|
|
ASSOCIAZIONE ITALIANA CULTORI IMMAGINETTE SACRE
CHE COSA E’
L’A.I.C.I.S.?
L’AICIS è l’Associazione,
apolitica e senza fini di lucro, che raccoglie appassionati
cultori, studiosi, collezionisti e quanti si interessano
di immaginette sotto ogni profilo: storico, folkloristico,
culturale, artistico, religioso
PERCHE’ ISCRIVERSI ALL’AICIS?
Perché l’unione fa la
forza. Per essere informati, attraverso la Notiziario
bimestrale, di quanto interessa il settore e poter effettuare
lo scambio del materiale fra i soci. Per partecipare
alle mostre o anche conoscere ove si svolgono mostre
di immaginette. Per partecipare a conferenze. Per
avere notizie su pubblicazioni specialistiche, per
avere le nuove immaginette, per conoscere i nuovi
Venerabili, Beati e Santi, per avere altri ragguagli
su santi e santuari. |
COME ISCRIVERSI ALL’A.I.C.I.S.
Telefonando alla Segreteria (tel.06-7049.1619)
e richiedendo l'apposito modulo da compilare.
Per il 30° anniversario della fondazione dell'A.I.C.I.S. (1983-2013), il Consiglio Direttivo, riunitosi in ottobre u.s., per nuovi tesserati, mai
prima iscritti, ha riconfermato la campagna promozionale 2012.
Il Consiglio, infatti, ha stabilito che anche per l’anno
2013 quanti non sono stati mai iscritti all’AICIS e desiderano associarsi oltre la quota di iscrizione (euro 3,00), pagheranno nel
2013 la quota promozionale di euro 22,00, anziché 35,00. L'importo dovrà essere versato sul conto corrente postale nr. 39389069
intestato all' A.I.C.I.S. (Associazione Italiana Cultori Immaginette Sacre)
L’anno sociale decorre dal 1° gennaio
al 31 dicembre
DIRITTI DEI SOCI:
- ricevere le Circolari Informative, con immaginette
omaggio;
- partecipare alle mostre ed alle iniziative sociali;
- partecipare alle riunioni di scambio fra soci;
- effettuare scambi fra soci per corrispondenza;
- fare inserzioni gratuite di offerta o di richiesta
di immaginette nelle Circolari Informative.
Gli incontri si tengono nella Sede dell'Ass.ne,
in P.za Campitelli 9, in una sala interna al cortile
adiacente la
Chiesa di S.ta Maria in Portico, ogni primo martedì
del mese, eccetto agosto, e salvo variazioni che
di volta in volta verranno rese note.
Informazioni: Contattare Renzo Manfè - Vice
Presidente
Tel 388-6938.777.
e-mail: aicis_rm@yahoo.it
|
|
******
SANTINI E SANTITA'
NOTIZIARIO A.I.C.I.S. N. 3 - LUGLIO - SETTEMBRE 2016
3/2016 - SANTINI OFFERTI DAI SOCI PER GLI ASSOCIATI
1 - Vergine Ss.ma della Neve. Retro: Preghiera alla Vergine. Santino
offerto da A.Carmelo BELLO.
2 - Ven. Anna Maria Adorni. Retro:
Preghiera. Santino offerto da Giuliana FARAGLIA.
3 - San Gaetano
Errico. Retro: Preghiera. Santino offerto da p.Michele M.GIULIANO,
ofm.
4 - S.Giuda Taddeo, ap.di Gesù. Retro: Preghiera. Santino
offerto da Giancarlo MERATI.
5 - San Pio di Pietrelcina e il
Servo di Dio Aldo Moro. Santino offerto da p.Michele M.GIULIANO,
ofm.
6 - Santa Maria Goretti. Retro: Preghiera. Santino (Ed
G MI -21) offerto da Luigi ZANOT.
7 - San Giovanni Apostolo. Retro:
Preghiera. Santino offerto da Don Damiano M.GRENCI.
8 - S.Cristina,
Verg. e martire, che si venera nella Chiesa di S.Maria di Monteverginella
in Napoli. Santino offerto da p.Michele M.GIULIANO,
ofm.
9 - Sant’Antonio da Padova, che si venera nella Chiesa di Afragola
(NA). Retro: Preghiera al Santo. Santino offerto dal p.Michele
M.GIULIANO, ofm.
10 - Bambino di Prima Comunione, accompagnato
dal suo Angelo Custode. Santino offerto da C.E.I.S. - Collezionisti
Emiliani Immaginette Sacre.
11 - B. Sante Brancorsini
dei Frati Minori venerato nel Santuario in Mombaroccio (Pesaro).
Retro: Cenni di Vita e Preghiera. Santino offerto da Giancarlo DE
LEO.
12 - Deposizione di Gesù dalla Croce. Ediz. MM-3603. Santino
offerto da Rosina LLAGARIA VIDAL.
|
VITA ASSOCIATIVA
Roma, 10 dicembre 2016 - 8 Gennaio 2017:
V MOSTRA AICIS DEL SANTINO NATALIZIO “VENITE ADOREMUS” - INVITO A TUTTI I SOCI
Il 10 dicembre p.v. alle ore 17,15 verrà inaugurata a Roma, presso il Convento di Santa Maria sopra Minerva
a Piazza della Minerva 42, la V edizione della mostra natalizia annuale dell’AICIS, sui santini del Santo
Natale che in questo 2016 avrà come tema: “VENITE ADOREMUS - Immagini sacre sul Natale dal XVI
al XX secolo”.
Tutti i soci sono invitati a collaborare con immaginette a soggetto natalizio.
La Mostra comprenderà anche un’isola di santini e immagini inerenti l’Ordine Domenicano che il 21.1.2017
chiuderà il Giubileo celebrativo dell’VIII Centenario di Fondazione
1) Che soggetti inviare?
Innanzitutto i santini contenenti la dicitura “Venite adoremus”.
Questo anno infatti
alcuni pannelli verranno riservati a coloro che sono venuti ad adorare il Bambino Gesù (pastori, angeli,
popolo, Magi).
Poi sono utili i santini incentrati sugli episodi legati sia alla Natività di Gesù (come ad
esempio: Annuncio dell’Angelo a Maria, a s.Giuseppe, gli angeli ed i pastori, Natività, Circoncisione, Fuga
in Egitto, ecc.) sia le letterine di Natale, Bambinelli devozionali in figura, Gesù Bambino e l’Albero della
Luce, Natività e bambini, i “Notturni”, Santi con il Bambino Gesù (S. Francesco d’Assisi, S. Antonio da Padova,
S.Teresa d’Avila, S. Gaetano da Thiene, ecc.).
2) Il materiale di quale periodo deve essere? I soci ci inviino il materiale tematico stampato fino al 1955.
Accettiamo il materiale stampato successivamente per quanto riguarda i santini riproducenti quadri d’autore
e “letterine di Natale”
3) Quale è la data limite per partecipare? Poiché il materiale va prima studiato per poi miscelarlo esponendolo in tematiche che
abbiano un senso logico, è importante che esso sia spedito entro il 15 settembre 2016, accompagnato da una fotocopia del materiale
stesso.
4) A chi indirizzare il materiale espositivo? Come lo scorso anno, i soci indirizzino i plichi raccomandati o assicurati al nostro Presidente:
GIANCARLO GUALTIERI - Presidente AICIS - Via Giuseppe Tomasi di Lampedusa 9 - 00144 ROMA RM.
Grazie a quanti trasmetteranno il proprio materiale collezionistico e saranno quindi presenti a questa quinta manifestazione natalizia
che in Roma è ormai un appuntamento culturale rilevante e importante.
|
|
VOTAZIONE RENDICONTO 2015:
RESTITUZIONE BUSTA CON SCHEDA VOTATA ENTRO SETTEMBRE 2016
Qui appresso è pubblicato il rendiconto economico 2015. Allegata alla rivista, gli associati che hanno pagato la quota nel 2015,
trovano sia la scheda da votare, sia la busta già predisposta per la restituzione della scheda stessa in Segreteria, previo affrancatura
con francobollo di euro 0,95, entro il 30 settembre 2016.
APPROVAZIONE DEL RENDICONTO 2015
Il Consiglio Direttivo AICIS, nella riunione del 5 aprile 2016 ha approvato la proposta di Rendiconto inerente il 2015 e
la sottopone al giudizio dei Soci cui presenta i seguenti atti:
1-La Relazione del Consiglio Direttivo;
2-La Relazione dei Revisori;
3-Stralcio del Verbale della riunione del Consiglio
Direttivo del 5 aprile 2016.
4-Il Rendiconto economico finanziario (prospetto);
5-Note integrative e chiarimenti al rendiconto
2015.
1 - RELAZIONE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO
Si presenta il Rendiconto economico relativo all’anno 2015 per l’approvazione da parte degli associati.
Il 2015 è stato un anno ricco di attività attraverso la Rivista “Santini e Santità” e le numerosissime mostre nelle diverse parti d’Italia,
compresa quella annuale del periodo natalizio sempre più apprezzata come evento culturale. Pur con il calo degli associati e l’aumento
delle tariffe postali, il Consiglio Direttivo ha lasciato nel 2015 la quota sociale a trentacinque euro. Il Consiglio ringrazia quanti hanno
rinnovato la fiducia e, in particolare, quegli associati che oltre alla quota hanno inviato un’offerta per sostenere l’AICIS.
Il Rendiconto
dell’Associazione che si sottopone all’approvazione dell’Assemblea chiude con un saldo positivo di esercizio di euro 2.147,32 (euro
118,30 nel 2014).
Le entrate sono state pari a euro 12.423,99, come risulta dal conto economico riportato in queste pagine.
Dal medesimo prospetto
si rileva che le spese sono state di 10.276,67. L’andamento positivo della gestione ha consentito di azzerare la residua passività di
euro 675,99 proveniente dai precedenti esercizi. Il ritorno in territorio positivo del risultato contabile è stato raggiunto contenendo ed
eliminando, nel tempo, alcune spese non ritenute essenziali, nonché riducendo le spese di stampa e spedizione della rivista sociale
(da sei a quattro numeri, ma aumentando il numero delle pagine). Per completezza informativa si fa presente che nel 2015 è stata incassata
una sola quota associativa del 2016.
Alla luce di quanto sopra esposto il Consiglio Direttivo approva il progetto di rendiconto dell’Associazione e lo sottopone all’esame
dei soci.
Roma, 5 aprile 2016 Il Consiglio Direttivo
2 - RELAZIONE DEI REVISORI
I Revisori - che nel corso dell’esercizio hanno preso parte alle riunioni del Consiglio Direttivo - hanno esaminato la Proposta di Rendiconto
2015 approvata dal Consiglio stesso e constatato che il documento presenta quest’anno un “saldo finale” positivo.
Hanno verificato, inoltre, la corrispondenza fra le scritture contabili, il conto corrente postale ed il bollettario delle ricevute, la
corretta impostazione dei ricavi e delle spese, la continuità nel tempo dei criteri e dei metodi per la tenuta delle scritture stesse.
Avendo riscontrato l’assoluta regolarità della situazione rappresentata nei documenti esaminati, invitano i soci ad approvare
il Rendiconto.
Roma 16 aprile 2016 Giuliana Faraglia, Agostino Cerini, Enrico Belli
3 - STRALCIO DEL VERBALE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DEL 5 APRILE 2016
Il Consiglio Direttivo approva la Proposta di Rendiconto economico relativo all’anno 2015 e decide di indire, a norma dell’art.9 del
vigente Statuto, il referendum per la sua approvazione da parte degli associati. Il voto dovrà essere espresso in modo palese dai soci
maggiorenni in regola con il pagamento della quota sociale 2016.
Le schede, trasmesse agli aventi diritto, (che recheranno un apposito
spazio per avanzare proposte, osservazioni, suggerimenti), dovranno essere restituite utilizzando l’apposita busta preindirizzata, entro
40 giorni dalla spedizione della Rivista recante la pubblicazione del Rendiconto 2015.
(F.to: Giancarlo Gualtieri, Gianni Zucco, Renzo Manfè)
4 - RENDICONTO ECONOMICO ESERCIZIO 2015
Continua
|
|
L’iCONA DI SANTA MARIA IN PORTICO
ROMANAE PORTUS SECURITATIS
di p. Davide CARBONARO, OMD
|
Il prodigio
nel Portico di Santa Galla
“Roma ritrovò un saldissimo fondamento di quiete
sopra il zaffiro della celeste effigie di Santa Maria in
Portico”.
(L. Marracci)
È di piccole dimensioni, dai colori vivissimi nella sua
nobile preziosità una delle più antiche immagini venerate
a Roma carica di mistero e di storia.
Si tratta dell’icona di Santa Maria in Portico, Romanae
Portus Securitatis, che domenica 29 maggio 2016 è stata
traslata in Piazza San Pietro ed esposta alla venerazione
dei fedeli durante l’Eucarestia presieduta da Papa Francesco
in occasione del Giubileo dei Diaconi.
Il Pontificio Consiglio della Nuova Evangelizzazione ha
ritenuto opportuno che l’icona venerata da secoli nel santuario
romano di Campitelli tra il Campidoglio ed il Teatro
di Marcello, potesse ancora ai nostri giorni, mostrare il
segno di quella “luce apparsa” nel VI secolo, presso il portico
di Santa Galla figlia del Prefetto
Simmaco, mentre era dedita a servire i poveri.
Il portico
era situato nella Regione VIII chiamata “forum romanum
magnum” dentro la cinta delle mura serviane. Un distico
rimato del XI secolo segnalava ai pellegrini il luogo del
prodigio con queste parole: “Qui è l’immagine della Madre
di Dio che apparve a Galla mentre timorosa serviva i poveri”
(Hic est illa pie genitricis imago Marie que discubenti
Galla patuit metuenti).
Continua il suggestivo racconto: “La nobile Galla, volle
che fosse il pontefice Giovanni I ad interpretare il senso di
quella luce celeste, il quale accorse con il popolo di Dio e
vi riconobbe il segno di predilezione della Madre di Gesù
per la città di Roma”.
Da allora il luogo della celeste manifestazione divenne
casa di preghiera, ospizio di carità, segno della presenza
materna di colei che, nei momenti di difficoltà, è invocata
porto di speranza nei naufragi della vita.
Traslazioni per la città di Roma
e opere di carità volute dai Pontefici romani.
La traslazione avvenuta in Piazza San Pietro in occasione
del Giubileo dei diaconi, ne ricalca numerose altre
avvenute nei secoli passati. Papa Gregorio Magno pone
tra le diaconie romane il titolo di Santa Maria de Porticu.
Le diaconie sono anticipatrici delle nostre Caritas.
Nel 599
a causa di una peste, Papa Gregorio conduce in processione
durante la Letania, la venerata effige, mentre la città
ne rimane liberata.
Nel 1061 Alessandro II istituisce la Compagnia di Santa
Maria in Portico legata alla carità e all’accoglienza dei pellegrini.
Sarà San Gregorio VII nel 1073, come testimonia un altare
oggi conservato nella Chiesa di Santa Galla a via
Ostiense, che riedificherà l’antico santuario: “Ad honorem
Beate Marie semper Virgini Genitricis…”.
Papa Celestino III nel 1191 erigerà l’Ospizio di Santa
Maria in Portico in seguito unito a quello della Consolazione.
Durante una epidemia scoppiata nella città di Roma
nel 1456 Callisto III, condurrà in processione l’icona di
Santa Maria in Portico.
Così Paolo II atterrito dalle minacce
di Maometto II, ne rinnoverà il pellegrinaggio per le vie
di Roma esponendola per diversi giorni nella sua cappella
privata.
Lo stesso farà il suo successore Sisto IV nel 1472 incaricando
il Cardinale Battista Zeno di dedicare una cappella
a Santa Maria in Portico nella Basilica Vaticana come tra
l’altro testimonia il gesuita Filippo Bonanni nel Numismata
summorum pontificum Templi Vaticani fabricam indicantia
del 1696: “Sacellum indicat cum altari quod
Zenus Cardinalis Venetus Sanctae Mariae in Porticu aedificavit”.
Alle minacce del Sultano Selimo, Papa Leone X nel
1518 fa traslare l’icona dalla Basilica Vaticana alla Chiesa
della Minerva affinché si compiano pubbliche orazioni.
Così annota il Panciroli nei suoi “Tesori nascosti”: “Avvistosi
il Maestro delle Cerimonie che il Papa andava
scalzo, ne diede avviso ai Cardinali e Prelati che subito fecero
lo stesso; ed era di Quaresima ai 14 di marzo…”.
Superata la minaccia dell’invasione turca, l’icona di
Santa Maria in Portico è condotta in processione insieme
all’immagine del Santissimo Salvatore della Scala Santa
, alla Salus Populi Romani di Santa Maria Maggiore e
alle teste dei Santi Pietro e Paolo
Per due volte nel suo
pontificato Adriano VI (1522) ricorrerà all’intercessione
di Santa Maria in Portico conducendola per le vie dell’Urbe.
Lo stesso farà Paolo III nel 1537, supplicando
la Madre di Dio per la concordia dei principi
cristiani.
San Giovanni Leonardi e il nuovo santuario
di Campitelli meta di pellegrinaggi
Papa Clemente VIII nel 1601 concederà il santuario e
l’icona a San Giovanni Leonardi (1541-1609) ai Chierici
Regolari della Madre di Dio da lui fondati i quali fino ad
oggi ne custodiscono la memoria ed il culto.
Sarà il Leonardi a raccogliere le notizie della storia e
del culto dell’icona in una Narrazione pubblicata e divulgata
per la città nel 1605.
Nel giubileo del 1625 Urbano VIII mentre la città di
Roma e l’Italia erano minacciate da una singolare epidemia
di peste, volle che si facessero pubbliche preghiere
davanti alla venerata icona e concesse le indulgenze
giubilari.
Fu sotto il pontificato di Innocenzo X nel
1650 che il Capitolo Vaticano compì la solenne incoronazione
della venerata effige. Sarà Alessandro VII nel
1656 a sciogliere il voto emesso per la liberazione della
città di Roma dalla peste ed insieme al Senato edificare
il santuario di Campitelli su progetto di Carlo Rainaldi.
Mentre il suo successore Clemente IX nel 1667, trasferirà
l’icona nell’altare maggiore del nuovo santuario. Per singolare
devozione Clemente X ed il Beato Innocenzo XI
erano soliti celebrare l’Eucarestia nella memoria della
celeste apparizione di Maria a Santa Galla ogni anno il
17 luglio.
Un terremoto nel 1703 sconvolse la città di Roma, Clemente
XI ordinò che per lo scampato pericolo nello spazio
di cento anni, venisse osservato il digiuno la vigilia della
Presentazione al Tempio e lo stesso pontefice si recò due
volte nel santuario di Campitelli per rendere grazie insieme
al Senato di Roma.
Durante l’Anno Santo del 1725 Benedetto XIII concede
le indulgenze giubilari, lo stesso farà Benedetto XIV
che menziona la Legenda di Santa Maria in Portico nel
suo De Servorum Dei Beatificatione. Pio VI (fig. 3) che
con Breve del 4 settembre 1776 accorda l’indulgenza
quotidiana e perpetua, conducendo il 17 gennaio
1798 (foto 4) l’icona di Santa Maria in Portico insieme
a quella del Santissimo Salvatore e le
catene di San Pietro, dalla Chiesa della Vallicella
alla Basilica Vaticana. Infine, visitano la venerata
effige ed accordano le indulgenze giubilari Leone XII
(1825) il Beato Pio IX e Leone XIII. (continua)
|
I SANTINI- RICORDO DI COMUNIONE PASQUALE
E CONFESSIO PASCHALUSRARI E PREZIOSI DOCUMENTI
DAL SECOLO XVIII AL 1966
di Paola GALANZI
|
Un raro, prezioso “Signum Communionis Paschalis” datato dell’anno 1785.
La Storia che ci racconta è antica e bellissima.(Collezione privata Mario Tasca).
|
Fu nell’anno 1215 che il Concilio
Lateranense IV sancì, attraverso
un precetto, la saliente importanza
della Santa Comunione da
riceversi nel lieto giorno della Santa
Pasqua di Resurrezione.
Lo stesso precetto statuiva
altresì la confessione, semel in anno,
quale via auspicabile per ogni buon
cristiano desideroso di vivere coerentemente
la propria vita di fede.
Un precetto fondamentale per noi
Cristiani per condurre la Vita -il dono
d’amore supremo di Dio Creatore- nella
luce della beatitudine immensa della
Sua Grazia.
Il più antico tra i “signa” -così definiti
in lingua latina per il “segno”
della benedizione anticamente imposta
dal Ministro di Dio sul capo dei comunicandi
nella gioiosa solennità pasquale -
della collezione Mario Tasca -
data del 1785; è un piccolo rettangolo
in carta a vergelle, dai margini leggermente
bruniti dal tempo, di appena
cinque righe stampate in nero inchiostro,
racchiuse e bellamente incorniciate
da un originale quanto assai interessante
motivo decorativo
-simbolico: la Santa Croce dalla quale
nascono e si dipartono i tralci della
vite - i Discepoli che, secondo Giovanni,
se sapientemente potati dalla
Parola del Maestro (cfr. Gv. 15,2-4), e
se profondamente uniti a Lui, diventano
i tralci fecondi che danno vita
a generoso e copioso raccolto.
E si noti bene che tale motivo -come
appurato, in apparenza solo ornamentale-
a differenza delle cinque righe,
evidentemente per la Solennità stampate
in nero inchiostro sulla carta verosimilmente
in svariate copie pressoché
identiche, fu impresso a mano con
sigillo, secondo una sequenza assolutamente
casuale: i tralci con la Croce
sovrastante sfilano lungo tutto il perimetro
in sequenza assolutamente non
coerente, dettata da un’originale
quanto personalissima impronta artistica
del canonico autore.
Grazie al suo nome completo, con
annesso titolo, presente inferiormente
sulla quinta riga a stampa del Signum,
a distanza di oltre due secoli da quell’annoè oggi per noi iconofili possibile,
con indubbia, sincera emozione, ricostruire
e conoscere, se non lo svolgimento
della solennità pasquale nelle
sue fasi, la certa sede ove questa fu
certamente celebrata nell’anno del Signore
1785.
E sempre grazie ad un antico, eccezionale
documento di epoca medievale,
datato del 25 Marzo 1296, il“Bando sopra la istitutione de la Contea“,
che contestualmente alla nascita
della Contea di Modica - Mohac, così
come nominata nel testo in antica lingua
italiana con chiare, eleganti influenze
arabo-spagnoleggianti- e alla
proclamazione della stessa quale entità
plurifeudale autonoma, affidata
con solenne cerimonia svoltasi in
quella stessa data dal Re di Sicilia Federico
II d’Aragona al neo-eletto Conte
Manfredi Chiaramonte, viene nella preziosissima
Charta citata proprio l’antica
Chiesa Madre dedicata a San Giorgio
all’interno della quale, quasi
mezzo millennio dopo la sontuosa cerimonia
di investitura del giovane,
nobile rampollo palermitano,
il canonico
Antonino Gugliotta -secondo alcune fonti di natali agrigentini
- ebbe a solennizzare la Santa Pasqua.
“Noi, Frederique II de Aragon,
por gracia de Dios Rey de Sichilia,
por festejar nuestra encoronacion,
stabilimu et ordinamu ki l’Excellentissimus
Senor Manfredi de Claramonte,
nuestro amigo liali et discendenti
de Carlu Magnu
Imperaturi, haya en su possedimiento
la Condea de Mohac. Per li
meriti offeriti a la Nuestra Persona
dintra lu Parlamentu di Catania del (continua)
|
CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI
|
27.IV.2016: PROMULGAZIONE DI NUOVI DECRETI
Il 26 aprile 2016, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza S.E. Rev.ma il
Signor Card.Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei
Santi. Nel corso dell’Udienza, il Sommo Pontefice ha autorizzato la Congregazione
a promulgare i seguenti decreti riguardanti:
A - UN NUOVO SANTO
È stato infatti promulgato il decreto sul miracolo, attribuito
all’intercessione del Beato ALFONSO MARIA
FUSCO.
La Cerimonia d di Canonizzazione si terrà il 16 ottobre
2016.
ALFONSO MARIA FUSCO (1839-2001)
Alfonso Maria Fusco, Sacerdote diocesano e Fondatore
delle Suore di San Giovanni Battista, nasce il 23 marzo 1839
ad Angri (Salerno), in diocesi di Nocera Inferiore – Sarno,
da famiglia profondamente religiosa. Compiuti regolarmente
e con buon profitto gli studi, è ordinato sacerdote, il
29 maggio 1863.
Nominato quasi subito coadiutore della Chiesa Collegiata
di San Johann Battista di Angri si distingue ben presto fra il
clero per lo zelo, per l’assiduità nel servizio liturgico e per la
diligenza nell’amministrazione dei sa cramenti, specialmente
della riconciliazione, nella quale mostra tutta la sua paternità
e comprensione per i penitenti. Si dà completamente alla predica
zione assidua della parola di Dio, all’istruzione religiosa
dei fanciulli e dei giovani. Apre anche una scuola nella propria
casa per istruire gratuitamente i fanciulli.
Sull’esempio di Giovanni Bosco, con il quale tiene corrispondenza
epistolare, nel 1871, apre un oratorio sotto la protezione
di s. Luigi Gonzaga. Da ciò il nome di Luigini, dato a coloro
che egli educa assiduamente nel campo religioso e civile. (continua)
B - QUARANTATRE’ NUOVI BEATI
È stato promulgato il decreto sul miracolo, attribuito
all’intercessione del Venerabile JHON SULLIVAN, Sacerdote
diocesano e il decreto riguardante il martirio dei
Servi di Dio VINCENZO PRENNUSHI, sacerdote professo
dell’Ordine dei Frati Minori e arcivescovo di Durazzo,
e 37 COMPAGNI, sacerdoti, persone consacrate e laici uccisi
in odium fidei tra il 1945 e il 1974 in Albania; e il
martirio dei Servi di Dio JOSÉ ANTÓN Gomez, sacerdote
professo dell’Ordine di S.Benedetto (Congregazione di
Solesmes) e 3 COMPAGNI uccisi in odium fidei nel 1936
nella persecuzione religiosa durante la guerra civile
spagnola.(continua)
Rimaniamo in attesa di conoscere la data della loro
cerimonia di beatificazione.
1 - JOHN SULLIVAN (1861-1933)
John nasce a Dublino l’8 maggio
1861. Il padre, il futuro Lord Chancellor
d’Irlanda Sir Edward Sullivan, è protestante.
La madre, Lady Bessie Josephine
Sullivan, cattolica. Viene educato
dal padre nella tradizione protestante.
Frequenta la Portora Royal School, a
Enniskillen, e più tardi il Trinity College
a Dublino.
Nel dicembre 1896 è accolto
nella Chiesa cattolica e circa quattro
anni dopo entra nella Compagnia di
Gesù. La maggior parte della sua vita sacerdotale la trascorre
al Clongowes Wood College nella contea di Kildare.
Fin da subito
si distingue per la notevole santità e si guadagna la reputazione
di persona santa. I malati e gli emarginati accorrono
a lui riponendo grande fiducia nelle sue preghiere. E
continua ad essere così ancora oggi. Già durante la sua vita
si diffonde la devozione per Padre Sullivan, proseguita dopo
la sua morte avvenuta il 19 febbraio 1933. Molti credono che (continua)
27.IV.2016: PROMULGAZIONE DI NUOVI DECRETI
Il 26 aprile 2016, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza S.E. Rev.ma il
Signor Card.Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei
Santi. Nel corso dell’Udienza, il Sommo Pontefice ha autorizzato la Congregazione
a promulgare i seguenti decreti riguardanti:
2 - VINCENZO PRENNUSHI (1885-1949)
E 37 COMPAGNI
A - VINCENZO PRENNUSHI, MARTIRE
Vincenzo nasce a Scutari il 4 settembre
1885. Studia fino al liceo presso il
collegio dei francescani a Troshan, perfezionandosi
in teologia in Austria. Celebra
la Prima Messa il 25 marzo 1908.
Scrittore di talento, riceve l’incarico di
direttore della tipografia francescana;
diviene poi direttore del collegio francescano
e due volte provinciale.
Il 19 marzo 1936 viene consacrato vescovo di Sapa e poi
il 26 giugno del 1940 è designato arcivescovo di Durazzo.
Alla fine della seconda guerra mondiale, un regime comunista
chiuso al mondo mette radici in Albania, proclamata nel
1967 da Enver Hoxha “primo stato ateo nel mondo”.
Il “Primate d’Albania” Mons Prennushi rifiuta la richiesta
di Hoxha di creare una Chiesa albanese separata da
Roma. Per tale motivo, viene condannato a venti anni di prigione,
ove muore il 20 marzo per le torture subite.
B - 37 COMPAGNI, MARTIRI
In Albania, la furia distruttiva contro ogni espressione religiosa
raggiunge dei momenti tragici. Fin dal 1945 bersagli
preferiti diventano il clero e i fedeli: «Ogni fascista portatore
di un vestito clericale deve essere ucciso con una pallottola in
testa e senza processo», dice uno dei motti del regime. Vescovi,
preti e religiosi vengono arrestati, malmenati in pubblico,
torturati, fucilati, imprigionati e inviati nei campi di lavoro.
Le suore sono obbligate a lasciare l’abito, quelle che
rifiutano vengono sottoposte al pubblico ludibrio e inviate ai
lavori forzati. Molti di loro sono vittime di processi farsa che
vengono diffusi via radio e riassunti in uno speciale la domenica
mattina all’ora della messa con il titolo: «L’ora gioiosa».
«Quella dell’Albania è una Chiesa di martiri» dice Papa
Francesco il 21 settembre 2014 nella breve visita a Tirana.
Ora la Chiesa avrà 38 beati albanesi - tra cui Vincenzo Prennushi,
francescano e poi arcivescovo di Durazzo - martirizzati
dal regime comunista tra il 1945 e il 1974.
1 - LAZER SHANTOJA (1892-1945), sacerdote dell’arcidiocesi
di Scutari-Pult. Nasce a Scutari (Albania) il 2 settembre
1892 e muore a Tirana il 5 marzo 1945.
2 - NDRE ZADEJA (1891-1945), sacerdote dell’arcidiocesi di Scutari-Pult. nasce
il 3 novembre 1891 a Scutari (Albania) e muore il 25 marzo
1945 a Scutari.
3 - GJON [GIOVANNI] FAUSTI, sacerdote gesuita,
nato il 19 ottobre 1899 a Brozzo in Val Trompia, Brescia
(Italia).
4 - KOLE SHLLAKU (Gjon), Sacerdote professo dei Frati
Minori Francescani. Nato il 27 luglio 1907 a Scutari (Albania).
5 - DANIEL DAJANI, sacerdote gesuita. Nasce il 2 dicembre
1906 in Blinisht, Zadrima, Lezhë (Albania).
6 - QERIM SADIKU,
laico dell’arcidiocesi di Scutari-Pult. Nasce il 18 febbraio 1919
in Vuthaj, Scutari (Albania).
7 - MARK CUNI, seminarista dell’arcidiocesi
di Scutari-Pult. Nasce il 30 settembre 1919 a
Ranza Bushat, Scutari (Albania)
8 - GJELOSH LULASHI (1925-1946), laico dell’arcidiocesi di Scutari-Pult.
Nasce il 2 Settembre 1925 in Shosh, Scutari (Albania)
e muore il 4 marzo 1946 a Scutari (Albania).
9 - FRAN MIRAKAJ (1917-1946), laico dell’arcidiocesi
di Scutari-Pult; sposato. Nasce nel 1917 in Pukë-Iballë, Scutari
(Albania) e muore nel settembre 1946 a Tirana (Albania).
10 -
ALFONS TRACKI (1896-1946), sacerdote dell’arcidiocesi di
Scutari-Pult. Nasce il 2 dicembre 1896 a Bliszczyce (aka Bleischwitz),
Branice (Polonia) e muore il 18 luglio 1946 a Scutari
(Albania).
11- ANTON ZOGAJ (1908-1946), sacerdote dell’arcidiocesi
di Tirana-Durazzo. Nasce il 26 luglio 1908 in
Kthellë, Mirditë (Albania) e muore il 31 dicembre 1946 a Durazzo
(Albania
12 - Luigj PRENDUSHI (1896-1947), sacerdote
della diocesi di Sapë. Nasce il 24 gennaio 1896 a Scutari
(Albania) e muore il 24 gennaio 1947 in Shelqet, Scutari (Albania).
13 - DEDE MAÇAJ (1920-1947), sacerdote dell’arcidiocesi
di Scutari-Pult. Nasce il 5 febbraio 1920 a Mali Jushit,
Scutari (Albania) e muore il 28 Marzo 1947 a Përmet (Albania).
14 - MARK GJANI [Xhani] (1914-1947), sacerdote
dell’arcidiocesi di Scutari-Pult. Nasce il 10 luglio 1914 a Mirditë
(Albania) e muore nel 1947 a Shën Pal, Mirditë (Albania).
15 - GJON KODA (SERAFIN) (1893-1947), Sacerdote professo
dei Frati Minori Francescani. Nasce il 25 aprile 1893 a Janjevë
(aka Janjevo), Lypjan (Serbia) e muore l’11 maggio 1947 a
Lezhë (Albania)
16- GJON PANTALLA (1887-1947), professo
religioso gesuita. Nasce il 2 giugno 1887 a Prizren, Kosovo
(Serbia) e muore il 31 ottobre 1947 a Scutari (Albania).
17 -
ZEF PALAJ (BERNARDIN) (1894-1947), Sacerdote, professo
dei Frati Minori Francescani. Nasce il 2 Ottobre 1894 in Shllak,
Scutari (Albania) e muore il 2 dicembre 1947 a Scutari (Albania).
18 - FRANO GJNI (1886-1948), vescovo e abate nullius
di Shen Llezhri-Oroshit (oggi la diocesi di Rrëshen). Nasce il
20 febbraio 1886 a Scutari (Albania) e muore l’11 marzo 1948
a Scutari (Albania).
19 - PAL PRENNUSHI (MATI)(1881-
1948), Sacerdote professo dei Frati Minori Francescani. Nasce
il 2 ottobre 1881 a Scutari (Albania) e muore l’11 marzo 1948
a Scutari (Albania).
20 - DEDE NIKAJ (CIPRIAN) (1900-
1948), Sacerdote professo dei Frati Minori Francescani. Nasce
il 19 luglio 1900 a Scutari (Albania) e muore l’11 marzo 1948
a Scutari (Albania).
21 - DEDE PLANI (1891-1948), sacerdote
dell’arcidiocesi di Scutari-Pult. Nasce il 21 Gennaio 1891 in
Shiroka, Scutari (Albania) e muore il 30 aprile 1948 a Scutari
(Albania).
22 - EJËLL DEDA (1917-1948), sacerdote dell’arcidiocesi
di Scutari-Pult. Nasce il 22 febbraio 1917 a Scutari
(Albania) e muore il 12 maggio 1948 a Scutari (Albania)
23 -
ANTON MUZAJ (1921-1948), sacerdote dell’arcidiocesi di
Scutari-Pult. Nasce il 12 maggio 1921 a Vrnakolo, Kosovo
(Serbia) e muore nella primavera del 1948 a Scutari (Albania).
24 - PJETER CUNI, sacerdote dell’arcidiocesi di Scutari-
Pult. Nasce il 9 Luglio 1914 a Scutari (Albania).
25 - LEK SIRDANI
(1891-1948), sacerdote dell’arcidiocesi di Scutari-Pult.
Nasce il 1 marzo 1891 in Boge, Scutari (Albania) e muore il
29 luglio 1948 a Koplek, Scutari (Albania).
26 - JOSIF MIHALIi (1912-1948), prete dell’amministrazione apostolica di Albanese
meridionale (Albanese greco-cattolica di rito). Nasce il
23 Settembre 1912 a Elbasan (Albania). morto: 26 ottobre
1948 in Maliq, Coriza (Albania).
27-ZEF Marksen [JOSEF
Marxen] (1906-1946), sacerdote della diocesi di Lezhe.
Nasce il 5 agosto 1906 a Worringen, Colonia (Germania) e
muore il 16 novembre 1946 a Tirana (Albania).
28 - JAK BUSHATI
(1890-1949), sacerdote dell’arcidiocesi di Scutari-Pult. Nasce l’8 agosto 1890 a Scutari (Albania) e muore il 12
febbraio 1949 a Scutari (Albania).
29 - MIKEL SUMA (GASPER)
(1897-1950), Sacerdote professo dei Frati Minori Francescani.
Nasce il 23.3.1897 a Scutari (Albania) e muore il
16.4.1950 a Scutari (Albania).
30 - MARIA TUCI (1928-1950),
giovane laico dell’arcidiocesi di Scutari-Pult. Nasce il 12 aprile
1928 in Ndërfushaz, Mirditë (Albania) e muore il 24 ottobre
1950 a Scutari (Albania).
31 - BONATI (1874-1951), sacerdote
dell’arcidiocesi di Tirana-Durazzo. Nasce il 24 maggio
1874 a Scutari (Albania) e muore il 5 novembre 1951 a Scutari
(Albania).
32 - Ndue SERREQI (KARL) (1911-1954), Sacerdote
professo, Frati Minori Francescani. Nasce il 26 febbraio
1911 a Scutari (Albania) e muore il 4 aprile 1954 a Burrel,
Scutari (Albania).
33 - Ndoc SUMA (1887-1958), sacerdote
dell’arcidiocesi di Scutari-Pult. Nasce il 31 luglio 1887 a Nenshat,
Lezhë (Albania) e muore ol 22 aprile 1958 a Scutari (Albania).
34 - Dede MALAJ (1917-1959), sacerdote dell’arcidiocesi
di Scutari-Pult. Nasce il 16 novembre 1917 in Dushkul,
Mali Shëngjinit, Lezhë(Albania) e muore il 12 maggio 1959 a
Scutari (Albania).
35 - MARIN SHKURTI (1933-1969), sacerdote
dell’arcidiocesi di Scutari-Pult. Nasce il 1° ottobre 1933
in Samrish, Dajc-Bregu i Bunes, Scutari (Albania) e muore
nell’aprile 1969 a Scutari (Albania).
36 - SHTJEFEN KURTI
(1898-1971), sacerdote dell’arcidiocesi di Tirana-Durazzo.
Nasce il 24 dicembre 1898 a Ferizaj (aka Uroševac), Kosovo
(Serbia) e muore il 20 ottobre 1971 a Fushe, Krujë (Albania).
37 - MIKEL BELTOJA (1935-1974), sacerdote dell’arcidiocesi
di Scutari-Pult. Nasce il 9 maggio 1935 in Beltoj, Scutari (Albania)
e muore il 10 febbraio 1974 a Scutari (Albania)
3 - GIUSEPPE ANTON GOMEZ (1878-1936)
E 3 COMPAGNI
A - Padre GIUSEPPE ANTON GOMEZ (1878-1936)
Nasce a Burgos di Hacinas il 26 agosto 1878, settimo di
14 figli. Nel 1891 entra come Oblato nella vicina Abbazia di
Santo Domingo de Silos, dove poi professa come monaco benedettino,
il 21 novembre 1896
Viene ordinato sacerdote nel
silos, dal Vescovo di Osma, il 31 agosto
1902. Altamente istruito, padre Joseph
Anton si distingue come poliglotta:
parla correttamente latino e greco
classico, in cui ha composto diverse
poesie. Si esprime perfettamente in tedesco,
inglese, francese e italiano e
comprende l’ebraico e l’arabo.
È un
uomo di grande cultura. Per diversi
anni è bibliotecario, professore e direttore
della scuola di Silos, e gestisce per 18 anni l’ “Ecclesiastico
Magazine”. Ricopre varie posizioni nella comunità.
Nel
1912 visita le case Silos in Messico, per conto dell’Abate D. Ildefonso
Guepin, che a causa dell’età non può viaggiare. Nel
1919 è inviato al convento silense della Madonna di Montserrat
di Madrid, dove rimane come Superiore fino alla sua
morte. Nel quartiere lo chiamano il “padre dei poveri” o il“Padre mendicante”. (Continua)
B - TRE COMPAGNI MARTIRI:
1) Padre ANTOLIN PABLOS VILLANUEVA, sacerdote benedettino
della comunità di Silos, storico. Nel 1936 è nel Monastero
di Santa Maria de Montserrat. Arrestato, viene fucilato“in odium fidei” l’8 novembre 1936.
2) Padre RAFAEL ALCOCER MARTINEZ, sacerdote benedettino
della comunità di Silos, grande oratore, studioso e cultore
di lingua araba. Nel 1936 è nel Monastero di Santa
Maria de Montserrat.
È arrestato e fucilato “in odium fidei” il 4 ottobre 1936.
3) Padre LUIS VIDAURRAZAGA, sacerdote benedettino della
comunità di Silos, grande oratore, esperto in Direzione spirituale.
Nel 1936 è nel Monastero di Santa Maria de Montserrat.
Tradito, è arrestato e giustiziato “in odium fidei” il
31 dicembre 1936.
C - OTTO NUOVI VENERABILI
Sono stati inoltre promulgati altri 8 decreti riguardanti
l’eroicità delle virtù dei seguenti Servi di Dio, i
quali, pertanto, acquisiscono il nuovo titolo di “Venerabile”.
1 - Venerabile TOMMASO CHOE YANG-EOP
(1821-1861)
Nato il 1° marzo 1821 da san Francesco
Choe Gyeong-hwan e da Lee
Seong-rye – entrambi martiri, il primo
canonizzato da Giovanni Paolo II nel
1984 – il giovane Tommaso parte nel
1836 insieme ad Andrea Kim Dae-gon
(primo sacerdote e primo santo della
Corea) e Choe Pang-jae alla volta di
Macao, per entrare in seminario. Choe
morirà prima dell’ordinazione, che invece
arriva nel 1849 per gli altri due.
Per i successivi 12 anni
p. Choe si prende cura di oltre quattromila fedeli nelle più di
cento comunità cattoliche disseminate per la Corea.
Mentre segue e cura i suoi gruppi, p. Choe traduce i libri
di catechismo dal cinese al coreano e sintetizza la dottrina
della fede cattolica in forma di poesia coreana,
in modo da facilitarne la comprensione e la memorizzazione
da parte dei laici. Muore il 15 gi
gno 1861 a 40 anni e viene sepolto a Baeron, località che si
trova fra due aspre e profonde valli nel centro della Corea.
Questo luogo ha molta importanza per la Chiesa coreana: qui
Alessio Hwang Sa-yeong scrive il suo Baek-seo, la “Lettera di
seta”, mentre si nasconde dalla persecuzione; inoltre, sempre
qui nasce il seminario S. Giuseppe, il primo della penisola.
(www.asianews.it)
2 - Venerabile SOSIO DEL PRETE (1885-1952)
Padre Sosio Del Prete (al secolo Vincenzo)
nacque a Frattamaggiore il 28 dicembre
1885. Nel novembre 1901 entrò
nel noviziato della provincia napoletana
dei Frati Minori; emise i voti temporanei
nel 1902. Il 12 marzo 1910 fu ordinato sacerdote.
Conseguito il diploma in composizione
e direzione d’orchestra, condusse
fino al 1930 un’esemplare vita sacerdotale
e spirituale, dedicandosi alla musica, agli incarichi di comunità,
alla confessione ministeriale.
Vicario del convento di S.
Antonio in Afragola, vedendo l’estremo disagio morale e materiale
dei vecchi abbandonati, volse ogni sua energia al loro
servizio. Il 6 giugno 1932 diede inizio, insieme ad Antonietta
Giugliano, alla vita dell’istituto religioso delle Piccole Ancelle
di Cristo Re.
Sul fondamento teologico della regalità di Cristo,
il Servo di Dio costruì la sua straordinaria opera di carità, che
si concretizzò nella creazione delle diverse case del suo istituto.
La loro destinazione seguì due fasi: tutela della vecchiaia
dalla fondazione alla seconda guerra mondiale; tutela ed
educazione dell’infanzia e della gioventù abbandonata e dei
malati, nel dopoguerra. Nella totale donazione di sé a Dio, ai
poveri e alla Chiesa, spicca la sua particolare sensibilità cristocentrica, (Continua)
. (Fonte: http://www.fondatori-pacr.it)
3 - Venerabile VENANZIO KATARZYNIEC
(1889-1921)
Joseph Katarzyniec nasce il 7 ottobre
1889 a Obydowie vicino a Lviv, da una
famiglia povera. Giovane molto pio e dedito
alla preghiera, nel 1904 entra nel
seminario a Lviv ove matura la vocazione
religiosa francescana. Nel 1908 realizza
la sua decisione di entrare nell’Ordine
Francescano con il nome di Venanzio. In
questo periodo si incontra con Padre
Massimiliano Kolbe che rimarrà colpito positivamente dal giovane
Giuseppe. Nel 1909 entra nel Seminario Maggiore dei
Francescani a Cracovia per studiare filosofia e teologia.
Il 2
giugno 1914 è ordinato sacerdote a Cracovia da Mons. Anatol
Nowak. E ‘ inviato subito come Vicario nella parrocchia
di Czyszkach, vicino Leopoli. Qui svolge il ministero di confessore,
direttore spirituale e predicatore. La sua pietà
eucaristica si esprime in lunghi momenti passati
in adorazione del Ss.mo Sacramento, nella recita
dell’Ufficio divino davanti al tabernacolo e nella pia pratica
della Via Crucis. Il 23 agosto 1915 padre Venanzio è chiamato (Continua)
4 - Venerabile MARIA CONSIGLIA
DELLO SPIRITO SANTO (1845-1900)
Emilia Pasqualina Addatis, nasce a Napoli il 5 gennaio
1845. A soli 4 anni rimane orfana dei genitori. Trasferita da
un parente all’altro, trova conforto nella sua semplice fede,
alimentata dall’amore all’Eucaristia, alla Madonna Addolorata,
che sceglie come madre, allo Spirito
Santo e alla Divina Provvidenza, nella
quale confida incondizionatamente.
Dopo
alcune mancate esperienze in clausura,
comprende di doversi prendere cura delle
bambine orfane, bisognose di tutto. Nel
1876 emette la professione come Terziaria
Francescana Alcantarina, assumendo il
nome di suor Maria Consiglia dello Spirito
Santo.
Spinta dalla carità e invitata dal vescovo della diocesi
di Nocera de’ Pagani, mons.Raffaele Ammirante, il 13 luglio
1872 raggiunge con tre compagne il villaggio di Casolla in
Nocera Inferiore (SA), dove impianta un’opera per le orfane.
Quella data è anche l’inizio della attuale Famiglia religiosa
delle Suore Serve di Maria Addolorata di Nocera, impegnate,
ancora oggi, verso coloro che hanno bisogno di conforto e
aiuto. Madre Maria Consiglia muore a Napoli l’11 gennaio
1900.
(www.santiebeati.it)
5 - Venerabile MARIA DELL’INCARNAZIONE
(1840-1917)
Caterina Carrasco Tenorio nasce a
Puebla de Guzmán (Huelva) il
24.3.1840. A 15 anni entra nella Società
di Maria per dedicarsi al servizio dei bisognosi.
Si stabilisce a Cadice dove inizia
a prendersi cura delle giovani ragazze
abbandonate, in una stanza in
casa di parenti. Nel 1876 insegna in una
scuola femminile. Il 4.10.1878, con tre
compagne prende l’abito francescano nella chiesa dei Cappuccini
di Cadice.
La sua vocazione è di fondare una congregazione
religiosa. Incontra Padre Francisco Medina che trova
nella cooperazione di Maria un appoggio per prendersi cura
dei bisognosi e delle ragazze abbandonate. Educare, educare
e anche cercare il cibo quotidiano per queste ragazze in difficoltà:
era la sua unica preoccupazione. Francesco D. Medina
ha in Maria dell’Incarnazione una grande collaboratrice per
realizzare la missione di accogliere e aiutare queste ragazze
bisognose di tutto. Quasi da sola per dieci anni aveva gestito
un ritrovo abbandonato per le ragazze, incluso il sostegno
materiale per loro. Nel 1891 il suo lavoro si consolida con l’approvazione
delle Costituzioni da parte del vescovo di Cadice
Mons. Vicente Calvo y Valero. (Continua)
6 - MARIA LAURA BARAGGIA (1851-1923)
Maria Laura nasce a Sulbiate Maggiore (MB) il 1° maggio
1851. Viene battezzata nello stesso giorno con i nomi di Laura
Rosa. Non ha ancora 15 anni quando il 16 gennaio 1866 lascia
Sulbiate Maggiore e si trasferisce a Milano per entrare a
servizio della famiglia Biffi, dove rimane alcuni anni. Il soggiorno
milanese diventa un periodo
proficuo per la sua formazione umana
e soprattutto spirituale.
Il 2 febbraio 1879, nella Chiesa di
San Babila, nel corso di un’adorazione
eucaristica, in un’esperienza mistica,
intuisce la futura fondazione di una
nuova Famiglia religiosa. La sua guida
spirituale, padre Ottone Tersi, le suggerisce
di entrare nella Compagnia delle
Orsoline. Il 13 maggio 1880 inizia l’anno canonico di noviziato.
Ma nello stesso anno rientra a Sulbiate dove poi a settembre
ecco che dà vita con alcune fedeli compagne ad un (Continua)
7 - ILIA CORSARO (1897-1977)
Ilia Corsaro nasce il 4 ottobre 1897 a Resina (oggi Ercolano)
in provincia di Napoli, da Angelo e Maria Trotta. L’ambiente
familiare, vivace e aperto alla ricerca scientifica, le permette
una sana formazione umana e culturale, ma non la fede
per un autentico cammino di vita cristiana. Saranno i fratelli
maggiori a portare il Vangelo in casa Corsaro grazie alla testimonianza
gioiosa e contagiosa dei loro
compagni di studi, all’Università di Napoli.
Ilia, ancora adolescente, ben presto
si lascia travolgere dall’onda impetuosa
dell’amore di Cristo e vive con ardore
sempre crescente la vita cristiana: lunghe
ore di preghiera davanti a Gesù Sacramentato,
attività apostolica in casa e
fuori, stile di vita povero e libertà assoluta
dalla vanità del mondo.
Dopo qualche anno, nonostante la
sua “inventiva del bene”, profusa con intensità e passione,
stia portando frutti abbondanti nella comunità parrocchiale
di Bagnoli e in quelle della Diocesi di Pozzuoli, la giovane Ilia
sente il bisogno di vivere “per Dio solo”. Sogna la Clausura.
Ma quando il suo direttore spirituale, il sacerdote Luigi Zaccaleoni,
canonico penitenziere della Basilica Cattedrale di
Pozzuoli, le ripete con insistenza “I piccoli hanno fame e non
c’è chi spezzi loro il pane”, dopo un lungo e sofferto discernimento,
accoglie il progetto di Dio su di lei: fondare una nuova
famiglia religiosa, la Congregazione delle Suore Piccole Missionarie Eucaristiche (Continua)
(www.istitutocorsaro.it)
8 - MARIA MONTSERRAT GRASES GARCIA
(1941-1959
María Montserrat Grases García - Montse - nacque a Barcellona,
il 10 luglio 1941. Era la seconda di nove figli. Aveva
un temperamento vivace e spontaneo. In famiglia assimilò alcuni
lineamenti caratteristici della sua personalità: la gioia,
la semplicità, la generosità e la preoccupazione verso gli altri.
Le piacevano lo sport, la musica, le danze popolari della sua
terra e partecipare ad opere teatrali. Aveva molti amici.
I suoi genitori le insegnarono a rivolgersi a Dio con fiducia
e, man mano che cresceva, la aiutarono a lottare per vivere
le virtù cristiane e a consolidare la sua
vita spirituale. Nel 1954 cominciò a frequentare
un centro dell’Opus Dei.
Le attività
di formazione cristiana che vi poté
frequentare contribuirono alla sua maturazione
umana e spirituale. Quando
aveva sedici anni si rese conto che il Signore
la chiamava a percorrere questo
cammino nella Chiesa: dopo aver meditato,
pregato e chiesto consiglio, chiese di essere ammessa
nell’Opus Dei. Da quel momento si impegnò con maggior decisione
e costanza a cercare la santità nella vita quotidiana.
Cercò di avere un rapporto costante con Dio, di scoprire la volontà
divina nel compimento dei suoi doveri, di curare, per
amore, i piccoli particolari e di rallegrare coloro che le stavano
accanto. Riusciva a trasmettere a molti dei suoi parenti e
amici la pace che proviene dal vivere al cospetto di Dio. Poco
prima di compiere diciassette anni, le diagnosticarono un cancro
(sarcoma di Ewing) al femore della gamba sinistra.
La malattia
durò nove mesi e fu causa di dolori molto forti, che lei
accettò con serenità e con fortezza. .(Continua)
(Fonte: www.opusdei.it)
10.V.2016: PROMULGAZIONE DI NUOVI DECRETI
Il 9 maggio 2016, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza privata S.E.
Rev.ma il Signor Card.Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle
Cause dei Santi. Nel corso dell’Udienza il Sommo Pontefice ha autorizzato la Congregazione
a promulgare i seguenti Decreti riguardanti:
A - DUE NUOVI SANTI
Sono stati promulgati i decreti sul miracolo, attribuito
all’intercessione deI Beato LUDOVICO PAVONI e del
Beato SALOMONE LECLERCQ. Il Papa ha decretato il
20.6.2016 che i suddetti Beati siano iscritti nell’Albo dei
Santi domenica 16 ottobre 2016.
1 - LUDOVICO PAVONI (1784-1849)
Lodovico nasce a Brescia l’11 settembre
1784. È ordinato sacerdote nel 1807.
Rinunciando a facili prospettive di carriera
ecclesiastica, cui sembra avviato
quando il Vescovo Mons. Gabrio M.
Nuava lo vuole suo Segretario (1812),
dona se stesso ai giovani e ai bisognosi.«Pei poverelli» apre il suo Oratorio
(1812). Nel 1818 è nominato canonico
della cattedrale e rettore della Basilica di San Barnaba.
Per
evitare che gli oratoriani, specie i poveri, deviino dal buon
sentiero quando devono inserirsi nel mondo del lavoro, Lodovico
decide di fondare «un benefico privato Istituto, o Collegio
d’Arti” e così, nel 1821 sorge l’Istituto di San Barnaba per
dare agli orfani e ai bambini abbandonati una nuova famiglia.
Durante il colera del 1836, «con semplice invito Municipale,
e senza speranza di sovvenimento di spesa, vengono
benignamente accolti nel Pio Ricovero, ivi alimentati, ed educati
con vero e paterno amore.., molti, e molti fanciulli ancora
inabili al lavoro». Così si legge negli atti della seduta straordinaria
del 21.8.1841 del Municipio di Brescia.
Il Pavoni
pensa anche ai contadini e progetta una Scuola Agricola; nel
1841, poi, accoglie nell’Istituto i sordomuti. L’11 agosto 1847, (Continua)
2 - SALOMONE LECLERCQ (1745-1792)
Fratel Salomone, al secolo Guillaume-Nicolas-Louis Leclerq,è il primo lasalliano a subire il martirio durante la persecuzione
avviata dai fautori della Rivoluzione Francese contro
la Chiesa cattolica, dopo l’abbattimento della
monarchia capitingia, intorno alla fine del ‘700. Nato
a Boulogne-ser-Mer il 15 novembre 1745, entra
nel noviziato il 25.3.1767.
Allo scoppio della rivoluzione
Fratel Salomone è segretario
di Fratel Agathopn, superiore
Generale dell’Istituto delle Scuole
Cristiane, dopo essere stato insegnante,
direttore ed economo. Incarichi
svolti sempre con grande amore
per le anime e dedizione ai propri
doveri. Rifiuta di prestar giuramento
di fedeltà alla Costituzione, come impongono
i persecutori, e si trova a vivere
da solo a Parigi in stato di clandestinità.
Il 15 agosto 1792 viene
arrestato e rinchiuso nel convento dei carmelitani di Parigi, (Continua)
B - UN NUOVO VENERABILE
E stato, inoltre, promulgato un decreto riguardante
l’eroicità delle virtù del Servo di Dio Raffaele Emanuele
Almansa Riaño, sacerdote diocesano, il quale, pertanto,
acquisisce il nuovo titolo di “Venerabile”.
1 - Venerabile RAFFAELE EMANUELE
ALMANSA RIANO (1840+1927)
Rafael Emanuel nato a Bogotà, il
2.8.1840, è religioso della Provincia dei
Frati Minori di Colombia, nella quale
emette la professione nel 1865. A seguito
delle leggi eversive e della dispersione
delle comunità religiose, nel 1866 è accolto
dal Vescovo di Nueva Pamplona che
in quell’anno lo ordina sacerdote.
Rientrato
a Bogotà, nel 1897 Mons. Bernardo Herrera Restrepo,
che molto lo stima, lo incardina nell’arcidiocesi e gli affida la
chiesa di San Diego, un tempo officiata dai Frati Minori. Qui
P. Almansa, che ha ottenuto dal Ministro Generale la facoltà
di continuare a portare l’abito religioso, continua il suo fervoroso
apostolato nel medesimo spirito di semplicità e di umiltà di
San Francesco.
Vero «angelo della pace» ebbe accesso nelle
case dei poveri e dei ricchi, degli umili e dei potenti irradiando
attorno a se l’amore a Dio
. (http://www.ofm.org/)
CERIMONIE DI CANONIZZAZIONE
CONCISTORI ORDINARI PUBBLICI
PER IL VOTO SU ALCUNE CAUSE
DI CANONIZZAZIONE
A) 15.III.2016: CONCISTORO ORDINARIO PUBBLICO
Alle ore 10.00 del 15 marzo 2016, nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico Vaticano, durante la celebrazione
dell’Ora terza, il Papa Francesco ha tenuto un Concistoro ordinario pubblico nel corso del quale ha decretato che
saranno iscritti nel catalogo dei santi:
1 - Il Beato GIUSEPPE SANCHEZ DEL RIO (1913-1928): 16 OTTOBRE 2016
Figlio della Diocesi di Zamora e martire
2 - Il Beato STANISLAW DI GESU’ E DI MARIA (1631-1701): 5 GIUGNO 2016
(al secolo: Giovanni Papcinzyski); Sacerdote, fondatore dei Chierici Mariani dell’Immacolata Concezione.
3 - Il Beato GIUSEPPE GABRIELE DEL ROSARIO BROCHERO (1840-1914): 16 OTT. 2016
Sacerdote della Diocesi di Còrdoba.
4 - La Beata MARIA ELISABETTA HESSELBLAD (1870-1957)): 5 GIUGNO 2016
Fondatrice dell’Ordine del Santissimo Salvatore di Santa Brigida.
5 - La Beata TERESA DI CALCUTTA (1910-1997): 4 SETTEMBRE 2016
(al secolo: Agnese Gonxha Bojaxhiu).
B) 20.VI.2016: CONCISTORO ORDINARIO PUBBLICO
Questa mattina, alle ore 10, nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Francesco ha
presieduto la celebrazione dell’Ora Terza e il Concistoro Ordinario Pubblico per la Canonizzazione dei Beati in cui
ha decretato che domenica 16 ottobre 2016 saranno iscritti nell’Albo dei Santi i seguenti Beati:
1 - SALOMONE LECLERCQ (1745-1792) 16 OTT. 2016
(al secolo: Guglielmo Nicola Ludovico). Ha 47 anni Salomone Leclercq, dei Fratelli delle Scuole Cristiane, quando la
Rivoluzione francese, che da tre anni ha travolto con crude persecuzioni anche la Chiesa, lo pone di fronte alla scelta
cruciale: giurare fedeltà alla Costituzione o pagare le conseguenze di un rifiuto. Leclerq si oppone al sopruso – come
faranno molti altri sacerdoti, religiose e religiosi – e questo lo porta alla morte, che subisce, come primo martire lasalliano,
a Parigi nel 1792.
2 - MANUEL GONZALEZ GARCIA (1877-1940) 16 OTT. 2016
Vescovo di Palencia. Passerà alla storia come il “vescovo dei tabernacoli abbandonati”, mons. Manuel González García,
spagnolo, vissuto a cavallo tra l’Otto e il Novecento. Brilla presto la sua dedizione al culto eucaristico, alla quale fonda
e vota due strutture, l’Unione Eucaristica Riparatrice e la Congregazione delle Suore Missionarie Eucaristiche di Nazareth.
Si spegne a Madrid nel 1940.
3 - LODOVICO PAVONI (1784-1849) 16 OTT. 2016
Sacerdote, fondatore della Congregazione dei Figli di Maria Immacolata. Lodovico Pavoni, sacerdote bresciano, è uno
degli educatori più all’avanguardia del suo tempo. Concepisce agli inizi dell’800 un modello di istruzione e di avviamento
al lavoro che anticipa le moderne scuole professionali. Anche la Congregazione religiosa dei Figli di Maria Immacolata,
da lui fondata, appare così nuova e audace, con i suoi cosiddetti “frati operai”, da dover attendere a lungo
il riconoscimento da parte delle autorità. Muore nel 1849, in pieno Risorgimento italiano, mentre cerca di portare in
salvo i suoi ragazzi dal pericolo dei combattimenti delle Dieci Giornate di Brescia.
4 - ALFONSO MARIA FUSCO (1839-1910) 16 OTT. 2016
Sacerdote. Figura dell’Ottocento è anche Alfonso Maria Fusco, sacerdote salernitano, uomo di poche parole e di inesauribile
carità, proposta col tratto della tenerezza. Si dedica al ministero tra i contadini, con la sua predicazione fatta
di parole comprensibili e profonde, e alla formazione dei giovani, specialmente poveri e orfani. Fonda la Congregazione
delle Suore di San Giovanni Battista e si spegne a 71 anni, nel 1910.
5 - ELISABETTA DELLA SANTISSIMA TRINITA’ (1880-1906) 16 OTT. 2016
A cavallo tra l’Otto e il Novecento, si sviluppa la breve vicenda umana ma intensa dal punto di vista spirituale di Elisabetta
della Santissima Trinità (al secolo: Elisabetta Catez), monaca professa dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi.
Entra nel Carmelo di Digione a 21 anni, nel 1901. I cinque anni della sua vita religiosa sono una continua
ascesa verso Dio, che le consente di sopportare e offrire le sofferenze che le causa il terribile morbo di Addison
da cui viene colpita e che la porta alla morte nel 1906.
|
MOSTRE DI SANTINI
|
VERBANIA PALLANZA, 26 MARZO - 5 GIUGNO 2016
MOSTRA DI SANTINI “VENI SANCTE SPIRITUS”
Il 5 giugno u.s. si è chiusa a Palazzo Brumi del Museo del Paesaggio di Verbania Pallanza
la mostra di santini inaugurata il 26 marzo 2016 sul tema: “Veni Sancte Spiritus - Lo Spirito
Santo nella Collezione di Santini del Museo del Paesaggio”. L’esposizione è stata curata dalla
nostra socia Dr.ssa Maria Grazia Reami Ottolini, Direttrice della Sezione del Museo - Palazzo
Brumi - Salita Brumi 6 - Verbania.
Con il termine “santino” si intende una piccola immagine sacra che riproduce non solo la
figura di un santo, ma anche scene della vita di Cristo, fatti tratti dalla Bibbia o in generale
qualsiasi raffigurazione liturgica. La produzione di santini è un fenomeno studiato da anni,
fondamentale per comprendere i meccanismi della religiosità popolare.
Dal 1982 il Museo raccoglie e conserva queste preziose immaginette, realizzate con tecniche
e materiali diversi, come testimonianza dell’importanza della religione cattolica all’interno
della società.
|
|
ROMA, 28 MAGGIO - 3 LUGLIO 2016
MOSTRA DI SANTINI ALLA MINERVA PER CELEBRARE
GLI 800 ANNI DI FONDAZIONE DELL'ORDINE DOMENICANO
Il 3 luglio p.v. chiuderà la mostra sociale AICIS inaugurata lo scorso
28 maggio a Roma, nel Convento di Santa Maria sopra Minerva sul tema:
Giubileo Domenicano 1216/2016 - Laudare, Benedicere, Praedicare - Ottocento
anni di storia dell’Ordine dei Predicatori”.
È una mostra che sta
avendo grande successo per la particolarità dell’avvenimento e dei santini
esposti. L’esposizione infatti attraverso immagini storiche e santini
celebra l’VIII Centenario di fondazione dell’Ordine Domenicano.
La Comunità del Convento di Santa Maria sopra Minerva in Roma ha
organizzato la manifestazione con la collaborazione dell’A.I.C.I.S. - Associazione
Italiana Cultori Immaginette Sacre.
I soci che dal Piemonte alla Sicilia hanno inviato alcune immaginette
sacre della propria collezione sono i seguenti: Francesca CAMPOGALLIANI
di Mantova, Frà Angelo DI MARCO, Giancarlo GUALTIERI, Giuseppina
LICORDARI, Renzo
MANFÈ, Stefania COLAFRANCESCHI, Santo NIGRELLI , Orietta PALMUCCI, Gianni ZUCCO e Patrizia FONTANA di Roma, .Antonino COTTONE
di Misilmeri (PA), Roberto DE SANTIS di Alessandria, Michele
Fortunato DAMATO di Barletta (BA),
dGiorgio LOMBARDI di Aulla (MS),
Un “grazie” sentitissimo a questi soci da parte del Consiglio Direttivo
per tale partecipazione che permette alla nostra associazione di presentare
una mostra di alto livello. L’esposizione è stata inaugurata sabato 28 maggio
alle ore 18.00 e chiuderà alle ore 18.00 del 3 luglio 2016 (nei giorni
23 e 24 giugno la mostra rimarrà chiusa per le visite, ma aperta
per un Convegno dell’Ordine Domenicano, aperto a tutti).
L’orario
quotidiano di visita, compresi i giorni festivi, è il seguente: 9/12,30 - 16/19. Ingresso libero. Il Consiglio Direttivo AICIS rinnova
l’invito a tutti gli associati di venire a Roma per visitare questa esposizione e, con l’occasione, oltre il Giubileo Domenicano,
partecipare nella Roma dei martiri e dei santi
al Giubileo della Misericordia aperto da Papa
Francesco l’8 dicembre 2015. |
|
CAVA DE’ TIRRENI (SA),
11-19 GIUGNO 2016
MOSTRA "L'ICONOGRAFIA DEL SANTO DI PADOVA
NELLA DEVOZIONE POPOLARE"
Nell’ambito dei festeggiamenti “Sant’Antonio
2016”, il Convento francescano di Cava
de’ Tirreni ha organizzato dall'11 al 19 Giugno
2016, presso l'area museale del Santuario
Francescano, una mostra di filiconia antoniana.
Il Convento di Cava dè Tirreni ha una storia
che attraversa gli ultimi cinque secoli durante
i quali sia la Chiesa di San Francesco
che la comunità dei frati hanno costituito un
punto di riferimento oltre che religioso anche
civile per la popolazione del luogo.
L’esposizione con il titolo “L’iconografia del
Santo di Padova nella devozione popolare” è
stata allestita nell’antico Museo del Convento.
Le immaginette presentate provenivano
dalla collezione personale del socio
Giuseppe Melone di Cava de’ Tirreni. |
|
NOVOLI (LE), 10-20 LUGLIO 2016
MOSTRA DI SANTINI "L'ITER MARIANO NELL’ANNO DELLA MISERICORDIA”
Domenica 10 luglio p.v. , alle ore 18,30, verrà inaugurata a Novoli (Lecce) una mostra
di immaginette sacre per il Novenario in onore e a devozione di Maria Ss. del Pane, compatrona
della città.
Il tema sarà “Iter mariano nell’Anno della Misericordia” e verranno esposti santini
d’epoca raffiguranti la Vergine Maria. L’esposizione, curata da Mario Rossi, verrà realizzata
dall’Associazione Culturale “Il Parametro” con il Comitato Festa Maria Ss. del Pane e con
l’Accademia del Santino di Trepuzzi, Drogheria delle Arti (ex Mercato Coperto).
La mostra
offre ai visitatori l’opportunità di ammirare più di oltre 800 immaginette votive databili tra
il 1700 e il 1950 provenienti da collezioni private.
|
|
PIACENZA, 9 APRILE - 28 MAGGIO 2016
MOSTRA DI IMMAGINI E IMMAGINETTE SU SAN ROCCO E ALTRI SANTI PELLEGRINI
S TAMPE DEVOZIONALI DELLA RACCOLTA ZILIANI (Secc. XVI-XX)”
Il 28 maggio si è chiusa a Piacenza la mostra di immagini e santini inaugurata il
9 aprile u.s.
L’esposizione, era stata progettata e allestita dall’Ufficio per i Beni culturali ecclesiastici
della diocesi, presso Kronos – Museo della Cattedrale della città sul tema “San
Rocco e altri santi pellegrini. Stampe devozionali dalla raccolta Ziliani (secoli XVI-XX)”.
L’apertura al pubblico era stata preceduta da un breve intervento sul percorso
espositivo a cura del direttore del museo, architetto Manuel Ferrari, e da Susanna Pigri,
Conservatore di Kronos - Museo della Cattedrale. Nelle sale del Museo si son potuti
ammirare una selezione delle migliaia di stampe antiche e santini donati alla diocesi
di Piacenza – Bobbio nel 2012 da don Sergio Ziliani, scomparso nei primi mesi del
2013.
Sono state esposte immaginette devozionali raffiguranti alcuni fra i santi “pellegrini”,
che hanno fatto del viaggio di fede un aspetto importante dell’esistenza. La
prima parte della mostra era dedicata a un grande pellegrino, San Rocco, molto amato dai piacentini; la seconda parte proponeva
la rappresentazione di santi altrettanto celebri come, San Giacomo Maggiore, San Cristoforo, ma anche meno conosciuti come le
sante Valburga e Bona da Pisa.
L’esposizione, corredata di pannelli didattici con cenni agiografici sui santi considerati, presentava
l’aspetto figurativo connesso al tema del pellegrinaggio e permetteva di approfondire la conoscenza anche delle altre iconografie
con cui vengono usualmente rappresentati.
|
|
ALMÈ (BG), 23 APRILE - 1 MAGGIO 2016
MOSTRA “SANTI, BEATI E SERVI DI DIO DELLA TERRA BERGAMASCA”
Dal 23 aprile al 1° maggio alla chiesa vecchia di Almè, diventata da tempo un punto culturale
privilegiato per la comunità guidata dal Parroco don Mansueto Callioni, è stato possibile
visitare la mostra di santini dedicata al tema “Santi, Beati e Servi di Dio della terra bergamasca”
della collezione di Luciano Torri e mostra filatelica dedicata a Papa Giovanni XXIII della collezione
di Daniele Tintori.
L’inaugurazione è stata sabato 23 aprile alle 16. La mostra, che è stata allestita
in collaborazione con l’associazione “Culturalmente”, comprendeva una quarantina di pannelli
contenenti ognuno immaginette sacre e santini che raffiguravano le personalità
che hanno fatto grande la terra bergamasca da una prospettiva di sequela evangelica.
Questi “frammenti” di devozione popolare sono stati raccolti con certosina pazienza
da Luciano Tintori di Torre Boldone che in molti anni di ricerca, interpellando persone e andando per santuari e monasteri, è riuscito ad arricchire un invidiabile tesoro iconografico di natura agiografica.
Erano presenti i santi che vegliano sulla locale diocesi: da sant’Alessandro martire ai santi Narno e Viatore, da santa Grata a santa
Teresa Verzeri.
Un lungo elenco dove un posto speciale è occupato da Papa Giovanni XXII
L’esposizione è rimasta aperta: sabato 23
aprile dalle 16 alle 21.30; domenica 24 e lunedì 25 aprile dalle 8 alle 12 e dalle 16 alle 21.30; da martedì 26 a venerdì 29 aprile dalle
16 alle 21.30; sabato 30 aprile dalle 16 alle 21.30; e domenica primo maggio dalle 8 alle 12 e dalle 16 alle 21.30.
|
|
PECETTO DI VALENZA (AL), 1-31 MAGGIO 2016
MOSTRA “MATER MISERICORDIAE
"LA MISERICORDIA NELLE IMMAGINETTE DEVOZIONALI"
In occasione del Giubileo della Misericordia e del mese mariano, presso la
Chiesa Parrocchiale di Pecetto di Valenza (AL), dal 1 al 31 maggio, è stata presentata
un’interessante esposizione di immagini sacre intitolata “Mater Misericordiae
- La misericordia nelle immaginette devozionali”.
Oltre 400 i santini esposti inerenti la tematica della Misericordia, provenienti
dalle collezioni di Roberto De Santis, Marcello Vendemmiati, Margherita Alessio,
Alessandra Barcaglia, Lorella Bocchio e Silvana Pestarino.
Un atto devozionale verso la Vergine Madre di Dio in questo anno del Giubileo
della Misericordia indetto da Papa Francesco
La mostra, curata dalle associazioni AQUERO e ViviAmo l’Arte con la competente
collaborazione del Diac. Luciano Orsini, con il patrocinio della Diocesi di Alessandria,
dell’AICIS - Associazione Italiana Cultori Immaginette Sacre e dell’OFTAL
- Sezione di Alessandria, è rimasta aperta al pubblico tutti i giorni feriali e festivi
dalle ore 8.00 alle 18.00.
|
|
SASSO MARCONI (BO), 28- 29 MAGGIO 2016
MOSTRA DI SANTINI “MADONNA DELLA MISERICORDIA
NELL’EMILIA ROMAGNA”
Lo scorso 28 maggio, in occasione della Festa della Beata Vergine del Sasso, nella Parrocchia “San Pietro” di Sasso Marconi è stata inaugurata la Mostra di immaginette sacre sul tema: “La
Madonna della Misericordia nell’Emilia Romagna”.
L’immagine della Vergine Maria, raffigurata col bambino Gesù sulle ginocchia e con figure di
angeli, del Padre celeste e dello Spirito santo sopra il capo, accoglie i fedeli in dolce atteggiamento
di preghiera, mentre la luce d’oriente, che filtra dai vetri policromi in un gioco festoso di colori,
diffonde all’interno del Sacro Tempio un’intensa e calda atmosfera.
L’esposizione, curata dal nostro socio Pierluigi Benassi, è stata allestita sotto il Portico della
Canonica ed ha avuto il seguente orario: Sabato 28 maggio dalle 09.00 alle 24.00 e domenica 29,
dalle 09,00 alle 19.00. Le immaginette esposte appartengono alla collezione privata del socio Pierluigi
Benassi.
|
|
CREMA (AL), 17-20 GIUGNO 2016
MOSTRA DI SANTINI “NELL’ANNO DELLA MISERICORDIA
MMAGINETTE SACRE E OGGETTI DEVOZIONALI”
È stata inaugurata giovedì 16 giugno 2016 a Crema una mostra di santini e oggetti devozionali.
L’esposizione, patrocinata dalla Diocesi di Crema, dall’Associazione Culturale “Il Timbrofilo Curioso”
e dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Crema è rimasta aperta al pubblico fino al 20 giugno
2016.
La Mostra è stata allestita nella Sala “F.Agnello” presso il Museo Civico, Piazzetta Winifred Terni
de Gregory.
Sabato 18, dalle ore 14.00 alle 18.00 è stato presente anche lo Stand dell’Amministrazione Postale
con un annullo speciale figurato.
|
|
SAVONA, 4-11 SETTEMBRE 2016
MOSTRA “MATER MISERICORDIAE - LA MISERICORDIA NELLE IMMAGINETTE TRADIZIONALI
Il 4 settembre 2016, la mostra “Mater Misericordiae - La Misericordia nelle immaginette devozionali”, curata dalle associazioni
AQUERO e ViviAmo l’Arte con la competente collaborazione del Diac. Luciano Orsini, con il patrocinio della Diocesi di Alessandria,
dell’AICIS - Associazione Italiana Cultori Immaginette Sacre e dell’OFTAL - Sezione di Alessandria, verrà inaugurata nel Santuario
della Madonna della Misericordia di Savona.
L’esposizione di oltre 400 santini, provenienti dalle collezioni di Roberto
De Santis, Marcello Vendemmiati, Margherita Alessio, Alessandra Barcaglia, Lorella Bocchio e Silvana Pestarino,
rimarrà aperta al pubblico fino all’11 settembre 2016.
|
SESTO CENTENARIO DELLA NASCITA DI S.FRANCESCO DI PAOLA (1416-2016)
IL VOLTO DEL SANTO NELLE IMMAGINI DI DEVOZIONE POPOLARE DAL XVI AL XX SECOLO
di GIANCARLO GUALTIERI |
La vita di San Francesco di
Paola si può dividere in due
fasi: la prima, trascorsa nel
Regno di Napoli in Italia, dalla sua
nascita, il 27 marzo 1416 al 1483
anno in cui, su invito del Papa Sisto
IV, è costretto a lasciare la sua amata
Calabria.
La seconda fase va dal
1483, anno in cui inizia il suo viaggio
verso Tours in Francia, per recarsi
presso la corte del re Luigi XI che lo
aveva voluto per guarirlo da una
grave malattia, fino al 2 aprile 1516,
anno della sua morte.
La prima fase della vita di Francesco
nel Regno di Napoli.
Il giovanetto Paolano, all’età circa
di dodici anni trascorre un anno
presso i Conventuali di S. Marco Argentano,
in provincia di Cosenza,
dove, il papà Giacomo e la mamma
Vienna, lo avevano portato per sciogliere
il voto che avevano fatto al
Santo d’Assisi per aver fatto nascere
il loro primogenito a cui avevano
dato, appunto, il nome di Francesco.
Successivamente si recò in pellegrinaggio,
con i suoi genitori, ad Assisi,
passando per Montecassino, Roma e
Loreto.
Ritornato in Calabria, si ritirò in
eremitaggio in un bosco nei pressi
della cittadina di Paola. Dopo circa sei
anni di solitudine e di preghiera, formatosi
un primo nucleo di seguaci,
iniziò la costruzione di un piccolo oratorio.
Ottenuto in seguito il nulla osta
da mons. Pirro Caracciolo, arcivescovo
di Cosenza, Francesco continuò l’ampliamento
di quello che sarà il suo più
grande Convento (c.a.1435-1452)
(Fig. 1).
La leggenda vuole che durante
la costruzione apparve a Francesco
un Frate che tracciò il disegno
della Santa dimora e questi altro non
era che il Poverello d’Assisi. (Fig. 2).
In Calabria, al romitorio di Paola
(Fig. 3-4), seguirono quelli di Paterno
Calabro (c.a.1454) (Fig. 5-6), Spezzano
della Sila (c.a.1474) (Fig. 7-8) ,
Corigliano Calabro (c.a.1476) (Fig. 9-
10) ed in Sicilia a Milazzo (c.a.1480)
(Fig. 11-12).
Le immagini del Santo nelle
nuove tecniche di stampa:
Litografia – Siderografia
Fotolitografia – Cromolitografia
Si deve al tedesco J. A. Senefelder
verso la fine del 1800, l’invenzione di
una nuova tecnica di stampa detta litografia
(dal greco “litos=pietra” e“graphia=scrittura”). Il procedimento
che prevedeva l’utilizzo di un particolare
tipo di pietra proveniente dalle
cave di Solnhofen, cittadina nelle vicinanze
di Monaco, si diffuse ben presto
in tutta Europa e per tutto il secolo
XIX.
Numerose furono le
stamperie nel nord Italia: a
Milano la “Casa Editrice
Vallardi” fondata dai fratelli Pietro e
Giuseppe; a Bologna la “Premiata Calcografia
Salvardi”; a Piacenza, lo “Stabilimento
Litografico Fratelli Bertola”;
a Modena la “Società Litoleografica S.
Giuseppe” e la “Tipografia Immacolata
Concezione” fondate da Mons.
Luigi Della Valle; a Torino prima, Firenze
e poi a Roma le “Arti Grafiche”
di Bruno e Lucio Salomone.
Nel meridione le più rinomate
stamperie erano a Napoli, in via San
Biagio dei Librai, 38, nel quartiere di
Spaccanapoli, che produssero migliaia
di stampe popolari religiose; da
ricordare, tra le altre, la “Litografia di
Francesco Apicella” (Fig. 13) e quella
di Salvatore Scafa (Fig. 14).
Nella seconda metà del
1800 si sviluppò la siderografia
(dal greco “sideros=ferro”
e “graphia=scrittura”), una tecnica
di incisione su acciaio che si può eseguire
sia col bulino, sia per azione di
determinati corrosivi chimici oppure
elettroliticamente.
uesta tecnica insieme
alla traforazione a punzone favorì
la produzione di immaginette seriali
dette “canivet meccanici”,
perché decorati da trini e merletti,
che arricchivano l’immagine centrale
del santo, simili appunto ai vecchi“canivet manuali”. Fu la Francia a
detenere per tutto il XIX secolo il primato
nella lavorazione di questo tipo
di immaginette, stampate a migliaia
presso i numerosi stabilimenti di arte
grafica che si trovavano soprattutto a
Parigi nella rue di Saint Sulpice,
come la “Maison Basset”, la “Bouasse-
Lebel”, la “Letaille”, la “Boumard”,
la “Turgis”, la “Bouasse
Jeune”, etc.. (Fig. 15-16).
In questo secolo, J. Niépce e L. J.
Daguerre, perfezionarono ulteriormente
le tecniche litografiche, facendo
sì che le immagini potevano
essere registrate direttamente sulla
lastra litografica, senza l’intervento
dell’incisore, era nata la fotolitografia
(dal greco “fotos=luce”, “lithos=
pietra” e “graphia=scrittura”).
Fu la “Società Litoleografica S. Giuseppe”
di Modena a produrre “santini”
con una piccola fotografia, ovale
o rettangolare, in seppia, che riproduceva
il volto del Santo o della
Santa. (Fig. 17).
Alla fine del secolo si passa alla
stampa delle immagini a colori con la
tecnica della cromolitografia (dal
greco “cromos=colore”, “lithos=pietra”
e “graphia=scrittura”) utilizzando
più matrici, una per ogni colore.
In Italia il più importante
stabilimento tipografico che produsse
queste immaginette a colori era “La
Santa Lega Eucaristica” fondata a Milano
nel 1896 dal carmelitano P. Gerardo
Beccaro. (Fig. 18).
(Continua)
NOTE:
(Fig. 1). “Veduta del Romitorio
di S. Francesco di Paola, vicino
alla città, nella Calabria Citeriore”
ampia veduta del complesso monastico,
arroccato sulla collina e del paesaggio
circostante, sino al mare. – Incisione
in rame di Thomas Salmon
(1679-1767), cm 15x23, anno 1761.
(Fig. 2) “Apparizione di S. Francesco
d’Assisi” dal libro “Vita et miracula
Sancti Francisci de Paula”
1615 - Incisione di Giovanni Le Clerc
(1587–1633), cm 16x22.
(Fig. 3). Paola - Veduta generale
del Santuario di S. Francesco / Cartolina
b/n, cm 9x14.
(Fig. 4). Statua in argento venerata
a Paola / Triduo - Santino b/n in
offset, cm 12x9.
(Fig. 5). Paterno Calabro - Ricordo
del Santuario di S. Francesco / Cartolina
color seppia, cm 9x14.
(Fig. 6). Statua venerata a Paterno
Calabro (CS) / Santino b/n in offset,
cm 12,5x9.
(Fig. 7). Spezzano della Sila -
Convento S. Francesco di Paola / Cartolina
color seppia, cm 9x14.
(Fig. 8). Statua venerata a Spezzano
Sila (CS) / Santino a colori in offset,
cm 10,5x6.
(Fig. 9). Corigliano Calabro -
Chiesa e piazzetta S. Francesco / Cartolina
b/n, cm 9x14.
(Fig. 10). Statua venerata a Corigliano
Calabro (CS) / Santino a colori
in offset, cm 10,5x6.
(Fig. 11). Milazzo - Santuario S.
Francesco di Paola / Cartolina a colori,
cm 10,5x14,5.
(Fig. 12). Statua venerata a Milazzo
(ME) / Santino a colori in offset,
cm 10x7.
(Fig.13). “S. Francesco di Paola”
Si venera nel Santuario in Paola / Litografia
F.lli Apicella – Napoli - S.
Biagio, 38 / seconda metà sec. XIX –
cm 18,5x12.
(Fig.14). “S. Francesco di Paola”
/ Litografia Salvatore Scafa – Napoli– Calata S. Biagio, 33 / seconda metà
sec. XIX – cm 19x14.
(Fig.15). St.. Francois de Paule –
St. Francisco de Paula / Siderografia
b/n seconda metà sec. XIX - cm 12x8
/ Editeur – L. Turgis – Paris, Rue desEcoles.
(Fig.17). “O glorioso San Francesco
di Paola pregate per noi” / Fotolitografia
fine sec. XX - cm 11,5x6,5 /
Casa Editrice - “Società Litoleografica
S. Giuseppe” - Modena.
(Fig.18). S. Francesco da Paola –
N. 130 / Cromolitografia fine sec. XX
- cm 12x6 / Casa Editrice - “Santa
Lega Eucaristica” - Milano.
|
CERCO E SCAMBIO
GIUSEPPE MELONE -
Ho molti doppi di immaginette di Madonne, santi, Gesù e santini seriali.
Gradirei poter scambiare con quanti hanno a loro volta delle disponibilità.
Per contattarmi
telefonatemi al nr. 333-966.4704. Grazie. |
MARIA SANTISSIMA VENERATA NEI NOMI DI PERSONA
di Attilio GARDINI
Il 20 Giugno la devozione torinese
verso la Consolata, Patrona
dell’Arcidiocesi, è certamente la
più sentita. Originale è il titolo di “CONSOLATA”,
probabilmente un’antica storpiatura dialettale, “la
Consolà”, del più consueto “Consolatrix afflictorum”.
Per noi è bello pregare Maria meditando che Consolata da Dio è
più che mai Consolatrice nostra.
Molti di noi conservano il santino della Serva di Dio
MARIA CONSOLATA BETRONE, Clarissa, (1903-1946). Inevitabile
pensare anche a Sconsy/Sconsolata vista a Zelig… ohbs!
Le signore col nome MERCÉDÈS festeggiano l’onomastico
il 24 settembre, nella ricorrenza di Nuestra Señora
de las Mercedes, uno dei titoli con il quale viene onorata
la Madonna. Il significato è quindi “pietà” (al plurale, in
quanto mercedes è il plurale di mercede); il termine deriva
originariamente dal latino merces, che significava“prezzo”, “ricompensa”, e che successivamente prese il
senso di “favore”, “compassione”.
Da una ragazza così
chiamata, Mercédès Jellinek, prende il nome la nota casa
automobilistica Mercedes-Benz. Mentre la Beata MERCEDES
MARIA DI GESÙ MOLINA Y AYALA (1828; † 1883) è stata una
religiosa ecuadoriana, fondatrice delle Suore di Santa
Marianna di Gesù.
Anche nomi maschili in onore alla B.V. Maria. Annunziata,
ANNUNZIO e Nunzio, sono nomi dati in ricordo
dell’Annunciazione di Maria Vergine. L’onomastico, tradizionalmente,
si festeggia il 25 marzo, giorno commemorativo
dell’Annunciazione.
Ma non dimentichiamo
di rintracciare il santino del giovane operaio
Beato NUNZIO SULPRIZIO (1817 - 5 maggio 1836).
L’ANNUNCIATA DI PALERMO è un dipinto a olio su tavola
(45x34,5 cm) di Antonello da Messina, realizzato intorno al
1476 e conservato a palazzo Abatellis a Palermo.
Il 21 dicembre
si festeggia il Beato DANIELE DELL’ANNUNZIATA, mercedario;
mentre il 23 marzo si ricorda la Beata ANNUNCIATA
COCCHETTI (1800- 1882) che è stata una religiosa delle Suore
di Santa Dorotea di Cemmo.
La showgirl BELÉN Rodríguez quando festeggia l’onomastico?
Si tratta della traduzione spagnola di Betlemme la
città natale di Gesù e di Davide; il suo toponimo è derivato
dall’ebraico םֶחָל תיֵּב (beit lachem), che significa “casa del
pane”. In occasione della festa di Nostra Signora di Betlemme
inviatele gli auguri il 25 dicembre.
In tale occasione
si possono aggiungere i non pochi NATALE e NATALINA.
Per le signore di nome IMMACOLATA, TINA, CONCETTA e
CONCETTINA c’è l’otto dicembre da festeggiare. Il dogma
dell’Immacolata Concezione fu proclamato da Pio IX nel
1854.
Il 15 agosto o se preferite a Ferragosto festeggiamo ASSUNTINA
e ASSUNTA e nel pomeriggio in TV ci godiamo la
trasmissione del “Palio dell’Assunta”, da Siena.
Nella vostra
collezione controllate se avete la Beata ASSUNTA MARCHETTI
(Lucca, 15 agosto 1871 - San Paolo, Brasile 1948) Fondatrice
delle Suore Missionarie di S. Carlo (Scalabriniane).
Il 26 gennaio si festeggia SAN GIUSEPPE GABRIELE DEL ROSARIO
BROCHERO Sacerdote, Argentina (1840-1914).
ROSARIO Tindaro alias Fiorello forse insieme a tutti i Rosario
e le Rosaria festeggia l’onomastico il setteDdi ottobre.
Essi fanno memoria della vittoria di Lepanto (1571), che arrestò
la grande espansione dell’impero ottomano. San Pio
V attribuì quello storico evento alla preghiera che il popolo
cristiano aveva indirizzato alla Vergine nella forma del Rosario.
Aveva ragione il Beato Bartolo Longo di affermare
che il Rosario è «l’orazione più cara a Maria, la più favorita
dai Santi, la più frequentata tra i popoli, la più illustrata da
Dio con stupendi prodigi, avvalorata dalle più grandi promesse
ch’abbia fatte la Beatissima Vergine».
Pio XII nel 1955 pensò a REGINA e a GINA, festeggiate ora
al 22 Agosto. La festa di Maria Regina avvicina la regalità
della Vergine alla sua glorificazione nell’assunzione al cielo,
accanto a Cristo Re. Ci possiamo domandare se la Casa circondariale
di Roma: Regina Coeli, un carcere… possa diventare
luogo di festeggiamenti ogni 22 Agosto!
La Spagna gareggia con l’Italia nei nomi Mariani.
In Spagna non ci sono solamente Carmen, Mercedes e Dolores
che vengono, rispettivamente, dalla Madonna del Carmine/
Carmelo (16 luglio), dal concetto di «pietà» da nostra
Signora della mercede (24 sett.) e dalla Beata Vergine
Maria Addolorata (15 sett.).(Continua)
|
Il Card. Angelo Amato ci scrive
UN PREZIOSO INCORAGGIAMENTO
Il proboviro Antonino Cottone, latore presso la Congregazione
delle Cause dei Santi della nostra Rivista, lo scorso giugno ha
avuto la gradita sorpresa di ricevere un ringraziamento scritto
dal titolare del citato dicastero vaticano.
Infatti, il Card.Angelo Amato, Prefetto della Congregazione per le
Cause dei Santi, in data 27.5.2016, così scrive al nostra associato:
“Sig.Cottone,
La ringrazio per il gentile pensiero di farmi pervenire il bollettino“Santini e Santità”.
Desidero esprimerLe un sentito apprezzamento per la pubblicazione.
Auspico che essa prosegua, anche attraverso il mezzo
popolare dei “santini”, nell’impegno di conoscenza e diffusione
degli illustri esempi di Santi, Beati e Venerabili, che nelle più diverse
circostanze ripropongono con fedeltà e originalità i grandi
temi del progetto cristiano.
Colgo l’occasione per porgere a Lei e ai Collaboratori della rivista
il mio cordiale saluto.
f.to Angelo Card. Amato, SDB” |
*******
CIRCOLARI PRECEDENTI
|
|
|
|