COLLABORAZIONI
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Nello specifico, il presente articolo è stato realizzato, comprese le immagini, ove presenti, da G. C.
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IN COPERTINA: SAN FRANCESCO DI SALES, DOTTORE DELLA CHIESA E PATRONO DEI GIORNALISTI,
NEL IV CENTENARIO DELLA MORTE (1622-2022).
LITOGRAFIA DI AREA FRANCESE, SECONDA META' DEL 1800. ACQUERELLATURA A MANO, COEVA - (COLLEZIONE M.F. DAMATO) - ARTICOLO A PAG. 4
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1 - San Nicola da Longobardi (dei Minimi). Retro: Cenni biografici e Preghiera. Santino offerto da p. Michele Maria GIULIANO, ofm.
2 - San Giuseppe - Sacra Famiglia - Ricordo Mostra santini a Rovereto 8-10 ott.2021. Retro: Invocazione e informazioni mostra. Santino offerto da Luciana GALLI CALABRI.
3 - Beata Maria Teresa Fasce. Retro: Preghiera dei malati di tumore alla Beata. Santino offerto da Roberto DE SANTIS.
4 - Beato Nicola Barrè, sacerdote e Religioso dei Minimi. Retro: “Preghiera composta dal Beato Barrè”. Santino offerto da Gerardo CARDONA.
5 - San Giuseppe, venerato in Cascano di Sessa Aurunca. Retro: Preghiera. Santino offerto da p. Michele Maria GIULIANO, ofm.
6 - Santa Giuseppina Bakhita. Retro: Preghiera. Santino offerto da Roberto DE SANTIS.
7 - San Biagio, vescovo e martire, che si venera nel Santuario di Plaesano (RC). Retro: Preghiera. Santino offerto da Gerardo CARDONA.
8 - San Marco Evangelista (Ediz. EdGMI-88) Retro: Preghiera. Santino offerto da Socio A.I.C.I.S.
9 - Margherita Candia. Retro: Preghiera alla Santissima Trinità. Santino offerto da p. Michele Maria GIULIANO, ofm.
10 - Ss.mo Nome di Gesù. Retro: Inno al Nome di Gesù e Giaculatorie al nome di Gesù. Santino (Ediz.ED G MI 233). Santino offerto da Giuliana FARAGLIA.
11 - Venerabile Agostino Chieppi, Fondatore delle Piccole Figlie dei SS.Cuori di Gesù e Maria. Retro: Cenni biografici e Preghiera. Santino offerto da Carluccio FRISON.
12 - Venerabile Antonietta Farani. Retro: Preghiera. Santino offerto da Socio A.I.C.I.S.
(Un sentito “grazie” a tutti gli offerenti) |
VITA ASSOCIATIVA
Anno 2022: QUOTA SOCIALE (EURO 38,50) E PROGRAMMAZIONE DELLE DATE DI RIUNIONI MENSILI IN ROMA.
Nella riunione di settembre 2021 il Consiglio Direttivo ha deliberato che la quota sociale per il 2022 resterà di euro 38.50, come in questi ultimi anni.
I pagamenti sono da effettuarsi dal 1° gennaio 2022 sul conto AICIS ccp 39389069.
Per coloro che preferiscono effettuare un Bonifico, trascriviamo l’IBAN: IT19 H076 0103 2000 0003 9389 069; e dall’estero: BIC/SWIFT=BPPIITRRXXX: H076 0103 2000 0003 9389 069.
La programmazione 2022 delle riunioni sociali mensili nella Parrocchia di Santa Maria in Portico a Piazza Campitelli nr. 9, in Roma, prevede (sempre PANDEMIA permettendo), gli incontri nei giorni:
11 gennaio (2° martedì),
1° febbraio,
1° marzo,
5 aprile,
3 maggio,
7 giugno,
5 luglio, (vacanze in agosto),
6 settembre,
4 ottobre,
8 novembre (2° martedì) e
6 dicembre.
È IN STAMPA IL CATALOGO 2021: “NATIVITATIS IMAGO” DELLA “BARBIERI EDIZIONI”
Alcuni soci hanno telefonato per avere notizie del Catalogo “Nativitatis Imago”
– San Giuseppe nel Ciclo natalizio”. Comunichiamo che il catalogo è in fase di stampa.
I soci interessati possono telefonare direttamente alla Casa Editrice di Manduria (099-987.1012) per prenotarne una o più copie di tale bellissimo lavoro, curato con professionalità dalla nostra socia Prof.ssa Vincenza Musardo Talò.
Il catalogo è presentato dal Presidente AICIS Giancarlo Gualtieri
ed è ricco sia di santini inviati dai soci: Laura Borello, Augustino Busato, Francesca Campogalliani, P.Davide Carbonaro, Stefania Colafranceschi, Michele F.Damato, Patrizia Fontana, Carluccio Frison, Attilio Gardini, Giancarlo Gualtieri, Giuseppina Licordari, Antonio Mennonna, Vincenza Musardo Talò, Germano Pistolesi e Marcello Vendemmiati,
sia di articoli, tra i quali evidenziamo quelli dei nostri soci: Laura Borello, P.Davide Carbonaro, Stefania Colafranceschi, Carluccio Frison, Attilio Gardini, Giuseppina Licordari, Vincenza Musardo Talò e Vittorio Pranzini.
Il Catalogo costituisce anche un prezioso gradito regalo.
RICHIESTA AUTOCANDIDATURE PER RINNOVO CARICHE ELETTIVE AICIS PER IL QUINQUENNIO 2022-2026
Per formare le liste dei candidati al Consiglio Direttivo (5 membri), al Collegio dei Revisori (3 membri) e al Collegio dei Probiviri (3 membri) inviamo un foglio per permettere ai soci (vi sono delle limitazioni ben precisate) di potersi autocandidare anche a più incarichi, salvo poi in caso di elezione in più liste a optare per quel solo incarico.
Alleghiamo il foglio ai santini nella busta inserita nella rivista.
Dopo la compilazione, insieme a una fototessera o foto a mezzo busto, si invita a trasmettere la propria autocandidatura o per posta all’indirizzo indicato, o ancor meglio, tramite e-mail ad aicis_rm@yahoo.it, cosa preferibile perché più celere e sicura. Grazie.
16 novembre 2021: BUON COMPLEANNO A DONNA ELEONORA PER IL SUO 94° GENETLIACO
Lo scorso 16 novembre 2021 la socia onoraria Donna Eleonora di Napoli Rampolla,
consorte del nostro defunto 2° Presidente, il conte Gian Lodovico Masetti Zannini, ha festeggiato in famiglia il suo 94° genetliaco.
Alla socia onoraria, il Consiglio Direttivo AICIS rinnova,
a nome proprio e di tutti gli associati,
gli auguri più sentiti per una lunga vita serena e in buona salute, ricca di desideri realizzzati |
SAN FRANCESCO DI SALES NEL IV CENTENARIO DELLA MORTE (1622-2022)
San Francesco di Sales, considerato “il padre della spiritualità moderna”, sarà, e giustamente, al centro, in questo nuovo anno 2022 di particolare messa a fuoco attraverso studi, discorsi, articoli; ricorre infatti il IV centenario della sua morte avvenuta a Lione il 28 dicembre 1622.
Francesco nasce il 21 agosto 1567 a Thorens, in Savoia, da una famiglia di antica nobiltà locale. Compie i suoi primi suoi studi nei collegi di La Roche e di Annecy. Nel 1578, a undici anni, il padre lo manda a studiare umanità e arti liberali a Parigi nel nuovo collegio dei Gesuiti, preferendolo alla Sorbona. Nel 1588 parte per Padova dove nel 1592 si laurea in diritto. In tutti questi anni di studio sviluppa la sua vita interiore e devota fino a raggiungere in essa, ancor giovane, una singolare maturità.
Contro le resistenze paterne, il 18 dicembre 1593 riceve l'ordinazione presbiterale ed inizia il suo ministero. Dietro richiesta del suo vescovo, Mons. Claudio de Granier, accetta l’anno dopo la difficile missione nella regione dello Chablais, presso il lago Lemano, passata alla riforma protestante da sessant’anni.
Con la discussione franca, il dialogo aperto e il rispetto per le persone, riesce a superare l’ostilità e le diffidenze dei calvinisti e a creare simpatia. Quattro anni dopo lo Chablais torna alla fede cattolica. Il vescovo di Ginevra, che ha ormai la sua residenza in Annecy, nel 1599 lo sceglie a suo coadiutore, e lo invia a Roma ove rimane alcuni mesi, da gennaio ad aprile. È accolto in Vaticano con grande calore e ammirazione dal Pontefice Clemente VIII. Nel 1602 si trattiene otto mesi a Parigi, ove conosce di persona uomini e indirizzi che prepareranno la grande fioritura mistica francese di quel secolo.
L'8 dicembre dello stesso anno diviene vescovo di Ginevra, con sede in Annecy. Nel suo ministero episcopale, Francesco contribuisce all’introduzione nella sua diocesi delle riforme promulgate dal Concilio di Trento. Diviene direttore spirituale di San Vincenzo de’ Paoli. Con l’affermazione: “Se sbaglio, voglio sbagliare piuttosto per troppa bontà che per troppo rigore”, Francesco suscita la simpatia tra i suoi contemporanei. Nel corso della sua missione di predicatore, nel 1604 conosce a Digione la nobildonna Jeanne-Françoise Frémyot, vedova del barone de Chantal, con la quale inizia una corrispondenza epistolare. Predica a Chambéry nel 1606 e per rispondere alle sfide culturali del tempo, fonda nello stesso anno, insieme al suo amico Antoine Favre, l’Accademia Florimontana. Nel 1609 pubblica l’Introduction à la vie dévote (o Filotea) per le persone del mondo che vogliono condurre una vita spirituale e rimane un testo fondamenale della letteratura religiosa di tutti i tempi.
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Nel 1610 insieme alla baronessa Giovanna Francesca Frémyot de Chantal fonda l’Ordine femminile della Visitazione.
Nel 1616 esce dalla sua penna il Traité de l’amour de Dieu (o Teotimo), argomento con il quale convince molti ugonotti a tornare in seno alla Chiesa Cattolica. Predica a Grenoble nel 1616 17-18. È a Parigi per molti mesi dal 1618 al 1619.
Accompagnando la corte di Savoia a Parigi, il 27 dicembre 1622 muore a Lione durante il viaggio.
Viene beatificato nel l’8.1.1661, a 39 anni dalla morte, da Papa Alessandro VII che, poi, il 19.4.1665 lo iscrive nel libro dei Santi.
È dichiarato dottore della chiesa nel 1877 da Pio IX; patrono dei giornalisti cattolici e dei “cattolici che con la pubblicazione o di giornali o di altri scritti illustrano, promuovono e difendono la cristiana dottrina” nel gennaio 1923 con l’enciclica “Rerum Omnium Perturbationem” di Papa Pio XI.
Con il Breve Apostolico “Omnes quidem” del 2 febbraio 1968, il Santo Padre Paolo VI dichiara e costituisce San Francesco di Sales e Santa Giovanna di Valois Celesti Patroni Principali del Terzo Ordine dei Minimi.
Al nome di Francesco di Sales si sono ispirate molte congregazioni, tra le quali la Famiglia Salesiana fondata da San Giovanni Bosco, la cui attenzione si rivolge alla crescita e all’educazione delle giovani generazioni ed alle classi meno abbienti.
San Francesco di Sales è il patrono del Piemonte e della comunità non udente. La festa liturgica si celebra il 29 gennaio.
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IL VENERABILE AGOSTINO CHIEPPI: UN POVERO PRETE
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Con questo numero, viene distribuito il santino del Venerabile Agostino Chieppi (1830-1891), sacerdote e fondatore a Parma, nel 1865, della Congregazione delle Piccole Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria.
Annoverato tra i Beati e Santi della Chiesa di Parma, memoria liturgica nel dies natalis, 7 settembre), Papa Giovanni Paolo II ne ha firmato il Decreto sulle Virtù eroiche del Servo di Dio nel dicembre 1992, inserendolo negli atti della Congregazione per le Cause dei Santi.
Agostino Chieppi era nato a Castel S. Giovanni (PC) il 12 novembre 1830, da religiosa famiglia di modeste condizioni. Ben presto sentì la vocazione al sacerdozio e, a quindici anni, lasciò la famiglia per continuare gli studi di Filosofia e Teologia a Piacenza, presso il Collegio Alberoni, seminario ancor oggi gestito dai Vicenziani.
Venne ordinato sacerdote il 24 settembre 1953. All’inizio si dedicò all’insegnamento e, trentenne, si spostò a Parma perché nominato docente e vicedirettore del locale Ginnasio Comunale. Incarico che tenne fino al settembre 1863, quando fu licenziato con un pretesto (la “scarsa capacità didattica”?) dal Consiglio Comunale: in realtà la vera motivazione era perché don Agostino aveva obbedito al suo Vescovo, monsignor Felice Cantinori, che per la Festa dello Statuto Albertino aveva decretato “la proibizione della Chiesa di prendervi parte con funzione alcuna religiosa…sotto pena della sospensione a divinis”
Nel 1863 anche a Parma, da pochi anni annessa al Regno di Sardegna, la Festa dello Statuto Albertino, pur essendo festa civile, si voleva venisse celebrata nelle chiese con il canto del ‘Te Deum’: da qui la ferma opposizione dei vescovi italiani che a volte furono anche condannati. |
Oggi, questa festa, che si celebrava nella prima domenica di giugno, è stata sostituita dalla Festa della Repubblica.
Allontanato dall’insegnamento, don Agostino divenne precettore presso una nobile famiglia di Parma dal 1863 al 1865; nello stesso anno, il 14 aprile, nella Chiesa di San Rocco, dove officiava, con Anna Micheli e un piccolo gruppo di ragazze formò una società religiosa, che si proponeva “l’istruzione religiosa alle fanciulle del popolo e l’assistenza delle malate a domicilio”, dando così inizio alla Congregazione delle Piccole Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, dove nel 1887 accoglieva con lungimiranza la giovane Eugenia Picco (che sarà dichiarata beata da Giovanni Paolo II il 7 ottobre 2001).
Figura poliedrica, don Agostino Chieppi “diceva di sé: “Vedete, sono un niente io…non sono altro che un povero prete”. Fu appassionato studioso, teologo, professore, predicatore, valente maestro spirituale e giornalista, sostenitore dell’Azione Cattolica e grande devoto di Maria: indubbiamente una delle figure più significative dell’ambiente cattolico parmense della seconda metà dell’Ottocento, tanto che mons. Guido M. Conforti (che fu vescovo di Parma dal 1907 al 1931 e dichiarato Santo il 23 ottobre 2011), nel centenario della nascita di don Chieppi, scriveva “ammirai sempre in lui una mente eletta, dotata di molteplice cultura, un oratore fecondo e ardente di zelo per la gloria di Dio e la salute delle anime…”.
Oggi, le “Piccole Figlie” di don Agostino Chieppi, affettuosamente chiamate “Chieppine”, sono presenti in Europa, Africa e America latina, sempre attive nel servizio ai fratelli, all’educazione cristiana dei giovani e all’assistenza dei malati. Da ultimo, va senz’altro ricordato il travagliato periodo storico dell’epoca, la seconda metà dell’Ottocento, in cui visse e operò don Agostino Chieppi: sono gli anni del Risorgimento, dell’Unità d’Italia e dei contrasti politici tra il neonato Regno d’Italia e il Papa, il beato Pio IX che, dopo la presa di Porta Pia (20 settembre 1870), si dichiarò prigioniero politico.
“Quella modesta storia – affermò il cardinale Montini, futuro papa Paolo VI (beatificato il 18 ottobre 2014 e canonizzato il 14 ottobre 2018 da Papa Francesco) – ebbe i tesori di dottrina, di virtù, di grazia, ebbe gli intenti, ebbe gli ideali e eroismi, ebbe la visione grande del popolo da salvare, della Chiesa da servire, del Regno di Dio da difendere e dilatare; ebbe i suoi Santi”. E tra questi, è indubbio che va annoverato il “povero prete” don Agostino Chieppi.
Nota bibliografica: per maggiori informazioni si veda il sito web «pfiglie.org»; P.A. Paglioli-G. Bordin, Agostino Chieppi ed Eugenio Picco. Accoglienza, educazione e Cura dell’uomo. 150 anni delle Piccole Figlie a Parma, Parma 2012, da cui ho tratto alcune citazioni. |
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MOSTRE DI SANTINI |
MOSTRE DI IMMAGINETTE SACRE IN ITALIA Rovereto (Trento) – 8-10 ottobre 2021 Mostra santini: “SAN GIUSEPPE – SACRA FAMIGLIA” di LUCIANA GALLI
I
Il Circolo Culturale Numismatico Filatelico Roveretano, nato nel 1993 dall'unione del Circolo Filatelico fondato neL1962, nei giorni 8-9-10 ottobre, ha proposto la propria mostra sociale, con il sostegno dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Rovereto e della Comunità della Vallagarina, nella sala Kennedy dell'Urban Center di Rovereto, in Corso Rosmini.
Qui, infatti, sono state esposte collezioni di filatelia, storia postale, cartofilia e numismatica. Erano anche visibili alcuni lavori dei corsi di filatelia giovanile (nonostante le interruzioni degli incontri dovuti alla pandemia). Ma non solo, poiché come in tante altre occasioni, anche in questa circostanza (foto 2: la Galli con il sindaco e il direttivo del Circolo) la nostra socia Luciana Galli Calabri è stata presente con la sua raccolta di immaginette sacre attraverso due temi specifici:
la “Sacra Famiglia” e in particolare “San Giuseppe” essendo il 2021 l'anno di san Giuseppe, voluto da Papa Francesco per celebrare i 150 anni della sua proclamazione a Patrono della Chiesa universale.
La socia Luciana Galli ha inviato per ciascun nostro socio il santino-ricordo (foto 3) di tale Mostra, stampato a cura del Circolo Culturale Numismatico Filatelico Roveretano, che insieme alla nostra associata ringraziamo sentitamente. Il quotidiano indipendente del Trentino Alto Adige ha, inoltre, dedicato una intera pagina a Luciana Galli con il titolo: “La collezionista di “santini” (foto 1).
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FOLLINA (Treviso), 4 e 5, 8 dicembre 2021 Mostra di immaginette sacre “SANTINI A EDICOLA E A TEATRINO”
Follina si colloca al centro del territorio Conegliano-Valdobbiadene che recentemente è stato riconosciuto parte del Patrimonio Unesco. Gode di una posizione strategica; oltre ad essere un crocevia per turisti e viaggiatori, amanti dell’arte e della storia, risulta particolarmente attraente nel periodo natalizio.
E nello scorso dicembre il Comune con il Comitato Festeggiamenti hanno voluto dare un segnale di ripartenza. È con questo spirito che Follina, uno dei borghi della Marca Trevigiana più belli d’Italia, ha dato appuntamento ai mercatini di Natale “Colori d’inverno” nel weekend 4 e 5 dicembre e nella festa dell’Immacolata l’8 dicembre 2021.
Questa 17^ edizione, dopo la sosta causata dalla pandemia, è stata patrocinata dalla Regione Veneto, dalla Provincia di Treviso e dall’Associazione per il patrimonio delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. L’evento “Colori d’inverno” si è svolto nel centro storico di Follina, vestito a festa, e più del solito arricchito da luci, profumi e colori, mentre le musiche proprie dell’Avvento risuonavano grazie ad arpisti e musicisti postati in piazza IV Novembre. Comunque, il tutto nel rispetto delle misure anti Covid come postazioni degli espositori più distanziate, evitate le stradine più strette per non causare assembramenti, ecc.
Tra il centinaio di espositori ed hobbisti, per le immaginette sacre è stato presente il socio Aicis Mario Tasca in Via Pallade 7. Come già operato nelle precedenti manifestazioni, tratte dalla sua bella collezione, quest’anno ha presentato come novità i “Santini a edicola e a teatrino”.
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ROMA, 2-3 ottobre 2021 Mostra di santini a Roma Colleziona “I SANTINI DEL S. NATALE”
L'A.I.C.I.S. - "Associazione Italiana Cultori Immagini Sacre" - in collaborazione con “Roma Colleziona”, ha presentato gli scorsi sabato 2 e domenica 3 ottobre, presso il Complesso Scolastico “Seraphicum” di Via del Serafico 3, la mostra di santini:
“I SANTINI DEL SANTO NATALE”. Il tema è d’obbligo anche perché la manifestazione si è svolta a ridosso ormai alla vigilia delle feste natalizie.
L'origine pagana della festa di Natale è implicitamente riconosciuta anche da Sant'Agostino, quando esorta i fratelli cristiani a non celebrare in quel solenne giorno, come facevano i pagani, il sole, bensì colui che aveva creato il sole. Adesso tutti noi cristiani festeggiamo la nascita di Gesù Bambino il 25 dicembre, e ci rechiamo alla Santa Messa per assistere al Miracolo della Natività.
Orario dei visitatori: Sabato ore 10.00 - 17.00 - Domenica ore 09 - 13.00 - Ingresso Libero - Espositori: G. Gualtieri e R. Manfè.
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RUFFANO (LE), 23 dicembre 2021/6 gennaio 2022 Mostra di immaginette sacre: “UN SANTINO PER DIRE NATALE”
Nella cittadina di Ruffano (Lecce), nei locali della parrocchia della Natività, lo scorso 23 dicembre è stata inaugurata una mostra di immaginette sacre sul tema: “un santino per dire Natale”.
L’esposizione rimarrà aperta al pubblico fino al prossimo 6 gennaio 2022. Sono santini che appartengono alle collezioni tematiche del Diacono don Luigi Bonalana. Un interessante mondo di carta, proveniente dal passato, celebrativo del Santo Natale, ambasciatore di pace e di speranza, un mondo di carta che ha la capacità ancora oggi di suscitare teneri sentimenti e forti emozioni a grandi e piccoli.
Poteva esservi «regalo» più prezioso da offrire a Gesù «Bambino», in occasione del suo compleanno straordinario (ogni anno da oltre 2000 anni!!!), di tante stupende immaginette che lo raffigurano nei modi più simpatici e deliziosi.
Il 'santino' sopravvive e mantiene il suo ruolo, come disse Gregorio Magno, "... se può essere il libro di coloro che non sanno leggere. Quello che è la Sacra Scrittura per coloro che sanno leggere, è l'immagine per gli ignoranti; per mezzo dell'immagine gli ignoranti imparano il cammino da seguire". Sono parole del sesto secolo, ma il Santo Vescovo aveva già capito tutto dei meccanismi della comunicazione. Sembrano scritte oggi. (Fonte: Antonio Andrea Ciardo). Mostre di Santini |
CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI
13.10.2021: PROMULGAZIONE DI NUOVI DECRETI Il 13 ottobre 2021, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza privata S.E. Rev.ma il Signor Card. Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Durante l’Udienza, il Sommo Pontefice ha autorizzato la medesima Congregazione a promulgare i seguenti decreti riguardanti:
A - 4 NUOVI BEATI* I) - la Congregazione promulga il Decreto sul miracolo attribuito all’intercessione dei Servi di Dio:
1) - GIOVANNI PAOLO I, Sommo Pontefice
2) - MARIA BERENICE DUQUE HENKER, Fondatrice delle Piccole Suore dell’Annunciazione.
1 - GIOVANNI PAOLO I (1912-1978) Il Venerabile Servo di Dio Giovanni Paolo I (Albino Luciani) nasce il 17 ottobre 1912 a Forno di Canale (oggi Canale d’Agordo - Belluno).
Ordinato sacerdote il 7 luglio 1935, svolge il ministero pastorale dapprima come Vicario parrocchiale, poi Vice-Rettore del Seminario e Docente e, dal 1954, Vicario generale della Diocesi. Nel 1958, è nominato Vescovo di Vittorio Veneto. Nei dieci anni trascorsi in Diocesi, dà priorità alle visite pastorali e al contatto diretto con i fedeli.
Partecipa a tutte e quattro le sessioni del Concilio Vaticano II (1962/1965). Il 15 dicembre 1969, è nominato Patriarca di Venezia e il 5 marzo 1973 è creato cardinale da San Paolo VI. A Venezia cerca di mettere in atto gli orientamenti del Concilio Vaticano II, in particolare conducendo uno stile di vita sobrio, volgendo attenzione agli ammalati, ai poveri e al mondo operaio. Alla morte di Paolo VI, il 26 agosto 1978, viene eletto Pontefice e sceglie il nome di Giovanni Paolo I.
Muore improvvisamente il 28 settembre 1978, nel Palazzo Apostolico in Vaticano.
2 - MARIA BERENICE DUQUE HENCKER (1898-1993) La Venerabile Serva di Dio Maria Berenice Duque Hencker (al secolo: Anna Giulia) nasce il 14 agosto 1898 a Salamina (Colombia). Nel 1917, entra nella Congregazione delle Suore Domenicane della Presentazione. Con il permesso della Superiora Provinciale e dell’Arcivescovo di Medellín, Mons. Joaquín García Benítez, il 14 maggio 1943, pone le basi della Congregazione delle Suore dell’Annunciazione, volta ad aiutare i bambini, i giovani e le donne.
Il 6 ottobre 1953, la Congregazione dei Religiosi concede alla Serva di Dio l’autorizzazione di trasferirsi nell’Istituto da lei fondato, di cui diviene Superiora Generale. Il 5 agosto 1954, ottiene dalla Santa Sede il privilegio dell’adorazione perpetua. Nel 1955, inizia la costruzione del Santuario della Casa Madre e di altre opere in diverse città della Colombia.
Muore a Medellín (Colombia) il 25 luglio 1993. Il decreto sull’eroicità delle virtù è stato promulgato il 13 febbraio 2019.
II) - la Congregazione, poi, è stata autorizzata a promulgare il Decreto sul martirio dei Servi di Dio:
3] - PIETRO ORTIZ de ZARATE, sacerdote diocesano;
4] - GIOVANNI ANTONIO SOLINAS, sacerdote Professo della Compagnia di Gesù.
Essi sono stati uccisi in odio alla Fede, a Valle del Zenta, il 27 ottobre 1683.
La storia della 1^ evangelizzazione del continente americano annovera numerosi missionari, soprattutto spagnoli e portoghesi, che dedicarono la vita alla divulgazione della fede e alla difesa degli indigeni. La Causa in parola riguarda due Servi di Dio che operarono nell’attuale territorio dell’Argentina, ma furono assassinati il 27.10.1683.
L’odium fidei è la motivazione prevalente dell’agire dei canefici. Circa il martirio formale ex parte victimarum, i Servi di Dio erano consapevoli dei rischi che la missione comportava, pronti ad essere testimoni del messaggio evangelico che diffondevano.
Essi sono:
3 - PIETRO ORTIZ DE ZARATE (1626-1683)
Pietro nasce a San Salvador de Jujuy (Argentina) il 29 giugno 1626, in una famiglia di origine basca (Spagna). Svolge incarichi civili, tra cui quello di sindaco. Diviene sacerdote nel 1657 dopo essere rimasto vedovo nel 1654 di Petronila Ibarra Argañarás y Murguía ed aver affidato i due figli alla nonna materna. Parroco dal 1659 a Jujuy, ove rimane 24 anni, profonde energie e spirito apostolico per la promozione umana e cristiana delle popolazioni indigene.
Si dedica soprattutto ai più poveri ed ammalati. Promuove la costruzione di chiese e cappelle, attingendo ai fondi del patrimonio personale. Nel maggio del 1683 si mette in cammino con altri due sacerdoti, tra cui il Servo di Dio Giovanni Antonio Solinas, e un gruppo di oltre settanta persone. Dopo un viaggio lungo e molto pericoloso, raggiungono la Valle di Zenta, dove il 27 ottobre 1683 sia padre Pedro Ortiz de Zárate che padre Giovanni Antonio Solinas e altri laici, tra i quali anche alcuni indigeni, vengono uccisi dagli aborigeni appartenenti alle etnie Tobas e Mocovíes.
4 - GIOVANNI ANTONIO SOLINAS (1663-1683)
Giovanni nasce in Sardegna nel 1663 ad Oliena (Nuoro). Frequenta fin da ragazzo la scuola dei Gesuiti e sentendosi chiamato alla vita religiosa, il 13 giugno 1663 entra nella Compagnia di Gesù a Cagliari. Nel 1672 manifesta ai superiori la vocazione missionaria. Parte con alcuni compagni per Barcellona, Madrid e, poi Siviglia, dove completa gli studi di teologia e, il 27.5.1673, è ordinato sacerdote.
Giunge a Córdoba (Argentina), poi a Buenos Aires nel 1675 e, quindi, a Santa Fé, dove effettua il terzo e ultimo anno di noviziato. È destinato alle reducciónes del Paranà e Uruguay. Nel 1678 è a Itapùa, ove si distingue per lo zelo apostolico e la carità verso i nativi. In seguito, è a Santa Ana e in altre comunità, dove svolge un'attività pastorale intensissima.
Dopo un periodo trascorso con gli aborigeni dell’etnia Hohomas, dal 1680 presta la sua opera missionaria in altre Reducciones. Nel 1683 padre Giovanni viene destinato alla missione del Chaco, insieme al Padre Pietro Ortiz de Zárate. Mentre i due Servi di Dio, con altri accompagnatori, si trovano nel forte San Rafael, il 27 ottobre 1683 sono attaccati dagli aborigeni Tobas e Mocovíes e crudelmente assassinati. |
B - 4 NUOVI VENERABILI*
Durante l’Udienza, il Papa ha autorizzato la Congregazione a promulgare i Decreti riguardanti l’eroicità delle virtù dei seguenti Servi di Dio, i quali, pertanto, acquisiscono il nuovo titolo di “Venerabile”:
1 - Servo di Dio DIEGO HERNANDEZ GONZALES, sacerdote diocesano;
2 - Servo di Dio GIUSEPPE SPOLETINI, Sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori;
3 - Serva di Dio MADDALENA DI GESÙ, Fondatrice della Fraternità delle Piccole Sorelle di Gesù;
4 - Serva di Dio ELISABETTA MARTINEZ, Fondatrice delle Figlie di Santa Maria di Leuca;
1 - DIEGO HERNANDEZ GONZALES (1915-1976) Diego Hernández González nasce il 3 gennaio 1915 a Javalí Nuevo (Spagna). Nel 1925 entra in Seminario. Durante la guerra civile spagnola, come seminarista, è accusato di essere “pericoloso per il regime” poiché ha messo in salvo le ostie consacrate durante un incendio doloso nella chiesa parrocchiale.
Alla fine di febbraio 1937 è arrestato e condotto in prigione a Murcia. Il “Tribunale popolare” lo condanna a tre anni di lavori forzati presso un campo di lavoro a Orihuela e, poi, in Andalusia.
Il 9.6.1940 è ordinato sacerdote a Barcellona. Svolge il ministero pastorale in varie parrocchie e nell’Azione Cattolica diocesana. Nel 1954 è incardinato nella ricostituita diocesi di Orihuela-Alicante ed è nominato direttore spirituale del Seminario, professore di ascetica e mistica, e, in seguito, diretore della Casa sacerdotale di Alicante. Nel 1966, è direttore diocesano di catechesi e membro della Commissione del Sinodo. Segue la direzione spirituale di religiose, preti e laici. Dal 1963 iniziano i problemi di salute che lo costringono a limitare gli impegni del ministero pastorale. Muore il 26 gennaio 1976 ad Alicante (Spagna).
2 - GIUSEPPE SPOLETINI (1870-1951) Il Servo di Dio Giuseppe Spoletini (al secolo: Rocco Giocondo Pasquale) nasce il 16 agosto 1870 a Civitella, oggi Bellegra (RM) in una famiglia contadina di profonda fede e carità. Attratto dalla spiritualità francescana, a 16 anni entra nell’Ordine dei Frati Minori. Dopo l’anno di noviziato a Greccio, il 10.6.1888 emette la professione temporanea e, il 13.3.1892 quella solenne.
Ordinato sacerdote il 22.9.1894 a Palestrina, nei primi anni di ministero, si dedica alle Confessioni nella chiesa romana di San Francesco a Ripa. Nel 1898 è trasferito nel convento di Fonte Colombo (Rieti), con il compito di Vicario e Vice Maestro dei Novizi. Dal 1905 al 1906, svolge il servizio di Maestro dei Novizi a Bellegra. Dal 1906 al 1919 è Coadiutore del Parroco a San Francesco a Ripa; dal 1919 al 1925, Maestro dei Fratelli laici, Confessore dei novizi e Catechista dei Postulanti a Fonte Colombo; dal 1925 al 1940, Sacrista e Confessore nella chiesa delle SS. Stimmate di San Francesco a Roma e, dal 1940 al 1944, Sacrista, Confessore e Vicario del convento di San Pietro in Montorio. Nel 1944 torna nella chiesa di San Francesco a Ripa dove riprende il servizio di Sacrista e Confessore. Muore a Roma il 25 marzo 1951.
3 - MADDALENA DI GESÙ (1898-1989) Elisabetta Maria Maddalena Hutin nasce il 26 aprile 1898 a Parigi. Studia in vari collegi delle Suore del S.Cuore. Nel 1921 legge la biografia del Beato Charles de Foucauld e ne rimane affascinata: inizia un cammino di discernimento. Nel 1936 con la madre e una giovane che desidera consacrarsi al Signore, parte per l’Algeria.
Si stabiliscono nel quartiere arabo di Algeri collaborando nell’assistenza dei più poveri. Elisabetta si fa guidare verso la nascita delle Piccole Sorelle di Gesù. L’8 settembre 1939, la Serva di Dio emette la professione religiosa prendendo il nome di sorella Maddalena di Gesù e scrive le regole della nuova fondazione con lo scopo di vivere in comunità attive e contemplative, di 3 o 4 consorelle, in abitazioni simili a quelle dei poveri, “arabi con gli arabi, nomade con i nomadi”. Nel 1947, la Congregazione è approvata come Istituto di Diritto Diocesano e la Serva di Dio è eletta Superiora Generale. Nel 1949 si dimette dalla carica di Madre Generale per dedicarsi alla fondazione di nuove fraternità negli angoli più remoti della terra. Dal 1956 e fino a poche settimane prima della sua morte, attraversa più volte la cortina di ferro a bordo della “Stella filante”, un furgoncino trasformato in camper, spingendosi fino in Cina. Nei paesi del blocco sovietico, intesse relazioni con le comunità cristiane locali, fonda fraternità, intreccia legami ecumenici. Incontra molte personalità tra cui i futuri Papi Paolo VI e Giovanni Paolo II. Muore a Roma il 6 novembre 1989.
4 - ELISABETTA MARTINEZ (1905-1991) Elisabetta Martinez nasce a Galatina (Lecce) il 25 marzo 1905. Dopo il diploma magistrale fa una esperienza di 4 anni nella Congregazione di Nostra Signora della Carità del Buon Pastore, interrotta nel 1932, a causa di una infezione polmonare. Mossa dall’ideale di consacrazione, il 19.3.1938, con il benestare del Vescovo di Ugento Mons. Giuseppe Ruotolo, dà inizio alla Pia Unione delle Suore dell’Immacolata, dedicandosi a vantaggio di emarginati, carcerali, madri nubili, infanzia abbandonata, catechesi nelle parrocchie ed educazione della prima infanzia.
Il 15 agosto 1941 Mons. G.Ruotolo erige la Pia Unione in Istituto di Diritto Diocesano cambiandone il nome in “Figlie di Santa Maria di Leuca”. La Serva di Dio fonda numerose comunità in Italia, Svizzera, Belgio e Stati Uniti e, nel 1946, traferisce la Casa Generalizia e il Noviziato a Roma. In oltre 40 anni Madre Elisabetta, nonostante la salute fragile, intraprende lunghi viaggi per estendere la Congregazione. Nel 1965 non viene rieletta Superiora Generale; ella accetta con umiltà mantenendo un contegno edificante. Nel 1969 si svolge la Visita Apostolica di P. Mario Piazzano, O.S.I., che nella sua relazione dettagliata, difende l’operato della Serva di Dio dalle calunnie di alcune consorelle. Nel Capitolo Generale del 1970 viene rieletta all’unanimità Superiora Generale, carica a cui rinuncerà nel 1987 per motivi di salute. Muore a Roma l’8 febbraio 1991. [*Fonte di decreti e biografie: www.causesanti.va]
25.11.2021: PROMULGAZIONE DI NUOVI DECRETI Il 25 novembre 2021, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza privata S.E. Rev.ma il Signor Card. Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Durante l’Udienza, il Sommo Pontefice ha autorizzato la medesima Congregazione a promulgare i seguenti decreti riguardanti:
A - 4 NUOVI BEATI* La Congregazione promulga il Decreto sul miracolo attribuito all’intercessione dei Servi di Dio:La Congregazione promulga il Decreto sul miracolo attribuito all’intercessione dei Beati:
1 - TITO BRANDSMA, Sacerdote professo dell’Ordine dei Carmelitani;
2)-MARIA DI GESÙ (al secolo: Carolina Santocanale) fondatrice della Congregazione delle Suore Cappuccine dell’Immacolata di Lourdes.
1 - TITO BRANDSMA (1881-1942) Anno Sjoerd Brandsma nasce a Oegeklooster presso Bolsward, nei Paesi Bassi, il 23 febbraio 1881. Entrato nell’Ordine dei Frati Carmelitani, è ordinato sacerdote nel 1905. Riceve l’incarico di insegnare filosofia e matematica nello studentato carmelitano di Oss. Avvia diverse raccolte di pubblicazioni, tra cui la traduzione delle opere di Santa Teresa d’Avila in lingua olandese. Nel 1923 è nominato professore di filosofia e di storia della mistica nell’Università Cattolica di Nimega (Paesi Bassi), di cui diviene Rettore Magnifico. Viaggia attraverso l’Europa e l’America, diventa giornalista e assistente nazionale dei giornalisti cattolici.
Nel 1933 il nazismo va al potere in Germania. Nel suo Paese, padre Tito è uno dei primi avversari della dittatura nazista: rifuggendo ogni compromesso, si esprime a chiare lettere contro la persecuzione degli ebrei. La Gestapo lo arresta il 19.1.1942 nel monastero di Nijmwegen. Pur gravemente ammalato, il 13 giugno è deportato a Dachau. I tentativi dei confratelli tedeschi di far trasformare la sua condanna in ergastolo si rivelano fallimentari. In un rapporto inviato a Berlino dalla Gestapo si legge: «Il professor Brandsma deve essere considerato un nemico della causa nazionalsocialista. Si tratta di un uomo molto pericoloso». Ricoverato nell’infermeria del campo, fino all'ultimo prega per i suoi carnefici. Viene ucciso il 26 luglio 1942.
2 - BEATA MARIA DI GESÙ (1852-1923) La Beata Maria di Gesù (al secolo: Carolina Santocanale) nasce il 2 ottobre del 1852 a Palermo. AI 13 giugno 1887, nella chiesa del Collegio di Maria, in Cinisi, riceve il saio di Terziaria Regolare insieme ad altre giovani che si consacrano a Dio. Con le prime compagne l’11.2.1891 inizia il suo apostolato di visita e servizio ai poveri e agli infermi. Più tardi accoglie nel suo Istituto anche le orfanelle. Aumentando il numero delle religiose, scrive la Regola della Congregazione ed ottiene il decreto di aggregazione del nuovo Istituto all’Ordine dei Frati Minori Cappuccini.
Il 13 giugno 1910 vede la vestizione di suor Maria di Gesù, ufficialmente Madre fondatrice, e di altre undici suore, che rivestono un abito marrone simile a quello dei padri Cappuccini e affidano l’opera alla protezione della Vergine di Lourdes.
L’11.2.1911 solo la fondatrice professa i voti nelle mani di mons. Gaspare Bova, vicario generale della diocesi di Monreale, per ricevere così la professione delle undici novizie il 29 novembre seguente. «Sono figlia di San Francesco», dichiara madre Maria di Gesù, quando comprende che lo stile francescano è quello che Dio ha in serbo per lei.
Come il Santo di Assisi, accompagnata dalle sue consorelle, abbandona quindi la vita nobile e comoda della famiglia Santocanale per farsi questuante lungo le strade di Cinisi. Muore per infarto il 27 gennaio 1923 a Cinisi (Palermo). Viene beatificata il 13 giugno 2016.
B - CINQUE NUOVI BEATI La Congregazione promulga il Decreto sul martirio dei Servi di Dio: -
1 - ENRICO PLANCHAT, Sacerdote professo dell’Istituto dei Religiosi di S.Vincenzo de Paoli
2 - LADISLAO RADIGUE, Sacerdote della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e Maria
3 - POLICARPO TUFFIER, sacerdote dei Sacri Cuori di Gesù e Maria.
4 - MARCELLINO ROUCHOUZE, Sacerdote dei Sacri Cuori di Gesù e Maria.
5 - FREZAL TARDIEU, Sacerdote della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e Maria.
L’odium fidei è la motivazione prevalente dell’agire dei carnefici. La Comune di Parigi, insediatosi a Versailles dal 18 marzo al 28 maggio 1871 istaurò uno stato autonomo indipendente da quello francese, ispirato agli ideali socialisti libertari. infatti, oltre a istanze sociopolitiche, presentò evidenti risvolti antireligiosi: per superare l’ancien régime e promuovere nuove forme di società, alcuni comunardi videro nella religione cristiana e nei suoi esponenti un ostacolo da eliminare.
I Servi di Dio vennero arrestati solo perché sacerdoti. L’odium fidei è anche confermato dall’accanimento perpetrato contro i religiosi da parte della folla inferocita e dagli atti di saccheggio di luoghi e arredi dediti al culto.
Nella Casa Madre della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e Maria furono profanati le Specie Eucaristiche e gli oggetti sacri.
- ENRICO PLANCHAT (1823-1871)
Enrico Planchat nasce a Bourbon-Vendée (Francia) l’8 novembre del 1823. Studia a Parigi, dove incontra il Servo di Dio Jean-Léon Le Prevost, fondatore dei Fratelli di San Vincenzo de’ Paoli. Ordinato sacerdote il 21 dicembre 1850, dopo tre giorni, entra nella nuova Congregazione vincenziana ed è inviato in Italia a completare gli studi.
Rientrato in Francia, svolge il ministero pastorale in varie città, poi nel 1863 è trasferito a Parigi dove continua l’assistenza spirituale popolare, dedicandosi alla cura di famiglie, di di malati ed anche dei soldati impiegati sul campo di battaglia. Arrestato il 6.4.1871 nel Patronato di Sant’Anna, è fucilato il 26.5.1871.
2 - LADISLAO RADIGUE (1823-1871) Ladislao Radigue (al secolo Armando Pietro) nasce l’8 maggio 1823 a Saint Patrice-du Désert (Francia), entra nella Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, ricevendo l’ordinazione sacerdotale il 22.4.1848. È Maestro dei novizi dal 1863 al 1869, anno in cui sostituisce il defunto Superiore Generale della Congregazione, per poi divenire Superiore della Casa Madre nel quartiere Picpus. Arrestato il 12.4.1871, è trasferito prima nel carcere di Mazas, poi della Roquette, ed infine fucilato il 26.5.1871 inieme ai confratelli, ed altri ecclesiastici.
3 - POLICARPO TUFFIER (1807-1871) Policarpo Tuffier (al secolo Giulio) nasce il 14 marzo 1807 a Malzieu (Francia). Entra nella Congregazione dei Sacri Cuori, emettendo la professione religiosa nel 1823. Ordinato sacerdote nel 1830, dopo un breve periodo in cui si occupa di attività parrocchiali, è trasferito a Parigi ove svolge per un certo tempo l’attività di cappellano. Dal 1847 al 1858 è il Superiore del collegio, per poi divenire nel 1862 Procuratore della Sede principale della Congregazione. È arrestato il 12 aprile 1871, poi trasferito nel carcere di Mazas, in quello della Roquette, ed infine fucilato il 26 maggio insieme ai confratelli, qui sopra riportati, ed altri ecclesiastici.
4 - MARCELLINO ROUCHOUZE (1810-1871) Marcellino Rouchouze (al sec. Giovanni Mario) nasce il 14 dicembre 1810 a Saint-Julien en Jarez (Francia). Entra nella Congregazione dei Sacri Cuori, emettendo la professione religiosa nel 1837. Professore di latino, matematica e filosofia, è inviato in Belgio per collaborare nei collegi della Congregazione ed è ordinato sacerdote nel 1852. Viene arrestato il 12 aprile 1871, poi trasferito nel carcere di Mazas, in quello della Roquette, ed infine fucilato il 26 maggio insieme ai confratelli, qui in seguito riportati, ed altri ecclesiastici.
5 - FREZAL TARDIEU (1814-1871) Frézal Tardieu (al secolo Giovanni Pietro Eugenio) nasce il 18 novembre 1814 a Chasseradès (Francia). Entra nella Congregazione dei Sacri Cuori, emettendo la professione religiosa nel 1839. Ordinato sacerdote nel 1840, ha l’incarico di maestro dei novizi a Vaugirard, Louvain (Belgio) e Issy. Nel 1860, nominato Consigliere Generale della Congregazione, si trasferisce a Parigi dove continua l’attività di insegnamento della teologia dogmatica. È arrestato il 12 aprile 1871, poi trasferito nel carcere di Mazas, in quello della Roquette, ed infine fucilato il 26 maggio insieme ai confratelli, qui sopra riportati, ed altri ecclesiastici. |
C - SEI NUOVI VENERABILI* La Congregazione promulga i Decreti riguardanti le virtù eroiche di 6 Servi di Dio:
1 - ANTONIO BELLO;
2 - GIOVANNI DI GESÙ MARIA;
3 - GIORGIO GUZZETTA;
4 - NATALINA BONARDI;
5 - MARIA DOSITEA BOTTANI;
6 - ODETTE VIDAL CARDOSO
1 - ANTONIO BELLO (1935-1993) Antonio Bello nasce ad Alessano (LE) il 18.3.1935. Dopo gli studi preparatori, l’8.12.1957 è ordinato sacerdote. Completa la Licenza in Teologia presso il Seminario di Venegono (Milano) e il Dottorato in Teologia Pastorale presso la Pontificia Università Lateranense.
Nel 1958 è nominato insegnante e poi Rettore del Seminario di Ugento. Dal 1979 al 1982, è parroco a Tricase. Svolge anche l’incarico di Assistente dell’Azione Cattolica diocesana, Canonico della Cattedrale, predicatore e organizzatore di incontri culturali.
Il 10- 8-1982 San Giovanni Paolo II lo nomina Vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi. Il suo ministero episcopale è animato da amore per Cristo, passione per l’evangelizzazione e giustizia per gli ultimi.
I suoi scritti sono stilati davanti all’Eucarestia, nella cappellina dove posiziona una piccola scrivania. Ama alzarsi presto, prima che inizi la fila dei poveri che bussano alla sua porta. Alle 4 del mattino è già sveglio e, davanti al Tabernacolo, prega e scrive.
Nel 1985 è Presidente nazionale del Movimento Pax Christi.
Nel dicembre 1992, nella guerra dei Balcani, già malato di cancro, si fa ispiratore di persone credenti e non, di varie nazionalità, unite dall’obiettivo di sperimentare “un’altra ONU”, entrando come pellegrino di pace nella Sarajevo devastata dalla guerra in corso.
Muore a Molfetta (Bari) il 20 aprile 1993.
2 - GIOVANNI DI GESÙ MARIA (1564-1615
Giovanni de San Pedro y Ustárroz nasce a Calahorra (Spagna) il 27 gennaio 1564. All'Università di Alcalà de Henares insieme agli studi di filosofia e teologia si specializza in lingua latina e greca, divenendo elegante latinista, eccellente dialettico nelle controversie scolastiche e conoscitore della lingua ebraica.
Nel 1582 entra nel noviziato di Pastrana prendendo il nome di Juan de Jesus Maria e il 23.1.1583 emette la sua Professione. Nel 1584 è nella comunità di Genova appena costituita ove nel 1590 è ordinato sacerdote Nel 1597 ha l'incarico di rivedere le costituzioni dell'ordine dopo che Clemente VIII aveva reso indipendenti il ramo italiano da quello spagnolo.
Nel Capitolo generale del 1605 padre Giovanni viene eletto Consigliere generale e Maestro dei novizi. In quello del 1608 è eletto Procuratore generale dell'Ordine. Si occupa del processo di beatificazione di Teresa d’Avila, di cui scrive una biografia nel 1609. Dedica molte energie all’attività di scrittore, producendo un’opera letteraria formata da 27 opere, in cui si occupa di teologia, Sacra Scrittura, vita religiosa, governo, pedagogia e mistica.
Eletto Preposito generale nel 1611, governa le case attraverso lettere perché la sua malferma salute non gli permette di viaggiare. Promuove l’apertura missionaria dell’Ordine. Muore il 28 maggio 1615 a Monte Compatri (Roma).
3 - GIORGIO GUZZETTA (1682-1756) Giorgio Guzzetta nasce il 23 aprile 1682 a Piana dei Greci, attuale Piana degli Albanesi (PA). Studia a Trapani nel collegio dei Gesuiti. Entrato nel Seminario di Monreale, consegue il dottorato in Teologia ed è trattenuto in Curia dall’Arcivescovo Del Giudice come traduttore di greco classico e pro-segretario. Il 5 dicembre 1706, con dispensa papale, entra nella Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri a Palermo e, il 22.12.1707, è ordinato sacerdote, passando dal rito greco-bizantino a quello latino. Nei primi anni di ministero, si dedica alla predicazione in italiano e in albanese.
Nel 1716 fonda la Congregazione dell’Oratorio di Piana, formata da sacerdoti celibi di rito greco. Egli, pur fondando l’Oratorio di Piana di rito bizantino, non ne diviene mai membro, rimanendo legato alla Congregazione di Palermo perché ordinato con rito latino. A Piana, insieme al confratello p. Antonio Brancato, primo Preposito della Congregazione, fonda il Collegio di Maria per l’educazione delle ragazze, la catechesi in lingua albanese ed italiana e le celebrazioni liturgiche in lingua greca e albanese.
Con lo scopo di salvaguardare le tradizioni culturali e religiose delle comunità bizantine, nel 1734, dà inizio a Palermo al primo Seminario greco-albanese, per formare il clero dei paesi arbëreshe, precedentemente formati solo nei seminari latini, riuscendo così a formare una schiera di sacerdoti greci nelle loro tradizioni e nel loro culto. Provato da una lunga malattia che lo rende cieco, muore a Partinico (Palermo) il 21 novembre 1756.
4 - NATALINA BONARDI (1864-1945)
Maria nasce il 4 dicembre 1864 a Cuneo. Nel 1873 è nel Collegio delle suore di S.ta Giovanna Antida. Nel 1880 rientra in famiglia, ma desidera consacrare la vita al Signore. Nel 1887, è accolta dalle Suore del Buon Consiglio; riceve l’abito religioso e cambia il nome in Natalina; ma, 4 anni dopo, l’Istituto si scioglie e la Serva di Dio si ritrova da sola con un centinaio di bambini a lei affidati, nell’Asilo di Saluggia (Vercelli).
Il 10.11.1891, l’Arcivescovo di Vercelli approva la piccola Comunità che si sta formando intorno a Madre Natalina. L’Istituto prende il nome di “Suore di Santa Maria di Loreto”, con lo scopo di riproporre lo stile di vita semplice e umile, laborioso e contemplativo, condotto da Gesù, Maria e Giuseppe nella Santa Casa di Nazareth. In un momento di gravi preoccupazioni Madre Natalina prega e piange davanti al Sacro Cuore quando sente una voce che le dice: "Non sei tu che fai, sono io".
La Madre comprende, non si preoccupa più. Nel 1938 suor Natalina con altre 66 religiose fanno per la prima volta i voti perpetui. Trascorre gli ultimi anni in serenità, silenzio, unione con Dio, seguendo l’espandersi della Congregazione e fortificando con la sua guida e con l’esempio le sue figlie impegnate nelle opere assistenziali. Muore il 25 luglio 1945 a Vercelli (Italia).
5 - MARIA DOSITEA BOTTANI (1896-1970
) Maria Domenica nasce a Pianca (Bergamo) il 31 maggio 1896, in una famiglia contadina ricca di fede. Desiderosa di consacrarsi al Signore nel 1913 entra nella Congregazione delle Suore Orsoline di Maria Vergine Immacolata di Gandino. Nel 1919 consegue a Bergamo l’abilitazione all’insegnamento. Nello stesso anno inizia il noviziato sotto la guida della Serva di Dio Gesuina Seghezzi. Il 3.10.1921 emette la professione religiosa assumendo il nome di Maria Dositea.
Nei sei anni di voti temporanei ha ricche esperienze spirituali ed educative. Il 3.10.1927 emette la professione perpetua e, nello stesso anno, eletta Segretaria Generale, è trasferita a Bergamo nella Casa generalizia dove rimane, svolgendo compiti di Consigliera e Vicaria generale. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, partecipa agli incontri organizzati dal “Movimento per un Mondo Migliore”, fondato dal gesuita Padre Riccardo Lombardi. Dal 1950, la Serva di Dio coglie l’appello di Pio XII per il rinnovamento della vita religiosa. Il 19 luglio 1952 è eletta Superiora Generale e rieletta per altri due mandati. Per diciotto anni governa con amore e competenza la Congregazione negli anni del Concilio Vaticano II.
È tra coloro che favoriscono il costituirsi della Segreteria della Federazione Italiana Religiose, collaborando con altri Istituti. Durante il suo generalato, incontrò le consorelle, soprattutto in occasione delle visite canoniche, mostrando un notevole ‘sensus Ecclesiae’ e l’impegno al rinnovamento conciliare in cui coinvolge sacerdoti, suore e laici. Muore a Bergamo il 2 settembre 1970.
6 - ODETTE VIDAL CARDOSO (1931-1939)
Odette Vidal Cardoso nasce a Rio de Janeiro (Brasile) il 18 febbraio 1931, da genitori portoghesi emigrati in Brasile. Nel 1939, la madre della Serva di Dio, rimasta vedova, sposa un ricco commerciante, che accoglie la bambina e la ama come se fosse sua figlia. Odette ogni giorno partecipa con la madre alla S.Messa e ogni sera recita il rosario in famiglia. A cinque anni comincia a frequentare il catechismo nel Collegio della “Imaculada Conceição”. Impara così le verità della fede fino ad insegnare il catechismo alle figlie dei domestici di casa.
Considerando la straordinaria maturità della Serva di Dio, il suo direttore spirituale, P. Alfonso Maria Germe, C.M., l’ammette alla Prima Comunione il 15 agosto 1937. Odette è a fianco della mamma mentre si dedica alle opere di carità a servizio dei poveri della città. Ammalatasi di tifo il 1° ottobre 1939, la Serva di Dio, durante i 49 giorni di malattia, dimostra una fortezza fuori dal comune; non si lamenta mai e sopporta con serenità e pazienza tutte le sofferenze. L’unica cosa che desidera è ricevere la Comunione quotidianamente. Negli ultimi giorni di vita riceve anche i Sacramenti della Cresima e dell’Unzione degli infermi. Muore il 25 novembre 1939 a Rio de Janeiro (Brasile). [*Fonte di decreti e biografie: www.causesanti.va
13.12.2021: PROMULGAZIONE DI NUOVI DECRETI Il 13 dicembre 2021, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza privata S.E. Rev.ma il Signor Card. Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Durante l’Udienza, il Sommo Pontefice ha autorizzato la medesima Congregazione a promulgare i seguenti decreti riguardanti:
A - UNA NUOVA SANTA - La Congregazione promulga il Decreto sul miracolo attribuito all’intercessione della Beata: MARIA RIVIER, Fondatrice della Congregazione delle Suore della Presentazione di Maria
MARIA RIVIER (1768-1838) Nata in Montpezat-sous-Bauzon, in Francia, il 19 dicembre 1768, dopo aver ricevuto la prima Comunione, Maria Rivier matura il desiderio di consacrarsi al Signore e chiede di entrare nella Congregazione delle Suore di Notre Dame de Pradelles ma, a causa della sua salute, non viene ritenuta idonea. Una vita segnata dalla sofferenza e dalla carità quella di Maria; ha, infatti, solo 16 mesi quando cade dal letto, infortunandosi all’anca e incontrando gravi problemi nella crescita. È il 1770 e per anni la bambina non riesce a stare in piedi, finendo costretta per trascinarsi sulla schiena, aiutandosi con le mani.
Solo nel 1774 riesce ad alzarsi, con l’aiuto delle stampelle, e solo tre anni dopo riesce a guarire completamente. Ma la malattia le regala un’intuizione: dedicare il resto della sua vita a Dio. La donna decide, allora, di aprire una scuola, cosa che fa nel 1786, e di dedicarsi alla cura dei malati e dei poveri. Quando scoppia la Rivoluzione francese, si trasferisce a Thueyts dove raduna alcune giovani: nonostante i rivoluzionari chiudano gli ordini religiosi, Maria dà vita, il 21 novembre 1796, ad una piccola comunità. Cinque anni dopo, nel 1801, con l’approvazione del vescovo di Vienne, nasce la Congregazione delle Suore della presentazione di Maria che, nel giro di pochi anni, apre 46 case. Madre Maria Rivier muore il 3 febbraio 1838 a Bourg-Saint-Andéol (Francia)
A - NUOVA BEATA
La Congregazione promulga il Decreto sul miracolo attribuito all’intercessione della Venerabile Serva di Dio MARIA CAROLA CECCHIN, Religiosa professa della Congregazione delle Suore di San Giuseppe Benedetto Cottolengo.
MARIA CAROLA CECCHIN (1877-1925) Fiorina Cecchin nasce il 3 aprile 1877 a Cittadella (Padova). La sua domanda di accoglienza tra le Suore Dorotee di Vicenza è respinta per ragioni di salute, ma grazie al suo parroco e direttore spirituale ha una seconda possibilità tra le suore fondate da san Giuseppe B.Cottolengo. Inizia il postulandato il 27 agosto 1896, nella Piccola Casa della Divina Provvidenza a Torino, dove compie anche il noviziato dal 2 ottobre 1897.
Emette la professione religiosa il 6 gennaio 1899, diventando suor Maria Carola; da allora svolge il compito di cuoca prima nel collegio di Giaveno, poi di nuovo a Torino. Nel 1905 viene inviata in Kenya, insieme a quattro suore cottolenghine e a due missionari della Consolata. Catechista instancabile in tanti villaggi, dalle foreste alle aride steppe del Kikuyo, dalla savana alle brughiere del Meru, Maria Carola è sempre pronta ad aprire varchi per nuove missioni. Di fronte a ogni tipo di miseria e sofferenza si sottopone a grandi fatiche, ma sopporta tutto con infinito amore, animata dallo zelo missionario. Nel frattempo, viene nominata Superiora e destinata a varie comunità, l’ultima delle quali è quella di Tigania, dove si ammala gravemente. Si decide di farla rientrare in Italia, ma Maria Carola muore durante il viaggio in piroscafo, il 13 novembre 1925, all’età di 48 anni. Come previsto dalle normative igieniche di quegli anni il suo corpo è consegnato alle acque del Mar Rosso.
C - QUATTRO NUOVI VENERABILI*
La Congregazione promulga i Decreti riguardanti le virtù eroiche dei seguenti 4 Servi di Dio:
1 - ANDREA GARRIDO PERALES, Sacerdote professo dell’Ordine della B.M. Vergine della Mercede.
2 - CARLO MARIA DA ABBIATEGRASSO, Sacerdote professo dell’Ordine dei Cappuccini.
3 - BERNARDO SARTORI, Sacerdote professo dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù.
4 -MARIA MARGHERITA DEL CUORE DI GESÙ AGONIZZANTE NELL’ORTO DEL GETSEMANI, Religiosa professa della Congregazione delle Suore della Sacra Famiglia di Nazareth.
1 - ANDREA GARRIDO PERALES (1663-1728) Andrea Garrido Perales nasce il 29 novembre 1663 a Vallada (Spagna). A 16 anni è ammesso nell’Ordine dei Mercedari come novizio e, l’anno seguente, emette la professione religiosa. Ordinato presbitero il 22 dicembre 1686, prosegue gli studi, fino ad ottenere il titolo di Lettore di Filosofia e Teologia. Esperto teologo, dedica la sua vita alla predicazione, all’amministrazione del sacramento della riconciliazione e all’assistenza di emarginati, orfani, poveri, malati, carcerati, zingari e senza fissa dimora.
Nel 1710 gli viene conferito il titolo di Dottore in Teologia. Negli stessi anni incoraggia la popolazione a completare la grande chiesa barocca di Vallada, dedicata all’apostolo San Bartolomeo, la cui costruzione era iniziata nel 1564. Nel 1714 è nominato Rettore del Collegio di San Pietro Nolasco di Valencia e, nel 1717, viene eletto Superiore del convento di San Michele di Xátiva.
Colpito da una grave forma di artrite che gli deforma il corpo, mostra una fortezza d’animo esemplare, alimentata dalla preghiera costante. Fedele al carisma mercedario, diffonde tra i carcerati il Vangelo come strumento di liberazione dalla prigionia dell’emarginazione sociale e del disprezzo, favorendo il loro reinserimento nella società e il loro cammino di fede. Muore a Xátiva (Spagna) il 23 febbraio 1728.
2 - CARLO MARIA DA ABBIATEGRASSO (1825-1859) Carlo da Abbiategrasso (al secolo: Gaetano Antonio Vigevano), sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini nasce il 30 agosto 1825 ad Abbiategrasso. Fin da piccolo si distingue per la sua religiosità e per lo zelo con il quale insegna il catechismo ai suoi coetanei. Avverte subito la vocazione alla vita consacrata, ma la sua costituzione fragile e la tubercolosi rallentano il suo percorso.
La professione solenne nell’Ordine dei Frati Cappuccini arriva solo il 30.3.1855. Il 26 dicembre dello stesso anno viene ordinato sacerdote e si dedica in particolare all’esercizio della carità. Negli anni in cui a Milano dilaga il colera, pur essendo malato con la febbre, Carlo chiede in ginocchio che gli venga concesso il permesso di andare in ospedale ad assistere i sofferenti. Nel 1858 viene trasferito al Santuario della Madonna dei Cappuccini di Casalpusterlengo, dove si distingue per la straordinaria pietà, per l’umiltà e per la carità, acquistando anche fama di taumaturgo.
Vista la sua fama di santità, il governo austriaco ne chiede l’allontanamento, ma il vescovo di Lodi, monsignor Gaetano Benaglio, rifiuta categoricamente. Ammalatosi di broncopolmonite e di tisi, muore il 21 febbraio 1859. Dal suo straordinario amore verso Dio discende una pratica non comune della carità verso il prossimo, attestata in ogni periodo della sua vita.
3 - BERNARDO SARTORI (1897-1983) Risalta la testimonianza di Bernardo Sartori, sacerdote professo dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù. Una vita fortemente improntata alla missione, la sua. Nasce il 20 maggio 1897 a Falzé di Trevignano, in provincia di Treviso e nel 1921 entra nella Congregazione comboniana. Ordinato sacerdote nel 1923, dopo alcune attività di animazione missionaria nel sud Italia, nel 1934 viene inviato nel West Nile, nel nordovest dell’Uganda, ambiente prevalentemente musulmano.
Negli anni successivi, fonda nuove missioni e scuole, mentre nel 1962 promuove la consacrazione di tutti i missionari e missionarie comboniani d’Africa alla Vergine Maria. Vive le vicende turbolente che seguono la caduta del dittatore ugandese Amin e nel 1979 segue la sua gente in Zaire, divenendo profugo tra i profughi.
Dopo un breve soggiorno in Italia, nel 1982, all’età di 85 anni, torna nuovamente in Zaire, per restare accanto alla sua gente. Instancabile nel lavoro apostolico e nell’aiuto assistenziale al prossimo, muore il 3 aprile 1983, giorno di Pasqua, ad Ombaci, in Uganda. Il suo corpo viene ritrovato senza vita in chiesa, davanti al tabernacolo.
4 - MARIA MARGHERITA DEL CUORE DI GESÙ AGONIZZANTE NELL’ORTO DEL GETSEMANI (1896-1966) Ludovica nasce il 10 aprile 1896 a Klecza Dolna, vicino a Wadowice, in Polonia. Poco prima del suo 21° compleanno, Ludwika Banas, entra nella Congregazione delle Suore della Sacra Famiglia di Nazareth. Al suo ingresso in noviziato riceve il nome di Maria Malgorzata. Quando 31.7.1926 emette i voti perpetui, suor Malgorzata aggiunge al suo nome il mistero del Sacro Cuore di Gesù in agonia nell'Orto.
Nel 1937 è trasferita a Nowogródek (oggi Bielorussia), dove lavora presso l’ospedale. Grande il suo impegno nell’apostolato verso i poveri, i bisognosi, gli orfani, i prigionieri. Dopo l’occupazione della città da parte delle truppe sovietiche nel 1939, le suore vengono espulse dal loro convento e allontanate dal nosocomio.
Costrette a indossare abiti laici, devono cercare alloggio presso famiglie amiche. Nel 1941, Nowogródek passa sotto la Germania; due anni dopo, dodici suore vengono convocate dai tedeschi presso il commissariato e fucilate nel bosco adiacente. Ferma e salda nella fede, la Serva di Dio Maria Margherita riesce a salvarsi e, dopo la ritirata dei tedeschi nel 1944, fa riesumare i corpi delle undici consorelle uccise e dà loro degna sepoltura in chiesa.
San Giovanni Paolo II le beatificherà, poi, nel 2000. Finita la Guerra, i territori della Polonia dell’est vengono incorporati all’Unione Sovietica. Maria Margherita non torna nel suo Paese natale, come fanno tanti altri, ma rimane a Nowogródek per continuare la sua missione, come unica guardiana della chiesa e della tomba delle sue consorelle. E qui, dopo lunga malattia, muore il 26 aprile 1966.
[*Fonte di decreti e biografie: www.causesanti.va |
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Notizie dal Mondo |
Notizie dal MonCatanzaro, 3 ottobre 2021
CERIMONIA DI BEATIFICAZIONE DI NUCCIA TOLOMEO E MARIANTONIA SAMÀ
Il 3 ottobre 2021, nella Basilica dell’Immacolata di Catanzaro, si è tenuta la cerimonia di Beatificazione delle Venerabili Serve di Dio Nuccia Tolomeo e Mariantonia Samà, presieduta dal Cardinale Marcello Semeraro.
Gaetana Tolomeo, detta Nuccia, è nata a Catanzaro il 10 aprile 1936. In tenera età è colpita da paralisi progressiva e deformante. Offre al Signore la propria sofferenza per la conversione di suo padre; quindi, dà un senso alla propria vita pregando per tutti quelli che glielo chiedono, e per i giovani e i carcerati. Muore il 24 gennaio 1997.
Mariantonia Samà nasce a Sant’Andrea Jonio (CZ) nel 1875. Una vita povera e semplice, quella di Mariantonia, che per tanti è stata maestra di preghiera. Era conosciuta come ‘la monachella di san Bruno’.
Conformandosi in tutto alla divina volontà, ella amava ripetere: “Tutto per amore di Dio”, ricorda il cardinale Semeraro sottolineando che “la sua sofferenza offerta per amore produsse in quanti la conoscevano un potente impulso di carità sicché attorno a lei esplose l’amore”. Mariantonia, dunque, è vissuta come un dono, divenendo lei stessa dono per gli altri. Muore il 27 maggio 1953.
Napoli, 9 ottobre 2021
CERIMONIA DI BEATIFICAZIONE DI MARIA LORENZA LONGO
Il 9 ottobre 2021 nel Duomo di Napoli si è svolta la cerimonia di Beatificazione della Venerabile Serva di Dio Maria Lorenza Longo, fondatrice del monastero di Santa Maria in Gerusalemme e dell’ospedale più antico della città.
La cerimonia era presieduta dal Cardinale Marcello Semeraro. L’arcivescovo Battaglia ha detto: «Ci ha insegnato che ogni terra è da amare e rispettare, che non c’è straniero se c’è il Vangelo di Gesù Cristo, non vi è estraneo o rifugiato o di cultura diversa o di razza diversa se si è uniti a Lui».
Una donna che scelse di dedicare la sua vita alle opere di carità, necessarie oggi come nel Cinquecento. «La vera misura della fede è la carità, ed è dalle opere che è possibile verificare sia la vitalità della fede è la carità, ed è dalle opere che è possibile verificare sia la vitalità della fede sia la verità dell’ascolto della Parola di Dio e la sua osservanza», ha affermato il card. Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi.
Nata in Spagna intorno al 1463 da una famiglia nobile, Maria Llorença Requenses, sposa nel 1483 Joan Llonc, vicereggente della cancelleria di Ferdinando II d’Aragona. Durante il matrimonio Maria Llorença Requenses Llong viene avvelenata da una serva riportando una paralisi agli arti.
Nonostante la malattia segue suo marito, insieme a tutta la famiglia, a Napoli. Rimasta vedova con tre figli, si reca in pellegrinaggio a Loreto, dove avverte una prodigiosa guarigione. Così per esprimere la sua fede, sceglie di chiamarsi Maria Laurenzia (o Lorenza) e veste l’abito da terziaria francescana.
Tropea (VV), 10 ottobre 2021
CERIMONIA DI BEATIFICAZIONE DI FRANCESCO MOTTOLA
Il 10 ottobre u.s. la Chiesa calabrese era in festa per la beatificazione di don Francesco Mottola. Nella cattedrale di Tropea si è tenuta la solenne celebrazione eucaristica presieduta, in nome di Papa Francesco, dal cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle cause dei santi che è tornato in Calabria a pochi giorni dalla beatificazione delle catanzaresi Nuccia Tolomeo e Mariantonia Samà. Parlando ai giornalisti il card.Semeraro ha affermato:
«Oggi la chiesa ha bisogno di vedere figure esemplari di sacerdoti che hanno vissuto il loro ministero attraverso la donazione a chi ha maggiormente bisogno. Proprio come Gesù che ha guarito i malati e ha soccorso i poveri. E questo dovrebbe dirsi di ogni ministro della chiesa. La figura Don Mottola è una figura esemplare è stato un educatore, un formatore. Spero che questa beatificazione possa incoraggiare stili nuovi e impegni nuovi anche nella formazione del clero».
Don Francesco Mottola nasce a Tropea il 3 gennaio 1901. A questo prete diocesano si deve la “Famiglia degli Oblati e delle Oblate del Sacro Cuore” un Istituto secolare, eretto a livello diocesano, dal vescovo mons. Vincenzo De Chiara il 25.12.1968.
Testimone dello stretto legame tra preghiera e attenzione agli ultimi lo si ricorda per i cosiddetti “certosini della carità”, piccoli gruppi di sacerdoti e laici impegnati nell’apostolato al servizio dei poveri. Un servizio che si è tradotto anche nella fondazione di varie “Case della carità” per l’accoglienza e l’assistenza dei disabili a Tropea, Vibo Valentia, Parghelia ed a Roma. A 41 anni rimane colpito da una paralisi, che gli toglie persino l’uso della parola. Malgrado tutto ciò, don Mottola riesce a continuare il suo ministero affrontando con fede e speranza anche la malattia. Muore a Tropea il 29 giugno 1969.
Cordoba (Spagna), 16 ottobre 2021
CERIMONIA DI BEATIFICAZIONE DI JUAN ELIAS MEDINA E 126 COMPAGNI
Nella Cattedrale di N.S. dell’Assunzione a Cordoba (Spagna) il 16 ottobre 2021 il card.Marcello Semeraro ha presieduto la cerimonia di beatificazione del sacerdote Juan Elías Medina e 126 compagni martiri: sacerdoti, religiose, seminaristi e laici, uccisi in odio alla fede durante la violenta persecuzione religiosa degli anni trenta in Spagna.
“La loro fedeltà dia la forza a tutti noi, specialmente ai cristiani perseguitati in diverse parti del mondo, la forza di testimoniare con coraggio il Vangelo”. All'indomani della beatificazione di queste 127 vittime in odio alla fede nella guerra civile, Papa Francesco all'Angelus ha invitato i fedeli ad un applauso in loro memoria. Esempi e guide anche oggi, "eletti" da Dio, come ha detto il cardinale Semeraro.
"Siamo di fronte - ha concluso il cardinale - a uno spaccato di storia la cui memoria potrà diventare luogo di evangelizzazione dentro contesti secolarizzati. È la testimonianza di una Chiesa ‘circumdata varietate’.
È come l’esplosione della Pentecoste, la realizzazione della profezia di Gioele: Lo Spirito Santo irrompe su tutti: anziani e giovani, figli e figlie, e chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvo".
Malta, 17 ottobre 2021
IL SOCIO CHRISTOPHER CIANTAR PRESENTA A “XEJK TV” LA RIVISTA AICIS “SANTINI E SANTITÀ”
Lo scorso 17 ottobre Christopher Ciantar, uno dei nostri soci di Malta ha partecipato ad una trasmissione televisiva maltese condotta da Brian Bonnici sul canale “Xejk TV”, per parlare della propria raccolta di santini, dell’A.I.C.I.S., Ass.ne Italiana Cultori Immaginette Sacre, della quale è onorato di far parte e, infine, della Rivista sociale “Santini e Santità” portandone in trasmissione alcuni esemplari. Nella foto a fianco il nostro tesserato sig. Ciantar (a sinistra) colloquia con il presentatore Brian Bonnici che ha in mano due Riviste di “Santini e Santità” la nr.3/2021 nella mano destra e la nr.2/2021 nella mano sinistra. Sul tavolino al centro dello studio sono visibili alcuni albums che contengono santini maltesi ed italiani della raccolta personale di Ciantar che sono stati poi illustrati agli stessi telespettatori del canale televisivo.
Il Consiglio Direttivo AICIS
Brescia, 23 ottobre 2021
CERIMONIA DI BEATIFICAZIONE DI LUCIA RIPAMONTI
Il 23 ottobre 2021 nella Cattedrale di Santa Maria Assunta si è tenuta la cerimonia di beatificazione della venerabile Lucia Ripamonti. La cerimonia è stata presieduta dal card. Marcello Semeraro, delegato pontificio. La beatificazione di suor Lucia dell’Immacolata - al secolo Maria Ripamonti - prima di divenire religiosa delle Ancelle della Carità - riconosce la dedizione di una vita interamente spesa al servizio del prossimo, in modo instancabile, anche quando ormai la malattia l’aveva fiaccata nel fisico, ma non certo nello spirito.
Maria Ripamonti nasce ad Acquate in provincia di Lecco il 26 maggio 1909. Il 15.10.1932 entra nella Casa Madre delle Ancelle della Carità a Brescia. Dopo il noviziato e i voti semplici, il 13 dicembre 1938 professa i voti solenni. Lì rimane fino ai primi sintomi della malattia nel maggio 1954.
Muore di tumore al fegato il 4 luglio 1954 a 45 anni. «La fama di santità che ha accompagnato la vita della Serva di Dio, si manifesta anche al momento della sua morte - si legge nella Positio super vita, virtutibus ed fama sanctitatis (il volume della Causa). Le persone che l’hanno conosciuta, attratte dal fascino della sua santità, hanno attestato la sua profonda coerenza tra l’essere e l’agire, il suo vivere quotidiano lontana da ogni forma di superficialità o apparenza.
Rimini, 24 ottobre 2021
CERIMONIA DI BEATIFICAZIONE DI SANDRA SABATTINI
Lo scorso 24 ottobre 2021 a Rimini si è svolta nella Cattedrale di San Francesco (Tempio Malatestiano) la cerimonia della Beatificazione della venerabile Sandra Sabattini. A presiederla è giunto da Roma il Delegato Pontificio card. Marcello Semeraro. “Ci siamo spezzate le ossa, ma quella è gente che io non abbandonerò mai”: Sandra Sabattini ha solo 13 anni quando racconta alla mamma, con queste parole, l’esperienza del servizio ai disabili, vissuta nella Comunità Papa Giovanni XXIII.
Il card. Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha citato queste stesse parole, presiedendo nel pomeriggio, a Rimini, la Messa di beatificazione di questa giovane donna, morta a soli 22 anni, travolta da un’auto in corsa. “Amare è portare la sofferenza dell’altro”, ha aggiunto il porporato nell'omelia della Messa, gremita da numerose persone, in particolare giovani e anche alcune delle amiche della beata.
l cardinale ha messo in luce anche il fatto che il “desiderio di servire i poveri” non era mera beneficenza, bensì frutto dello sconfinato amore di Dio, nel cui mare “senza fondo e senza sponde”, Sandra “immergeva il suo cuore”. “Sandra è stata un’autentica artista”, ha osservato il cardinale Semeraro, perché “ha appreso molto bene il linguaggio dell’amore, con i suoi colori e la sua musica”.
La sua santità è stata “l’aprirsi alla condivisione con gli ultimi, il mettere al servizio di Dio tutta la sua giovane esistenza terrena, fatta di entusiasmo, semplicità e grande fede”. Prima fidanzata santa salita agli onori degli altari, la Beata Sabattini “donava a chi ne aveva bisogno l’accoglienza senza giudizio perché desiderava comunicare l’amore del Signore”. Tortosa (Spagna), 30 ottobre 2021.
ITortosa (Spagna), 30 ottobre 2021
CERIMONIA DI BEATIFICAZIONE DI FRANCESCO CASTOR SOJO E 3 COMPAGNI
Il 30 ottobre 2021 nella Cattedrale di Nostra Signora Santa Maria a Tortosa (Spagna) si è svolta la cerimonia di Beatificazione dei Venerabili don Francisco Cástor Sojo López, don Millán Garde Serrano, don Manuel Galcerá Videllet e don Aquilino Pastor Cambero.
Ha presieduto la Santa Messa il card. Marcello Semeraro come delegato del Santo Padre. La memoria liturgica del gruppo è stata fissata al 25 ottobre. Gli episodi nei quali si è consumato il loro martirio sono diversi, ma unica è la loro testimonianza per difendere il proprio sacerdozio, la propria fede. Tutti e quattro andarono incontro alla morte in odium fidei, con un “atteggiamento di perdono nel sopportare le torture”, come ha precisato il card. Semeraro, citando in particolare, tra i quattro, il Beato Millán Garde Serrano.
La riflessione del porporato è iniziata da qui: Gesù invita tutti, ma proprio tutti a seguirlo. Diceva: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua”. È un invito “perentorio e chiaro, che non lascia adito a trucchi”, ha sottolineato il cardinale.
Ma è anche un invito, appunto, non un’imposizione: tutti possono accettarlo così com’è, senza mitigarlo né sottraendovisi, ma è comunque una libera scelta. Rinnegare sé stesso “vuol dire ripudiare non ciò che si è, ma quel che si è divenuti a motivo dell’egoismo e dell’interesse personale”, ha evidenziato infine il Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.
Manresa (Spagna), 6 novembre 2021
CERIMONIA DI BEATIFICAZIONE DI BENET DOMENECH BONET E 2 COMPAGNI
Nella Basilica di Santa Maria a Manresa (Spagna) lo scorso 6 novembre 2021 si è svolta la cerimonia di Beatificazione dei Venerabili Benedetto da Santa Coloma de Gramenet e 2 Compagni: Josep Oriol da Barcellona (al secolo: Jaume Barjau Martì) e Domènec di Sant Pere de Ruidebitllets (al secolo: Joan Romeu Canadell), uccisi in odio alla fede durante la Repubblica Popolare di Spagna.
La cerimonia di Beatificazione, presieduta dal cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. I fedeli presenti hanno accolto con applausi, l'arrivo all'altare dell'urna con le reliquie di due dei martiri, riesumate nell'ottobre dello scorso anno nel cimitero di Manresa, mentre il terzo martire non si sa dove sia sepolto. L’urna è destinata alla casa della Congregazione dei Frati Cappuccini di Sarrià.
Verso la fine della cerimonia, Mons. Romà che ha concelebrato con il cardinale Semeraro, ha menzionato uno ad uno i frati Benet di Santa Coloma de Gramenet, Domènec di Sant Pere de Riul’interesse personale”, ha evidenziato infine il Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.debitlles e Josep Oriol di Barcellona e ha chiesto loro di "pregare per noi" poiché una volta beatificati possono già essere invocati per intercedere davanti a Dio. Tra le autorità, oltre al sindaco di Manresa, Marc Aloy, e ai consiglieri del Comune di Manresa, erano presenti anche il Direttore Generale degli Affari Religiosi, Yvonne Griley; il sindaco di Sant Pere de Riudebitlles, Joan Llort, con membri del consiglio, e il commissario per il Dialogo Interreligioso del Comune di Barcellona, Khalid Ghali Bada.
Katowice (Polonia), 20 novembre 2021
CERIMONIA DI BEATIFICAZIONE DI JAN MACHA
La splendida Cattedrale di Cristo Re a Katowice (Polonia) è stata il luogo dove nel pomeriggio del 20 novembre u.s., è stato beatificato il Servo di Dio Giovanni Francisco Macha (1914-1942), sacerdote diocesano e martire durante la Seconda guerra mondiale. La cerimonia è stata presieduta dal card. Marcello Semeraro, Delegato Pontificio. “Fedele al più grande comandamento del Vangelo, cioè quello dell’amore, il Beato Giovanni Francesco Macha, sebbene molto giovane, aveva appena ventotto anni, scelse di dare la vita per il Regno di Cristo” ha affermato il Card. Semeraro, nella sua omelia durante la beatificazione di padre Jan Macha.
Il giovane sacerdote polacco dell’Alta Slesia è stato ghigliottinato dai tedeschi il 3 dicembre 1942 a Katowice. Hanno partecipato alla cerimonia numerosi membri dell'episcopato polacco, tra cui il Cardinale Stanislao Dziwisz e l'arcivescovo di Katowice, S.E. Mons. Wiktor Skworc. Dopo aver letto la sintesi biografica del neobeato, è stato letto dal Prefetto il decreto di Beatificazione.
L'immagine ufficiale del nuovo Beato è stata rivelata e le sue reliquie sono state presentate per la prima volta pubblicamente. Sono costituiti da un panno insanguinato e da un manoscritto del Beato, poiché, come abbiamo condiviso nei post precedenti, i suoi resti non hanno potuto essere localizzati (anche se è conservata una tomba commemorativa). La memoria liturgica del nuovo beato è stata fissata per il 2 dicembre.
Roma, 26 novembre 2021
IL CARD. M. SEMERARO CELEBRA IL 50° ANN.RIO DELLA MORTE DEL BEATO GIACOMO ALBERIONE
“Raggiungere l’uomo a motivo di Cristo”: questa “l’ansia” che ha spinto il beato Giacomo Alberione a dedicarsi alle comunicazioni sociali. Lo ha ricordato il cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei santi, celebrando lo scorso 26.11.2021 a Roma, nella Basilica di S.Maria Regina degli Apostoli, la Concelebrazione conclusiva degli eventi che hanno accompagnato il 50° ann.rio della morte del fondatore della Famiglia Paolina.
Giacomo Alberione era nato il 4 aprile 1884 a San Lorenzo di Fossano (CN). Alla maestra che in prima elementare gli ha chiesto: “Cosa farai da grande?”, il piccolo ha risposto: "Mi farò prete"! E lo divenne il 29 giugno 1907. Già nel 1900 durante la veglia di adorazione eucaristica solenne nel Duomo, mentre era inginocchiato a pregare aveva vissuto un’intensa esperienza spirituale. In essa aveva percepito la sua futura missione: vivere e dare al mondo Gesù Cristo via verità e vita, utilizzando, a tal fine, tutti i mezzi più celeri ed efficaci che il progresso umano offre per la comunicazione tra le persone.
A tal fine aveva fondato la Famiglia Paolina, composta da cinque Congregazioni religiose, quattro Istituti di consacrati secolari ed un’Associazione di laici. La morte lo ha colto a Roma il 26 novembre 1971, dopo aver ricevuto la visita di San Paolo VI. San Giovanni Paolo II 27 aprile 2003 lo ha proclamato Beato. Il Card. Semeraro ha ricordato, poi, che nelle parole di Gesù “Io sono la via, la verità e la vita”, il beato Giacomo vedeva “l’anima della pietà paolina”: “Gesù non è un maesto dal quale possiamo allontanarci dopo avere imparato qualcosa…Egli ci è sempre necessario”. Citando, quindi, San Paolo VI, il card. Semeraro ha descritto don Alberione come “sempre intento a scrutare i segni dei tempi, le più geniali forme di arrivare alle anime”.
11 novembre 2021
BICENTENARIO DELLA NASCITA DI SAN CARLO HOUBEN - ANNO GIUBILARE
John Andrew Houben nasce l’11 dicembre 1821 a Munstergeleen (Olanda) da famiglia molto pia. In occasione di questo bicentenario, la Congregazione Passionista sul Monte Argus (Dublino), dove si trova il Santuario del Santo, ha iniziato un Anno Giubilare. John, dopo la morte della mamma, entra nel 1845 nella Congregazione dei Passionisti con il nome di Carlo di Sant'Andrea nel convento di Ere in Belgio. Viene ordinato sacerdote il 21.12.1850. ù
Nel 1852 è inviato in Inghilterra e il 9 luglio 1857 nel monastero per ritiri “S.Paolo della Croce” di Mount Argus, fondato l’anno prima, vicino a Dublino. Di ritorno in Inghilterra nel 1866, viaggia attraverso il Paese per otto anni, facendo base nella casa di S. Anna, situata nei pressi di Sutton nel Surrey, prima di essere nuovamente destinato in Irlanda. Il suo scopo ambizioso della «santificazione dell'Irlanda, unitamente alla conversione dell'Inghilterra».
Lavora così alacremente e con efficacia nel suo ministero che anche i protestanti vedono nei risultati conseguiti l'opera dí Dío. Vive il resto della sua vita in Irlanda, molto amato dalla gente irlandese che lo chiama "Padre Carlo di Mount Argus". Sacerdote molto pio, si distingue nell'esercizio dell'obbedienza, nella pratica della povertà, dell'umiltà e della semplicità, e ancor più nella devozione alla Passione del Signore. Porta sempre in mano un piccolo crocifisso per non distogliersi dalla contemplazione della Passione ed è molto fervente nella celebrazione della Santa Messa, che spesso prolunga oltre il solito. Muore a Mount Argus il 5 gennaio 1893. Ai funerali partecipa moltissima gente a testimonianza della devozione popolare verso quello che già chiamano il “Santo di Mount Argus”.
Valladolid (Spagna), 18 dicembre 2021
APERTURA DEL PROCESSO DI BEATIFICAZIONE PER VICTOR RODRIGUEZ MARTINEZ
Il 18 dicembre 2021, presso la Chiesa delle Monache Carmelitane Scalze de La Rondilla, a Valladolid (Spagna), si è tenuta l’apertura del processo di beatificazione del laico Victor Rodríguez Martínez. Nato il 12 aprile 1925 a Quintanadiez de la Vega, (Palencia), la sua vita si caratterizza per la totale dedizione alla sua vocazione secolare. Sposa Asunción Merino Cuadrado e dal loro matrimonio nascono 10 figli. Il suo lavoro di allevatore che procede benissimo è poi sopraffatto da una crisi nazionale che lo porta al fallimento. Ciò però diviene lievito di vita cristiana.
Affiliato al Carmelo Scalzo Seglar, Congregazione di San Filippo Neri, Cursillos di Cristianità e Adorazione Notturna, è un vero mistico in mezzo al mondo e nel contempo un uomo lavoratore, umile, semplice e servizievole, che si spende per la famiglia, per i poveri e gli ammalati. Muore in "odore di santità" a Medina del Campo, il 21.2.2012.
È stato proprio l'arcivescovo di Valladolid Ricardo Blázquez a inviare nel 2019 alla Congregazione per le Cause dei Santi la richiesta del "nihil Obstat". L'atto solenne di sabato 18.12.2021 costituisce la prima sessione della fase diocesana del processo di beatificazione, cui seguirà poi una fase apostolica a Roma. In questa prima fase si esamineranno gli scritti e le prove di Victor Rodríguez per certificare che non contengono alcuna dottrina contraria alla fede e al buon costume; saranno raccolte anche le testimonianze.
Nel frattempo, l'intercessione del Servo di Dio può essere invocata privatamente dai fedeli.
Roma, 22 gennaio 2022
APERTURA ANNO GIUBILARE DEL 1° CENTENARIO DELLE SUORE OBLATE AL DIVINO AMORE
Il 20 gennaio 2023 ricorrerà il 100° ann.rio di Fondazione delle Religiose Oblate al Divino Amore da parte della fondatrice la Serva di Dio Madre Margherita Diomira Crispi che aveva come fini: Consacrazione a Dio Trino e Uno, sequela a Cristo, obbedienza al Vicario di Cristo, preghiera e collaborazione al sacerdozio cattolico, educazione dei fanciulli e della gioventù, attuazione del Regno di Dio nell’umiltà e nell’amore.
Nella preghiera, nella contemplazione di Gesù Eucaristia, Madre Margherita trovava la forza necessaria per attuare i suoi progetti meravigliosi, quella luce che illuminava il suo cammino, spesso contrastato e faticoso, perché le opere di Dio si attuano soltanto nella preghiera, nella meditazione e nella lotta.
Pertanto, il 22 gennaio 2022 si apriranno le celebrazioni dell’Anno Giubilare con una solenne Santa Messa nella Basilica Maggiore di San Giovanni in Laterano, alle ore 17,30, presieduta da S. Em. R.ma il Cardinale Angelo De Donatis, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma.
La vicenda terrena della Fondatrice si è snodata tra la Sicilia, Roma e l'America del Nord e Centrale. È vissuta tra due secoli: dal 1879 al 1974. In questo arco di tempo, Madre Margherita ha lasciato delle tracce profonde del suo passaggio e ha segnato un cammino per quante vogliono seguirla. Per tutta la vita si è attivata per far conoscere, amare e adorare il Sacro Cuore. Aveva scoperto l'Amore e non riusciva più a trattenere i suoi slanci per ringraziarLo di averla creata e chiamata a seguirLo più da vicino.
Città del Vaticano, 15 maggio 2022
CERIMONIA DI CANONIZZAZIONE DI SETTE NUOVI SANTI
Nel Concistoro Ordinario Pubblico del 3 maggio 2021, Papa Francesco aveva decretato la canonizzazione, senza fissare la data a causa della pandemia, dei seguenti Beati:
1 - DEVASAHAYAM [Lazarus] PILLA, laico della diocesi di Kottar; sposato; martire;
2 - CÉSAR DE BUS, sacerdote e fondatore della Congregazione dei Padri della Dottrina Cristiana;
3 - LUIGI MARIA PALAZZOLO, sacerdote e fondatore dell'Istituto delle Suore dei Poveri - Istituto Palazzolo;
4 - GIUSTINO MARIA RUSSOLILLO, sacerdote e fondatore della Società delle Divine Vocazioni e della Congregazione delle Suore delle Divine Vocazioni;
5 - CHARLES DE FOUCAULD, sacerdote della diocesi di Viviers;
6 - ANNA MARIA RUBATTO, fondatrice delle Suore Cappuccine di Madre Rubatto;
7 - MARIA DOMENICA MANTOVANI, cofondatrice dell'Istituto delle Piccole Sorelle della Sacra Famiglia.
Sua Santità ha ora deciso che il 15 maggio 2022 si celebri il rito di canonizzazione di tutti e sette i Beati.
4 settembre 2022
BEATIFICAZIONE DI PAPA GIOVANNI PAOLO I
È ufficiale: Giovanni Paolo I, Albino Luciani sarà beatificato in San Pietro da Papa Francesco il 4 settembre 2022. La data viene resa nota dalla Congregazione delle Cause dei Santi dopo oltre due mesi dalla promulgazione del decreto (13 ottobre), sulla guarigione miracolosa attribuita all’intercessione del Pontefice.
Il Dicastero, guidato dal card. Marcello Semeraro, ha comunicato il giorno della beatificazione al postulatore della causa di canonizzazione, il card. Beniamino Stella, e a mons. Renato Marangoni, vescovo di Belluno-Feltre, diocesi dove il 23.11.2003 si è aperta la causa di Luciani che si è chiusa il 9.11.2017 con la proclamazione delle virtù eroiche.
"Siamo grati del dono che ci viene così confermato. E una sorta di 'evento natalizio' da preparare, attendere e accogliere", commenta Mons. Marangoni, rimarcando che la santità di vita di Luciani "è un frutto maturato con l'apporto divino e umano al plurale". Giovanni Paolo I è il sesto dei pontefici del Novecento per i quali è stata introdotta la Causa di beatificazione e canonizzazione che ha portato già al culto della Chiesa universale Pio X, Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II.
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LA CASA EDITRICE PARIGINA “DOPTER"
Una signora, simpatizzante della nostra Associazione A.I.C.I.S., Dolores Sella, tra le prime e importanti raccoglitrici di immaginette sacre in Italia, nel suo libro dal titolo “Santini e immagini devozionali in Europa - Dal Secolo XVI al secolo XX”, edito da “Maria Pacini Fazzi Editore” di Lucca, trattando delle case francesi, ci illustra alcuni esemplari interessanti della produzione prolifica della Casa Editrice “DOPTER”
La Casa Dopter è stata fondata a Parigi verso il 1845 con sede al nr.66 di Rue de la Harpe, tra il Boulevard Saint-Michel e Rue Boutebrie, nel Quartiere Latino, ove rimane fino al 1854, o 1856.
Le immaginette sacre che troviamo contrassegnate “Rue de la Harpe” e quelle recanti anche solo la dicitura “Dopter à Paris” sono da ritenersi le più antiche. Dal 1854 (o ’56) la Casa si trasferisce al nr.29 di Rue de Madame, dove rimane fino al 1860-62.
J. Dopter ne diviene il successore. Questi nel 1870 si trasferisce a Rue de Maine, 21, nella zona di Montparnasse. L. Dopter, si ritiene sia membro della stessa famiglia, rimane attivo nel terzo quarto del XIX secolo a Rue de Mesières, nr.6, una traversa tra Rue Cassettes e Rue Madame, nel Quartiere Latino.
Il santino nr. 1 - Simbologia eucaristica, siderografia. Da notare la raffinata trina con margini a racemi e trafori a fitte losanghe caratteristiche dei primi ‘canivets meccanici’. Ediz.Dopter à Paris, 1845.
Santino nr. 2 - Incoronazione della B. Vergine Maria. Siderografia con ricca trina a punzone. Sul retro: preghiera. Ediz.Dopter à Paris, sec. XIX.
Santino nr. 3 - La preghiera dell’innocenza. Siderografia su fondo trinato a punzone a paesaggio. Coloritura a mano d’epoca. Sul retro: preghiera. Ediz. Dopter a Paris, anni ’50 circa secolo XIX.
Santino nr. 4 - Santa Madre di Dio. Siderografia raffigurante la Vergine in un cuore formato da roselline colorate a pressa con passanastro e medaglietta della Vergine apparsa a Santa Caterina Labourè. Fondo trinato a punzone. Sul retro: preghiera a Maria.
Santino nr. 5 - N. Signora del Giglio. Siderografia in ovale circondata da trina colorata a mano con tenui tinte. Sul retro: versi di Jean Racine. Edizioni Dopter à Paris, anni ’50 circa.
Santino nr. 6 - I grandi anziani dell’Avvento. Siderografia su tema un po' inconsueto; fondo trinato a punzone. All’interno del libriccino cernierato “Nuova preparazione alla S. Comunione”. Ediz.Dopter, Parigi. Sec. XIX. |
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“SANTI PATRONI” DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE D’ITALIA
di GIANCARLO GUALTIERI
17a REGIONE: TRENTINO-ALTO ADIGE
Province: Bolzano – Trento
La Regione amministrativa del Trentino-Alto Adige, insieme a quella del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia, compone la regione ecclesiastica Triveneto, una delle sedici regioni ecclesiastiche in cui è suddiviso il territorio della Chiesa cattolica in Italia ed è la più grande all'interno della Conferenza episcopale italiana.
Questa regione ecclesiastica è composta da quindici diocesi, il Patriarcato di Venezia, sede metropolitana, che ha come suffraganee: la Diocesi di Adria-Rovigo, la Diocesi di Belluno-Feltre, la Diocesi di Chioggia, la Diocesi di Concordia-Pordenone, la Diocesi di Padova, la Diocesi di Treviso, la Diocesi di Verona, la Diocesi di Vicenza e la Diocesi di Vittorio Veneto; l’Arcidiocesi di Gorizia, sede metropolitana, che ha come suffraganea: la Diocesi di Trieste; l’Arcidiocesi di Trento, sede metropolitana, che ha come suffraganea la Diocesi di Bolzano-Bressanone; l’Arcidiocesi di Udine, sede metropolitana, senza suffraganee.
Il Patrono della Regione Trentino-Alto Adige è:
SAN VIGILIO di TRENTO (Roma, 355 – Val Rendena, 400-405)
Il suo nome deriva dal latino Vigilius (vigilante) fu un missionario nella val Rendena, una valle del Trentino Alto Adige, in provincia di Trento, racchiusa fra l'Adamello e il Gruppo del Brenta, ed il terzo vescovo della diocesi di Trento dopo Giovino, Abbondanzio.
Di lui si hanno scarse notizie, la madre si chiamava Massenzia ed aveva due fratelli, Claudiano e Magoriano, che divennero anch'essi santi. Vigilio iniziò una grossa opera di evangelizzazione di quei luoghi anche con l’aiuto di altri missionari inviatagli da Ambrogio, vescovo di Milano, come Sisinio, Martirio e Alessandro, martirizzati poi a Sanzeno nel 397.
Vigilio continuò a combattere l'idolatria e, secondo la leggenda, un giorno, dopo aver celebrato una Messa, fece gettare nel fiume Sarca, una statua di Saturno, i pagani presenti infuriati lo uccisero a bastonate e con zoccoli di legno "le sgalmere", attributo, insieme al bastone pastorale ed alla palma, con il quale è spesso raffigurato.
I suoi resti, portati a Trento, furono seppelliti nel Duomo che lui stesso aveva fatto costruire e dove si trovano ancora oggi. Eletto Patrono del Trentino-Alto Adige e dell’arcidiocesi di Trento fino a non molto tempo fa, si contavano nel Trentino ben 24 chiese dedicate a San Vigilio. La ricorrenza liturgica si festeggia il 26 giugno, presunta data del suo martirio. (Fig. 1)
I Santi Patroni della città di BOLZANO sono:
LA BEATA VERGINE ASSUNTA L'Assunzione di Maria al cielo è un dogma di fede della Chiesa cattolica, secondo il quale Maria, madre di Gesù, al termine della sua vita terrena, andò in paradiso in anima e corpo. Questo culto era già diffuso tra i cristiani sin dal V secolo d.C., ma fu Papa Pio XII che il 1º novembre 1950 proclamò il dogma con la costituzione apostolica Munificentissimus Deus “La Vergine Maria, completato il corso della sua vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo”.
La Chiesa celebra la solennità dell‘Assunzione ogni 15 agosto e in Alto Adige sono tantissime le chiese che festeggiano la loro patrona, in quanto dedicate a Maria Assunta.
Molto suggestiva è la celebrazione che si tiene a Bolzano con la tradizionale benedizione dei mazzi di erbe aromatiche nel duomo a Bolzano. Quest’usanza è legata alla leggenda secondo la quale quando fu aperto il sepolcro di Maria non c’era il suo corpo ma tantissimi fiori.
Una preghiera per la benedizione delle erbe recita così:
«Signore, nostro Dio, tu hai innalzato Maria sopra ogni altra creatura, e l’hai assunta al Cielo. In questa festa noi ti ringraziamo per tutte le meraviglie della tua Creazione.
Donaci, attraverso queste erbe medicinali e questi fiori salute, protezione e serenità. Benedici queste erbe e fiori. Essi ci ricordino la tua grandezza e l’abbondanza delle tue benedizioni. Attraverso l’intercessione di Maria donaci aiuto e protezione. Fa’ che anche noi possiamo far parte un giorno della compagnia dei tuoi santi, per renderti lode in eterno con tutta la tua Creazione». Festa: 15 agosto (Fig
IL BEATO ARRIGO O ENRICO DA BOLZANO È chiamato in tedesco Heinrich von Bozen (Bolzano, 1250 circa – Treviso, 10 giugno 1315).
Sembra fosse originario della cittadina di Bolzano in Alto Adige di cui divenne patrono.
Poche sono le notizie che ci sono giunte sulla sua vita, umile operaio, dopo un pellegrinaggio a Roma con la moglie e il figlio Lorenzo, si stabilì vicino a Treviso passando tutta la sua vita ad aiutare i poveri della città. La tradizione gli attribuisce l'intercessione per numerosi miracoli già da vivo e dopo la sua morte a Treviso confluivano ogni anno migliaia di pellegrini a lui devoti.
Nel 1750 il culto del beato, considerato protettore dei boscaioli, fu approvato da Benedetto XIV. Nel 1759, due costole di Arrigo furono solennemente traslate dal Duomo di Treviso al Duomo di Bolzano, custodite nel presbiterio in una preziosa teca di cristallo per la venerazione dei fedeli.
Il beato Arrigo viene menzionato dal Boccaccio in una Novella del Decameron: “Era, non è ancora lungo tempo passato, un tedesco a Trivigi chiamato Arrigo, il quale, povero uomo essendo, di portar pesi a prezzo serviva chi il richiedeva; e con questo, uomo di santissima vita e di buona era tenuto da tutti. Per la qual cosa, o vero o non vero che si fosse, morendo egli, addivenne, secondo che i trevigiani affermano, che nell'ora della sua morte le campane della maggior chiesa di Trevigi tutte, senza essere da alcun tirate, cominciarono a sonare.
Il che in luogo di miracolo avendo, questo Arrigo esser santo dicevano tutti; e concorso tutto il popolo della città alla casa nella quale il corpo giacea, quello a guisa d'un corpo santo nella chiesa maggior ne portarono, menando quivi zoppi, attratti e ciechi ed altri di qualunque infermità o difetto impediti, quasi tutti dovessero dal toccamento di questo corpo divenir sani.”
Pur essendone il patrono, il Beato Arrigo è poco ricordato dai cittadini di Bolzano; al contrario gli abitanti di Treviso, ogni anno lo commemorano con una serie di iniziative che durano tre giorni dall’8 al 10 giugno.
Negli ultimi anni si svolge una nuova manifestazione detta la “Lunga notte delle chiese”, con spettacoli musicali ed eventi culturali. Si inizia l’8 giugno con i vespri nel Tempietto del beato Enrico da Bolzano e a seguire la processione fino alla sua tomba.
Il giorno successivo la venerazione delle sue reliquie e il 10 giugno con l’apertura del Tempietto dove i cittadini portano varie offerte anche di generi alimentari da destinare ai più poveri e si concludono nel pomeriggio dopo i vespri con l’antico rito della benedizione dei pani. Festa: 10 giugno (Fig.3)
Il Santo Patrono della città di TRENTO è: SAN VIGILIO di TRENTO, "SAND VILIGEN" In tedesco (Roma, 355 – Val Rendena, 400-405).
Patrono della cittadina di Trento (l’antica Tridentum per via di tre colli che la circondano), viene ricordato ogni anno con una serie di manifestazioni che durano un’intera settimana fino al 26 giugno, data del suo martirio, dette per l’appunto “Feste Vigiliane”.
Durante la “Fiera di San Vigilio” si possono gustare prodotti tipici di Trento e del Trentino (Formaggi come “la spressa delle giudicarie”, “il puzzone di Moena” o “il botiro di Primiero”; carni di vitello “la carne salada” o di maiale “il ciuighe del Banale” e le famose “mele della Val di Non”).
Si può inoltre assistere a molte rievocazioni storiche come la “Tonca”, uno spettacolo burlesco in cui si ripropone la pena inflitta ai bestemmiatori in uso a Trento tra il XIV e il XVII secolo.
Il colpevole veniva immerso per tre volte, dentro una gabbia, nelle acque gelide del fiume Adige. Il “Tribunale di Penitenza” in cui vengono “processati e condannati” alcuni cittadini che durante l'anno hanno combinato qualcosa di sgradevole. Il “Palio dell'Oca”, una gara di zattere sul Fiume Adige tra i rappresentanti di alcuni rioni di Trento. La “Mascherada dei Ciusi e Gobj”, rievocazione di un episodio accaduto tra gli abitanti di Feltre (Ciusi in costume giallo/rosso) e quelli Trento (Gobj in costume grigio-nero) nel V secolo al tempo dal re Teodorico, la cosiddetta “contesa della polenta”, riferita ai viveri dei cittadini di Trento presenti nei granai e saccheggiati dai Feltrini durante una tremenda carestia.
Le celebrazioni religiose terminano la mattinata del 26 giugno, dopo una imponente processione che si snoda lungo le vie del centro storico della cittadina, con il “Pontificale di San Vigilio”, la solenne concelebrazione eucaristica che si svolge nella cattedrale di Trento. Per finire i “Fuochi di San Vigilio”, un fantasmagorico spettacolo pirotecnico. Festa: 26 giugno (Fig.4)
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