione a promulgare il decreto riguardante il martirio del Servo di Dio Ya'qub Melki (al secolo: FLABY'AN��S MYKH'AYL).

1 - NUOVO BEATO: FLAVIANO MICHELE (GIACOMO) MELKI (1858-1915)

Il Servo di Dio Ya'qub Melki è stato beatificato il 29 agosto 2015 nel corso di una solenne cerimonia nel Patriarcale Convento di Nostra Signora della Liberazione, Charfet, Daroun, Harissa (Libano), presieduta dal Cardinale Angelo Amato.È un’autentica testimonianza di “ecumenismo del sangue” quella del vescovo Flavien Mikhaiel Melki, nato e cresciuto nella Chiesa sira-ortodossa e morto in comunione con la Chiesa siro-cattolica

Fu ucciso in odio alla fede nel 1915, durante il governo dei “Giovani turchi”. Il martire - che il cardinale
Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, beatifica in rappresentanza di Papa Francesco sabato 29 agosto, a Daroun-Harissa, in Libano — nacque nell’anno 1858 nel piccolo villaggio di Vilayet de Mardine, a nord-est della Grande Siria (attualmente in Turchia), chiamato Kalaat Mara, in seno a una famiglia profondamente cristiana appartenente alla Chiesa siro-ortodossa. All’età di dieci anni fu inviato dal padre a studiare presso la scuola del vicino monastero di Zaafarane, sede del Patriarcato siro-ortodosso.

A vent’anni fu ordinato diacono e gli venne affidato il ruolo di bibliotecario del monastero.
Fu proprio in quegli anni che, arricchendo sempre di più le sue conoscenze, in particolare con lo studio delle opere dei padri della Chiesa orientale, decise di aderire al cattolicesimo. Coraggiosamente lasciò il monastero e, dichiarata apertamente la sua fede, si recò in Libano, presso il patriarcato sirocattolico di Charfé, dove oggi si celebra la sua beatificazione.

Entrò nella fraternità di Sant’Efrem ed emise i voti religiosi.
Qui completò gli studi e fu ordinato sacerdote il 13 maggio del 1883, nella cattedrale di Aleppo. Subito il giovane presbitero si distinse per il suo profondo zelo, unito a una straordinaria umiltà e a una pronta obbedienza. Per queste qualità fu scelto ben presto per importanti incarichi, come quello di professore del seminario di Mardine e di missionario itinerante presso diversi villaggi giacobiti (siri-ortodossi) e armeni della diocesi di Diyarbakir (la Grande Siria), tutte località in cui nessun cristiano sarà risparmiato dalla persecuzione del 1915.

Si occupò dei bisogni spirituali e materiali dei cattolici residenti in quei luoghi, donando tutto se stesso e rivolgendosi soprattutto al prossimo più bisognoso.
Si distinse per l’attività apostolica condotta sempre nel silenzio e nella modestia.
Nel 1895 accettò la nomina di vicario episcopale, portando nel cuore la coraggiosa testimonianza di sua madre, uccisa in quei giorni per aver rifiutato di aderire all’islam.
Dopo che Pio x autorizzò la sua nomina a vescovo della regione di Djezireh- ebn-Omar, fu ordinato vescovo il 19 gennaio 1913, nella cattedrale di Saint George di Beirut.

È impressionante la fecondità della sua attività sacerdotale ed episcopale. Viveva in estrema povertà e arrivò anche a vendere i suoi paramenti liturgici per aiutare i poveri di qualsiasi fede e combattere contro la miseria.
Nonostante i pochi mezzi posseduti, si impegnò tenacemente nella riparazione e nella costruzione di molteplici chiese, nell’edificazione di scuole per bambini e giovani, nella formazione dei sacerdoti.

Donò tutto se stesso realizzando in concreto la testimonianza del buon pastore che si preoccupa del bene del suo gregge, in particolare dei più bisognosi, e lotta con tutte le forze contro l’oppressione dei più deboli. Durante il primo conflitto mondiale, si oppose con forza al governo dei «Giovani turchi», i quali avevano intrapreso una terribile ed atroce persecuzione contro il popolo siro-armeno, una persecuzione che si riversò su tutti i cristiani residenti nei territori di quella zona.

Ne fu vittima, insieme ai suoi fedeli, anche il nuovo beato, il quale rifiutò la proposta di aver salva la vita fattagli da un amico musulmano e, senza farsi sopraffare dagli eventi, rimase accanto al suo popolo, incoraggiando tutti a rimanere fermi e saldi nella propria fede.
Nell’estate del 1915 fu arrestato e condotto nella prigione di Djezireh-ibn-Omar.
Continuò a celebrare l’Eucaristia e il sacramento della confessione, arrivando a impartire anche la benedizione papale con annessa indulgenza plenaria, in quanto autorizzato dalla Santa Sede a fare ciò per tre volte l’anno.
Come la maggior parte dei prigionieri, fu sottoposto a un interrogatorio in cui gli venne proposto di convertirsi e avere salva la vita. Prima rimase in silenzio, poi, per dimostrare senza equivoco la sua appartenenza a Cristo, manifestò l’opposizione a tale richiesta. Il 29 agosto 1915, legato mani e piedi, fu brutalmente e ferocemente picchiato, quindi fu ucciso a colpi di fu
Il suo corpo martoriato (continua)

Fonte: Osservatore Romano)

 

1.X.2015: PROMULGAZIONE DI NUOVI DECRETI


Il 30 settembre 2015, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza S.E. Rev.ma il Signor Card.Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Nel corso dell’Udienza il Sommo Pontefice ha autorizzato la Congregazione a promulgare i seguenti Decreti riguardanti:

A - CINQUE NUOVI BEATI


È stato promulgato il decreto del martirio dei Servi di Dio Valentino Palencia Marquina, Sacerdote diocesano, e 4 Compagni, uccisi in odio alla Fede il 15 gennaio 1937 nei pressi di Suances (Spagna). Rimaniamo in attesa di conoscere la data della cerimonia di beatificazione.

VALENTINO PALENCIA MARQUINA (1871-1937) E 4 COMPAGNI

Palencia Valentin Marquina nasce a Burgos (Spagna) il 26.7.1871. Vive la prima formazione cristiana nella casa paterna in Huerto del Rey, in Flora.
Risponde con entusiasmo alla chiamata vocazionale ed entra in seminario per dedicarsi al Signore ed al prossimo. E fin dal periodo in cui è seminarista, la sua attenzione si rivolge ai bambini poveri e abbandonati.
Nel 1898 fonda il "Patronato de San José” per la formazione e l'educazione di giovani poveri con metodi all’avanguardia per formare cittadini onesti orientati ad amare Dio. Crea un laboratorio artigianale per la formazione dei giovani.
Ha 110 ragazzi, 40 interni e 60 o 70 esterni. Il suo sogno è quello di creare una scuola professionale, ma si deve accontentare di un piccolo laboratorio. Don Palencia educando con metodi moderni, utilizza una pedagogia attiva. Insegna disegno per la destrezza manuale, musica per l'affinamento dello spirito, molto teatro per educare all’espressione.

Forma un coro e una band musicale che si esibisce in concerti e cortei. La sua perseveranza e la costanza del lavoro forniscono prestigio alla scuola. Egli è anche un precursore delle colonie estive per i bambini che sono senza casa. Per il suo lavoro umanitario il governo gli concede nel 1925 un riconoscimento, la Croce della Carità.

Don Valentín è cappellano della cappella del Santo ‘Ecce Homo’ e della Cattedrale di San Enrique;è fratello spirituale della Confraternita di S.Lucia e del Circolo S.Giuseppe.
Istituisce, presso la Fondazione, la Confraternita della ‘Sagrada Familia’. Il 18.7.1936 segna l’inizio della guerra civile spagnola. Trai i vari divieti c’è quello di celebrare (continua)


l B - SETTE NUOVI VENERABILI


1 - Venerabile GIOVANNI FOLCI (1890-1963)


Giovanni nasce il 24.2.1890 a Cagno (Italia). Dopo gli studi in seminario viene ordinato sacerdote nella diocesi di Como.
Inizialmente parroco della frazione di Valle di Colorina, diviene cappellano militare durante la prima guerra mondiale, vivendo insieme ai soldati la disfatta di Caporetto, a seguito della quale viene deportato in Germania. Solo nel 1919 può rimpatriare e tornare in parrocchia.

Per onorare le sofferenze dei soldati e dei prigionieri, fa erigere il Santuario di Gesù Divin Prigioniero.
Accanto al santuario vengono ad abitare, il 29 novembre 1926, le prime quattro giovani che costituiscono il nucleo delle suore Ancelle di Gesù Crocifisso, per dare luogo al preseminario che il sacerdote ha a lungo sognato. Nel 1921, invece, arriva il primo sacerdote collaboratore, iniziatore dei futuri Sacerdoti di Gesù Crocifisso. (continua)


2 - Venerabile FRANCESCO BLACHNICKI (1921-1987)

Francesco nasce a Rybnik (Polonia) il 24 marzo 1921. Giovane intelligente e volenteroso dopo i primi studi a Orzesze e il ginnasio Blachnickich continua con la laurea. Desidera lavorare nella diplomazia.
Catturato nel settembre 1939, riesce a fuggire e il 27.4.1940 è catturato dalla Gestapo e deportato ad Auschwitz. Il 30.3.1942 è condannato a morte e poi graziato con la commutazione della pena in dieci anni di lavori forzati.
Nel 1945 viene liberato dai militari statunitensi
.A 24 anni entra a Cracovia in Seminario e il 25.6.1950 è ordinato sacerdote. È vicario in diverse parrocchie e dal 1954 partecipa al lavoro della Curia di Katowice, rientro dei vescovi, giornali pastorali, redazione del settimanale diocesano"Domenica Visitor"
Nel marzo 1961 Blachnicki viene arrestato con l'accusa di emissione stampe illegali e "diffusione di notizie false circa la presunta persecuzione della Chiesa in Polonia" ed è condannato a 13 mesi di reclusione con sospensione per 3 anni. (continua)


3 - Venerabile GIUSEPPE RIVERA RAMIREZ (1925-1991)

Giuseppe nasce a Toledo (Spagna) il 17 dicembre 1925, ed è il più piccolo dei quattro figli della sua famiglia.
Mosso da vocazione sacerdotale nel 1943 entra nel Seminario della Universidad Pontificia Comillas, poi passa in quello di Salamanca dal 1948 al 1953.
Viene ordinato sacerdote nell’Arcidiocesi di Toledo, il 4 aprile 1953. Curato della Parrocchia di San Thomas dal 1953 al 1955 diviene tesoriere di Totanes, a Toledo, dal 1955 al 1956.
Per le sue capacità è chiamato (continua)



4 - Venerabile EMANUELE MARTIN DEL CAMPO (1917-1996)

Giovanni Emanuele nasce a Lagos Giovanni Emanuele nasce a Lagos de Moreno, Jalisco, il 14.XII.1917. Nei primi anni trenta studia nel seminario di Veracruz.
Dopo l’ordinazione sacerdotaleè responsabile di diverse parrocchie Xalapa, Coatepec e la regione della capitale.
La maggior parte della sua vita Padre Juan la trascorre nello stato di Veracruz in anni di persecuzione religiosa, come seminarista, come parroco, come docente, come confessore e cappellano e come direttore spirituale in un tempo in cui le leggi messicane proibivano l’esercizio di attività pubbliche per la Chiesa.
E come esorcista, appunto, un “rito antico di sanazione dal demonio” che Martín del Campo pratica dal 1987 fino al 1995, cioè un anno prima della morte. Sono anni non facili per la Chiesa Messicana, che viene visitata due volte da Giovanni Paolo II, nel 1979 durante la presidenza di Lopez Portillo – in quell’occasione celebra la Santa Messa sul lungomare di Veracruz– e nel 1992 mentre governa Salinas de Gotari. (continua)

5 - Venerabile ANTONIO FILOMENO MARIA LOSITO (1838-1917)

Antonio Filomeno Maria nasce a Canosa di Puglia il 16.XII.1838. Vive la sua fanciullezza in una famiglia molto pia che lo educa ai sani princìpi cristiani.
Nel novembre 1855 entra nel noviziato dei Redentoristi a Ciorani (SA), dove l’anno successivo emette i voti di povertà, castità ed obbedienza.
È inviato per gli studi teologici a Materdomini (AV) e qui è ordinato sacerdote il 5.4.1862.
Dal 1867 per la soppressione governativa di tutti gli Istituti Religiosi torna a Canosa (BA) e svolge il suo lavoro di apostolo nella diocesi pugliese fino al 1987 quando rientra nella ricostituita Congregazione del Redentore che lo destina a Pagani (SA) per la direzione spirituale degli studenti che si preparano al sacerdozio.
Qui nel 1907 ha la carica di rettore, mentre nel 2009 è eletto Superiore Provinciale dei redentoristi napoletani. Padre Losito, dopo il 1890, pur colpito da paralisi agitante, vive il suo motto che è da sempre:“amare e patire”.
La sofferenza e l’amore per le anime, lo spingono a dedicarsi alla direzione spirituale (continua)


6 - Venerabile MARIA BENEDETTA GIUSEPPA FREY (1836-1913)

Ersilia Penelope nasce a Roma il 6.3.1836. Sin da piccola dimostra un’intelligenza non comune e un carattere vivace, aperto e volitivo. Per sette anni frequenta la scuola delle Maestre Pie all’Arco dei Ginnasi.
È durante questo periodo che, per l’intervento prodigioso di S. Pellegrino Laziosi, guarisce da una fistola alla gamba. La sua educazione continua presso le monache Domenicane alla Salita del Grillo sino all’età di 18 anni.
Sviluppatosi in lei il germe della vocazione claustrale entra nel monastero della Visitazione delle monache cistercensi in Viterbo.
Il 2.7.1857 prende l’abito monastico con il nome di Maria Benedetta Giuseppina e l’anno successivo emette i voti solenni alla presenza del Vescovo di Viterbo.
Le viene poi assegnato il compito di organista e di insegnante di musica alle educande. Verso la fine del 1861 è colpita alla gamba sinistra da paralisi, che ben presto si estese al braccio sinistro ed alla spina dorsale e rimane immobilizzata a letto.
Non può poggiare il capo sui guanciali a causa di acuti dolori, né può tenerlo eretto, perché gli ricade inerte sul petto con pericolo di soffocamento, perciò le si deve sostenere la fronte con cordicelle e bende. In questa posizione rimane, giorno e notte, per 52 anni.
Ricorrendo alla preghiera e con l’aiuto di illuminati padri spirituali raggiunge lo stato di completa uniformità alla volontà di Dio e di perfetta tranquillità di spirito, per cui non si lamenta mai dei suoi mali.
Dio concede a suor Benedetta doni del tutto singolari quali il dono delle guarigioni, delle conversioni, del discernimento, del consiglio e delle previsioni.
Con il permesso dell’Autorità ecclesiastica, la sua squallida cameretta diviene meta di continui pellegrinaggi di persone d’ogni ceto. Sentendo vicina la fine, .(continua) (Fonte: win.ocist.org)

7 - Venerabile ANNA CHRZANOWSKA (1902-1973)

Hanna nasce a Varsavia (Polonia) il 7.X.1902. È figlia di Ignacy Chrzanowski, professore presso l'Università Jagellonica e di Wanda Szlenkier. Viene da una famiglia nota per le sue attività benefiche. Finito il liceo presso le Orsoline di Cracovia, si laurea nel 1922. Studia poi nella School of Nursing di Varsavia. Qui riceve una borsa di studio annuale con cui va in Francia.
Dal 1926 al 1929 Hanna lavora come istruttrice nella Scuola Universitaria per Infermieri e igienisti a Cracovia . Negli anni 1929-1939 dirige il mensile "Nurse Polonia" e altre pubblicazioni nel campo dell'assistenza infermieristica.

Nello stesso tempo, pur attraverso la grande attività, è per tutti una donna di una particolare spiritualità. Dopo l’inizio della Seconda Guerra Mondiale, nel 1939, si trasferisce a Cracovia e solo al termine del conflitto mondiale viene aperta presso l’Università la Scuola di nursing-maternità, dove Annaè chiamata a dirigere.
Ella presta molta attenzione alla formazione di base dei propri studenti affinchè siano veramente (continua)

 

 

Il Patrono della città di Marino (Rm)

SAN BARNABA APOSTOLO, PATRONO DI MARINO (RM)

di Agostino CERINI

 

11 giugno: San Barnaba . Egli nasce a Cipro e si chiama Giuseppe, ma gli Apostoli lo chiamano Barnaba, che vuol dire il Profeta, l’Esortatore, il figlio di Consolazione. Fonti antiche ci riferiscono che Barnaba, chiamato Apostolo dagli stessi Atti, pur non appartenendo ai 12, sarebbe stato uno dei 72 Discepoli di cui parla il Vangelo.

Vive con gli Apostoli ed è elogiato da San Luca nel libro degli Atti.
Nella fervente comunità cristiana del dopo-Pentecoste Barnabaè certamente figura di spicco, molto amico del neoconvertito Saulo che preferisce farsi chiamare Paolo ed insieme seminano la parola di Dio sia ad Antiochia, ottenendone un’eccezionale numero di conversioni, sia a Cipro ove si unisce loro il cugino di Barnaba, Giovanni Marco, futuro Evangelista.
Barnaba non prosegue con Paolo il cammino evangelizzatore e preferisce fermarsi a Cipro dove opera conversioni e miracoli, tanti da suscitare l’invidia dei Giudei che verso l’anno 70 eliminano lo scomodo predicatore massacrandolo con una gragnuola di pietre e finendolo con il fuoco.

L’elezione del Santo a Patrono di Marino (Roma) risale in seguito a una calamità naturale che colpisce le campagne marinesi. In origine, la santa patrona di Marino era santa Lucia, la cui festa si celebra tuttora il 13 dicembre di ogni anno. È importante ricordare che, quando Marcantonio II Colonna, Ammiraglio pontificio, a seguito della celebre vittoria del 7 ottobre 1571 riportata contro la flotta dei Turchi nelle acque di Lepanto, proprio nel successivo 13 dicembre, festa di Santa Lucia, fa il suo ingresso nella sua Marino, salutato da eroe e osannato dalla popolazione.

L'11 giugno 1615 una violenta grandinata devasta i raccolti dei marinesi.
L'anno seguente un'altra grandinata, lo stesso giorno, cadde sulle campagne marinesi. Infine nel 1617 una terza grandinata sconquassa ancora, sempre nella giornata dell'11 giugno, i campi e le vigne locali. Per porre fine a questo flagello, viene convocata, il 2 febbraio 1618, una assemblea popolare plenaria che vota di scrivere una lettera al cardinal Francesco Sforza di Santa Fiora cardinale vescovo di Albano chiedendo di poter venerare san Barnaba, la cui festa ricorre proprio di 11 giugno, come santo patrono.(continua)

 

 

Mostre di Santini

Campomarino (CB), 18-19 luglio 2015
Mostra di SANTINI “Mostra di immaginette sacre”

 

Dopo il successo e gli ampi consensi riscossi nelle passate edizioni, è tornata a Campomarino, nel terzo week-end di luglio, la “Mostra del Santino ed Immaginette Sacre”, giunta alla IV edizione. La sede della Coldiretti, sita in Corso Skanderbeg 13, ha ospitato il 18 e il 19 luglio, dalle ore 19.30 alle
22.30, ingresso gratuito, l’interessante esposizione composta da circa 400 santini tutti originali,

I santini in esposizione appartengono alla collezione privata del socio Emilio Antonio Beltotto, organizzatore e curatore dell’evento (ora la sua collezione è di circa 7500 pezzi) e della figlioletta Francesca che, grazie alla sua passione, è arrivata a 250 pezzi. Il tema di quest’anno è stato dedicato ai tre importanti avvenimenti celebrativi del 2015 rilanciati anche con la Tessera annuale dall’AICIS: il V cent.rio della nascita di Santa Teresa D’Avila, il V cent.rio della nascita di San Filippo Neri e il Bicentenario della nascita di S.Giovanni Bosco.

Oltre ai santini, i pannelli sono stati corredati da notizie biografiche, citazioni e pensieri dei tre Santi. Anche quest’anno, l’esposizione, patrocinata dall’Aicis, è stata inserita nel cartellone delle manifestazioni “Aestiva” 2015, organizzate dall’amministrazione comunale, consultabile sul portale www.turismocampomarino.it.
Pubblicazioni e materiali vari a carattere religioso sono stati a disposizione dei visitatori, curiosi e appassionati collezionisti. «Siamo certi che la mostra 2015 raggiungerà un buon successo di pubblico” ha scritto in una nota inviata all’organizzatore il vice presidente dell’Aicis, Renzo Manfè - “e formuliamo voti affinché l’iniziativa, contribuisca alla crescita culturale e soprattutto religiosa di quanti affluiranno per visitare questa mostra di immaginette devozionali”.
L’organizzatore e curatore della rassegna Emilio Antonio Beltotto rivolge, con l’occasione, un sentito ringraziamento al presidente della Coldiretti di Campomarino, Ermenegildo Vizzarri per la sua preziosa disponibilità e collaborazione.

 

FORNI DI SOPRA (UD), Luglio-Agosto 2015
Mostra di SANTINI “GLI ANGELI”


Con l’inizio del mese di luglio a Forni di Sopra è stata inaugurata una Mostra di immaginette sacre ed oggetti di culto/devozione avente come tematica “Gli Angeli”.
Ma chi sono gli Angeli? Al nr.329 del Catechismo della Chiesa Cattolica leggiamo: “S.Agostino dice a loro riguardo:« “Angelus” officii nomen est, [...] non naturae. Quaeris nomen huius naturae, spiritus est; quaeris officium, angelus est: ex eo quod est, spiritus est, ex eo quod agit, angelus – La parola “angelo” designa l’ufficio, non la natura.
Se si chiede il nome di questa natura, si risponde che è spirito; se si chiede l’ufficio, si risponde che è angelo:è spirito per quello che è, mentre per quello che compie è angelo ». In tutto il loro essere, gli angeli sono servitori e messaggeri di Dio. Per il fatto che « vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli » (Mt.18,10), essi sono « potenti esecutori dei suoi comandi, pronti alla voce della sua parola » (Sal.103,20).

L’Esposizione è stata allestita dal socio Agostino Busato presso la Chiesa di San Floriano, edificio del Cinquecento sito nel Comune di Forni di Sopra (UD) dove è possibile ammirare opere quali il trittico di altare di Andrea Bortolotto detto “il Bellunello” e affreschi di Gianfrancesco da Tolmezzo.

La mostra iconografica è rimasta aperta al pubblico per tutto il mese di Luglio e di Agosto 2015.

 

CISTERNA DI LATINA (LT), 13-24 agosto 2015
Mostra di Santini “NEL 290° ANN.RIO SAN ROCCO PATRONO DI CISTERNA”


Lo scorso 13 agosto a Cisterna di Latina è stata inaugurata una mostra di immaginette devozionali sul tema: ”Nel 290° anniversario di San Rocco Patrono di Cisterna

L’esposizione aveva il Patrocinio della locale Parrocchia “Santa Maria Assunta in Cielo”, della Confraternita di San Rocco di Cisterna e dell’A.I.C.I.S. di Roma. La mostra, organizzata dal socio Maurizio Prosperi con immaginette della propria collezione, è stata allestita nella Chiesa Parrocchiale“Santa Maria Assunta” - Piazza 19 marzo 2015 - Cisterna di Latina dal 13 al 24 agosto 2015.

 

NAPOLI, 13-18 settembre 2015
Mostra di immaginette sacre “SAN GENNARO”


Il 13 settembre u.s. nell’ambito delle iniziative per la festa di San Gennaro, santo patrono e protettore della città di Napoli, che si celebra ogni anno il 19 settembre, è stata inaugurata a Napoli in Via Duomo una mostra di santini sul tema appunto “San Gennaro”.

S.Gennaro, d’altronde, rappresenta una delle figure più importanti del panorama partenopeo e si può affermare senza dubbio che il Santo è noto e venerato in tutto il globo.

L’esposizione, aperta al pubblico fino al 18 settembre, è stata organizzata da Giovanni Lembo. Giuseppe Melone di Cava de’ Tirreni ha partecipato con immaginette della propria collezione.

 

ALESSANDRIA, 27 settembre-21 ottobre 2015
Mostra di imaginette Sacre “ARCANGELI -
I Santi Michele, Gabriele e Raffaele nei santini”


Il 27 settembre scorso nella Chiesa parrocchiale di S.Michele Arcangelo ad Alessandria è stata inaugurata una interessante mostra dal titolo “ARCANGELI - I Santi Michele, Gabriele e Raffaele nei santini”, organizzata nell’ambito della festa patronale di San Michele.

L’esposizione riguarda, una ricca campionatura di santini (esposti circa 600 pezzi, selezionati fra oltre 4000), relativi all’iconografia degli Arcangeli, prodotti in Italia e all’estero dalla seconda metà dell’Ottocento ai giorni nostri, provenienti dalle collezioni di Marcello Vendemmiati e Roberto De Santis.
Inoltre sono presenti con proprie immaginette le Signore Margherita Alessio, Alessandra Barcaglia, Lorella Bocchio, Silvana Pestarino, Silvia Perosino e Carmen Ugo.

Tra le immagini sacre, ordinate con amore e professionalità da Alessandra Barcaglia, rare siderografie con pizzo italiane, spagnole e francesi della fine dell’800; pregiate cromolitografie di inizio Novecento; santini di Mont San Michel, della Sacra di San Michele in Val di Susa e del celebre Santuario del Gargano; santini spagnoli e francesi ed inoltre una ricca campionatura relativa alle Chiese e ai Santuari italiani dove si venera San Michele

La mostra, che ha il patrocinio della Diocesi di Alessandria e dell’AICIS, e chiuderà i battenti il prossimo 21 ottobre, ha ricevuto i complimenti e la benedizione di Mons. Guido Gallese, Vescovo di Alessandria; grande è stato anche il successo con presenze di amatori del settore e di semplici curiosi ed è richiesta da numerose Parrocchie.

L’esposizione è stata possibile grazie alla disponibilità e competente collaborazione del Parroco della Chiesa di San Michele Arcangelo, Mons. Ivo Piccinini a cui gli organizzatori rivolgono un doveroso e sentito ringraziamento.

(Marcello Vendemmiati)

 

RE (VB), 11 agosto-15 ottobre 2015
Mostra di immaginette devozionali “FIORI, FLORA E FAUNA”


Nell’ambito della commemorazione del terzo anno dalla scomparsa di Padre Gianfranco Valsesia, i parrocchiani di Olgia hanno presentato nella Cripta del Santuario di Re (VB) una mostra di immaginette sacre dal titolo “Fiori, Flora e Fauna” provenienti da collezioni private.

L’esposizione è stata inaugurata lo scorso 11 agosto. Il nostro socio Pierluigi Patritti di Olgia di Re, principale espositore di questa mostra, ha messo i propri pezzi scegliendo il materiale più interessante della propria collezione.
Presso il Santuario della “Madonna del Sangue” nella Val Vigezzo, pertanto, sono esposti 36 pannelli contenenti piccole opere d’arte che vanno dal 1500 agli inizi del 1900 (xilografie, canivet, conventuali, ecc. ecc.). Chi ha avuto occasione di visitare la manifestazione ha parlato di interessante e magnifica esposizione.
La chiusura è prevista per il 15 ottobre 2015.

 

IMOLA (BO), 5-13 settembre 2015
Mostra di SANTINI “SEGNI E IMMAGINI DELLA DEVOZIONE POPOLARE”


Sabato 5 settembre alle ore 17.00 nella Chiesa del Morelli a Imola è stata inaugurata la mostra dei santini a cura di Marco Violi nella raccolta di Mauro Manara: “Segni e immagini della devozione popolare”.
L’esposizione, che è rimasta aperta al pubblico fino alla sera di domenica 13 settembre, ha osservato il seguente orario: feriali: 18-20, festivo 10-20.00.

 

ROMA, 26-27 settembre 2015
Mostra di Immaginette “SANTINI DI GUERRA”


Nell’ambito del Convegno filatelico, numismatico, di cartofilia e collezionismo di “Roma Colleziona” che si è tenuto sabato 26 e domenica 27 settembre presso il Complesso Scolastico “Seraphicum”, Via del Serafico 3 - Roma (zona EUR),
l’A.I.C.I.S. è stata presente con una piccola e significativa esposizione di immagini devozionali sul tema “Santini di guerra“
L’esposizione ha voluto sottolineare ai visitatori del Convegno le celebrazioni del 1° cent.rio (1915-2015) della Prima Guerra Mondiale. L’Italia che è entrata in guerra il 24 maggio 1915 era allora un Paese povero e impreparato, si è trovato presto in trincea per difendere il proprio territorio.
La Prima Guerra Mondiale è il più grande conflitto mai visto, che ha coinvolto quasi tutti i continenti, gran parte delle Nazioni e dei loro abitanti, cambiandone per sempre il destino.

 

CELENTINO (TN), 4-28 luglio 2015
Mostra di Santini “SANTI TITOLARI E SANTI PROTETTORI” in Val di Peio”


Il socio Luciano Busatto ha presentato a Celentino (TN) nella Casa dell’Ecomuseo della Val di Peio una raccolta di immaginette sacre antiche e moderne.
L’esposizione, inaugurata il 4 luglio scorso, sul tema: “Santi Titolari e Protettori - Santi venerati nella Valletta” è rimasta aperta fino al 28 luglio 2015.

 

COGOLO (TN), 1-30 agosto 2015 - Mostra di Santini “SANTI TITOLARI
E SANTI PROTETTORI”


Il socio Luciano Busatto ha presentato a Cogolo (TN) nelle Ex Scuolre Elementari una raccolta di immaginette sacre antiche e moderne. L’esposizione, inaugurata il 1 agosto scorso, è rimasta aperta ai visitatori tutti i giorni con orario: 10/12 e 16/18, sul tema: “Santi Titolari e Protettori - Santi venerati nella Valletta” fino al 30.8.2015

 

TARQUINIA (VT), 27 settembre-11 ottobre 2015
Mostra di SANTINI “SAN FRANCESCO D’ASSISI - PATRONO D’ITALIA”


Il 27 settembre nella città etrusca di Tarquinia il Circolo Filatelico Numismatico Tarquiniense, con il Patrocinio dell’A.I.C.I.S., ha inaugurato un’esposizione di immaginette sacre sul tema: “San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia”.
Sia l’allestimento che le immaginette sacre che sono in esposizione sono del socio Edmondo Barcaroli.
La mostra è all’interno della monumentale Chiesa di San Francesco di Assisi di Tarquinia
(VT) in occasione delle celebrazioni dedicate al Santo Patrono d’Italia.

 

IMOLA (BO), 7-28 novembre 2015
Mostra di SANTINI “LA RISURREZIONE ED ALTRI EPISODI DELLA VITA DI CRISTO
NELLA RACCOLTA DI FILIPPO BRICCOLI - Manufatti monastici dal XVII al XX secolo”


Il 7 novembre p.v. alle ore 16.00 sarà inaugurata a Imola la mostra “La risurrezione e altri episodi della vita di Cristo nella raccolta di Filippo Briccoli - Manufatti monastici dal XVII al XX secolo”. L’esposizione, curata dal socio Filippo Briccoli di Ravenna, verrà ospitata nel Museo diocesano, che per la prima volta aprirà i battenti per accogliere il materiale iconografico che caratterizza le nostre raccolte di immaginette sacre. Il materiale iconografico esposto, costituito da manufatti, sarà di 146 pezzi, selezionati tra le seguenti tematiche e tipologi
– Gesù Bambino vestito.
– Teche con Gesù Bambino in cera.
– Ricordi di Cresime e prime Comunion
– Canivet.
– Agnus Dei.
– Reliquiari.
– Papirografie.
– Varietà di forme e di funzioni negli oggetti devozionali.

Gli orari saranno i seguenti: martedì, mercoledì e giovedì: 9-12; martedì e giovedì: 14-17; sabato e domenica: 1.30-18.30.
Info e prenotazioni visite guidate: per gruppi/scolaresche/aperture fuori orario: tel.0542-34672. Per informazioni: museo@imola.chiesacattolica.
it - www.imola.chiesacattolica.it

 

ROMA, 3-10 ottobre 2015 - Mostra di Immaginette “SAN FRANCESCO E I SANTI FRANCESCANI”


Sabato 3 ottobre nella Cripta della Basilica di S. Antonio al Laterano (Roma, via Merulana 124), nell’ambito di una Esposizione su San Francesco organizzata dall’Associazione Culturale Antoniana “Il Patriarchio”, il socio Augusto Mastrantoni presenterà, anche a nome dell’A.I.C.I.S., una mostra di immaginette sacre dal titolo: “San Francesco e i santi francescani“ .

Attraverso le immaginette devozionali della collezione personale di Mastrantoni si potrà scorrere la vita del Poverello di Assisi.
In occasione delle celebrazioni annuali della festa del grande Patrono d’Italia (4 ottobre) la mostra, che si protrarrà fino a sabato 10 ottobre, è una sottolineatura importante dell’opera del grande Santo, una preziosa occasione per ammirare tanti bei santini, meditare sulla vita e sul messaggio che San Francesco ci ha lasciato e che ancora oggi è vivissimo.

 

FOLLINA (TV), 5-8 dicembre 2015
Mostra di “SANTINI RICORDO DELLA COMUNIONE PASQUALE DAL 1785 AL 1966”

“Il 5,6,7,8 dicembre 2015 nuovo appuntamento con Colori d’Inverno, Mercatino di Natale a Follina. Come ormai d’abitudine in concomitanza con la manifestazione presento la mia esposizione annuale di immaginette sacre che quest’anno avrà per argomento


“Santini ricordo della Comunione Pasquale, dal 1785 al 1966 “.

Da qualche anno le mie mostre, allestite in un nuovo elegante locale a due passi dalla trecentesca Abbazia, sono sempre visitabili anche dopo le date della manifestazione telefonando al 3381467630. Per chi non fosse mai stato a Follina assicuro che….ne vale la pena, non tanto per la mia modesta, ma non tanto, esposizione, quanto per la sua splendida Abbazia Cistercense e per la sua posizione tra le splendide colline del prosecco! Presento la locandina ed uno dei 12 quadri espositivi. Vi attendo!”

(Mario Tasca)

 

ROMA, 8 dicembre 2015-10 gennaio 2016 - Mostra di santini
“UN ANNO UNICO A BUON DIRITTO CHIAMATO SANTO”


L’8 dicembre a Roma, in via Merulana 124, nella Cripta della Basilica di Sant’Antonio al Laterano (piano stradale), verrà inaugurata l’annuale Mostra dei Presepi organizzata dall’Associazione Culturale Antoniana “IL PATRIARCHIO”. Ci sarà anche un settore del nostro socio M° Augusto Mastrantoni di Roma dedicato all’avvenimento del momento “Il Giubileo della Misericordia” e cioe lo sviluppo del tema: “Un anno unico a buon diritto chiamato Santo - Santini, foto, cartoline dei Giubilei
in Mostra (da Pio IX a Giovanni Paolo II)”.
L’orario delle visite: giorni feriali: 16,00 - 19,00;
domeniche e giorni festivi: 9,30-12,30.

 

 

13 Dicembre: Santa Lucia

Ricostruito al computer il probabile volto di Santa Lucia

di Tanino GOLINO

La massima aspirazione di ogni devoto di Santa Lucia è sicuramente quella di imitarne le virtù e l’eroismo e di essere testimone di Cristo come lo fu Lei, soprattutto oggi, in questo mondo così secolarizzato, che nulla ha da invidiare a quello pagano del periodo in cui visse Lucia.

Ma, quando si vuol bene a una persona, di lei si vuole conoscere tutto: sentimenti, personalità, vita; di questo gli Atti ne parlano, anche se indirettamente, soprattutto quando leggiamo le fiere risposte date da Lucia al giudice prima del suo cruento martirio; purtroppo, nulla esse ci dicono circa i lineamenti fisici della Santa.

Molti artisti si sono cimentati nei vari secoli nel darLe un volto, spesso contraddicendosi iconograficamente.Il simulacro stesso, tanto venerato a Siracusa, la raffigura mettendo in risalto le sue più grandi doti morali: fierezza e candore.

Oggi viviamo in un’epoca in cui il computer domina la nostra vita: perché non usarlo per colmare la lacuna di cui ho già detto e anche per soddisfare la curiosità dei fedeli che da sempre desiderano conoscere il “volto di Santa Lucia”?
L’idea mi è balenata nella mente quando - a Padova - ho avuto modo di vedere il vero volto di Sant?Antonio, ricostruito attraverso la misurazione del cranio, e la sua attenta osservazione, effettuata durante la ricognizione del 1981.

Mi sono documentato quindi sulle ricognizioni fatte sul corpo di Santa Lucia, custodito a Venezia, concentrando l’attenzione sulle ultime tre, perché considerate scientificamente le più esatte.
Nella prima risalente al 1860, all’esame attento delle spoglie, il corpo fu trovato in stato di mummificazione naturale e ben conservato, la testa senza asportazioni notevoli, ad eccezione di “parte della cute coprente la mascella inferiore”.
Nella seconda ricognizione, fatta nel 1904, il Patriarca Aristide Cavallaro, autorizzò l’apertura dell’urna e fu constatato che i resti erano conservati “in uno stato veramente meraviglioso, con ciocche di capelli color castano; le occhiaie mostravano una membrana nera formata dagli occhi e dalle palpebre mummificate”.

La terza ricognizione fu eseguita il 17 dicembre 1981 dopo il ritrovamento delle spoglie, dal prof. Carlo Martelli, Primario anatomo-patologo dell’Ospedale al mare di Venezia e dal dott. Roberto Brugiolo, suo assistente. L’altezza del corpo risultava di mt.1,43, le proporzioni normali, l’età apparente è quella di un soggetto adulto, ventenne; “la cute mummificata, conserva parte distrutto” [Da “S.Lucia a Venezia” di G. Musolino - Pagg.137,138, 139 - Stamperia di Venezia 1987].

A tal proposito ricordo ai lettori che il corpo di Santa Luciaè conservato da oltre 1700 anni! (Voglio precisare che in questo articolo cito solo i verbali di ricognizione che riguardano il volto della Santa, purtroppo non più visibile perché coperto nel 1955 da una maschera d’argento per volontà dell’allora Patrirca di Venezia card.Angelo Roncalli, futuro Pontefice Giovanni XXIII). (continua)

 

 

Santini Merlettati
San Sabino e la Madonna della Fonte nel santino merlettato
di Orazio LOVINO

 


Il santino merlettato è un oggetto di devozione da tenere come ricordo, un aiuto spirituale e un ausilio
nelle nostre preghiere. Inizialmente i santini merlettati venivano realizzati a mano con il metodo "canivet", e dallla metà dell’Ottocento sono prodotti meccanicamente con punzoni (soprattutto dalle case editrici francesi), rendendoli ancora attualmente un prezioso oggetto di ricerca da parte di devoti, amatori e antiquari

Oggi la produzione artistica dei "santini" è stata sostituita da una fabbricazione dozzinale, con scelta di carte sempre più scadenti e stampe economiche: il risultato è quello di paragonare questi preziosi oggetti di devozione a un volantino o una figurina.

Per tale motivo, volendo riprodurre qui a Canosa nuovi Santini merlettati, ad esempio di San Sabino e della Madonna della Fonte, essi sono stati realizzati con del cartoncino, con dimensioni cm.11 x 7 e una grammatura di 1,500 gr.
Per San Sabino è stata scelta una prima foto che ricorda i 30 anni (1985-2015) dalla realizzazione della Statua Argentea da parte dell’Artista Antonio Lomuscio, invece la pregevole Icona Bizantina del secolo XIII, venerata nella Cappella della ConCattedrale di San Sabino, raffigura la Madonna della Fonte.
In occasione di un viaggio a Torino, continua)

N.B.: Per ulteriori informazioni i soci AICIS possono contattarmi.

 

 

NOTIZIE DAL MONDO

Il Cairo, 8 agosto 2015


Aperta la causa di beatificazione e canonizzazione per “l’apostolo dell’Alto Egitto”.


Così Gregorio III, Patriarca di Antiochia e di tutto l’Oriente, ha definito Boutos Cassab nella cerimonia di apertura della causa. Boutos Cassab, potrebbe essere presto Beato.
Sua Beatitudine Gregorio III ha ufficializzato questa apertura della causa di beatificazione durante una solenne cerimonia l’8 agosto al Cairo, nella cattedrale della Resurrezione.
La cerimonia si è svolta nel 102° anniversario della sua nascita, avvenuta l’8 agosto del 1913.
Di Cassab - come riferisce l’agenzia AsiaNews - il Patriarca ha sottolineato il suo impegno caritativo nella società di San Vincenzo de’ Paoli, come pure il suo essere a guida di diverse associazioni cattoliche per la gioventù. Il suo lavoro apostolico nella zona di Alessandria gli hanno meritato il soprannome di “apostolo dell’Alto Egitto e del Delta”.
Cassab, che era sposato e padre di tre figli, è morto il 23 marzo 1986 a Beni Suef.
Di lui si è subito parlato di “virtù eroiche”. Nel 2012, il Sinodo della Chiesa melchita aveva chiesto di aprire la sua Causa di Beatificazione, affidandola direttamente al patriarca di Antiochia, che è anche patriarca di Alessandri
Nel suo discorso alla cerimonia, Gregorio III ha dichiarato: “Abbiamo letto e studiato con molta attenzione le testimonianze di molte personalità egiziane, melkite, francesi, cristiane o musulmane che parlano del loro rapporto con Boutros Cassab”, che confermano il suo impegno “spirituale, ecumenico, ecclesiale, al servizio dei giovani”.

Città del Vaticano - IL LOGO DEL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA

Il logo e il motto offrono insieme una sintesi felice dell’Anno giubilare.
Nel motto “Misericordiosi come il Padre” (Vangelo di Luca, 6,36) si propone di vivere la misericordia sull’esempio del Padre che chiede di non giudicare e di non condannare, ma di perdonare e di donare amore e perdono senza misura (cfr. Lc 6,37-38). Il logo – opera del gesuita Padre Marko I. Rupnik – si presenta come una piccola summa teologica del tema della misericordia.

Mostra, infatti, il Figlio che si carica sulle spalle l’uomo smarrito, recuperando un’immagine molto cara alla Chiesa antica, perché indica l’amore di Cristo che porta a compimento il mistero della sua incarnazione con la redenzione. (continua)

(Fonte: L’Osservatore Romano 25.5.2015)


Loreto, 3-5 luglio 2015

INCONTRO DI SPIRITUALITÀ DELL’ASSOCIAZIONE “BRICIOLE DI SPERANZA”


“L’Associazione “Briciole di speranza”, fondata da Carla Zichetti ha organizzato, come ogni anno, nei giorni 3-5 luglio scorso un incontro di spiritualità a Loreto presso la sala Paolo VI con padre Alfredo Feretti e il card. Angelo Comastri.
A questo incontro ha partecipato anche il nostro consigliere dott. Antonio Mennonna, il quale ha parlato della santità di vita in ogni uomo e l’ iter dei processi di beatificazione e di canonizzazione ed ha ribadito, inoltre, la straordinarietà della vita di Carla Zichetti, donna di grande spiritualità e di intensa opera cristiana.

Chi è Carla Zichetti?

“Mi hai chiamato e ti ho detto SI’, voglio che la mia vita sia un GRAZIE”. Carla Zichetti sta tutta nelle parole del suo grande amico il Cardinale Angelo Comastri: ”Carla, educata interiormente da Maria, ha acquistato lo sguardo dell’amore che vede le persone dove altri vedono le cose, ascolta le voci dove altri avvertono soltanto i suoni, percepisce i sussurri dove altri non sentono niente. (continua)


Carpineto Romano (FR), 7 dicembre 2015
1ª SESSIONE APERTURA DELLA CAUSA DEL SERVO DI DIO MATTEO DE ANGELIS


La Conferenza Episcopale dei Lazio nella riunione del 29 aprile 2014 ha concesso il Nulla Osta per l’apertura della fase diocesana del Servo di Dio Matteo De Angekis, O.S.A.
Pertanto, lunedì 7 dicembre 2015, alle ore 16.30, presso la Chiesa di Santa Maria a Carpineto Romano si svolgerà la prima Sessione di Apertura della fase Diocesana della causa del Servo di Dio Matteo De Angelis OSA, che sarà presieduta dal Vescovo Mons. Lorenzo Loppa.
Martedì 8 Dicembre 2015 ore 15.00 all’interno della processione dell’Immacolata sarà benedetto il monumento dedicato a Padre Matteo De Angelis (Padre Maestro), di cui il giorno precedente, sempre a Carpineto Romano, era iniziato il Processo Diocesano per la canonizzazione.

L’opera è stata realizzata da Albino Todeschini.
Durante il percorso della processione dell’Immacolata, davanti alla chiesa di S. Agostino sarà benedetto il monumento di P. Matteo De Angelis (opera del M° Albino Todeschini). Padre Matteo De Angelis, conosciuto soprattutto dai Carpinetani come “Padre Maestro”, nasce a Ferentino, cittadina in provincia di Frosinone, in una abitazione vicino la Chiesa di Santa Maria dei Cavalieri Gaudenti, il 18 maggio 1920, nello stesso giorno mese ed anno in cui a Wadowice, cittadina della Polonia, vedeva la luce il venerato Santo Padre Giovanni Paolo II

Entrato nel seminario di Viterbo il 5 novembre 1934, iniziò il Noviziato a Genazzano Romano il 12 settembre 1935. L’anno successivo, 16 settembre 1936, emise la Professione Semplice.
Proseguì gli studi filosofici nel Convento di San Pietro in Cieldoro a Pavia, da cui si assentò solo per un breve ritorno a Ferentino, nel dicembre del 1937, in occasione della morte del padre Angelo Maria avvenuta proprio il giorno del S. Natale. Compì gli studi teologici a Roma, nel Convento di Santa Prisca, dove si consacrò definitivamente al Signore con la Professione Solenne il 3 giugno 1941. Fu ordinato sacerdote a San Sisto di Viterbo il 6 dicembre 1942 dal Vescovo Mons. Adelchi Albanesi. A Viterbo padre De Angelis ha il ruolo di vice maestro, ma non viene mai meno il suo amore per il prossimo e, soprattutto, per i suoi ragazzi. Passa a Carpineto Romano con l’incarico di Padre Maestro. Nel convento di Carpineto Padre De Angelis ritrovò i problemi legati all’edificio (l’acqua piovana entrava da tutte le parti) e la preoccupazione di sfamare i ragazzi tant’è che, il giovedì di ogni settimana, girava per il paese chiedendo il pane da distribuire ai suoi giovani. (continua)

(Fonte: www.agostiniani.it)

 

 

Beatificazioni e Canonizzazioni 2015BEATIFICAZIONI E CANONIZZAZIONI
IN OTTOBRE, NOVEMBRE E DICEMBRE 2015

 


– 3 OTTOBRE: Cerimonia di Beatificazione di Pio Heredia Zubia e 17 Compagni nella Cattedrale di Santander (Spagna). Presiederà il Card.Angelo Amato, SDB.
– 18 OTTOBRE: Cerimonia di canonizzazione a Roma, P.za San Pietro di Vincenzo Grossi, Louis Martin e Maria-Azelia Martin e Maria della Purissima Salvat Romero, presiederà Papa Francesco.
– 31 OTTOBRE: Cerimonia di Beatificazione a Frascati (RM) in P.za della Cattedrale di S.Pietro Apostolo di Maria Teresa Casini, presieduta dal Card. Angelo Amato, SDB.
– 14 NOVEMBRE: Cerimonia di Beatificazione presso il Campo di Tres Pontas Aeroporto, Minas Gerais (Brasile), di Francisco de Paula Victor, presieduta dal Card. Angelo Amato, SDB.
– 21 NOVEMBRE: Cerimonia di Beatificazione nella Cattedrale di Santa Creu i Santa Eulalia, Barcellona (Spagna), di Frederic
Tarrés Puigpelat da Berga e 25 Compagni, presieduta dal Card. Angelo Amato, SDB.
– 5 DICEMBRE: Cerimonia di Beatificazione nell’Estadio Centenario Manuel Rivera Sánchez, Chimbote (Perù), di Michał Tomaszek, Zbigniew Adam Strzałkowski e Alessandro Dord presieduta dal Cardinale Angelo
Amato, SDB.

 

 

PROCESSI DI CANONIZZAZIONE

LE VIRTÙ EROICHE DI UN SERVO DI DIO

 


Cosa sono le Virtù Eroiche di un Servo di Dio e in che fase del Processo di Canonizzazione esso si pone

1 Il processo di canonizzazione ha origine dalle persone che hanno vissuto con il potenziale santo o santa, che ne conoscono l’operato e lo stile di vita: la comunità della parrocchia, la congregazione religiosa, la comunità in cui ha lavorato, eccetera.

2 Questi, detti Attori, incaricano una persona che ritengono adeguata a presentare richiesta al vescovo di riferimento perché apra l’Inchiesta Diocesana su una possibile beatificazione.
Chi presenta la domanda viene detto Postulatore della Causa. Se la Santa Sede lo ritiene affidabile, diviene la persona di riferimento per la Congregazione per le cause dei santi, cioè l’organismo della Santa sede che si occupa dei processi di beatificazione.
L’inchiesta non può iniziare se non sono trascorsi almeno 5 anni dalla morte della persona, a meno che il Papa in persona non voglia autorizzare una eccezione (come nel caso di Giovanni Paolo II su disposizione di Benedetto XVI). Questo criterio di cautela tende a evitare di farsi trasportare da entusiasmi temporanei e intende aiutare a valutare con criterio i fatti;

3 La Congregazione per le Cause dei Santi valuta la richiesta del vescovo e risponde con un Nulla Osta (niente si oppone), autorizzandolo a procedere. Da questo punto in poi il potenziale santo o santa viene detto “Servo (o serva) di Dio“.

4 Si procede intervistando quante più persone possibili, valutando documenti e testimonianze per capire se, tra quanti lo hanno conosciuto, ci sia una cosiddetta fama di santità. Se, durante la vita della persona sono avvenuti episodi inspiegabili che possano essere ritenuti “miracoli“, questi verranno verificati e segnalati, sebbene non siano considerati fondamentali. Ne deriva una raccolta di documenti che viene inviata a Roma.

5 La Congregazione per le Cause dei Santi controlla che la raccolta del materiale sia avvenuta in modo corretto, quindi nomina
un Relatore della Causa che guiderà l’organizzazione del materiale nella Positio super virtutibus del Servo di Dio. La Positio è quindi un dossier dove si esprime con criterio la “dimostrazione ragionata” (Informatio) delle presunte virtù eroiche, usando le Testimonianze e Documenti raccolti nell’Inchiesta Diocesana (Summarium). Nel 1587 venne istituita una figura, contrapposta al relatore, di Pubblico Ministero (chiamato popolarmente l’Avvocato del Diavolo) che in questa fase cerca le prove contro la santità del candidato: errori nella dottrina della Fede, disobbedienze alla Chiesa, comportamenti palesemente o occultamente peccaminosi o viziosi. Questa figura è stata poi soppressa nel 1983 da parte di papa Giovanni Paolo II per snellire il processo di canonizzazione.

6 Si organizza una commissione di 9 teologi, detta Congresso dei Teologi, per l’esame della Positio del postulatore e delle Animadversiones dell’avvocato del diavolo. Se questi danno parere favorevole si ha una riunione di Cardinali e Vescovi della Congregazione dei Santi, terminata la quale il Papa autorizza la lettura del Decreto ufficiale sull’eroicità delle virtù del Servo di Dio.
Questi d’ora in poi viene chiamato “venerabile“. Questo chiude la prima fase del processo di canonizzazione.

7 La fase successiva è la Dichiarazione di beatificazione, per arrivare alla quale deve essere riconosciuto un miracolo attribuito all’intercessione del venerabile.
Qualcuno deve aver pregato la persona e questa deve aver “risposto” venendo in soccorso con un evento inspiegabile e “prodigioso”: questo viene ritenuto dalla Chiesa segno inequivocabile che la persona è in Paradiso e di là può e vuole soccorrere i vivi. La cautela in questa fase è ancora maggiore. Perché un miracolo venga preso in considerazione dalla Congregazione dei Santi occorre una Inchiesta Diocesana, approfondita con lo stesso iter indicato sopra, che andrà consegnata alla Congregazione dei Santi.

8 Tra gli episodi a cui la Chiesa cattolica più frequentemente attribuisce carattere miracoloso vi sono: l’incorruttibilità del corpo dopo la morte, come per santa Caterina da Bologna, il cui corpo è ancora integro dopo quasi 550 anni dalla morte; la “liquefazione del sangue” durante occasioni particolari, come san Gennaro; l’”Odore di Santità“: il corpo emanerebbe profumo di fiori, anziché il consueto odore di morte, come nel caso di santa Teresa d’Avila.
Tuttavia il miracolo che si verificherebbe più spesso è quasi sempre una guarigione da malattia grave. Questa deve essere istantanea, senza alcuna spiegazione medica plausibile, definitiva e totale. La Positio sul miracolo viene quindi esaminata da 5 medici: se questi dichiarano di non sapere dare spiegazione razionale e scientifica dell’avvenimento, si configura la possibilità di ritenerla miracolo.
L’avvenuto viene valutato da 7 teologi, quindi da vescovi e cardinali.

9 Terminate queste riunioni il Papa (o suo delegato, di norma un cardinale) proclama il venerabile beato o beata in una Messa solenne, quindi stabilisce una data della memoria nel calendario liturgico locale o della famiglia religiosa cui la persona apparteneva.

10 Se viene riconosciuto un altro miracolo, a seguito di una valutazione che ha lo stesso iter e la stessa severità del primo, il beato viene dichiarato santo e il suo culto viene autorizzato ovunque vi sia una comunità di credenti.


(Fonte: www.madrelalia.it)

 

 

CAPIZZI E SANT'ANTONIO DI PADOVA

di Francesco SARRA MINICHELLO

 

Capizzi, borgo medievale, nel cuore della Sicilia, nel Parco dei Nebrodi, in provincia di Messina, diocesi di Patti, è una cittadina legata alle proprio origini, con un ricco patrimonio storico, culturale, folkloristico e gastronomico
Una delle principali e importanti Confraternite della cittadina è la confraternita di Sant’Antonio di Padova, sita nell’omonima chiesa in Piazza Miracoli. Incerta è la data di costituzione della Confraternita capitina. Già esistente nel 1594 i suoi capitoli furono approvati solo successivamente con regio decreto del 20 Agosto 1830.
Nel 1936, la confraternita stava quasi per scomparire, allora un gruppo di devoti e confrati decisero di non arrendersi e si diedero un nuovo statuto regolamentare più uno aggiuntivo riguardante la tumulazione nella cappella del cimitero.

Di certo si sa che la chiesa di sant’Antonio è stata riedificata nel 1751 dal barone Nicola Russo che fece realizzare appositamente a Roma anche la Statua del Santo dei miracoli. Di particolare importanza sono l’altare principale in oro zecchino dove è posto il Santo e la copertura della chiesa eseguita in legno intarsiato e decorato. Il portale antistante Piazza dei Miracoli, mantiene ancora l’impianto originario datato 1629.

L’8 Luglio 2005 Mons. Ignazio Zambito - Vescovo della diocesi di Patti approvava infine un nuovo statuto. Il 4 Dicembre 2005 la venerabile confraternita poteva così essere aggregata all’Arciconfraternita di sant’Antonio di Padova, confraternita antoniana madre, ottenendo privilegi ed indulgenze.
L’atto dell’Aggregazione è stato solennizzato a Capizzi con una ‘Peregrinatio’ delle Venerabili Reliquie del Santo. Ogni confrate deve indossare una cappa o sacco bianco con cingolo e guanti bianchi e mantella di colore moscato.
Ogni confrate è solito indossare l’abito confraternale nelle processione della Madonna delle Grazie, del Corpus Domini, la Domenica delle Palme assieme alle altre confraternite ed il giorno di sant’Antonio cioè il 13 Giugno e il 3 Settembre festa locale di sant’Antonio a Capizzi. Come nelle altre confraternite le insegne sono: un crocefisso d’Argento, tamburo, bacchette e torce di colore marrone, stendardo con l’effige del Santo, gagliardetto e bandiere.

È la penultima confraternita a sfilare durante le processioni che si svolgono a Capizzi. Oggi è composta da oltre 250 tra confratelli e consorelle. La professione dei nuovi ascritti può avvenire o il Giovedì Santo o la festa del Corpus Domini, con giuramento all’altare principale della chiesa Madre, officiato dall’Arciprete duranta la Santa Messa Solenne.
È compito della confraternita: organizzare la festa con la tredicina in onore al Santo nel mese di Giugno e organizzare i festeggiamenti che si svolgono anche a Settembre.
Questi festeggiamenti iniziano il 24 Agosto con la novena in onore al Santo. Tra la notte dell’1 e del 2 settembre si svolge invece un pellegrinaggio a piedi e/o a cavallo che consente il perpetuarsi di un rito religioso, che si tramanda da secoli
La tradizione infatti vuole che sant’Antonio nel suo girovagare in Sicilia abbia sostato una notte intera in un luogo chiamato“u chianu a Cannedda”. Numerosi sono i fedeli che a piedi scalzi o a cavallo intraprendono il lungo viaggio di 4 ore, attraverso i suggestivi boschi dei Nebrodi. Dopo la celebrazione Eucaristica e dopo la benedizione del Pane e dell’alloro, i vari gruppi di fedeli si ristorano dalle fatiche del viaggio e banchettano in allegria.

Di pomeriggio vi è il rientro in paese con la sfilata di muli e cavalli, adornati a festa con foglie di alloro.
Il giorno 3 Settembre, invece, come di consuetudine di mattina viene celebrata la messa solenne con la partecipazione della Confraternita di sant’Antonio in abito.
Di pomeriggio, invece, inizia la processione del Santo con la Madonna delle Grazie, che percorre le vie cittadine. I fuochi d’artificio chiudono la festosa e indimenticabile celebrazione.


L’immaginetta su mia devozione è stata distribuita in occasione dei festeggiamenti in onore al Santo dei Miracoli il 3 Settembre scorso, fatta stampare a Ragusa da Andrea Criscione.
Si tratta di una stampa litografica in carboncino di Josèphine Ducollet, seconda metà del 1800, editore L. Turgis, Rue des Ecoles, 60 - Paris.

È stata commissionata dalla famiglia Russo, Baroni di Capizzi, molto devoti al santo.
Mal ridotta, si trovava nella sacrestia attigua alla chiesa di Sant’Antonio. Fatta restaurare su mia devozione è stata collocata all’interno della chiesa stessa. Penso che sia un immagine molto suggestiva, dove traspare la tenerezza di un bambino e l’amore di un grande santo venerato in Italia e nel mondo.

 

 

 

 

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