|
|
ASSOCIAZIONE ITALIANA CULTORI IMMAGINETTE SACRE
CHE COSA E’
L’A.I.C.I.S.?
L’AICIS è l’Associazione,
apolitica e senza fini di lucro, che raccoglie appassionati
cultori, studiosi, collezionisti e quanti si interessano
di immaginette sotto ogni profilo: storico, folkloristico,
culturale, artistico, religioso
PERCHE’ ISCRIVERSI ALL’AICIS?
Perché l’unione fa la
forza. Per essere informati, attraverso la Notiziario
bimestrale, di quanto interessa il settore e poter effettuare
lo scambio del materiale fra i soci. Per partecipare
alle mostre o anche conoscere ove si svolgono mostre
di immaginette. Per partecipare a conferenze. Per
avere notizie su pubblicazioni specialistiche, per
avere le nuove immaginette, per conoscere i nuovi
Venerabili, Beati e Santi, per avere altri ragguagli
su santi e santuari. |
COME ISCRIVERSI ALL’A.I.C.I.S.
Telefonando alla Segreteria (tel.06-7049.1619)
e richiedendo l'apposito modulo da compilare.
Per il 30° anniversario della fondazione dell'A.I.C.I.S. (1983-2013), il Consiglio Direttivo, riunitosi in ottobre u.s., per nuovi tesserati, mai
prima iscritti, ha riconfermato la campagna promozionale 2012.
Il Consiglio, infatti, ha stabilito che anche per l’anno
2013 quanti non sono stati mai iscritti all’AICIS e desiderano associarsi oltre la quota di iscrizione (euro 3,00), pagheranno nel
2013 la quota promozionale di euro 22,00, anziché 35,00. L'importo dovrà essere versato sul conto corrente postale nr. 39389069
intestato all' A.I.C.I.S. (Associazione Italiana Cultori Immaginette Sacre)
L’anno sociale decorre dal 1° gennaio
al 31 dicembre
DIRITTI DEI SOCI:
- ricevere le Circolari Informative, con immaginette
omaggio;
- partecipare alle mostre ed alle iniziative sociali;
- partecipare alle riunioni di scambio fra soci;
- effettuare scambi fra soci per corrispondenza;
- fare inserzioni gratuite di offerta o di richiesta
di immaginette nelle Circolari Informative.
Gli incontri si tengono nella Sede dell'Ass.ne,
in P.za Campitelli 9, in una sala interna al cortile
adiacente la
Chiesa di S.ta Maria in Portico, ogni primo martedì
del mese, eccetto agosto, e salvo variazioni che
di volta in volta verranno rese note.
Informazioni: Contattare Renzo Manfè - Vice
Presidente
Tel 388-6938.777.
e-mail: aicis_rm@yahoo.it
|
******
SANTINI E SANTITA'
NOTIZIARIO A.I.C.I.S. N. 4 - OTTOBRE - DICEMBRE 2015
“SANTA BARBARA”
(festa: 4 dicembre)
Canivet su pergamena leggera,
miniatura centrale, completata
da motivi floreali.
Prima metà del sec. XVIII
(Collezione privata)
|
******
VITA ASSOCIATIVA
Il PRESIDENTE EMERITO GIAN LODOVICO MASETTI ZANNINI…IL 1° AGOSTO CI HA LASCIATO
Il 1° agosto 2015 il nostro Presidente Emerito, GIAN LODOVICO MASETTI ZANNINI si è spento serenamente
a Roma.
Il 5 agosto, alle ore 10,00, sono state celebrate le esequie nella Chiesa di Santa Maria in Vallicella
(“Chiesa Nuova”), la sua Parrocchia, dove riposano le spoglie del grande Santo romano San Filippo Neri.
Il
nostro Assistente Ecclesiastico Padre Davide Carbonaro, OMD e parroco della Chiesa di S.Maria in Campitelli ha
concelebrato la Santa Messa.
Il Proboviro Aicis Antonino Cottone, che fa parte del Coro della Diocesi di Roma
(diretto dal Maestro Marco Frisina), ha cantato, a cappella, alcuni brani della Santa Messa, accompagnato dal
Vice presidente Renzo Manfè e da altri soci dell’AICIS intervenuti (Antonio Mennonna per il Consiglio Direttivo,
Giuliana Faraglia per i Revisori dei Conti, Luigi Zanot per i Probiviri, e per l’Associazione: Micaela Bartolucci,
Stefania Colafranceschi, Bruno Forastieri, Reginaldo Lucioli).
L’AICIS ha inviato un telegramma di condoglianze
alla famiglia e il Presidente Giancarlo Gualtieri, assente da Roma per motivi familiari, ha emesso lo scorso 2
agosto un apposito Comunicato per i soci: “È con profondo dolore che vi partecipo la scomparsa di questa grande
figura della nostra Associazione, sempre presente, nonostante i suoi tantissimi impegni, dal 1983 al 2012. Infatti, G.L.Masetti Zannini,
nato a Brescia l’8 febbraio 1929, è stato uno dei soci fondatori dell’A.I.C.I.S., sorta nella Sala Baldini del Santuario di Santa Maria in
Campitelli, a pochi metri dalle spoglie di San Giovanni Leonardi, fondatore dell’Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio e Cofondatore
di “Propaganda Fide”. Masetti Zannini, fin dalla fondazione, 6 luglio 1983, per ben 20 anni ha ricoperto la carica di Vice
Presidente e dal 2003 al 2012 quella di Presidente AICIS. Lo ricordiamo nella preghiera quale atto di riconoscenza ed affetto”.
A
ricordo del Conte Masetti Zannini alleghiamo una foto contenente anche la riproduzione del luttino.
|
|
SANTINI OFFERTI DAI SOCI |
|
1 - ANGELA E TERESA ISACCHI, le mistiche di Pusiano santino offerto da DON PAOLO
MAZZOLENI.
2 - BASILICA S.ANTONIO DI PADOVA ad Afragola. Calendario in pvc offerto
da Padre MICHELE M.GIULIANO.
3 - BEATO MODESTINO DI GESU’ E MARIA, apostolo
della vita nascente. Santino offerto da Padre MICHELE M.GIULIANO.
4 - GIUBILEO
DELLA MISERICORDIA. Santino offerto dall’AICIS.
5 - MADONNA DELLE LACRIME- Parrocchia
S.Marina - Milazzo. Santino offerto da GIOVAN BATTISTA ANANIA.
6 MADRE
MARIA DELLA PURISSIMA (Salvat). Santino offerto da Padre MICHELE M.GIULIANO.
7 - MARIA SS. DELLA CATENA di Laurignano. Santino offerto da Don DAMIANO
M.GRENC
8 - S.ANTONIO di PADOVA ad Afragola.Santino offerto da FRANCESCO SARRA
MINICHELLO.
9 - SAN CAMILLO DE LELLIS. Ricordo del IV Cent.rio. Santino offerto da
DON PAOLO MAZZOLENI.
10 - SAN FRANCESCO. Santa Maria degli Angeli - Assisi. Santino
offerto da Padre MICHELE M.GIULIANO.
11 - SAN GIACOMO MAGGIORE APOSTOLO
Protettore di Capizzi. Santino offerto da FRANCESCO SARRA MINICHELLO.
12 - SAN
LEOPOLDO MANDIC’, Santo della riconciliazione e dell’ecumenismo. Santino offerto
da MARIO TASCA di Follina.
13 - San PIO X, Ricordo del cent.rio della morte. Santino
offerto da DON PAOLO MAZZOLENI
14 - SAN FRANCESCO, Basilica di Afragola. Santino
offerto da Padre MICHELE M. GIULIANO. 15 - SdD Madre MARIA CARMEN RENDILES.
Santino offerto da Padre MICHELE M.GIULIANO. |
|
NUOVO ANNO 2016: QUOTA SOCIALE EURO 38,50, PROGRAMMA RIUNIONI E TESSERA AICIS
A - Il Consiglio Direttivo ha deciso per il 2016, dopo gli aumenti di affrancatura postale del
1° novembre 2014 e, soprattutto, in vista di quelli del 1° ottobre prossimo, di elevare la quota
sociale ad euro 38,50. Si allega alla rivista apposito bollettino di ccp, parzialmente compilato,
ma con la quota in bianco per lasciar liberi i soci che lo desiderano a offrire anche qualche
euro in più come sostentamento per eventuali mostre sociali. Un sentito “grazie” già fin d’ora.
B - Il programma delle riunioni per il nuovo anno è il seguente: 12 gennaio, 2 febbraio, 1
marzo, 5 aprile 3 maggio, 7 giugno 5 luglio, 6 settembre,4 ottobre, 8 novembre e 6 dicembre.
C - Il Consiglio ha, inoltre, deciso di celebrare, attraverso la nuova Tessera, due importanti
avvenimenti del prossimo anno: l’VIII Centenario della Fondazione dell’Ordine Domenicano
(lato anteriore) e il VI Centenario della nascita di San Francesco di Paola (lato posteriore).
Verso giugno 2016 l’AICIS sarà onorata di collaborare con il Convento di Santa Maria sopra
Minerva per organizzare una mostra di immaginette sacre sull’Ordine Domenicano sia per il ramo maschile che femminile
Inviteremo
gli associati a partecipare con il proprio materiale per essere presenti ad una nuova stimolante iniziativa sociale. |
ROMA, 6 DIC. 2015/6 GEN. 2016: MOSTRA AICIS “GLORIA IN EXCELSIS DEO
NELL’ANNO SANTO DELLA MISERICORDIA”
|
Il 6 dicembre p.v. alle ore 17,00 verrà inaugurata a Roma, presso il Convento di Santa Maria sopra Minerva
a Piazza della Minerva 42, la mostra natalizia annuale dell’AICIS, vale a dire la IV Mostra del santino natalizio
che in questo 2015 avrà come tema: ”GLORIA IN EXCELSIS DEO NELL’ANNO SANTO DELLA MISERICORDIA
- Immagini sacre sul Natale dal XVI al XX secolo e sugli Anni Santi dal 1300 ad oggi”.
L’esposizione
rimarrà aperta al pubblico fino al 6 gennaio 2016. La cerimonia di inaugurazione inizierà con il taglio del nastro
tricolore ed alcuni brevi interventi sulla tematica della mostra. Le immaginette già affluiscono al Presidente
Giancarlo Gualtieri da tutta Italia. Un “grazie” a coloro che partecipano all’iniziativa con i loro santini già richiesti
nella Rivista AICIS nr.2/2015, nella rubrica “Vita Associativa”.
Ci sarà un settore di pannelli (15) con un
excursus della storia degli Anni Santi dal 1° Giubileo di Papa Bonifacio VIII nel 1300 fino all’attuale sulla Misericordia
che Papa Francesco inaugurerà l’8 dicembre.
Un altro settore di oltre 35 pannelli riguarderà la tematica natalizia “Gloria in
Excelsis Deo”, compreso un angolo dedicato ai bambini e conterrà diverse letterine di Natale, curiosità varie, cartoline di Natale,
biglietti augurali.
Il manifesto (pag.24) è opera di Giulia Gualtieri di Roma e il santino ivi riprodotto è stato inviato dalla socia Prof.ssa
Stefania Colafranceschi di Roma. |
|
|
AUGURI PER IL SANTO NATALE 2015 E PER IL NUOVO ANNO 2016
"Sarà un Natale speciale quello del 2015, perché si inserirà nell’Anno Santo della Misericordia
che inizierà l’8 dicembre p.v.. Questa misericordia divina che si è svelata pienamente con la nascita
di Gesù.
In quel Bambino che il 25 dicembre attirerà la nostra attenzione si svela ancora
una volta l’amore di Dio per noi. Tutto il creato è dentro a questo amore misericordioso di Dio.
“Con la misericordia verso il prossimo tu assomigli a Dio” diceva Basilio il Grande. La misericordiaè l’espressione dell’umanità di Dio ed è anche l’avvenire divino dell’uomo. Accogliendo questo
dono ci impegniamo a fare gesti di benevolenza verso tutti.
Non deve essere il “solito
natale”, ma un Natale di Misericordia di persone che desiderano cambiare stile, lo stile di chi ridona ciò che riceve."
Il Presidente
AICIS Giancarlo Gualtieri porge i più sentiti auguri di gioiose feste natalizie 2015 ed di un felice Anno Nuovo a
tutti gli associati e alle loro famiglie.
|
|
*******
GIAN LODOVICO MASETTI ZANNINI
L’AICIS RICONOSCENTE LO RICORDA E LO RINGRAZIA
di Sandro MASETTI ZANNINI |
|
|
Nacque a Brescia l’8 Febbraio 1929 da famiglia
bolognese Gian Lodovico Masetti Zannini ed è
serenamente spirato a Roma il 1 Agosto 2015.
Compiuti gli studi classici al Liceo Arnaldo da Brescia,
conseguì la laurea in giurisprudenza presso l’Università di
Stato di Milano e si diplomò alla Rupprecht Karl Universität
di Heidelberg (Germania).
Nel 1945 iniziò a collaborare con quotidiani e periodici
e dal 1951 al 2013 fu iscritto all’Albo dei Giornalisti (elenco
Pubblicisti). Dal 1954 al 1957 ricoprì incarichi presso la Presidenza
del Consiglio (Amministrazione degli Aiuti Internazionali
e UNICEF) a Milano.
Durante il Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965) fu
corrispondente di giornali e prestò vari servizi, essendo stato
nel frattempo nominato da Sua Santità Giovanni XXIII suo
Cameriere di Cappa e Spada. EL 1970, per speciali benemerenze,
fu insignito da Sua Santità Paolo VI della medaglia
d’argento del Concilio e della croce di cavaliere di S. Gregorio
Magno (1970).
Fu gentiluomo di Sua Santità, cavaliere
di giustizia dell’Ordine Costantiniano di S. Giorgio e commendatore
dell’Ordine della Corona del Belgio.
Dal 1959 al 1984 fu assiduo collaboratore de L’Osservatore
Romano, con articoli di critica storica e letteraria. Collaborò
al CNR con ricerche su biblioteche monastiche e sulla
storia dell’educazione in relazione al pensiero filosofico ed
ai problemi della scienza.
Dal 1966 al 1971 ebbe l’incarico di professore di
Metodologia Pubblicistica nella Facoltà di Teologia della
Pontificia Università Lateranense e nel 1980-1981 quello di
Sociologia Religiosa nello Studio Teologico Bolognese.
Fu
anche consigliere della Associazione Nazionale Cesare Beccaria
di Milano, della Scuola Infermieristica S. Vincenzo
dell’Ospedale di S. Spirito in Sassia a Roma e del Circolo S.
Pietro.
Nel 1983, con la fondazione dell’A.I.C.I.S. - Associazione
Italiana Collezionisti Immaginette Sacre fu
eletto in Roma Vice Presidente e fu rieletto triennalmente
alla stessa carica fino al 2002.
Si dedicò all’Oratorio Secolare di San
Filippo Neri, del quale fu vicerettore dal
1972 e rettore dal 1983 al 2013. Nel 2003
fu nominato Presidente dell’A.I.C.I.S. e dal 2012 Presidente
Onorario.
Dal 1987 al 2005 fu Consultore della Sacra Congregazione
per le Cause dei Santi (sezione storica). Fu Presidente
della Commissione Araldica-Genealogica della Romagna
e Delegato della Giunta Araldica Centrale.
Fu consigliere per molti anni della Famiglia Romagnola
in Roma del quale presiedette il Collegio dei probiviri. Fu
probiviro della Società di Studi Romagnoli e ne fu il vicepresidente.
Fu consigliere del Centro Studi Baruffaldi di Cento
(Ferrara) sin dalla fondazione e socio fondatore della Società
per la Storia della Chiesa di Bologna.
Fu inoltre membro
delle Deputazioni di Storia Patria per la Romagna, la Dalmazia
e Ferrara, deputato della Deputazione di Storia Patria
per le Marche, membro della Società Torricelliana di Scienze
Lettere ed Arti di Faenza, delle Accademie di San Carlo di
Milano, Rubiconia dei Filopatridi di Savignano sul Rubicone,
degli Incamminati di Modigliana, dei Concordi di Rovigo,
degli Imperfetti di Fivizzano, dei Benigni di Bertinoro, dell’Ateneo
di Brescia, dell’Accademia Olubrense, della Società
Storica Lombarda, del Collegio Araldico Romano, della Società
di Studi Storici per il Montefeltro e fu membro del
Gruppo dei Romanisti.
I suoi studi furono orientati verso la storia moderna e,
in particolare, verso la storia religiosa, dell’educazione e
della cultura. Dopo i primi lavori su Papa Pio IX ed il suo
pontificato, ha approfondito numerosi temi del Cinquecento
e Seicento, prevalentemente romagnolo.
Lunghi
anni trascorsi nell’Archivio di Stato di Roma, con spogli
sistematici di fondi archivistici, lo hanno portato ad illustrare
le sue ricerche in numerosi scritti sulla vita privata
romana del Rinascimento.
Dal 1975 intraprese una vasta
ricerca nell’Archivio Segreto Vaticano, che aveva frequentato
assiduamente fin dal 1959, seguendo varie linee di
ricerca: la religiosità popolare, l’arte, le scienze, la storia
delle diocesi della Romagna, la vita monastica e l’educazione
femminile.
L’intenso lavoro di studio, di pubblicazioni, consulenze e
attività oratoria fu sempre stato da lui svolto quasi esclusivamente
sotto forma di volontariato.
Nella sua casa di Bologna raccolse notevoli collezioni di
manoscritti e testi a stampa per un totale di oltre 60.000 esemplari.
In quella stessa dimora diede inizio a una libera attività
culturale ed artistica con mostre, lezioni, concerti, ecc.
Sposato dal 1963 con Eleonora di Napoli Rampolla da cui
ebbe due figli, Alessandro Vincenzo e Guglielmo.
La sua opera di scrittura si caratterizzò in circa quattrocento
titoli, tra volumi e saggi storici, ed in millecinquecento
articoli di giornale. |
21 Novembre: Virgo Fidelis
La “Virgo Fidelis” nelle prime riproduzioni iconografiche
di Vincenza MUSARDO TALÒ
|
Al fine di sottolineare la ricorrenza della Virgo Fidelis (21 novembre), eletta Patrona dell’Arma dei Carabinieri
dal Sommo Pontefice Pio XII l’11.XI.1949, pubblichiamo il seguente articolo dello storico e critico d’arte cav.prof.
|
Nel corso dei due secoli di storia
luminosa della Benemerita e Fedelissima
Arma, si trovano incastonati
eventi straordinari, che nel tempo
sono divenuti connotazioni essenziali e sigilli
preziosi del patrimonio etico-culturale,
a cui ogni Carabiniere è chiamato a essere
fedele nel suo quotidiano esercizio di tutore
dei valori costituzionali e degli ideali dell’Arma.
In questa storia, una delle pagine più care è quella
dell’11 novembre 1949, quando con Breve Apostolico, Pio XII
attribuì alla Virgo Fidelis, il titolo di Patrona dell’Arma dei
Carabinieri, con ricorrenza il 21 novembre, tra l’altro, giorno
di memoria del martirio di Culqualber (21-26 novembre
1941).
Da parte sua, la Chiesa non ha un culto esclusivo della
Virgo Fidelis e celebra in questa data la Presentazione di
Maria al Tempio; culto che invece - per la nobilissima Arma
- condensa al suo interno il senso di una stretta e intima aderenza
alla sua eletta missione.
Da allora, si originava anche una nutrita iconografia, in
termini figurativi, scultorei e statuari, tesa a celebrare la Vergine
sotto questo nobile titolo. Titolo che in verità è antico,
atteso che è documentato già a partire dal sec. XII, unito ad
altre invocazioni litaniche alla Vergine, già attestate in un
manoscritto della fine del sec. XII (Paris, Nat. 5267), come
nel prezioso Codice (Meinz 361) conservato nella Bibliote ca
di Magonza, recante il titolo Leta nia de Domina Nostra Dei
Genitrice Virgine Maria. Parimenti, sempre nel sec. XII, è riportato
nel formulario di Aquileia, composto di 42 Litaniae
de Domina, note pure
come Veneziane, poichè,
con la soppressione
del patriarcato di
Aquileia, restarono in
uso nelle rubriche veneziane
fino ai primi
del sec. XIX.
Simili invocazioni
si recitavano
e cantavano nelle
chiese del tempo, in
specie nelle feste mariane
e le tante occasioni
di bisogni spirituali
o di gravi
calamità.
Anche in Italia, in
età medievale, in specie
presso conventi e
monasteri domenicani,
erano note 44 invocazioni
litaniche alla Vergine, poi denominate lauretane dal
santuario della Santa Casa di Loreto, dove si iniziarono a cantare
ai primi del Cinquecento, proprio secondo l’antico formulario
medievale, ricomposto negli anni del Tridentino dal
gesuita Pietro Canisio, in cui, Maria viene invocata con titoli
di lode, desunti dalla tradizione biblica e dagli scritti della
Patristica.
Nel 1575, il papa Sisto V approva con decreto pontificio
il formulario litanico di Loreto. Ed è a questo che si ispirano
anche le prime iconografie della Virgo Fidelis, che poi
confluiranno nei minuscoli santini, un autentico patrimonio
di fede e di cultura dell’umile popolo di Dio.
Comunque, guardando a questo variegato e suggestivo
universo dell’iconografia mariana, si osserva una esile produzione
sul tema della
Virgo Fidelis e, tanto ha
mosso la ricerca documentale
sulle sue prime
riproduzioni devozionali.
Per quanto è dato
sapere, appartengono
al Settecento le prime
due bellissime e composite
raffigurazioni
della Virgo Fidelis, ispirate
proprio alle litanie
lauretane. Una delicata
leggenda vuole fossero
cantate, per la prima
volta, dagli angeli nella
Santa Casa di Loreto,
che essi stessi vi portarono
in volo da Nazareth.
Si tratta di due incisioni
di rara bellezza,
a firma di due artisti tedeschi
di Augusta, capitale delle più rinomate botteghe
dell’arte incisoria, prestata al figurativo del sacro.
|
|
La prima – impressa su rame, cm.29,5x18 alla battuta e
riprodotta su carta vergellata, priva di margini e senza filigrana
- porta la data del 1730 ed è di Martin Engelbrecht
(1684-1756), pittore e incisore di Augusta. Insieme all’intero
florilegio litanico, la stessa viene pubblicata nel 1732 presso
Johann Baptist Burckhart, sempre in Augusta, nel prezioso e
introvabile volumetto in lingua latina: Elogia Mariana, olimà A.C. Redelio Belg. Mechl. S.C.M.I.P. concepta: nunc devotae
meditationi fidelium ad augmentum cultus Bmae. Mariae
Virg. Deiparae, inventa et delineata per Thomam Scheffler,
et aeri incisa à Martino Engelbrecht, chalcographo
Augustano. Il tema raffigurato fu ideato e disegnato
dall’artista Thomas Scheffler (1700-1756), in quegli
anni attivo ad Augusta.
Questo libricino di
orazioni, la cui veste tipograficaè di straordinario
valore artistico-culturale,è ricco di elementi
decorativi che ne abbelliscono
il raffigurato e, a
ragione, fu replicato - tra
il 1732 e il 1777 - in sette
edizioni, in tutta l’Europa
cattolica.
La seconda testimonianza
figurativa in assoluto
della Virgo Fidelisè un’altra incisione, realizzata
su rame dai fratelli
Sebastian e Johann
Baptist Klauber, su disegno
di Johann Anwander (1715-1770), pittore attivo in Svevia
e in Franconia.
I due fratelli Klauber incisero le 51 tavole,
disegnate da J. Anwander e destinate a una pubblicazione
antologica sulle suppliche lauretane.
La prima edizione, Litaniae
lauretanae ad beatae virginis caelique reginae Mariae
honorem, curata da Franciscus Xaverius Dorn, apparve nel
1763 per i tipi di Johann Baptist Burckhart in Augusta.
La lettura critica, dell’incisione di nostro interesse, osserva
la spartizione dell’effigie in due campiture figurative: in alto,
mostra Maria col Figlio, inquadrata in un medaglione a forma
di cuore con l’iscrizione “Il suo cuore è fedele” e “Donna fedele“,
secondo i versetti biblici.
La parte inferiore, invece, si
compone della figura della Vergine desolata ai piedi della
Croce, mentre l’iscrizione principale recita: “Esto fidelis usque
ad mortem”(Sii fedele fino alla morte, Ap.2, 10).
Le scene, che
incorniciano a sinistra e a destra la scena della Crocifissione,
alludono al mito pagano di Arianna e Teseo e al narrato biblico
sul re Davide, che – forte del patrocinio celeste - si calò giù da
una finestra, fuggendo indenne dalla furia omicida di Saul.
Tanto a indicare che per l’umanità, l’unica via di salvezza è
Cristo e la divina sua Madre, Donna due volte Virgo fidelis:
e per la sua fedeltà al Signore, (Cor ejus fidele)
e perché piena di fede (Mulier fidelis).
Oggi, le incisioni dei Klauber restano il più fascinoso documento
figurativo delle Litanie mariane, al quale rese omaggio
anche Wolfgang Amadeus Mozart, con la sonata K 109 K
74e, del 1771, Litaniae de Beata Maria Virgine Lauretanae.
Venuto, poi, il sec. XIX, stante la rarità dell’opera klauberiana,
questa venne ripresa e diffusa nel 1850 con una bella
pubblicazione dell’editore parigino P.J.Camus (Monument à
la gloire de Marie, Lithanies de la très sainte Vierge), il quale
incaricò l’incisore francese Pierre Adolphe Varin (1821-1897),
allievo di Emile Rouargue, a riprodurre le tavole dei Klauber.
Le immagini del
Varin, stampate a bulino
su carta vergellata,
fatta eccezione
per una qualche libertà
nei segni decorativi
e alcuni effetti di
maggiore perfezione
tecnica - dovuta all’evoluzione
dei materiali
delle lastre, non
più in rame ma in acciaio
- risultano simili
a quelle del 1763.
E, infine, non va
taciuto il pregio dei
primi santini della
Virgo Fidelis, apparsi
nella seconda metà
del sec. XIX, autentici
miracoli di carta, sentiti
come un emblematico
strumento della pietà popolare. (continua)
|
|
8 Dicembre 2015: Inizio del Giubileo della Misericordia |
ANNI SANTI E IMMAGINETTE
di Laura BORELLO
|
|
Gli anni santi hanno trovato,
specie nel XX secolo, rappresentazioni
iconografiche
sempre più frequenti con l’approssimarsi
del 2000, inizio del nuovo millennio.
Esse vanno di pari passo con le
variazioni della tecnica grafica e con
l’ampliamento dell’industria del ricordo.
Per quanto riguarda gli anni
santi tuttavia gli oggetti presentano
una varietà maggiore rispetto alle immagini
per lo più impostate sul logos
scelto per l’anno santo e sulla figura
del papa.
Un altro soggetto che ritorna
sovente è la Basilica di San Pietro: per
il mondo cattolico è la chiesa che richiama
espressamente il centro della
cristianità e la sepoltura dell’apostolo
Pietro.
Fra i ricordi prodotti per i diversi
anni santi mi ha colpito particolarmente
una busta per gli aghi del 1950:è un oggetto pratico con una grafica
che non è pesante a diversità di
quanto accade solitamente.
Un’immagine
ricorrente ritrae il papa che apre
la Porta Santa con una frase di richiamo
biblico”Aprite a me le porte
della giustizia”. Tale raffigurazione
trova una perfetta corrispondenza con
un santino abbastanza comune in cui
Cristo, che ha fra le mani il bastone del
Pastore, bussa ad una porta, variamente
interpretato come il bussare alla
storia da parte del Signore o alla porta
del cuore. Il significato non è che
cambi molto: è sempre il tema dell’Incarnazione
e del Dio-Persona del Cristianesimo
con cui è possibile dialogare.
Lo schema iconografico appare
simile nelle due immagini: Cristo però
non usa un martello per aprire le porte
del mondo come invece ha fatto simbolicamente
il papa fino al 2000 per
distruggere un muro, la barriera contro
la giustizia.
Una variante del Pastore che bussa
alla storia ed al cuore degli uomini,
meno legata all’iconografia degli anni
santi e di più al Natale (la Porta Santa
si apre in tale ricorrenza), è quella
dove è Gesù Bambino su una slitta
condotta da angeli, a bussare ad una
porta: tale santino è particolarmente
interessante per il tema della mostra di
quest’anno.
Non soltanto l’oggettistica “sacra”
utilizza e sfrutta iconograficamente
l’anno santo ma anche l’industria“profana”: una delle più recenti serie
di figurine Liebig raffigura e racconta
la storia degli anni santi ed anche le figurine
Lavazza, in una serie dedicata
ai principali avvenimenti del 1950, ricordano
la chiusura della porta santa
da parte del Pontefice.
A Torino vi sono
stati Anni Santi coincidenti con l’Ostensione
della Sindone come quello del
1933: è un elemento che, in questa
città, ne accentua il valore simbolico e
segna una distinzione almeno parziale
dei ricordi religiosi venduti a livello locale
poiché accanto alla basilica romana
ed al papa, troviamo la Sindone
e l’Arcivescovo del capoluogo piemontese.
Nell’attuale Anno Santo non vi è
stata sovrapposizione fra l’Ostensione
della Sindone, voluta per il bicentenario
della morte di Don Bosco e l’Anno
Santo annunciato dal papa, ma piuttosto
una sorta di continuità temporale.
Le immagini ricordo degli anni
santi non risultano particolarmente
gradevoli dal punto di vista estetico: è
difficile fondere ed unificare il tema del
ritratto del pontefice, ovviamente elemento
realistico, a quello dell’anno
santo dall’indubbio valore simbolico: (continua)
|
SAN GIACOMO MATAMOROS
protettore dell’Aurea Città di Capizzi
di Francesco Sarra Minichello |
|
Capizzi, una tranquilla cittadina nebroidea cambia
aspetto nel mese di Luglio, nei giorni della festa di San
Giacomo. L’Apostolo protomartire, venerato nell’omonimo
Santuario, è il protettore dell’Aurea città di Capizzi.
Nei
giorni che partono dal 16 fino al 26 Luglio, la cittadinanza si
stringe numerosa ai piedi di San Giacomo, la cui immagine,
con il Santo seduto benedicente, sembra proprio benedire il popolo
fedele ai suoi piedi.
È una delle feste più spettacolari ed
eccentriche della Sicilia.
Il Santuario di S.Giacomo di Capizzi è la chiesa jacopea più
antica dell’Isola. Il culto risale al tempo dei Normanni che edificarono
una piccola chiesa ai margini del folto bosco di Capizzi,
come luogo di eremitaggio. Ha un notevole incremento nel
1282 con l’arrivo degli aragonesi, i quali diffondono il culto
verso il Santo spagnolo.
Nel 1425 (data documentata) diviene
celebre Santuario, quando il cavaliere Aragonese Sancho De
Heredia vi deposita alcune sacre Reliquie tra i quali un dito di
San Giacomo Apostolo.
Capizzi, infatti, possiede la Reliquia di
San Giacomo più antica della Sicilia.
La festa, che inizia giorno
16 Luglio con la novena, sembra rispecchiare sia il carattere
dell’Apostolo, tanto impetuoso da essere chiamato da Gesù “Figlio
del tuono”, sia l’irruenza degli stessi capitini che in secoli
di acceso culto per l’amato e temuto Santo sembrano quasi aver
imitato i tratti caratteriali.
All’alba del 25 luglio vi è l’antica tradizione
di percorrere a piedi scalzi il lungo tragitto che il Santo
il giorno 26, sorretto a spalle dai suoi devoti, compie per le
strade della città toccando tutti gli edifici di culto esistenti e
non. Per tutto il percorso, i devoti pregano pronunciando formule
tradizionali, canti e il Santo Rosario.
|
Il 26 luglio è il giorno
più atteso del ciclo festivo e più ricco di azioni devote e di storia.
Alle ore 16.00 il Santo viene trasferito, con suono di campane
e applausi, dalla vara in oro zecchino dell’altare principale, alla
vara massiccia neoclassica, per la processione dei “Miracoli”
che inizia alle 18.30, accolta dal popolo che inneggia al Patrono
con lancio di carte multicolori e applausi, da fuochi d’artificio
e dalla Banda Musicale che intona l’inno “La leggenda del
Piave”.
La vara portata a spalle dai devoti, con andamento impetuoso,
inizia il percorso per le tortuose e strette strade di Capizzi,
accompagnata dal popolo festante. Tutto questo fino ad
arrivare in Piazza Miracoli dove i portatori si lanciano con impeto
e con tutto il peso della vara contro un muro di una casa,
ripetutamente, fino a far cedere il muro stesso e creare un
grande buco
Tali percuotimenti della vara contro il muro, sono
chiamati “Miracoli”. Non se ne conosce l’origine, ma risale a
tanti secoli fa.
Così San Giacomo, dopo aver compiuto i suoi “Miracoli”, e
aver assicurato una buona annata alla sua gente, lascia la
Piazza, e continua il suo giro per la città. Un fragoroso sparo di
fuochi d’artificio chiude l’affascinante festa.
Esiste una nota leggenda che ha come protagonista l’imperatore
Carlo Magno, il quale stanco delle guerre e delle tante
prove e fatiche affrontate, decide di vivere in pace.
Si narra che l’imperatore vedesse ogni notte delle
luci splendenti nel cielo, simili a delle stelle che
sembravano volerlo guidare fino ai confini della
terra.
Questa scia di stelleè simile ad un cammino
che si spinge fino in Galizia
dove, è conservato il
corpo di San Giacomo, ancora
ignorato da tutti.
Carlo Magno scorge ogni
notte questa mappa stellare
e, incuriosito e affascinato,
se ne chiede il significato.
Una notte,
mentre cerca la risposta,
un personaggio di indicibile
bellezza gli appare e
gli dice: “ Che fai, figlio
mio?” Carlo risponde: “Chi
sei, Signore?” E l’altro:“Sono l’Apostolo Giacomo,
discepolo di Gesù, figlio di Zebedeo e fratello dell’Evangelista
Giovanni, che il Signore nella sua ineffabile grazia si è degnato
di scegliere presso il mare di Galilea per annunciare ai popoli
la sua Parola. Il re Erode mi ha fatto decapitare, e ora il mio
corpo giace ignorato in Galizia, terra che i Saraceni tengono
ancora sotto il loro dominio.
Mi meraviglio che tu, che hai conquistato
tante città e vaste regioni, non abbia liberato la mia
terra da quel popolo di pagani. Voglio dirti che il Signore, che
ha fatto di te il più potente re della terra, ti ha scelto fra tanti
per aprire il cammino che porterà a me e liberare il mio paese
dalle mani dei musulmani, onde poterti riservare la corona del
premio eterno. (continua)
N.B. Il socio Francesco Sarra Minichello offre a tutti gli associati
l’unito santino di San Giacomo Maggiore Apostolo,
Protettore dell’Aurea Città di Capizzi.
|
CONGREGAZIONE DELE CAUSE DEI SANTI
|
17.VII.2015: PROMULGAZIONE DI NUOVI DECRETI
Nel pomeriggio del 16 luglio 2015, Papa Francesco ha ricevuto in udienza privata
S.E. Rev.ma il Sig.Cardinale Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione
delle Cause dei Santi. Nel corso dell’udienza il Santo Padre ha autorizzato la promulgazione dei Decreti riguardanti le virtù eroiche dei seguenti Servi di Dio: |
OTTO NUOVI VENERABILI
1 - Venerabile ANDREA SZEPTYCKYJ (1865-1944)
Andrea nasce il 29 luglio 1865 a Prylbyci
(Ucraina). Riceve la sua formazione
a Cracovia, in Polonia. Soldato nell’esercito
austro-ungarico, è costretto a lasciare
il servizio per motivi di salute.
Si
laurea in diritto civile nel 1888. Entra
nell’Ordine Basiliano di San Giosafat il 13
agosto 1889.
Viene ordinato sacerdote il
28 agosto 1892. È nominato Rettore del
convento di S. Onofrio a Leopoli nel 1896, quindi diviene Eparca
di Ivano-Frankivsk, Ucraina, (continua)
2 - Venerabile GIUSEPPE CARRARO (1899-1980)
Nasce a Mira il 26.6.1899 da famiglia
povera. Viene ordinato sacerdote a
24 anni dal Beato Andrea Giacinto Longhin.
Al primo incarico come viceparroco
a Castelminio di Resana è incaricato
d’insegnare nel Seminario diocesano,
del quale diviene padre spirituale nel
1938 e rettore nel 1944. Alla formazione
dei seminaristi affianca l’impegno come
direttore spirituale per numerosi fedeli di ogni categoria e stato
di vita.
Nominato vescovo ausiliare di Trento, è consacrato il
10.XI.1952. Dopo appena trenta mesi come vescovo titolare di
Vittorio Veneto, il 15.XII.1958 è chiamato a guidare la diocesi
di Verona. Giunge nella città scaligera a 60 anni, nei primi
mesi del pontificato di Giovanni XXII
Il suo ingresso in città
precede di pochi giorni l’annuncio del Concilio Vaticano II al
quale prende parte e la cui eredità cura poi, non senza tensioni,
nella città di Verona. «Offro la mia povera vita – scrive -
(continua)
3 - Venerabile AGOSTINO RAMIREZ BARBA
(1881-1967)
Agostino nasce il 27 agosto 1881 a San
Miguel in Alto (Messico). È ordinato sacerdote
il 2 agosto 1908. Il 23 luglio 1923
viene nominato cappellano del Santuario
del Signore della Misericordia, a Tepatitlán.
Nel 1924, scopre la vita e le opere di Santa
Teresa del Bambino Gesù. Con Madre Reynalda
Gallegos Franco, fonda la congregazione
delle Suore Serve del Signore della
Misericordia per vivere la spiritualità di Santa Teresa per
l’educazione dei giovani. I servi del Signore della Misericordia
offrono preghiera e la misericordia, il servizio gioioso e altri
valori umani e cristiani, la vita testimonianza di Cristo misericordioso. (continua)
4 - Venerabile SIMPLICIANO DELLA NATIVITÀ
(1827-1898)
P. Simpliciano nasce l’11 maggio
1827 a Piano di Sorrentoed è battezzato
lo stesso giorno col nome di Aniello Francesco
Saverio.
Dopo aver frequentato per
tre anni l’Istituto Nautico di Piano di Sorrento,
decide di intraprendere la vita religiosa
e sceglie i Francescani Alcantarini
del Convento di San Pietro d’Alcantara,
oggi San Pasquale, in Portici.
Il
17.9.1844 veste l’abito religioso con il nome di Fra Simpliciano
della Natività. Nel maggio 1851 è ordinato sacerdote.
Nello stesso anno riceve la “patente” di predicatore e nel 1862
quella di confessore. Sono molteplici i suoi trasferimenti nei
conventi della Provincia Napoletana di S. Pietro d’Alcantara
per l’attività dell’Ordine e dedicandosi anche alla letteratura,
alla filosofia, alla teologia, alla patristica, alla storia e al diritto.
Il 5 giugno 1869, Padre Simpliciano viene chiamato a
Roma, presso il Convento di Aracoeli, con il compito di segretario
generale della Provincia degli Alcantarini e Recolletti,
lavorando (continua)
17.VII.2015: PROMULGAZIONE DI NUOVI DECRETI
Nel pomeriggio del 16 luglio 2015, Papa Francesco ha ricevuto in udienza privata
S.E. Rev.ma il Sig.Cardinale Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione
delle Cause dei Santi. Nel corso dell’udienza il Santo Padre ha autorizzato la
promulgazione dei Decreti riguardanti le virtù eroiche dei seguenti Servi di Dio:
5 - Venerabile RIFUGIO AGUILAR Y TORRES
(1866-1937)
María del Refugio Aguilar y Torres
nasce a San Miguel de Allende in Messico,
il 21.9.1866.
A venti anni sposa Ángel Cancino Arce ed hanno due figli,Ángel e Refugio Teresa. Dopo solo due
anni, Maria rimane vedova e, ben presto,
perde anche il primogenito.
Nel
1896, durante un corso di esercizi spirituali,
sperimenta una trasformazione
interiore profonda che la porta a centrare
la sua vita nell’Eucaristia.
Così María del Refugio si indirizza
all’apostolato, vissuto nella concretezza del servizio ai
fratelli. Sente che il Signore la chiama ad impegnarsi per la
salvezza dei bambini e dei giovani promuovendo i valori cristiani
nelle nuove generazioni.
La figlia segue le sue orme
consacrandosi a Dio nella stessa Congregazione, le Suore Mercedarie
del Santissimo Sacramento, che María del Refugio
Aguilar ha fondato al fine di educare i giovani all’amore per
Gesù Eucaristia ed estendere il suo Regno. (continua)
6 - Venerabile DUPOUY BORDES (1873-1953)
Marie Josephine Charlotte nasce il 6
maggio 1873 a Saint Pierre d’Irube
(Francia). Trascorre l’infanzia a San Sebastian,
dove la famigliola si inserisce
nella vita dell’alta società durante i mesi
estivi. Al momento della Cresima il
19.6.1884, elegge S.Teresa di Gesù
(d’Avila) a propria patrona, e aggiunge
il suo nome al proprio chiamandosi così
Maria Teresa. A dodici anni sente la
chiamata di Gesù a seguirlo nella vita
religiosa. I genitori si oppongono, anzi la mamma si ammala
e il padre colpevolizza di ciò la sua unica figliola. (continua)
7 - Venerabile ELISA MICELI (1904-1976)
Elisa nasce a Longobardi il 12.4.1904 e nel 1917
con la famiglia si trasferisce a Roma. Matura la
decisione di consacrare la sua vita a Dio tra le
Carmelitane, ma tornando in Calabria
prende coscienza delle
condizioni di sfruttamento e degrado
materiale, sociale e spirituale
nelle quali versano le popolazioni
rurali.
Sente la
chiamata ad annunciare il Vangelo
ai più lontani, rimanendo
carmelitana contemplativa nel
cuore. L’8 dicembre 1934, nasce
la Congregazione delle Suore Catechiste
Rurali del Sacro Cuore,
attraverso la quale partecipa il
dono di Dio ad altre anime e rende più efficaci e solidi la vita
di unione con Dio e l’apostolato catechistico
Dà asilo alle ragazze
madri, all’epoca cacciate di casa e rinnegate dalla famiglia,
istituisce Scuole materne e laboratori per ragazze, accoglie
bambini orfani od esposti alla tubercolosi e alla miseria
morale e materiale, rende consapevoli i poveri dei propri diritti
e li sostiene nel loro esercizio. Accoglie quindi un male (continua)
(Fonte: www.postulazionecausesanti.it)
8 - Venerabile ISABELLA MENDEZ HERRERO
(1924-1953)
Isabel nasce a Castellanos de Moriscos
(Spagna) il 30.8.1924. “Isabel è
una ragazza normale, bella e semplice”,
dice Lopez Victoria. È inviata
per gli studi nel Collegio Trinitario e
poi presso le le Suore di San Giuseppe.
Isabel sente la chiamata vocazionale
di vivere per Dio
Consegue il diploma
di scuola superiore, entra come postulante
al noviziato delle Suore di San
Giuseppe nel 1944 e sceglie il nome di
Isabella di Maria Immacolata.
Ha appena compiuto vent’anni
ed è piena di speranza e di vita. Vuole essere una missionaria.
Dopo due mesi dalla Professione si sente male e viene scoperta
di Los Montalvos.
Le testimonianze sono in questo senso:“Ha trascorso due anni e lasciato un ricordo prezioso tra gli
infermieri e gli altri pazienti perché hanno sempre visto un
sorriso sul suo volto, nonostante i suoi problemi e ha contribuito
come poteva.”
Nel frattempo, i suoi polmoni stavano chiudendo sempre
la sensazione di soffocamento e annegamento è aumentata
nel corso del tempo. Così, (continua)
8.VIII.2015: PROMULGAZIONE DI NUOVI DECRETI
La mattina dell’8 agosto 2015, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in
Udienza S.E. Rev.ma il Signor Card.Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione
delle Cause dei Santi. Nel corso dell’Udienza il Sommo Pontefice ha
autorizzato la Congregazione a promulgare il decreto riguardante il martirio
del Servo di Dio Ya'qub Melki (al secolo: FLABY'ANS MYKH'AYL).
1 - NUOVO BEATO:
FLAVIANO MICHELE (GIACOMO) MELKI
(1858-1915)
Il Servo di Dio Ya'qub Melki è stato beatificato il 29 agosto
2015 nel corso di una solenne cerimonia nel Patriarcale Convento
di Nostra Signora della Liberazione, Charfet, Daroun,
Harissa (Libano), presieduta dal Cardinale Angelo Amato.È un’autentica testimonianza di “ecumenismo del sangue”
quella del vescovo Flavien Mikhaiel Melki, nato e cresciuto
nella Chiesa sira-ortodossa e morto in comunione con la
Chiesa siro-cattolica
Fu ucciso in odio alla fede nel 1915, durante
il governo dei “Giovani turchi”. Il martire - che il cardinale
Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause
dei santi, beatifica in rappresentanza di Papa Francesco sabato
29 agosto, a Daroun-Harissa, in Libano — nacque nell’anno
1858 nel piccolo villaggio di Vilayet de Mardine, a
nord-est della Grande Siria (attualmente in Turchia), chiamato
Kalaat Mara, in seno a una famiglia profondamente cristiana
appartenente alla Chiesa siro-ortodossa. All’età di dieci anni
fu inviato dal padre a studiare presso la scuola del vicino monastero
di Zaafarane, sede del Patriarcato siro-ortodosso.
A
vent’anni fu ordinato diacono e gli venne affidato il ruolo di
bibliotecario del monastero.
Fu proprio in quegli anni che, arricchendo sempre di più
le sue conoscenze, in particolare con lo studio delle opere dei
padri della Chiesa orientale, decise di aderire al cattolicesimo.
Coraggiosamente lasciò il monastero e, dichiarata apertamente
la sua fede, si recò in Libano, presso il patriarcato sirocattolico
di Charfé, dove oggi si celebra la sua beatificazione.
Entrò nella fraternità di Sant’Efrem ed emise i voti religiosi.
Qui completò gli studi e fu ordinato sacerdote il 13 maggio del
1883, nella cattedrale di Aleppo. Subito il giovane presbitero
si distinse per il suo profondo zelo, unito a una straordinaria
umiltà e a una pronta obbedienza. Per queste qualità fu scelto
ben presto per importanti incarichi, come quello di professore
del seminario di Mardine e di missionario itinerante presso diversi
villaggi giacobiti (siri-ortodossi) e armeni della diocesi
di Diyarbakir (la Grande Siria), tutte località in cui nessun cristiano
sarà risparmiato dalla persecuzione del 1915.
Si occupò dei bisogni spirituali e materiali dei cattolici residenti
in quei luoghi, donando tutto se stesso e rivolgendosi
soprattutto al prossimo più bisognoso.
Si distinse per l’attività
apostolica condotta sempre nel silenzio e nella modestia.
Nel
1895 accettò la nomina di vicario episcopale, portando nel
cuore la coraggiosa testimonianza di sua madre, uccisa in
quei giorni per aver rifiutato di aderire all’islam.
Dopo che Pio
x autorizzò la sua nomina a vescovo della regione di Djezireh-
ebn-Omar, fu ordinato vescovo il 19 gennaio 1913, nella
cattedrale di Saint George di Beirut.
È impressionante la fecondità
della sua attività sacerdotale
ed episcopale. Viveva in
estrema povertà e arrivò
anche a vendere i suoi paramenti
liturgici per aiutare i
poveri di qualsiasi fede e combattere
contro la miseria.
Nonostante
i pochi mezzi posseduti,
si impegnò tenacemente
nella riparazione e nella costruzione
di molteplici chiese,
nell’edificazione di scuole per
bambini e giovani, nella formazione
dei sacerdoti.
Donò tutto se stesso realizzando in concreto
la testimonianza del buon pastore che si preoccupa del
bene del suo gregge, in particolare dei più bisognosi, e lotta
con tutte le forze contro l’oppressione dei più deboli.
Durante il primo conflitto mondiale, si oppose con forza al
governo dei «Giovani turchi», i quali avevano intrapreso una
terribile ed atroce persecuzione contro il popolo siro-armeno,
una persecuzione che si riversò su tutti i cristiani residenti nei
territori di quella zona.
Ne fu vittima, insieme ai suoi fedeli,
anche il nuovo beato, il quale rifiutò la proposta di aver salva
la vita fattagli da un amico musulmano e, senza farsi sopraffare
dagli eventi, rimase accanto al suo popolo, incoraggiando
tutti a rimanere fermi e saldi nella propria fede.
Nell’estate del 1915 fu arrestato e condotto nella prigione
di Djezireh-ibn-Omar.
Continuò a celebrare l’Eucaristia e il sacramento della confessione,
arrivando a impartire anche la benedizione papale
con annessa indulgenza plenaria, in quanto autorizzato dalla
Santa Sede a fare ciò per tre volte l’anno.
Come la maggior
parte dei prigionieri, fu sottoposto a un interrogatorio in cui gli
venne proposto di convertirsi e avere salva la vita. Prima rimase
in silenzio, poi, per dimostrare senza equivoco la sua appartenenza
a Cristo, manifestò l’opposizione a tale richiesta. Il 29
agosto 1915, legato mani e piedi, fu brutalmente e ferocemente
picchiato, quindi fu ucciso a colpi di fu
Il suo corpo martoriato (continua)
Fonte: Osservatore Romano)
1.X.2015: PROMULGAZIONE DI NUOVI DECRETI
Il 30 settembre 2015, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza S.E.
Rev.ma il Signor Card.Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle
Cause dei Santi. Nel corso dell’Udienza il Sommo Pontefice ha autorizzato la Congregazione
a promulgare i seguenti Decreti riguardanti:
A - CINQUE NUOVI BEATI
È stato promulgato il decreto del martirio dei Servi di
Dio Valentino Palencia Marquina, Sacerdote diocesano, e
4 Compagni, uccisi in odio alla Fede il 15 gennaio 1937
nei pressi di Suances (Spagna).
Rimaniamo in attesa di conoscere la data della cerimonia
di beatificazione.
VALENTINO PALENCIA MARQUINA (1871-1937)
E 4 COMPAGNI
Palencia Valentin Marquina nasce a Burgos
(Spagna) il 26.7.1871. Vive la prima formazione
cristiana nella casa paterna in
Huerto del Rey, in Flora.
Risponde con entusiasmo
alla chiamata vocazionale ed
entra in seminario per dedicarsi al Signore
ed al prossimo. E fin dal periodo in cui è seminarista,
la sua attenzione si rivolge ai
bambini poveri e abbandonati.
Nel 1898 fonda il "Patronato
de San José” per la formazione e l'educazione di giovani poveri
con metodi all’avanguardia per formare cittadini onesti orientati
ad amare Dio. Crea un laboratorio artigianale per la formazione
dei giovani.
Ha 110 ragazzi, 40 interni e 60 o 70
esterni. Il suo sogno è quello di creare una scuola professionale,
ma si deve accontentare di un piccolo laboratorio. Don Palencia
educando con metodi moderni, utilizza una pedagogia attiva.
Insegna disegno per la destrezza manuale, musica per l'affinamento
dello spirito, molto teatro per educare all’espressione.
Forma un coro e una band musicale che si esibisce in concerti
e cortei. La sua perseveranza e la costanza del lavoro forniscono
prestigio alla scuola. Egli è anche un precursore delle
colonie estive per i bambini che sono senza casa. Per il suo lavoro
umanitario il governo gli concede nel 1925 un riconoscimento,
la Croce della Carità.
Don Valentín è cappellano della
cappella del Santo ‘Ecce Homo’ e della Cattedrale di San Enrique;è fratello spirituale della Confraternita di S.Lucia e del
Circolo S.Giuseppe.
Istituisce, presso la Fondazione, la Confraternita
della ‘Sagrada Familia’. Il 18.7.1936 segna l’inizio della
guerra civile spagnola. Trai i vari divieti c’è quello di celebrare (continua)
l
B - SETTE NUOVI VENERABILI
1 - Venerabile GIOVANNI FOLCI (1890-1963)
Giovanni nasce il 24.2.1890 a Cagno
(Italia). Dopo gli studi in seminario viene
ordinato sacerdote nella diocesi di Como.
Inizialmente parroco della frazione di
Valle di Colorina, diviene cappellano militare
durante la prima guerra mondiale, vivendo
insieme ai soldati la disfatta di Caporetto,
a seguito della quale viene
deportato in Germania. Solo nel 1919 può rimpatriare e tornare
in parrocchia.
Per onorare le sofferenze dei soldati e dei
prigionieri, fa erigere il Santuario di Gesù Divin Prigioniero.
Accanto al santuario vengono ad abitare, il 29 novembre
1926, le prime quattro giovani che costituiscono il nucleo
delle suore Ancelle di Gesù Crocifisso, per dare luogo al preseminario
che il sacerdote ha a lungo sognato. Nel 1921, invece,
arriva il primo sacerdote collaboratore, iniziatore dei futuri
Sacerdoti di Gesù Crocifisso. (continua)
2 - Venerabile FRANCESCO BLACHNICKI
(1921-1987)
Francesco nasce a Rybnik (Polonia) il
24 marzo 1921. Giovane intelligente e volenteroso
dopo i primi studi a Orzesze e il
ginnasio Blachnickich continua con la
laurea. Desidera lavorare nella diplomazia.
Catturato nel settembre 1939, riesce
a fuggire e il 27.4.1940 è catturato dalla
Gestapo e deportato ad Auschwitz. Il 30.3.1942 è condannato
a morte e poi graziato con la commutazione della pena in
dieci anni di lavori forzati.
Nel 1945 viene liberato dai militari
statunitensi
.A 24 anni entra a Cracovia in Seminario e il
25.6.1950 è ordinato sacerdote. È vicario in diverse parrocchie
e dal 1954 partecipa al lavoro della Curia di Katowice, rientro
dei vescovi, giornali pastorali, redazione del settimanale diocesano"Domenica Visitor"
Nel marzo 1961 Blachnicki viene
arrestato con l'accusa di emissione stampe illegali e "diffusione
di notizie false circa la presunta persecuzione della
Chiesa in Polonia" ed è condannato a 13 mesi di reclusione
con sospensione per 3 anni. (continua)
3 - Venerabile GIUSEPPE RIVERA RAMIREZ
(1925-1991)
Giuseppe nasce a Toledo (Spagna) il
17 dicembre 1925, ed è il più piccolo
dei quattro figli della sua famiglia.
Mosso da vocazione sacerdotale nel
1943 entra nel Seminario della Universidad
Pontificia Comillas, poi passa in
quello di Salamanca dal 1948 al 1953.
Viene ordinato sacerdote nell’Arcidiocesi
di Toledo, il 4 aprile 1953. Curato
della Parrocchia di San Thomas dal
1953 al 1955 diviene tesoriere di Totanes,
a Toledo, dal 1955 al 1956.
Per le sue capacità è chiamato (continua)
4 - Venerabile EMANUELE MARTIN DEL CAMPO
(1917-1996)
Giovanni Emanuele nasce a Lagos
Giovanni Emanuele nasce a Lagos
de Moreno, Jalisco, il 14.XII.1917. Nei
primi anni trenta studia nel seminario
di Veracruz.
Dopo l’ordinazione sacerdotaleè responsabile di diverse parrocchie
Xalapa, Coatepec e la regione della
capitale.
La maggior parte della sua
vita Padre Juan la trascorre nello stato
di Veracruz in anni di persecuzione religiosa,
come seminarista, come parroco,
come docente, come confessore e cappellano e come direttore
spirituale in un tempo in cui le leggi messicane
proibivano l’esercizio di attività pubbliche per la Chiesa.
E
come esorcista, appunto, un “rito antico di sanazione dal demonio”
che Martín del Campo pratica dal 1987 fino al 1995,
cioè un anno prima della morte. Sono anni non facili per la
Chiesa Messicana, che viene visitata due volte da Giovanni
Paolo II, nel 1979 durante la presidenza di Lopez Portillo – in
quell’occasione celebra la Santa Messa sul lungomare di Veracruz– e nel 1992 mentre governa Salinas de Gotari. (continua)
5 - Venerabile ANTONIO FILOMENO MARIA
LOSITO (1838-1917)
Antonio Filomeno Maria nasce a
Canosa di Puglia il 16.XII.1838. Vive la
sua fanciullezza in una famiglia molto
pia che lo educa ai sani princìpi cristiani.
Nel novembre 1855 entra nel
noviziato dei Redentoristi a Ciorani
(SA), dove l’anno successivo emette i
voti di povertà, castità ed obbedienza.
È inviato per gli studi teologici a Materdomini
(AV) e qui è ordinato sacerdote
il 5.4.1862.
Dal 1867 per la soppressione governativa di
tutti gli Istituti Religiosi torna a Canosa (BA) e svolge il suo
lavoro di apostolo nella diocesi pugliese fino al 1987 quando
rientra nella ricostituita Congregazione del Redentore che lo
destina a Pagani (SA) per la direzione spirituale degli studenti
che si preparano al sacerdozio.
Qui nel 1907 ha la carica di
rettore, mentre nel 2009 è eletto Superiore Provinciale dei redentoristi
napoletani. Padre Losito, dopo il 1890, pur colpito
da paralisi agitante, vive il suo motto che è da sempre:“amare e patire”.
La sofferenza e l’amore per le anime, lo
spingono a dedicarsi alla direzione spirituale (continua)
6 - Venerabile MARIA BENEDETTA GIUSEPPA
FREY (1836-1913)
Ersilia Penelope nasce a Roma il 6.3.1836. Sin da piccola
dimostra un’intelligenza non comune e un carattere vivace,
aperto e volitivo. Per sette anni frequenta la scuola delle Maestre
Pie all’Arco dei Ginnasi.
È durante questo periodo che,
per l’intervento prodigioso di S. Pellegrino Laziosi, guarisce
da una fistola alla gamba. La sua educazione continua presso
le monache Domenicane alla Salita del Grillo sino all’età di
18 anni.
Sviluppatosi in lei il germe della vocazione claustrale
entra nel monastero della Visitazione delle monache cistercensi
in Viterbo.
Il 2.7.1857 prende l’abito monastico con il
nome di Maria Benedetta Giuseppina e l’anno successivo
emette i voti solenni alla presenza del Vescovo di Viterbo.
Le
viene poi assegnato il compito di organista e di insegnante di
musica alle educande. Verso la fine del
1861 è colpita alla gamba sinistra da
paralisi, che ben presto si estese al
braccio sinistro ed alla spina dorsale e
rimane immobilizzata a letto.
Non può
poggiare il capo sui guanciali a causa
di acuti dolori, né può tenerlo eretto,
perché gli ricade inerte sul petto con
pericolo di soffocamento, perciò le si
deve sostenere la fronte con cordicelle
e bende. In questa posizione
rimane, giorno e notte, per 52 anni.
Ricorrendo
alla preghiera e con l’aiuto di illuminati padri spirituali raggiunge lo stato di completa uniformità alla
volontà di Dio e di perfetta tranquillità di spirito, per cui non
si lamenta mai dei suoi mali.
Dio concede a suor Benedetta
doni del tutto singolari quali il dono delle guarigioni, delle
conversioni, del discernimento, del consiglio e delle previsioni.
Con il permesso dell’Autorità ecclesiastica, la sua squallida
cameretta diviene meta di continui pellegrinaggi di persone
d’ogni ceto. Sentendo vicina la fine, .(continua) (Fonte: win.ocist.org)
7 - Venerabile ANNA CHRZANOWSKA
(1902-1973)
Hanna nasce a Varsavia (Polonia) il 7.X.1902. È figlia di
Ignacy Chrzanowski, professore presso l'Università Jagellonica
e di Wanda Szlenkier. Viene da una famiglia nota per le sue
attività benefiche. Finito il liceo
presso le Orsoline di Cracovia, si laurea
nel 1922. Studia poi nella School
of Nursing di Varsavia. Qui riceve
una borsa di studio annuale con cui
va in Francia.
Dal 1926 al 1929
Hanna lavora come istruttrice nella
Scuola Universitaria per Infermieri e
igienisti a Cracovia . Negli anni
1929-1939 dirige il mensile "Nurse
Polonia" e altre pubblicazioni nel
campo dell'assistenza infermieristica.
Nello stesso tempo, pur attraverso la grande attività, è
per tutti una donna di una particolare spiritualità. Dopo l’inizio
della Seconda Guerra Mondiale, nel 1939, si trasferisce a
Cracovia e solo al termine del conflitto mondiale viene aperta
presso l’Università la Scuola di nursing-maternità, dove Annaè chiamata a dirigere.
Ella presta molta attenzione alla formazione
di base dei propri studenti affinchè siano veramente (continua)
|
Il Patrono della città di Marino (Rm)
SAN BARNABA APOSTOLO,
PATRONO DI MARINO (RM)
di Agostino CERINI
11 giugno: San Barnaba .
Egli nasce a Cipro e si chiama Giuseppe,
ma gli Apostoli lo chiamano
Barnaba, che vuol dire il Profeta, l’Esortatore, il figlio di Consolazione.
Fonti antiche ci riferiscono che Barnaba, chiamato
Apostolo dagli stessi Atti, pur non appartenendo ai 12, sarebbe
stato uno dei 72 Discepoli di cui parla il Vangelo.
Vive
con gli Apostoli ed è elogiato da San Luca nel libro degli Atti.
Nella fervente comunità cristiana del dopo-Pentecoste Barnabaè certamente figura di spicco, molto amico del neoconvertito
Saulo che preferisce farsi chiamare Paolo ed
insieme seminano la parola di Dio sia ad Antiochia, ottenendone
un’eccezionale numero di conversioni, sia a Cipro ove si
unisce loro il cugino di Barnaba, Giovanni Marco, futuro Evangelista.
Barnaba non prosegue con Paolo il cammino evangelizzatore
e preferisce fermarsi a Cipro dove opera conversioni
e miracoli, tanti da suscitare l’invidia dei Giudei che verso
l’anno 70 eliminano lo scomodo predicatore massacrandolo
con una gragnuola di pietre e finendolo con il fuoco.
L’elezione del Santo a Patrono di Marino (Roma) risale in
seguito a una calamità naturale che colpisce le campagne
marinesi. In origine, la santa patrona di Marino era santa
Lucia, la cui festa si celebra tuttora il 13 dicembre di ogni
anno. È importante ricordare che, quando Marcantonio
II Colonna, Ammiraglio pontificio, a seguito della celebre
vittoria del 7 ottobre 1571 riportata contro
la flotta dei Turchi nelle acque di Lepanto, proprio
nel successivo
13 dicembre, festa di
Santa Lucia, fa il suo
ingresso nella sua
Marino, salutato da
eroe e osannato dalla
popolazione.
L'11 giugno 1615
una violenta grandinata
devasta i raccolti
dei marinesi.
L'anno seguente
un'altra grandinata,
lo stesso giorno, cadde sulle campagne marinesi. Infine nel
1617 una terza grandinata sconquassa ancora, sempre nella
giornata dell'11 giugno, i campi e le vigne locali. Per porre
fine a questo flagello, viene convocata, il 2 febbraio 1618, una
assemblea popolare plenaria che vota di scrivere una lettera
al cardinal Francesco Sforza di Santa Fiora cardinale vescovo
di Albano chiedendo di poter venerare san Barnaba, la cui
festa ricorre proprio di 11 giugno, come santo patrono.(continua)
|
Mostre di Santini |
Campomarino (CB), 18-19 luglio 2015
Mostra di SANTINI “Mostra di immaginette sacre”
Dopo il successo e gli ampi consensi riscossi nelle passate edizioni, è tornata a Campomarino, nel
terzo week-end di luglio, la “Mostra del Santino ed Immaginette Sacre”, giunta alla IV edizione. La
sede della Coldiretti, sita in Corso Skanderbeg 13, ha ospitato il 18 e il 19 luglio, dalle ore 19.30 alle
22.30, ingresso gratuito, l’interessante esposizione composta da circa 400 santini tutti originali,
I
santini in esposizione appartengono alla collezione privata del socio Emilio Antonio Beltotto, organizzatore
e curatore dell’evento (ora la sua collezione è di circa 7500 pezzi) e della figlioletta
Francesca che, grazie alla sua passione, è arrivata a 250 pezzi. Il tema di quest’anno è stato dedicato
ai tre importanti avvenimenti celebrativi del 2015 rilanciati anche con la Tessera annuale dall’AICIS:
il V cent.rio della nascita di Santa Teresa D’Avila, il V cent.rio della nascita di San Filippo Neri e il Bicentenario della nascita di
S.Giovanni Bosco.
Oltre ai santini, i pannelli sono stati corredati da notizie biografiche, citazioni e pensieri dei tre Santi. Anche
quest’anno, l’esposizione, patrocinata dall’Aicis, è stata inserita nel cartellone delle manifestazioni “Aestiva” 2015, organizzate
dall’amministrazione comunale, consultabile sul portale www.turismocampomarino.it.
Pubblicazioni e materiali vari a carattere
religioso sono stati a disposizione dei visitatori, curiosi e appassionati collezionisti. «Siamo certi che la mostra 2015 raggiungerà
un buon successo di pubblico” ha scritto in una nota inviata all’organizzatore il vice presidente dell’Aicis, Renzo Manfè - “e formuliamo
voti affinché l’iniziativa, contribuisca alla crescita culturale e soprattutto religiosa di quanti affluiranno per visitare
questa mostra di immaginette devozionali”.
L’organizzatore e curatore della rassegna Emilio Antonio Beltotto rivolge, con l’occasione,
un sentito ringraziamento al presidente della Coldiretti di Campomarino, Ermenegildo Vizzarri per la sua preziosa disponibilità
e collaborazione.
|
|
FORNI DI SOPRA (UD), Luglio-Agosto 2015
Mostra di SANTINI “GLI ANGELI”
Con l’inizio del mese di luglio a Forni di Sopra è stata inaugurata una Mostra di immaginette
sacre ed oggetti di culto/devozione avente come tematica “Gli Angeli”.
Ma chi
sono gli Angeli? Al nr.329 del Catechismo della Chiesa Cattolica leggiamo: “S.Agostino
dice a loro riguardo:« “Angelus” officii nomen est, [...] non naturae. Quaeris nomen huius
naturae, spiritus est; quaeris officium, angelus est: ex eo quod est, spiritus est, ex eo quod
agit, angelus – La parola “angelo” designa l’ufficio, non la natura.
Se si chiede il nome
di questa natura, si risponde che è spirito; se si chiede l’ufficio, si risponde che è angelo:è spirito per quello che è, mentre per quello che compie è angelo ». In tutto il loro essere,
gli angeli sono servitori e messaggeri di Dio. Per il fatto che « vedono sempre la faccia
del Padre mio che è nei cieli » (Mt.18,10), essi sono « potenti esecutori dei suoi comandi,
pronti alla voce della sua parola » (Sal.103,20).
L’Esposizione è stata allestita dal socio Agostino Busato presso la Chiesa di San
Floriano, edificio del Cinquecento sito nel Comune di Forni di Sopra (UD) dove è possibile ammirare opere quali il trittico di
altare di Andrea Bortolotto detto “il Bellunello” e affreschi di Gianfrancesco da Tolmezzo.
La mostra iconografica è rimasta
aperta al pubblico per tutto il mese di Luglio e di Agosto 2015.
|
|
CISTERNA DI LATINA (LT), 13-24 agosto 2015
Mostra di Santini “NEL 290° ANN.RIO SAN ROCCO PATRONO DI CISTERNA”
Lo scorso 13 agosto a Cisterna di Latina è stata inaugurata una mostra di immaginette
devozionali sul tema: ”Nel 290° anniversario di San Rocco Patrono di Cisterna
L’esposizione
aveva il Patrocinio della locale Parrocchia “Santa Maria Assunta in Cielo”, della Confraternita
di San Rocco di Cisterna e dell’A.I.C.I.S. di Roma. La mostra, organizzata dal socio Maurizio
Prosperi con immaginette della propria collezione, è stata allestita nella Chiesa Parrocchiale“Santa Maria Assunta” - Piazza 19 marzo 2015 - Cisterna di Latina dal 13 al 24 agosto 2015.
|
|
NAPOLI, 13-18 settembre 2015
Mostra di immaginette sacre “SAN GENNARO”
Il 13 settembre u.s. nell’ambito delle iniziative per la festa di San Gennaro, santo patrono e protettore della
città di Napoli, che si celebra ogni anno il 19 settembre, è stata inaugurata a Napoli in Via Duomo una mostra di
santini sul tema appunto “San Gennaro”.
S.Gennaro, d’altronde, rappresenta una delle figure più importanti
del panorama partenopeo e si può affermare senza dubbio che il Santo è noto e venerato in tutto il globo.
L’esposizione, aperta al pubblico fino al 18 settembre, è stata organizzata da Giovanni Lembo. Giuseppe
Melone di Cava de’ Tirreni ha partecipato con immaginette della propria collezione.
|
|
ALESSANDRIA, 27 settembre-21 ottobre 2015
Mostra di imaginette Sacre “ARCANGELI -
I Santi Michele, Gabriele e Raffaele nei santini”
Il 27 settembre scorso nella Chiesa parrocchiale di S.Michele Arcangelo
ad Alessandria è stata inaugurata una interessante mostra
dal titolo “ARCANGELI - I Santi Michele, Gabriele e Raffaele nei santini”,
organizzata nell’ambito della festa patronale di San Michele.
L’esposizione riguarda, una ricca campionatura di santini (esposti
circa 600 pezzi, selezionati fra oltre 4000), relativi all’iconografia
degli Arcangeli, prodotti in Italia e all’estero dalla seconda metà
dell’Ottocento ai giorni nostri, provenienti dalle collezioni di Marcello
Vendemmiati e Roberto De Santis.
Inoltre sono presenti con
proprie immaginette le Signore Margherita Alessio, Alessandra
Barcaglia, Lorella Bocchio, Silvana Pestarino, Silvia Perosino e
Carmen Ugo.
Tra le immagini sacre, ordinate con amore e professionalità da
Alessandra Barcaglia, rare siderografie con pizzo italiane, spagnole
e francesi della fine dell’800; pregiate cromolitografie di inizio Novecento;
santini di Mont San Michel, della Sacra di San Michele in Val di Susa e del celebre Santuario del Gargano; santini spagnoli
e francesi ed inoltre una ricca campionatura relativa alle Chiese e ai Santuari italiani dove si venera San Michele
La
mostra, che ha il patrocinio della Diocesi di Alessandria e dell’AICIS, e chiuderà i battenti il prossimo 21 ottobre, ha ricevuto i
complimenti e la benedizione di Mons. Guido Gallese, Vescovo di Alessandria; grande è stato anche il successo con presenze di
amatori del settore e di semplici curiosi ed è richiesta da numerose Parrocchie.
L’esposizione è stata possibile grazie alla disponibilità
e competente collaborazione del Parroco della Chiesa di San Michele Arcangelo, Mons. Ivo Piccinini a cui gli organizzatori
rivolgono un doveroso e sentito ringraziamento.
(Marcello Vendemmiati)
|
|
RE (VB), 11 agosto-15 ottobre 2015
Mostra di immaginette devozionali “FIORI, FLORA E FAUNA”
Nell’ambito della commemorazione del terzo anno dalla scomparsa di Padre Gianfranco Valsesia,
i parrocchiani di Olgia hanno presentato nella Cripta del Santuario di Re (VB) una mostra di
immaginette sacre dal titolo “Fiori, Flora e Fauna” provenienti da collezioni private.
L’esposizione è stata inaugurata lo scorso 11 agosto. Il nostro socio Pierluigi Patritti di Olgia di
Re, principale espositore di questa mostra, ha messo i propri pezzi scegliendo il materiale più interessante
della propria collezione.
Presso il Santuario della “Madonna del Sangue” nella Val Vigezzo, pertanto, sono esposti 36
pannelli contenenti piccole opere d’arte che vanno dal 1500 agli inizi del 1900 (xilografie, canivet,
conventuali, ecc. ecc.). Chi ha avuto occasione di visitare la manifestazione ha parlato di interessante
e magnifica esposizione.
La chiusura è prevista per il 15 ottobre 2015.
|
|
IMOLA (BO), 5-13 settembre 2015
Mostra di SANTINI “SEGNI E IMMAGINI DELLA DEVOZIONE POPOLARE”
Sabato 5 settembre alle ore 17.00 nella Chiesa del Morelli a Imola è stata inaugurata la mostra dei santini a cura di Marco
Violi nella raccolta di Mauro Manara: “Segni e immagini della devozione popolare”.
L’esposizione, che è rimasta aperta al pubblico
fino alla sera di domenica 13 settembre, ha osservato il seguente orario: feriali: 18-20, festivo 10-20.00. |
|
ROMA, 26-27 settembre 2015
Mostra di Immaginette “SANTINI DI GUERRA”
Nell’ambito del Convegno filatelico, numismatico, di cartofilia
e collezionismo di “Roma Colleziona” che si è tenuto
sabato 26 e domenica 27 settembre presso il Complesso Scolastico “Seraphicum”, Via del Serafico 3 - Roma (zona EUR),
l’A.I.C.I.S. è stata presente con una piccola e significativa
esposizione di immagini devozionali sul tema “Santini di
guerra“
L’esposizione ha voluto sottolineare ai visitatori del
Convegno le celebrazioni del 1° cent.rio (1915-2015) della Prima Guerra Mondiale. L’Italia che è entrata in guerra il 24
maggio 1915 era allora un Paese povero e impreparato, si è trovato presto in trincea per difendere il proprio territorio.
La Prima Guerra Mondiale è il più grande conflitto mai visto, che ha coinvolto quasi tutti i continenti, gran parte
delle Nazioni e dei loro abitanti, cambiandone per sempre il destino.
|
|
CELENTINO (TN), 4-28 luglio 2015
Mostra di Santini “SANTI TITOLARI E SANTI PROTETTORI” in Val di Peio”
Il socio Luciano Busatto ha presentato a Celentino (TN) nella Casa dell’Ecomuseo della Val di Peio una raccolta
di immaginette sacre antiche e moderne.
L’esposizione, inaugurata il 4 luglio scorso, sul tema: “Santi Titolari e Protettori
- Santi venerati nella Valletta” è rimasta aperta fino al 28 luglio 2015. |
|
COGOLO (TN), 1-30 agosto 2015 - Mostra di Santini “SANTI TITOLARI
E SANTI PROTETTORI”
Il socio Luciano Busatto ha presentato a Cogolo (TN) nelle Ex Scuolre Elementari una raccolta di immaginette
sacre antiche e moderne. L’esposizione, inaugurata il 1 agosto scorso, è rimasta aperta ai visitatori tutti i giorni con
orario: 10/12 e 16/18, sul tema: “Santi Titolari e Protettori - Santi venerati nella Valletta” fino al 30.8.2015
|
|
TARQUINIA (VT), 27 settembre-11 ottobre 2015
Mostra di SANTINI “SAN FRANCESCO D’ASSISI - PATRONO D’ITALIA”
Il 27 settembre nella città etrusca di Tarquinia il Circolo Filatelico Numismatico Tarquiniense, con il Patrocinio dell’A.I.C.I.S., ha inaugurato
un’esposizione di immaginette sacre sul tema: “San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia”.
Sia l’allestimento che le immaginette sacre che sono
in esposizione sono del socio Edmondo Barcaroli.
La mostra è all’interno della monumentale Chiesa di San Francesco di Assisi di Tarquinia
(VT) in occasione delle celebrazioni dedicate al Santo Patrono d’Italia. |
|
IMOLA (BO), 7-28 novembre 2015
Mostra di SANTINI “LA RISURREZIONE ED ALTRI EPISODI DELLA VITA DI CRISTO
NELLA RACCOLTA DI FILIPPO BRICCOLI - Manufatti monastici dal XVII al XX secolo”
Il 7 novembre p.v. alle ore 16.00 sarà inaugurata a Imola la mostra “La risurrezione e altri episodi della vita di
Cristo nella raccolta di Filippo Briccoli - Manufatti monastici dal XVII al XX secolo”. L’esposizione, curata dal socio Filippo
Briccoli di Ravenna, verrà ospitata nel Museo diocesano, che per la prima volta aprirà i battenti per accogliere
il materiale iconografico che caratterizza le nostre raccolte di immaginette sacre.
Il materiale iconografico esposto, costituito da manufatti, sarà di 146 pezzi, selezionati tra le seguenti tematiche
e tipologi
– Gesù Bambino vestito.
– Teche con Gesù Bambino in cera.
– Ricordi di Cresime e prime Comunion
– Canivet.
– Agnus Dei.
– Reliquiari.
– Papirografie.
– Varietà di forme e di funzioni negli oggetti devozionali.
Gli orari saranno
i seguenti: martedì, mercoledì e giovedì: 9-12; martedì e giovedì: 14-17; sabato e domenica: 1.30-18.30.
Info e prenotazioni visite guidate: per gruppi/scolaresche/aperture fuori orario: tel.0542-34672. Per informazioni: museo@imola.chiesacattolica.
it - www.imola.chiesacattolica.it
|
|
ROMA, 3-10 ottobre 2015 - Mostra di Immaginette “SAN FRANCESCO E I SANTI FRANCESCANI”
Sabato 3 ottobre nella Cripta della Basilica di S. Antonio al Laterano (Roma, via Merulana 124), nell’ambito di una
Esposizione su San Francesco organizzata dall’Associazione Culturale Antoniana “Il Patriarchio”, il socio Augusto Mastrantoni presenterà, anche a nome dell’A.I.C.I.S., una mostra di immaginette sacre dal titolo: “San Francesco e i santi
francescani“ .
Attraverso le immaginette devozionali della collezione personale di Mastrantoni si potrà scorrere la vita del Poverello
di Assisi.
In occasione delle celebrazioni annuali della festa del grande Patrono d’Italia (4 ottobre) la mostra, che si protrarrà
fino a sabato 10 ottobre, è una sottolineatura importante dell’opera del grande Santo, una preziosa occasione per
ammirare tanti bei santini, meditare sulla vita e sul messaggio che San Francesco ci ha lasciato e che ancora oggi è vivissimo. |
|
FOLLINA (TV), 5-8 dicembre 2015
Mostra di “SANTINI RICORDO DELLA COMUNIONE PASQUALE DAL 1785 AL 1966”
“Il 5,6,7,8 dicembre 2015 nuovo appuntamento con Colori d’Inverno, Mercatino di Natale a Follina. Come ormai d’abitudine
in concomitanza con la manifestazione presento la mia esposizione annuale di immaginette sacre che quest’anno
avrà per argomento
“Santini ricordo della Comunione Pasquale, dal 1785 al 1966 “.
Da qualche anno le mie mostre, allestite
in un nuovo elegante locale a due passi dalla trecentesca Abbazia, sono sempre visitabili anche dopo le date della manifestazione
telefonando al 3381467630. Per chi non fosse mai stato a Follina assicuro che….ne vale la pena, non tanto per
la mia modesta, ma non tanto, esposizione, quanto per la sua splendida Abbazia Cistercense e per la sua posizione tra le
splendide colline del prosecco! Presento la locandina ed uno dei 12 quadri espositivi. Vi attendo!”
(Mario Tasca) |
|
ROMA, 8 dicembre 2015-10 gennaio 2016 - Mostra di santini
“UN ANNO UNICO A BUON DIRITTO CHIAMATO SANTO”
L’8 dicembre a Roma, in via Merulana 124, nella Cripta della Basilica di Sant’Antonio al Laterano
(piano stradale), verrà inaugurata l’annuale Mostra dei Presepi organizzata dall’Associazione Culturale
Antoniana “IL PATRIARCHIO”. Ci sarà anche un settore del nostro socio M° Augusto Mastrantoni di
Roma dedicato all’avvenimento del momento “Il Giubileo della Misericordia” e cioe lo sviluppo
del tema: “Un anno unico a buon diritto chiamato Santo - Santini, foto, cartoline dei Giubilei
in Mostra (da Pio IX a Giovanni Paolo II)”.
L’orario delle visite: giorni feriali: 16,00 - 19,00;
domeniche e giorni festivi: 9,30-12,30. |
13 Dicembre: Santa Lucia
Ricostruito al computer
il probabile volto di Santa Lucia
di Tanino GOLINO
La massima aspirazione di ogni devoto
di Santa Lucia è sicuramente
quella di imitarne le virtù e l’eroismo
e di essere testimone di Cristo come lo
fu Lei, soprattutto oggi, in questo mondo
così secolarizzato, che nulla ha da invidiare
a quello pagano del periodo in cui visse
Lucia.
Ma, quando si vuol bene a una persona,
di lei si vuole conoscere tutto: sentimenti, personalità,
vita; di questo gli Atti ne parlano, anche se indirettamente,
soprattutto quando leggiamo le fiere risposte date da Lucia
al giudice prima del suo cruento martirio; purtroppo, nulla
esse ci dicono circa i lineamenti fisici della Santa.
Molti artisti
si sono cimentati nei vari secoli nel darLe un volto, spesso contraddicendosi
iconograficamente.Il simulacro stesso, tanto venerato
a Siracusa, la raffigura mettendo in risalto le sue più
grandi doti morali: fierezza e candore.
Oggi viviamo in un’epoca in cui il computer domina la nostra
vita: perché non usarlo per colmare la lacuna di cui ho
già detto e anche per soddisfare la curiosità dei fedeli che da
sempre desiderano conoscere il “volto di Santa Lucia”?
L’idea
mi è balenata nella mente quando - a Padova - ho avuto
modo di vedere il vero volto di Sant?Antonio, ricostruito attraverso
la misurazione del cranio, e la sua attenta osservazione,
effettuata durante la ricognizione del 1981.
Mi sono
documentato quindi sulle ricognizioni fatte sul corpo di Santa
Lucia, custodito a Venezia, concentrando l’attenzione sulle ultime
tre, perché considerate scientificamente le più esatte.
Nella prima risalente al 1860, all’esame attento delle spoglie,
il corpo fu trovato in stato di mummificazione naturale e
ben conservato, la testa senza asportazioni notevoli, ad eccezione
di “parte della cute coprente la mascella inferiore”.
Nella seconda ricognizione, fatta nel 1904, il Patriarca Aristide
Cavallaro, autorizzò l’apertura dell’urna e fu constatato
che i resti erano conservati “in uno stato veramente meraviglioso,
con ciocche di capelli color castano; le occhiaie mostravano
una membrana nera formata dagli occhi e dalle palpebre
mummificate”.
La terza ricognizione fu eseguita il 17 dicembre 1981 dopo
il ritrovamento delle spoglie, dal prof. Carlo Martelli, Primario
anatomo-patologo dell’Ospedale al mare di Venezia e dal
dott. Roberto Brugiolo, suo assistente. L’altezza del corpo risultava
di mt.1,43, le proporzioni normali, l’età apparente è
quella di un soggetto adulto, ventenne; “la cute mummificata,
conserva parte distrutto” [Da “S.Lucia a Venezia” di G. Musolino
- Pagg.137,138, 139 - Stamperia di Venezia 1987].
A tal proposito ricordo ai lettori che il corpo di Santa Luciaè conservato da oltre 1700 anni! (Voglio precisare che in questo
articolo cito solo i verbali di ricognizione che riguardano
il volto della Santa, purtroppo non più visibile perché coperto
nel 1955 da una maschera d’argento per volontà dell’allora
Patrirca di Venezia card.Angelo Roncalli, futuro Pontefice Giovanni
XXIII). (continua)
|
Santini Merlettati
San Sabino e la Madonna della Fonte nel santino merlettato
di Orazio LOVINO
Il santino merlettato è un oggetto
di devozione da tenere come ricordo,
un aiuto spirituale e un ausilio
nelle nostre preghiere. Inizialmente i
santini merlettati venivano realizzati a
mano con il metodo "canivet", e dallla
metà dell’Ottocento sono prodotti meccanicamente
con punzoni (soprattutto dalle case editrici
francesi), rendendoli ancora attualmente un prezioso oggetto
di ricerca da parte di devoti, amatori e antiquari
Oggi la produzione artistica dei "santini" è stata sostituita
da una fabbricazione dozzinale, con scelta di carte
sempre più scadenti e stampe economiche: il risultato è
quello di paragonare questi preziosi oggetti di devozione
a un volantino o una figurina.
Per tale motivo, volendo riprodurre
qui a Canosa nuovi Santini merlettati, ad esempio
di San Sabino e della Madonna della Fonte, essi sono stati realizzati con del cartoncino, con dimensioni cm.11 x 7 e una grammatura di 1,500 gr.
Per San Sabino è stata scelta una prima foto che ricorda i 30 anni (1985-2015) dalla realizzazione della Statua Argentea da
parte dell’Artista Antonio Lomuscio, invece la pregevole Icona Bizantina del secolo XIII, venerata nella Cappella della ConCattedrale
di San Sabino, raffigura la Madonna della Fonte.
In occasione di un viaggio a Torino, continua)
N.B.: Per ulteriori informazioni i soci AICIS possono contattarmi.
|
NOTIZIE DAL MONDO
Il Cairo, 8 agosto 2015
Aperta la causa di beatificazione e canonizzazione per “l’apostolo dell’Alto Egitto”.
Così Gregorio III, Patriarca
di Antiochia e di tutto l’Oriente, ha definito Boutos Cassab nella cerimonia di apertura della causa.
Boutos Cassab, potrebbe essere presto Beato.
Sua Beatitudine Gregorio III ha ufficializzato questa apertura
della causa di beatificazione durante una solenne cerimonia l’8 agosto al Cairo, nella cattedrale della Resurrezione.
La cerimonia si è svolta nel 102° anniversario della sua nascita, avvenuta l’8 agosto del 1913.
Di
Cassab - come riferisce l’agenzia AsiaNews - il Patriarca ha sottolineato il suo impegno caritativo nella società
di San Vincenzo de’ Paoli, come pure il suo essere a guida di diverse associazioni cattoliche per la gioventù.
Il suo lavoro apostolico nella zona di Alessandria gli hanno meritato il soprannome di “apostolo dell’Alto
Egitto e del Delta”.
Cassab, che era sposato e padre di tre figli, è morto il 23 marzo 1986 a Beni Suef.
Di lui
si è subito parlato di “virtù eroiche”. Nel 2012, il Sinodo della Chiesa melchita aveva chiesto di aprire la sua Causa di Beatificazione,
affidandola direttamente al patriarca di Antiochia, che è anche patriarca di Alessandri
Nel suo discorso alla cerimonia,
Gregorio III ha dichiarato: “Abbiamo letto e studiato con molta attenzione le testimonianze di molte personalità egiziane, melkite,
francesi, cristiane o musulmane che parlano del loro rapporto con Boutros Cassab”, che confermano il suo impegno “spirituale,
ecumenico, ecclesiale, al servizio dei giovani”.
Città del Vaticano -
IL LOGO DEL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA
Il logo e il motto offrono insieme una sintesi felice dell’Anno giubilare.
Nel motto “Misericordiosi
come il Padre” (Vangelo di Luca, 6,36) si propone di vivere la misericordia sull’esempio del Padre
che chiede di non giudicare e di non condannare, ma di perdonare e di donare amore e perdono
senza misura (cfr. Lc 6,37-38). Il logo – opera del gesuita Padre Marko I. Rupnik – si presenta
come una piccola summa teologica del tema della misericordia.
Mostra, infatti, il Figlio che si carica
sulle spalle l’uomo smarrito, recuperando un’immagine molto cara alla Chiesa antica, perché
indica l’amore di Cristo che porta a compimento il mistero della sua incarnazione con la redenzione. (continua)
(Fonte: L’Osservatore Romano 25.5.2015)
Loreto, 3-5 luglio 2015
INCONTRO DI SPIRITUALITÀ DELL’ASSOCIAZIONE “BRICIOLE DI SPERANZA”
“L’Associazione “Briciole di speranza”, fondata da Carla Zichetti ha organizzato, come
ogni anno, nei giorni 3-5 luglio scorso un incontro di spiritualità a Loreto presso la sala Paolo
VI con padre Alfredo Feretti e il card. Angelo Comastri.
A questo incontro ha partecipato anche il nostro consigliere dott. Antonio Mennonna, il
quale ha parlato della santità di vita in ogni uomo e l’ iter dei processi di beatificazione e
di canonizzazione ed ha ribadito, inoltre, la straordinarietà della vita di Carla Zichetti, donna
di grande spiritualità e di intensa opera cristiana.
Chi è Carla Zichetti?
“Mi hai chiamato e ti ho detto SI’, voglio che la mia vita sia un GRAZIE”. Carla Zichetti sta
tutta nelle parole del suo grande amico il Cardinale Angelo Comastri: ”Carla, educata interiormente
da Maria, ha acquistato lo sguardo dell’amore che vede le persone dove altri vedono
le cose, ascolta le voci dove altri avvertono soltanto i suoni, percepisce i sussurri dove
altri non sentono niente. (continua)
Carpineto Romano (FR), 7 dicembre 2015
1ª SESSIONE APERTURA DELLA CAUSA DEL SERVO DI DIO MATTEO DE ANGELIS
La Conferenza Episcopale dei Lazio nella riunione del 29 aprile 2014 ha concesso il Nulla
Osta per l’apertura della fase diocesana del Servo di Dio Matteo De Angekis, O.S.A.
Pertanto, lunedì
7 dicembre 2015, alle ore 16.30, presso la Chiesa di Santa Maria a Carpineto Romano si
svolgerà la prima Sessione di Apertura della fase Diocesana della causa del Servo di Dio Matteo
De Angelis OSA, che sarà presieduta dal Vescovo Mons. Lorenzo Loppa.
Martedì 8 Dicembre 2015 ore 15.00 all’interno della processione dell’Immacolata sarà benedetto
il monumento dedicato a Padre Matteo De Angelis (Padre Maestro), di cui il giorno precedente,
sempre a Carpineto Romano, era iniziato il Processo Diocesano per la canonizzazione.
L’opera è stata realizzata da Albino Todeschini.
Durante il percorso della processione dell’Immacolata, davanti alla chiesa di S. Agostino sarà
benedetto il monumento di P. Matteo De Angelis (opera del M° Albino Todeschini).
Padre Matteo De Angelis, conosciuto soprattutto dai Carpinetani come “Padre Maestro”, nasce
a Ferentino, cittadina in provincia di Frosinone, in una abitazione vicino la Chiesa di Santa Maria
dei Cavalieri Gaudenti, il 18 maggio 1920, nello stesso giorno mese ed anno in cui a Wadowice,
cittadina della Polonia, vedeva la luce il venerato Santo Padre Giovanni Paolo II
Entrato nel seminario di Viterbo il 5 novembre 1934, iniziò il Noviziato a Genazzano Romano
il 12 settembre 1935. L’anno successivo, 16 settembre 1936, emise la Professione Semplice.
Proseguì
gli studi filosofici nel Convento di San Pietro in Cieldoro a Pavia, da cui si assentò solo per
un breve ritorno a Ferentino, nel dicembre del 1937, in occasione della morte del padre Angelo
Maria avvenuta proprio il giorno del S. Natale. Compì gli studi teologici a Roma, nel Convento di
Santa Prisca, dove si consacrò definitivamente al Signore con la Professione Solenne il 3 giugno
1941. Fu ordinato sacerdote a San Sisto di Viterbo il 6 dicembre 1942 dal Vescovo Mons. Adelchi
Albanesi. A Viterbo padre De Angelis ha il ruolo di vice maestro, ma non viene mai meno il suo
amore per il prossimo e, soprattutto, per i suoi ragazzi. Passa a Carpineto Romano con l’incarico
di Padre Maestro. Nel convento di Carpineto Padre De Angelis ritrovò i problemi legati all’edificio
(l’acqua piovana entrava da tutte le parti) e la preoccupazione di sfamare i ragazzi tant’è che, il
giovedì di ogni settimana, girava per il paese chiedendo il pane da distribuire ai suoi giovani. (continua)
(Fonte: www.agostiniani.it) |
Beatificazioni e Canonizzazioni 2015BEATIFICAZIONI E CANONIZZAZIONI
IN OTTOBRE, NOVEMBRE E DICEMBRE 2015
– 3 OTTOBRE: Cerimonia di Beatificazione di Pio Heredia Zubia e 17 Compagni nella Cattedrale
di Santander (Spagna). Presiederà il Card.Angelo Amato, SDB.
– 18 OTTOBRE: Cerimonia di canonizzazione a Roma, P.za San Pietro di Vincenzo Grossi, Louis
Martin e Maria-Azelia Martin e Maria della Purissima Salvat Romero, presiederà Papa
Francesco.
– 31 OTTOBRE: Cerimonia di Beatificazione a Frascati (RM) in P.za della Cattedrale di S.Pietro
Apostolo di Maria Teresa Casini, presieduta dal Card. Angelo Amato, SDB.
– 14 NOVEMBRE: Cerimonia di Beatificazione presso il Campo di Tres Pontas Aeroporto, Minas
Gerais (Brasile), di Francisco de Paula Victor, presieduta dal Card. Angelo Amato, SDB.
– 21 NOVEMBRE: Cerimonia di Beatificazione nella Cattedrale di Santa Creu i Santa Eulalia, Barcellona (Spagna), di Frederic
Tarrés Puigpelat da Berga e 25 Compagni, presieduta dal Card. Angelo Amato, SDB.
– 5 DICEMBRE: Cerimonia di Beatificazione nell’Estadio Centenario Manuel Rivera Sánchez, Chimbote (Perù), di
Michał Tomaszek, Zbigniew Adam Strzałkowski e Alessandro Dord presieduta dal Cardinale Angelo
Amato, SDB.
|
PROCESSI DI CANONIZZAZIONE
LE VIRTÙ EROICHE DI UN SERVO DI DIO
Cosa sono le Virtù Eroiche di un Servo di Dio e in che fase del Processo di Canonizzazione esso si pone
1 Il processo di canonizzazione ha origine dalle persone che hanno vissuto con il potenziale
santo o santa, che ne conoscono l’operato e lo stile di vita: la comunità della parrocchia,
la congregazione religiosa, la comunità in cui ha lavorato, eccetera.
2 Questi, detti Attori, incaricano una persona che ritengono adeguata a presentare richiesta
al vescovo di riferimento perché apra l’Inchiesta Diocesana su una possibile beatificazione.
Chi presenta la domanda viene detto Postulatore della Causa. Se la Santa Sede lo ritiene
affidabile, diviene la persona di riferimento per la Congregazione per le cause dei santi,
cioè l’organismo della Santa sede che si occupa dei processi di beatificazione.
L’inchiesta
non può iniziare se non sono trascorsi almeno 5 anni dalla morte della persona, a meno
che il Papa in persona non voglia autorizzare una eccezione (come nel caso di Giovanni
Paolo II su disposizione di Benedetto XVI). Questo criterio di cautela tende a evitare di
farsi trasportare da entusiasmi temporanei e intende aiutare a valutare con criterio i fatti;
3 La Congregazione per le Cause dei Santi valuta la richiesta del vescovo e risponde con
un Nulla Osta (niente si oppone), autorizzandolo a procedere. Da questo punto in poi il
potenziale santo o santa viene detto “Servo (o serva) di Dio“.
4 Si procede intervistando quante più persone possibili, valutando documenti e testimonianze
per capire se, tra quanti lo hanno conosciuto, ci sia una cosiddetta fama di santità. Se, durante la vita della persona
sono avvenuti episodi inspiegabili che possano essere ritenuti “miracoli“, questi verranno verificati e segnalati, sebbene
non siano considerati fondamentali. Ne deriva una raccolta di documenti che viene inviata a Roma.
5 La Congregazione per le Cause dei Santi controlla che la raccolta del materiale sia avvenuta in modo corretto, quindi nomina
un Relatore della Causa che guiderà l’organizzazione del materiale nella Positio super virtutibus del Servo di Dio. La Positio è
quindi un dossier dove si esprime con criterio la “dimostrazione ragionata” (Informatio) delle presunte virtù eroiche, usando
le Testimonianze e Documenti raccolti nell’Inchiesta Diocesana (Summarium). Nel 1587 venne istituita una figura, contrapposta
al relatore, di Pubblico Ministero (chiamato popolarmente l’Avvocato del Diavolo) che in questa fase cerca le prove
contro la santità del candidato: errori nella dottrina della Fede, disobbedienze alla Chiesa, comportamenti palesemente o
occultamente peccaminosi o viziosi. Questa figura è stata poi soppressa nel 1983 da parte di papa Giovanni Paolo II per
snellire il processo di canonizzazione.
6 Si organizza una commissione di 9 teologi, detta Congresso dei Teologi, per l’esame della Positio del postulatore e delle
Animadversiones dell’avvocato del diavolo. Se questi danno parere favorevole si ha una riunione di Cardinali e Vescovi
della Congregazione dei Santi, terminata la quale il Papa autorizza la lettura del Decreto ufficiale sull’eroicità delle virtù
del Servo di Dio.
Questi d’ora in poi viene chiamato “venerabile“. Questo chiude la prima fase del processo di canonizzazione.
7 La fase successiva è la Dichiarazione di beatificazione, per arrivare alla quale deve essere riconosciuto un miracolo attribuito
all’intercessione del venerabile.
Qualcuno deve aver pregato la persona e questa deve aver “risposto” venendo in soccorso
con un evento inspiegabile e “prodigioso”: questo viene ritenuto dalla Chiesa segno inequivocabile che la persona è in Paradiso
e di là può e vuole soccorrere i vivi. La cautela in questa fase è ancora maggiore. Perché un miracolo venga preso in
considerazione dalla Congregazione dei Santi occorre una Inchiesta Diocesana, approfondita con lo stesso iter indicato
sopra, che andrà consegnata alla Congregazione dei Santi.
8 Tra gli episodi a cui la Chiesa cattolica più frequentemente attribuisce carattere miracoloso vi sono: l’incorruttibilità del
corpo dopo la morte, come per santa Caterina da Bologna, il cui corpo è ancora integro dopo quasi 550 anni dalla morte;
la “liquefazione del sangue” durante occasioni particolari, come san Gennaro; l’”Odore di Santità“: il corpo emanerebbe
profumo di fiori, anziché il consueto odore di morte, come nel caso di santa Teresa d’Avila.
Tuttavia il miracolo che si verificherebbe
più spesso è quasi sempre una guarigione da malattia grave. Questa deve essere istantanea, senza alcuna spiegazione
medica plausibile, definitiva e totale. La Positio sul miracolo viene quindi esaminata da 5 medici: se questi dichiarano
di non sapere dare spiegazione razionale e scientifica dell’avvenimento, si configura la possibilità di ritenerla miracolo.
L’avvenuto viene valutato da 7 teologi, quindi da vescovi e cardinali.
9 Terminate queste riunioni il Papa (o suo delegato, di norma un cardinale) proclama il venerabile beato o beata in una Messa
solenne, quindi stabilisce una data della memoria nel calendario liturgico locale o della famiglia religiosa cui la persona
apparteneva.
10 Se viene riconosciuto un altro miracolo, a seguito di una valutazione che ha lo stesso iter e la stessa severità del
primo, il beato viene dichiarato santo e il suo culto viene autorizzato ovunque vi sia una comunità di credenti.
(Fonte: www.madrelalia.it)
|
CAPIZZI E SANT'ANTONIO DI PADOVA
di Francesco SARRA MINICHELLO
Capizzi, borgo medievale, nel
cuore della Sicilia, nel Parco dei
Nebrodi, in provincia di Messina,
diocesi di Patti, è una cittadina legata
alle proprio origini, con un ricco patrimonio
storico, culturale, folkloristico e gastronomico
Una
delle principali e importanti Confraternite della cittadina è la
confraternita di Sant’Antonio di Padova, sita nell’omonima
chiesa in Piazza Miracoli. Incerta è la data di costituzione
della Confraternita capitina.
Già esistente nel 1594 i suoi capitoli furono approvati solo
successivamente con regio decreto del 20 Agosto 1830.
Nel
1936, la confraternita stava quasi per scomparire, allora un
gruppo di devoti e confrati decisero di non arrendersi e si diedero
un nuovo statuto regolamentare più uno aggiuntivo riguardante
la tumulazione nella cappella del cimitero.
Di certo
si sa che la chiesa di sant’Antonio è stata riedificata nel 1751
dal barone Nicola Russo che fece realizzare appositamente a
Roma anche la Statua del Santo dei miracoli. Di particolare
importanza sono l’altare principale in oro zecchino dove è
posto il Santo e la copertura della chiesa eseguita in legno intarsiato
e decorato. Il portale antistante Piazza dei Miracoli,
mantiene ancora l’impianto originario datato 1629.
L’8 Luglio 2005 Mons. Ignazio Zambito - Vescovo della diocesi
di Patti approvava infine un nuovo statuto. Il 4 Dicembre
2005 la venerabile confraternita poteva così essere aggregata
all’Arciconfraternita di sant’Antonio di Padova, confraternita
antoniana madre, ottenendo privilegi ed indulgenze.
L’atto
dell’Aggregazione è stato solennizzato a Capizzi con una ‘Peregrinatio’
delle Venerabili Reliquie del Santo.
Ogni confrate deve indossare una cappa o sacco bianco
con cingolo e guanti bianchi e mantella di colore moscato.
Ogni confrate è solito indossare l’abito confraternale nelle
processione della Madonna delle Grazie, del Corpus Domini,
la Domenica delle Palme assieme alle altre confraternite ed il
giorno di sant’Antonio cioè il 13 Giugno e il 3 Settembre festa
locale di sant’Antonio a Capizzi. Come nelle altre confraternite
le insegne sono: un crocefisso d’Argento, tamburo, bacchette
e torce di colore marrone, stendardo con l’effige del Santo,
gagliardetto e bandiere.
È la penultima confraternita a sfilare
durante le processioni che si svolgono a Capizzi. Oggi è composta
da oltre 250 tra confratelli e consorelle. La professione
dei nuovi ascritti può avvenire o il Giovedì Santo o la festa del
Corpus Domini, con giuramento all’altare principale della
chiesa Madre, officiato dall’Arciprete duranta la Santa Messa
Solenne.
È compito della confraternita: organizzare la festa
con la tredicina in onore al Santo nel mese di Giugno e organizzare
i festeggiamenti che si svolgono anche a Settembre.
Questi festeggiamenti iniziano il 24 Agosto con la novena in
onore al Santo. Tra la notte dell’1 e del 2 settembre si svolge
invece un pellegrinaggio a piedi e/o a cavallo che consente il
perpetuarsi di un rito religioso, che si tramanda da secoli
La
tradizione infatti vuole che sant’Antonio nel suo girovagare
in Sicilia abbia sostato una notte intera in un luogo chiamato“u chianu a Cannedda”. Numerosi sono i fedeli che a piedi
scalzi o a cavallo intraprendono il lungo viaggio di 4 ore, attraverso
i suggestivi boschi dei Nebrodi. Dopo la celebrazione
Eucaristica e dopo la benedizione del Pane e dell’alloro, i vari
gruppi di fedeli si ristorano dalle fatiche del viaggio e banchettano
in allegria.
Di pomeriggio vi è il rientro in paese con
la sfilata di muli e cavalli, adornati a festa con foglie di alloro.
Il giorno 3 Settembre, invece, come di consuetudine di mattina
viene celebrata la messa solenne con la partecipazione
della Confraternita di sant’Antonio in abito.
Di pomeriggio,
invece, inizia la processione del Santo con la Madonna delle
Grazie, che percorre le vie cittadine. I fuochi d’artificio chiudono
la festosa e indimenticabile celebrazione.
L’immaginetta su mia devozione è stata distribuita in occasione
dei festeggiamenti in onore al Santo dei Miracoli il 3
Settembre scorso, fatta stampare a Ragusa da Andrea Criscione.
Si tratta di una stampa litografica in carboncino di Josèphine
Ducollet, seconda metà del 1800, editore L. Turgis,
Rue des Ecoles, 60 - Paris.
È stata commissionata dalla famiglia Russo, Baroni di Capizzi,
molto devoti al santo.
Mal ridotta, si trovava nella sacrestia attigua alla chiesa
di Sant’Antonio. Fatta restaurare su mia devozione è stata collocata
all’interno della chiesa stessa. Penso che sia un immagine
molto suggestiva, dove traspare la tenerezza
di un bambino e l’amore di un grande santo venerato
in Italia e nel mondo.
|
|
CIRCOLARI PRECEDENTI
|
|
|
|