COLLABORAZIONI
In questo Settore vengono riportate notizie
e immagini fornite da altri redattori.
Nello specifico, il presente articolo è stato realizzato, comprese le immagini, ove presenti, da G. C.
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In copertina: Sant’Ignazio di Loyola (Festa 31 luglio).
Miniatura religiosa devozionale a tempera su pergamena. Seconda metà del 1700, area germanica. [Collezione Michele F. Damato] (20.5.2021: Apertura dell’Anno Ignaziano; cfr. a pag.16) |
3/2021 - SANTINI OFFERTI DAI SOCI PER GLI ASSOCIATI
1-Maria Ss.ma Ausiliatrice (autore: ignoto, 1926), venerata a Milazzo nella Chiesa di Santa Marina. Retro: Preghiera. Santino offerto da Giovan Battista ANANIA.
2- I 51 Martiri Clarettiani di Barbastro. (B.N. Marconi – Genova). Retro: Preghiera. Santino offerto da A.I.C.I.S.
3-San Michele Arcangelo. Retro: Preghiera. Santino (EDGIM, 256) offerto da padre Michele M. GIULIANO, ofm.
4-Santa Maria Bambina, venerata nella Parrocchia Silea (TV), autore G. Borsato. Retro: Preghiera. Santino offerto da Davide GOLFETTO. 5-Natività di Maria Vergine, titolare della Chiesa di Villanova di Forlì. Retro: Angelus e Preghiera. Santino offerto da Attilio GARDINI.
6-San Giuseppe, venerato nella Chiesa di San Siro in Sospiro (CR). Retro: Preghiera composta da Papa Francesco. Santino offerto da Margherita GRANDI.
7-Comunione Pasquale 2021. Retro: Preghiera di Don Primo Mazzolari. Santino con un particolare dell’altare maggiore (sec.XVII) della Chiesa di Derovere (CR) offerto da Margherita GRANDI.
8-Sant’Anna con Maria Bambina: simulacro venerato in Rivara (MO), dono di alcuni rivaresi ed eseguito nel 1982 ad Ortisei. Retro: Preghiera. Santino offerto da Pietro GENNARI.
9 . -Il sogno di San Giuseppe. Retro: Preghiera di Affidamento al Santo. Santino offerto da Roberto DE SANTIS.
10-San Romano, martire, venerato nella Parrocchia di San Romano in Roma. Retro: Preghiera. Santino (Serie MG 40) offerto da padre Michele M. GIULIANO, ofm.
11-Sant’Anna con Maria Bambina. Retro: Preghiera a Sant’Anna. Santino offerto da Roberto DE SANTIS.
12-Beata Maria Cristina (la Reginella Santa). Retro: Preghiera. Santino offerto da padre Michele M. GIULIANO, ofm
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VITA ASSOCIATIVA
PROGRAMMAZIONE RIUNIONI NELLA SEDE ROMANA DI P.ZA CAMPITELLI DA LUGLIO A DICEMBRE Le date delle riunioni mensili a Piazza Campitelli, 9 – Roma, da luglio a dicembre 2020, sono: 6 Luglio; (Agosto = vacanza); 7 Settembre; 5 Ottobre; 3 Novembre e 7 Dicembre.
RENDICONTO ECONOMICO FINANZIARIO 2020: VOTAZIONE DEI SOCI ENTRO IL 10 SETTEMBRE 2021 In giugno il Consiglio Direttivo ha approvato il Rendiconto del 2020 che ora pubblichiamo in questo numero della Rivista. Alleghiamo la scheda di votazione per la relativa approvazione o meno. Detta scheda, una volta compilata, è da rispedirsi alla Segreteria tramite l’allegata busta da affrancare, entro il 10 settembre 2021. Un riconoscente “grazie” al socio Dr. Emanuele Macchiaverna di Roma che anche quest’anno ha prestato la sua competenza per stilare un Rendiconto a norma di legge.
CATALOGO NATALIZIO 2021: RICHIESTA DI COLLABORAZIONE ENTRO IL 20 SETTEMBRE P.V.
Nella presente circolare abbiamo inserito il “Progetto editoriale per il Catalogo AICIS 2021” con Barbieri Edizioni e ‘Santini et Similia’ al fine di permettere ai nostri associati di collaborare all’edizione del prossimo Catalogo natalizio AICIS 2021 e/o alla relativa mostra che si terrà a Roma tra il 20 dicembre 2021 e il 15 gennaio 2022, presentando una personale ricerca e/o prestando le immaginette della propria collezione afferenti al tema: “Nativitatis Imago. San Giuseppe nel ciclo natalizio Il Santo Natale dal XVI al XX secolo”.
Quest’anno, la scelta dell’argomento si giustifica nella volontà dell’AICIS e della Casa editrice di celebrare degnamente l’Anno Giubilare Giuseppino, indetto dal Santo Padre Francesco con la Lettera Apostolica ‘Patris corde’. In aggiunta, avendo Sua Santità prorogato l’Anno Giubilare della Madonna di Loreto, celeste Patrona dell’Aeronautica, il Catalogo ospiterà anche un ricco inserto tematico e iconografico sulla Vergine Lauretana.
Ai collezionisti che volessero prestare le proprie immaginette originali da inserire all’interno del catalogo e/o esporre nella mostra si raccomanda:
1-di inviare solamente santini strettamente attinenti al tema sopra indicato e prodotti entro e non oltre il primo Novecento;
2-di fotocopiare tutte le immaginette inviate e indicare correttamente il numero delle stesse;
3-di spedire il detto materiale con plico assicurato al seguente indirizzo: Via Chidro, 2 - 74024 Manduria (TA) entro il 20 settembre 2021.
La Casa editrice provvederà alla restituzione con le stesse modalità non appena conclusa la mostra. |
Rendiconto Aicis 2020 |
APPROVAZIONE DEL RENDICONTO 2020
Il Consiglio Direttivo AICIS, nella riunione dell’8 giugno 2021 ha approvato la proposta di Rendiconto 2020 che sottopone ai soci con i seguenti atti:
1-Relazione del Consiglio Direttivo;
2-Relazione dei Revisori;
3-Stralcio del verbale della riunione del Consiglio Direttivo dell’8 giugno 2021;
4-Il Rendiconto economico finanziario (prospetto);
5-Note integrative e chiarimenti.
1-RELAZIONE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO
Il bilancio dell’Associazione per l’anno 2020 chiude con un saldo positivo di 1.110,34 euro. Le entrate ammontano a € 8.158,50, di cui € 7.322,50 per quote associative, € 824,00 per maggiori contribuzioni (offerte) e € 12,00 per nuove iscrizioni. Le spese ammontano a € 7.048,16 di cui € 5.717,37 per la Rivista trimestrale “Santini e Santità” (stampa e spedizione). L’andamento della gestione è stato ovviamente condizionato dalla pandemia.
Pertanto, il Consiglio Direttivo sottopone il progetto di rendiconto dell’Associazione all’esame ed all’approvazione degli associati. Roma 8 giugno 2021
IL CONSIGLIO DIRETTIVO
2-RELAZIONE DEI REVISORI
I Revisori, che nel corso dell’Esercizio hanno preso parte alle riunioni del Consiglio Direttivo, hanno esaminato la Proposta di Rendiconto 2020 approvata dal Consiglio stesso e hanno constatato che il documento presenta un avanzo di Esercizio di € 1.110,34. Hanno verificato, inoltre, la corrispondenza tra le scritture contabili, il conto corrente postale ed il bollettario delle ricevute, la corretta impostazione dei ricavi e delle spese, la continuità nel tempo dei criteri e dei metodi per la tenuta delle scritture stesse. Avendo riscontrato l’assoluta regolarità della situazione rappresentata nei documenti esaminati, invitano i soci ad approvare il Rendiconto. Roma, 20 giugno 2021
I REVISORI
3-STRALCIO DEL VERBALE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DELL’8 GIUGNO 2021
Il Consiglio Direttivo approva la Proposta di Rendiconto 2020 e indice, a norma dell’art.9 del vigente Statuto, il Referendum per la sua approvazione. Il voto dovrà essere espresso in modo palese dai soci maggiorenni in regola con il pagamento della quota sociale 2021. Le schede, trasmesse agli aventi diritto, conterranno un apposito spazio per avanzare proposte ed osservazioni inerenti alla gestione contabile e dovranno essere restituite, utilizzando l’apposita busta preindirizzata, entro il 10 settembre 2021.
4-IL RENDICONTO ECONOMICOFINANZIARIO (Prospetto)
5-NOTE INTEGRATIVE E CHIARIMENTI AL RENDICONTO 2020
ENTRATE
1-ISCRIZIONI:
Sono le “quote d’ingresso” versate da quattro soci. 2-QUOTE ASSOCIATIVE: è quanto corrisposto da 189 soci. 3-QUOTA ASSOCIATIVA DI COMPETENZA DELL’ESERCIZIO 2020: trattasi di quota versata anticipatamente. 4-OFFERTE: buona parte dei soci ha versato una maggiore contribuzione rispetto all’ammontare della quota annua.
USCITE
1-RIVISTA E SPESE POSTALI:
Spese di stampa e spedizione della Rivista trimestrale “Santini e Santità”. L’ammontare della spesa è di € 5.717,37 (cioè: € 4.687,50 più € 1.029,87) riguarda tutti i numeri della Circolare Informativa. 2-ALTRE SPESE: Le ulteriori spese, analiticamente dettagliate, ammontanti a € 1.330,79, sono quelle consuete (cancelleria, postali, Dominio AICIS, mostre, offerte). In particolare, la voce “Offerte a Sacerdoti e Missioni” comprende quanto corrisposto per l’utilizzo di una sala della Parrocchia di S.Maria in Portico a Roma per le riunioni sociali, l’acquisto di 4 casule (paramenti sacri) donate alle Missioni dell’Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio. |
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Santi, santini e draghI
SETTE DRAGHI PER SETTE SANTI (parte 2a ) di Attilio GARDIN |
Dopo aver analizzato i santi italiani che sono stati vittoriosi contro il maligno, manifestatosi sotto forma di creatura orribile [cfr. “Santini e Santità” nr.2/2021, pag.5], cerchiamo di ammirare i santini che fanno memoria di santi europei o del Medio Oriente, veri combattenti con le armi della fede.
I filiconici, mettendo in ordine le numerose immagini devote che illustrano il combattimento del santo contro l’ostile mostro, intuiscono che il senso del Drachenkampf: “della battaglia contro il drago”, è ben altro che una attività venatoria; è ben altro che un modello per cacciatori o per domatori di fiere.
Il santo sauroctono non è un banale predatore ed uccisore di lucertoloni. A questo proposito, dice bene G. K. Chesterton: “Le narrazioni sono più che vere; non perché raccontano che esistono i draghi, ma perché ci dicono che i draghi possono essere sconfitti”.
Per la sua importanza l’Arcangelo san Michele merita un capitolo a parte, essendo citato nella Bibbia: nei capitoli 10 e 12 di Daniele, nel capitolo 9 della Lettera di Giuda e naturalmente in Apocalisse 12.
SAN GIORGIO
- Dopo aver analizzato i santi italiani nell’articolo pubblicato in precedenza, ricominciamo a considerare i santi avversari del “Maligno” che siano nativi in Europa o in Asia Minore. Risulta doveroso partire da SAN GIORGIO, il cui nome richiama immediatamente la nota tradizione del cavaliere che libera la fanciulla dal drago, veneratissimo fin dall’antichità sia in Oriente, sia in Occidente, a partire dal quarto secolo (Fig.1).
Risulta rintracciabile la sua tomba, che era meta di frequenti pellegrinaggi. Esistono ancora dei ruderi della basilica cimiteriale, la cui costruzione è attribuita a Costantino, nella città di Lydda (in ebraico Lod; in arabo al-Lud; in greco e latino Lydda) che è un centro del Distretto Centrale dell’attuale Israele.
Un’epigrafe greca datata all’anno 368, che parla di una “casa dei santi e trionfanti martiri Giorgio e compagni”, fu a lui dedicata qualche decennio dopo la sua morte, avvenuta durante la persecuzione di Diocleziano. Ci sono pervenute diverse ‘Passiones’, che ci danno notizie dettagliate concernenti il comportamento del santo, la sua nascita, la sua vita, i miracoli e il martirio.
Le gesta del martire furono celebrate con panegirici e biografie romanzate: notevoli i testi di Gregorio di Tours, Venanzio Fortunato, Andrea di Creta con il suo famoso panegirico, san Pier Damiani, Giacomo da Varazze, nonché i numerosi “sacri misteri”, che ne descrivono la morte.
Ricchissima anche l’iconografia legata soprattutto alla rappresentazione della narrazione del cavaliere vincitore del drago. Per rimanere in Italia, ricordiamo il bassorilievo (fig.2) della porta di san Giorgio a Firenze (secolo XIII) e, nella stessa città, la statua sulla facciata di Orsanmichele (fig.3), opera di Donatello (secolo XV), mentre al secolo XVI appartengono la statua sulla facciata di san Giorgio Maggiore a Venezia e, al suo interno, la statua bronzea di Nicolò Roccatagliata e la pala lignea intagliata attribuita a Pietro da Salò, artista autore anche del rilievo sul portale di san Giorgio degli Schiavoni sempre a Venezia. Per non dire dei dipinti in cui si impegnarono un po’ dovunque, anche all’estero, numerosi artisti: da Paolo Uccello, a Mantegna, Cosmè Tura, Correggio, Pisanello, Carpaccio e Veronese, che illustrò il martirio del santo in san Giorgio Maggiore a Venezia (fig.4, particolare). (Continua)
SANT'IPPAZIO
- Continuando la ricerca di santini raffiguranti bestie immonde, ci spostiamo in Asia Minore, dove incontriamo SANT’IPAZIO [Ippazio] di Gangra (foto 1), vescovo e martire († Luziana, Paflagonia, 345).
Durante il suo ministero episcopale nei territori lambiti dal mar Nero, si distinse per la lotta contro il paganesimo. A Gangra in Paflagonia, nell’attuale Turchia, il vescovo sant’Ipazio morì martire lapidato per strada da eretici novaziani. In data 14 novembre, il “Martyrologium Romanum” ne riporta le vicende. Secondo il testo biografico ‘Vita’, sant’Ipazio succedette al vescovo Atanasio nel IV secolo e la sua attività pastorale si sarebbe evidenziata con la lotta contro i pagani, con la distruzione dei templi, con l’istituzione di romitori, la costruzione di chiese e l’istituzione di 5 ospizi aperti a tutti. Fu scrittore di opere spirituali, tra cui un’interpretazione dei “Proverbi di Salomone”, ma a noi filiconici, in questo contesto, interessa il santino dell’epico episodio che pone Ipazio come liberatore dal pericoloso drago (foto 2 pag. 5), che minacciava l’ingresso del tesoro dell’imperatore ariano Costanzo II (352-361), figlio di Costantino il Grande, contemporaneo del santo.
SAN TEODORO D’AMASEA
- Continuando ad indagare in Asia minore, incontriamo un altro illustre rappresentante della santità vittoriosa che Anna Comnena (principessa bizantina, 1083- 1153) non esitò a definire “il più grande tra i martiri” e la cui esistenza è storicamente attestata da Gregorio di Nissa.
Si tratta del megalomartire SAN TEODORO d’Amasea (foto 1 e 2), che ebbe fama di aver ucciso, da solo, un enorme e terribile drago, almeno quattro secoli prima di san Giorgio. Le prime immagini che raffigurano san Teodoro in atto di trafiggere il drago risalgono al VII secolo e sono conservate in Georgia, paese di antica tradizione cristiana all’incrocio tra l’impero bizantino e quello persiano.
Questi documenti iconografici, insieme con gli altrettanto preziosi manoscritti del nono secolo (che attingono a notizie risalenti a un’epoca molto più antica) qualificano il martire d’Amasea come il prototipo cristiano del santo cavaliere sauroctonos, ovvero uccisore del drago. San Teodoro fu un valoroso soldato romano martirizzato all’inizio del IV secolo, nell’attuale Amasya (Turchia), per essersi rifiutato di adorare le divinità pagane. Il suo culto si diffuse precocemente in tutto l’Oriente cristiano e in suo onore venne edificato un importante santuario, che fu meta di frequenti pellegrinaggi. (Continua)
SANTA MARTA DI BETANIA
Passando al femminile incontriamo l’Eroina santa Marta, che è citata nei Vangeli di Luca e di Giovanni, come sorella di Maria e di Lazzaro, amici di Gesù. I Padri della Chiesa presentarono le due sante sorelle come modelli di vita mistica, Marta di quella attiva e Maria di quella contemplativa. Secondo la tradizione provenzale, intorno all’anno 48 d.C., Marta di Betania, sua sorella Maria e il fratello Lazzaro approdarono nel sud della Francia, sulle rive del Golfo del Leone nella Camargue; da ciò la località prese il nome di Les Saintes-Maries-dela-Mer, e divenne meta di pellegrinaggi.
Mentre Maria scelse di ritirarsi a vita contemplativa in una grotta a Est di Marsiglia, Marta si indirizzò a nord tra paludi e foreste. Giunse presso un guado sul Rodano, nel luogo in cui si annidava un orrendo mostro, la Tarasca. Secondo la tradizione, Marta sconfisse il drago che terrorizzava gli abitanti di Tarascona, in Provenza. Metà bestia e metà pesce, la creatura orribile era intenta a divorare un uomo, quando fu annientata da Marta, armata di aspersorio e acquasantiera (foto 1 e 2). (Continua)
SAN COLOMBANO
Ci spostiamo in Irlanda per incontrare un degno avversario dei draghi, quale fu il monaco san Colombano (foto n.1 e 2), audace nemico d’immonde bestie acquatiche. Questi, ordinato monaco, partì dall’Irlanda all’età di cinquant’anni. Insieme a dodici compagni iniziò a percorrere l’Europa diffondendo, con la parola e la propria condotta, l’idea di una rinnovata ricerca di vera spiritualità cristiana. Giunto finalmente in Italia entrò in contatto con il re longobardo Agilulfo, dal quale ricevette l’incarico di occuparsi della “questione” del mostro Taràntasio. Quando il re dei longobardi, nel 613, gli assegnò un terreno a Bobbio, nella valle del fiume Trebbia, Colombano vi fondò nel 614 un nuovo monastero che sarebbe poi diventato un centro di cultura paragonabile a quello famoso di Montecassino. (Continua)
SAN TUTWAL
Rimanendo nelle isole britanniche incontriamo San Tutwal, (foto 1 e 2) abate e vescovo gallese, del sesto secolo e che la Chiesa festeggia al 30 novembre. Ben tre località della penisola di Lleyn, parte settentrionale della baia di Cardigan, portano ancora oggi il nome di Tutwal, Tugdual o Tual. Il suo culto è assai diffuso in Bretagna ove si narra si fosse trasferito con la madre, la sorella e alcuni monaci.
Il re franco Childeberto (570 – 595) insistette affinché il santo divenisse il primo vescovo di Treher, l’odierna Trégueir, ove poi visse sino alla morte nel monastero che vi aveva fondato. Sull’isoletta orientale disabitata di Tudwal (Ynis Tudwal), al largo di Abersoch nella penisola di Lleyn, si scorgono ancora le rovine di un’antica cappella dedicata a san Tutwal, che pare essere stata il suo eremo prediletto, menzionata anche nei documenti locali. (Continua)
. SAN SANSONE - Rimanendo ancora in Europa settentrionale incontriamo san Sansone (foto 1 e 2) (Galles, 485 ca. – Dol, Bretagna, Francia, 565) che fu abate e vescovo di Dol. Si narra che il santo abate Lltud († 540) lo abbia accolto nella sua scuola di Llanilltud Fawr in Galles. Fu ordinato vescovo nel 522 da Dubricio. Imbarcatosi per una nuova fondazione sull’attuale costa francese, approdò all’imboccatura del Guyoult, dove guarì la moglie e la figlia di un possidente di nome Privatus, che gli donò un terreno per la fondazione di un monastero a Dol. Si racconta che, nella Gallia del sesto secolo, vi fossero tre dragoni, che furono uccisi o messi in fuga in tre scontri da un leone che obbediva al santo vescovo Sansone. Questi evangelizzò anche la Normandia, fondandovi il monastero di Pental e, inoltre, partecipò al II Concilio di Parigi, tenuto sotto Cariberto I (562-567). Partecipò al II Concilio di Parigi, (Continua) |
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San Napoleone Martire |
“EI FU. SICCOME INMMOBILE…”:
da Napoleone Bonaparte a San Napoleone Martire di Carluccio Frison
Due secoli fa, il 5 maggio 1821, come il Manzoni ricorda nella sua celeberrima ode, nella piccola e remota Isola di Sant’Elena, sperduta in mezzo all’oceano Pacifico, moriva Napoleone Bonaparte.
Il fondatore del Primo Impero francese dell’Età Moderna (come noto a tutti per averlo studiato a scuola) discendeva da una famiglia della piccola nobiltà italiana ed era nato il 15 agosto 1769 ad Ajaccio, in Corsica (l’isola, che apparteneva alla Repubblica di Genova, ma che da pochi mesi era divenuta francese).
E qui termino di dedicarmi delle vicende biografiche di Napoleone Bonaparte. Il vero oggetto di questa mia nota riguarda, infatti, San Napoleone martire, un santo di cui ho potuto scoprire l’esistenza, più leggendaria che storicamente accertata, nonché tutte le svariate vicende legate al suo culto, dopo averne ritrovato alcune immaginette devozionali databili tra Otto e Novecento (qui ne presento soltanto tre, tutte di produzione francese).
Il fatto curioso, che poi ha stimolato ancor più il mio interesse e le mie ulteriori indagini, è stato il notare da subito come il volto del Santo raffigurato in una delle prime immaginette ritrovate mi ricordasse le tante illustrazioni, da me osservate nei libri di Storia, di Napoleone Bonaparte Generale ed Imperatore dei francesi. Una rassomiglianza che, come poi scoprirò, ha una sua ragione d’essere. Ma procediamo in ordine: chi era San Napoleone martire? Mi è stato sufficiente interrogare la Rete (dove è possibile ritrovare diverse notizie su questo «presunto» santo e una ricca bibliografia sull’argomento) per capire che siamo di fronte ad un santo “politico”, creato o – sarebbe meglio dire inventato nel primo decennio dell’Ottocento per celebrare lo stesso Napoleone Bonaparte nel giorno del suo compleanno.
Un Santo che, seppur ebbe altari (anche chiese) a lui dedicati sia in Francia che in Italia, ha avuto una “vita” e un culto di breve durata, neppure un decennio, dal 1806 al 1814, quando anche le fortune militari e politiche del Bonaparte, che – dopo l’abdicazione – era stato esiliato all’isola d’Elba, stavano ormai tramontando. In origine, stando ai dati riportati nel “Martirologio romano”, esisteva San Neopolo (Neopolus in latino), un martire della “Grande persecuzione” di Diocleziano (303-304): “In Roma i santi martiri Saturnino, Neopolo, Germano e Celestino i quali dopo aver patiti molti tormenti, all’ultimo morirono in prigione”. (Continua)
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Congregazione delle Cause dei Santi |
24.4.2021: PROMULGAZIONE DI NUOVI DECRETI Il 24 aprile 2021, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza privata S.E. Rev.ma il Signor Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Durante l’Udienza, il Sommo Pontefice ha confermato le conclusioni della Sessione Ordinaria dei Cardinali e Vescovi, Membri della Congregazione, e ha deciso di estendere alla Chiesa universale il culto della Beata Margherita di Città di Castello, del Terz’Ordine dei Frati Predicatori; nata intorno al 1287 a Metola (Italia) e morta a Città di Castello (Italia) il 13 aprile 1320, iscrivendola nel catalogo dei Santi (Canonizzazione Equipollente). |
A - UNA NUOVA SANTA* SANTA MARGHERITA DI CITTÀ DI CASTELLO (1287-1320)
La Beata Margherita di Città di Castello nasce intorno al 1287 nel borgo fortificato di Metola (Urbino, Italia), in una famiglia della piccola nobiltà. Nata cieca e deforme, è rinchiusa dal padre in una piccola cella in modo che resti nascosta agli occhi del mondo. All’età di cinque anni, è portata dai genitori a Città di Castello, nella chiesa di San Francesco presso la tomba di un frate francescano laico, Giacomo da Città di Castello, morto nel 1292 in concetto di santità, nella speranza di ottenere il miracolo della vista per la figlia. Ma il miracolo atteso non avviene, perciò i genitori decidono di abbandonare la figlia e di affidarla alla solidarietà degli abitanti di Città di Castello.
La bambina vive per qualche tempo mendicando per le vie della città, prima di essere accolta da alcune monache della piccola comunità di Santa Margherita. La sua condotta di vita molto mortificata e i suoi ammonimenti destano l’invidia delle monache, che dopo un breve tempo la mandano via. La bambina è salvata da una coppia di devoti genitori cristiani, Grigia e Venturino, che l’accolgono, insieme ai due figli che già hanno, riservandole una piccola cella nella parte superiore della propria casa, perché possa dedicarsi alla preghiera. Margherita, riconoscente, mette a disposizione i suoi doni spirituali ed intellettuali, dedicandosi all’educazione cristiana dei figli di Grigia e Venturino e, nonostante la sua cecità, alle opere di carità, visitando i carcerati e gli infermi.
La sua conformità amorosa al Cristo è accompagnata da intense esperienze mistiche. La ‘sapientia cordis’ così maturata si irradia negli altri. Le vengono attribuite guarigioni miracolose (Continua) |
B - DODICI NUOVI BEATI*
VINCENZO NICASIO RENUNCIO TORIBIO (1876- 1936) E 11 COMPAGNI, MARTIRI (+1936)
Nel corso della medesima Udienza, il Sommo Pontefice ha autorizzato la Congregazione a promulgare i Decreti riguardanti il martirio dei Servi di Dio Vincenzo Nicasio Renuncio Toribio e 11 Compagni della Congregazione del Ss.mo Redentore; uccisi, in odio alla Fede, a Madrid (Spagna), nel 1936. Essi appartenevano a due comunità redentoriste: quella del Santuario del Perpetuo Soccorso e quella di San Michele Arcangelo. Il martirio materiale di tutti i Servi di Dio è sufficientemente provato.
1 - VICENTE NICASIO RENUNCIO TORIBIO nasce l’11.9.1876 a Villayuda (Spagna). L’8.9.1895 emette la professione dei voti religiosi nella Congregazione del ss.mo Redentore. Ordinato sacerdote il 23.3.1901, dopo aver svolto il servizio pastorale in varie comunità redentoriste spagnole, nel 1912 è trasferito nel Santuario del Perpetuo Soccorso a Madrid. Quando inizia la persecuzione, si rifugia in casa di famiglie amiche. Il 17.9.1936 è arrestato dai marxisti e dopo vari trasferimenti è inviato nel “Cárcel Modelo” di Madrid dove viene, infine, prelevato ed ucciso il 7 novembre 1936.
2 - DONATO JIMÉNEZ BIBIANO nasce ad Alaejos (Spagna) il 21 marzo 1873, emette la professione dei voti religiosi l’8 settembre 1893. È ordinato presbitero il 27 maggio 1899. Catturato dai miliziani marxisti, è trasferito nella “checa” di Fomento e rinchiuso nei sotterranei prima di essere ucciso il 17 o 18 settembre 1936.
3 - BERNARDO SÁIZ GUTIÉRREZ. Nasce a Melgosa (Spagna) il 23.7.1896. Emette la professione perpetua il 25.3.1924. E’ ucciso il 20.7.1936.
4 - RAFAEL PEREA PINEDO. Nasce a Villalba de Losa (SP) il 24.10.1903 ed emette la professione perpetua il 27.2.1926. E’ ucciso il 2.11.1936.
5 - JOSÉ JOAQUÍN ERVITI INSAUSTI. Nasce a Imotz (Spagna) il 15.11.1902 ed emette la professione perpetua il 24.2.1935. E’ assassinato nella notte del 22 agosto 1936.
6 - CRESCENCIO SEVERO ORTIZ BLANCO nasce a Pamplona (Spagna) il 10.3.1881 ed emette la professione dei voti religiosi il 24.9.1900. E’ ordinato presbitero il 23.12.1905 ed è ucciso il 20 luglio 1936.
7 - GREGORIO ZUGASTI FERNÁNDEZ DE ESQUIDE nasce a Murillo de Yerri (Spagna) il 12.3.1884. Emette la professione dei voti religiosi il 25 dicembre 1912. E’ ucciso il 16 agosto 1936.
8 - ANTONIO GIRÓN GONZÁLEZ. Nasce a Ponferrada (Spagna) l’11.12.1871. Emette la professione dei voti religiosi il 15.8.1889. E’ ordinato sacerdote il 19.5.1894. Per scappare dalla persecuzione, trova rifugio in un ospizio. Il 24 agosto l’ospizio è occupato dai miliziani. Catturato, il Servo di Dio viene ucciso il 30 agosto 1936.
9 - ÁNGEL MARTÍNEZ MIQUÉLEZ. Nasce Funes (Spagna) il 2.3.1907. Emette la professione temporanea il 24.8.1925 e la perpetua il 18.9.1928. È ordinato sacerdote il 20.9.1930. E’ catturato e ucciso il 20 luglio 1936.
10 - ANICESIO PÉREZ DEL PALOMAR QUINCOCES. Nasce il 2 aprile 1859 a Tuesta (Spagna). Emette la professione dei voti religiosi il 30 marzo 1891. Viene ucciso il 16 agosto 1936.
11 - ANICETO LIZASOAIN LIZASO. Nasce il 17 aprile 1877 a Irañeta (Spagna). Emette la professione dei voti religiosi il 15 ottobre 1896. Viene ucciso il 18 agosto 1936.
12 - JOSÉ MARÍA URRUCHI ORTIZ. Nasce a Miranda de Ebro (Spagna) il 17.2.1909. Emette la professione perpetua il 15.9.1930. E’ ordinato sacerdote il 20.10.1932 e viene ucciso il 22 agosto 1936.
C - CINQUE NUOVI VENERABILI* La Congregazione ha promulgato cinque Decreti sulle virtù eroiche dei seguenti Servi di Dio:
1 - Ven.le Servo di Dio PIETRO MARCELLINO CORRADINI (1658-1743) Pietro Marcellino Corradini nasce a Sezze (LT) il 2.6.1658. Dopo la formazione umana e cristiana in famiglia e i primi studi nel collegio della Compagnia di Gesù di Sezze, si laurea in giurisprudenza a Roma nel 1681. Nel 1685 è Uditore della Segnatura di Giustizia e nel 1690 abbraccia la vita ecclesiastica. Il 10.6.1702 è ordinato sacerdote in San Giovanni in Laterano. Nel 1706 è consultore della Sacra Penitenziaria e, l’anno successivo, è nominato Arcivescovo titolare di Atene. Nel 1712 è creato Cardinale riservato in pectore. (Continua)
2 - Ven.le Servo di Dio EMANUELE STABLUM (1895-1950) Emanuele nasce a Terzolas (TN) il 10.6.1895. A 15 anni, entra nella Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione a Saronno (VA). Emette la professione temporanea dei voti religiosi il 15.8.1913. Nel 1915 i Superiori lo chiamano a Roma per frequentare il corso filosofico in vista del sacerdozio. Professa i voti perpetui il 15.8.1919. Nel gennaio 1920, il Capitolo generale della Congregazione decide di aprire a Roma un ospedale per le cure dermatologiche, per valorizzare l’opera di padre Ludovico Antonio Sala. Il Superiore generale chiede al Servo di Dio di interrompere gli studi teologici e di iscriversi alla Facoltà di Medicina. Nel 1930 consegue a Napoli la Laurea in Medicina e nel 1931 inizia l’attività sanitaria presso l’Istituto Dermopatico dell’Immacolata, dando un notevole contributo alla crescita di questa Istituzione.(Continua)
3 - Ven.le Servo di Dio ENRICO ERNESTO SHAW (1921-1962) Enrico Ernesto Shaw nasce a Parigi (Francia) il 26 febbraio 1921, in una famiglia aristocratica argentina. Rientrato in Patria, a quattro anni perde la madre e il padre affida l’educazione e la formazione dei due figli dapprima ad un sacerdote sacramentino e poi al Collegio “La Salle”, di Buenos Aires. A 16 anni entra nella Marina e, il 23.10.1943, sposa Cecilia Bunge, con la quale ha nove figli. Nonostante l’agiatezza economica vivono in un clima di austerità e sobrietà. Nel 1945, come giovane ufficiale della Marina, si reca negli Stati Uniti d’America e lì sente che Dio lo chiama ad evangelizzare il mondo degli industriali a cui appartiene la sua famiglia. Con energia e spirito d’iniziativa, sostiene gli operai affermando:
para juzgar a un obrero primero hay que amarlo. (Continua)
4 - Ven.le Servo di Dio MARIA DE LOS DESAMPARADOS PORTILLA CRESPO (1925-1996) María de los Desamparados Portilla Crespo nasce a Valencia (Spagna) il 26 maggio 1925. Durante il periodo della Guerra Civile Spagnola, è costretta a sospendere gli studi in un collegio religioso e affrontare la perdita del padre, dapprima incarcerato e poi ucciso sul fronte nel 1937. Maria sa vedere la mano di Dio in ogni evento della sua vita. Terminato il conflitto, riprende gli studi magistrali e inizia l’attività di catechista. Trasferitasi a Madrid, si sposa nel 1950 con Federico Romero, con il quale ha 11 figli. Nella preghiera semplice, costante e filiale trova le forze per apprezzare la quotidianità, amare il marito e i figli, donarsi al prossimo. Entra a far parte dell’Obra Apostolica Familiar,(Continua)
5-Ven.le Servo di Dio ANFROSINA BERARDI (1920-1933) Anfrosina Berardi nasce il 6 dicembre 1920 a San Marco di Preturo (L’Aquila), in una famiglia contadina. E’ educata dalla mamma alla preghiera, alla recita del Rosario e alla pietà cristiana. A sette anni comincia a frequentare la scuola elementare del paese e la catechesi nella parrocchia. Verso la fine dell’aprile 1931, Anfrosina avverte i primi sintomi della sua malattia: appendicite, con forti dolori addominali. Il 10 maggio è ricoverata all’Ospedale de L’Aquila, ma l’intervento chirurgico non raggiunge l’effetto desiderato e i dolori aumentano. I familiari tentano altri mezzi, altri ricoveri, anche a Roma.(Continua)
[Fonte: www.causesanti.va] Congregazione delle |
3.5.2021: CONCISTORO ORDINARIO PUBBLICO Città del vaticano - Papa Francesco ha tenuto, nella mattina di lunedì 3 maggio 2021, il Concistoro ordinario pubblico per la canonizzazione dei beati: - Lazzaro, detto Devasahayam, laico, martire. César de Bus, sacerdote, fondatore della congregazione dei Padri della Dottrina cristiana. Luigi Maria Palazzolo, sacerdote, fondatore dell’istituto delle Suore delle Poverelle - Istituto Palazzolo. Giustino Maria Russolillo, sacerdote, fondatore della società delle Divine vocazioni e della congregazione delle Suore delle Divine vocazioni. Charles de Foucauld, sacerdote diocesano. Maria Francesca di Gesù (al secolo: Anna Maria Rubatto), fondatrice delle Suore Terziarie cappuccine di Loano. Maria Domenica Mantovani, cofondatrice e 1^ superiora dell’istituto delle Piccole suore della Sacra famiglia. Il Santo Padre è giunto verso le ore 10 nella sala del Concistoro del Palazzo apostolico vaticano, ove lo attendevano 45 cardinali, tra i quali Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio, e Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, il segretario Mons. Fabio Fabene della stessa congregazione e padre Turek Boguslaw, sotto-segretario del medesimo Dicastero. Dopo la celebrazione dell’Ora Terza, il card. Semeraro ha perorato le sette cause, precedute dalla lettura in italiano di un breve profilo biografico. Papa Francesco, dopo aver ricevuto il parere dei cardinali, ha deciso di iscrivere all’albo dei santi i sopracitati beati. * [Fonte: www.causesanti.va
22.5.2021: PROMULGAZIONE DI NUOVI DECRETI Il 22 maggio 2021, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza S.E. Rev.ma il Signor Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Nel corso dell’Udienza, il Sommo Pontefice ha autorizzato la Congregazione a promulgare i seguenti decreti riguardanti:§
A - UNA NUOVA BEATA - La Congregazione, il 22.5.2020, ha promulgato il Decreto sul martirio della Serva di Dio Maria Agostina Rivas López, detta Aguchita (al secolo: Antonia Luzmila), Religiosa professa della Congregazione di Nostra Signora della Carità del Buon Pastore, uccisa, in odio alla Fede, a La Florida, in Perù il 27 settembre 1990. Rimaniamo in attesa di conoscere la data della cerimonia di Beatificazione.
MARIA AGOSTINA RIVAS LOPEZ (1920-1990)
Maria Agostina, detta Aguchita, (al secolo: Antonia Luzmila) nasce il 13.6.1920 a Coracora (Perù). Nel 1934 si trasferisce a Lima per studiare nel Collegio Sevilla, diretto dalle Suore di Nostra Signora della Carità del Buon Pastore. Attratta dalla vita consacrata, nel 1941, entra nella stessa Congregazione, dove emette la professione temporanea 1’8.2.1945 e la perpetua l’8.2.1949.
Fino al 1988 vive a Lima svolgendo vari servizi: cuoca, addetta alle pulizie del convento, infermiera, educatrice presso la scuola di Nuestra Señora de la Caridad del Buen Pastor, servizio ai minori in situazioni di abbandono, rischio sociale e povertà e come collaboratrice della Maestra delle Novizie. (Continua)
B - SEI NUOVI VENERABILI* E’ stato, inoltre, promulgato il decreto riguardante l’eroicità delle virtù dei seguenti Servi di Dio che acquisiscono anche il titolo di Venerabile:
1-FELICE CANELLI. 2-BERNARDO DELLA MADRE DEL BELL’AMORE. 3-MARIANO GAZPIO ESCURRA.4- COLOMBA DI GEU’ OSTIA - 5-ANTONIA LESINO. 6-ALESSANDRO BALINT.
1 - Il Ven.le Servo di Dio FELICE CANELLI (1880-1977) Felice Canelli nasce a San Severo (FG) il 14 ottobre 1880. Entra in Seminario nel 1893 ed è ordinato sacerdote il 6.6.1903. Per 6 anni esercita il ministero nella chiesa di S.Giovanni Battista a San Severo. Sulla scia di San Giovanni Bosco ama il mondo giovanile. Si spende per i ragazzi poveri ed abbandonati. Con gli ex-allievi salesiani costituisce il nucleo propulsore dell’associazionismo laicale diocesano in ambito ecclesiale, educativo, assistenziale e politico alla luce della ‘Rerum Novarum’. (Continua)
2 - Il Ven.le Servo di BERNARDO DELLA MADRE DEL BELL’AMORE (1915-1945) Bernardo della Madre del Bell’Amore (al secolo: Sigismondo Kryszkiewicz) nasce il 2.5.1915 a Mława (Polonia). Nel 1921 entra nella Scuola Apostolica dei Passionisti di Przasnysz, dove alla fine del noviziato (nov.1934), emette la professione religiosa. Nel 1936 è inviato a Roma per gli studi e l’11.11.1937 fa la professione perpetua mentre, il 3.6.1938, riceve l’ordinazione presbiterale. Dopo lo scoppio della II Guerra Mondiale, è destinato a Rawa Mazowiecka (Polonia), dove svolge i compiti di direttore dei chierici, predicatore e confessore.((Continua)
3-Il Ven.le Servo di Dio MARIANO GAZPIO ESCURRA (1899-1989) Mariano Gazpio Escurra nasce a Puente la Reina (Navarra, Spagna) il 18.12.1899. Accolto tra i giovani aspiranti degli Agostiniani Recolletti a Millán de la Cogolla, emette la professione dei voti il 23.12.1915 e quella solenne il 19.12.1920 a Marcilla (Spagna). (Continua)
4-La Ven.le Serva di Dio COLOMBA DI GESU’ OSTIA (1914-1969) Colomba di Gesù Ostia (al secolo: Anna Antonietta Mezzacapo) nasce a Marcianise (CE) il 15 giugno 1914. Cresciuta in un ambiente familiare cristiano nel 1932, entra nel Monastero delle Carmelitane Scalze di Marcianise dove, poi, la seguono due sue sorelle.
Emette la professione semplice il 6.6.1934 e quella solenne il 24.11.1938. E’ eletta Priora nel 1951 e confermata per altri quattro trienni successivi. In questo periodo si dedica alla formazione spirituale delle consorelle e alla realizzazione di lavori di ristrutturazione del monastero. Nel 1961, a causa di problemi relazionali con una novizia e alcune consorelle, la Santa Sede procede nel 1962 a una visita apostolica. (Continua)
5-La Ven.le Serva di Dio ANTONIA LESINO (1897-1962) Antonia nasce a Milano l’11 ottobre 1897, in una famiglia cristiana. Nel 1925 frequenta la chiesa francescana di Sant’Angelo, dove incontra P. Arcangelo Mazzotti, O.F.M., futuro Arcivescovo di Sassari, e suo fratello, il Servo di Dio Ireneo Mazzotti, O.F.M., che diviene, poi, suo padre spirituale. La loro vicinanza è importante per la scelta della spiritualità serafica.
Il 14.6.1925 la Serva di Dio aderisce al Terz’Ordine Francescano con il nome di Chiara e, compiuto l’anno di noviziato, l’11.7.1926 emette la professione. Il 26.12.1932 entra nella “Piccola Famiglia Francescana”, Istituto Secolare fondato nel 1929 da P. Ireneo Mazzotti. Nel 1941 frequenta un corso di formazione infermieristica e, ottenuto il diploma, si mette a servizio delle persone sofferenti. (Continua)
6-Il Ven.le Servo di Dio ALESSANDRO BALINT (1904-1980) Alessandro Bálint nasce il 1° agosto 1904 a Szeged-Alsóváros (oggi Ungheria). Figlio unico, si laurea in Filologia Ungherese e Storia, presso l’Università di Szeged. Frequenta alcuni corsi di specializzazione presso l’Università di Budapest, dove inizia l’attività di ricercatore. Nel 1926 vi consegue il titolo dottorale ed inizia ad insegnarvi come assistente. Nel 1931 è nominato presso il Magistero Cattolico Reale di Szeged dove, nel 1929, era stata inaugurata la prima cattedra ungherese di etnologia. Nel 1934 ottiene anche l’abilitazione alla docenza presso la Facoltà di Lettere nell’Università di Szeged ed entra a far parte del Movimento Cattolico Nazionale dei Giovani Agrari (KALOT), ispirato alla Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica. Nel 1935 sposa Sarolta Maddalena Németh. Durante il periodo bellico trasmette agli studenti sentimenti di magnanimità e altruismo, condannando ogni forma di oppressione. Nel 1943 fonda il Movimento Popolare dei Socialisti Cattolici e, l’anno successivo, partecipa alla fondazione del Partito Popolare Democristiano, nel quale confluisce il KALOT. Nel 1944, la moglie lo abbandona e si trasferisce a Budapest, ottenendo, l’anno dopo, dal Tribunale ecclesiastico, la dichiarazione di nullità matrimoniale. (Continua)
* [Fonte: www.causesanti.va] |
19.6.2021: PROMULGAZIONE DI NUOVI DECRETI Il 19 giugno 2021, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza S.E. Rev.ma il Signor Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Nel corso dell’Udienza, il Sommo Pontefice ha autorizzato la Congregazione a promulgare i seguenti decreti riguardanti
A - UNDICI NUOVI BEATI* A]-La Congregazione ha promulgato il Decreto sul miracolo attribuito all’intercessione del Ven.le Servo di Dio Giovanni Filippo Jeningen, sacerdote professo della Compagnia di Gesù. Rimaniamo in attesa di conoscere la data della cerimonia di Beatificazione.
1-GIOVANNI FILIPPO JENINGEN (1642-1704) Il Ven.le Servo di Dio Giovanni Filippo Jeningen nacque il 5 gennaio 1642 a Eichstätt (Baviera, Germania). Nel 1663 entra nella Compagnia di Gesù, a Landsberg. L’11 giugno 1672 è ordinato presbitero e, il 2 febbraio 1677, emette i voti solenni. Nel 1680 è inviato ad Ellwangen, nel Ducato di Württemberg, dove gli viene affidato l’incarico di reggere una piccola cappella dedicata alla Madre di Dio, posta sul colle di Schönenberg. Con il notevole aumento dei pellegrini, gli viene permesso di edificare una chiesa che incorpori al suo interno la cappella della Madre di Dio. (Continua)
2 - PASCHALINA JAHN (1916-1945) e 9 COMPAGNE RELIGIOSE PROFESSE (+1945) B]-La Congregazione ha promulgato inoltre il Decreto sul martirio delle Serve di Dio Paschalina Jahn (al secolo: Maria Maddalena) e 9 Compagne, Religiose professe della Congregazione delle Suore di Santa Elisabetta; uccise, in odio alla Fede, in Polonia, nel 1945 durante l’invasione dell’Armata Rossa. Si è in attesa di conoscere la data della cerimonia di Beatificazione.
1- PASCHALINA JAHN (1916-1945) al secolo Maria Maddalena nasce il 7.4.1916 a Górna Wie ed emette la professione temporanea il 19.10.1939. E’ inviata prima a Kluczbork e Głubczyce come infermiera per assistere bambini e anziani. Nel 1942 è trasferita a Nysa con l’incarico della cucina e dell’assistenza alle suore anziane. A seguito dell’ingresso dell’Armata Rossa nella città, il 22.3.1945, per obbedienza alla Superiora lascia Nysa e si rifugia a Sobotín (Repubblica Ceca), dove viene uccisa da un soldato russo l’11 maggio 1945.
2-MARIA EDELBURGIS KUBITZKI (1905-1945) al secolo Julianna nasce il 9.2.1905 a D brówka Dolna ed emette la prima professione il 28.4.1931 e la perpetua il 29.6.1936. E’ aggradita brutalmente e uccisa da un soldato dell’Armata Russa il 20.2.1945.
3-MARIA ROSARIA SCHILLING (1908-1945) al secolo Elfrida, nasce il 5 maggio 1908 a Wrocław ed emette la professione temporanea il 12.4.1930 e la perpetua il 29.7.1935. Mentre si trova in comunità a Nowogrodziec, con l’avvicinarsi dell’Armata Rossa, dinanzi alla fuga degli abitanti, decide di rimanere con i malati e gli anziani che non sono in grado di fuggire con il resto della popolazione. Il 22.2.1945 è aggredita, brutalmente violentata da circa 30 soldati e uccisa il giorno dopo.
4-MARIA ADELA SCHRAMM (1885-1945) al secolo Clara nasce il 3 giugno 1885 ed emette la prima professione il 16.8.1915 e la perpetua il 29.6.1924. Viene uccisa il 25 febbraio 1945 a Godzieszów.
5-MARIA SABINA THIENEL (1909-1945) al secolo Anna Hedwig nasce il 24.9.1909 a Rudziczka ed emette la professione temporanea il 24.10.1934 e quella perpetua il 31.7.1940. Viene uccisa a Luba il 1°.3.1945.
6-MARIA SAPIENTIA HEYMANN (1875-1945) al secolo Lucia Emmanuela nasce il 19 aprile 1875 a Lubiesz ed emette la prima professione il 26.7.1897 e quella perpetua il 2.7.1906. Viene uccisa a Nysa il 24.3.1945.
-MARIA ADELHEIDIS TÖPFER (1887-1945) al secolo Hedwig Agnes nasce il 26.8.1887 a Nys ed emette la professione perpetua il 28.7.1919. E’ uccisa a Nysa il 2.3.1945 da un soldato russo di fronte ai malati.
8-MARIA MELUSJA RYBKA (1929-1945) al secolo Martha nasce l’11.7.1905 a Pawłow. Emette il 31.7.1934 la professione perpetua. E’ uccisa a Nysa il 24.3.1945 da un soldato dell’Armata Russa che tenta di violentarla.
9-MARIA FELICITAS ELLMERER (1889-1945) al secolo Anna nasce il 12.5.1889 a Grafing bei München. Emette la 1^ professione il 16.6.1914 e la perpetua il 5.7.1923. E’ uccisa a Nysa il 25.3.1945, per difendere le suore più giovani dalle violenze dei soldati.
10-MARIA ACUTINA GOLDBERG (1882-1945) al secolo Helena nasce il 6.7.1882 a Dłuek. Emette la 1^ professione il 15.6.1908 e la perpetua il 25.7.1917. E’ uccisa a Lubi il 2.5.1945, nel tentativo di difendere le allieve dallo stupro da parte dei soldati
-CINQUE NUOVI VENERABILI* E’ stato, inoltre, promulgato il decreto riguardante l’eroicità delle virtù dei seguenti Servi di Dio che ora acquisiscono anche il titolo di Venerabile:
1- SEVERINO FABRIANI.
2- ROSA GODECKA.
3- ORSOLA DONATI.
4 - MARIA STELLA DI GESU’.
5- ROBERT SCHUMAN.
1-Ven.le Servo di Dio SEVERINO FABRIANI (1792-1849) Il Servo di Dio Severino Fabriani nasce a Spilamberto (MO) il 7 gennaio 1792. Entrato nel Seminario di Modena ed è ordinato sacerdote il 17.12.1814. Nel 1821, diviene socio dell’Accademia delle Scienze, Lettere e Arti, distinguendosi come letterato, storico, filosofo, teologo, apologista, fisico e naturalista. Il 1° gennaio 1822 è colpito da afasia, con perdita della voce. Ciò gli cambia la vita di relazione, di sacerdote e di insegnante. Unico conforto: la meditazione davanti al Crocifisso. Lo scrivere diviene la sua unica possibilità di comunicare e vede questa malattia come un preciso invito di Dio a purificarsi e a sensibilizzarsi verso le realtà eterne. Nel 1823, tramite un amico sacerdote si prende cura di una ragazza sordomuta. Nel 1824 è chiamato a dirigere la scuola per sordomute. Si reca a Milano e a Genova per visitare scuole per sordi e apprendere i loro metodi. Nel 1828, coadiuvato da tre maestre, dà inizio all’Istituto delle “Figlie della Provvidenza per le Sordomute”, con lo scopo precipuo di occuparsi dell’educazione delle sordomute. (Continua)
2-Ven.le Serva di Dio ANGELA ROSA GODECKA (1861-1937) Anna Rosa nasce a Korczewnad Wolga (Russia) il 13 settembre 1861 in una famiglia benestante. Nel 1882, consegue il diploma di maestra e va a Minsk come precettrice, quindi si trasferisce per lavoro a Vilnius, ove incontra gli esponenti dei movimenti socialisti. L’insoddisfazione che avverte la spinge nel 1886 a un cammino di conversione. Nel 1887 entra nella Congregazione delle Figlie del Purissimo Cuore di Maria. Nel 1888 il Fondatore, il Beato Honorat Kozminski, le chiede la disponibilità a dare inizio ad una nuova comunità religiosa, per prendersi cura delle operaie delle fabbriche. Anna Rosa accetta. Trasferitasi a Varsavia, il 4.10.1888 diviene la prima novizia e co-fondatrice della Congregazione delle Piccole Suore del Cuore Immacolato di Maria. Il 17.9.1890 emette la prima professione con il nome Sr. Angela Rosa. (Continua)
3-Ven.le Serva di Dio ORSOLA DONATI (1849-1935) Orsola nasce il 22 ottobre 1849 ad Anzola dell’Emilia (BO) in una famiglia cristiana e di povere condizioni. Orfana di padre a sei anni, aiuta la famiglia dedicandosi alla tessitura e ad altri lavori. Nel 1864 conosce Clelia Barbieri, poi canonizzata (1989), ed altre giovani, con le quali matura l’idea di condurre vita in comune, per vivere in preghiera e al servizio del prossimo. Tale progetto si realizza nel 1868 alle Budrie, nel “Ritiro della Provvidenza”, all’insegna di una grande povertà. Nel 1870, Santa Clelia si ammala e, morente, affida alla Serva di Dio il compito di portare avanti l’opera con le altre compagne, qualificate come tessitrici e cucitrici. (Continua)
4 - Ven.le Serva di Dio MARIA STELLA DI GESÙ (1899-1982) Maria Aurelia Iglesias Fidalgo nasce il 12.4.1899 a Colunga (Asturias, Spagna). Morto il padre, nel 1913 tutti i figli sostengono la famiglia e Maria Aurelia, con alcuni fratelli, và a Oviedo come istitutrice in una famiglia. Qui conosce le Religiose di Maria Immacolata e partecipa alle loro attività. Nel 1924 entra nella Congregazione fondata da Santa Vincenza Maria López Vicuña con lo scopo di assistere le ragazze che si recano in città per il servizio domestico. Nel 1926 emette la professione temporanea con il nome Sr. Maria Stella di Gesù. (Continua)
5 - Ven.le Servo di Dio ROBERT SCHUMAN (1886-1963)
Robert Schuman nasce il 29 giugno 1886 a Clausen (Lussemburgo). Educato ai valori cristiani, alla pratica delle virtù e della preghiera, alla devozione mariana e alla partecipazione quotidiana all’Eucaristia, studia a Lussemburgo, Metz e si laurea in Diritto a Strasburgo. In tale periodo si iscrive all’associazione studentesca Unitas, formata da studenti cattolici e fondata sui principi di “virtus, scientia et amicitia”. Nel 1912, mentre lavora come avvocato a Metz e si dedica all’infanzia abbandonata, gli è affidata da Mons. Benzler, poi Vescovo di Metz, la carica di Presidente della Federazione diocesana delle Associazioni giovanili cattoliche. Nel 1913 si occupa dell’organizzazione del 60° Katholikentag, il Congresso dei cattolici tedeschi. Durante gli anni della Prima Guerra Mondiale, è impegnato nell’amministrazione civile. Al termine della guerra, la Lorena passa alla Francia. Tali eventi fanno sorgere nel Servo di Dio il sogno di un’Europa unita, fondata sulla solidarietà e a custodia di una pace mondiale. Nel 1919 inizia la carriera politica. E’ eletto per la prima volta deputato per la Mosella. La sua attività è interrotta dallo scoppio della II Guerra Mondiale. Arrestato e incarcerato dalla Gestapo dal 14.9.1940 al 12.4.1941, è trasferito in domicilio obbligato a Neustadt. Evaso il 1° agosto, vive da clandestino in conventi e monasteri. Dopo la guerra, è eletto all’Assemblea costituente nel 1945 e nel 1946; poi è eletto come deputato assumendo incarichi di rilievo nel governo francese. Si impegna per la creazione di un sistema comune di crescita economica e sociale. Contribuisce alla redazione della dichiarazione del 9.5.1950 che è considerata l’atto costitutivo della nuova Europa. (Continua)
* [Fonte: www.causesanti.va] |
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NOTIZIE DAL MONDO
SANTI E SANTINI DI FRA FERMO DA VEROLI
di fra Luca CASALICCHIO, ofmcap
Frà Luca Casalicchio ofmcap ci ha trasmesso alcuni aspetti di vita del confratello fra Fermo Rossi da Veroli (1903- 2000). Attraverso di essi emerge la figura di un filiconico che viveva, condivideva ed elevava la propria passione per le immaginette sacre nell’ambito della comunità nella quale l’Obbedienza lo poneva, quale mezzo per progredire nella personale formazione e santificazione attraverso l’attualità del vissuto quotidiano.
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I “SANTI PATRONI” DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE D’ITALIA
di Giancarlo GUALTIERi |
16ª REGIONE: TOSCANA
- parte prima
La Regione ecclesiastica Toscana è una delle sedici regioni ecclesiastiche in cui è suddiviso il territorio della Chiesa cattolica in Italia e comprende l’Abbazia territoriale di Monte Oliveto Maggiore, quattro Arcidiocesi (Firenze; Lucca; Pisa; Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino) e tredici Diocesi (Arezzo-Cortona-Sansepolcro; Fiesole; Grosseto (già Vescovato di Roselle); Livorno; Massa Carrara-Pontremoli; Massa Marittima-Piombino (già Vescovato di Populonia); MontepulcianoChiusi-Pienza; Pescia; Pistoia; Pitigliano-Sovana-Orbetello (già Vescovato di Statonia); Prato; San Miniato; Volterra).
La Patrona della Regione Toscana è: La Madonna delle Grazie di Montenero.
Secondo un’antica leggenda il 15 maggio 1345, festa di Pentecoste, un pastore zoppo mentre pascolava il suo gregge ai piedi del Monte Nero, in provincia di Livorno, ritrovò un dipinto raffigurante una Madonna seduta in trono e con il Bambino Gesù in braccio.
Una voce misteriosa lo spinse a portare l’effigie sino in cima al monte, arrivandovi prodigiosamente guarito della sua infermità.
A ricordo di questo evento miracoloso fu costruito un piccolo oratorio, subito meta di numerosi pellegrini, che fu man mano ampliato nei secoli fino a diventare l’attuale Santuario.
Nel 1742 Livorno fu sconvolta da un violento terremoto, soccorsa dalla Madonna delle Grazie, la sacra immagine, a ringraziamento dello scampato pericolo, fu trasportata in città e posta davanti alla Collegiata.
Il 15 maggio 1947 la Madonna di Montenero è stata dichiarate “Mater Etruriae” (Patrona della Toscana) da papa Pio XII.
Da allora il 15 maggio pellegrini da tutte le diocesi toscane si radunano al Santuario della Madonna delle Grazie per donare l’Olio Santo. Imponente è la galleria degli ex-voto che si trova lungo i lati della chiesa, contenente circa più di 700 raffigurazioni che vanno dai primi dell’ottocento fino ai giorni nostri.
Un ex-voto in particolare è assai curioso, trattasi di un paio di babbucce di velluto rosso e un corpetto tramato in oro usato negli harem di Istanbul. Appartenevano ad una ragazza livornese che, rapita dai turchi in mare, fu miracolosamente salvata dal fratello che riuscì a riscattarla.
Festa: 15 maggio. (Figg.1-2) Province: Arezzo – Firenze – Grosseto – Livorno – Lucca – Massa
AREZZO - il Santo Patrono della città è: San Donato d’Arezzo (? – Arezzo, 7 agosto 362). Incerte sono le sue origini, secondo alcune fonti era originario di Nicomedia, una località dell’odierna Turchia, altre indicano proprio Arezzo come luogo di nascita.
Di certo si sa che Donato è stato il secondo vescovo di Arezzo dove continuò l’attività di evangelizzazione iniziata dal suo predecessore Satiro. Operò numerosi miracoli come la guarigione di un bambino affetto da epilessia, per questo considerato protettore degli epilettici, o quello del calice di vetro mandato in frantumi da un gruppo di pagani mentre stava celebrando una messa nel momento dell’eucaristia: Donato raccolse e ricompose i pezzi e nonostante ne mancasse uno sul fondo riuscì comunque a servire il vino durante la messa. Fu quindi fatto catturare dal prefetto di Arezzo e giustiziato mediante decapitazione.
Il vescovo Gelasio, suo successore, fece costruire una “memoria” nel luogo della sua tomba, nel colle del Pionta, dove poi fu costruita la prima cattedrale di Arezzo e dove è conservato il suo corpo in una preziosa Arca.
La reliquia della testa deposta in uno splendido reliquiario trecentesco è invece venerata nella Chiesa di Santa Maria della Pieve. Gli aretini festeggiano il loro santo patrono ogni 6 e 7 agosto, come da tradizione, con sfilata per le strade cittadine in onore di San Donato, cerimonia di offerta del cero e spettacolo pirotecnico notturno con fuochi d’artificio. Festa: 7 maggio. (Fig.3)
FIRENZE - il Santo Patrono della città è: San Giovanni detto il Battista (fine I sec. a.C. – tra il 29 e il 32 d.C.). Secondo i Vangeli era il cugino di Gesù, sua madre, Elisabetta, era sorella di Maria. Conduceva una vita di penitenza e di preghiera nel deserto “… portava un vestito di peli di dromedario e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico” (Vangelo secondo Marco 1, 6).
Ebbe molti seguaci che battezzava nel fiume Giordano e dove battezzò anche Gesù. Il Battista fu fatto prima imprigionare dal re Erode Antipa per averne condannato pubblicamente la condotta, e poi, per compiacere Salomè la figlia di Erodiade sua concubina, lo fece decapitare.
San Giovanni Battista è il patrono di molti paesi e città nel mondo, il suo culto nella città di Firenze, che lo ha scelto come santo patrono, risale alla prima metà dell’VIII secolo. Sin dal Medioevo viene celebrato dai fiorentini ogni 24 giugno nella sua chiesa più antica, il Battistero, che portano in dono ceri e candele. Durante i giorni festa oltre a folkloristiche processioni si svolgono vari eventi culturali come il calcio storico fiorentino, nato addirittura nel XVI secolo, un singolare torneo tra quattro squadre dei rioni di Firenze, la blu (Santa Croce), la bianca (Santo Spirito), la rossa (Santa Maria Novella) e la verde (San Giovanni),
Le celebrazioni del santo patrono di Firenze terminano tradizionali “fochi” uno con un meraviglioso spettacolo pirotecnico. Festa: 24 giugno. (Fig.4)
GROSSETO - il Santo Patrono della città è: San Lorenzo Martire (Osca-Aragona-Spagna, 225 – Roma, 10 agosto 258). E’ stato uno dei sette diaconi di Roma. Secondo le notizie agiografiche subì il martirio, arso su una graticola messa sul fuoco, durante la persecuzione dell’imperatore romano Valeriano nel 257.
Lorenzo sin dal IV secolo è stato uno dei martiri più venerati nella Chiesa di Roma e sul luogo del suo martirio già Costantino I, detto il Grande, fece edificare un piccolo oratorio, poi ampliato nel corso dei secoli fino a diventare l’attuale basilica di San Lorenzo fuori le mura, una delle Sette chiese di Roma.
È considerato il patrono di diaconi, bibliotecari, cuochi, librai, pasticcieri, vermicellai, pompieri e lavoratori del vetro.
La notte del 10 agosto, associata al fenomeno delle stelle cadenti, associate ai carboni ardenti su cui il santo fu martirizzato. Infatti, proprio durante quel periodo, l’atmosfera è attraversata da un considerevole numero di piccole meteore. La città di Grosseto, come tanti altri paesi, lo ha scelto come Santo Patrono. Gli abitanti della cittadina toscana lo festeggia il 10 agosto con una solenne processione aperta dai “butteri”, i caratteristici pastori che cavalcano i cavalli maremmani, seguiti da una coppia di buoi che trainano il carro su cui è posta la statua del Patrono. Festa: 10 agosto. (Fig.5)
LIVORNO - il Santo Patrono della città è: Santa Giulia (Cartagine o Nonza-Corsica, 420 – Nonza, 450).
Scarse le notizie giunte sulla sua vita. Secondo una leggenda era una giovinetta di nobili origini e di religione cristiana che, caduta in rovina, divenne schiava di un ricco mercante.
Giunta dopo varie peripezie in Corsica si rifiutò al governatore del luogo che la condannò a morte, le furono inflitti svariati supplizi ed infine crocifissa. Il suo corpo custodito a Nonza fu in seguito prelevato da alcuni monaci benedettini e trasportato nell’isoletta di Gorgona di fronte a Livorno.
Intorno alla metà dell’VIII secolo, per volere di Ansa la moglie di Desiderio, l’ultimo re dei Longobardi, le reliquie della santa furono inviate a Brixia, l’attuale città di Brescia.
Santa Giulia è venerata come santa dalla Chiesa cattolica che l’ha dichiarata patrona della Corsica e di Livorno. A Livorno ogni anno il 22 maggio è ricordata con solenni festeggiamenti organizzati dall’Arciconfraternita del SS. Sacramento e di S. Giulia.
La sera del 21 di maggio ha luogo, nello specchio d’acqua della Darsena Nuova del Porto Mediceo, il caratteristico Palio di Santa Giulia o Giostra dell’Antenna, un’antica gara remiera con dei montatori che devono scalare la cima dell’Antenna nel minor tempo possibile. A tarda notte spettacolari fuochi d’artificio concluderanno la manifestazione.
Il 22 maggio, dopo la celebrazione eucaristica in Duomo presieduta dal Vescovo, segue la processione delle reliquie attraverso le vie cittadine fino al Porto con la benedizione del mare e di tutte le attività ad esso legate, quindi il ritorno in cattedrale e la benedizione sul sagrato a tutti i presenti. Festa: 22 maggio. (Fig.6)
LUCCA - il Santo Patrono della città è: San Paolino di Antiochia (? – Lucca - I secolo),
E’ stato, secondo la tradizione, il primo vescovo di Lucca, dove fu inviato da San Pietro stesso per convertire al cristianesimo la popolazione e dove subì il martirio al tempo della persecuzione di Nerone. Le sue reliquie furono rinvenute nella chiesa di San Giorgio intorno alla metà del XIII secolo e venne poi proclamato Patrono principale della Città.
Ogni anno a luglio il Santo viene commemorato nei cosiddetti “Giorni di San Paolino”. Durante le celebrazioni religiose viene tra l’altro ricordato un miracolo attribuito al Santo avvenuto il 12 luglio 1664 (I colpi di cannone sparati in sua memoria da porta San Donato finirono accidentalmente sulla popolazione che si trovava nella zona, ma fortunatamente non ci fu nessun morto o ferito.
Questo miracolo è raffigurato in una tela conservata nella chiesa dei Santi Paolino e Donato). I festeggiamenti di rievocazione storica iniziano l’11 di luglio con la Parata degli Sbandieratori in costumi medievali che si snoda lungo le vie del centro storico. Il giorno successivo, il 12 luglio, si svolge il tradizionale “Palio della Balestra” che vede impegnati i rappresentanti dei tre Terzieri della città (San Paolino con colori biancorossi, San Salvatore con colori biancoverdi e San Martino con colori bianconeri) che si sfidano con le balestre da banco secondo le regole dell’Ordo pro balistarii del 1443. Festa: 12 luglio. (Fig.7)
MASSA - il Santo Patrono della città è: S.Francesco d’Assisi, nato Giovanni di Pietro di Bernardone (Assisi, 1181/1182 – Assisi, 3 ottobre 1226
Nato in una ricca famiglia di commercianti di stoffe della città di Assisi, avrebbe dovuto continuare l’attività paterna ma finì per convertirsi al cristianesimo.
Secondo le fonti agiografiche intorno al 1203 decise di diventare cavaliere e partecipare alla crociata e, ma ammalatosi dovette abbandonare tale idea. Distribuì ai poveri i suoi beni ed iniziò quindi una vita solitaria fatta di penitenze e preghiere.
Nel 1205 fu protagonista del famoso “Miracolo del Crocifisso a San Damiano”, mentre era assorto nella preghiera udì la voce di Cristo che per tre volte gli disse: «Francesco, va’ e ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina».
Fondò quindi un suo ordine religioso l’«Ordo fratrum minorum» ottenendone poi l’approvazione dal Papa Innocenzo III. Morì la sera del 3 ottobre 1226 presso la chiesa di Santa Maria degli Angeli ad Assisi.
Francesco è stato canonizzato da Papa Gregorio IX il 16 luglio 1228. Papa Pio XII, il 18 giugno 1939 lo ha proclamato, insieme a S.Caterina da Siena, Patrono Primario d’Italia.
Anche Massa, come molti paesi in Italia e nel mondo, lo ha eletto proprio Patrono, e ogni anno lo ricorda con solenni celebrazioni. |