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ASSOCIAZIONE ITALIANA CULTORI IMMAGINETTE SACRE
CHE COSA E’
L’A.I.C.I.S.?
L’AICIS è l’Associazione,
apolitica e senza fini di lucro, che raccoglie appassionati
cultori, studiosi, collezionisti e quanti si interessano
di immaginette sotto ogni profilo: storico, folkloristico,
culturale, artistico, religioso
PERCHE’ ISCRIVERSI ALL’AICIS?
Perché l’unione fa la
forza. Per essere informati, attraverso la Notiziario
bimestrale, di quanto interessa il settore e poter effettuare
lo scambio del materiale fra i soci. Per partecipare
alle mostre o anche conoscere ove si svolgono mostre
di immaginette. Per partecipare a conferenze. Per
avere notizie su pubblicazioni specialistiche, per
avere le nuove immaginette, per conoscere i nuovi
Venerabili, Beati e Santi, per avere altri ragguagli
su santi e santuari. |
COME ISCRIVERSI ALL’A.I.C.I.S.
Telefonando alla Segreteria (tel.06-7049.1619)
e richiedendo l'apposito modulo da compilare.
Per il 30° anniversario della fondazione dell'A.I.C.I.S. (1983-2013), il Consiglio Direttivo, riunitosi in ottobre u.s., per nuovi tesserati, mai
prima iscritti, ha riconfermato la campagna promozionale 2012.
Il Consiglio, infatti, ha stabilito che anche per l’anno
2013 quanti non sono stati mai iscritti all’AICIS e desiderano associarsi oltre la quota di iscrizione (euro 3,00), pagheranno nel
2013 la quota promozionale di euro 22,00, anziché 35,00. L'importo dovrà essere versato sul conto corrente postale nr. 39389069
intestato all' A.I.C.I.S. (Associazione Italiana Cultori Immaginette Sacre)
L’anno sociale decorre dal 1° gennaio
al 31 dicembre
DIRITTI DEI SOCI:
- ricevere le Circolari Informative, con immaginette
omaggio;
- partecipare alle mostre ed alle iniziative sociali;
- partecipare alle riunioni di scambio fra soci;
- effettuare scambi fra soci per corrispondenza;
- fare inserzioni gratuite di offerta o di richiesta
di immaginette nelle Circolari Informative.
Gli incontri si tengono nella Sede dell'Ass.ne,
in P.za Campitelli 9, in una sala interna al cortile
adiacente la
Chiesa di S.ta Maria in Portico, ogni primo martedì
del mese, eccetto agosto, e salvo variazioni che
di volta in volta verranno rese note.
Informazioni: Contattare Renzo Manfè - Vice
Presidente
Tel. 328-6911.049
e-mail: aicis_rm@yahoo.it
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SANTINI E SANTITA'
NOTIZIARIO A.I.C.I.S. N. 3 - 2017
Luglio - Settembre 2017
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Ufficio di Redazione: Via Merulana 137 - 00185 Roma
DIRETTORE RESPONSABILE: Mario Giunco
REDAZIONE: R. Manfè, G. Gualtieri, A. Mennonna, G. Zucco, M. Perugia
COLLABORATORI di questo numero: Attilio Gardini, Giancarlo Gualtieri, Renzo Manfè, Vittorio
Pranzini.
PROGETTO GRAFICO e STAMPA: Copyfantasy Srl - Circ.ne Appia, 49 - 00179 Rom
Aut. Trib. Roma n. 317/2010 del 14/07/2010
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Spazio in internet presso il sito: www.cartantica.it/ - “Facebook”: Gruppo AICIS condotto da A. Cottone, P. Galanzi, A. Sangiorgio
CONSIGLIO DIRETTIVO:
Presidente onorario: G.L. Masetti Zannini; Presidente: Giancarlo Gualtieri;
Vice Presidente: Renzo Manfè; Segretario: Massimiliano Perugia; Tesoriere: Gianni Zucco; Pubbliche relazioni: Antonio Mennonna;
Assistente Ecclesiastico: Padre Davide Carbonaro, OMD
COLLEGIO DEI REVISORI: Giuliana Faraglia, Agostino Cerini, Enrico Belli -
COLLEGIO DEI PROBIVIRI: Paola Galanzi, Luigi Zanot, Antonino Cottone
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3/2017- SANTINI OFFERTI DAI SOCI PER GLI ASSOCIATI
1 - S.Maria Francesca delle Cinque Piaghe. Retro: Preghiera. Santino
offerto da p.Michele M.GIULIANO, ofm.
2 - S.Maria del Monte Santo
Carmelo. Retro: Preghiera. Santino offerto da p.Michele M.GIULIANO,
ofm.
3 - Antonio Rivera Ramirez (1916-1936). Retro: Preghiera.
Santino offerto da p. Michele M. GIULIANO, ofm.
4 - San
Donato, Martire. Santino (MG 47) offerto da p.Michele M.GIULIANO,
ofm.
5 - S. Maria della Foce, venerata a Sarno. Retro: Preghiera. Santino
(Ed.Fars) offerto da Giuseppe MELONE.
8 - S.Giovanni di Dio. Retro: Preghiera.
Breve biografia del Santo. Santino offerto da A.I.C.I.S..
9 -
Madonna dell’Ulivo venerata a Tarquinia (VT). Retro: Preghiera. Santino
pieghevole offerto dal Edmondo BARCAROLI.
10 - Madre Teresa
Cortimiglia, fondatrice Suore Francescane di S.Chiara. Retro: Preghiera.-
Santino offerto da Agostino CERINI e Luigi ZANOT.
11 -
S.Francesco Saverio M.Bianchi. Retro Biografia. Santino offerto da
p.Michele M.GIULIANO, ofm.
12 - Ven.SdD Maria Cristina di Savoia,
Regina del Regno delle Due Sicilie - Retro: Preghiera. Santino (stabilimento
Pezzini - Milano) offerto da Antonino COTTONE.
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Ditte Produttrici di Santini
I SANTINI PRODOTTI DALLA DITTA
G.A. EDIZ. GIACOMO ARNEODO
di Attilio Gardini
Il logo G.A.
Dal logo G.A., con molta pazienza, si può risalire al nome dell’Editore. La tipografia torinese
Giacomo Arneodo sorse nella seconda metà dell’Ottocento e in breve tempo si sviluppò
come una vera Casa Editrice, stampando, con i caratteri mobili in piombo, numerosi libri e
fascicoli.
All’inizio del Novecento, il sig. Giuseppe Arneodo ereditò dal padre Giacomo l’omonima
tipografia, in Piazza S. Giovanni, 9 Torino. N
I filiconici torinesi hanno già capito che l’editore operava nelle vicinanze della sede arcivescovile
e della cattedrale-duomo dedicata a San Giovanni: uno degli edifici religiosi più
importanti di Torino (XV sec.), in quanto ospita al suo interno la reliquia della Sacra Sindone.
Questa collocazione gli permise agevolmente di diventare la Tipografia della Curia arcivescovile
torinese.
I Santini
Ritornando alla filiconia, si scopre che questi santini sono prodotti negli anni Trenta, con
il marchio editoriale del fondatore G.A. Successivamente, a causa dello scoppio della seconda
guerra mondiale s’interrompe ogni tipo d’attività editoriale e tipografica.
Cromolitografia su carta ad effetto telato, con margine elegantemente fustellato e angoli
retti. Tre rientranze (ripetute due volte) nei lati corti.
Lungo l’altezza gli stessi rientri sono ripetuti quattro volte ed anticipati da una convessità
più ampia. Privo di bordo, Pr. “G.A., GIACOMO ARNEODO - TORINO”, R: “San Francesco da Paola”
incorniciato in un filetto dorato.
Fondò l’Ordine dei Minimi in Calabria, prescrivendo ai suoi discepoli di vivere di elemosine,
senza possedere nulla di proprio né mai toccare denaro, e di mangiare sempre soltanto
cibi quaresimali; chiamato in Francia dal re Luigi XI, gli fu vicino nel momento della morte;
morì a Plessy presso Tours. Celebre per la sua austerità di vita. V: “Preghiera a San Francesco
da Paola”.
Approvazione ecclesiastica del 1931: Nulla osta del Can. Agostino Passera Rev. deleg.;
Serie “Diamante” con N. 1013; Ragione sociale nel Verso: Ediz. G.A. – Torino; Proprietà artistica
riservata. Periodo: 1932-‘38. Dimensioni: 105x58 mm.
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Bibliografia
– Le glorie di Maria, Tip, Arneodo, Torino 1887: (Novene). ARNEUDO, G. ISIDORO, Torino Sacra,
Torino: Giacomo Arneodo Editore, 1898.
– FRASSINETTI G., La monaca in casa, Torino, Tipografia della Curia arcivescovile di Giacomo Arneodo, n. 5 - Via Torquato Tasso, 1900.
– ROSAZ, E. GIUSEPPE, Catechismo della vita religiosa, Torino:
Tip. Giacomo Arneodo, 1903.
– GUERRA DA LUCCA E., Ossequi a S. Giuseppe nel mese a
lui consacrato; Torino: Giacomo Arneodo, imprim. 1908.
– PERARDI, GIUSEPPE, Il Vangelo e la società moderna, Torino: Arneodo, imprim. 1912. AA.VV., Avvento e Natale, Torino: Arneodo,
imprim. 1924.
– GIULIO, G. DOMENICO, Il figliuol prodigo: rappresentazione sacra, Torino: ditta Giacomo Arneodo di Giuseppe Arneodo,
1928. |
IL VOLTO POPOLARE DELLA SANTITA': LE IMMAGINETTE DEVOZIONALI
NASCITA E DIFFUSIONE DEL SANTINO
di Vittorio Pranzini
La fase di passaggio della produzione artistica
di immagini religiose di medio e grande formato,
prevalentemente destinate alla devozione
pubblica all’interno degli edifici religiosi, a
quella popolare dei santini, di piccola dimensione ma
prodotti in grandissima quantità per rispondere ad un
diffuso bisogno di devozione domestica, avviene gradualmente,
per tappe, seguendo un suggestivo percorso
i cui passaggi salienti sono tuttora riconoscibili
nella vastissima tipologia dei santini, a stampa e manufatti,
prodotti in tutta Europa, dalla fine del Cinquecento fino
ai giorni nostri (Pranzini 1990, pp.10-15).
Un primo anello di congiunzione molto importante è costituito
dalle immagini miniate sui Libri d’Ore o sui codici liturgici, come
si può constatare nei santini fiamminghi più antichi (fig.1) che
oltre ad avere come supporto la pergamena hanno in comune con
le miniature la stessa suddivisione
dello spazio, con una
scena centrale contornata da
una vistosa cornice di ghirlande
con fiori, frutti o animali
e la coloritura a mano con parti
lumeggiate in oro.
Ma mentre
la miniatura veniva eseguita con grande cura, anche nei
particolari, in quanto serviva
ad illustrare un libro prodotto
in un unico esemplare, per un
ambiente colto, raffinato ed
esclusivo, la piccola immagine
devozionale nacque per essere
riprodotta, in tantissime copie
utilizzando le tecniche incisorie
e usando un linguaggio espressivo più semplice, caratterizzato
da pochi tratti o da una coloritura approssimativa ma appariscente,
che la rendeva subito gradevole e comprensibile ad un
pubblico molto più vasto e certamente meno colto.
Un altro importante anello di congiunzione fra le immagini
di grande formato e il santino è costituito dalle immagini religiose
su foglio, incise su legno e colorate a mano, apparse in
Italia fra la fine del Trecento e la prima metà del Quattrocento
(Bellini 1988). Si tratta di fogli volanti, di medie dimensioni, da
esporre sulle pareti della casa, sulla porta della stalla, oppure
da riporre all’interno del coperchio della cassapanca o di un cofanetto,
a scopo protettivo non solo degli uomini o degli animali,
ma anche degli oggetti più preziosi.
Restano segni evidenti di
questa trasformazione una coloritura a macchie sempre più vistosa,
ottenuta con mascherine traforate, l’incisione poco curata
e con lineamenti grossolani, come è possibile osservare nella
maggior parte dei santini prodotti dalla fine del Seicento fino
all’inizio dell’Ottocento, specialmente in Francia (Fig.2), che costituiscono
una parte rilevante di quella vasta produzione, sacra
e profana, nota come ‘imagerie populaire’ (Garnier 1990).
Un terzo importante elemento che ha contribuito a diffondere
il santino è stata l’invenzione e la diffusione della
stampa a caratteri mobili, che, se non ne modificò la
tecnica di fabbricazione, in quanto questi continuarono
ad essere incisi su legno o su rame, ne ridusse
il formato in modo che l’immagine potesse essere conservata
tra le pagine dei libri e quindi anche portata
addosso, come si fa ancora, non solo come segno di
devozione ma anche come bisogno di celeste protezione.
Inoltre avrebbe considerevolmente il bisogno di
incisioni con temi religiosi, necessarie per poter stampare
i primi libri illustrati, a cominciare dalla ‘Legenda
Aurea’ di Jacopo da Varazze. Questo libro, non solo con
i suoi racconti ma
anche con le centinaia di vignette
con cui erano illustrati
i primi esemplari a stampa
(Jacobus 1492) ha costituito
per molti secoli la fonte più
utilizzata da ogni genere di artisti,
come pittori, scultori, incisori
ed anche attori per
creare quella vastissima galleria
di santi e sante, ognuno dei
quali si caratterizza grazie ad
un particolare relativo ad un
episodio saliente della vita, ad
un evento miracoloso, al tipo
di martirio subito.
Soprattutto tra la fine del Cinquecento e i primi decenni del
Seicento si cimentarono in questo campo, utilizzando le diverse
tecniche incisorie, anche artisti molto noti della Scuola fiamminga,
come i fratelli Wierix, di quella francese con Jean Le
Clerc e anche italiana con Agostino Carracci che incise una serie
di Santini dove compare la scritta “Roma 1581” (De Grazia
1984, pp. 96-97).
In un mondo così ricco di elementi descrittivi sia reali che
fantastici, finirono per prevalere quelli più legati all’immaginario
collettivo e che potevano facilmente essere sintetizzati, in
uno spazio molto ridotto come quello del santino, tramite la
rappresentazione, accanto all’immagine del santo, di un animale,
di un oggetto di culto, dello strumento utilizzato per il
martirio, di un fiore o di una pianta (254).
Si tratta di una realtà (continua)
(Fonte:”Diventare Santo” - 1998,
Biblioteca Apostolica Vaticana)
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MOSTRE DI SANTINI
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VALTESINO DI RIPATRANSONE, 5-14 Maggio 2017
Mostra di immaginette: “MADONNA DI FATIMA NEL 1° CENTENARIO DELLE APPARIZIONI”
Nell’ambito dei festeggiamenti per il 1° centenario delle Apparizioni della Madonna di Fatima (1917-2017) organizzati
dalla Parrocchia omonima di Valtesino di Ripatransone dal 4 al 14 maggio, il socio prof. Alberto Pulcini di Ripatransone
ha presentato una Mostra sulla tematica della Madonna di Fatima con le immaginette della propria collezione.
L’esposizione,
che è stata inaugurata il 5 maggio, è stata fruibile al pubblico fino al 14 maggio.
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ALESSANDRIA, 13 maggio-26 giugno 2006
Mostra di santini:
“LE APPARIZIONI DI FATIMA NELLE IMMAGINI DEVOZIONALI”
In coincidenza del giorno della canonizzazione (13 maggio 2017) dei due pastorelli di Fatima,
Giacinta e Francesco Marto, vogliamo qui ricordare che nel 2006 (undici anni fa) il 13
maggio era stata inaugurata una interessante e bella mostra di santini, articolata in varie sezioni,
nella Parrocchia Cuore Immacolato di Maria in Alessandria, dal socio Roberto De Santis e dall’Associazione di volontariato Aquero con il patrocinio AICIS e della Sezione OFTAL di Alessandria.
Lo stesso Roberto De Santis commentava allora, a pag.18 del giornale “La Voce” (nr.18
- 12 maggio 2006): “Nell’era dell’immagine, le immagini colorate che invitano alla preghiera
e alla meditazione raffigurate in questi santini, potranno sicuramente aiutare il fedele, ma
anche il curioso, a meglio comprendere ciò che di straordinario è accaduto quel 13 maggio
1917”. La mostra rimase aperta fino al 26 giugno 2006.
(Il santino qui riprodotto, Edizioni EGIM nr.157, è stato inviato dalla socia Giuliana Faraglia
di Roma ed è stato allegato alla precedente rivista per tutti gli associati). |
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AUGUSTA (SR), 17-25 GIUGNO 2017
Mostra di santini:
“IL SACRO CUORE DI GESÙ ATTRAVERSO LE IMMAGINETTE DELLA DEVOZIONE POPOLARE”
Lo scorso 17 giugno, nella città di Augusta (Siracusa) è
stata inaugurata una mostra iconografica sul Sacro Cuore
di Gesù nella omonima Chiesa.
L’occasione di rilevante importanza locale è stata l’80°
anniversario della posa della prima pietra della Chiesa
Parrocchiale (1937-2017), “Su questa pietra edificherò la
mia Chiesa”.
Le immaginette, immagini, cartoline e annulli postali,
provenivano dalle raccolte private dei collezionisti Salvatore
Enrico Pappalardo e Daniele Pennisi e sono state presentate
a cura dell’Associazione Culturale “Percorsi Sacri”
che si prefigge principalmente
di promuovere
mostre e
conferenze sulla devozione
e sulla pietà
popolare, organizzare
la visita di luoghi di rilevante interesse, favorendo così lo scambio di esperienze
e idee tra appassionati e studiosi del settore.
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Le immagini erano di vari periodi storici, dal sec. XVIII a oggi. Di particolare interesse
erano le siderografie e le litografie del sec. XIX e le pregevoli cromolitografie
fustellate del primo trentennio del sec. XX. Per gli appassionati di questo genere di
collezionismo à stata una ghiotta occasione per ammirare tanti bei santini e non solo.
Tipiche del periodo compreso tra le due grandi guerre e degli anni coinvolti dalla
Seconda Guerra Mondiale erano le immagini monocromatiche realizzate con la tecnica
della fototipia con colori bruno-seppia e bianco-nero, più economiche ma pur
sempre cariche di grande fascino grazie alle tenui sfumature.
A partire dagli anni ’50 dello scorso secolo l’avvento della rotocalcografia e della
stampa offset hanno consentito la stampa economica di grandi quantità di santini
a svantaggio spesso della qualità della carta e dell’immagine; questa mostra
ha presentato una vasta raccolta di santini di questo genere, sia di
tipo seriale (facenti cioè parte di una serie numerata) che di tipo locale
(stampate su commissione di enti ecclesiastici e riproducenti un simulacro
di culto locale).
È stata inoltre esposta l’ampia produzione di santini da parte dell’Università
Cattolica del Sacro Cuore di Milano, alcuni risalenti alla prima metà
del XX secolo e alcuni “abitini” che venivano indossati dai soldati al fronte
come segno di devozione al Sacro Cuore al quale si affidavano per uscire
incolumi dai pericoli della guerra. |
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ROMA, 3-4 GIUGNO 2017
Mostra di immaginette: “GIUGNO, MESE DI SANT’ANTONIO”
Sabato 3 e domenica 4, l’AICIS è stata invitata a partecipare come ospite alla manifestazione nazionale “Roma Colleziona”,
a Via del Serafico 3 a Roma Eur.
Il Presidente Giancarlo Gualtieri e il Vice Presidente Renzo Manfè, in tale circostanza,
hanno presentato una piccola mostra sul santo taumaturgico Antonio di Padova.
La manifestazione “Roma Colleziona”
era aperta al pubblico il 3 giugno con orario 10-18 e il 4 con orario 9-17. |
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MESSINA, 13 maggio-9 luglio 2017
Mostra di santini: “LA MADONNA ATTRAVERSO LE IMMAGINI
DELLA DEVOZIONE POPOLARE”
Sabato 13 maggio 2017 è stata inaugurata una mostra di immaginette sacre a Messina,
nella Chiesa dei Santi Pietro e Paolo dei Pisani. Grazie alla disponibilità del Parroco Don Franco
Arena, il nostro socio Santi Currò ha esposto immaginette tematiche della propria collezione.
La mostra celebrativa del grande evento mariano di Fatima continua a rimanere disponibile
al pubblico fino a domenica 9 luglio 2017.
L’esposizione, infatti, composta anche di un congruo numero di santini del XX-XXI secolo
con tema la Vergine Maria venerata nelle varie regioni d’Italia, vuole sottolineare la venerazione
del popolo italiano verso la Madonna nostra Madre. Le didascalie sono state curate dal
Parroco e da due giovani volontari della Parrocchia. |
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PALERMO, 3-9 luglio 2017
Mostra di santini “LE IMMAGINETTE DEVOZIONALI”
In occasione della festività di Maria Ss. del Carmelo, la parrocchia
Santuario dei Decollati a Palermo ha preparato una mostra significativa
di santini d’epoca e moderni.
L’iniziativa è curata da
Elio e Francesca Clausi.
È possibile visitare la mostra dalla sera del 3 luglio al pomeriggio
del 9 luglio 2017 dalle ore 9:30 alle ore 12:30 e dalle ore 15:00
alle ore 19:00.
Questa mostra nasce dall’antica passione dei coniugi
Elio e Francesca Clausi che, fin dalla giovane età, hanno collezionato
con amore e devozione queste piccole e preziose immagini
sacre
. I “Santini”, nati tra la fine del ‘300 e gli inizi del ‘400 raffigurano immagini di Gesù, di Maria e di Santi e
Beati, ma possono riportare anche preghiere, brevi testi sulla vita dei Santi, consigli edificanti, richieste di grazie e protezione
o ancora espressioni di augurio, di ricordo, di dedica oppure semplicemente una firma o una data.
Nati inizialmente
come piccoli oggetti di devozione, nel corso dei secoli, le immagini sacre cominciano a essere usate anche per
altre finalità: per commemorare una ricorrenza, per allietare un anniversario, per annunciare un evento, per augurare
gioie e benedizioni.
La collezione dei signori Clausi raccoglie Santini che vanno dall’ ‘800 fino ai giorni nostri, realizzati
con tecniche artistiche differenti, monocrome o policrome, provenienti sia dalla locale tradizione siciliana, che italiana
ed europea, raccolte personalmente in occasione di visite e viaggi o scambiate con altri appassionati collezionisti.
Sono
esposte alcune tra le più preziose immagini sacre della collezione. In particolare, un pannello è dedicato a immagini
d’epoca, risalenti all’ ‘800 e ai primi anni del ‘900, raffiguranti Santi e spesso arricchite da cornici merlettate che ne
esaltano la bellezza.
Un altro è invece dedicato ai Santi e Beati della Sicilia e, in occasione della ricorrenza di
questi giorni, un pannello è stato dedicato a Maria Santissima del Carmelo.
(Fonte: http://www.chiesasantuariodecollati.it/…/mostra-di-santini)
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VOLVERA (TO) 14-18 luglio 2017
Mostra di SANTINI: “LA MADONNA NELLE IMMAGINETTE DEVOZIONALI”
Nella cittadina di Volvera, in provincia di Torino, il 14 luglio p.v. verrà inaugurata una mostra di santini sul tema “La Madonna
nelle Immaginette Sacre“ (corridoio Vianney).
L’esposizione si svolgerà nell’ambito della Festa Patronale di Santa Maria Maddalena
dal 14 al 18 luglio 2017. |
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LIBERI (CE), 1-6 Agosto 2017
Mostra di santini “SANT’ALFONSO MARIA DE LIGUORI…E NON SOLO”
Il socio Cav. Salvatore Valletta il 1° agosto p.v., con il Patrocinio del Comune di Liberi (CE), della locale Pro Loco e dell’AICIS,
organizzerà una Mostra su Sant’Alfonso Maria de Liguori, vescovo e dottore della Chiesa. Il nostro socio Cav.Valletta esporrà
oltre alle immaginette sacre, anche ex voto e oggetti appartenuti al grande Santo napoletano (Collezione S.Valletta).
La mostra
che sarà inaugurata il 1° agosto p.v., rimarrà aperta al pubblico fino al 6 dello stesso mese. |
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PEDARA (CT) - 2-17 settembre 2017
Mostra “ECCE ANCILLA DOMINI”
Il prossimo 2 settembre a Pedara (CT) verrà inaugurata una Mostra iconografica in occasione dei
Festeggiamenti di Maria SS. Annunziata. La mostra sarà aperta al pubblico dal 2 al 17 settembre 2017.
Infatti, all’inizio di settembre ci sarà il pellegrinaggio nella città di Pedara al Calvario fino all’edicola
votiva dedicato alla Madonna. La prima domenica di settembre benedizione dei portatori e “ballata”
delle Candelore (Ceri votivi) sul sagrato del Santuario, il sabato apertura dei Carri Mariani, la domenica
svelata del venerato simulacro della Vergine Maria e processione dell’artistico fercolo ligneo dell’800
con il simulacro della Madonna, i fuochi d’artificio, le luci e le musiche. Il lunedì rientro della Madonna
al Santuario dell’Annunziata.
La domenica successiva l’”Ottava” della festa.
(Fonte: www.siciliainfesta.com) |
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MONDRAGONE (CE) - 20-30 settembre 2017
Mostra “QUIS UT DEUS”
"QUIS UT DEUS” Il culto Micaelico in una Mostra iconografica 20/30 Settembre Parrocchia San Michele
Arcangelo Mondragone Ce.
È noto che il culto micaelico si sviluppò presso i Longobardi dopo la conversione
al cattolicesimo del popolo germanico, avvenuta nel 568 in seguito al loro stanziamento in Italia e
progressivamente completata durante il regno di Cuniperto I, che terminò nel 700. I Longobardi riservarono
una particolare venerazione per l’Arcangelo Michele, al quale attribuirono le virtù guerriere un
tempo adorate nel dio germanico Odino.
All’arcangelo i Longobardi dedicarono diversi edifici religiosi in tutta Italia; in particolare, nel territorio
del ducato di Benevento sorgeva il santuario di San Michele Arcangelo, fondato prima dell’arrivo dei
Longobardi ma da questi adottato come santuario nazionale a partire dalla loro conquista del Gargano nel VII.
Luogo topico
del culto micaelico presso i Longobardi fu il santuario del Gargano, dal quale si irradiò in tutto il regno longobardo e l’arcangelo
guerriero fu considerato in breve tempo il santo patrono dell’intero popolo longobardo. luogo da dove si è diffuso il culto di San
Michele nella provincia di Terra di Lavoro, essendo tale città uno dei più importanti centri longobardi della Campania, oltre alle
città di Benevento e di Salerno.
(Fonte: www.comunedipignataro.it) |
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ROMA, 30 settembre - 1° Ottobre 2017
Mostra “MADONNE VENERATE A ROMA”
Sabato 30 settembre e domenica 1° ottobre l’AICIS è stata invitata a partecipare come ospite alla manifestazione
nazionale “Roma Colleziona” a Via del Serafico 3 a Roma Eur.
Il Presidente Giancarlo Gualtieri e il Vice Presidente Renzo Manfè, per l’occasione, presenteranno una piccola
mostra della tematica “Le Madonne venerate a Roma”.
La manifestazione “Roma Colleziona” sarà aperta al
pubblico il 30 settembre con orario 10-18 e il 1° ottobre con orario 9-17. |
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ROMA, 10 dicembre 2017 - 7 gennaio 2018
VI edizione della Mostra sociale aicis di immaginette natalizie “LAUS TIBI SALVATOR MUNDI”
Il 9 dicembre p.v. verrà inaugurata (ore 17.00) in Roma – Convento di Santa Maria sopra Minerva (Piazza della Minerva 42)
la VI Mostra sociale AICIS di immaginette devozionali natalizie “Laus tibi Salvator mundi” e con un settore dedicato al tema
mariano: “Il culto della beata Vergine Maria a Roma”. |
TUTTI I SOCI AICIS, familiari e amici sono invitati all’evento natalizio |
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TERRASINI (PA) - 24 marzo - 1 maggio 2017
Mostra “SANTI E SANTINI - 500 ANNI DI CULTURA, ARTE E DEVOZIONE”
Alla vigilia della celebrazione del 750° anniversario della Dedicazione
della Basilica-Cattedrale di Monreale (25 aprile 1267-
2017), lo scorso 24 marzo 2017 è stata inaugurata a Terrasini (Palermo),
nel salone del civico n. 28 di via Giuseppe Di Stefano -
Parrocchia Chiesa Madre, una grandiosa mostra sul tema: “Santi
e santini 500 anni di Cultura, Arte e Devozione” promossa e organizzata
dall’Associazi0ne culturale “Così, per… passione!” e dalla
Biblioteca “Ludovico II De Torres” del Seminario Arcivescovile di
Monreale, con la collaborazione dell’Unione Filatelica Siciliana e
con il concorso della Parrocchia Chiesa Madre “Maria SS. delle
Grazie” di Terrasini (Pa).
L’esposizione è stata seguita da un gruppo di rappresentanti
degli organismi promotori e della Associazione culturale “Così,
per… passione!” che ha curato l’attuazione pratica e gli aspetti
logistici della iniziativa, provvedendo a selezionare, nel rispetto dell’ordine di presentazione, gli esemplari esposti, a seconda
dei soggetti in essi raffigurati, della data e della tipologia della loro lavorazione e le caratteristiche iconografiche.
“Una rassegna di santini (“santine”, “santuzzi”), immaginette e cartoncini devozionali, cartoline (come si dice in gergo)‘viaggiate’, raffiguranti immagini sacre: esemplari ricercati, rari (da collezione), databili tra la fine del 1400 e il 2010, dalle
varie, particolari, tecniche (xilografia, calcografia, litografia, monocromia in seppia o policromia, incisioni, canivet fatti a mano,
pizzo, ricamo, ecc.), frutto della maestria di vari ideatori e di geniali disegnatori o incisori, per lo più ignoti, capaci di autentici
capolavori.
Molto più di “pezzi di carta”.
lavorazione e le caratteristiche iconografiche, evitando eventuali doppioni, ripetizioni, e a sistemarli in mostra.
(Fonte: Comunicato)
OPUSCOLO DELLA MOSTRA
In occasione di questo eccezionale evento, l’organizzatore Ino Cardinale ha pubblicato un opuscolo dal titolo:
“SANTI E SANTINI - 500 anni di cultura, arte e devozione” sulla Mostra di immaginette sacre a Terrasini (PA).
Riportiamo il contenuto suddiviso in due parti. La prima parte è stata pubblicata nel nr.2/2017 di “Santini e Santità”
e la seconda parte nel nr.3/2017.
SECONDA PARTE
Non è stato facile all’ingegnosa, tenace, Mariella Lo Grasso districarsi, con l’ausilio del consorte, nella grande quantità di
queste piccole “opere d’arte tascabili”, non le è stato semplice – superato lo stato di stupore e ammirazione e il forte impatto
estetico –, curare i vari passaggi necessari e registrarle, selezionarle,
eliminando i doppioni o gli esemplari logorati
dal tempo o dall’uso, metterle insieme, in ordine, sistemarle,
collocarle su cartoncini e in quadri e quadretti dalle
varie dimensioni, in una casa trasformata in laboratorio
con il disordine-ordine tipico di un retrobottega e, nel contempo,
articolare il percorso espositivo con un certo senso
logico di accuratezza e meticolosità.
Non è stata un’impresa
da poco, ci sono volute riflessione e quanta più possibile
precisione.
Come non è stata un’impresa da poco, poi, approntare
e strutturare, allestire, arredare a dovere, sia pur in modo
elementare, la sala di esposizione e predisporre i santini
in pannelli, vetrine, in tramezzi e paratie, e in raccoglitori,
specie se si tiene conto delle risorse di cui si è potuto disporre,
limitate esclusivamente al fai da te/fate voi, da soli,
senza alcun sostegno economico esterno alla Associazione,
e facendo affidamento al suo ridottissimo budget, davvero
francescano (termine non tanto riferito all’attuale Pontefice,
ma proprio al Poverello d’Assisi).
Meno male che, soprattutto (è quel che più
conta), c’è l’impegno, l’operosità seria, responsabile,
paziente e soda dell’impareggiabile,
industrioso, Roberto D’Oca: il fondamento,
l’elemento portante dell’organizzazione della mostra, insieme a Franca e Vito Pepe, a Mariella Giannola e alla citata Mariella
Lo Grasso, tutti sempre pieni – ed è il loro… punto di vista sulle cose – di energia, solerti, intraprendenti e infaticabili.
Senza di
loro non avrebbero visto la luce né questa, né le numerose iniziative promosse dall’Associazione in questi anni. I visitatori noteranno
come tutti loro abbiano provveduto, sempre in scrupolosa economia, all’arredamento, alle decorazioni e agli addobbi
della sala che ospita la mostra.
Si dice che i Santi sono come… le stelle nel cielo che illuminano la nostra strada, ebbene, i santini sono inseriti in un ambiente
scenografico creato da tessuti blu ricamati da stelle (quello stesso che si rivelato efficace nella mostra dei presepi a
Natale scorso).
Si usa attribuire ai Santi, come sintetici riferimenti allegorico-emblematici a caratteristiche della loro personalità e dei loro
percorsi di vita, simboli come la palma (martirio, vittoria, ascesa), l’ulivo (pace, fede, onore), l’alloro (immortalità, gloria), ed
ecco che tra i vari pannelli e i vari riquadri contenenti i santini si trovano rami proprio di queste piante.
E ciò, non certo perché… «noli cum sanctis scrizzare, proverbia dicunt» (Merlin Cocai, Il Baldo, IX, 480), per cui le cose si
debbono fare bene o niente, ma perché il loro modo di essere e di operare (evviva il generoso volontariato!) rappresentano la
voce più consistente e sostanziosa e del bilancio del nostro organismo associativo. Non ci sono elogi, né riconoscimenti, che
possano ripagarli delle fatiche che affrontano.
La primissima suddivisione che abbiamo fatto, la più naturale e spontanea, è quella tra collezioni “a tutti gli effetti” – con
ricerche, studio, riconoscimenti di comparazioni e differenze, classificazione e schedatura per casa editrice o tipografia produttrici
e per anni – e raccolte; raccolte curate giudiziosamente da anni, ben indirizzate ad assurgere al rango delle prime: un prezioso
insieme carico di fascino, con i più ricercati santini, veri e propri gioielli per fattura, datazione, disegno, decorazione o per semplicità…
frutto dell’estro e della maestria di quanti li hanno ideati e dipinti o incisi, sconosciuti per lo più, capaci di autentici
capolavori.
Soltanto i santini da collezione sono rari, se non unici, “oggetti d’arte”, sia colta che povera. Accanto a queste ci sono altre
raccolte, frutto di un più o meno costante accumulo (non importano i doppioni, l’unico obiettivo è avere quanto più, e quanta
più varietà di, esemplari possibili), intraprese da poco tempo o appena iniziate, e dotate anch’esse di valore storico e culturale,
poiché rispecchiano i cambiamenti di mentalità, di usi, costumi e tradizioni, di forme artistiche e di espressioni di linguaggio e
di stile, di gusto estetico, laddove il disegnatore si rifà a pittori ed incisori del passato, con immagini che potremmo definire accademiche,
standard, per non dire artificiose. Sono costituite da esemplari realizzati con materiale e tecniche più o meno recenti,
di fattura semplice, un po’ povera, ma non per questo privi di qualità e di richiami estetici. Appartengono alla gente del nostro
territorio e costituiscono la gran parte del materiale pervenuto; e ciò che, per ovvi motivi logistici, non si è riusciti ad esporre,
farà da iniziale contenuto a una seconda edizione della mostra.
“Collezionisti” e “raccoglitori” si ritrovano uniti ad accreditare la convinzione che quest’arte “minore” va studiata e merita
di essere conservata e divulgata. Li troviamo (in stretto ordine alfabetico onde evitare eventuali errori) in un elenco riportato a
parte.
A proposito di questi, ci viene in mente – e lo citiamo – il noto verso virgiliano (Georgiche, IV, 176) «si parva licet componere
magnis», che in italiano corrisponde a «se è lecito paragonare le cose piccole alle grandi», col quale si fa riferimento ad un confronto
della operosità e bravura delle api con quelle dei ciclopi, quasi a scusarsi anticipatamente di paragoni che potrebbero
sembrare inadeguati.
Il richiamo ci dà l’occasione di ringraziare alcuni collezionisti, noti a livello nazionale o regionale, che con amabilità ed
esemplare modestia, hanno voluto mettere a disposizione della mostra – arricchendola – esemplari delle proprie preziose collezioni
(sappiamo che li abbiamo costretti a qualche fastidio pratico, e a sacrifici) e che hanno accettato – loro che, veterani ed
esperti nei sentieri del collezionismo, sono abituati a mostre di più alto livello – di unirsi, “mischiarsi”, alla pari, senza alcuna
distinzione o le evidenziazioni o sottolineature particolari che meritano, con i neofiti, i – absit iniura verbis – … tirocinanti o gli
esordienti.
È il caso degli amici Eligio Di Mento e Luigi Strazzeri della Unione Filatelica Siciliana, che, in uno a Giulio Perricone, presidente
del sodalizio e anche lui amico, ci sono stati accanto “ab origine”, fin dalle origini, fin da quando si ha avuta l’idea della
mostra.
Quando Mariella Lo Grasso propose in sede di Associazione di programmare e organizzare una mostra interamente dedicata
ai santini – memore del richiamo e del successo ottenuti da una mostra di collezionismo realizzata nell’Anno giubilare
2000 dal Comitato interparrocchiale e cittadino “i 100 del 2000”, nel contesto della quale ben figurava proprio la sezione riservata
ad essi –, il pensiero andò subito a loro (fu grazie a Giulio e ad Eligio che allora si dette vita a quella iniziativa.
È bello ritrovarsi
ancora insieme, questa volta con Luigi che abbiamo conosciuto, e stiamo apprezzando, in questa occasione) .È il caso di Giancarlo Gualtieri e di Michele Fortunato Damato, due dei quasi 600 componenti (il primo ne è il presidente)
della benemerita A.I.C.I.S. – Associazione Italiana Cultori Immaginette Sacre – che da 34 anni (fu costituita a luglio del
1983) raccoglie appassionati, collezionisti, studiosi e quanti si interessano di immaginette sotto molteplici profili).
Accogliendo prontamente il nostro invito, hanno voluto partecipare con grande piacere. È una scelta fatta a titolo personale,
per noi graditissima, anche perché in essa ci piace vedere una testimonianza ed una sottolineatura della rilevanza della attività
del loro organismo, che, ci auguriamo, con l’occasione possa diventare di tanti nostri espositori.
Ed è anche il caso – “mutatis mutandis et servatis servandis”, con le debite proporzioni tra loro – di Giuseppe D’Oca,
Pietro La Corte, Giovanni Principato, Marco Vaccarella (in affettuoso ricordo di papà Armando e della collezione da lui
iniziata), Gustavo Volpes; e, poi, di Loredana Giambanco e Rosa Finazzo, dei sacerdoti Giuseppe Ruggirello ed Antonio
Ortoleva (che presentano un insieme di santini a loro cari perché, appartenuti, rispettivamente, allo zio mons. Francesco Sparacio e al suo parroco di un tempo, mons. Giuseppe Geraci. Don Ruggirello ne aggiunge un bel po’ riguardanti le
figure di santità della Chiesa di Monreale, arricchendo, così, ulteriormente gli spazi ad esse dedicati); dei giovani Massimo Barbaro (con santini e cartoline riproducenti la Madonna del Romitello) e Marco Tortomasi (con esemplari di santini raccolti sin
dall’infanzia (molti “vinti”), quando giocava con i coetanei alle… figurine sacre, e non a quelle raffiguranti personaggi dello
sport, specie calciatori, o dei fumetti).
Tutti loro, con una accattivante e degnissima di attenzione “via di mezzo” tra collezione (specialistica, sistematica, pregiata)
e raccolta (egregia, interessante, in un continuo andare avanti verso un… sicuro avvenire
Andiamo ora ai santini. I vari gruppi
ritraggono, nelle varietà delle espressioni:
- il Signore Gesù (in genere e nello specifico: Nascita-Natale – Episodi di vita evangelica– Passione-Crocifissione (con immagini che presentano momenti delle sofferenze via via patite, non narrati nei vangeli)
e Risurrezione-Pasqua – Ascensione.
E, poi, in veste di Buon Pastore, come Sacro Cuore e Gesù Misericordioso.
In aggiunta:
– Pentecoste e SS. Trinità;
– la Madonna (a seconda degli appellativi con i quali è invocata e, anche qui come per Gesù, con immagini descrittive di momenti
di vita cui i vangeli non fanno cenno o costitutivi la traduzione del lirismo proprio di narrazioni poetiche e non su
Maria);
– i Santi - da San Giuseppe, il più raffigurato, a San Francesco, da Sant’Antonio (Antonino) ai vari taumaturghi titolari di
chiese e santuari – e i Beati;
– i Santi, i Beati e le figure di santità della Chiesa monrealese: S. Castrense o Castrenze, S. Rocco, S. Leoluca, S. Luigi IX re dei
francesi, S. Bernardo da Corleone, S. Benedetto il Moro, S. Giuseppe Maria Tomasi, Beato Giuliano Mayali, Beato Simone
Napoli da Calascibetta, Beato Giacomo Cusmano, Beata Maddalena Morano, Beata Pina Suriano, Venerabile Innocenzo da
Chiusa Sclafani, Venerabile Luigi La Nuza, Venerabile Girolamo da Corleone, Venerabile Andrea da Burgio, Venerabile Ignazio
Capizzi, Venerabile Maria di Gesù Santocanale, Venerabile Teresa Cortimiglia, Venerabile Antonio Augusto Intreccialagli,
Servo di Dio Mercurio Maria Teresi, Servo di Dio Mansueto Mazzara, Serva di Dio Maria Trucco, Servo di Dio Giorgio Guzzetta,
Serva di Dio Rosaria Caterina Alias, Serva di Dio Maria Cira Destro, Serva di Dio Vincenzina Cusmano, Serva di Dio Maria
Rosa Zangara, Serva di Dio Diomira Crispi, Serva di Dio Carmela Prestigiacomo, Servo di Dio Pietro Privitera, Servo di Dio
Giovanni Bacile, Servo di Dio Tommaso Mannino);
– i simboli religiosi cristiani e l’oggettistica sacra (ostia, calice, pesce, colomba, spiga, pane, grappolo d’uva, rametto d’ulivo,
palma, croce, agnello, pavone, pellicano, nave, due braccia che si incrociano, ecc.), accompagnati e non da sigle (monogrammi,
trigrammi), acronimi e/o da salmi, preghiere.
C’è, poi, un gruppo che celebra, conservandone memoria, conferimenti di sacramenti e ricorrenze religiose personali-private
particolari, celebrazioni liturgiche ed eventi ecclesiali, comunitari, pubblici, di una certa importanza. Si tratta di quei santini
che solitamente si chiamano ricordini, che hanno, per così dire, la funzione di souvenir.
Non manca, quindi, lo spazio riservato anche al verso dei santini. In alcuni (e non sono pochi) v’è l’esplicito, formale, richiamo
alle su accennate occorrenze. In altri (e sono quelli più numerosi) si leggono, ad esempio, una preghiera, una litania, giaculatorie,
richieste di grazie o dati storico-biografici di santi o beati la cui immagine è riprodotta nel recto.
Altri ancora recano scritte a mano, espressioni di augurio, dediche o, magari, semplicemente, una firma o una data, nonché
l’anno di stampa, il nome della casa editrice/tipografica e l’imprimatur di un’autorità religiosa. Sono dati, questi, che, comunque,
non si ritrovano sempre: ci sono, infatti molti santini “sine loco, sine nomine”.
Leggendo i testi si può comprendere quale sia la loro origine, dotta o meno dotta.
Rimandiamo al volume-catalogo che presenterà un ampio repertorio di santini esposti e che sarà curato a chiusura e ad arricchimento
ulteriore della mostra, suggellando il nostro impegno con i dovuti dettagli e approfondimenti, cogliendo di ciascun
santino il peculiare significato simbolico-religioso e il messaggio trasmesso.
Non abbiamo quelle conoscenze e competenze, proprie dei collezionisti, che ci portano oltre la ricezione e il godimento
visivo della bellezza estetica (questa, comunque, non va sottovalutata: …anche l’occhio vuole la sua parte! E in questo caso,
la parte è preminente), ma abbiamo avuto, grazie ai collezionisti, l’opportunità di apprendere che i santini hanno una “semantica”
ed un “glossario” propri, correlati:
a. alle raffigurazioni, alle immagini, ai soggetti o al tema, all’argomento, che viene espresso.
Si ispirano, in varia maniera, all’iconografia
classica della pittura occidentale e orientale; alle opere d’arte custodite e venerate nelle chiese; alla rappresentazione
dell’esperienza religiosa di un santo o di una santa; a grazie ricevute (al pari degli ex-voto); a immagini, simboli
e figure allegoriche.
E contengono una sorpresa (svelata non appena i santini vengono aperti, sì da presentarsi graficamente
completi), una curiosità, una reliquia;
b. alla materia con cui sono realizzati: carta pesante, cartoncino; carta sottile, velina o carta di riso, pasta di ostia; pergamena
o cartapecora (pelle di pecora o di capra o di vitello, conciata e lisciata, su cui un tempo si scriveva al posto dei papiri);
c. alla tecnica adottata:
• “merlettati” a mano con un coltellino, un temperino (in francese: canif), o con pressa meccanica capace
di intagliare la carta e punzone, chiamati ”canivets” o ”canivets mécaniques”, ricchi di fregi, foglie di piante e cornici
intorno all’immagine siderografica centrale; • incisi su legno o su rame, o all’acquaforte;
• a “mezzo punto” su cartoncino
bristol, decorati manualmente con l’aggiunta di elementi ornanti, quali, ad esempio, paillettes, stoffe, metalli;
• acquerellati:
dipinti a mano con colori vegetali o tempere;
• puntinati: realizzati con la foratura del fondo con uno spillo,
un ago, una punta finissima cioè, creando, così, disegni e cornici;
• realizzati con cartoncino prodotto meccanicamente,
con fori abbastanza piccoli, equidistanti e vicini, predisposti per essere intagliati manualmente con disegni
geometrici o come supporto per il ricamo;• con trine e pizzi, prodotti a stampa con punzoni a secco (fini e lavorati);
• ricamati
con fili colorati, fatti a mano;
• ornati di lustrini e nastri; • a rilievo, con la tecnica di stampa ottenuta pressando la carta tra
due lastre di metallo sagomate;
• “vestiti”: con l’immagine rivestita da frammenti di carta, seta, stoffa o raso, e lamine dorate
o metalliche sottilissime;
• con testi che compaiono a margine della figura o sul retro;
• “a collage”: usando tecniche miste
e materiali vari: carta, cartoncino, lamine d’avorio, stagnola, madreperla, stoff a, pagliuzze colorate, foglie e petali secchi
incollati;
• “ad incisione”, ovvero, in base ai materiali utilizzati e incisi: acquaforte, bulino, puntasecca, xilografia, ecc.
Di solito le incisioni sono in bianco/nero, e (più rare) acquarellate a mano;
• xilografie, manufatti “au pochoir” dipinti a
mano con la tecnica di origine giapponese di Giovanni Meschini; una tecnica che permette di applicare i colori su un disegno
già stampato, usando piccole lamine di metallo con parti tolte in corrispondenza dello spazio da colorare;
• siderografie di
pizzo;
• cromolitografie di pasta di ostia (collage, sovrapposizione di pietre o lastre litografiche stampate a colori vari, incisioni);
• con litografia: con immagini a inclusione o a rilievo, con preghiere miniate a colori, con stampa eseguita su pietra calcarea
o lastre di zinco o alluminio, trattati opportunamente, idonei ad assorbire determinati grassi;
• con oleografia (un procedimento
cromolitografico dagli effetti simili ad una pittura ad olio);
• con fotolitografia: con l’uso dell’immagine fotografica – ad esempio:
di quadri e santuari – che viene inserita su un fondo preparato a stampa;
• con testi scritti, senza immagine;
• a scenografia
teatrale: cromolitografie sagomate, trattenute da linguelle di carta che si allungano, si aprono e formano diversi ambienti o
livelli di profondità;
• apribili a libro o a fisarmonica, formati da parti ripiegate che si aprono come se si sfogliasse in libro; •
con reliquia;
• realizzati con stampa meccanica tipografica o con sistemi fotografici moderni, industriali.
Da questi procedimenti e dal materiale utilizzato – data di nascita a parte, difficile da fissare con esattezza – si possono determinare
gli anni “di vita” dei santini, e la loro storia, che qui tentiamo di sintetizzare davvero per sommi capi. (continua)
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CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI
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4.V.2017: PROMULGAZIONE DI NUOVI DECRETI
Il 4 maggio 2017, il Papa Francesco ha ricevuto in Udienza privata S.E. Rev.ma il
Signor Card. Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.
Nel corso dell’Udienza, il Santo Padre ha autorizzato la Congregazione a promulgare
i seguenti decreti riguardanti:
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5 NUOVI SANTI
A) - Il miracolo, attribuito all’intercessione dei Venerabili
Servi di Dio:
-
1 - BERNARD CASEY (in religione:
FRANCESCO SOLANUS), sacerdote professo dell'Ordine
dei Frati Minori Cappuccini;
-
2 - ADÈLE DE BATZ
DE TRENQUELLÉON (nella religione: MARIE DELLA
CONCEZIONE), fondatrice delle Figlie di Maria Immacolata
(Suore Marianiste);
-
3 - CLARA FEY, fondatrice
dell’Istituto delle Suore del Povero Bambino Gesù.
-
4 -
SATURNINA RODRÍGUEZ de ZAVALÍA (in religione: CATALINA
DI MARY), fondatrice della Congregazione
delle Suore Serve del Sacratissimo Cuore di Gesù.
1- FRANCESCO SOLANO CASEY (1870-1957)
Bernard Francis Casey, sesto figlio di
una famiglia di contadini irlandesi cattolici
emigrati nel Wisconsin, nasce il
25.XI.1870 ad Oak Grove, Pierce County,
Wisconsin (USA).
A 17 anni già lavora
come conducente di tram ed a 21 entra
nel Seminario di San Francesco a Milwaukee,
sperando inizialmente di diventare
sacerdote diocesano. Cinque anni dopo, si
unisce all’Ordine dei Frati Minori Cappuccini
e prende il nome di Solano in riferimento a François Solano,
missionario spagnolo del Cinquecento.
È ordinato sacerdote il 24.7.1904, come “sacerdote semplice”,
dall’arcivescovo Sebastiano Gebhard Messmer nella
chiesa di San Francesco d’Assisi a Milwaukee. (continua)
2 - MARIA DELLA CONCEZIONE (1789-1828)
Adèle de Batz de Trenquelléon nasce a Trenquelléon, Francia
il 10.6.1789. A causa della rivoluzione, la famiglia va in esilio in
Spagna e Portogallo.
A quindici anni, con l’amica Jeanne Diché,
dà vita alla “Piccola Società” che ha come fine la ricristianizzazione
delle campagne. Scopre che la Piccola Società è molto affine
alla Congregazione Mariana iniziata da padre Guillaume-Joseph
Chaminade a Bordeaux, ed allora si mette in contatto con
lui.
Sotto la guida di Chaminade, il suo ardore apostolico
sfocia nella fondazione della prima comunità religiosa
femminile a cui Adèle dà vita, nel 1816, ad Agen.
Nascono così le Figlie di Maria Immacolata, conosciute
oggi come Suore Marianiste, e
Adèle assume con la professione religiosa
il nome di Madre Maria della
Concezione. (continua)
3 - CHIARA FEY (1815-1894)
Clara Fey nasce ad Aachen (Acquisgrana),
Nord Reno-Westfalia, Germania
l’11 aprile 1815, da produttori benestanti
di stoffe, con grande sensibilità sociale.
Nel 1837, a 22 anni, Clara fonda una
scuola per ragazze trascurate a Aachen e
dal 1844 si dedica ad aiutare i bambini
poveri con altre collaboratrici. Nel 1848
poi fonda la Congregazione delle Suore
del Povero Bambino Gesù con tre compagne,
per l’educazione e l’istruzione dei bambini poveri.
Sono
costruite case per bambini e orfanotrofi, nonché case per ragazze
e centri di formazione femminile. Nel 1863 c’erano già
19 case dell’Ordine. (continua)
4 - CATERINA DI MARIA (1823-1896)
Giuseppa Saturnina Rodríguez de Zavalía
nasce in Argentina, a Córdova, il 27
novembre 1823 da famiglia profondamente
cristiana. A 17 anni, dopo un
corso di Esercizi Spirituali, sente la chiamata
alla vita religiosa.
Nel 1848 ha un
nuovo direttore spirituale Tiburcio López
che la incoraggia alla vita matrimoniale
e così il 13 agosto 1852 sposa Manuel
Antonio de Zavalía, vedovo con due figli.
Il matrimonio non è facile e si conclude nel marzo 1865 con la
morte del marito per malattia.
Nel settembre 1865 è in adorazione di fronte al Ss.mo Sacramento
e le giunge una forte ispirazione di istituire una Congregazione
Religiosa.
Dopo sette anni segnati da umiliazioni (continua)
B) - Il martirio del Ve.le Servo di Dio LUCIEN BOTOVASOA,
laico della diocesi di Farafangana, sposato,
membro dell’Ordine Francescano Secolare,
ucciso in odio alla Fede il 14 aprile 1947.
5 - LUCIEN BOTOVASOA (1908-1947)
Lucien Botovasoa nasce nel 1908 a Vohipeno,
Madagascar. Nel 1928 consegue il diploma
di abilitazione all’Insegnamento
presso i Gesuiti e nell’ottobre diviene insegnante
parrocchiale a Vohipeno, con il motto
dei Gesuiti “Ad maiorem Dei gloriam”.
Il 10
ottobre 1930 sposa Suzanne Soazana: hanno
otto figli. Sorridente e allegro, è un educatore
eccellente; oltre il malgascio conosce: francese, latino, inglese,
tedesco, cinese. È musicista, generoso e disponibile verso i bisognosi.
Nel 1940 si innamora della Regola del Terz’Ordine
Francescano e l’8.12.1944 ne veste l’abito. Inizia a condurre
una vita povera, nella spiritualità francescana, caratterizzata
da pietà profonda e dal desiderio di diffondere il Vangelo.
Intanto negli anni 1946-1947 cresce in Madagascar il desiderio
di indipendenza dalla Francia. Nella regione in cui vive il
Servo di Dio nel 1946 era diventato Re (Mpanjaka) del Clan di
Ambohimanarivo Tsimihoño, sostenitore dei gruppi indipendentisti.
Anche a Vohipeno lo scontro tra le due opposte fazioni genera
atti di violenza. Il 30 marzo 1947, Domenica delle Palme, le chiese
sono date alle fiamme e comincia la caccia ai Cristiani.
7 NUOVI VENERABILI
Sono stati promulgati 7 decreti riguardanti l’eroicità
delle virtù dei seguenti Servi di Dio, i quali, pertanto,
acquisiscono il nuovo titolo di “Venerabile”.
Essi
sono:
1 - Elia dalla Costa, Cardinale di Santa Romana
Chiesa, Arcivescovo di Firenze.
2 - Francesco Saverio
Nguyên Van Thuân, Cardinale di Santa Romana
Chiesa.
3 - Giovanna Meneghini, Fondatrice della Congregazione
delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di
Maria.
4 - Vincenza Cusmano, Prima Superiora Generale
della Congregazione delle Serve Povere.
5 - Alessandro
Nottegar, Laico, Padre di famiglia, Fondatore
della Comunità Regina Pacis.
6 - Edvige Carboni,
Laica.
7 - Maria Guadalupe Ortiz de Landázuri y Fernández
de Heredia, Laica, della Prelatura Personale
della Santa Croce e dell’Opus Dei.
1 - Ven.le Servo di Dio ELIA DALLA COSTA
(1872-1961)
Elia nasce a Villaverla (Vicenza) il 14.5.1872. È ordinato sacerdote
a Schio il 25.7.1895. Nel 1897 si laurea a Padova in Lettere.
Insegna in Seminario. Dal 1910 è parroco a Schio per 12
anni trovandosi così in prima linea nella
Grande Guerra, ove organizza l’accoglienza di
feriti, profughi e soldati che tornano dal vicino
fronte; asciuga lacrime e assiste orfani, così da
meritare la Croce di Cavaliere della Corona
d’Italia e poi un diploma di benemerenza dal
Ministero delle Terre liberate del Nord-Est italiano.
Il 23.5.1923 Papa Pio XI lo nomina vescovo
di Padova. Il suo programma:“Quello che sarà mio sarà
vostro: vostra la mia mente, vostro il mio cuore, vostra la mia salute
e la mia vita”.
Il 19.12.1931 è nominato arcivescovo di Firenze.
Nel 1933 celebra il 1° Concilio Plenario Etrusco e nel 1935
il suo 1° Sinodo Diocesano e il secondo nel 1946. Tiene due Congressi
catechistici (1933 e 1940) e due Congressi Eucaristici diocesani
(1937 e 1946). Anche qui come a Padova, cura la santificazione
del clero e l’educazione dei seminaristi.
Papa Pio XI lo
crea cardinale con il titolo di San Marco nel concistoro del
13.3.1933; in quei luminosi anni, guida l’arcidiocesi con saggezza,
ponendosi come fermento di nuove spinte pastorali e culturali,
a cui prendono parte uomini di vasta cultura e di operoso
apostolato laico, uno fra tutti Giorgio La Pira. Non si compromette
con il Fascismo e nel 1938 non partecipa alla visita di Hitler a
Firenze dicendo che non può accettare “altre croci che non
quella di Cristo”. La sua carità non ha limiti nel periodo della Seconda
Guerra Mondiale (1940 - 1945). (continua)
2 - Ven.le Servo di Dio FRANCESCO SAVERIO
NGUYEN VAN THUAN (1928-2002)
François Xavier nasce a Ph Cam in Vietnam,
il 17 aprile 1928, da famiglia cattolica.
È ordinato sacerdote nel 1953 e prosegue gli
studi a Roma. Tornato in patria, insegna in
Seminario. È nominato poi Vicario Generale
della diocesi di Huê e, nel 1967, Vescovo titolare
della diocesi di Nha Trang.
Il
15.8.1975, poco dopo la nomina ad arcivescovo
coadiutore di Saigon da parte di Papa Paolo VI, è convocato
con un pretesto dalle autorità comuniste e accusato di essere una
spia al servizio del Vaticano e delle potenze straniere. Inizia cosi
il suo travagliato percorso, durato tredici anni, tra domicili coatti,
celle d’isolamento, campi di prigionia e torture di ogni sorta, costantemente
illuminato da un’incrollabile speranza. (continua)
3 - Ven.le Serva di Dio GIOVANNA MENEGHINI
(1868-1918)
Giovanna nasce il 23 maggio 1868 a
Bolzano Vicentino. Ancora giovane ha l’intuizione
del progetto di fondazione che Dio
le affida: a quindici anni, Cristo diviene l’oggetto
dei suoi pensieri e dei suoi sogni. Nel
1890 si accosta a sant’Angela Merici e alla
sua Regola quando mons. Andrea Scotton
propone ad alcune giovani della parrocchia
quella consacrazione secondo la Regola della santa bresciana che
consente a ciascuna di rimanere nella propria famiglia e nel proprio
lavoro.
A 22 anni è così la responsabile del gruppo via via
crescente di giovani consacrate in secolarità.
Dà inizio alla piccola
comunità nella festa dell’Epifania del 1907.
È un inizio povero e
combattuto, perché Giovanna non può far parte della comunità se
non dall’esterno, ma ha la forza di una risposta vocazionale all’amore,
sostenuta da una fede immensa. (continua)
4 - Ven.le Serva di Dio VINCENZA CUSMANO
(1826-1894)
Vincenza nasce a Palermo il 6 gennaio
1826, da famiglia dell’agiata borghesia
terriera, primogenita di cinque figli, il
quarto dei quali è il Beato Giacomo Cusmano,
fondatore del Boccone del Povero
(1834-1888).
Perduta la madre a 11 anni
fa da mamma ai fratelli educandoli alla
vita cristiana. In casa prega in una sua
cappellina privata. I doveri familiari le impediscono
di seguire la vocazione religiosa, ma il Direttore Spirituale
Mons.Domenico Turano forma in casa sua un cenacolo di
spiritualità cristiana, composto da donne sensibili alla vita dello
spirito, la Congregazione degli Angeli.
Il fratello Giacomo, laureatosi
in medicina, accede al sacerdozio e nel 1867 fonda la“Associazione del Boccone del Povero” coinvolgendo tutta la
Chiesa palermitana; inoltre, il 23 maggio 1880 fonda l’Istituto
delle Suore Serve dei Poveri, con lo scopo preciso di esercitare il
ministero della carità verso coloro che sono di nessuno, servendoli
dalla culla alla tomba nella fede che nel povero sta nascosto.
(continua)
5 - Ven.le Servo di Dio ALESSANDRO NOTTEGAR
(1943-1986)
Alessandro nasce a Verona il 30 ottobre 1943. Riconosce
di essere chiamato a farsi santo con il matrimonio:
nel 1971 sposa Luisa Scipionato, con la quale ha
tre figlie. Sette anni dopo, fresco di laurea in Medicina,
parte con la famiglia per il Brasile: ci
resta quattro anni, lavorando soprattutto nei
lebbrosari.
Al ritorno in Italia, trovato lavoro nell’ospedale
di San Bonifacio, inizia a meditare
circa una nuova chiamata: sente di dover
vendere tutto e seguire il Signore. “Signore
fa che tutta la nostra vita sia una risposta al
tuo amore, con semplicità e con generosità,
perché questa è l’unica cosa che ci interessa”.
(Fonte: www.santiebeati.it)
6 - Ven.le Serva di Dio EDVIGE CARBONI
(1880-1952)
Edvige nasce il 2 Maggio 1880 a Pozzomaggiore
(Sassari) da famiglia molto religiosa.
Trascorre la gran parte della sua vita
in Sardegna. Fin da bambina Edvige è molto
pia.
La morte prematura della mamma la
trova pronta ad assumere la responsabilità
della famiglia, e inuncia al desiderio di consacrarsi
a Dio nella vita religiosa. Giungono
anche le contrarietà e le sofferenze.
Nel 1929, con la sorella
Paolina, insegnante, e con il babbo, si trasferisce nel Lazio; ad
Albano, nel 937, muore il papà e le due sorelle si trasferiscono
a Roma. In questa città Edvige passa gli ultimi 14 anni della
vita.
La sua anima si eleva alle più sublimi altezze dell’amore
divino, favorita dal Signore, con doni straordinari: visite di angeli,
estasi, colloqui divini e i segni della Passione di Cristo nella
sua carne innocente. (continua)
.
7 - Ven.le Serva di Dio MARIA GUADALUPE
ORTIZ DE LANDAZURI Y FERNANDEZ
DE HEREDIA (1916-1975)
Maria Guadalupe nasce a Madrid, Spagna,
12 dicembre 1916. Dottoressa in scienze chimiche,
conosce san Josemaría Escrivà de Balaguer
nel 1944 e si sente attratta dalla sua profonda
allegria. Quell’incontro diviene l’occasione per
scoprire che Dio la chiama all’Opus Dei.
Da quel
momento mette il suo carattere ottimista e comunicativo
al servizio di un’unica meta: compiere
la Volontà di Dio. Nel 1950, per iniziare l’attività apostolica
dell’Opus Dei, va in Messico dove profonde fede, speranza e zelo.
Nel 1958 si trasferisce a Roma,
(Fonte: www.santiebeati.it)
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16.VI.2017: PROMULGAZIONE DI NUOVI DECRETI
Il 16 giugno 2017, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza privata S.E.
Rev.ma il Signor Card. Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle
Cause dei Santi. Nel corso dell’Udienza, il Santo Padre ha autorizzato la Congregazione
a promulgare i seguenti decreti riguardanti:
1 NUOVO BEATO
Il martirio del Venerabile Servo di Dio Teresio Olivelli,
Laico; ucciso in odio alla Fede il 17 gennaio
1945.
TERESIO OLIVELLI (1916-1945)
Teresio nasce a Bellagio (CO) il
7 gennaio 1916. Compie gli studia
Vigevano e all’università di Pavia.
Sin da studente partecipa alle attività
di Azione cattolica, della
Fuci (Federazione universitari cattolici)
e della San Vincenzo, per
portare i valori evangelici nei ambienti
sociali, specie del mondo
universitario. Laureatosi nel 1938,
si trasferisce all’Università di Torino
come assistente della cattedra
di diritto amministrativo.
Inizia una stagione di intenso impegno
socio-culturale, caratterizzato dallo sforzo incessante
di inserirsi criticamente all’interno del fascismo, con il proposito
di influirne la dottrina e la prassi, mediante la forza delle
proprie idee ispirate al cristianesimo.
Nel 1941 si arruola tra
gli Alpini e parte per la campagna di Russia, dedicandosi all’assistenza
spirituale dei moribondi. Tornato in Italia, prende
le distanze dal regime fascista che aveva cercato di riformare
dall’interno. Tra prigionie, fughe ed evasioni, cerca di avviare
un progetto di ricostruzione del Paese dopo la guerra, come
testimonia la nascita del giornale «Il Ribelle» nel 1944. È imprigionato (continua)
6 NUOVI VENERABILI
Sono stati promulgati 6 decreti riguardanti l’eroicità
delle virtù dei seguenti Servi di Dio, i quali, pertanto,
acquisiscono il nuovo titolo di “Venerabile”.
1 - Ven.le Servo di Dio ANTONIO GIUSEPPE
DE SOUSA BARROSO (1854-1918)
Antonio Giuseppe nasce a Remelhe, Barcelos, il 5 novembre
1854.
A 17 anni entra nel seminario di Braga e nel 1873è trasferito al Royal College delle Missioni d’Oltremare a Cernache
do Bonjardim, dove è
ordinato sacerdote nel 1879.
Dal 1880 al 1889 è missionario
in Africa: Angola e Mozambico.
Dal 1891 al 1897 è vescovo
di Himeria.
La sua relazione
del 1894 sul “Patronato
del Portogallo in Africa” mostra
il valore della sua azione
come vescovo missionario. Dal
1897 al 1899 è vescovo di Mylapore
e fino al 1918 vescovo
di Porto. Ristruttura la diocesi
in 37 distretti. (continua)
2 - Ven.le Servo di Dio GIUSEPPE DI GESÙ LOPEZ Y GONZALEZ (1872-1950)
Giuseppe di Gesù nasce a Coton, Aguascalientes, il 15 ottobre
1872. Entra nel locale seminario per studiare filosofia
nel 1885. Il 30.11.1897 è consacrato
sacerdote a Guadalajara
dall’arcivescovo Pedro Loza y
Pardav
Il 1° luglio 1027 è nominato
vescovo ausiliare da papa
Pio XI e consacrato il 30 marzo
1928 a San Antonio Texas.
Alla
morte del secondo vescovo,
Ignacio Valdespino e Diaz, diviene
vescovo titolare e governa
fino al 1950. Molte le sue iniziative
per rispondere alle esigenze
della diocesi: la Lega degli aiuti
reciproci tra il seminario e i fedeli,
l’orfanotrofio Nazareth, la
scuola di musica sacra, la scuola del Portogallo. Creativo (continua)
3 - Ven.le Servo di Dio AGOSTINO ERNESTO
CASTRILLO (1904-1955)
Ernesto nasce il 18 febbraio 1904 a
Pietravairano (CE). Nel 1914 entra nel
seminario dei Frati Minori francescani
di Sepino (CB). Il 17.9.1919 riceve
l’abito francescano e assume il nome
di frate Agostino nel noviziato di Amelia
(TR).
Il 19.3.1927 emette i voti solenni
e nel successivo 11 giugno è ordinato
sacerdote a Molfetta. Nel 1936
è nominato parroco della parrocchia di
Gesù e Maria in Foggia. Il 16.2.1940 è
eletto Ministro provinciale della Provincia di S. Michele Arcangelo
di Puglia e Molise, confermato poi nel 1943.
Nel 1946 è
a Roma con l’incarico di Padre spirituale del Pontificio Ateneo
Antoniano, e qui rimane per due anni.
Nel 1948 gli è affidato
il governo della Provincia minoritica Salernitano-Lucana. Nel
1950 è nominato Ministro provinciale della stessa Provincia.
Nel luglio 1953 è riconfermato come Ministro provinciale, carica
che esercita soltanto per due mesi, giacché il 17 settembre
1953 Papa Pio XII lo nomina Vescovo delle Diocesi gemine di
S. Marco Argentano e di Bisignano; è consacrato a Foggia il
13 dicembre nella sua antica parrocchia di Gesù e Maria. Il 3
gennaio 1954 fa il suo ingresso solenne in Diocesi. (continua)
. (Fonte:
www.foggiatoday.it)
4 - Ven.le Servo di Dio GIACOMO DA BALDUINA
(1900-1948)
Beniamino Filon nasce a Balduina,
frazione di Sant’Urbano (Padova), il 2
agosto 1900. Dopo i primi contatti con i
Frati Minori Cappuccini, entra nel loro
Ordine: veste il saio a Bassano del
Grappa il 28 settembre 1922, cambiando
nome in fra Giacomo da Balduina.
Si offre vittima a Dio per la santificazione
dei sacerdoti: con quello
spirito, accetta l’encefalite letargica, che lo colpisce a soli 25
anni.
Ordinato sacerdote a Venezia il 21 luglio 1929, è destinato
a Capodistria e di lì a Udine, dove rimane dal 1931 al
1947, stimato come “confessore santo” da fedeli di ogni stato
di vita e senza mai arrendersi alla malattia che lo tormenta.
Devotissimo alla Madonna, si reca pellegrino due volte a Loreto
e poi a Lourdes, ove muore il 21 luglio 1948 cantando il“Magnificat”. (continua)
(Fonte: www.santiebeati.it)
5 - Ven.le Serva di Dio MARIA DEGLI ANGELI
(1871-1949)
Giuseppa Margherita (detta
Giuseppina) nasce a Torino il
16.11.1871 in una famiglia pia e
benestante. Provata dalla morte del
fratello e del padre nel giro di tre
mesi, con la mamma, si dà a più intensa
vita cristiana, aderendo
anche al Terz’Ordine Carmelitano.
Apprendendo dal parroco di Marene
che in paese circola la voce
che lei avrebbe fondato un istituto
per bambine povere, coglie ciò
come un segno del volere di Dio su
di lei: nel palazzo ereditato dai parenti inaugura, nel 1894,
l’Istituto San Giuseppe.
Esortata dall’arcivescovo di Torino,
monsignor Davide Riccardi, dà inizio a una comunità religiosa
di Terziarie Carmelitane, che vivono nell’apostolato attivo la
spiritualità dei grandi riformatori del Carmelo.
Il 19 marzo
1895, con la professione religiosa, cambia nome in suor Maria
degli Angeli, in onore dell’omonima Beata carmelitana.(continua)
6 - Ven.le Serva di Dio UMILTÀ PATLAN SANCHEZ
(1895-1970)
Maria Patrizia Maddalena nasce nel ranch di La Concepción,
Guanajuato, il 17 marzo 1895 da famiglia molto pia. Fin
da giovane nasce in lei il desiderio
di consacrarsi al Signore.
A 17
anni, il 17.2.1912 è ammessa
nella Congregazione delle Suore
Francescane dell’Immacolata
Concezione, fondata a Città del
Messico da Padre Francesco José
Refugio Morales.
Il 18 maggio
successivo veste l’abito ricevendo
il nome di Suor Umile Patlan del
Bambino Gesù.
Nel 1922 viene eletta Superiora
Generale dell’Istituto, posizione
che continuerà ad avere per
24 anni. In tale delicato periodo profonde grande sensibilità (continua)
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NOTIZIE DAL MONDO
BRINDISI, 24 APRILE 2017
CHIUSURA DEL PROCESSO DIOCESANO DEL S.d.D. MATTEO FARINA
Vi è sempre un misto di sensazioni particolari quando a salire agli onori degli altari è un
nostro contemporaneo; siamo, infatti, soliti vedere i santi con particolare venerazione come a
uomini straordinari tanto lontani dal nostro quotidiano, che hanno raggiunto un livello per noi
irraggiungibile. Essere testimoni di una causa di beatificazione può, in questa direzione, essere
un ottima catechesi per seguire la via della santità cui tutti dovremmo aspirare.
Se tutto questo,
poi, riguarda un giovane le emozioni ed i sentimenti diventano ancora più forti! È quello che è
accaduto ai tanti fedeli che hanno assistito con gioia lo scorso 24 aprile nella cattedrale di Brindisi
alla solenne chiusura del processo diocesano sulla vita, le virtù e la fama di santità del
servo di Dio Matteo Farina, giovane brindisino scomparso prematuramente all’età di diciotto
anni a causa di una grave malattia il 24 aprile 2009.
Alla cerimonia, presieduta dall’arcivescovo
di Brindisi – Ostuni mons. Domenico Caliandro, hanno preso parte la postulatrice dott.ssa Francesca
Consolini e gli altri membri del Tribunale Ecclesiastico, oltre allo stesso Arcivescovo che
lo presiedeva, il delegato episcopale don Claudio Cenacchi, il promotore di giustizia don Giuseppe Pendinelli, il notaio attuario Antonella
Calò.
Emozionante vedere presenti i genitori, i famigliari e gli amici del giovane Servo di Dio, che assistevano commossi all’apposizione
dei sigilli sulle scatole contenenti la documentazione relativa a Matteo e sui plichi contenenti gli atti del processo.
Il 26 aprile proprio
queste scatole ed i plichi sono stati poi consegnati, come previsto dalla normativa, alla Congregazione delle Cause dei Santi che avrà
le competenze per pronunciarsi in merito alla santità di Matteo. (Vincenzo Amati)
CAGLIARI, 16 LUGLIO 2016:
CHIUSO IL PROCESSO DIOCESANO PER LA BEATIFICAZIONE DI SIMONA TRONCI
La Diocesi di Cagliari, il 16.7.2016, ha chiuso il Processo di Beatificazione della Serva di Dio Simona
Tronci, iniziato nel 2003, a firma dell’Arcivescovo S.E. Mons.Ottorino Pietro Alberti
Numerosi i partecipanti
al rito nella Cattedrale di Cagliari, presieduto dall’Arcivescovo Mons. Arrigo Miglio, oltre ai membri del
Tribunale, della Postulazione della Serva di Dio Simona e della Comunità Primavera R.C.C., Attore della
Causa.
L’iter è stato molto lungo anche per la dipartita di due Vicepostulatori, Padre Clemente Pilloni e
Padre Beppe Pireddu, oltre che del Giudice delegato Episcopale Mons. Gesuino Prost.
Dopo che l’assemblea
ha invocato lo Spirito Santo con il canto del “Veni Creator Spiritus”, il Vicepostulatore Don Riccardo Pinna
ha esposto una breve biografia della Serva di Dio Simona ed ha ricordato l’affermazione del Santo Padre:“I santi di tutti i giorni, quelli della vita ordinaria, sono il sangue vivo della Chiesa, sono quelli che portano
la Chiesa avanti, i testimoni; quelli che attestano che Gesù è risorto, che Gesù è vivo, e lo attestano con la
coerenza di vita e con lo Spirito Santo che hanno ricevuto in dono”.
È seguito l’intervento di Don Luca
Venturelli, Presidente del Tribunale.
ROMA, 12 GIUGNO 2016:
APERTURA FASE ROMANA DEL PROCESSO DI BEATIFICAZIONE
DI GIUSEPPE CASTAGNETTI
Presso l’ufficio della Congregazione delle Cause dei Santi, è stata aperta la fase romana del processo per
la Beatificazione del Servo di Dio Giuseppe Castagnetti. L’evento è stato preceduto, nella serata del 7 giugno
2016, a Sassuolo, all’Istituto San Giuseppe, dalla celebrazione di una S.Messa con la quale il Comitato e le numerose
persone che lo sostengono hanno voluto affidare a Dio il buon proseguimento della causa.
G.Castagnetti,
definito “Il sindaco di Dio“ e anche il “La Pira“ della nostra montagna, fu uno di quegli uomini di rara virtù
che mise la sua vita a servizio del bene comune. Nato il 15.3.1909 a Montebaranzone, Comune di Prignano
sul Secchia (Modena). per 14 anni fu sindaco di quel comune (1945-1959). Nel 1939 aveva sposato Giovannina
Sghedoni dalla quale ebbe 12 figli, due deceduti in tenerissima età e gli altri tuttora viventi.
Morì sempre a
Montebaranzone il 22 giugno 1965, a soli 56 anni, nel giorno in cui la Chiesa festeggiava San Tommaso Moro,
patrono dei governanti e dei politici.
LUCCA, 9.10.2016
CHIUSURA FASE DIOCESANA PROCESSO BEATIFICAZIONE
DI MONS. ENRICO BARTOLETTI
Il 9.10.2016, nella Cattedrale di Lucca, durante i Vespri presieduti dall’arcivescovo Mons. Italo Castellani,
si è chiusa la fase diocesana del processo di beatificazione del vescovo Mons.Enrico Bartoletti, con la sigillatura
degli atti da inviare alla Congregazione per le Cause dei Santi.
Negli anni ‘90, durante il Sinodo diocesano di Lucca, era emerso l’invito unanime ad iniziare la sua Causacazione. Mons.Enrico, fiorentino di nascita, dal 1958 legò la sua vita al servizio della Chiesa lucchese
fino al 1973. Inoltre aveva servito l’intera Chiesa italiana in quanto dal 1972 al 1976, anno della prematura
morte, fu Segretario della C.E.I. In quel ruolo aveva preparato il 1° Convegno Ecclesiale Naz.le “Evangelizzazione
e promozione umana” che si era svolto proprio nel 1976 (ma Bartoletti non lo vide a causa
della improvvisa scomparsa).
Il Card. Carlo Maria Martini disse di lui: “Enrico Bartoletti ha traghettato
la Chiesa italiana sulle sponde del Concilio“.
1827-2017:
IL SERVO DI DIO CARD.GIUSEPPE GUARINO NEL 190° ANNIVERSARIO DELLA NASCITA
In questo 2017 ricorre il 190° ann.rio della nascita del servo di Dio card. Giuseppe Guarino, nato appunto
il 6 marzo 1827 a Montedoro (CL) dal notaio don Michele e da donna Agnese.
Nel 1839 entra nel Seminario
di Agrigento. Nel 1849 è ordinato sacerdote.
Si perfeziona nello studio della teologia morale e del diritto canonico
e civile. Ha il merito di risolvere le annose controversie tra Greci e Latini nella Chiesa sicula, favorendo
la restituzione della pace ai fedeli dei due riti. Nel 1871 deve, per volontà di Pio IX, accettare la nomina di
Arcivescovo di Siracusa per mettere ordine in questa sede vacante.
Nella sua umiltà sa conquistare gli animi
e riaccostare alla vita religiosa fedeli e non pochi religiosi. Per queste sue capacità gli è affidata nel 1875,
dal Papa, la sede di Messina.
Amministra questa insigne Arcidiocesi per circa 22 anni e, dal 1883, anche con
il titolo di Archimandrita del SS. Salvatore. Molti sono i religiosi e le religiose a collaborare alla sua opera.
Nel 1888, fonda egli stesso una nuova famiglia religiosa: le Piccole Serve, oggi Apostole della Sacra Famiglia
con la missione di operare per la crescita e la maturazione religiosa e sociale delle giovani e per la promozione integrale della
famiglia. Muore a Messina il 21 settembre 1897.
(Il socio Santi Currò di Messina trasmette l’allegata immaginetta del Servo di Dio per tutti i soci Aicis, donata dalle Suore Apostole
della Sacra Famiglia di Messina che sentitamente ringraziamo).
MILANO, 24 NOVEMBRE 2016:
CHIUSURA DEL PROCESSO DIOCESANO DI BEATIFICAZIONE DI CARLO ACUTIS
Giovedì 24 novembre 2016, alle 17, in Arcivescovado a Milano il card. Angelo Scola, ha presieduto la chiusura
del processo diocesano di canonizzazione del giovane Carlo Acutis. L’iter canonico per l’introduzione della causa,
promossa dalla Diocesi di Milano, era stato approvato dalla Conferenza episcopale lombarda (Cel) il 15.2.2013.
Carlo Acutis (1991-2006), morto a soli 15 anni a causa di una leucemia fulminante, è stato un adolescente simile
a molti altri, impegnato nella scuola, tra gli amici, grande appassionato di computer e molto dotato in informatica.
Nel ricordo di quanti l’hanno conosciuto ha lasciato un grande vuoto e una profonda ammirazione per la sua
breve, ma intensa testimonianza di vita autenticamente cristiana, alimentata dal grande amore per il Signore e
dalla devozione filiale verso Maria. Recitava il Rosario e frequentava la Messa tutti i giorni. Faceva spesso anche l’Adorazione eucaristica.
Quando in ospedale i medici gli dissero la verità sulla sua malattia, non pianse, ma offrì i patimenti e la vita per il Papa e per la Chiesa.
PADOVA, 25 MARZO 2017:
PADRE EZECHIELE RAMIM, UN NUOVO PASSO VERSO LA BEATIFICAZIONE
Si è chiusa sabato 25 marzo 2017 la rogatoria diocesana per la causa di beatificazione del servo di Dio, padre
Ezechiele Ramin, nella chiesa di San Giuseppe a Padova (parrocchia d’origine di p.Ramin) e che ha visto la presenza
dell’intero Tribunale ecclesiastico diocesano istituito il 9.4.2016 e presieduto dal vescovo mons. Claudio Cipolla.
La
rogatoria diocesana per la causa di beatificazione del servo di Dio p.Ezechiele Ramin, missionario comboniano padovano,
ucciso il 24 luglio 1985 a Cacoal in Brasile, è stata aperta appunto il 9 aprile, dopo che l’indagine sulla fama
di santità, avvalorata dall’indicazione “super martyrio” – ossia nella consapevolezza che il religioso è morto nella difesa della propria
fede, per la pace e la giustizia – era stata avviata il primo aprile 2016 dalla Diocesi di Ji-Paranà, in Brasile, dove il missionario è morto.
CAGLIARI, 6 NOVEMBRE 2016:
APERTURA DEL PROCESSO PER LA BEATIFICAZIONE DI SUOR TERESA TAMBELLI
L’Arcivescovo di Cagliari, Mons. Arrigo Miglio, il 6.11.2016, alle ore 18, ha presieduto in Cattedrale
la cerimonia di apertura dell’inchiesta diocesana DI Suor Teresa Tambelli alla presenza di Mons. Ottavio
Utzeri Cancelliere Arcivescovile, del Giudice delegato don Luca Venturelli, del promotore di Giustizia Mons.
Giovanni Ligas, del Notaio deputato Emanuela Muzzu.
Dopo un primo momento di preghiera, ascoltata la
richiesta del Vice-Postulatore Suor Rita Columbano affinché si dia inizio al processo sulla vita, virtù e fama
della Serva di Dio, e letto il parere favorevole della Congregazione delle Cause dei Santi, è seguita la nomina
di tutti i membri del tribunale. Suor Teresa Tambelli, dell’Ordine della Carità, originaria di Revere di
Mantova, in Lombardia, ha vissuto e operato a Cagliari dal 1907 al 1964.
Totalmente lanciata nell’avventura della Carità secondo
l’ispirazione carismatica dei Fondatori San Vincenzo de Paoli e Santa Luisa de Marillac, vive la dimensione mistica e apostolica del
carisma amando e servendo Cristo nel Povero attraverso la sua più totale vicinanza alla gente, in ascolto del grido dei poveri. In
maniera speciale ha a cuore l’infanzia povera ed emarginata della società cagliaritana, tra questi i Marianelli che hanno un posto
speciale nel suo cuore, li accompagna umanamente e spiritualmente in età adulta fino a quando potranno governarsi da soli attraverso
un lavoro e una famiglia.
A Cagliari e hinterland è espressione chiara ed eloquente di una Chiesa missionaria dalle porte aperte,
centrata sulla dimensione sociale dell’evangelizzazione e sulla promozione integrale della persona attraverso l’ottima Scuola cattolica
della Marina in collaborazione educativa con le Sorelle della sua Comunità locale e i laici che seguono le orme della sua Carità verso
i Poveri.
Tra il 1940-43 mentre Cagliari è distrutta dai bombardamenti, Lei alla guida della sua Comunità locale, si fa tutta a
tutti; è protagonista umile e intrepida nel risollevare dalla miseria umana, morale e materiale i tantissimi Poveri sfollati
del Quartiere Marina, con un impegno che prosegue anche nel primo dopo guerra.
Dopo il Nulla Osta della Congregazione
per le Cause dei Santi è stata diffusa, con approvazione ecclesiastica, l’immagine della Serva di Dio con la preghiera per
ottenere la canonizzazione.
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CERIMONIE DI BEATIFICAZIONI E CANONIZZAZIONI
2017: CERIMONIE DI BEATIFICAZIONI
E CANONIZZAZIONI NEL MONDO
Mese di Aprile
1 - Beato LOUIS ORMIERE, beatificato il 22 aprile
nella Cattedrale di San Salvador, Oviedo (Spagna). La cerimonia è stata presieduta dal cardinale Angelo Amato.
2 - Beata LEOPOLDINA NAUDET, beatificata il 29
aprile nella Basilica di Sant’Anastasia a Verona (Italia).
La cerimonia è stata presieduta dal cardinale Angelo
Amato.
Mese di Maggio
3 - Beati ANTONIO ARRIBAS HORTIGUELA e 6
COMPAGNI, beatificati il 6 maggio nella Cattedrale di
Santa Maria a Girona (Spagna). La cerimonia è stata presieduta
dal cardinale Angelo Amato.
4 -Santi FRANCESCO e GIACINTA MARTO: canonizzati
il 13 maggio nella Piazza antistante il Santuario
della beata Vergine a Fatima (Portogallo). La cerimonia è stata presieduta da Papa Francesco.
5 - Beato JOHN SULLIVAN, beatificato il 13 maggio
nella Chiesa di San Francesco Saverio a Dublino (Irlanda).
La cerimonia è stata presieduta dal cardinale Angelo
Amato.
Mese di Giugno
6 - Beata ITALA MELA, beatificata il 10 giugno a
Piazza Europa a La Spezia (Italia). La cerimonia è stata
presieduta dal cardinale Angelo Amato.
7 - Beato TEOFILIUS MATULIONIS, beatificato il 25
giugno nella Piazza della Cattedrale di Šventasis Stanislovas
ir Šventasis Vladislovas, a Vilnius (Lithuania). La
cerimonia è stata presieduta dal cardinale Angelo Amato.
Mese di Settembre
8 - Venerabili Servi di Dio JESUS EMILIO JARAMILLO
MONSALVE e PEDRO MARIA RAMIREZ
RAMOS. La cerimonia di Beatificazione, presieduta da Papa Francesco è avvenuta l'8-9-2017 nel Parco Temático Las Malocas Villavicencio,
Meta (Colombia).
9 - Venerabile Servo di Dio STANLEY FRANCIS ROTHER.
La cerimonia di Beatificazione è avvenuta il 23
settembre nel “Cox Convention Center” a Oklahoma City
(Stati Uniti) e sarà presieduta dal cardinale Angelo Amato.
10 - Venerabile Servo di Dio TITUS ZEMAN. La cerimonia
di Beatificazione è avvenuta il 30 settembre
nell’area antistante la Chiesa Svätej Rodiny, Petržalka,
Bratislava (Slovakia) e sarà presieduta dal cardinale Angelo
Amato.
Mese di Ottobre
11 - Venerabile Servo di Dio ARSENIO DA TRIGOLO
La cerimonia di Beatificazione è avvenuta il 7
ottobre nel Duomo di Milano (Italia) e sarà presieduta
dal cardinale Angelo Amato.
12 - Beati ANDREA DE SOVERAL; AMBROGIO
FRANCESCO FERRO; MATTEO MOREIRA e 27 COMPAGNI;
CRISTOFORO, ANTONIO e GIOVANNI; FAUSTINO
MIGUEZ; ANGELO DA ACRI.
La cerimonia di
Canonizzazione è avvenuta il 15 ottobre in Piazza
San Pietro a Roma (Italia), presieduta da Papa
Francesco.
13 - Venerabili Servi di Dio MATEU CASALS MAS,
TEOFILO CASAJUS ALDUAN, FERRAN SAPERAS
ALUJA e 106 COMPAGNI.
La cerimonia di Beatificazione è avvenuta il 21 ottobre 2017 nella Cattedrale della
Sacra Famiglia a Barcellona (Spagna), presieduta
dal cardinale Angelo Amato.
14 - Venerabile Servo di Dio GIOVANNI SCHIAVO.
La cerimonia di Beatificazione è avvenuta il 28 ottobre
nel Pavilhões da Festa da Uva, Caxias do
Sul (Brazil), presieduta dal cardinale Angelo
Amato.
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Santi Patroni di Regioni e Province italiane
I “SANTI PATRONI” DELLE REGIONI
E DELLE PROVINCE D’ITALIA
di Giancarlo Gualtieri
Regione Campania e Province: AVELLINO,
BENEVENTO, CASERTA, NAPOLI e SALERNO
La Regione ecclesiastica Campania è così composta:
1) Arcidiocesi di Benevento che comprende le Diocesi di
Ariano Irpino-Lacedonia, di Avellino e di Cerreto Sannita-
Telese-Sant’Agata de’ Goti; l’Abbazia territoriale di Montevergine;
l’Arcidiocesi di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-
Nusco-Bisaccia.
2) Arcidiocesi di Napoli con le Diocesi di Acerra, di Alife-Caiazzo
e di Aversa.
3) Arcidiocesi di Capua con le Diocesi di Caserta, di Ischia,
di Nola, di Pozzuoli, di Sessa Aurunca e di Teano-Calvi;
l’Arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia; la Prelatura
territoriale di Pompei.
4) Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno con le Diocesi
di Nocera Inferiore-Sarno, di Teggiano-Policastro e di Vallo
della Lucania; l’Arcidiocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni;
l’Abbazia territoriale della Santissima Trinità di Cava de’
Tirreni.
La Regione Campania ha due Santi Patroni:
1 - SAN GENNARO (? 272 – Pozzuoli, 19 settembre
305).
Gennaro nacque in Campania nella seconda metà del
III secolo, a Napoli o forse a Benevento, dove fu eletto vescovo
e dove svolse il suo apostolato. Il suo martirio avvenne durante
le persecuzioni di Diocleziano. Gennaro avendo saputo che
l’amico Sossio, capo della comunità cristiana di Miseno, era
stato incarcerato dal giudice Dragonio, volle recarsi, con i
compagni Festo e Desiderio, a portargli il suo conforto in carcere.
Ma furono a loro volta arrestati insieme al diacono di
Pozzuoli Procolo e a due altri fedeli cristiani, Eutiche ed Acuzio
che avevano preso le loro difese.
Condannati a morire nell’anfiteatro
sbranati dalle fiere, ne uscirono illesi, quindi furono
fatti decapitare il 19 settembre del 305.
San Gennaro è stato proclamato da Giovanni Paolo II patrono
della regione Campania nel 1980.
2 - SAN TOMMASO D’AQUINO (Roccasecca, 1225 – Fossanova,
7 marzo 1274).
Tommaso è stato un frate domenicano,
teologo e filosofo italiano esponente della Scolastica,
definito “Doctor Angelicus”. Apparteneva alla nobile famiglia
dei Conti di Aquino.
Entrato nell’Ordine dei Padri Predicatori,
completò i suoi studi a Parigi e a Colonia, sotto la guida di Alberto
Magno.
Nel 1274, dovendosi recare al Concilio di Lione,
cadde gravemente ammalato, trovata ospitalità presso
l’abbazia di Fossanova, ivi spirò il 7 marzo assistito
dai monaci cistercensi.
Fu canonizzato il 18 luglio
1323 da Giovanni XXII e Pio V, nel 1567, lo
proclamò Dottore della Chiesa. Le sue reliquie furono deposte
nel 1369 a Tolosa nella chiesa a lui dedicata.
Tommaso è considerato
patrono delle università cattoliche, di filosofi, teologi,
studenti, librai e architetti ed anche patrono della Campania.
Il Santo patrono della città di AVELLINO
SAN MODESTINO (Antiochia 245 - 1225 – Mercogliano
14 febbraio 311)
Modestino nacque nel 245 circa
ad Antiochia, l’attuale Turchia, divenendone vescovo nel 302.
Per sfuggire alle persecuzioni contro i cristiani decretate da
Diocleziano, insieme a due compagni, il presbitero Fiorentino
ed il diacono Flaviano, giunse a Locri in Calabria, dove riuscì
a far convertire il governatore stesso dopo aver miracolosamente
guarito da una malattia la figlia.
Si narra poi che Dio
stesso li trasportò dalla Calabria alla Campania con la guida
dell’arcangelo Michele, prima a Pozzuoli e poi ad Avellino.
I
tre compagni furono comunque arrestati, processati e martirizzati
con vesti arroventate nella località Pretorio di Mercogliano.
Sono considerati patroni della città di Avellino, di Mercogliano
e di Locri in Calabria.
Nella città di Avellino, ogni
anno il 14 febbraio, presso il Duomo, il Vescovo, alla presenza
di tutte le autorità civili, religiose e militari, officia una solenne
messa in onore del Santo Patrono e dei compagni Fiorentino
e Flaviano.
La Città di BENEVENTO ha due Santi Patroni
1 - SAN BARTOLOMEO APOSTOLO (... – Siria, I secolo).
Bartolomeo è stato uno dei dodici apostoli che seguirono Gesù.
La tradizione lo vuole missionario in varie regioni del Medio
Oriente. Morì ucciso, scuoiato della pelle, da parte del re dei
Medi nella regione della Siria.
Nel 264 le reliquie del santo
giunsero a Lipari e nell’838 a Benevento.
Si narra chel’imperatore
Ottone III di Sassonia, nel 983, pretese la consegna
delle sacre reliquie. In quell’occasione gli fu consegnato il
corpo di san Paolino, vescovo di Nola.
Accortosi dell’imbroglio
l’imperatore cinse la città d’assedio, ma non riuscendo a espugnarla
fece ritorno a Roma, dove peraltro fece edificare una
basilica dedicata a San Bartolomeo sull’Isola Tiberina.
Bartolomeo
apostolo è protettore di diverse attività artigiani che
operano con coltelli e arnesi da taglio: macellai, cuoiai, calzolai,
fabbricanti di guanti, legatori di libri, pellicciai, sarti,
conciatori inoltre è patrono di Benevento dove viene festeggiato
il 24 agosto di ogni anno.
2 - MARIA SS. DELLE GRAZIE
Il culto della Vergine nella
città di Benevento fu importato nel 570 da sant’Artelaide, nipote
di Narsete. La santa, morta sedicenne, era stata tumulata
nella chiesa di San Luca, che fu poi ribattezzata a suo nome,
cosicché per secoli fu molto venerata a Benevento, finché, a
causa del terremoto del 1688, questa chiesa crollò.
La costruzione della chiesa della Madonna delle Grazie fu promossa in
voto dal Comune nel 1837, durante un’epidemia di colera.
Il
20 maggio 1839 fu posta la prima pietra da monsignor Gioacchino
Pecci, il futuro papa Leone XIII, allora delegato apostolico
di Benevento per conto dello Stato pontificio. La consacrazione
del tempio si ebbe però solo il 16 giugno 1901, da
parte dell’allora cardinale della città, Donato Maria
Dell’Olio.
La Madonna delle Grazie è venerata quale
patrona della città e regina dell’intero Sannio edè festeggiata il 2 luglio.
La Città di CASERTA ha due Santi Patroni
1 - SAN SEBASTIANO (Narbona, 256 – Roma, 20 gennaio
288)
Sebastiano è stato un militare romano, martire per
aver sostenuto la fede cristiana. Condannato a morte da Diocleziano,
fu legato ad un palo sul colle Palatino, denudato, e
trafitto da una miriade di frecce. Si narra che Santa Irene andata
a recuperarne il corpo per dargli sepoltura, si accorse che
il soldato era ancora vivo, per cui lo trasportò nella sua dimora.
Sebastiano, prodigiosamente sanato, proclamò ancora
la sua fede al cospetto dell’imperatore. Diocleziano allora
diede ordine che fosse flagellato a morte e gettato nella Cloaca
Maxima.
La salma venne recuperata da mani pietose e sepolta
nelle catacombe che oggi portano il suo nome.
San Sebastianoè invocato come patrono delle Confraternite di Misericordia
italiane e degli Agenti di Polizia Locale e dei loro comandanti,
ufficiali e sottufficiali.
Ogni anno il 20 gennaio, presso la cattedrale
in piazza Duomo, si svolge la celebrazione eucaristica
officiata dal vescovo della Diocesi di Caserta.
2 - SANT’ANNA (Galilea I secolo a.C. – I secolo d.C.)
Anna (Galilea I secolo a.C. – I secolo d.C. ...) è considerata
dalla tradizione cristiana la moglie di Gioacchino e la madre
di Maria Vergine. Secondo la tradizione, Anna ebbe per padre
Matan, Sacerdote di Betlemme, e come i membri della classe
sacerdotale ebraica, discendente della tribù di Levi e della famiglia
di Aronne.
La Chiesa ortodossa celebra la festa di sant’Anna
il 9 dicembre mentre la Chiesa cattolica il 26 luglio.
La
santa è invocata come protettrice delle madri e delle partorienti.
A Caserta ogni anno il 26 luglio migliaia di fedeli, prendono
parte alle celebrazioni in occasione della festività della
Santa patrona, che culminano con la solenne processione
della statua di Sant’Anna portata a spalla dagli Accollatori per
tutto il centro della cittadina.
Il Santo patrono della città di SALERNO
S. MATTEO APOSTOLO ED EVANGELISTA (Cafarnao, 2
a. C. – Etiopia, 24 gennaio 69)
Fu uno dei dodici apostoli di
Gesù e, secondo la tradizione, l’autore di uno dei Vangeli.
Prima di unirsi a Gesù faceva di professione l’esattore delle
tasse.
Incerta è la data ed il genere della sua morte.
Le sue
reliquie sarebbero giunte a Velia, in Lucania, intorno al V secolo.
Il corpo del Santo fu poi rinvenuto dal monaco Atanasio
che le traslò a Casal Velino. In seguito le ossa furono portate
presso il Santuario della Madonna del Granato in Capaccio-
Paestum ed infine il 6 maggio 954 a Salerno, dove sono attualmente
conservate nella cripta della cattedrale.
I salernitani
usavano ricordare ogni anno il miracolo avvenuto nel
1544: grazie all’intervento del Santo Patrono la cittadina
riuscì a salvarsi dall’attacco dei pirati saraceni.
Ogni anno il
21 settembre viene festeggiato con una solenne processione
che ne attraversa il centro storico.
La Città di NAPOLI ha ben 53 Santi Patroni
Santa Maria Assunta è ufficialmente la patrona principale
della città di Napoli e la titolare del Duomo.
A San Gennaro,
il Santo Patrono più noto, si affiancano ben altri 51 Santi
Patroni. Ciò conferisce alla città partenopea il primato
del più alto numero di Santi Protettori.
Vengono riportati
di seguito i cenni biografici di alcuni Santi i cui santini
riportano la scritta di Patrono o Compatrono di Napoli.
1 - SAN GENNARO
Secondo la leggenda, una donna di
nome Eusebia riempì due ampolle con il sangue di Gennaro
subito dopo la decapitazione. Le ampolline incastonate in una
teca preziosa insieme al busto d’argento con il cranio si trovano
oggi nella Cappella del Tesoro del Duomo di Napoli.
Tre volte
l’anno: il sabato precedente la prima domenica di maggio, il
19 settembre ed il 16 dicembre, durante una solenne cerimonia
religiosa guidata dall’arcivescovo, avviene il famoso miracolo
della liquefazione del sangue di San Gennaro.
2 - SAN FRANCESCO DE GERONIMO (Grottaglie, 17 dicembre
1642 – Napoli, 11 maggio 1716)
Francesco di Girolamo,
primo di undici fratelli, trascorse la maggior parte
della sua vita a Napoli, di cui divenne apostolo. Giovanetto,
studiò presso i padri teatini e poi all’università di Napoli.
Nel
1666 fu ordinato prete e nel 1670 divenne membro della Compagnia
di Gesù.
Alla sua morte la salma venne sepolta di notte
e di nascosto per evitare che la folla dei fedeli potesse ricavarne
reliquie come fece poi distruggendo il suo confessionale,
mentre già da tempo circolavano in città stampe e ritratti del
gesuita considerati miracolosi ed appesi nei confessionali e
nelle pubbliche vie.
Fu beatificato da Pio VII il 2 maggio 1806
e canonizzato da Gregorio XVI, il 26 maggio 1839. Il corpo del
santo rimase nella Chiesa del Gesù Nuovo a Napoli fino al 26
agosto 1945 quando fu trasportato nella sua patria, nella
chiesa dei Gesuiti di Grottaglie.
3 - SAN GIACOMO DELLA MARCA (Monteprandone, 1º
settembre 1393 – Napoli, 28 novembre 1476).
Giacomo
della Marca (Domenico Gangala) è stato un sacerdote appartenente
all’Ordine dei Frati Minori Osservanti. Nel 1430 fondò,
insieme allo stesso san Bernardino da Siena, il Santuario di
Maria Santissima del Lattani a Roccamonfina.
Morì a Napoli ed è sepolto nella chiesa di Santa Maria la Nova. È stato beatificato
il 12 agosto 1624 da Urbano VIII.
Papa Benedetto XIII lo
ha proclamato santo il 10 dicembre 1726.
Nel 2001 il corpo è
stato traslato nel Santuario “Santa Maria delle Grazie”, da lui
fondato nel 1449, a Monteprandone.
4 - SANTA PATRIZIA VERGINE (Costantinopoli, 664? –
Napoli, 13 o 25 agosto 685)
Patrizia apparteneva ad una
famiglia ricca e nobile di Costantinopoli, discendente dell’Imperatore
Costantino.
Dopo la morte del padre rinunciò a tutto
per distribuire i suoi beni ai bisognosi e partire per la Terra
Santa in pellegrinaggio. Durante il viaggio naufragò a Napoli,
sull’isolotto di Megaride, dove trovò rifugio presso una piccola
comunità di frati Basiliani, ma solo per pochi mesi, infatti una
malattia la ricongiunse al Signore a soli 21 anni.
Sepolta nel
monastero dei Santi Nicandro e Marciano, nel 1864 le sue spoglie
furono trasferite nel monastero della Chiesa di San Gregorio
Armeno e, dal 1922 sono custodite dalle Suore Crocifisse
Adoratrici dell’Eucaristia.
Al culto di Patrizia è legato il prodigio
della liquefazione del sangue, simile a quello di San Gennaro,
che avrebbe avuto luogo negli anni in modi e tempi diversi,
ma secondo la tradizione, i martedì e il giorno della festa
di Santa Patrizia, il 25 agosto.
Patrizia è la Santa protettrice
delle “single”, delle ragazze in cerca di marito che si recano
durante l’anno sulla sua tomba a pregarla, al fine di ricevere
un buon matrimonio..
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